Una breve introduzione alla Teoria dei Giochi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Una breve introduzione alla Teoria dei Giochi"

Transcript

1 Una breve introduzione alla Teoria Stefano GAGLIARDO Dipartimento di Matematica - Università degli studi di Genova Stage DIMA - 19/04/2011 (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

2 Outline 1 Un po di storia 2 La teoria delle scelte sociali 3 I giochi non cooperativi L equilibrio di Nash 4 Il concetto di utilità 5 Un paradosso: la One Euro Auction 6 Il 7 Combinatorial Games Il Take Away Game Nim Games (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

3 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

4 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

5 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

6 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

7 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

8 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

9 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

10 Struttura della presentazione La mattina. 10 min di storia min circa dedicata alle scelte sociali min circa di tributo a John Nash... Coffee break!!! 20 min circa di ulteriore tributo a John Nash min circa dedicati al concetto di utilità min circa dedicati a un paradosso min dedicati a truellare... Si mangia!!! Il pomeriggio. 50 min circa dedicati ad un concorso di bellezza... 1h circa dedicata al mago delle carte... Purtroppo (o finalmente)... LA FINE!!! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

11 Outline 1 Un po di storia 2 La teoria delle scelte sociali 3 I giochi non cooperativi L equilibrio di Nash 4 Il concetto di utilità 5 Un paradosso: la One Euro Auction 6 Il 7 Combinatorial Games Il Take Away Game Nim Games (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

12 Quando nasce e che cos è La nascita. Nel 1944 la prima edizione di Theory of Games and Economic Behaviour di J. L. Von Neumann e O. Morgenstern viene pubblicata dalla Princeton University Press. John Louis Von Neumann ( ) Oskar Morgenstern ( ) Cos è. può essere definita come la teoria matematica che modella situazioni di interazione strategica (dette giochi) tra decisori (detti giocatori). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

13 Quando nasce e che cos è La nascita. Nel 1944 la prima edizione di Theory of Games and Economic Behaviour di J. L. Von Neumann e O. Morgenstern viene pubblicata dalla Princeton University Press. John Louis Von Neumann ( ) Oskar Morgenstern ( ) Cos è. può essere definita come la teoria matematica che modella situazioni di interazione strategica (dette giochi) tra decisori (detti giocatori). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

14 Alcune date fondamentali: i primi 30 anni 1944: nascita della teoria dei giochi con la pubblicazione del libro di John von Neumann e Oskar Morgenstern 1950: l equilibrio di Nash (John Nash) 1951: teorema di impossibilità di Arrow (Kenneth Arrow) 1953: giochi in forma estesa (Harold Kuhn) 1953: il valore di Shapley (Lloyd Shapley) 1959: il concetto di nucleo (Donald Gillies) 1965: equilibrio perfetto nei sottogiochi (Reinhard Selten) 1966: formalizzazione della classificazione dei giochi cooperativi e non (John Harsanyi) 1972: premio Nobel per l economia a John Hicks e Kenneth Arrow per i loro contributi pionieristici alla teoria dell equilibrio economico generale e alla teoria sociale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

15 Alcune date fondamentali: dal 1974 ad oggi 1974: equilibrio correlato (Robert Aumann) 1976: common knowledge (Robert Aumann) 1978: equilibrio proprio (Roger Myerson) 1994: premio Nobel per l economia a John Harsanyi, John Nash e Reinhard Selten per le loro analisi pionieristiche degli equilibri nella teoria dei giochi non-cooperativi 2005: premio Nobel per l economia a Robert Aumann e Thomas Schelling per averci permesso di capire il conflitto e la cooperazione attraverso lo studio della teoria dei giochi 2007: premio Nobel per l economia a Leonid Hurwicz, Eric Maskin e Roger Myerson per aver costruito le fondamenta della teoria del mechanism design (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

16 Outline 1 Un po di storia 2 La teoria delle scelte sociali 3 I giochi non cooperativi L equilibrio di Nash 4 Il concetto di utilità 5 Un paradosso: la One Euro Auction 6 Il 7 Combinatorial Games Il Take Away Game Nim Games (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

17 La razionalità collettiva La teoria delle scelte sociali si occupa di misurare interessi, valori o benessere individuali in un contesto di decisione collettiva. I principi base sono: la valutazione delle alternative sociali attraverso le preferenze individuali; scegliere la migliore alternativa in termini di valutazione sociale. Il modo naturale di farlo sarebbe quello di stabilire alcune proprietà da soddisfare che permettano di aggregare le preferenze individuali in una regola di scelta sociale e da questa scegliere quella che fornisce il massimo benessere. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

18 La razionalità collettiva La teoria delle scelte sociali si occupa di misurare interessi, valori o benessere individuali in un contesto di decisione collettiva. I principi base sono: la valutazione delle alternative sociali attraverso le preferenze individuali; scegliere la migliore alternativa in termini di valutazione sociale. Il modo naturale di farlo sarebbe quello di stabilire alcune proprietà da soddisfare che permettano di aggregare le preferenze individuali in una regola di scelta sociale e da questa scegliere quella che fornisce il massimo benessere. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

19 La razionalità collettiva La teoria delle scelte sociali si occupa di misurare interessi, valori o benessere individuali in un contesto di decisione collettiva. I principi base sono: la valutazione delle alternative sociali attraverso le preferenze individuali; scegliere la migliore alternativa in termini di valutazione sociale. Il modo naturale di farlo sarebbe quello di stabilire alcune proprietà da soddisfare che permettano di aggregare le preferenze individuali in una regola di scelta sociale e da questa scegliere quella che fornisce il massimo benessere. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

20 La razionalità collettiva La teoria delle scelte sociali si occupa di misurare interessi, valori o benessere individuali in un contesto di decisione collettiva. I principi base sono: la valutazione delle alternative sociali attraverso le preferenze individuali; scegliere la migliore alternativa in termini di valutazione sociale. Il modo naturale di farlo sarebbe quello di stabilire alcune proprietà da soddisfare che permettano di aggregare le preferenze individuali in una regola di scelta sociale e da questa scegliere quella che fornisce il massimo benessere. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

21 Scelta collettiva Ci sono tre possibili criteri di scelta collettiva: 1 choice function: scegliere l opzione migliore; 2 social choice rule: ordinare le alternative; 3 social welfare function: dare un valore alle alternative. Social welfare function = social choice rule = choice function (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

22 Scelta collettiva Ci sono tre possibili criteri di scelta collettiva: 1 choice function: scegliere l opzione migliore; 2 social choice rule: ordinare le alternative; 3 social welfare function: dare un valore alle alternative. Social welfare function = social choice rule = choice function (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

23 Scelta collettiva Ci sono tre possibili criteri di scelta collettiva: 1 choice function: scegliere l opzione migliore; 2 social choice rule: ordinare le alternative; 3 social welfare function: dare un valore alle alternative. Social welfare function = social choice rule = choice function (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

24 Scelta collettiva Ci sono tre possibili criteri di scelta collettiva: 1 choice function: scegliere l opzione migliore; 2 social choice rule: ordinare le alternative; 3 social welfare function: dare un valore alle alternative. Social welfare function = social choice rule = choice function (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

25 Scelta collettiva Ci sono tre possibili criteri di scelta collettiva: 1 choice function: scegliere l opzione migliore; 2 social choice rule: ordinare le alternative; 3 social welfare function: dare un valore alle alternative. Social welfare function = social choice rule = choice function (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

26 I problemi del PM preoccupato (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

27 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

28 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

29 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

30 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

31 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

32 Un mare di problemi... C era una volta un Primo Ministro che desiderava ridurre il deficit del suo paese. Egli pensò a tre possibili modi per farlo: Opzione I: ridurre i servizi civili Opzione II: ridurre gli investimenti sulle infrastrutture Opzione III: controllare il deficit delle regioni La sua prima idea fu quella di procedere in maniera democratica: per prima cosa chiese ai suoi ministri quale opzione fosse per loro la migliore, quale la peggiore e quale la intermedia; in base a quanto detto dai ministri, egli avrebbe preso la sua decisione. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

33 I risultati Nella tabella seguente ci sono le opzioni riportate dai ministri: Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II I è preferita a II dalla maggioranza (ministri 1 e 3). II è preferita a III dalla maggioranza (ministri 1 e 2). Per transitività si potrebbe scegliere I, ma III è preferita a I dalla maggioranza (ministri 2 e 3)! La votazione non è un buon criterio di scelta sociale perché può creare intransitività e ciclicità nell ordinamento collettivo delle scelte. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

34 I risultati Nella tabella seguente ci sono le opzioni riportate dai ministri: Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II I è preferita a II dalla maggioranza (ministri 1 e 3). II è preferita a III dalla maggioranza (ministri 1 e 2). Per transitività si potrebbe scegliere I, ma III è preferita a I dalla maggioranza (ministri 2 e 3)! La votazione non è un buon criterio di scelta sociale perché può creare intransitività e ciclicità nell ordinamento collettivo delle scelte. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

35 I risultati Nella tabella seguente ci sono le opzioni riportate dai ministri: Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II I è preferita a II dalla maggioranza (ministri 1 e 3). II è preferita a III dalla maggioranza (ministri 1 e 2). Per transitività si potrebbe scegliere I, ma III è preferita a I dalla maggioranza (ministri 2 e 3)! La votazione non è un buon criterio di scelta sociale perché può creare intransitività e ciclicità nell ordinamento collettivo delle scelte. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

