Scheda 3.5 Forme speciali di vendita
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- Alfredo Fiore
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1 Scheda 3.5 Forme speciali di vendita SOGGETTI RICHIEDENTI Il soggetto che intende presentare al Comune la domanda per le forme speciali di vendita al dettaglio deve dimostrare di essere in possesso dei seguenti requisiti: Settore alimentare - Possesso dei requisiti soggettivi morali previsti dall art. 5 del D.Lgs. 114/98 - Possesso dei requisiti professionali previsti dal c.5 art.5 del D.Lgs 114/98 Settore non alimentare - Possesso dei requisiti soggettivi morali previsti dall art. 5 del D.Lgs. 114/98 L art. 5 del D.Lgs 114/98 definisce i requisiti per l esercizio dell attività commerciale sia nel settore alimentare e non, in particolare infatti alle l. a, b, c, d, e del c.1 Non possono esercitare l'attività' commerciale, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione: a) coloro che sono stati dichiarati falliti; b) coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale e' prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che sia stata applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale; c) coloro che hanno riportato una condanna a pena detentiva, accertata con sentenza passata in giudicato, per uno dei delitti di cui al titolo II e VIII del libro II del codice penale, ovvero di ricettazione, riciclaggio, emissione di assegni a vuoto, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina; d) coloro che hanno riportato due o più condanne a pena detentiva o a pena pecuniaria, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività', accertate con sentenza passata in giudicato, per uno dei delitti previsti dagli articoli 442, 444, 513, 513-bis, 515, 516 e 517 del codice penale, o per delitti di frode nella preparazione o nel commercio degli alimenti, previsti da leggi speciali; e) coloro che sono sottoposti ad una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o nei cui confronti sia stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, ovvero siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza. In caso di società o di organismo collettivo, i requisiti di onorabilità devono essere posseduti da tutti i soggetti per i quali è previsto l accertamento antimafia ai sensi dell art. 2, c. 3 del D.P.R. 252/98, e cioè: a) per le società di capitali anche consortili, per le società cooperative, di consorzi cooperativi e per i consorzi, al legale rappresentante e agli eventuali altri componenti l'organo di amministrazione, nonché a ciascuno dei consorziati che nei consorzi e nelle società consortili detenga una partecipazione superiore al 10%, ed ai soci o consorziati per conto dei quali le società consortili o i consorzi operino in modo esclusivo nei confronti della pubblica amministrazione; b) per i consorzi di cui all'art del Codice Civile a chi ne ha la rappresentanza e agli imprenditori o società consorziate; c) per le società in nome collettivo, a tutti i soci; d) per le società in accomandita semplice, ai soci accomandatari; e) per le società di cui all'art del Codice Civile a coloro che le rappresentano stabilmente nel territorio dello Stato. Con particolare riferimento all esercizio dell attività commerciale nel settore alimentare il soggetto richiedente deve essere in possesso di uno dei requisiti professionali previsti alle l. a, b, c del c. 5 dell art.5 D.Lgs 114/98 che riporta L'esercizio, in qualsiasi forma, di un'attività' di commercio relativa al settore merceologico alimentare, anche se effettuata nei confronti di una cerchia determinata di persone, e' consentito a chi e' in possesso di uno dei seguenti requisiti professionali: a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio relativo al settore merceologico alimentare, istituito o riconosciuto dalla regione o dalle province autonome di Trento e di Bolzano; b) avere esercitato in proprio, per almeno due anni nell'ultimo quinquennio, l'attività' di vendita all'ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari; o avere prestato la propria opera, per almeno due anni nell'ultimo quinquennio, presso imprese esercenti l'attività' nel settore alimentare, in qualità di dipendente qualificato addetto alla vendita o all'amministrazione o, se trattasi di coniuge o parente o affine, entro il terzo grado dell'imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla iscrizione all'inps;
