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2 SOMMARIO 1. PREMESSA PROCEDIMENTO DELLO S TUDIO CENNI GEOGRAFICI CARATERISTICHE DELL ALVEO E DELLA REGIONE FLUVIALE ASSETTO GEOMETRICO DELL ALVEO CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELL ALVEO STABILITÀ DELL ALVEO TENDENZA EVOLUTIVA DELL ALVEO DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO PONTE LAVENONE PONTE VESTONE ANALISI IDROLOGICA DATI E NOTIZIE SULLE PIENE STORICHE PORTATE DI PIENA DI RIFERIMENTO MODALITÀ DI DEFLUSSO IN PIENA PRIMO TRATTO PONTE LAVENONE Schema geometrico di calcolo Portate di progetto Condizioni al contorno Coefficienti di scabrezza Condizioni fisiche di riferimento Calcolo idraulico Profili del pelo libero Esame dei risultati SECONDO TRATTO PONTE VESTONE Schema geometrico di calcolo Portate di progetto Condizioni al contorno Coefficienti di scabrezza Condizioni fisiche di riferimento Calcolo idraulico Profili del pelo libero Esame dei risultati VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ IDRAULICA Dott. Ing. Giuseppe Rossi Via Francesco Baracca, 4/C BRESCIA Tel. e fax g.rossi@rossingg.191.it Albo Ingegneri Prov. di Brescia n 1383 Albo collaudatori Regione Lombardia n 2467

3 8.1. PRIMO TRATTO PONTE LAVENONE SECONDO TRATTO PONTE VESTONE...24 CONCLUSIONI...26 ALLEGATO 1: Elaborazioni della modellazione idraulica PRIMO TRATTO PONTE LAVENONE ALLEGATO 2: Elaborazioni della modellazione idraulica SECONDO TRATTO PONTE VESTONE 3 Dott. Ing. Giuseppe Rossi Via Francesco Baracca, 4/C BRESCIA Tel. e fax g.rossi@rossingg.191.it Albo Ingegneri Prov. di Brescia n 1383 Albo collaudatori Regione Lombardia n 2467

4 1. PREMESSA L Amministrazione Provinciale di Brescia, nell ambito dei lavori di ammodernamento della propria rete stradale, intende realizzare un nuovo tronco stradale, deviante della S.P. BS n 237 del Caffaro all abitato di Lavenone, da Vestone Nord a Idro Sud. Il nuovo tronco stradale, della lunghezza complessiva di circa 3'100 metri, sottende interamente l attuale attraversamento viario del centro storico di Lavenone, con tracciato previsto, per la maggior parte, in sponda sinistra del Fiume Chiese, con due tratti in galleria e due ponti di attraversamento dello stesso F. Chiese. Le opere in progetto interferiscono con il corso fluviale solamente in corrispondenza dei due ponti, previsti agli estremi di monte e di valle del nuovo tronco stradale. A monte, l attraversamento denominato Ponte Lavenone, interessa il Chiese in un punto ove l alveo è ampio e ramificato. La struttura prevista è ad unica campata con pila e rilevato di accesso in destra all interno di un ramo quiescente del corso fluviale. A valle, l attraversamento denominato Ponte Vestone è anch esso ad unica luce, con spalla sinistra e breve tratto di rilevato stradale, a monte della spalla, collocati all interno della regione fluviale del Chiese. Il Fiume Chiese è un corso d acqua già iscritto nell elenco delle Acque Pubbliche al n.218, facente parte del reticolo idrico principale, individuato nell allegato A della D.G.R. 31 Ottobre 2013, n.883, con il codice BS077, le cui funzioni di polizia idraulica competono all Agenzia Interregionale per il Fiume Po, come stabilito con D.G.R. Lombardia n.1001 del 15 Dicembre Il ponte Lavenone, inoltre, ricade, parzialmente, in un area classificata ad elevato rischio idrogeologico per frana attiva (Fa), nel Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.), Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici Foglio 100 Sez. IV Vestone, area PS 267 n. 26. L opera in progetto, pertanto, deve essere sottoposta all esame del competente Ufficio regionale ed all Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), ai fini dell espressione del parere di compatibilità idraulica, nel rispetto della normativa vigente. Il presente studio fornisce gli elementi conoscitivi ed i risultati dei calcoli e delle verifiche eseguite conformemente alle direttive tecniche stabilite dall Autorità di Bacino del Fiume Po nel Piano per l Assetto Idrogeologico del Bacino del F. PO (PAI), a dimostrazione della compatibilità idraulica dell opera in progetto, e viene sottoposto all esame ed all approvazione delle competenti Autorità idrauliche. 4

5 2. PROCEDIMENTO DELLO STUDIO Nello svolgimento dello studio si è fatto preciso riferimento alla Direttiva contenente i Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico, approvata dall Autorità di Bacino del Fiume Po con Deliberazione n.2/99 del 11 Maggio 1999, aggiornata con deliberazione n 10 del Comitato Istituzionale del 5 Aprile Le attività compiute possono essere sinteticamente illustrate come segue: Rilievo topografico di dettaglio del Fiume Chiese e della regione fluviale interessata dalle opere in progetto; Ispezioni lungo il corso fluviale, per l accertamento delle modalità di deflusso delle acque e per l individuazione di fenomeni di dissesto in atto o potenziali, con particolare riguardo ai rischi di erosione spondale e di trasporto di massa; Consultazione di documentazione di carattere idraulico e geologico, inerente il Fiume Chiese ed il Lago d Idro, per la determinazione della piena di progetto per la modellazione idraulica; Acquisizione dei dati idrologici e studio idrologico inerenti il Torrente Abbioccolo, per la determinazione della piena di progetto per la modellazione idraulica; Acquisizione di dati e notizie sul regime del Fiume Chiese e del Torrente Abbioccolo a Lavenone, con particolare riferimento agli eventi di piena documentati; Calcolo dei profili di moto permanente della portata di riferimento, mediante modellazione idraulica del deflusso nei due tratti distinti del F. Chiese, interessati dalla realizzazione delle opere di attraversamento; Valutazione della compatibilità idraulica delle opere in progetto, secondo la direttiva dell AdBPo. 3. CENNI GEOGRAFICI Il luogo oggetto del presente studio si trova nella zona geografica delle Prealpi bresciane orientali, e più precisamente nella media Valle Sabbia, interamente solcata dal Fiume Chiese. Il tratto fluviale interessato dalla costruzione del ponte Lavenone è quello immediatamente seguente il Lago d Idro, circa 200 metri a monte della confluenza della Valle dell Abbioccolo, la quale si apre nel versante destro del Chiese, fino a raggiungere la Corna Blacca (2006 m.s.m.), facente parte del caratteristico ed imponente massiccio denominato Piccole Dolomiti, al confine fra la Valle Sabbia e la Valle Trompia. Il tratto fluviale interessato dal nuovo ponte Vestone, si trova circa 2'600 metri a valle della confluenza del T. Abbioccolo. 5