36 I risultati Nella tabella seguente ci sono le opzioni riportate dai ministri: Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II I è preferita a II dalla maggioranza (ministri 1 e 3). II è preferita a III dalla maggioranza (ministri 1 e 2). Per transitività si potrebbe scegliere I, ma III è preferita a I dalla maggioranza (ministri 2 e 3)! La votazione non è un buon criterio di scelta sociale perché può creare intransitività e ciclicità nell ordinamento collettivo delle scelte. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

37 I risultati Nella tabella seguente ci sono le opzioni riportate dai ministri: Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II I è preferita a II dalla maggioranza (ministri 1 e 3). II è preferita a III dalla maggioranza (ministri 1 e 2). Per transitività si potrebbe scegliere I, ma III è preferita a I dalla maggioranza (ministri 2 e 3)! La votazione non è un buon criterio di scelta sociale perché può creare intransitività e ciclicità nell ordinamento collettivo delle scelte. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

38 Una seconda opzione Il primo minsitro decide di seguire la strategia applicata dalla Eurovision per scegliere la migliore canzone europea dell anno. Il PM chiede quindi di assegnare un totale di 10 punti tra le tre opzioni. In questo modo, non sono rappresentate solo le preferenze, ma anche la loro intensità. I risultati dell indagine del PM sono riportati nella tabella seguente: Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Punteggio totale Opzione I Opzione II Opzione III (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

39 Una seconda opzione Il primo minsitro decide di seguire la strategia applicata dalla Eurovision per scegliere la migliore canzone europea dell anno. Il PM chiede quindi di assegnare un totale di 10 punti tra le tre opzioni. In questo modo, non sono rappresentate solo le preferenze, ma anche la loro intensità. I risultati dell indagine del PM sono riportati nella tabella seguente: Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Punteggio totale Opzione I Opzione II Opzione III (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

40 Una seconda opzione Il primo minsitro decide di seguire la strategia applicata dalla Eurovision per scegliere la migliore canzone europea dell anno. Il PM chiede quindi di assegnare un totale di 10 punti tra le tre opzioni. In questo modo, non sono rappresentate solo le preferenze, ma anche la loro intensità. I risultati dell indagine del PM sono riportati nella tabella seguente: Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Punteggio totale Opzione I Opzione II Opzione III (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

41 Una seconda opzione Il primo minsitro decide di seguire la strategia applicata dalla Eurovision per scegliere la migliore canzone europea dell anno. Il PM chiede quindi di assegnare un totale di 10 punti tra le tre opzioni. In questo modo, non sono rappresentate solo le preferenze, ma anche la loro intensità. I risultati dell indagine del PM sono riportati nella tabella seguente: Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Punteggio totale Opzione I Opzione II Opzione III (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

42 Manipolazione Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: l opzione III. Il PM però sospetta che il Ministro 3, il più anziano, non abbia espresso le sue reali preferenze, ma abbia sfruttato la sua esperienza per allocare i punti in modo da ottenere i suoi scopi. Questo secondo criterio di scelta è soggetto a possibilità di manipolazione: gli agenti possono fornire dichiarazioni non veritiere al fine di ottenere il loro esito preferito. Il criterio di scelta potrebbe perciò selezionare qualcosa che non corrisponde affatto all alternativa socialmente migliore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

43 Manipolazione Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: l opzione III. Il PM però sospetta che il Ministro 3, il più anziano, non abbia espresso le sue reali preferenze, ma abbia sfruttato la sua esperienza per allocare i punti in modo da ottenere i suoi scopi. Questo secondo criterio di scelta è soggetto a possibilità di manipolazione: gli agenti possono fornire dichiarazioni non veritiere al fine di ottenere il loro esito preferito. Il criterio di scelta potrebbe perciò selezionare qualcosa che non corrisponde affatto all alternativa socialmente migliore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

44 Manipolazione Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: l opzione III. Il PM però sospetta che il Ministro 3, il più anziano, non abbia espresso le sue reali preferenze, ma abbia sfruttato la sua esperienza per allocare i punti in modo da ottenere i suoi scopi. Questo secondo criterio di scelta è soggetto a possibilità di manipolazione: gli agenti possono fornire dichiarazioni non veritiere al fine di ottenere il loro esito preferito. Il criterio di scelta potrebbe perciò selezionare qualcosa che non corrisponde affatto all alternativa socialmente migliore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

45 Manipolazione Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: l opzione III. Il PM però sospetta che il Ministro 3, il più anziano, non abbia espresso le sue reali preferenze, ma abbia sfruttato la sua esperienza per allocare i punti in modo da ottenere i suoi scopi. Questo secondo criterio di scelta è soggetto a possibilità di manipolazione: gli agenti possono fornire dichiarazioni non veritiere al fine di ottenere il loro esito preferito. Il criterio di scelta potrebbe perciò selezionare qualcosa che non corrisponde affatto all alternativa socialmente migliore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

46 La terza opzione Il primo ministro decide di provare una terza strategia, ispirata al campionato di football, dove c è sempre un vincitore. Decide allora di mettere in atto una serie di partite eliminatorie tra le alternative, così che si ottenga un vincitore (la scelta sociale migliore). Le preferenze. Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II Il campionato del PM Fase A: I contro II = I batte II per 2-1 (i ministri 1 e 3 contro il ministro 2) Fase B: I contro III = III batte I per 2-1 (i ministri 2 e 3 contro il ministro 1) (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

47 La terza opzione Il primo ministro decide di provare una terza strategia, ispirata al campionato di football, dove c è sempre un vincitore. Decide allora di mettere in atto una serie di partite eliminatorie tra le alternative, così che si ottenga un vincitore (la scelta sociale migliore). Le preferenze. Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II Il campionato del PM Fase A: I contro II = I batte II per 2-1 (i ministri 1 e 3 contro il ministro 2) Fase B: I contro III = III batte I per 2-1 (i ministri 2 e 3 contro il ministro 1) (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

48 La terza opzione Il primo ministro decide di provare una terza strategia, ispirata al campionato di football, dove c è sempre un vincitore. Decide allora di mettere in atto una serie di partite eliminatorie tra le alternative, così che si ottenga un vincitore (la scelta sociale migliore). Le preferenze. Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II Il campionato del PM Fase A: I contro II = I batte II per 2-1 (i ministri 1 e 3 contro il ministro 2) Fase B: I contro III = III batte I per 2-1 (i ministri 2 e 3 contro il ministro 1) (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

49 La terza opzione Il primo ministro decide di provare una terza strategia, ispirata al campionato di football, dove c è sempre un vincitore. Decide allora di mettere in atto una serie di partite eliminatorie tra le alternative, così che si ottenga un vincitore (la scelta sociale migliore). Le preferenze. Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II Il campionato del PM Fase A: I contro II = I batte II per 2-1 (i ministri 1 e 3 contro il ministro 2) Fase B: I contro III = III batte I per 2-1 (i ministri 2 e 3 contro il ministro 1) (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

50 La terza opzione Il primo ministro decide di provare una terza strategia, ispirata al campionato di football, dove c è sempre un vincitore. Decide allora di mettere in atto una serie di partite eliminatorie tra le alternative, così che si ottenga un vincitore (la scelta sociale migliore). Le preferenze. Opzioni / Ministro Ministro 1 Ministro 2 Ministro 3 Miglior opzione I II III Intermedia II III I Peggiore opzione III I II Il campionato del PM Fase A: I contro II = I batte II per 2-1 (i ministri 1 e 3 contro il ministro 2) Fase B: I contro III = III batte I per 2-1 (i ministri 2 e 3 contro il ministro 1) (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

51 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

52 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

53 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

54 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

55 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

56 Nuovo problema Guardando alla tabella precedente, si ottiene un risultato: vince III! Il PM però si chiede: Cosa sarebbe successo se la fase A avesse previsto II contro III? La risposta è che avrebbe vinto I! E II avrebbe vinto se la fase A avesse previsto I contro III. L ordine delle partite del torneo decide quindi il vincitore. Abbiamo trasformato il problema di trovare la scelta migliore in quello di trovare l ordinamento migliore nel torneo. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

57 Riassumendo Il primo tentativo del PM è stata la majority rule, che però fallisce a causa dell intransitività. Il secondo tentativo è stato la regola di Borda, che però è manipolabile dagli agenti. Il terzo è stato la regola di Condorcet, cioè la scelta di una alternativa che batta tutte le altre, che però potrebbe non esistere. Come uscirne??? (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

58 Riassumendo Il primo tentativo del PM è stata la majority rule, che però fallisce a causa dell intransitività. Il secondo tentativo è stato la regola di Borda, che però è manipolabile dagli agenti. Il terzo è stato la regola di Condorcet, cioè la scelta di una alternativa che batta tutte le altre, che però potrebbe non esistere. Come uscirne??? (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

59 Riassumendo Il primo tentativo del PM è stata la majority rule, che però fallisce a causa dell intransitività. Il secondo tentativo è stato la regola di Borda, che però è manipolabile dagli agenti. Il terzo è stato la regola di Condorcet, cioè la scelta di una alternativa che batta tutte le altre, che però potrebbe non esistere. Come uscirne??? (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

60 Riassumendo Il primo tentativo del PM è stata la majority rule, che però fallisce a causa dell intransitività. Il secondo tentativo è stato la regola di Borda, che però è manipolabile dagli agenti. Il terzo è stato la regola di Condorcet, cioè la scelta di una alternativa che batta tutte le altre, che però potrebbe non esistere. Come uscirne??? (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