2 c) essere stato iscritto nell'ultimo quinquennio al registro esercenti il commercio di cui alla legge 11 giugno 1971, n. 426, per uno dei gruppi merceologici individuati dalle lettere a), b) e c) dell'articolo 12, comma 2, del decreto ministeriale 4 agosto 1988, n. 375 In riferimento alla l. c del c. 5 una circolare ministeriale, peraltro ha chiarito che non occorre essere iscritti al REC per tutto il quinquennio antecedente alla comunicazione al Comune.Inoltre, è ritenuto valida anche l iscrizione al REC per l attività di commercio all ingrosso di prodotti alimentari. In caso di società il possesso di uno dei requisiti di cui sopra è richiesto con riferimento al legale rappresentante o ad altra persona specificamente preposta all'attività commerciale. ADEMPIMENTI E PROCEDIMENTI Il D.Lgs 114/98 definisce dall art. 16 all art. 19 le forme speciali di vendita a dettaglio: -Spaccio interno -Apparecchi Automatici -Vendita per corrispondenza televisione o altri sistemi di comunicazione -Commercio Elettronico -Vendite effettuate presso il domicilio dei consumatori. Spacci interni La vendita di prodotti a favore di dipendenti da enti o imprese, pubblici o privati, di militari, di soci di cooperative di consumo, di aderenti a circoli privati, nonché la vendita nelle scuole e negli ospedali esclusivamente a favore di coloro che hanno titolo ad accedervi è soggetta ad apposita comunicazione al Comune competente e deve essere effettuata in locali non aperti al pubblico, che non abbiano accesso dalla pubblica via. L'attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di apertura dell attività. Nella comunicazione deve essere dichiarata la sussistenza dei requisiti morali della persona preposta alla gestione dello spaccio, il rispetto delle norme in materia di idoneità dei locali, il settore merceologico, l'ubicazione e la superficie di vendita. Apparecchi automatici La vendita dei prodotti al dettaglio per mezzo di apparecchi automatici è soggetta ad apposita comunicazione al Comune competente. L'attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di cui sopra. Nella comunicazione deve essere dichiarata la sussistenza del possesso dei requisiti morali, il settore merceologico e l'ubicazione, nonché, se l'apparecchio automatico viene installato sulle aree pubbliche, l'osservanza delle norme sull'occupazione del suolo pubblico. La vendita mediante apparecchi automatici effettuata in apposito locale ad essa adibito in modo esclusivo, è soggetta alle stesse disposizioni riguardanti l'apertura di un esercizio di vendita. Vendita per corrispondenza, televisione o altri sistemi di comunicazione La vendita al dettaglio per corrispondenza o tramite televisione o altri sistemi di comunicazione è soggetta a previa comunicazione al Comune nel quale l'esercente ha la residenza, se persona fisica, o la sede legale. L'attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. È vietato inviare prodotti al consumatore se non a seguito di specifica richiesta. È consentito l'invio di campioni di prodotti o di omaggi, senza spese o vincoli per il consumatore. Nella comunicazione al Comune deve essere dichiarata la sussistenza del possesso dei requisiti morali e il settore merceologico. Nei casi in cui le operazioni di vendita sono effettuate tramite televisione, l'emittente televisiva deve accertare, prima di metterle in onda, che il titolare dell'attività sia in possesso dei requisiti prescritti dal D.Lgs. 114/98 per l'esercizio della vendita al dettaglio. Durante la trasmissione debbono essere indicati il nome e la denominazione o la ragione sociale e la sede del venditore, il numero di iscrizione al registro delle imprese ed il numero della P. IVA. Agli organi di vigilanza è consentito il libero accesso al locale indicato come sede del venditore. Le operazioni di vendita all'asta realizzate per mezzo della televisione o di altri sistemi di comunicazione sono vietate. Chi effettua le vendite tramite televisione per conto terzi deve essere in possesso della licenza prevista dall'art. 115 del TULPS, approvato con R.D. 773/31. Commercio elettronico
