Un GIS per la valutazione della vulnerabilità idrogeologica di un bacino della Regione Marche
|
|
- Caterina Vitali
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Un GIS per la valutazione della vulnerabilità idrogeologica di un bacino della Regione Marche AUTORI Chiara Tagnani Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente, Università Politecnica delle Marche, Via Brecce Bianche, Ancona - ctagnani@yahoo.it Francesca Sini Regione Marche, Centro Funzionale per la Meteorologia, l Idrologia e la Sismologia, Via del Colle Ameno 5, Ancona francesca.sini@regione.marche.it Marco Pellegrini LIF srl, Via di Porto 159, Scandicci (FI) marcopellegrini75@yahoo.it Parole chiave: Vulnerabilità e rischio idrogeologico; indicatori di vulnerabilità antropica e territoriale; Protezione Civile ABSTRACT La valutazione della vulnerabilità è fondamentale per la comprensione ed una efficace riduzione del rischio idrogeologico. Al momento le modalità operative per l analisi della vulnerabilità sono ancora carenti. Obiettivo di questo lavoro è la valutazione della vulnerabilità idrogeologica nel bacino del fiume Musone nella Regione Marche. La metodologia proposta si basa sulla identificazione dei principali fattori di vulnerabilità antropica e territoriale, e sulla definizione di un insieme di indicatori per quantificare tali fattori. Le mappe di vulnerabilità sono state ottenute combinando gli indicatori, tramite opportuni pesi, su una griglia avente risoluzione 10 m e suddividendo il risultato in quattro classi di vulnerabilità. Le informazioni geografiche e statistiche utilizzate provengono dall Archivio Cartografico della Regione Marche, dal Geoportale Nazionale del Ministero dell Ambiente e dall Istat. Tali informazioni sono state elaborate tramite ArcGIS. I risultati mostrano come una parte significativa del bacino considerato raggiunga un livello di vulnerabilità medio-alto. Il metodo proposto è facilmente implementabile su qualsiasi bacino. 1. Introduzione Il rischio idrogeologico rappresenta un importante e diffuso problema in Italia. L alta densità di popolazione, l abbandono dei terreni montani, l abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l uso di tecniche agricole poco rispettose dell ambiente e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio italiano. L impatto di un evento alluvionale su un area densamente popolata o in cui siano presenti infrastrutture strategiche ha conseguenze spesso devastanti. Alla luce dei recenti e sempre più frequenti episodi di dissesto idrogeologico, la valutazione della vulnerabilità rappresenta una attività cruciale verso l individuazione delle condizioni di rischio e sull adozione di interventi per la sua riduzione. Le tecniche per la valutazione della vulnerabilità sono tuttavia spesso meno avanzate rispetto a quelle di pericolosità. Attività di pianificazione e gestione del rischio richiedono dunque strumenti e metodologie mirate a colmare tale mancanza.
2 L obiettivo di questo lavoro è presentare una metodologia di semplice applicazione basata sull identificazione dei principali fattori di vulnerabilità antropica e territoriale associati al rischio esondazione utilizzando strumenti GIS. Esso rappresenta una alternativa agli approcci basati sulle curve di livello/velocità-danno, dal momento che questi ultimi possono presentare considerevoli incertezze e non sempre sono disponibili misurazioni dirette di livello idrometrico e di portata.
3 2. Area di studio e dati utilizzati L area di studio analizzata per il presente lavoro è il bacino del fiume Musone, nella Regione Marche (mappa disponibile all indirizzo Tale bacino copre un area di circa 650 km 2. Dorsali montuose e fasce collinari si alternano nella gran parte del territorio. La parte costiera del bacino è caratterizzata da aree densamente urbanizzate e dalla presenza di importanti infrastrutture civili ed industriali. I dati geografici utilizzati provengono dalle seguenti tre fonti istituzionali: Archivio Cartografico della Regione Marche ( Geoportale Nazionale (PCN, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT, In particolare, gli strati informativi geografici utilizzati sono stati: mappa di uso del suolo (scala 1:10000); rete stradale (scala 1:10000); ortofoto (scala 1:10000); mappa geologica; confini comunali; Carta Tecnica Regione Marche, CTR (scala 1:10000); rete di monitoraggio meteo-idrologico della Regione Marche; dati di densità di popolazione ed edifici. 3. Metodologia Per la valutazione della vulnerabilità antropica e territoriale sono stati impiegati degli indicatori al fine di semplificare l analisi, l elaborazione e la gestione dei dati geografici [1]. L uso degli indicatori di vulnerabilità rappresenta un valido strumento di supporto alla decisione, facilitando la comparazione delle informazioni tra aree geografiche diverse. Una fase di pre-elaborazione è stata necessaria per classificare i dati spaziali utilizzati assegnando un peso alla tabella degli attributi dei vari strati informativi geografici (layers). Una griglia vettoriale avente risoluzione 10 m è stata utilizzata come base comune per analizzare le informazioni dei vari layers. Tale risoluzione è frutto di un compromesso tra complessità computazionale e livello di dettaglio delle informazioni spaziali. Gli indicatori sono stati poi pesati secondo la loro