61 Formulazione generale Notazioni. Sia X l insieme delle alternative, M l insieme degli m agenti. Ogni agente i ha un ordine di preferenze i definito su X. Come procedere. Definire una regola di scelta sociale come un ordinamento completo e transitivo delle preferenze sociali derivato dall aggregazione delle preferenze individuali. La transitività è richiesta fondamentale per evitare cicli come quello che si otteneva con la majority rule. Programma di lavoro. Trovare la famiglia di regole di scelte sociali che soddisfano diversi insiemi di criteri stabiliti. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

62 Formulazione generale Notazioni. Sia X l insieme delle alternative, M l insieme degli m agenti. Ogni agente i ha un ordine di preferenze i definito su X. Come procedere. Definire una regola di scelta sociale come un ordinamento completo e transitivo delle preferenze sociali derivato dall aggregazione delle preferenze individuali. La transitività è richiesta fondamentale per evitare cicli come quello che si otteneva con la majority rule. Programma di lavoro. Trovare la famiglia di regole di scelte sociali che soddisfano diversi insiemi di criteri stabiliti. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

63 Formulazione generale Notazioni. Sia X l insieme delle alternative, M l insieme degli m agenti. Ogni agente i ha un ordine di preferenze i definito su X. Come procedere. Definire una regola di scelta sociale come un ordinamento completo e transitivo delle preferenze sociali derivato dall aggregazione delle preferenze individuali. La transitività è richiesta fondamentale per evitare cicli come quello che si otteneva con la majority rule. Programma di lavoro. Trovare la famiglia di regole di scelte sociali che soddisfano diversi insiemi di criteri stabiliti. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

64 Formulazione generale Notazioni. Sia X l insieme delle alternative, M l insieme degli m agenti. Ogni agente i ha un ordine di preferenze i definito su X. Come procedere. Definire una regola di scelta sociale come un ordinamento completo e transitivo delle preferenze sociali derivato dall aggregazione delle preferenze individuali. La transitività è richiesta fondamentale per evitare cicli come quello che si otteneva con la majority rule. Programma di lavoro. Trovare la famiglia di regole di scelte sociali che soddisfano diversi insiemi di criteri stabiliti. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

65 Formulazione generale Notazioni. Sia X l insieme delle alternative, M l insieme degli m agenti. Ogni agente i ha un ordine di preferenze i definito su X. Come procedere. Definire una regola di scelta sociale come un ordinamento completo e transitivo delle preferenze sociali derivato dall aggregazione delle preferenze individuali. La transitività è richiesta fondamentale per evitare cicli come quello che si otteneva con la majority rule. Programma di lavoro. Trovare la famiglia di regole di scelte sociali che soddisfano diversi insiemi di criteri stabiliti. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

66 L arrivo di Kenneth Arrow Kenneth Arrow (1921-now) Kenneth Arrow si occupò di questo problema intorno al Egli stabilì tre requisiti minimi che una regola di scelta sociale dovrebbe soddisfare. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

67 L arrivo di Kenneth Arrow Kenneth Arrow (1921-now) Kenneth Arrow si occupò di questo problema intorno al Egli stabilì tre requisiti minimi che una regola di scelta sociale dovrebbe soddisfare. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

68 Il teorema di impossibilità di Arrow Arrow stabilisce tre criteri molto naturali, che sono: dominio universale: la regola deve essere applicabile ad una qualunque configurazione di preferenze individuali; unanimità: se tutti gli individui preferiscono A a B, allora A deve essere socialmente classificata meglio di B; efficienza informativa: la valutazione sociale di una qualunque coppia A e B di alternative, deve dipendere solo da come gli agenti classificano A e B tra loro, indipendentemente dalle altre alternative. Teorema (Teorema di impossibilità di Arrow, 1951) Per più di due alternative e più di due agenti, una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità e efficienza informativa deve essere dittatoriale. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

69 Il teorema di impossibilità di Arrow Arrow stabilisce tre criteri molto naturali, che sono: dominio universale: la regola deve essere applicabile ad una qualunque configurazione di preferenze individuali; unanimità: se tutti gli individui preferiscono A a B, allora A deve essere socialmente classificata meglio di B; efficienza informativa: la valutazione sociale di una qualunque coppia A e B di alternative, deve dipendere solo da come gli agenti classificano A e B tra loro, indipendentemente dalle altre alternative. Teorema (Teorema di impossibilità di Arrow, 1951) Per più di due alternative e più di due agenti, una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità e efficienza informativa deve essere dittatoriale. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

70 Il teorema di impossibilità di Arrow Arrow stabilisce tre criteri molto naturali, che sono: dominio universale: la regola deve essere applicabile ad una qualunque configurazione di preferenze individuali; unanimità: se tutti gli individui preferiscono A a B, allora A deve essere socialmente classificata meglio di B; efficienza informativa: la valutazione sociale di una qualunque coppia A e B di alternative, deve dipendere solo da come gli agenti classificano A e B tra loro, indipendentemente dalle altre alternative. Teorema (Teorema di impossibilità di Arrow, 1951) Per più di due alternative e più di due agenti, una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità e efficienza informativa deve essere dittatoriale. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

71 Il teorema di impossibilità di Arrow Arrow stabilisce tre criteri molto naturali, che sono: dominio universale: la regola deve essere applicabile ad una qualunque configurazione di preferenze individuali; unanimità: se tutti gli individui preferiscono A a B, allora A deve essere socialmente classificata meglio di B; efficienza informativa: la valutazione sociale di una qualunque coppia A e B di alternative, deve dipendere solo da come gli agenti classificano A e B tra loro, indipendentemente dalle altre alternative. Teorema (Teorema di impossibilità di Arrow, 1951) Per più di due alternative e più di due agenti, una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità e efficienza informativa deve essere dittatoriale. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

72 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

73 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

74 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

75 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

76 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

77 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

78 Un idea della dimostrazione Dobbiamo andare a dimostrare che esiste un agente le cui preferenze individuali determinano quelle sociali (un dittatore). La dimostrazione si svolge in tre passi. 1 Epidemicità. Se esiste un gruppo di agenti che è decisivo su una coppia di alternative, allora è decisivo su tutte le alternative, dove un gruppo di agenti si dice decisivo ogni volta che il suo giudizio determina la valutazione sociale. 2 Shrinking group. Se c è un gruppo di più di due agenti che è decisivo, allora c è sempre un suo sottoinsieme strettamente contenuto che è anch esso decisivo. 3 L esistenza del dittatore. Per l unanimità, l intero gruppo di agenti è decisivo sulle coppie di alternative. Per l epidemicità, l intero gruppo è decisivo su tutte le alternative. Applicando lo shrinking group possiamo ridurre le dimensioni del gruppo decisivo fino ad un solo elemento: il dittatore. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

79 L anonimità E una proprietà che evita la presenza di un dittatore. L anonimità consiste nel richiedere che permutando le preferenze individuali degli agenti tra loro, allora l esito sociale non cambia. In pratica, richiediamo che il nome degli agenti non sia importante: essi hanno la stessa influenza sulla scelta finale. Una condizione più debole è quella di non-dictatorship, cioè che non esista un dittatore. Teorema (Corollario del teorema di Arrow) Per più di due alternative e più di due agenti, non esiste una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità, efficienza informativa e anonimità. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

80 L anonimità E una proprietà che evita la presenza di un dittatore. L anonimità consiste nel richiedere che permutando le preferenze individuali degli agenti tra loro, allora l esito sociale non cambia. In pratica, richiediamo che il nome degli agenti non sia importante: essi hanno la stessa influenza sulla scelta finale. Una condizione più debole è quella di non-dictatorship, cioè che non esista un dittatore. Teorema (Corollario del teorema di Arrow) Per più di due alternative e più di due agenti, non esiste una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità, efficienza informativa e anonimità. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

81 L anonimità E una proprietà che evita la presenza di un dittatore. L anonimità consiste nel richiedere che permutando le preferenze individuali degli agenti tra loro, allora l esito sociale non cambia. In pratica, richiediamo che il nome degli agenti non sia importante: essi hanno la stessa influenza sulla scelta finale. Una condizione più debole è quella di non-dictatorship, cioè che non esista un dittatore. Teorema (Corollario del teorema di Arrow) Per più di due alternative e più di due agenti, non esiste una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità, efficienza informativa e anonimità. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

82 L anonimità E una proprietà che evita la presenza di un dittatore. L anonimità consiste nel richiedere che permutando le preferenze individuali degli agenti tra loro, allora l esito sociale non cambia. In pratica, richiediamo che il nome degli agenti non sia importante: essi hanno la stessa influenza sulla scelta finale. Una condizione più debole è quella di non-dictatorship, cioè che non esista un dittatore. Teorema (Corollario del teorema di Arrow) Per più di due alternative e più di due agenti, non esiste una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità, efficienza informativa e anonimità. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

83 L anonimità E una proprietà che evita la presenza di un dittatore. L anonimità consiste nel richiedere che permutando le preferenze individuali degli agenti tra loro, allora l esito sociale non cambia. In pratica, richiediamo che il nome degli agenti non sia importante: essi hanno la stessa influenza sulla scelta finale. Una condizione più debole è quella di non-dictatorship, cioè che non esista un dittatore. Teorema (Corollario del teorema di Arrow) Per più di due alternative e più di due agenti, non esiste una regola di scelta sociale che soddisfi dominio universale, unanimità, efficienza informativa e anonimità. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