3 Oltre a quanto descritto sopra, va osservato che, in caso di esercizio congiunto di commercio all ingrosso e al dettaglio per via elettronica, è possibile utilizzare un solo sito, ma si è tenuti a destinare aree del sito distinte per l attività all ingrosso e al dettaglio: in tal modo, infatti, il potenziale acquirente è messo in condizione di individuare chiaramente le zone del sito destinate alle due tipologie di attività. Il richiedente, inoltre, deve essere in possesso di uno dei requisiti professionali indicati. Il possesso del requisito professionale prescritto è necessario anche qualora lo stoccaggio dei prodotti avvenga in un magazzino distante dal luogo dove è in uso il mezzo elettronico. Vendite effettuate presso il domicilio dei consumatori La vendita al dettaglio o la raccolta di ordinativi di acquisto presso il domicilio dei consumatori è soggetta a previa comunicazione al Comune nel quale l'esercente ha la residenza, se persona fisica, o la sede legale. L'attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione al Comune. Nella comunicazione deve essere dichiarata la sussistenza dei requisiti morali e il settore merceologico. Se si intende avvalersi per l'esercizio dell'attività di incaricati, occorre comunicarne l'elenco all'autorità di pubblica sicurezza del luogo nel quale ha la residenza o la sede legale, e risponde agli effetti civili dell'attività dei medesimi. Anche gli incaricati devono essere in possesso dei requisiti morali. Il titolare rilascia un tesserino di riconoscimento alle persone incaricate, che deve ritirare non appena esse perdano i requisiti morali. Il tesserino di riconoscimento deve essere numerato e aggiornato annualmente, deve contenere le generalità e la fotografia dell'incaricato, l'indicazione a stampa della sede e dei prodotti oggetto dell'attività dell'impresa, nonché del nome del responsabile dell'impresa stessa e la firma di quest'ultimo, e deve essere esposto in modo visibile durante le operazioni di vendita. Il tesserino di riconoscimento è obbligatorio anche per l'imprenditore che effettua personalmente le operazioni disciplinate dall art. 19 del D.Lgs. 114/98. ONERI Per le forme speciali di vendita non è richiesto alcun onere SCADENZE/RINNOVI Non è prevista nessuna data di scadenza per l esercizio dell attività. SANZIONI Chiunque violi le disposizioni di cui agli artt. 5, 7, 8, 9, 16, 17, 18 e 19 del D.Lgs. 114/98 è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.582,00 a euro ,00. In caso di particolare gravità o di recidiva il Sindaco può inoltre disporre la sospensione della attività di vendita per un periodo non superiore a venti giorni. La recidiva si verifica qualora sia stata commessa la stessa violazione per due volte in un anno, anche se si è proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione. Chiunque violi le disposizioni di cui agli artt. 11, 14, 15 e 26, c. 5 del medesimo decreto è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 516,00 a euro 3.098,00. In caso di svolgimento abusivo dell'attività il Sindaco ordina la chiusura immediata dell'esercizio di vendita. Il Sindaco ordina la chiusura di un esercizio di vicinato qualora il titolare: a) sospende l'attività per un periodo superiore ad un anno; b) non risulta più provvisto dei requisiti morali; c) nel caso di ulteriore violazione delle prescrizioni in materia igienico-sanitaria, avvenuta dopo la sospensione dell'attività disposta nei casi di particolare gravità o di recidiva. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Normativa nazionale Circ. Min. Attività Produttive del 4 ottobre 2002, concernente l esecuzione coattiva delle ordinanze che comminano le sanzioni amministrative non pecuniarie (chiusura o sospensione dell attività commerciale al minuto) previste dall art. 22 del D.Lgs. 114/98. Circ. Min. Attività Produttive del 30 settembre 2002, concernente i requisiti per l esercizio dell attività di vendita - mangimi per animali - animali vivi.