importanza relativa e successivamente suddivisi in 4 classi. Le classi ed i pesi assegnati ad ogni layer tengono conto delle peculiarità dell area considerata e delle informazioni territoriali disponibili. L indice di vulnerabilità è stato infine ottenuto sommando i vari indicatori ed assegnando al risultato una delle 4 classi. I software utilizzati nell ambito del presente lavoro sono stati ESRI ArcGIS 9.3 e Quantum GIS. I fattori presi in considerazione per la definizione dell indice di vulnerabilità antropica sono stati la densità della popolazione e degli edifici, oltre che l uso del suolo e la tipologia di strade presenti nell area di studio. Tale indice consiste di 3 indicatori: l indicatore umano (human system indicator, HSI), sociale (social system indicator, SSI) ed infrastrutturale (infrastructure system indicator, ISI). L indicatore HSI viene calcolato a partire dalla percentuale di individui sotto i 5 e sopra i 65 anni di età residenti a livello comunale. Questi valori sono stati poi normalizzati e moltiplicati per la densità di popolazione [2]. I risultati sono stati infine classificati in 4 categorie. L indicatore SSI si basa sulle mappe di uso del suolo di una data area. L area di studio è stata suddivisa in aree boschive, ad uso agricolo, aree industriali e residenziali [3]. L indicatore ISI include strade ed edifici. Il fattore che tiene conto delle strade (roads, R) è definito come il prodotto tra la lunghezza di una determinata strada ed un peso dipendente dalla tipologia della strada
4 stessa. Gli edifici (building, B) sono considerati tramite il rapporto tra numero di edifici in una data area e l area in chilometri quadrati. Data la loro peculiarità, le infrastrutture ospedaliere sono state considerate a parte assegnando ad esse il peso maggiore. Per quanto riguarda l indice di vulnerabilità territoriale, esso è stato definito considerando tre indicatori: la presenza sul territorio di sistemi di monitoraggio e salvaguardia ambientale (monitoring and prevention system indicator, MPSI), la morfologia (morphology indicator, MI) e la presenza di infrastrutture idrauliche significative (waterway infrastructure indicator, WII). MPSI si basa sul rapporto tra numero di stazioni di monitoraggio idro-meteorologico in tempo reale e/o gruppi ed associazioni di Volontariato di Protezione Civile e l area del Comune considerato. L indicatore MI tiene conto dei complessi idrogeologici principali presenti nel bacino del fiume Musone. Sono stati identificati i seguenti quattro tipi: complesso delle rocce calcaree, depositi fluviali dei corsi d acqua primari, complesso di rocce impermeabili e rocce sedimentarie. Ad ogni tipo è stato assegnato un peso [4]. L indicatore WII descrive l impatto sul territorio della diga di Castreccioni, la principale infrastruttura idraulica posta nella parte montana del fiume Musone, a circa 40 km a Sud Ovest di Ancona. La mappa delle aree inondabili nell ipotesi di collasso della diga è stata fornita dal Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera ( ente gestore della diga. In base al D.L. 79/2004, alle aree inondabili è stato assegnato il peso massimo, mentre al resto del territorio è stato assegnato il peso minimo. In Tabella 1 sono riportati i pesi assegnati ai vari indicatori impiegati in questo lavoro per definire l indice di vulnerabilità associato al rischio idraulico del bacino del fiume Musone. Tabella 1 - pesi assegnati ad ogni indicatore per la definizione dell indice di vulnerabilità Indicatori di vulnerabilità antropica Territoriale HSI SSI R B MI Peso Aree boschive Strade locali Complesso rocce calcaree Uso agricolo Provinciali Rocce sedimentarie Aree industriali Statali Depositi fluviali 0.75 >200 Aree residenziali Autostrade Rocce impermeabili 1 Le mappe di vulnerabilità antropica e territoriale ottenute mediante la metodologia proposta sono disponibili ai seguenti indirizzi: La distribuzione spaziale della vulnerabilità antropica evidenzia come in corrispondenza dei principali centri urbani lungo la costa e nelle località vicine alla diga di Castreccioni siano presenti alti livelli di vulnerabilità. Le zone industriali della valle del Musone, situate per lo più lungo il corso d acqua principale, raggiungono valori intermedi di vulnerabilità. Bassi valori di vulnerabilità sono stati riscontrati nella restante parte del territorio, ovvero le aree boschive ed a destinazione agricola che coprono la gran parte del bacino. Questo mette in luce la maggiore criticità del territorio considerato, cioè la presenza di importanti infrastrutture e centri abitati densamente popolati concentrati in aree di ridotte dimensioni. Per quanto riguarda la vulnerabilità territoriale, il bacino del Musone risulta caratterizzato da valori intermedi di vulnerabilità, ad esclusione delle aree inondabili nell ipotesi di collasso della diga di Castreccioni dove si raggiungono livelli medio-alti. I valori più alti di vulnerabilità sono stati riscontrati nella parte montana del bacino. Il 43% del territorio è stato classificato secondo i due livelli più alti di vulnerabilità, il livello medio in un altro 43% ed il livello più basso nel restante 14%. Gli alti livelli di vulnerabilità sono da attribuire all effetto combinato di basso MPSI e suolo di tipo impermeabile, quest ultimo presente in più della metà del territorio.