84 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

85 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

86 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

87 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

88 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

89 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

90 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

91 Come uscirne? Per provare a scappare dal teorema di Arrow dobbiamo provare a rinunciare a qualcuna delle proprietà. E difficile evitare l unanimità: è una richiesta troppo naturale e necessaria. Si può cercare di indebolire la richiesta di transitività della regola di scelta sociale. Andreu Mas-Colell e Hugo Sonnenschein nel 1972 dimostrarono che non era possibile ottenere buoni risultati: quasi-transitività = oligarchia quasi-transitività + monotonia = non esistenza aciclicità = potere di veto parziale aciclicità + monotonia = potere di veto totale (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

92 Dominio universale o efficienza informativa Eliminare il dominio universale. Impone alcune restrizioni sui profili di preferenze individuali ammissibili. Permette di raggiungere qualche risultato interessante nel caso di preferenze single-peaked e nel caso median voter. Eliminando l efficienza informativa. Teorema (Gibbard-Satterthwaite, 1973) Una regola di scelta sociale che soddisfa unanimità e dominio universale è o dittatoriale o manipolabile. La manipolazione si riferisce alla possibilità di fornire preferenze individuali false per influenzare la scelta sociale. C è di più: in assenza di efficienza informativa, l ordine sociale tra due alternative, A e B, può essere influenzato dall inserimento o esclusione di una terza alternativa C, che conduce all idea di designer framing manipulation. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

93 Dominio universale o efficienza informativa Eliminare il dominio universale. Impone alcune restrizioni sui profili di preferenze individuali ammissibili. Permette di raggiungere qualche risultato interessante nel caso di preferenze single-peaked e nel caso median voter. Eliminando l efficienza informativa. Teorema (Gibbard-Satterthwaite, 1973) Una regola di scelta sociale che soddisfa unanimità e dominio universale è o dittatoriale o manipolabile. La manipolazione si riferisce alla possibilità di fornire preferenze individuali false per influenzare la scelta sociale. C è di più: in assenza di efficienza informativa, l ordine sociale tra due alternative, A e B, può essere influenzato dall inserimento o esclusione di una terza alternativa C, che conduce all idea di designer framing manipulation. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

94 Dominio universale o efficienza informativa Eliminare il dominio universale. Impone alcune restrizioni sui profili di preferenze individuali ammissibili. Permette di raggiungere qualche risultato interessante nel caso di preferenze single-peaked e nel caso median voter. Eliminando l efficienza informativa. Teorema (Gibbard-Satterthwaite, 1973) Una regola di scelta sociale che soddisfa unanimità e dominio universale è o dittatoriale o manipolabile. La manipolazione si riferisce alla possibilità di fornire preferenze individuali false per influenzare la scelta sociale. C è di più: in assenza di efficienza informativa, l ordine sociale tra due alternative, A e B, può essere influenzato dall inserimento o esclusione di una terza alternativa C, che conduce all idea di designer framing manipulation. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

95 Dominio universale o efficienza informativa Eliminare il dominio universale. Impone alcune restrizioni sui profili di preferenze individuali ammissibili. Permette di raggiungere qualche risultato interessante nel caso di preferenze single-peaked e nel caso median voter. Eliminando l efficienza informativa. Teorema (Gibbard-Satterthwaite, 1973) Una regola di scelta sociale che soddisfa unanimità e dominio universale è o dittatoriale o manipolabile. La manipolazione si riferisce alla possibilità di fornire preferenze individuali false per influenzare la scelta sociale. C è di più: in assenza di efficienza informativa, l ordine sociale tra due alternative, A e B, può essere influenzato dall inserimento o esclusione di una terza alternativa C, che conduce all idea di designer framing manipulation. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

96 Dominio universale o efficienza informativa Eliminare il dominio universale. Impone alcune restrizioni sui profili di preferenze individuali ammissibili. Permette di raggiungere qualche risultato interessante nel caso di preferenze single-peaked e nel caso median voter. Eliminando l efficienza informativa. Teorema (Gibbard-Satterthwaite, 1973) Una regola di scelta sociale che soddisfa unanimità e dominio universale è o dittatoriale o manipolabile. La manipolazione si riferisce alla possibilità di fornire preferenze individuali false per influenzare la scelta sociale. C è di più: in assenza di efficienza informativa, l ordine sociale tra due alternative, A e B, può essere influenzato dall inserimento o esclusione di una terza alternativa C, che conduce all idea di designer framing manipulation. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

97 Un esempio Lo Specialized Journal indice una competizione per stabilire il miglior articolo pubblicato nell ultimo anno in un insieme di 4 candidati. Ci sono 4 giudici, ciascuno dei quali è chiamato ad assegnare n punti alla migliore alternativa, n 1 alla seconda migliore,..., fino ad assegnare 1 punto alla meno preferita. I risultati della votazione sono riportati in tabella. Opzione / Giudice A B C D Totale A B C D Non c è alcun vincitore! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

98 Un esempio Lo Specialized Journal indice una competizione per stabilire il miglior articolo pubblicato nell ultimo anno in un insieme di 4 candidati. Ci sono 4 giudici, ciascuno dei quali è chiamato ad assegnare n punti alla migliore alternativa, n 1 alla seconda migliore,..., fino ad assegnare 1 punto alla meno preferita. I risultati della votazione sono riportati in tabella. Opzione / Giudice A B C D Totale A B C D Non c è alcun vincitore! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

99 Un esempio Lo Specialized Journal indice una competizione per stabilire il miglior articolo pubblicato nell ultimo anno in un insieme di 4 candidati. Ci sono 4 giudici, ciascuno dei quali è chiamato ad assegnare n punti alla migliore alternativa, n 1 alla seconda migliore,..., fino ad assegnare 1 punto alla meno preferita. I risultati della votazione sono riportati in tabella. Opzione / Giudice A B C D Totale A B C D Non c è alcun vincitore! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

100 Un esempio Lo Specialized Journal indice una competizione per stabilire il miglior articolo pubblicato nell ultimo anno in un insieme di 4 candidati. Ci sono 4 giudici, ciascuno dei quali è chiamato ad assegnare n punti alla migliore alternativa, n 1 alla seconda migliore,..., fino ad assegnare 1 punto alla meno preferita. I risultati della votazione sono riportati in tabella. Opzione / Giudice A B C D Totale A B C D Non c è alcun vincitore! (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

101 Framing manipulation Se il giornale decidesse di eliminare l opzione B, il risultato sarebbe il seguente: Opzione/Giudice A B C D Totale A C D Il vincitore è A! Ma il vincitore viene a dipendere dal fatto che si tenga conto dell opzione B o meno. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

102 Framing manipulation Se il giornale decidesse di eliminare l opzione B, il risultato sarebbe il seguente: Opzione/Giudice A B C D Totale A C D Il vincitore è A! Ma il vincitore viene a dipendere dal fatto che si tenga conto dell opzione B o meno. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

103 Framing manipulation Se il giornale decidesse di eliminare l opzione B, il risultato sarebbe il seguente: Opzione/Giudice A B C D Totale A C D Il vincitore è A! Ma il vincitore viene a dipendere dal fatto che si tenga conto dell opzione B o meno. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

104 Arricchire l informazione Il problema di base dell approccio di Arrow è che cerca uno strumento molto potente (un ordinamento completo e transitivo), che si applichi ad un insieme molto ampio di problemi (qualunque insieme di alternative) e che usi poca informazione (solo le preferenze individuali). In un certo senso, si vuole troppo partendo da troppo poco. Nel mondo di Arrow non si tiene conto né dell intensità delle preferenze (l agente i preferisce l alternativa x a y più di quanto non preferisca y a z), né di confronti interpersonali (l agente i con x sta meglio di j). Per avere una maggiore ricchezza di informazione a tale proposito, è necessario introdurre il concetto di funzione di utilità. Peter Hammond nel 1976 e Claude D Aspremont e Louis Gevers nel 1977 ottennero buoni risultati a tale proposito. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

105 Arricchire l informazione Il problema di base dell approccio di Arrow è che cerca uno strumento molto potente (un ordinamento completo e transitivo), che si applichi ad un insieme molto ampio di problemi (qualunque insieme di alternative) e che usi poca informazione (solo le preferenze individuali). In un certo senso, si vuole troppo partendo da troppo poco. Nel mondo di Arrow non si tiene conto né dell intensità delle preferenze (l agente i preferisce l alternativa x a y più di quanto non preferisca y a z), né di confronti interpersonali (l agente i con x sta meglio di j). Per avere una maggiore ricchezza di informazione a tale proposito, è necessario introdurre il concetto di funzione di utilità. Peter Hammond nel 1976 e Claude D Aspremont e Louis Gevers nel 1977 ottennero buoni risultati a tale proposito. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

106 Arricchire l informazione Il problema di base dell approccio di Arrow è che cerca uno strumento molto potente (un ordinamento completo e transitivo), che si applichi ad un insieme molto ampio di problemi (qualunque insieme di alternative) e che usi poca informazione (solo le preferenze individuali). In un certo senso, si vuole troppo partendo da troppo poco. Nel mondo di Arrow non si tiene conto né dell intensità delle preferenze (l agente i preferisce l alternativa x a y più di quanto non preferisca y a z), né di confronti interpersonali (l agente i con x sta meglio di j). Per avere una maggiore ricchezza di informazione a tale proposito, è necessario introdurre il concetto di funzione di utilità. Peter Hammond nel 1976 e Claude D Aspremont e Louis Gevers nel 1977 ottennero buoni risultati a tale proposito. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