6 4. CARATERISTICHE DELL ALVEO E DELLA REGIONE FLUVIALE 4.1. Assetto geometrico dell alveo La geometria dell alveo e della regione fluviale, per entrambi i tratti fluviali allo studio, è stata acquisita mediante un rilievo topografico, plano altimetrico di dettaglio, esteso per una sufficiente lunghezza a cavallo dalle opere in progetto,. Le sezioni trasversali topografiche, rilevate lungo il corso fluviale mediamente ogni 60 metri, comprendono la parte batimetrica dell alveo inciso e le fasce di sponda. La distanza fra le sezioni del rilievo topografico, utilizzate nella modellazione idraulica, varia in funzione dell andamento geometrico e delle caratteristiche del corso d acqua, in modo da rappresentare, nel modello di calcolo, le effettive dimensioni dell alveo lungo il tratto oggetto dell indagine Caratteristiche morfologiche dell alveo Le analisi morfologiche sul corso del Fiume Chiese e relative sponde, compiute con accurate ispezioni locali, sono state finalizzate alla valutazione dei principali aspetti relativi: alla stabilità dell alveo inciso, al grado di stabilità dell alveo di piena, alla tendenza evolutiva dell alveo. L inizio del tratto fluviale allo studio corrispondente al ponte Lavenone, dista circa 750 metri dallo sbarramento del Lago d Idro. In questo breve tratto seguente lo sbarramento, il Chiese scorre incassato fra la parete rocciosa del rilievo montuoso di sinistra ed il muro di sostegno della strada provinciale S.P. BS 237 in destra, con fondo roccioso e regimato. In destra si rileva un pendio instabile, sede di una paleofrana, sistemato con opere di protezione al piede e di consolidamento lungo il versante. Raggiunta la sezione in cui la strada si allontana dal fiume, ove inizia il tronco fluviale oggetto del presente studio, la regione fluviale presenta un consistente allargamento, fino a raggiungere la larghezza di oltre 100 metri. L alveo inciso si ramifica in tre direzioni, all interno di un accumulo di grossi massi e di isole fittamente boscate. Il corso principale scorre addossato al piede del pendio montuoso di sinistra, contro la formazione rocciosa affiorante, lontano dalla sponda opposta percorsa dalla strada. Il ramo di destra dell alveo è a quota maggiore rispetto agli altri due, risultando inoltre ostruito verso valle. Dopo circa 250 metri, in corrispondenza di un ponticello di una stradella montana, il corso fluviale ritorna monocursale, con alveo inciso regolare, sia per quanto riguarda le dimensioni trasversali che il piano di scorrimento delle acque, mantenendo queste caratteristiche fino oltre il termine del tratto all esame. Il fondo è piano, costituito da materiale litoide pulito di medie dimensioni, regolarmente disteso e privo di alcuna vegetazione nell alveo attivo, tale da consentire il flusso delle acque attraverso l intera sezione trasversale, senza ostacoli e formazione di gorghi. Le sponde sono 6

7 boscate allo stato naturale, generalmente stabili e prive di difese artificiali ed altre opere antropiche. Solamente nell ultimo breve tratto di alcune decine di metri, si rilevano alcune corrosioni attive alla sponda sinistra, contro il gradino morfologico naturale. Subito dopo il predetto ponticello, si apre in destra una piana della valle, in pendenza verso il fiume, solcata, nel mezzo, dal Torrente Abbioccolo, il quale confluisce nel Fiume Chiese nel verso della corrente fluviale. Lo sbocco è libero ed ampio, privo di ostacoli ed altre cause di rigurgito o disturbo ad entrambi i flussi idrici. Il corso fluviale descrive un ampia curva, approssimativamente semicircolare, attorno al piede delle pendici montuose della Cima Antegolo. Successivamente si addossa, per un breve tratto, alla ripida parete rocciosa di destra, per deviare subito dopo contro il costone roccioso in lato opposto. Ad eccezione di questi due brevi tratti, lungo i quali una delle sponde è ripida e rocciosa, il corso fluviale ha la possibilità, in caso di piena, di esondare da entrambi i cigli dell alveo inciso, allagando le fasce laterali boscate, in pendenza verso il fiume, in modo regolare e costante, senza limitazioni. Il tratto fluviale successivo, in cui si colloca il previsto ponte Vestone, presenta andamento rettilineo, con alveo a sezione regolare ed uniforme, a fondo piano, costituito da ghiaia e ciottoli, privo di ostacoli o asperità, ad andamento longitudinale uniforme. La sponda destra, in scarpata naturale, è delimitata dalla strada provinciale n. 237, alla distanza di alcuni metri dal ciglio di sponda, mentre in lato opposto la scarpata di terreno naturale destinato a prato con rara vegetazione arbustiva, è meno acclive per un breve tratto della lunghezza di circa 30 metri, ove è prevista la realizzazione di una rotatoria, da cui inizia il nuovo tronco stradale diretto verso Idro Stabilità dell alveo Il tronco fluviale considerato risulta nel complesso stabile, rilevandosi la tendenza alla corrosione delle sponde solamente in un brevi tratti isolati. L alveo inciso è ben definito lungo l intero tratto. L andamento fluviale e l acclività dei versanti della valle, non consentono alcuna possibilità di divagazione significativa o diversione del corso d acqua Tendenza evolutiva dell alveo L esame dell andamento fluviale risultante dalle carte dei rilievi aerofotogrammetrici eseguiti in tempi diversi, confrontato con la situazione attuale, mostra l inesistenza di modificazioni recenti. Le formazioni rocciose dei versanti e del fondo della valle, costituiscono vincoli fisici per l assetto morfologico dell alveo, tali da escluderne una significativa evoluzione futura dell assetto fluviale. 7