4 Circ. Min. Attività Produttive 3550/C del 31 luglio 2002, concernente il D.P.R. 6 aprile 2001, n. 218 Regolamento recante la disciplina delle vendite sottocosto, a norma dell art. 15, comma 8, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n modello di comunicazione. Nota Min. Attività Produttive 1 luglio 2002, prot , concernente i requisiti professionali per lo svolgimento dell attività commerciale di prodotti alimentari, ai sensi dell art. 5 c. 5 D.Lgs. 114/98. Nota Min. Attività Produttive del 25 luglio 2002, concernente un quesito relativo all attività di vendita nelle sale cinematografiche Circ. Min. Attività Produttive 3547/C del 17 giugno 2002, concernente il commercio elettronico - indicazioni sulle aste on line. Circ. Min. Attività Produttive 3543/C del 1 marzo 2002, recante istruzioni relative al modello univoco da utilizzare per le comunicazioni relative all esercizio dell attività di commercio elettronico di cui all art. 18 del D.Lgs. 114/1998. Circ. Min. Attività Produttive del 8 febbraio 2002, concernente l attività commerciale svolta da produttori agricoli L. 9 febbraio 1963, n. 59 e D.Lgs. 18 maggio 2001, n Circ. Min. Attività Produttive 3528/C del 24 ottobre 2001, concernente chiarimenti sul D.P.R. 218/01 vendite sottocosto. Circ. Min. Attività Produttive 3526/C del 10 ottobre 2001, concernente le istruzioni relative alla modulistica univoca da utilizzare per le comunicazioni e le autorizzazioni inerenti l esercizio dell attività commerciale di cui agli artt. 7, 8, 9, 16, 17, 18, 19 e 28 del D.Lgs. 114/98. Nota Min. Industria, Commercio e Artigianato del 16 ottobre 2000, concernente i requisiti ai fini dell accesso all attività per il settore merceologico alimentare. Nota Min. Industria, Commercio e Artigianato del 16 ottobre 2000, concernente chiarimenti sui corsi di formazione professionale - richiesta di nomina del rappresentante del Ministero dell Industria in seno alla commissione per il colloquio finale. sull ampliamento merceologico al settore non alimentare per le medie strutture che vendono il settore alimentare, per effetto del disposto dell'art. 57 D.M. 375/88. Nota Min. Industria, Commercio e Artigianato del 4 agosto 2000, concernente chiarimenti sull applicazione della pena su richiesta - art. 5 D.Lgs. 114/98. Nota Min. Industria, Commercio e Artigianato del 9 giugno 2000, concernente chiarimenti sulla commercializzazione del vino da parte di un produttore agricolo L. 9 febbraio 1963, n. 59.Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato 3487/C del 1 giugno 2000, concernente la disciplina della vendita di beni tramite mezzo elettronico - commercio elettronico. Nota Min. Industria, Commercio e Artigianato del 26 maggio 2000, concernente chiarimenti Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato del 30 dicembre 1999, concernente gli orari di vendita. Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato del 4 novembre 1999, concernente chiarimenti sul requisito professionale per artigiani, pescatori e agricoltori. Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato del 13 ottobre 1999, concernente la superficie di vendita. Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato 3467/C del 28 maggio 1999, concernente definizioni e ambito di applicazione del D.Lgs. 114/98 (art. 4) e altri aspetti. Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato 3463/C del 25 marzo 1999, concernente alcune disposizioni di cui al D.Lgs. 114/98. Circ. Min. Industria, Commercio e Artigianato 3459/C del 1999, concernente la non applicabilità del D.Lgs. 114/98 alla vendita effettuata da imprese industriali. D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 114, Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della L. 15 marzo 1997, n. 59. D.P.R. 26 marzo 1980, n. 327, Regolamento di esecuzione della L. 30 aprile 1962, n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. L. 30 aprile 1962, n. 283, Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Normativa regionale L.R. 7 gennaio 2000, n. 1, Direttive regionali in materia di distribuzione commerciale. ENTI TITOLARI Comune
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