107 Arricchire l informazione Il problema di base dell approccio di Arrow è che cerca uno strumento molto potente (un ordinamento completo e transitivo), che si applichi ad un insieme molto ampio di problemi (qualunque insieme di alternative) e che usi poca informazione (solo le preferenze individuali). In un certo senso, si vuole troppo partendo da troppo poco. Nel mondo di Arrow non si tiene conto né dell intensità delle preferenze (l agente i preferisce l alternativa x a y più di quanto non preferisca y a z), né di confronti interpersonali (l agente i con x sta meglio di j). Per avere una maggiore ricchezza di informazione a tale proposito, è necessario introdurre il concetto di funzione di utilità. Peter Hammond nel 1976 e Claude D Aspremont e Louis Gevers nel 1977 ottennero buoni risultati a tale proposito. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

108 Arricchire l informazione Il problema di base dell approccio di Arrow è che cerca uno strumento molto potente (un ordinamento completo e transitivo), che si applichi ad un insieme molto ampio di problemi (qualunque insieme di alternative) e che usi poca informazione (solo le preferenze individuali). In un certo senso, si vuole troppo partendo da troppo poco. Nel mondo di Arrow non si tiene conto né dell intensità delle preferenze (l agente i preferisce l alternativa x a y più di quanto non preferisca y a z), né di confronti interpersonali (l agente i con x sta meglio di j). Per avere una maggiore ricchezza di informazione a tale proposito, è necessario introdurre il concetto di funzione di utilità. Peter Hammond nel 1976 e Claude D Aspremont e Louis Gevers nel 1977 ottennero buoni risultati a tale proposito. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

109 Hammond e il leximin Confronto dei livelli di utilità. L idea di Hammond parte da un confronto ordinale interpersonale. Dati due agenti i e j e le loro rispettive funzioni di utilità u i e u j, possiamo scrivere u i(x) > u j(y) e si intende i con l alternativa x sta meglio di j con l alternativa y. La regola leximin. Si sceglie l alternativa che migliora il benessere dell individuo nelle peggiori condizioni. Se due alternative sono indifferenti all individuo nelle peggiori condizioni, si preferisce socialmente l alternativa migliore per l individuo nelle peggiori condizioni tra quelli che non le considerano indifferenti. Formalmente, l alternativa x è socialmente preferita a y se min{ui(x)} > min {ui(y)} i M i M (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

110 Hammond e il leximin Confronto dei livelli di utilità. L idea di Hammond parte da un confronto ordinale interpersonale. Dati due agenti i e j e le loro rispettive funzioni di utilità u i e u j, possiamo scrivere u i(x) > u j(y) e si intende i con l alternativa x sta meglio di j con l alternativa y. La regola leximin. Si sceglie l alternativa che migliora il benessere dell individuo nelle peggiori condizioni. Se due alternative sono indifferenti all individuo nelle peggiori condizioni, si preferisce socialmente l alternativa migliore per l individuo nelle peggiori condizioni tra quelli che non le considerano indifferenti. Formalmente, l alternativa x è socialmente preferita a y se min{ui(x)} > min {ui(y)} i M i M (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

111 Hammond e il leximin Confronto dei livelli di utilità. L idea di Hammond parte da un confronto ordinale interpersonale. Dati due agenti i e j e le loro rispettive funzioni di utilità u i e u j, possiamo scrivere u i(x) > u j(y) e si intende i con l alternativa x sta meglio di j con l alternativa y. La regola leximin. Si sceglie l alternativa che migliora il benessere dell individuo nelle peggiori condizioni. Se due alternative sono indifferenti all individuo nelle peggiori condizioni, si preferisce socialmente l alternativa migliore per l individuo nelle peggiori condizioni tra quelli che non le considerano indifferenti. Formalmente, l alternativa x è socialmente preferita a y se min{ui(x)} > min {ui(y)} i M i M (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

112 Hammond e il leximin Confronto dei livelli di utilità. L idea di Hammond parte da un confronto ordinale interpersonale. Dati due agenti i e j e le loro rispettive funzioni di utilità u i e u j, possiamo scrivere u i(x) > u j(y) e si intende i con l alternativa x sta meglio di j con l alternativa y. La regola leximin. Si sceglie l alternativa che migliora il benessere dell individuo nelle peggiori condizioni. Se due alternative sono indifferenti all individuo nelle peggiori condizioni, si preferisce socialmente l alternativa migliore per l individuo nelle peggiori condizioni tra quelli che non le considerano indifferenti. Formalmente, l alternativa x è socialmente preferita a y se min{ui(x)} > min {ui(y)} i M i M (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

113 Hammond e il leximin Confronto dei livelli di utilità. L idea di Hammond parte da un confronto ordinale interpersonale. Dati due agenti i e j e le loro rispettive funzioni di utilità u i e u j, possiamo scrivere u i(x) > u j(y) e si intende i con l alternativa x sta meglio di j con l alternativa y. La regola leximin. Si sceglie l alternativa che migliora il benessere dell individuo nelle peggiori condizioni. Se due alternative sono indifferenti all individuo nelle peggiori condizioni, si preferisce socialmente l alternativa migliore per l individuo nelle peggiori condizioni tra quelli che non le considerano indifferenti. Formalmente, l alternativa x è socialmente preferita a y se min{ui(x)} > min {ui(y)} i M i M (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

114 Il principio e il teorema di Hammond Il principio di Hammond. Sia M una società di m agenti e siano x e y due alternative tali che tutti gli agenti tranne i e j sono indifferenti tra esse. In questo caso, si sceglie l opzione preferita dall agente con una minore utilità. E una condizione molto più debole del leximin in quanto si applica solo in un caso molto specifico. Il teorema di Hammond. Teorema (Hammond, 1976) In condizione di confronto di livelli ordinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale, efficienza informativa, anonimità e il principio di Hammond se e solo se è la regola leximin. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

115 Il principio e il teorema di Hammond Il principio di Hammond. Sia M una società di m agenti e siano x e y due alternative tali che tutti gli agenti tranne i e j sono indifferenti tra esse. In questo caso, si sceglie l opzione preferita dall agente con una minore utilità. E una condizione molto più debole del leximin in quanto si applica solo in un caso molto specifico. Il teorema di Hammond. Teorema (Hammond, 1976) In condizione di confronto di livelli ordinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale, efficienza informativa, anonimità e il principio di Hammond se e solo se è la regola leximin. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

116 Il principio e il teorema di Hammond Il principio di Hammond. Sia M una società di m agenti e siano x e y due alternative tali che tutti gli agenti tranne i e j sono indifferenti tra esse. In questo caso, si sceglie l opzione preferita dall agente con una minore utilità. E una condizione molto più debole del leximin in quanto si applica solo in un caso molto specifico. Il teorema di Hammond. Teorema (Hammond, 1976) In condizione di confronto di livelli ordinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale, efficienza informativa, anonimità e il principio di Hammond se e solo se è la regola leximin. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

117 Il principio e il teorema di Hammond Il principio di Hammond. Sia M una società di m agenti e siano x e y due alternative tali che tutti gli agenti tranne i e j sono indifferenti tra esse. In questo caso, si sceglie l opzione preferita dall agente con una minore utilità. E una condizione molto più debole del leximin in quanto si applica solo in un caso molto specifico. Il teorema di Hammond. Teorema (Hammond, 1976) In condizione di confronto di livelli ordinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale, efficienza informativa, anonimità e il principio di Hammond se e solo se è la regola leximin. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

118 D Aspremont-Geneve e l utilitarietà Confronto dei livelli di utilità. L idea di D Aspremont-Geneve parte da un confronto cardinale interpersonale: le utilità devono essere misurate in termini comuni a tutti. A livello interpersonale si confrontano i guadagni di utilità tra diverse alternative: u i(x) u i(y) u j(x) u j(y)? La regola utilitaria. A livello sociale, si preferisce x a y se l utilità aggregata di x è maggiore di quella di y, cioè m m u i(x) u i(y) > 0 = x S y i=1 i=1 Il teorema di D Aspremont-Geneve. Teorema (D Aspremont-Geneve, 1977) In condizione di confronto di unità cardinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale ed efficienza informativa se e solo se è la regola utilitaria. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

119 D Aspremont-Geneve e l utilitarietà Confronto dei livelli di utilità. L idea di D Aspremont-Geneve parte da un confronto cardinale interpersonale: le utilità devono essere misurate in termini comuni a tutti. A livello interpersonale si confrontano i guadagni di utilità tra diverse alternative: u i(x) u i(y) u j(x) u j(y)? La regola utilitaria. A livello sociale, si preferisce x a y se l utilità aggregata di x è maggiore di quella di y, cioè m m u i(x) u i(y) > 0 = x S y i=1 i=1 Il teorema di D Aspremont-Geneve. Teorema (D Aspremont-Geneve, 1977) In condizione di confronto di unità cardinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale ed efficienza informativa se e solo se è la regola utilitaria. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

120 D Aspremont-Geneve e l utilitarietà Confronto dei livelli di utilità. L idea di D Aspremont-Geneve parte da un confronto cardinale interpersonale: le utilità devono essere misurate in termini comuni a tutti. A livello interpersonale si confrontano i guadagni di utilità tra diverse alternative: u i(x) u i(y) u j(x) u j(y)? La regola utilitaria. A livello sociale, si preferisce x a y se l utilità aggregata di x è maggiore di quella di y, cioè m m u i(x) u i(y) > 0 = x S y i=1 i=1 Il teorema di D Aspremont-Geneve. Teorema (D Aspremont-Geneve, 1977) In condizione di confronto di unità cardinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale ed efficienza informativa se e solo se è la regola utilitaria. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