8 5. DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO 5.1. Ponte Lavenone Attraversa il Chiese con una altezza del piano viabile rispetto al fondo dell alveo di oltre 11 metri, ove la sezione fluviale è particolarmente ampia e caratterizzata dalla presenza, in posizione centrale, di un promontorio naturale boscato, dell altezza di circa dieci metri. L alveo fluviale attivo aggira il predetto promontorio a sinistra, mentre il ramo di destra è normalmente inattivo ed è attualmente invaso dal deposito alluvionale e dalla vegetazione arbustiva ed arborea. Esso può comunque riattivarsi in caso di piena. L opera in progetto è costituita da un ponte ad unica luce di 6,46 m, con spalle verticali in calcestruzzo armato, poggianti su pali, ed impalcato rettilineo, in leggera curva e pendenza, a struttura mista acciaio calcestruzzo, della larghezza complessiva di 10,50 m. Il ponte attraversa il ramo attivo del Chiese, con spalla destra impostata ai piedi del predetto promontorio, ove il ramo fluviale inattivo curva e rientra verso il ramo attivo. Il tratto di viadotto di accesso al ponte dalla sponda destra, della lunghezza di circa 70 metri, occupa l avvallamento del ramo inattivo del Chiese. Sono previste opere di sistemazione idraulica in alveo del Chiese, per la difesa delle nuove strutture viarie in progetto e per il rimodellamento delle sezioni del corso fluviale a monte del ponte, per un tratto di circa 200 metri, necessarie al fine di consentire il deflusso della piena di progetto nell alveo attivo attraverso la luce del ponte, in modo idraulicamente compatibile Ponte Vestone Il ponte è ad unica luce, dell ampiezza di 41,80 metri fra le spalle verticali in calcestruzzo armato poggianti su pali. La spalla destra è realizzata in posizione arretrata rispetto al ciglio superiore della scarpata naturale della sponda, esternamente alla regione fluviale. In sponda sinistra, per effetto della morfologia del terreno, la spalla del ponte, pur essendo prevista alla distanza di alcuni metri dal ciglio di sponda dell alveo inciso, si trova all interno della regione fluviale interessata dall espansione della maggiori piene. Questa conformazione del terreno in sponda sinistra, caratterizzata da una pendenza ridotta verso il fiume, si mantiene costante in un breve intorno della posizione del previsto ponte, per cui anche il rilevato della nuova strada, per un tratto di circa 30 metri, occupa un area esondabile in caso di piena. L impalcato del ponte, a struttura mista acciaio calcestruzzo della larghezza di 16 metri, è piano e rettilineo, impostato a quota dell intradosso compatibile con il deflusso della piena di progetto, determinata ed imposta sulla base dei risultati della modellazione idraulica. 8

9 6. ANALISI IDROLOGICA 6.1. Dati e notizie sulle piene storiche La ricerca dei dati e delle notizie sulle maggiori piene storiche dei corsi d acqua che hanno interessato il territorio del Comune di Lavenone, è stata eseguita consultando il Catalogo delle piene pubblicato nell ambito del progetto AVI (Aree Vulnerate Italiane Censimento delle aree italiane storicamente colpite da frane o inondazioni) del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche. Nel Catalogo non risultano censiti eventi di piena significativi per il territorio di Lavenone, sia per quanto riguarda il Fiume Chiese che il Torrente Abbioccolo Portate di piena di riferimento Nonostante il tronco del F. Chiese oggetto del presente studio non sia interessato dalla delimitazione delle Fasce fluviali, date le posizioni e l importanza delle opere previste, le portate di piena di riferimento assunte per le valutazioni idrauliche del presente lavoro, sono quelle corrispondente al tempo di ritorno di 200 anni. FIUME CHIESE Le portate di piena del Fiume Chiese, nel luogo in oggetto, coincidono con le portate di piena effluenti dal Lago d Idro. L argomento è stato oggetto di approfonditi studi idrologici ed idraulici e di un progetto della Regione Lombardia, Infrastrutture Lombarde, per la realizzazione delle Nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del Lago d Idro, ai quali si fa preciso riferimento per la determinazione della portata da utilizzare nella modellazione idraulica. La documentazione consultata è la seguente: Fonte bibliografica: Consorzio del Chiese di bonifica di secondo grado Anno: 2006 Autore: Prof. Ing. Luigi Natale Titolo: Studio della capacità di laminazione delle piene del Lago d Idro Fonte bibliografica: Anno: 2007 Autore: Titolo: Provincia di Brescia Protezione Civile Provincia di Brescia in collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano Pianificazione di emergenza provinciale per rischio idrogeologico-idraulico del Lago d Idro 9

10 Fonte bibliografica: Anno: Autore: Titolo: Regione Lombardia Infrastrutture Lombarde A.T.I. progettazione. Capogruppo: favero&milan ingegneria S.p.A. Mirano (VE) Progetto definitivo: Nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del Lago d Idro. Relazione descrittiva generale In particolare, il documento di pianificazione di emergenza provinciale, tiene conto e sintetizza i contenuti di numerosi altri studi di carattere idraulico, geologico e idrogeologico, attinenti l argomento. a) Lo studio del Prof. Natale, redatto allo scopo, enunciato nell elaborato, di definire le modalità di esercizio dell invaso in tempo di piena e di individuare la quota di massima regolazione compatibile con la sicurezza delle sue rive, delle opere idrauliche e dell emissario, determina le onde di progetto in afflusso al lago, per diversi tempi di ritorno, e simula le condizioni del lago in piena, con differenti ipotesi di operatività degli scarichi, fornendo i valori delle portate di piena in uscita dallo sbarramento per vari tempi di ritorno e per vari scenari, relativi alle seguenti condizioni: Scenario n.1: Portate effluenti dal lago: Derivazione idroelettrica di Vobarno: 30 m 3 /s, scarico di fondo attraverso la galleria degli agricoltori : 100 m 3 /s, traversa mobile completamente aperta: scala di deflusso in funzione della quota del lago; Scenario n.2: Portate effluenti dal lago: Derivazione idroelettrica di Vobarno: 30 m 3 /s, scarico di fondo attraverso la galleria degli agricoltori : 50 m 3 /s, traversa mobile completamente aperta: scala di deflusso in funzione della quota del lago; Scenario n.3: Portate effluenti dal lago: Derivazione idroelettrica di Vobarno: 30 m 3 /s, scarico di fondo attraverso la galleria degli agricoltori : 0 m 3 /s, traversa mobile completamente aperta: scala di deflusso in funzione della quota del lago; I risultati delle elaborazioni relative alle condizioni di efflussi dal lago regolati, mostrano che, per gli eventi di piena duecentennale, i massimi livelli di piena del lago, in funzione delle quote massime di regolazione, raggiungono il valore di 371,32 [m s.l.m.], nel caso dello scenario n.2, e di 371,70 [m s.l.m.] nel caso dello scenario n.3. Alle predette quote lacustri, corrispondono le portate totali scaricate a valle dello sbarramento, attraverso la diga mobile e lo scarico di fondo, rispettivamente di 310 m 3 /s e di 300 m 3 /s. 10