5 La mappa relativa all indice di vulnerabilità complessiva, ottenuta combinando i layers di vulnerabilità antropica e territoriale attraverso opportuni pesi, è mostrata in Figura 1. Figura 1 Indice di vulnerabilità associato al rischio idraulico, relativo al bacino del fiume Musone. La mappa mostra alti valori di vulnerabilità per le aree residenziali e nella parte montana a valle della diga di Castreccioni. Lo studio ha messo in luce come per questo tipo di analisi sia fondamentale raffinare l informazione sulle tipologie costruttive degli edifici (tipo di costruzione, livello di manutenzione e quote degli edifici), al fine di fornire una valutazione di vulnerabilità antropica più accurata. 4. Conclusioni L obiettivo del presente lavoro è stato lo sviluppo di una metodologia di facile applicazione per la valutazione della vulnerabilità associata al rischio idraulico nel bacino del fiume Musone. La metodologia descritta si è dimostrata efficiente nel discriminare differenti livelli di vulnerabilità, avendo a disposizione una base dati limitata. Una fase critica nell implementazione della metodologia è stata l identificazione degli indicatori di vulnerabilità e la loro rappresentazione in ambiente GIS. L attenzione è stata rivolta alla definizione dei fattori di vulnerabilità, distinguendo gli aspetti territoriali da quelli antropici. I pesi assegnati ai vari indicatori riflettono le criticità del territorio preso in esame. Le mappe prodotte sono state ottenute combinando opportunamente gli indicatori su una griglia comune a risoluzione 10 m. I risultati mostrano come il fattore antropico ed il fattore infrastrutturale siano gli indicatori più rilevanti nella definizione della vulnerabilità.
6 La vulnerabilità antropica risulta più alta nella zona costiera del bacino, ed in particolare nella valle dell Aspio, suo principale affluente. Recentemente, considerevoli danni economici e danni alle infrastrutture sono stati causati dall esondazione del torrente su queste aree. In generale tutto il territorio considerato raggiunge livelli di vulnerabilità non trascurabili. Le mappe prodotte possono offrire un efficace contributo in fase di pianificazione per la valutazione e la prevenzione del rischio a livello locale. Gli autori sono coscienti del fatto che la metodologia presentata non prende in considerazione tutti gli aspetti di esposizione e di vulnerabilità al rischio. Nonostante ciò, data la sua semplicità e facilità di implementazione, essa costituisce un utile strumento di pianificazione territoriale. Ulteriori sviluppi devono concentrarsi nella direzione di una analisi multi-rischio. Infatti, elementi sensibili come popolazione e infrastrutture sono vulnerabili in contemporanea a differenti tipi di rischio e devono essere quindi considerati come tali in fase di pianificazione. Ambito del lavoro Il presente lavoro è stato svolto nell ambito della Convenzione tra l Università Politecnica delle Marche, il Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile regionale ed il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il lavoro è stato completato sull area campione nell anno accademico Il metodo proposto è rivolto agli operatori di Protezione Civile come supporto alla pianificazione territoriale e nella gestione delle emergenze. Bibliografia 1. C. Di Mauro, S. Bouchon, A. Carpignano, E. Golia, e S. Peressin, Definition of Multi-Risk Maps at Regional Level as Management Tool: Experience Gained by Civil Protection Authorities of Piemonte Region, Università degli Studi di Pisa, T6 Ecosystems Srl, Progetto di ricerca ARMONIA (Applied multi Risk Mapping of Natural Hazards for Impact Assessment), 3. M. Bossard, J. Feranec e J. Otahel, Technical report No 40: CORINE land cover technical guide Addendum 2000, European Environment Agency (EEA), Copenhagen 2000, disponibile all indirizzo 4. R.W. Romeo, P. Tiberi, M. Floris, M. Mari, M. Perugini, G. Pappafico e F. Veneri, Indagine dei rapporti esistenti tra uso del suolo e dissesto idrogeologico nella Regione Marche, Giornale di Geologia Applicata 4, pag , Autore Chiara Tagnani Consegue la Laurea in Scienze Ambientali presso l Università di Urbino Carlo Bo nel 2010 e la Laurea Magistrale in Scienze Ambientali (indirizzo Sostenibilità Ambientale e Protezione Civile) presso l Università Politecnica delle Marche nel Co-autore Francesca Sini Consegue la Laurea quinquennale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio presso l Università di Roma La Sapienza nel 2001 ed il Dottorato di Ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale presso l Università della Basilicata nel Dal 2006 Funzionario tecnico presso Regione Marche, Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile. Dal 2009 è inoltre Professore a contratto di Strumenti GIS nella Protezione Ambientale e Civile, corso di Laurea Magistrale in Sostenibilità Ambientale e Protezione Civile, Facoltà di Scienze, Università Politecnica delle Marche. Co-autore Marco Pellegrini
7 Consegue la Laurea quinquennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l Università di Firenze nel 2001 ed il Dottorato di Ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale presso l Università della Basilicata nel Dal 2007 ingegnere delle telecomunicazioni presso LIF srl. Dal 2010 è inoltre Coadiutore didattico per i corsi di Fisica presso la Facoltà di Agraria, e per i corsi di Reti di telecomunicazione e Reti e sistemi multimediali presso la Facoltà di Ingegneria, Università Politecnica delle Marche.
"GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana"
Open Day Perugia 9 luglio 2012 GIS e Modelli Idraulici per il Rischio Idrogeologico "GIS e modelli idraulici per l aggiornamento del PAI in area urbana" Ing. Giorgio Cesari Autorità di bacino del Fiume
DettagliCURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. DATA DI NASCITA 27 Settembre 1967 TELEFONO AZIENDALE 06.4446.6281 CELLULARE AZIENDALE EMAIL AZIENDALE
CURRICULUM VITAE NOME: COGNOME: FULVIO MARIA SOCCODATO INFORMAZIONI PERSONALI DATA DI NASCITA 27 Settembre 1967 TELEFONO AZIENDALE 06.4446.6281 CELLULARE AZIENDALE EMAIL AZIENDALE f.soccodato@stradeanas.it
DettagliCURRICOLO DI GEOGRAFIA
CURRICOLO DI GEOGRAFIA GEOGRAFIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO STANDARD DI APPRENDIMENTO ATTESI Orientarsi nello spazio e sapersi collocare rispetto ai vari punti di riferimento 1.