121 D Aspremont-Geneve e l utilitarietà Confronto dei livelli di utilità. L idea di D Aspremont-Geneve parte da un confronto cardinale interpersonale: le utilità devono essere misurate in termini comuni a tutti. A livello interpersonale si confrontano i guadagni di utilità tra diverse alternative: u i(x) u i(y) u j(x) u j(y)? La regola utilitaria. A livello sociale, si preferisce x a y se l utilità aggregata di x è maggiore di quella di y, cioè m m u i(x) u i(y) > 0 = x S y i=1 i=1 Il teorema di D Aspremont-Geneve. Teorema (D Aspremont-Geneve, 1977) In condizione di confronto di unità cardinali, una regola di scelta sociale soddisfa unanimità, dominio universale ed efficienza informativa se e solo se è la regola utilitaria. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

122 Tiriamo le somme Nel 1951 Arrow dimostra il suo teorema di impossibilità: una regola di scelta sociale basata su criteri apparentemente naturali non può che essere dittatoriale. Negli anni successivi, Mas-Colell e Sonnenschein nel 1972 e Gibbard e Sattherwaite nel 1973 hanno dimostrato che non bastava alleggerire i criteri stabiliti da Arrow per ottenere buoni risultati. Successivamente, Hammond nel 1976 e D Aspremont e Geneve nel 1977 riuscirono a dimostrare che una maggiore ricchezza di informazione poteva portare a regole non dittatoriali (leximin e utilitarietà) che soddisfacessero comunque i criteri di Arrow. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

123 Tiriamo le somme Nel 1951 Arrow dimostra il suo teorema di impossibilità: una regola di scelta sociale basata su criteri apparentemente naturali non può che essere dittatoriale. Negli anni successivi, Mas-Colell e Sonnenschein nel 1972 e Gibbard e Sattherwaite nel 1973 hanno dimostrato che non bastava alleggerire i criteri stabiliti da Arrow per ottenere buoni risultati. Successivamente, Hammond nel 1976 e D Aspremont e Geneve nel 1977 riuscirono a dimostrare che una maggiore ricchezza di informazione poteva portare a regole non dittatoriali (leximin e utilitarietà) che soddisfacessero comunque i criteri di Arrow. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

124 Tiriamo le somme Nel 1951 Arrow dimostra il suo teorema di impossibilità: una regola di scelta sociale basata su criteri apparentemente naturali non può che essere dittatoriale. Negli anni successivi, Mas-Colell e Sonnenschein nel 1972 e Gibbard e Sattherwaite nel 1973 hanno dimostrato che non bastava alleggerire i criteri stabiliti da Arrow per ottenere buoni risultati. Successivamente, Hammond nel 1976 e D Aspremont e Geneve nel 1977 riuscirono a dimostrare che una maggiore ricchezza di informazione poteva portare a regole non dittatoriali (leximin e utilitarietà) che soddisfacessero comunque i criteri di Arrow. (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

125 Outline 1 Un po di storia 2 La teoria delle scelte sociali 3 I giochi non cooperativi L equilibrio di Nash 4 Il concetto di utilità 5 Un paradosso: la One Euro Auction 6 Il 7 Combinatorial Games Il Take Away Game Nim Games (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

126 Giochi cooperativi e non-cooperativi John Charles Harsanyi ( ) Nel 1966 John Harsanyi formalizza la classificazione principale dei giochi in giochi non-cooperativi, nei quali non sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori; giochi cooperativi, nei quali sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori. Non permettere accordi vincolanti non vuol dire assenza di comunicazione (anche se a volte viene ipotizzata). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

127 Giochi cooperativi e non-cooperativi John Charles Harsanyi ( ) Nel 1966 John Harsanyi formalizza la classificazione principale dei giochi in giochi non-cooperativi, nei quali non sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori; giochi cooperativi, nei quali sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori. Non permettere accordi vincolanti non vuol dire assenza di comunicazione (anche se a volte viene ipotizzata). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

128 Giochi cooperativi e non-cooperativi John Charles Harsanyi ( ) Nel 1966 John Harsanyi formalizza la classificazione principale dei giochi in giochi non-cooperativi, nei quali non sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori; giochi cooperativi, nei quali sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori. Non permettere accordi vincolanti non vuol dire assenza di comunicazione (anche se a volte viene ipotizzata). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

129 Giochi cooperativi e non-cooperativi John Charles Harsanyi ( ) Nel 1966 John Harsanyi formalizza la classificazione principale dei giochi in giochi non-cooperativi, nei quali non sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori; giochi cooperativi, nei quali sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori. Non permettere accordi vincolanti non vuol dire assenza di comunicazione (anche se a volte viene ipotizzata). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

130 Giochi cooperativi e non-cooperativi John Charles Harsanyi ( ) Nel 1966 John Harsanyi formalizza la classificazione principale dei giochi in giochi non-cooperativi, nei quali non sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori; giochi cooperativi, nei quali sono permessi accordi vincolanti tra i giocatori. Non permettere accordi vincolanti non vuol dire assenza di comunicazione (anche se a volte viene ipotizzata). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

131 L arrivo di John Nash Nash John Forbes Nash Jr. (1928-now) The Nash equilibrium is the embodiment of the idea that economic agents are rational; that they simultaneously act to maximize their utility. If there is any idea that can be considered the driving force of economic theory, that is it. Thus in a sense, Nash equilibrium embodies the most important and fundamental idea of economics, that people act in accordance with their incentives. (Robert Aumann) E un concetto di soluzione introdotto dallo stesso J. Nash nel 1950 nell articolo Equilibrium points in n-person games. Già nel libro di von Neumann e Morgenstern appare un concetto del tutto simile, ma applicato ad una classe particolare di giochi (i cosiddetti zero-sum games). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

132 L arrivo di John Nash Nash John Forbes Nash Jr. (1928-now) The Nash equilibrium is the embodiment of the idea that economic agents are rational; that they simultaneously act to maximize their utility. If there is any idea that can be considered the driving force of economic theory, that is it. Thus in a sense, Nash equilibrium embodies the most important and fundamental idea of economics, that people act in accordance with their incentives. (Robert Aumann) E un concetto di soluzione introdotto dallo stesso J. Nash nel 1950 nell articolo Equilibrium points in n-person games. Già nel libro di von Neumann e Morgenstern appare un concetto del tutto simile, ma applicato ad una classe particolare di giochi (i cosiddetti zero-sum games). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

133 L arrivo di John Nash Nash John Forbes Nash Jr. (1928-now) The Nash equilibrium is the embodiment of the idea that economic agents are rational; that they simultaneously act to maximize their utility. If there is any idea that can be considered the driving force of economic theory, that is it. Thus in a sense, Nash equilibrium embodies the most important and fundamental idea of economics, that people act in accordance with their incentives. (Robert Aumann) E un concetto di soluzione introdotto dallo stesso J. Nash nel 1950 nell articolo Equilibrium points in n-person games. Già nel libro di von Neumann e Morgenstern appare un concetto del tutto simile, ma applicato ad una classe particolare di giochi (i cosiddetti zero-sum games). (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

134 Il dilemma del prigioniero (DP) Nash (DIMA, UNIGE) 19/04/ / 74

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Teoria delle Votazioni David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 9 marzo 2010 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2010.html TEOREMI DI ESISTENZA TEOREMI DI ESISTENZA Teorema

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 26 marzo 2015 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2015.html COOPERAZIONE Esempio: strategie correlate e problema

Dettagli

1 Estensione in strategia mista di un gioco

1 Estensione in strategia mista di un gioco AVVERTENZA: Di seguito trovate alcuni appunti, poco ordinati e poco formali, che uso come traccia durante le lezioni. Non sono assolutamente da considerarsi sostitutivi del materiale didattico. Riferimenti:

Dettagli

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Appunti a cura di Stefano Moretti, Silvia VILLA e Fioravante PATRONE versione del 26 maggio 2006 Indice 1 Equilibrio bayesiano perfetto 2 2 Giochi

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA TEORIA DEI GIOCHI PER PROBLEMI DI DECISIONE

INTRODUZIONE ALLA TEORIA DEI GIOCHI PER PROBLEMI DI DECISIONE INTRODUZIONE ALLA TEORIA DEI GIOCHI PER PROBLEMI DI DECISIONE Vito Fragnelli Dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate Università del Piemonte Orientale vito.fragnelli@mfn.unipmn.it Teoria dei Giochi

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Teoria delle scelte sociali David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero 1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero Nel gioco del Nim, se semplificato all estremo, ci sono due giocatori I, II e una pila di 6 pedine identiche In ogni turno di gioco I rimuove una

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

A. Domande a Risposta Multipla (max 12 punti)

A. Domande a Risposta Multipla (max 12 punti) Esame di Politica Economica 2 appello Sessione Estiva A.A. 2010-2011 NOME E MATRICOLA: ISTRUZIONI: Utilizzate gli spazi indicati per le risposte Fogli addizionali possono essere consegnati solo con indicazione