11 b) Nel documento di pianificazione di emergenza provinciale per rischio idrogeologico-idraulico del Lago d Idro, per quanto riguarda le piene del lago, si fa riferimento allo studio del Prof. Natale. In più, si ipotizza la riattivazione della frana rif. PAI area PS267 n.26, con la formazione di consistenti accumuli di materiale in alveo del Chiese, tali da ostruire la zona della traversa mobile, in coincidenza con afflussi di piena in arrivo al lago. In caso di evento franoso con probabilità di accadimento molto bassa (V ~ 50'000 m 3 ) e di piena del lago tale da innalzare il livello dello specchio d acqua alla quota 375,00 [m s.l.m.], la portata idrica iniziale scaricata nell alveo del Chiese a valle, originata dal dam-break, è stimata nell ordine di 400 m 3 /s. c) Il progetto promosso dalla Regione Lombardia Infrastrutture Lombarde, prevede la realizzazione di importanti opere idrauliche per la messa in sicurezza del Lago d Idro, necessarie a causa della presenza di un fenomeno franoso attivo del versante sinistro del Fiume Chiese, a valle dell attuale traversa di sbarramento, e del precario stato di stabilità dell attuale galleria di scarico di fondo (c.d. galleria degli agricoltori), giudicata inservibile ed avente scarico nel Chiese in corrispondenza del predetto versante instabile. Le principali opere previste, d interesse per la presente verifica, sono: - Nuovo scarico di fondo del lago in galleria, dimensionato per la portata massima di 320 m 3 /s, con manufatto di sbocco e scarico in Chiese oltre la zona interessata dalla frana, situato circa 100 m a valle della sezione ove è previsto il nuovo ponte Lavenone ; - Nuova traversa di sbarramento, per la regolazione del Lago d Idro, situata circa 300 metri a monte dell esistente opere di sbarramento, a due luci della larghezza, ciascuna, di 11,50 m a quota soglia 365,00 m slm, dotate di paratoie a settore a quota di massima ritenuta 368,00 m slm. Le stime degli effetti delle piene, in termini di innalzamento dei livelli del lago e di portate effluenti, compiute ed illustrate negli elaborati di progetto, con riferimento a diversi scenari di estrema gravità, forniscono i seguenti valori. Stato di fatto 1) Scenario in assenza di frana I valori di massimo innalzamento del lago di fronte ad un evento di piena millenario risultano variabili da m slm e m slm. Le portate effluite attraverso la traversa si attestano con Tr 1000 anni attorno a valori variabili tra 280 e 330 m 3 /s. 2) Scenario in presenza di collasso di frana 11

12 In caso di ostruzione dell emissario, l effetto di una piena del Chiese anche di modesta entità, risulterebbe catastrofico per i territori rivieraschi dell Eridio, a causa del repentino innalzamento del livello lacustre, fino a sommergere i centri abitati. Progetto Portata massima di progetto della nuova galleria di scarico: 330 m 3 /s. In entrambe le condizioni relative all assenza o alla presenza dell ostruzione del Chiese per collasso della frana, le portate massime nel corso fluviale a valle dello scarico della nuova galleria, in caso di piena millenaria con colmo a circa 1100 m 3 /s, risultano pari a 320 m 3 /s. Infatti, nello scenario di frana con ostruzione dell emissario del lago, la piena millenaria verrà laminata dal lago e la galleria evacuerà la portata di 320 m 3 /s con un innalzamento del lago a m slm. Analogamente, anche negli altri scenari di piena millenaria, anche in assenza di collasso di frana, la portata complessivamente scaricata verso valle nel fiume Chiese risulta sempre dell ordine di 320 m 3 /s. Inoltre, le verifiche idrauliche di progetto degli effetti di una rottura improvvisa degli organi di ritenuta lungo il Fiume Chiese (Dam Break), con una quota del lago alla massima regolazione, comporta una portata effluente pari a circa la metà della portata scaricata verso valle in caso di piena, ossia circa 170 m 3 /s, contro 320 m 3 /s di piena millenaria. d) Dati storici I dati storici del Fiume Chiese considerati, pubblicati dal Servizio Idrografico (Pubblicazine n.19 Ufficio Idrografico del Po), sono relativi alla stazione di misura di Gavardo e coprono un arco di tempo di 32 anni (dal 1934 al 1942 e dal 1948 al 1970). La portata massima del periodo, quale valore medio giornaliero, è di 341 m3/s, verificatasi il giorno 4 Novembre La sezione di Milano dell Ufficio del Genio Civile per gli studi sul bacino del Po, in occasione della redazione del Progetto per la sistemazione delle opere idrauliche di terza categoria del Fiume Chiese, ebbe a comunicare con lettera in data 24 Novembre 1967, di aver rilevato la massima portata di piena del Fiume Chiese a Gavardo in 580 m3/s nel Novembre 1965, fornendo nel contempo altri valori delle portate massime rilevate, sempre alla stazione di Gavardo, in quegli anni di piene ricorrenti ed eccezionali, di seguito riportati: 12