DettagliCatasto Ghiacciai della Regione autonoma Valle d Aosta: aggiornamento e Piano di prevenzione dei rischi glaciali
Workshop Valutazione del rischio idraulico in ambito montano ed applicazione della direttiva alluvioni Libera Università di Bolzano, 3-4 maggio 2012 Catasto Ghiacciai della Regione autonoma Valle d Aosta:
DettagliControlli del territorio e tecnologie spaziali
SERVIZI INTEGRATI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO E PER L EDILIZIA: COME OPERARE IN FILIERA IMPRENDITORIALE PER PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ E L INTERNAZIONALIZZAZIONE Convegno OICE Confindustria
DettagliLa territorializzazione degli interventi nella nuova programmazione: le questioni aperte. Daniela Storti - INEA
La territorializzazione degli interventi nella nuova programmazione: le questioni aperte Daniela Storti - INEA I metodi di territorializzazione Sviluppo rurale : il livello Comunitario Le aree OCSE secondo
DettagliInfrastruttura telematica: visione d insieme Mauro Nanni
Infrastruttura telematica: visione d insieme Mauro Nanni Si sono fin qui presi in considerazione i singoli elementi che costituiscono l infrastruttura telematica delle scuole. Per utilizzare in modo semplice
DettagliCorso di Sistemi Informativi Geografici. Presentazione del corso Maria Luisa Damiani A.A. 2013-14
Corso di Sistemi Informativi Geografici Presentazione del corso Maria Luisa Damiani A.A. 2013-14 Sommario Contenuti Modalita' d'esame Sito e calendario Obiettivi e contenuto del corso Introduzione ai modelli
DettagliCOMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza
COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza COMUNE DI PONTE DELL'OLIO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO 1^ Edizione - Marzo 2012: Dott. Geol. Paolo Mancioppi Studio
DettagliUniversità degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali
Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali T Obiettivi formativi Fornire strumenti CULTURALI, TECNICI e ORGANIZZATIVI per operare in autonomia con COMPITI PROGETTUALI, DECISIONALI e DIRETTIVI
DettagliAnalisi del ciclo di vita per processi industriali
Analisi del ciclo di vita per processi industriali Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio Corso a scelta 6 CFU Seconda Università di Napoli Dipartimento di Scienze e Tecnologie
DettagliIl Piano telematico regionale
Il Piano telematico regionale CONTESTO La Regione Marche è caratterizzata da: particolare conformazione geo-morfologica (susseguirsi della fascia montuosa a quella collinare e infine litoranea) complessi
DettagliGli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido
Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido SCALETTA INTERVENTO principali strumenti di pianificazione ed i loro obiettivi
DettagliLA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA. Mirko Morini, Ph.D.
Biomasse: prospettive di uso energetico in Emilia-Romagna e sistemi di calcolo e monitoraggio su GIS 25 Novembre 2010, Bologna LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI
Dettagli4 a Riunione del Gruppo di Geologia informatica Cagli (PU), 15 17 giugno 2009. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
4 a Riunione del Gruppo di Geologia informatica Cagli (PU), 15 17 giugno 2009 Cagli Attività della sede Irpinia (PU), 15-17 giugno 2009 Costituito nel 1999, l'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
DettagliTITOLO I - NORME GENERALI
TITOLO I - NORME GENERALI - CAPO I - GENERALITÀ Art. 1 - Natura, scopi, contenuti e riferimenti del PRG pag. 1 Art. 2 - Modalità generali di attuazione, piani attuativi pag. 1 Art. 3 - Effetti e cogenza
DettagliUNITÀ DI APPRENDIMENTO. Comprendente:
Il territorio, la sua gestione e la sua valorizzazione agricola e forestale UNITÀ DI APPRENDIMENTO Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI \ PIANO DI LAVORO Scheda per la certificazione delle competenze
DettagliAnalisi preliminare degli elementi a rischio idraulico nel bacino dell Ombrone P.se
Analisi preliminare degli elementi a rischio idraulico nel bacino dell Ombrone P.se L analisi preliminare della distribuzione degli elementi a rischio all interno delle aree a diverso grado di pericolosità
DettagliProgrammazione di Geografia Scuola Secondaria di I grado. Classe prima
Programmazione di Geografia Scuola Secondaria di I grado Classe prima Indicatori di COMPETENZA OBIETTIVI\ABILITÁ CONOSCENZE 1.1 Riconoscere le caratteristiche dell'ambiente studiato Orientamento 1.2 Distinguere
DettagliAllegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003
Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LOMBARDIA E LE AUTORITA D AMBITO LOMBARDE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA DI REDAZIONE DEL PIANO D AMBITO E AGGIORNAMENTO
DettagliLe iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali
Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Leonardo Di Maggio Consulente Sogesid presso la Direzione Generale per la Salvaguardia
DettagliCompetenza chiave COMPETENZA DI BASE IN GEOGRAFIA CLASSE I
Competenza chiave CLASSE I Competenze specifiche Orientarsi nell'ambiente scolastico; Riconoscere le funzioni di locali e arredi e le regole di utilizzo degli spazi scolastici. Riconoscere la propria posizione