Dettagli

Teoria dei Giochi Prova del 30 Novembre 2012

Teoria dei Giochi Prova del 30 Novembre 2012 Cognome, Nome, Corso di Laurea, email: Teoria dei Giochi Prova del 30 Novembre 2012 Esercizio 1. Si consideri il seguente gioco. Il primo giocatore può scegliere un numero tra {1,3,,6}; il secondo giocatore

Dettagli

Come si analizza un gioco

Come si analizza un gioco Come si analizza un gioco Parte II Giochi strategici a somma zero Alberto Abbondandolo Filippo Giuliani Alessandro Montagnani Università di Pisa Settimana di orientamento in Matematica 2010 Alice e Bruno

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 5 marzo 25 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo25.html MODALITÀ DI ESAME È previsto un appello alla fine

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

La matematica del gioco. Il gioco della matematica

La matematica del gioco. Il gioco della matematica . Il gioco della matematica Viterbo 2 Maggio 2015 May 16, 2015 Sommario Giochi matematici Il gioco dell intelligenza Il gioco della matematica La matematica è un gioco Giochi matematici Teoria matematica

Dettagli

Gli strumenti di base della Finanza

Gli strumenti di base della Finanza 27 Gli strumenti di base della Finanza ECONOMIA FINANZIARIA L Economia Finanziaria studia le decisioni degli individui sulla allocazione delle risorse e la gestione del rischio VALORE ATTUALE Con il termine

Dettagli

Teoria dei Giochi non Cooperativi

Teoria dei Giochi non Cooperativi Politecnico di Milano Descrizione del gioco Egoismo Razionalità 1 L insieme dei giocatori 2 La situazione iniziale 3 Le sue possibili evoluzioni 4 I suoi esiti finali I Giochi della teoria Perché studiare

Dettagli

Crisi dell eurocentrismo e futuro dell umanesimo europeo: una prospettiva «economica» Michele Grillo Dipartimento di Economia e Finanza

Crisi dell eurocentrismo e futuro dell umanesimo europeo: una prospettiva «economica» Michele Grillo Dipartimento di Economia e Finanza Crisi dell eurocentrismo e futuro dell umanesimo europeo: una prospettiva «economica» Michele Grillo Dipartimento di Economia e Finanza 1 Una premessa Sono consapevole di accingermi a uno sforzo temerario:

Dettagli

Equilibrio economico generale e benessere

Equilibrio economico generale e benessere Scambio Equilibrio economico generale e benessere Equilibrio economico generale e benessere (KR 12 + NS 8) Dipartimento di Economia Politica Università di Milano Bicocca Outline Scambio 1 Scambio 2 3 4

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 8 marzo 2012 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2012.html DECISORI RAZIONALI INTERAGENTI di Fioravante Patrone,

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Corso di Politica Economica Teoria delle votazioni

Corso di Politica Economica Teoria delle votazioni Corso di Politica Economica Teoria delle votazioni Prof. Paolo Buonanno Università degli Studi di Bergamo Funzione di Benessere Sociale Problema della scelta di un punto socialmente ottimale lungo la frontiera

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Teorie del Benessere Sociale David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

Lezione 1 Introduzione

Lezione 1 Introduzione Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

CALCOLO COMBINATORIO

CALCOLO COMBINATORIO CALCOLO COMBINATORIO 1 Modi di formare gruppi di k oggetti presi da n dati 11 disposizioni semplici, permutazioni Dati n oggetti distinti a 1,, a n si chiamano disposizioni semplici di questi oggetti,

Dettagli

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali 1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali Definizione 1 (Applicazioni lineari) Si chiama applicazione lineare una applicazione tra uno spazio vettoriale ed uno spazio vettoriale sul campo tale che "!$%!

Dettagli

Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2

Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2 Teoria dei Giochi Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2 1 Concetti risolutivi per i giochi in forma normale I

Dettagli

TEORIA DELL UTILITÀ E DECISION PROCESS

TEORIA DELL UTILITÀ E DECISION PROCESS TEORIA DELL UTILITÀ E DECISION PROCESS 1 UTILITÀ Classicamente sinonimo di Desiderabilità Fisher (1930):... uno degli elementi che contribuiscono ad identificare la natura economica di un bene e sorge

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo

Dettagli

Come si analizza un gioco

Come si analizza un gioco Come si analizza un gioco Parte III Giochi strategici a somma qualsiasi Alberto Abbondandolo Filippo Giuliani Alessandro Montagnani Università di Pisa Settimana di orientamento in Matematica 2010 Il dilemma

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Lezioni di Matematica 1 - I modulo

Lezioni di Matematica 1 - I modulo Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può

Dettagli

Introduzione alla teoria dei database relazionali. Come progettare un database

Introduzione alla teoria dei database relazionali. Come progettare un database Introduzione alla teoria dei database relazionali Come progettare un database La struttura delle relazioni Dopo la prima fase di individuazione concettuale delle entità e degli attributi è necessario passare

Dettagli

SISTEMI INFORMATIVI AVANZATI -2010/2011 1. Introduzione

SISTEMI INFORMATIVI AVANZATI -2010/2011 1. Introduzione SISTEMI INFORMATIVI AVANZATI -2010/2011 1 Introduzione In queste dispense, dopo aver riportato una sintesi del concetto di Dipendenza Funzionale e di Normalizzazione estratti dal libro Progetto di Basi

Dettagli

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i NA. Operatore nabla Consideriamo una funzione scalare: f : A R, A R 3 differenziabile, di classe C (2) almeno. Il valore di questa funzione dipende dalle tre variabili: Il suo differenziale si scrive allora:

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Economia Politica Microeconomia (ECN0006) 10 CFU a.a. 2012-2013. Eleonora Pierucci eleonora.pierucci@unibas.it

Economia Politica Microeconomia (ECN0006) 10 CFU a.a. 2012-2013. Eleonora Pierucci eleonora.pierucci@unibas.it Economia Politica Microeconomia (ECN0006) 10 CFU a.a. 2012-2013 Eleonora Pierucci eleonora.pierucci@unibas.it Teoria dei giochi Cos è un gioco? Si definisce come gioco una situazione in cui ciascuno dei

Dettagli

DESCRIZIONE DEL GIOCO

DESCRIZIONE DEL GIOCO di Wolfgang Kramer Non e un gioco per asini! Giocatori: 2-10 Eta : da 10 anni Contenuto: 104 carte, un foglio di istruzioni del gioco DESCRIZIONE DEL GIOCO Lo scopo del gioco é cercare di prendere meno

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Lezione 10: Introduzione alla Teoria dei Giochi David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

Lezione 9: Cambio di base

Lezione 9: Cambio di base Lezione 9: Cambio di base In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo studente e cioè il cambio di base all interno di uno spazio vettoriale, inoltre cercheremo di capire

Dettagli

Decisioni in condizioni di rischio. Roberto Cordone

Decisioni in condizioni di rischio. Roberto Cordone Decisioni in condizioni di rischio Roberto Cordone Decisioni in condizioni di rischio Rispetto ai problemi in condizioni di ignoranza, oltre all insieme Ω dei possibili scenari, è nota una funzione di

Dettagli

Le Scelte scelte in in condizioni di d incertezza

Le Scelte scelte in in condizioni di d incertezza 6 Le Scelte scelte in in condizioni di d incertezza 6.1 a. Ibenicontingentisonoilconsumo se esce uno eilconsumo se esce due, tre, quattro, cinque o sei. Consumo se non esce uno 240 Vincolo di bilancio

Dettagli

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto

Dettagli

Economia pubblica. Alberto Zanardi

Economia pubblica. Alberto Zanardi Università di Bologna Scuola di Economia, Management e Statistica Corso di laurea CLEF Economia pubblica a.a. 2013-14 14 (8 crediti, 60 ore insegnamento) La funzione del benessere sociale Alberto Zanardi

Dettagli

CARTE. Regolamento Belote. Regole del gioco: Determinazione del seme di briscola (Belote classico):

CARTE. Regolamento Belote. Regole del gioco: Determinazione del seme di briscola (Belote classico): CARTE aggiornato al 25/06/2014 Entrambe le gare di carte si svolgeranno presso il salone Polivalente di Pinasca. Entrambe le gare saranno giocate da giocatori in coppia, la coppia può essere diversa nelle

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved.

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved. SCENARIO Personas SCENARIO È una delle tecniche che aiuta il designer a far emergere le esigente dell utente e il contesto d uso. Gli scenari hanno un ambientazione, attori (personas) con degli obiettivi,

Dettagli

Lezione 8. La macchina universale

Lezione 8. La macchina universale Lezione 8 Algoritmi La macchina universale Un elaboratore o computer è una macchina digitale, elettronica, automatica capace di effettuare trasformazioni o elaborazioni su i dati digitale= l informazione

Dettagli

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

KEYNES E IL MODELLO IS-LM

KEYNES E IL MODELLO IS-LM Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA POLITICA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 KEYNES E IL MODELLO IS-LM Fabio

Dettagli

Capitolo 1. Che cos è l economia

Capitolo 1. Che cos è l economia Capitolo 1 Che cos è l economia Economia, scarsità e scelta L'economia è una scienza sociale L economia è lo studio della scelta in condizioni di scarsità Scarsità e scelte individuali Scarsità di tempo

Dettagli

La teoria dell utilità attesa

La teoria dell utilità attesa La teoria dell utilità attesa 1 La teoria dell utilità attesa In un contesto di certezza esiste un legame biunivoco tra azioni e conseguenze: ad ogni azione corrisponde una e una sola conseguenza, e viceversa.