13 Anno Portata massima del F. Chiese a Gavardo m 3 /s Facendo riferimento alla predetta portata massima storica rilevata (Novembre 1965) a Gavardo in 580 m 3 /s, il rapporto all estensione del bacino, consente di quantificare in 421 m 3 /s la massima portata storica di riferimento per il Fiume Chiese a Vestone. TORRENTE ABBIOCCOLO In questo capitolo si riportano, in sintesi, gli elementi principali ed i risultati dello studio idrologico compiuto sul bacino del Torrente Abbioccolo, allo scopo di determinare le portate di piena di progetto. Localizzazione: sub bacino del Fiume Chiese, confluente dalla destra idraulica, in Comune di Lavenone (BS); Bacino imbrifero: Superficie alla chiusura dell intero bacino alla foce in Chiese S = 29,89 Km 2 ; Altitudine massima: 1991 msm; Altitudine alla chiusura: 339 msm; Tempo di corrivazione complessivo: t c = 120 minuti Calcolo degli idrogrammi di piena: Idrogramma unitario istantaneo: Ietogrammi delle piogge: convoluzione dell idrogramma unitario istantaneo (IUH) con lo ietogramma della pioggia netta, per ogni evento considerato; calcolato mediante il modello di corrivazione, sulla base della curva aree/tempi non lineare; determinati sulla base della curva probabilistica, associata al tempo di ritorno di 200 anni, definita, per la zona corrispondente al bacino del Torrente Abbioccolo, nella Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le 13

14 progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica Allegato 3: Distribuzione spaziale delle precipitazioni intense Parametri delle linee segnalatrici di probabilità pluviometrica contenuta nelle Norme di attuazione del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI), adottato dall Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione del Comitato Istituzionale n.18 in data 26 Aprile 2001: h = 55,77t (TR=200 anni) Ragguaglio all area secondo la formula di Columbo; Tipologia degli ietogrammi: andamenti temporali considerati: - intensità costante; Durate delle piogge da 60 a 240 minuti Ietogrammi delle piogge nette: calcolati con il metodo Curve Number, proposto dal Soil Conservation Service statunitense (CN SCS), sulla base di una accurata suddivisione della superficie del bacino in funzione del gruppo idrologico e della copertura del suolo (valori complessivi ponderati risultanti per il modello: CN = 73,4, I a = 4,0 mm); Portate al colmo degli idrogrammi risultanti: - TR = 200 anni, tp = 60 minuti, Ietogramma intensità costante: Q = 79,72 m 3 /s; - TR = 200 anni, tp = 120 minuti, Ietogramma intensità costante: Q = 104,47 m 3 /s; - TR = 200 anni, tp = 180 minuti, Ietogramma intensità costante: Q = 104,69 m 3 /s; - TR = 200 anni, tp = 240 minuti, Ietogramma intensità costante: Q = 99,87 m 3 /s; PORTATE DI PROGETTO Sulla base dei dati ottenuti dagli studi idrologici richiamati nei punti precedenti, le portate massime, utilizzate nella modellazione idraulica, corrispondono all ipotesi di concomitante piena duecentennale del Lago d Idro e del Torrente Abbioccolo, come segue: 14

15 Tronco del Fiume Chiese a monte della confluenza del Torrente Abbioccolo: Q = 320 m 3 /s Tronco del Fiume Chiese a valle della confluenza del Torrente Abbioccolo: Q = 420 m 3 /s 7. MODALITÀ DI DEFLUSSO IN PIENA Per entrambi i tratti fluviali allo studio, l analisi consente di quantificare le caratteristiche idrauliche del moto della corrente di piena e di calcolarne il profilo idraulico, all interno dell alveo fluviale e delle aree laterali inondate, per la portata di riferimento. Il calcolo del profilo idraulico corrispondente alla situazione attuale è ripetuto, introducendo nello schema geometrico le strutture del ponte e del rilevato stradale in progetto, in modo da valutare gli effetti della nuova opera sulle modalità di deflusso della piena, con il confronto dei risultati. Metodo e codice di calcolo I profili idrici della piena sono calcolati schematizzando il deflusso della corrente in condizioni di moto permanente stazionario monodimensionale. I calcoli idraulici sono stati eseguiti tramite calcolatore elettronico, utilizzando il programma di calcolo numerico dei profili di moto permanente a pelo libero Hec-Ras prodotto dall Hydrologic Engineering Center Statunitense, in grado di sviluppare rapidamente gli algoritmi di calcolo applicati a schemi tipologici e geometrici complessi e vari, rappresentanti il corso d acqua e le aree laterali interessate dal deflusso. La procedura alla base del calcolo si basa sulla soluzione dell equazione monodimensionale dell energia. Le perdite di carico per attrito sono valutate mediante l equazione di Manning, diversificando il coefficiente di scabrezza in funzione della natura e delle caratteristiche delle superfici interessate dal deflusso. Le potenzialità offerte dal software utilizzato hanno consentito di rappresentare, nello schema geometrico di calcolo, l effettiva configurazione dell alveo inciso e delle strutture interferenti, immettendo tutti i dati ottenuti dal rilievo topografico eseguito. Coefficienti di scabrezza I coefficienti di scabrezza di Manning sono stati scelti a seguito di accurate ricognizioni dei luoghi e quantificati secondo il metodo contenuto nella Direttiva Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all interno delle fasce A e B del Piano Stralcio nelle Fasce Fluviali dell Autorità di Bacino del Fiume Po. I coefficienti utilizzati sono i seguenti: 15

16 7.1. Primo tratto Ponte Lavenone Schema geometrico di calcolo Il tratto fluviale interessato si estende per la lunghezza di circa 800 metri, a cavallo della sezione ove è prevista la realizzazione del ponte. A monte inizia a conveniente distanza dal punto in cui l alveo si allarga e ramifica, mentre a valle termina oltre la confluenza del Torrente Abbioccolo. Lo schema geometrico di base è rappresentato dalle 14 sezioni del rilievo topografico, comprendente il rilievo batimetrico dell alveo e l esatta conformazione delle sponde e delle fasce laterali, fino oltre i limiti d espansione delle esondazioni Portate di progetto Si considera lo scenario di piena maggiormente gravoso per il tronco fluviale interessato dalla costruzione del ponte, per cui la portata massima del lago è scaricata interamente attraverso lo sbarramento, contemporaneamente al verificarsi della piena duecentennale del Torrente Abbioccolo. In tale ipotesi, la portata di progetto varia lungo il percorso come segue: Da sezione n. 14 a sezione n. 4: Q = 320 m 3 /s Da sezione n. 4 a sezione n. 1: Q = 420 m 3 /s Condizioni al contorno Nei tratti a monte ed a valle si è ipotizzato il moto uniforme della corrente, generato dalla pendenza effettiva del fondo alveo, come segue: Condizioni al contorno di monte: moto uniforme per i 0 = 0,0293 m/m; Condizioni al contorno di valle: moto uniforme per i 0 = 0,0102 m/m; Detti parametri vengono utilizzati nella presente modellazione, quali condizioni di deflusso agli estremi del tronco fluviale considerato Coefficienti di scabrezza - Alveo compreso fra i cigli superiori delle sponde: n = Aree golenali n = Condizioni fisiche di riferimento Il calcolo dei profili idrici della piena è stato condotto con riferimento alle due condizioni fisiche di riferimento di seguito descritte: 1) Condizione di riferimento n.1 Stato di fatto: tratto fluviale nelle condizioni geometriche e strutturali attuali. 2) Condizione di riferimento n.2 Stato di progetto: condizioni come nel precedente caso n 1, 16