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 24_POR
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 20,8 Capo dell Isolalato ovest Isola 0701101124 (1,7 Tino+3,2 Portovenere Punta Vagno * Palmaria +15,9 Palmaria costa)
DettagliI3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
I3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: L-7 Ingegneria civile e ambientale NORMATIVA DI RIFERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIFERIMENTO CAD DI RIFERIMENTO
DettagliIL CONSIGLIO COMUNALE
N 7 OGGETTO: ADOZIONE, AI SENSI DELL ARTICOLO 13 DELLA LEGGE REGIONALE 11 MARZO 2005 N. 12 E S.M.I., DELLA VARIANTE DI AGGIORNAMENTO DELLA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLA COMPONENTE GEOLOGICA DI PIANO (PGT),
DettagliLE ACQUE SOTTERRANEE ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA E CASI DI STUDIO
GIOVANNI PRANZINI LE ACQUE SOTTERRANEE ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA E CASI DI STUDIO PRESENTAZIONE Questo volume contiene i fondamenti dell'idrogeologia. Gli argomenti trattati coprono praticamente tutti gli
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 12_LER
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700901012 * Punta dell Aspera (confine Celle- Varazze) Punta S. Martino (porticciolo di ) 16,1 * Il codice è costruito
DettagliCapitolo I La definizione del problema e il quadro di riferimento teorico: il territorio sistema vitale
Indice Introduzione 11 Gli autori 17 Parte Prima - IL PROBLEMA DI RICERCA Capitolo I La definizione del problema e il quadro di riferimento teorico: il territorio sistema vitale 1. Ricognizione del concetto
DettagliCURRICOLO GEOGRAFIA, BEI SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3
CURRICOLO GEOGRAFIA, BEI SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3 Nuclei tematici Linguaggio specifico Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno conosce alcuni termini specifici del linguaggio geografico
DettagliB A N D A L A R G A LEPIDA, R3 E WIMAX PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
B A N D A L A R G A LEPIDA, R3 E WIMAX PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Il progetto Lepida Il progetto regionale di Rete a Banda Larga mira a valorizzare il territorio investendo in una rete che collegherà
DettagliSCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it REPUBBLICA ITALIANA
DettagliGEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali;
Dettagli7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA
7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni PIANO IRRIGUO NAZIONALE PSR 2007/2013 E PAC 2014/2020 CONSORZI DI BONIFICA Intervento del Consorzio della Bonifica Reatina 14,
DettagliPremessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE
Premessa e obiettivi La valutazione del potenziale rappresenta una metodologia ben precisa che genera diversi strumenti, schematizzati e di facile lettura, per la gestione del potenziale delle persone
DettagliIl Comitato spontaneo cittadino di Cagliari del quartiere della Piazza d Armi e le vie limitrofe I N V I T O
Il Comitato spontaneo cittadino di Cagliari del quartiere della Piazza d Armi e le vie limitrofe I N V I T O Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di Geoingegneria e Tecnologie Ambientali Comitato
DettagliPrototipo di legenda per la predisposizione della Carta del Modello d Intervento. Allegato 1
Allegato 1 Prototipo di legenda per la predisposizione della Carta del Modello di Intervento 1. Organismi e Strutture Operative Permanenti di Protezione Civile 2. Centri di Coordinamento 3. Aree di Emergenza
DettagliIndice. Prefazione alla nuova edizione... L editore ringrazia... Un approccio visuale. Com è organizzato un capitolo di Geografia Umana?...
Indice V Indice Prefazione alla nuova edizione... L editore ringrazia... Un approccio visuale. Com è organizzato un capitolo di Geografia Umana?.... XII XV XVI CAPITOLO 1 CHE COS È LA GEOGRAFIA UMANA?...
DettagliCURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA Orientamento Collocare se stessi, oggetti e persone nello spazio. Seguire correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Linguaggio Utilizzare
DettagliCodice Fiscale - 80000030181 Settore Lavori Pubblici, Territorio e Dissesto Idrogeologico P.G. 28645 del 28/04/2014 Class/Fasc: 2013.007.003.
Codice Fiscale - 80000030181 Settore Lavori Pubblici, Territorio e Dissesto Idrogeologico P.G. 28645 del 28/04/2014 Class/Fasc: 2013.007.003.2 Al Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e
DettagliCensimento e mappatura dei siti con presenza di amianto nella Regione Marche. Senigallia 14/5/2016
Censimento e mappatura dei siti con presenza di amianto nella Regione Marche Senigallia 14/5/2016 Dott.ssa Barbara Scavolini ARPAM Dipartimento di Pesaro Piano Amianto D.G.R. Marche n 3496 del 30/12/1997
DettagliLa pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo territoriale PIT
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo
DettagliFantappiè M., Guaitoli F., Matranga M. G., De Meo I., Costantini E.A.C.