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Problemi e formula di Bayes. Daniela Valen), Treccani Scuola

Problemi e formula di Bayes. Daniela Valen), Treccani Scuola Problemi e formula di Bayes Daniela Valen), Treccani Scuola 1 Problemi antichi 1. Lancio una volta un dado A 1 : Esce 6 P( A 1 ) = 1 6 B 1 : NON esce 6 2. Lancio più volte un dado P( B 1 ) = 5 6 Sapere

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

IL FANTABASKET DEDICATO AL CAMPIONATO DI BASKET A2 FEMMINILE

IL FANTABASKET DEDICATO AL CAMPIONATO DI BASKET A2 FEMMINILE IL FANTABASKET DEDICATO AL CAMPIONATO DI BASKET A2 FEMMINILE REGOLAMENTO DEL GIOCO In colore blu le modifiche o le aggiunte inserite rispetto all ultima versione del regolamento Il gioco si svolge sul

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Teoria dei Giochi. Teoria dei Giochi

Teoria dei Giochi. Teoria dei Giochi Teoria dei Giochi E uno strumento decisionale, utile per operare previsioni sul risultato quando un decisore deve operare in concorrenza con altri decisori. L ipotesi principale su cui si basa la TdG è

Dettagli

TICHU NANJING (per 4 giocatori)

TICHU NANJING (per 4 giocatori) TICHU NANJING (per 4 giocatori) Le carte Sono di quattro tipi (Jade/Sword/Pagoda/Star) (Giada-verde/Spada-nero/Pagoda-blu/Stella-rosso) di 13 valori ognuna che corrispondono alle carte del Poker. L Asso

Dettagli

10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue.

10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue. 10. Insiemi non misurabili secondo Lebesgue. Lo scopo principale di questo capitolo è quello di far vedere che esistono sottoinsiemi di R h che non sono misurabili secondo Lebesgue. La costruzione di insiemi

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre. Almo Collegio Borromeo 6 marzo 2012

Teoria dei Giochi. Anna Torre. Almo Collegio Borromeo 6 marzo 2012 Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 6 marzo 2012 UN PO DI STORIA UN PO DI STORIA Von Neumann, Morgenstern Theory of Games and Economic Behavior (Princeton, 1944); UN PO DI STORIA Von Neumann,

Dettagli

Esercizi di Ricerca Operativa II

Esercizi di Ricerca Operativa II Esercizi di Ricerca Operativa II Raffaele Pesenti January 12, 06 Domande su utilità 1. Determinare quale è l utilità che un giocatore di roulette assegna a 100,00 Euro, nel momento che gioca tale cifra

Dettagli

REGOLE DA TORNEO DI DUEL MASTERS Valide dal 6 agosto 2004

REGOLE DA TORNEO DI DUEL MASTERS Valide dal 6 agosto 2004 REGOLE DA TORNEO DI DUEL MASTERS Valide dal 6 agosto 2004 Introduzione Le Regole da Torneo di Duel Masters devono essere usate unitamente alle Regole Universali da Torneo DCI, alle Penalità Ufficiali DCI

Dettagli

Segui passo passo le istruzioni e potrai giocare le tue sfide online. Puoi già capirlo, è facile, divertente e eccitante.

Segui passo passo le istruzioni e potrai giocare le tue sfide online. Puoi già capirlo, è facile, divertente e eccitante. COME GIOCARE ONLINE? Segui passo passo le istruzioni e potrai giocare le tue sfide online. Puoi già capirlo, è facile, divertente e eccitante. 0. PERSONALIZZA IL TUO AVATAR Puoi accedere a tutte le sezioni

Dettagli

APPLICAZIONI LINEARI

APPLICAZIONI LINEARI APPLICAZIONI LINEARI 1. Esercizi Esercizio 1. Date le seguenti applicazioni lineari (1) f : R 2 R 3 definita da f(x, y) = (x 2y, x + y, x + y); (2) g : R 3 R 2 definita da g(x, y, z) = (x + y, x y); (3)

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Equazioni differenziali 9 dicembre 2015 Si chiamano equazioni differenziali quelle equazioni le cui incognite non sono variabili reali ma funzioni di una o più variabili. Le equazioni differenziali possono

Dettagli

GIUSTIFICARE LE RISPOSTE. Non scrivere la soluzione di esercizi diversi su uno stesso foglio.

GIUSTIFICARE LE RISPOSTE. Non scrivere la soluzione di esercizi diversi su uno stesso foglio. Teoria dei giochi applicata alle scienze sociali Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale, Politecnico di MI, 2006/07 I prova intermedia, 19 dicembre 2006, foglio A Tempo: 2 ore e 1/2; risolvere 3

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

Probabilità discreta

Probabilità discreta Probabilità discreta Daniele A. Gewurz 1 Che probabilità c è che succeda...? Una delle applicazioni della combinatoria è nel calcolo di probabilità discrete. Quando abbiamo a che fare con un fenomeno che

Dettagli

Attributi e domini. A per {A}; XY per X Y (pertanto A 1 A 2 A 3 denota

Attributi e domini. A per {A}; XY per X Y (pertanto A 1 A 2 A 3 denota Attributi e domini Assumiamo un universo infinito numerabile U = {A 0, A 1, A 2...} di attributi. Denotiamo gli attributi con A, B, C, B 1, C 1... e gli insiemi di attributi con X, Y, Z, X 1,... per brevità

Dettagli

In Action with Math. Competizione e Strategia: Teoria dei Giochi. Giulia Bernardi, Roberto Lucchetti. 5 novembre 2014

In Action with Math. Competizione e Strategia: Teoria dei Giochi. Giulia Bernardi, Roberto Lucchetti. 5 novembre 2014 In Action with Math Competizione e Strategia: Teoria dei Giochi Giulia Bernardi, Roberto Lucchetti 5 novembre 2014 1 / 16 Roulette russa Altri esempi Teorema di Zermelo Descrizione del gioco Due giocatori

Dettagli

Aprire WEKA Explorer Caricare il file circletrain.arff Selezionare random split al 66% come modalità di test Selezionare J48 come classificatore e

Aprire WEKA Explorer Caricare il file circletrain.arff Selezionare random split al 66% come modalità di test Selezionare J48 come classificatore e Alberi di decisione Aprire WEKA Explorer Caricare il file circletrain.arff Selezionare random split al 66% come modalità di test Selezionare J48 come classificatore e lanciarlo con i parametri di default.

Dettagli

Politica Economica Istituzioni e Efficienza

Politica Economica Istituzioni e Efficienza Politica Economica Istituzioni e Efficienza 2 Introduzione al concetto di Istituzioni Le istituzioni riducono il tasso di incertezza creando delle regolarità nella vita di tutti i giorni. Sono una guida

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

REGOLAMENTO 10.000 DENARI. Torneo di scopa con 10.000 di montepremi garantito

REGOLAMENTO 10.000 DENARI. Torneo di scopa con 10.000 di montepremi garantito REGOLAMENTO 10.000 DENARI Torneo di scopa con 10.000 di montepremi garantito INIZIO TORNEO Il 4 Giugno alle ore 21:00 ha inizio il torneo. MODALITÀ DI ACCESSO 1. Pagando la quota d iscrizione di 30 (quota

Dettagli

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI LA STATISTICA NEI TEST INVALSI 1 Prova Nazionale 2011 Osserva il grafico seguente che rappresenta la distribuzione percentuale di famiglie per numero di componenti, in base al censimento 2001. Qual è la

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Computational Game Theory

Computational Game Theory Computational Game Theory Vincenzo Bonifaci 24 maggio 2012 5 Regret Minimization Consideriamo uno scenario in cui un agente deve selezionare, più volte nel tempo, una decisione tra un insieme di N disponibili:

Dettagli

Analisi dei Dati 12/13 Esercizi proposti 3 soluzioni

Analisi dei Dati 12/13 Esercizi proposti 3 soluzioni Analisi dei Dati 1/13 Esercizi proposti 3 soluzioni 0.1 Un urna contiene 6 palline rosse e 8 palline nere. Si estraggono simultaneamente due palline. Qual è la probabilità di estrarle entrambe rosse? (6

Dettagli

COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE

COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE Inserisci le tue credenziali di accesso in alto sulla colonna di destra denominata Login. Si devono inserire le credenziali come editor del corso Il modulo

Dettagli

Anno 3. Classificazione delle funzioni

Anno 3. Classificazione delle funzioni nno 3 Classificazione delle funzioni 1 Introduzione In questa lezione affronteremo lo studio delle principali proprietà delle funzioni, imparando a classificarle e a compiere alcune operazioni su esse.

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che:

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che: Teoria dei Giochi, Trento, 2004/05 c Fioravante Patrone 1 Teoria dei Giochi Corso di laurea specialistica: Decisioni economiche, impresa e responsabilità sociale, A.A. 2004/05 Soluzioni degli esercizi

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi In molte situazioni una raccolta di dati (=esiti di esperimenti aleatori) viene fatta per prendere delle decisioni sulla base di quei dati. Ad esempio sperimentazioni su un nuovo farmaco per decidere se

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

Parliamo un po di più di bridge. La filosofia del gioco. Nico Andriola

Parliamo un po di più di bridge. La filosofia del gioco. Nico Andriola Parliamo un po di più di bridge La filosofia del gioco Si gioca a bridge con le carte francesi prive di Jolly Il mazziere distribuisce le carte, 13 per giocatore (o vengono estratte dall astuccio) Ogni

Dettagli