17 con la modifica della geometria, ottenuta introducendo nel modello le strutture del nuovo ponte Lavenone e le conformazioni dell alveo risultanti dal risezionamento, nelle precise dimensioni e posizioni plano altimetriche di progetto. Il confronto con il caso precedente mostra l effetto delle nuove opere sul profilo della corrente di piena Calcolo idraulico Profili del pelo libero I risultati del calcolo idraulico sono riportati nell Allegato 1: Elaborazioni della modellazione idraulica Ponte Lavenone, in cui, per le sezioni del rilievo topografico, sono riportati, nelle tabelle riepilogative, i valori dei principali parametri idraulici della corrente, (quota del pelo libero, quota dell altezza critica, quota dell energia specifica, velocità della corrente nell alveo, numero di Froude ed altri), relativi al deflusso della portata di riferimento, nelle due condizioni fisiche di riferimento prese in considerazione, corrispondenti allo stato di fatto ed al progetto. L andamento e le quote del pelo libero della corrente, risultanti dalla modellazione idraulica eseguita, sono rappresentati negli schemi contenuti nell allegato 1. Nella tabella seguente sono riepilogate le quote dei profili del pelo libero della piena, risultanti dal calcolo, nelle due condizioni relative allo stato di fatto e di progetto, così poste a confronto. TABELLA RIEPILOGATIVA QUOTA IDROMETRICA N [m.s.m.] sezione Stato attuale Progetto QUOTA IDROMETRICA N [m.s.m.] sezione Stato attuale Progetto Esame dei risultati Stato di fatto La pendenza del piano di scorrimento delle acque decresce notevolmente dall inizio alla fine del tronco fluviale considerato (dal 3% al 1%), inizialmente con brusca riduzione nel primo tratto ove l alveo si amplia e ramifica, fra le sezioni n.12 e n.10, e successivamente in modo regolare. 17

18 La conformazione plano altimetrica del fiume, consente il deflusso della piena di progetto lungo entrambi i rami fra le sezioni n.10 e n.12, con riattivazione del ramo di destra normalmente inattivo, e l espansione dei livelli soprattutto in sponda destra, oltre la sezione del nuovo ponte. Principalmente a motivo di questo andamento plano altimetrico, allo stato attuale, il moto permanente della portata di piena, si sviluppa alternativamente in regime di moto veloce e lento, con ripetuti risalti idraulici. In particolare, lo slargo e la riduzione della pendenza di fondo fra le sezioni n.12 e n.10 provoca il rallentamento della corrente ed il conseguente passaggio dal regime veloce di monte a lento. Successivamente la corrente ritorna veloce, con tendenza allo stato critico, con localizzati risalti. I livelli idrici massimi nelle sezioni variano, in funzione del regime di moto, da 2 a 3,7 metri. Aumentano al diminuire della pendenza del profilo longitudinale ed all aumentare dell ampiezza delle sezioni di deflusso, in dipendenza della maggiore o minore possibilità di espansione delle acque nelle fasce laterali all alveo inciso, risultando massime lungo la prima parte del tratto. Di conseguenza, le velocità medie della corrente idrica variano da 1.8 a 6 m/s circa, in modo irregolare lungo il percorso. L espansione massima dei livelli idrici si riscontra nella prima parte del tronco fluviale allo studio, presso la confluenza del Torrente Abbioccolo, interessando principalmente le aree in sponda destra dell alveo inciso, nella quale si trovano alcuni fabbricati civili. Progetto Il progetto prevede il risezionamento dell alveo, in corrispondenza del ponte e del tratto a monte, per la lunghezza di circa 230 m, in modo che il profilo idrico della piena e gli altri parametri idraulici non subiscano sostanziali modifiche peggiorative. Il profilo idraulico corrispondente alla configurazione di progetto proposta, rimane sostanzialmente invariato rispetto alla situazione attuale. In particolare, il regime del moto permanente rimane immutato nei vari tratti distinti in funzione della pendenza del fondo e dell ampiezza della regione fluviale interessata dal deflusso. Anche i livelli del pelo libero, in considerazione degli elevati valori della profondità della corrente raggiunti in entrambi i casi, non subiscono, nel complesso, variazioni sostanziali. Solamente nelle sezioni precedenti il ponte, laddove il progetto prevede il risezionamento dell alveo attivo e la chiusura del ramo inattivo di destra, l aumento del livello della piena raggiunge valori massimi di 0,20 m circa. Le opere previste impediscono l espansione della piena di progetto nel ramo normalmente inattivo di destra, fra le sezioni n.12 e n.10. Si osserva, tuttavia, che tale limitazione è poco significativa, in termini di capacità d invaso, e comunque risulta compensata dal risezionamento del ramo fluviale attivo. 18

19 Il franco idraulico minimo fra l intradosso dell impalcato del ponte ed il livello della piena, risulta di 5,65 m. Il rilevato stradale di accesso al ponte dalla sponda destra, costituisce una efficace difesa idraulica per l area edificata, immediatamente a valle del ponte stesso, a quota ampiamente soggiacente rispetto al livello della piena di progetto Secondo tratto Ponte Vestone Schema geometrico di calcolo Il tratto fluviale interessato si estende per la lunghezza di circa 700 metri, a cavallo della sezione ove è prevista la realizzazione del ponte. Le sezioni di estremità sono individuate a sufficiente distanza dal luogo ove è prevista la costruzione del ponte, in modo da minimizzare una eventuale imprecisione dei parametri delle condizioni al contorno introdotte nel modello. Lo schema geometrico di base è rappresentato dalle 15 sezioni del rilievo topografico, comprendente il rilievo batimetrico dell alveo e l esatta conformazione delle sponde e delle fasce laterali, fino oltre i limiti d espansione delle esondazioni Portate di progetto Si considera lo scenario di piena maggiormente gravoso per il tronco fluviale interessato dalla costruzione del ponte, per cui la portata massima di svaso del lago si verifica contemporaneamente alla piena duecentennale del Torrente Abbioccolo. In tale ipotesi, la portata di progetto rimane costante lungo il percorso e vale: Da sezione n. 15 a sezione n. 1: Q = 420 m 3 /s Condizioni al contorno Nei tratti a monte ed a valle si è ipotizzato il moto uniforme della corrente, generato dalla pendenza effettiva del fondo alveo, come segue: Condizioni al contorno di monte: moto uniforme per i 0 = 0,0048 m/m; Condizioni al contorno di valle: moto uniforme per i 0 = 0,0045 m/m; Detti parametri vengono utilizzati nella presente modellazione, quali condizioni di deflusso agli estremi del tronco fluviale considerato Coefficienti di scabrezza - Alveo compreso fra i cigli superiori delle sponde: n = Aree golenali n =