SOILPRO E possibile migliorare l efficienza delle amministrazioni regionali nella promozione di pratiche di conservazione del suolo attraverso l individuazione di azioni mirate ed efficaci. http://www.soilpro.eu/en/home
DettagliIstituto Comprensivo n. 15 Bologna SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO STATALE G. ZAPPA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DI GEOGRAFIA
Istituto Comprensivo n. 15 Bologna SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO STATALE G. ZAPPA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DI GEOGRAFIA GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
DettagliM A S T E RP L A N 2 0 1 4-2 0 2 9 RELAZIONE TECNICA GENERALE
11. IL QUADRO ECONOMICO E LE FASI DI ATTUAZIONE 11.1 LE FASI DI ATTUAZIONE DEL PIANO Il nuovo piano definisce i caratteri generali del futuro assetto aeroportuale, le principali opere che lo compongono
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Codice Fiscale E-mail Giovanni Lupo Via Magellano 15 90010 Ficarazzi (Prov. Palermo) LPUGNN78S10F158M
Dettaglidi apprendimento 1.ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E PUNTI DI RIFERIMENTO
classe Prima Primaria 1. ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E PUNTI DI RIFERIMENTO 2. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA 1.1 Conoscere i termini degli indicatori topologici e loro significato 1.2 Riconoscere la posizione
DettagliRegione PUGLIA - Note storiche
Regione PUGLIA - Note storiche Terremoto del 1627. Mappa con la descrizione dei danni secondo una scala macrosismica a quattro gradi riportata in legenda. [in ENEA (1992), Terremoti in Italia dal 62 a.d.
DettagliIC SIGNA-Secondaria-PROGRAMMAZIONE ANNUALE di GEOGRAFIA (In raccordo con Curricolo verticale e Indicazioni nazionali)
IC SIGNA-Secondaria-PROGRAMMAZIONE ANNUALE di GEOGRAFIA (In raccordo con Curricolo verticale e Indicazioni nazionali) CLASSE PRIMA GRIGLIA N 1 ORIENTAMENTO Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE
DettagliI laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età
I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età Il campione in esame comprende gli 11450 laureati presso l Università di Lecce nel periodo maggio 1997 aprile 2004, corrispondente
DettagliDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DEI TRASPORTI. Tecnica e gestione dei trasporti. Indicatori. Corso di. Prof. Francesco Murolo. Prof.
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DEI TRASPORTI Corso di Tecnica e gestione dei trasporti Prof. Luigi Biggiero Prof. Francesco Murolo Indicatori Organizzazione aziendale T.P.L. AZIENDE FERROVIARIE LOCALI Amministratore
DettagliPiano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (PNire)
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Statistici Direzione Generale per lo Sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti
DettagliXVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA
XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA Napoli, - Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale
DettagliLife CONCLUSIONI. Cycle Analisys per la valutazione economica della sostenibilità ambientale della filiera del biogas in Lombardia
Life Cycle Analisys per la valutazione economica della sostenibilità ambientale della filiera del biogas in Lombardia COSA impatto dell intero ciclo di produzione di biogas COME quantificazione della emissioni
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
GESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Indice 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RIFERIMENTI 4. RESPONSABILITA' 5. PROCEDURA 5.1 Individuazione dei problemi ambientali 5.2 Predisposizione Piano
DettagliProf. Elisabetta Cerbai Università degli Studi di Firenze Coordinatore NVA Sapienza. Messina, 10 Marzo 2016
Prof. Elisabetta Cerbai Università degli Studi di Firenze Coordinatore NVA Sapienza Messina, 10 Marzo 2016 Dall indirizzo strategico alla programmazione integrata Il ruolo del Nucleo di Valutazione. Dall
DettagliDitta TEAS s.r.l., con sede in Sestri Levante (GE) Via Aurelia 55/1 P.IVA 02936590104
FILE COMPILATO AI SENSI DEGLI ARTT. 23-37, D.Lgs. 33-2013 Comune di Arcola (SP) Area Lavori Pubblici Procedura: Procedura ai sensi dell art.125 comma 8 del D.Lgs.163/2006 mediante affidamento diretto per
DettagliDichiarazione della dr.ing. Paola Pagliara ai fini del d.lgs. n. 33/2013 e d.lgs. n. 39/2013
Dichiarazione della dr.ing. Paola Pagliara ai fini del d.lgs. n. 33/2013 e d.lgs. n. 39/2013 Dichiaro che: 1. Sono stata nominata componente del Consiglio di Amministrazione con lettera protocollo n DPC/CD/0000227
DettagliQUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI
Pagina 1 di 6 QUESTIONARIO PER LA DEI Satagroup srl Provider ECM - MOD.101 1 Pagina 2 di 6 Questo questionario è uno degli strumenti per l analisi delle esigenze formative dei singoli professionisti che,
DettagliCap.3. IL PRG, LA SITUAZIONE IDROGRAFICA E IL PARERE DELLA SOVRINTENDENZA
Cap.3. IL PRG, LA SITUAZIONE IDROGRAFICA E IL PARERE DELLA SOVRINTENDENZA 3. 1 Il deposito e il nuovo PRG La figura seguente mostra la tavola del PRG (sistemi e regole) dove sono riportati il sistema insediativo,
DettagliMatematica, informatica e statistica 40 ING-INF/05 : SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI
Scheda informativa Università Classe Nome del corso Politecnico di TORINO 30/S - Classe delle lauree specialistiche in ingegneria delle telecomunicazioni Data del DM di approvazione del ordinamento 28/02/2003
DettagliKICKOFF MEETING. Milano 03 Dicembre 2014. Sergio Luzzi. Milano 3 dicembre 2014 Sergio Luzzi 1
Milano 03 Dicembre 2014 Sergio Luzzi Milano 3 dicembre 2014 Sergio Luzzi 1 Il Gruppo Tecnico P4 di AIAS si occupa di tutti i campi dell acustica applicata (ambientale, edilizia, nei luoghi di lavoro) metodologie,
DettagliPROGETTO Censimento e monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio
PROGETTO Censimento e monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio Obiettivi 1. Estendere il modello di censimento e le procedure di analisi e classificazione nazionali degli impianti sportivi per
DettagliLand Cover Piemonte progettazione di un database geografico sulla copertura delle terre della Regione Piemonte
Land Cover Piemonte progettazione di un database geografico sulla copertura e l uso l delle terre della Regione Piemonte Relatore: : Stefania Crotta - Regione Piemonte Sommario obiettivi progetto prototipo
DettagliAnalisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni
XIV Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE ARPAV Venezia, 16 ottobre 2008 Analisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni
DettagliGEOGRAFIA - CLASSE PRIMA. Rappresentare graficamente gli posizione propria, di altri o di oggetti. termini adatti (sopra/sotto,
GEO - CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA Utilizza correttamente gli indicatori spaziali per muoversi consapevolmente nello spazio circostante. Individua le
DettagliMODELLISTICA NUMERICA APPLICATA ALLA GESTIONE IDRAULICA DEL TERRITORIO
MODELLISTICA NUMERICA APPLICATA ALLA GESTIONE IDRAULICA DEL TERRITORIO Laura Calcagni, Mauro Nalesso SEMINARI H2.0: ACQUA IN RETE A ROMA3 FACOLTA DI INGEGNERIA DI ROMA3, 25/03/2013 IDRAN 2012. All rights
DettagliVALUTAZIONE DELLA TRAIETTORIA OTTIMA NELLA CANOA DISCESA UTILIZZANDO IL SOFTWARE DartTrainer
VALUTAZIONE DELLA TRAIETTORIA OTTIMA NELLA CANOA DISCESA UTILIZZANDO IL Alessandro Berton 2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 DEFINIZIONE: LA TRAIETTORIA OTTIMA... 4 INDIVIDUAZIONE PRELIMINARE DELLE TRAIETTORIE
DettagliAREA TECNOLOGICA: VALUTAZIONE DI IMPATTO
ALLEGATO A La tipologia di titolo di studio richiesto per la partecipazione ai sotto elencati profili, nei quali è genericamente indicata la classe di appartenenza, è la seguente: Diploma di Laurea, conseguito
DettagliINFORMAZIONI PERSONALI
INFORMAZIONI PERSONALI Nome Collocazione attuale Incarico attuale E-mail COMPAGNONE, GIUSEPPE DB1100-AGRICOLTURA DB1122-Calamità ed avversità naturali in agricoltura Attività specialistiche di applicazione
DettagliUTILIZZO DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI
UTILIZZO DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI Risultati della ricerca Milano, 20 ottobre 2006 Stefania Farneti Direttore di ricerca INDICE PREMESSA E OBIETTIVI 3 METODOLOGIA 4 LE 4 MACROAREE NIELSEN 5 IL CAMPIONE
DettagliCORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA CIVILE (Classe Ingegneria Civile)
139 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA CIVILE (Classe Civile) Referente del Corso di Laurea - Prof. Giovanni Vannucchi (Tel. 0/479621 e-mail: giovan@dicea.unifi.it.) OBIETTIVI FORMATIVI Il corso
DettagliIl progetto SIMULATOR
Conferenza Esri Italia 2015 Roma 15-16 Aprile 2015 Ergife Palace Hotel Il progetto SIMULATOR Utilizzo di dati da ricevitori GNSS a singola frequenza per il monitoraggio geofisico Davide Curone Esri Italia
DettagliPROGETTO PER IL POTENZIAMENTO DELL OPERATIVITA DEL :
Direzione Generale della Presidenza Settore Sistema Regionale di Protezione Civile Modello C3 PROGETTO PER IL POTENZIAMENTO DELL OPERATIVITA DEL : O COMUNE DI, afferente al Centro Intercomunale di O CENTRO
DettagliISTITUTO SAN GABRIELE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PARITARIA VIA CASSIA KM 16 00123 ROMA
ISTITUTO SAN GABRIELE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PARITARIA VIA CASSIA KM 16 00123 ROMA ANNO SCOLASTICO 2013-2014 CLASSE II a GEOGRAFIA prof. Cimarelli Settimio Prospetto UDA UDA 1 - CULTURA E TERRITORIO
DettagliAllegato 31: Verifica dei manufatti ricadenti nelle DPA
RISPOSTE ALLE RICHIESTE DI INTEGRAZIONI Rev. 00 del 08/02/2016 Pag. 1 di 20 RIQUALIFICAZIONE A 380 KV DELL ELETTRODOTTO AEREO CASSANO RIC. OVEST BRESCIA NELLA TRATTA COMPRESA TRA LE CITTÀ DI CASSANO D
DettagliConsiglio regionale della Toscana
Consiglio regionale della Toscana SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 24 LUGLIO 2013. Presidenza del Presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci. Deliberazione 24 luglio 2013, n. 74: Adozione dell
DettagliCartografia di base per i territori
Cartografia di base per i territori L INFORMAZIONE GEOGRAFICA I dati dell informazione geografica L Amministrazione Regionale, nell ambito delle attività di competenza del Servizio sistema informativo
DettagliUn sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST
Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST Ing. Ciro Esposito Dirigente Generale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La misura delle politiche: controllare la gestione
Dettaglistima della producibilita' idroelettrica con impianti
Produzione di energia da fonte rinnovabile: stima della producibilita' idroelettrica con impianti di potenza medio-bassa Andrea Antonello, Maurizio Fauri, Silvia Franceschi, Riccardo Rigon, Alfonso Vitti,
DettagliOrtofoto digitali a colori programma IT2000 CGR