20 Condizioni fisiche di riferimento Il calcolo dei profili idrici della piena è stato condotto con riferimento alle due condizioni fisiche di riferimento di seguito descritte: 3) Condizione di riferimento n.1 Stato di fatto: tratto fluviale nelle condizioni geometriche e strutturali attuali. 4) Condizione di riferimento n.2 Stato di progetto: condizioni come nel precedente caso n 1, con la modifica della geometria, ottenuta introducendo nel modello le strutture del nuovo ponte Vestone ed il rilevato stradale previsto all interno della regione fluviale, nelle precise dimensioni e posizioni plano altimetriche di progetto. Il confronto con il caso precedente mostra l effetto delle nuove opere sul profilo della corrente di piena Calcolo idraulico Profili del pelo libero I risultati del calcolo idraulico sono riportati nell Allegato 2: Elaborazioni della modellazione idraulica Ponte Vestone, in cui, per le sezioni del rilievo topografico, sono riportati, nelle tabelle riepilogative, i valori dei principali parametri idraulici della corrente, (quota del pelo libero, quota dell altezza critica, quota dell energia specifica, velocità della corrente nell alveo, numero di Froude ed altri), relativi al deflusso della portata di riferimento, nelle due condizioni fisiche di riferimento prese in considerazione, corrispondenti allo stato di fatto ed al progetto. L andamento e le quote del pelo libero della corrente, risultanti dalla modellazione idraulica eseguita, sono rappresentati negli schemi contenuti nell allegato 2. Nella tabella seguente sono riepilogate le quote dei profili del pelo libero della piena, risultanti dal calcolo, nelle due condizioni relative allo stato di fatto e di progetto, così poste a confronto. TABELLA RIEPILOGATIVA QUOTA IDROMETRICA N [m.s.m.] sezione Stato attuale Progetto QUOTA IDROMETRICA N [m.s.m.] sezione Stato attuale Progetto

21 Esame dei risultati Stato di fatto La pendenza del piano di scorrimento delle acque decresce lievemente dall inizio alla fine del tronco fluviale considerato (dal 4,8 al 4,5 ), in modo graduale. L espansione delle piene, oltre l alveo inciso, può avvenire solamente in sponda sinistra, nella fascia fluviale di terreno destinata a prato, ai piedi del rilievo montuoso, a debole pendenza verso il corso fluviale. In sponda opposta, la scarpata arginale, in terra, è ripida e raggiunge la quota dell attuale S.P. n.237, il cui tracciato si sviluppa parallelamente al corso fluviale, alla distanza di alcuni metri dal ciglio superiore della sponda fluviale. Allo stato attuale, il moto permanente della portata di piena defluisce in regime di moto lento, con andamento accelerato tendente allo stato critico verso il luogo ove è prevista la costruzione del ponte, per effetto dell ampliarsi delle sezioni e della possibilità di espansione della piena in sponda sinistra. I livelli idrici massimi nelle sezioni variano, in funzione del tirante idrico, da 3,70 a 5,40 metri circa. Di conseguenza, le velocità medie della corrente idrica variano da 1.8 a 5,9 m/s circa, in modo irregolare lungo il percorso. L espansione trasversale massima del deflusso si riscontra nella prima parte del tronco fluviale allo studio, dalla sezione 13 alla 11, per effetto della possibilità di esondazione in sponda sinistra. Progetto Il progetto prevede il posizionamento della spalla sinistra del ponte e un tratto di rilevato stradale all interno della regione fluviale limitrofa alla sponda sinistra, ove questa è particolarmente depressa rispetto alla situazione morfologica di monte e di valle. Le opere previste riducono l espansione della piena in sponda sinistra fra le sezioni n. 13 e 9, per un tratto fluviale della lunghezza di 300 m, in modo crescente dalla sez. 13 alla sez. 11 e poi in modo decresce fino alla sez. 9, limitando l espansione della parte dell onda di piena di livello superiore a 2,70 m, nella zona della sezione ove la velocità massima della corrente, allo stato attuale, scende a 0,4. L impalcato del ponte e la spalla destra non interferiscono con il deflusso della piena. Il profilo idraulico corrispondente alla configurazione di progetto proposta, rimane sostanzialmente invariato rispetto alla situazione attuale, risultando poco significativa, sotto l aspetto energetico del deflusso della piena, la riduzione di espansione delle acque nella parte più estrema della regione fluviale di sinistra. Le velocità medie aumentano solamente in corrispondenza del ponte e del precedente tratto della lunghezza di 30 metri. 21

22 Il franco idraulico minimo fra l intradosso dell impalcato del ponte ed il livello della piena, risulta di 1.10 m. 8. VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ IDRAULICA Sulla base degli elementi fisici ed idraulici caratteristici del deflusso della piena nei due tratti del Fiume Chiese considerati, acquisiti con il presente studio, si passa ora alla valutazione degli effetti ascrivibili alle strutture delle nuove opere stradali, interferenti con il moto della corrente idrica, seguendo la procedura stabilita quale traccia per l istruttoria degli studi di fattibilità nella Direttiva Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico dell Autorità di Bacino del Fiume Po Primo tratto Ponte Lavenone Effetto E.1.: modifiche introdotte sul profilo inviluppo di piena. Le strutture dell impalcato del ponte e della spalla sinistra non interferiscono con il deflusso della piena, mentre i lavori prevedono la modifica dell assetto geometrico dell alveo in lato destro, in corrispondenza del ponte e del tratto fluviale precedente, della lunghezza di circa 000 m. Le opere di rettifica e di risezionamento dell alveo, come previste nel progetto, consentono di ottenere un profilo idraulico inviluppo di piena, sostanzialmente identico al profilo corrispondente allo stato attuale, con modeste e locali variazioni dei livelli massimi. Effetto E.2.: riduzione delle capacità d invaso dell alveo. Per effetto della sistemazione idraulica proposta, il volume d invaso relativo al deflusso della piena di progetto, rimane invariato. Effetto E.3.: interazioni con le opere di difesa idraulica (opere di sponda e argini) esistenti. Lungo il tronco fluviale allo studio, non esistono opere di difesa idraulica significative. Effetto E.4.: opere idrauliche in progetto nell ambito dell intervento. Le principali opere idrauliche in progetto sono costituite dal risezionamento dell alveo e dalla difesa radente della sponda destra in corrispondenza della spalla del ponte e del 22