Ortofoto digitali a colori programma IT2000 CGR Ortofoto digitali a colori programma IT2000 CGR Ortofoto digitali a colori programma IT2000 CGR Ortofoto digitali a colori programma IT2000 CGR Modelli digitali
DettagliLA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA
LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le
DettagliL AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTI
Analisi dei PSR sulle Nuove SFIDE dell Health Check PARTE SECONDA - ASPETTI FINANZIARI Aggiornamento L AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTI Documento realizzato nell ambito delle attività della Rete Rurale
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di public utilities Processo Raccolta e smaltimento dei rifiuti Sequenza di processo Recupero
DettagliSterilizzazione in situ dei Rifiuti Ospedalieri a Rischio Infettivo
Sterilizzazione in situ dei Rifiuti Ospedalieri a Rischio Infettivo Perché... conviene a tutti!! Convegno: RIFIUTI SANITARI - ANALISI E PROSPETTIVE Sterilizzazione dei rifiuti sanitari I rifiuti sanitari
DettagliPIANI DI LOCALIZZAZIONE DEI MEZZI E DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI (PIALMIP) PROPOSTA MUNICIPIO VII
PIANI DI LOCALIZZAZIONE DEI MEZZI E DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI (PIALMIP) PROPOSTA MUNICIPIO VII Roma, 23 febbraio 2015 Sommario I criteri generali le regole La metodologia il quadro conoscitivo La proposta
DettagliCAPITOLO 9 STATISTICHE INDICE
CAPITOLO 9 STATISTICHE INDICE CAPITOLO 9 STATISTICHE...2 9.1 OGGETTO...2 9.2 AMBITO DI APPLICAZIONE...2 9.3 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI...3 9.4 STATISTICHE MENSILI ED ANNUALI...4 Cap. 9 pag. 1 CAPITOLO
DettagliL adattamento al cambiamento climatico ed esperienze di azioni a livello locale
14 Novembre 2013 L adattamento al cambiamento climatico ed esperienze di azioni a livello locale Francesco Musco, Iuav Venezia climatechange@iuav.it Insediamenti urbani e cambiamenti climatici Temi e questioni
DettagliALLEGATO 1 SCHEDE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE
VAS Rapporto Ambientale Allegato 1 Schede di valutazione ambientale ALLEGATO 1 SCHEDE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE D.R.E.Am. Italia 2014 LE PREVISIONI NEL SISTEMA INSEDIATIVO Centro abitato San Martino 1
DettagliCatalogo dei prodotti del Sistema Informativo territoriale della Provincia di Savona
Catalogo dei prodotti del Sistema Informativo territoriale della Provincia di Savona Listino prezzi al pubblico ** 1- Tematismi Ambientali Carta ittica -APPROVAZIONE D.C. N 30 DEL 27/04/ Carta della Zonizzazione
DettagliVALORIZZAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL SERVIZIO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE DELL ASL PROVINCIA DI BERGAMO
SIMET Bg VALORIZZAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL SERVIZIO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE DELL ASL PROVINCIA DI BERGAMO Il Servizio di Continuità Assistenziale è affidato a Medici di Medicina Generale convenzionati,
DettagliCURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE
CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE INFORMAZIONI PERSONALI Nome MONTANARELLA ALESSANDRO Indirizzo 21, VIA CHIUCHIARI 85025 MELFI (PZ) Telefono +39 0972 237437 +39 348 0917062 Fax +39 0972 237437 E-mail
DettagliDefinizione operativa. Valore Baseline
PROGRAMMA PRP 2014-2018 3. Salute e lavoro 4. Ambiente e MACRO OBIETTIVO PNP 2014-2018 2.8 - Ridurre le esposizioni potenzialmente dannose per la 2.8 - Ridurre le esposizioni potenzialmente dannose per
DettagliCOMUNE di Laterina Località
COMUNE di Laterina Località Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell art. 156 del D.Lgs. 42/2004, come modificato dal D.Lgs. 157/2006 relativa al Progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico
DettagliSicuramente www.clusit.it
Sicuramente www.clusit.it L applicazione degli standard della sicurezza delle informazioni nella piccola e media impresa Claudio Telmon Clusit ctelmon@clusit.it Sicuramente www.clusit.it Associazione no
DettagliCASO BRENNERO: DANNI ECONOMICI PER L ITALIA E L EUROPA. giovedì 19 maggio ore 10.00
CASO BRENNERO: DANNI ECONOMICI PER L ITALIA E L EUROPA giovedì 19 maggio ore 10.00 1 Migranti e traffico commerciale, gli impatti economici delle eventuali deroghe alla libera circolazione all interno
Dettaglisnatuzzi@yahoo.it - c.natuzzi@amiutaranto.com
F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Cognome e Nome Indirizzo domicilio Indirizzo Studio Titolo di Studio Telefono Telefono mobile Fax E-mail NATUZZI COSIMO TARANTO TARANTO Ingegnere
Dettagli1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012)
Linee guida per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni alla vendita, all acquisto e all uso e all attività di consulenza sull impiego dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti Premessa La direttiva
DettagliPROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO ANNO 2012-2013
PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO ANNO 2012-2013 Le seguenti attività si svolgono presso il laboratorio ambientale dell area verde Palazzina del Comune di Curtarolo
DettagliCarta GeoEcologica: un modello predittivo per la diffusione di specie vegetali ed animali
Carta GeoEcologica: un modello predittivo per la diffusione di specie vegetali ed animali Leonardo Lami, Paolo Cavallini, Emilia Venturato In collaborazione con: Mus. St. Nat. Univ. Firenze, Dip. Scienze
Dettagli