23 precedente tratto oggetto di escavazione per risezionamento, con massi di pietrame locale sciolti o con altre tecniche di ingegneria naturalistica. Effetto E.5.: modifiche indotte sull assetto morfologico planimetrico e altimetrico dell alveo inciso e di piena. Non si prevedono modifiche significative dell andamento altimetrico dell alveo inciso attivo. L assetto planimetrico del tratto di alveo precedente il ponte, è oggetto di risezionamento, senza spostamento del corso fluviale, al fine di mantenere invariate l ampiezza e la capacità delle sezioni attuali. Effetto E.6.: modifiche indotte sulle caratteristiche naturali e paesaggistiche dalla regione fluviale. Il tratto di corso d acqua oggetto dello studio può considerarsi in condizioni naturali. I lavori e le opere previste comportano una modifica delle caratteristiche naturali e paesaggistiche dell alveo e della regione fluviale destra. Potranno essere comunque previste opere di ripristino delle condizioni naturali dell alveo e di mitigazione dell impatto ambientale, da definire con le autorità competenti. Effetto E.7.: condizioni di sicurezza dell intervento rispetto alla piena. Le condizioni di sicurezza della nuova opera, rispetto alla piena fluviale, riguardano la stabilità della spalla destra del ponte ed il franco idraulico della quota del piano viabile rispetto al massimo livello idrico. Per quanto riguarda la stabilità della spalla del ponte, si evidenzia che essa è prevista in posizione arretrata rispetto all alveo fluviale risezionato, tale da non essere interessata direttamente dal flusso delle acque. Sarà inoltre vincolata ad una fondazione poggiante su pali e protetta da una difesa radente alla sponda fluviale destra, in massi di pietrame. Il franco idraulico minimo, fra la quota dell intradosso del ponte ed il livello della piena di progetto, è pari a 5,65 metri. 23

24 8.2. Secondo tratto Ponte Vestone Effetto E.1.: modifiche introdotte sul profilo inviluppo di piena. La pila di sinistra del ponte ed un tratto di rilevato stradale, occupano uno slargo del corso fluviale localizzato in quell ambito ristretto, atipico rispetto alla forma delle sezioni fluviali di monte e di valle. Per tale ragione le opere previste non modificano sostanzialmente i parametri energetici del deflusso della piena, rimanendo invariato, rispetto alla situazione attuale, il profilo del pelo libero. Effetto E.2.: riduzione delle capacità d invaso dell alveo. Per effetto dell occupazione del predetto slargo del corso fluviale, con le strutture della pila di sinistra del ponte e di un tratto di rilevato stradale, la riduzione massima della capacità d invaso dell intero tronco fluviale in cui si verifica l interferenza, risulta pari al 9%. Effetto E.3.: interazioni con le opere di difesa idraulica (opere di sponda e argini) esistenti. Lungo il tronco fluviale allo studio, non esistono opere di difesa idraulica significative. Effetto E.4.: opere idrauliche in progetto nell ambito dell intervento. Le principali opere idrauliche in progetto sono costituite dalla difesa radente della spalla di sinistra del ponte e del tratto di rilevato stradale, previsto in sponda sinistra a monte del ponte, laddove interessato dal deflusso. Nella redazione del progetto esecutivo, sulla base dei risultati di questo studio idraulico e di opportune indagini geologiche e geotecniche, dette opere di difesa radente dovranno essere oggetto di una specifica progettazione e verifica di stabilità nei confronti delle massime azioni idrodinamiche e dei massimi livelli della corrente di piena ed inoltre delle prevedibili evoluzioni nell assetto dell alveo fluviale. Nei tratti in cui è previsto il risezionamento dell alveo, si prevede anche la difesa radente della sponda sinistra, laddove di nuova escavazione, con massi di pietrame locale sciolti o con altre tecniche di ingegneria naturalistica. Effetto E.5.: modifiche indotte sull assetto morfologico planimetrico e altimetrico dell alveo inciso e di piena. Non si prevedono modifiche significative dell andamento altimetrico e planimetrico dell alveo inciso. 24

25 Effetto E.6.: modifiche indotte sulle caratteristiche naturali e paesaggistiche dalla regione fluviale. Il tratto di corso d acqua oggetto dello studio può considerarsi in condizioni naturali. I lavori e le opere previste comportano una modifica delle caratteristiche naturali e paesaggistiche dell alveo e della regione fluviale in sponda sinistra. Potranno essere comunque previste opere di ripristino delle condizioni naturali dell alveo e di mitigazione dell impatto ambientale, da definire con le autorità competenti. Effetto E.7.: condizioni di sicurezza dell intervento rispetto alla piena. Le condizioni di sicurezza della nuova opera, rispetto alla piena fluviale, riguardano la stabilità della spalla di sinistra del ponte e del precedente tratto di rilevato stradale da realizzare all interno della regione fluviale. Riguarda inoltre il franco idraulico della quota del piano viabile rispetto al massimo livello idrico. Si evidenzia che la spalla del ponte è posizionata alla distanza di circa 7 metri dal ciglio dell alveo inciso, fuori dal filone del flusso principale, in zona a bassa velocità della corrente, costruita con fondazione poggiante su pali profondi. Per quanto riguarda la stabilità del rilevato stradale, si richiamano le osservazioni e le esigenze già poste in evidenza nel precedente punto E4. Il franco idraulico minimo, fra la quota dell intradosso del ponte ed il livello della piena di progetto, è pari a 1,10 metri. 25

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