Dispositivi per la terapia del dolore aspetti pratici. Maria Paola Manfredi - S.C.Terapia del Dolore e Cure Palliative
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1 Dispositivi per la terapia del dolore aspetti pratici Maria Paola Manfredi - S.C.Terapia del Dolore e Cure Palliative
2 Dolore Oncologico Dolore Cronico
3 Dolore Oncologico La via di somministrazione: orale (compresse, soluzioni orali, pastiglie ad assorbimento transmucoso) transdermica (cerotti) minimamente invasive non comportano particolari difficoltà nella gestione
4 Il dolore oncologico L O.M.S. ha proposto e pubblicato delle semplici linee guida per il trattamento del dolore oncologico; la sequenza nell impiego dei farmaci analgesici segue uno schema a gradini(criterio della minore invasività) la via orale rappresenta la prima scelta
5 Pastiglie ad assorbimento transmucoso
6 JURNISTA JURNISTA 8 mg compresse a rilascio prolungato: compressa rossa, rotonda, biconvessa, con "HM 8" stampato su un lato con inchiostro nero. JURNISTA 16 mg compresse a rilascio prolungato: compressa gialla, rotonda, biconvessa, con "HM 16" stampato su un lato con inchiostro nero. JURNISTA 32 mg compresse a rilascio prolungato: compressa bianca, rotonda, biconvessa, con "HM 32" stampato su un lato con inchiostro nero. JURNISTA 64 mg compresse a rilascio prolungato: compressa blu, rotonda, biconvessa, con "HM 64" stampato su un lato con inchiostro nero.
7 Il dolore oncologico La via di somministrazione orale Oxicontin 2 somministrazioni/die Jurnista (idromorfone) monosomministrazione giornaliera copertura analgesica sulle 24 ore è sufficiente spiegare ai pazienti le modalità di assunzione attenersi alla posologia prescritta
8 Il dolore oncologico La terapia antalgica invasiva Necessaria in stadio avanzato di malattia 1. nella fase iniziale di presa in carica posizionamento di un agocannula s.c./e.v., nel sottocute regione addominale o deltoide fissato con medicazioni trasparenti variare settimanalmente la sede di introduzione controllo della sede di inserzione stessa efficacia s.c./e.v. stessi dosaggi nelle 24 h titolazione dosaggi (inizialmente minimi, pronti ad aumentare di 24 h in 24h)! Evitare la somministrazione intramuscolare
9 Il dolore oncologico Gli aghi cannula e.v. /s.c. sono collegati a pompe elastomeriche: A flusso preimpostato 0,5 ml/h, elastomero da 60 ml, durata 5 giorni 2, ml/h, elastomero da 100ml, durata 2 giorni A flusso variabile da 0,5 a 7,5ml/h, elastomero da 300 ml/h Nei cateteri peridurali si utilizzano prevalentemente questi ultimi.
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12 Il dolore oncologico La terapia antalgica invasiva 2.terapia antalgica a medio-lungo termine posizionamento di port venoso (chemioterapia, trasfusioni, ) o stadio non avanzato di malattia; posizionamento di PICC (Catetere Centrale ad Inserimento Periferico);
13 Il dolore oncologico PICC Servizio di Radiologia; inserito attraverso una vena periferica (vena basilica); catetere siliconato,a punta chiusa (non è necessario eparinarlo ma è sufficiente lavarlo con soluzione fisiologica); dotato di valvola a tre posizioni: estroflessa durante le infusioni, introflessa nei prelievi, chiude il lume quando è a riposo; lunga permanenza fino a sei mesi/un anno (terapia antalgica, chemioterapia, N.P.T., trasfusioni); limitato rischio di infezioni e complicanze; gestione agevole anche in ambiente extraospedaliero (domicilio); formazione degli operatori per la gestione e addestramento dei familiari (cura del sito di inserzione, medicazione, lavaggio del catetere);
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16 Catetere Groshong PICC
17 Il dolore oncologico La terapia antalgica invasiva I sistemi totalmente impiantabili Port intratecali costituiti da un catetere in silicone, completamente tunnellizzato, connesso ad una camera in titanio munita di membrana autosigillante in silicone, posizionata in una tasca sottocutanea, Il posizionamento è preceduto da un test spinale con morfina (risposta al trattamento); Vantaggi: -massima efficacia/minimo dosaggio -minimi effetti collaterali Valutazioni mediche: -aspettativa di vita; - localizzazione del dolore;
18 Il dolore oncologico port intratecali
19 Il dolore oncologico I port venosi/intratecali sono connessi al sistema di infusione mediante aghi tipo Huber permettono l accesso alla camera di infusione senza danneggiare la membrana di silicone (non carotanti) introdotti con tecnica sterile adeguato fissaggio alla cute medicazione trasparente sostituzione ogni giorni
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23 Il dolore oncologico port intratecali connessione a microinfusori estrema precisione nella somministrazione del farmaco; effetto analgesico con la somministrazione di minime quantità; ricarica settimanale;
24 Pompa Canè CRONO FIVE
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28 Il dolore oncologico La terapia antalgica invasiva I cateteri peridurali vengono impiantati nel Centro di Terapia del Dolore, parzialmente tunnellizzati. possono essere lasciati in sede per lunghi periodi Formazione del personale nella gestione: cura della medicazione; sostituzione del filtro; controllo di eventuali sposizionamenti/occlusioni; tempestiva segnalazione di segni di infezione
29 Il dolore oncologico Nella presa in carico del paziente oncologico, sono importanti: compliance della persona Istruzione/addestramento del care giver. contorno familiare adeguato continuo feedback tra paziente (o familiari) ed operatori. È importante che il paziente la famiglia comprendano le modalità operative di gestione dei dispositivi utilizzati per la terapia antalgica
30 Il dolore oncologico Problemi nella somministrazione della terapia s.c. / e.v.dei farmaci oppiacei a domicilio Errato collegamento della linea (mancata apertura del morsetto, mancata rimozione del tappo di chiusura dell'elastomero, perdita dal collegamento con l ago). occlusione della linea di infusione (per strozzature, compressioni,..) ostruzione dell ago (è possibile eseguire lavaggio con soluzione fisiologica Sono situazioni di facile risoluzione anche in ambiente extraospedaliero.
31 Il dolore cronico benigno L impianto di SCS per i pazienti candidati è approntato un percorso colloqui con l èqipe medica per valutare l adesione al programma terapeutico; esami diagnostici necessari per l intervento; eseguito in regime di ricovero (ODS).
32 L impianto di SCS SI DIVIDE IN DUE FASI Prima fase: Impianto temporaneo Seconda fase: Impianto definitivo
33 Il dolore cronico PRIMA FASE : impianto temporaneo inserimento dell elettrocatetere nello spazio peridurale, collegato a stimolatore esterno portatile, mediante cavo di estensione temporaneo
34 Il dolore cronico Impianto di SCS temporaneo l estensione, che fuoriesce dalla cute del paziente: è medicata a piatto (sostituita ogni tre giorni), fissata in modo tale da evitare stiramenti e decubiti sulla cute. deve essere protetta dal contatto con l acqua si provvede, con la stessa frequenza, alla medicazione della ferita chirurgica in sede paraspinosa.
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37 Il dolore cronico benigno Impianto SCS I tecnici della Ditta Fornitrice dell impianto, al termine dell intervento, forniscono spiegazioni sull utilizzo del telecomando, per modificare i parametri variabili dal paziente acceso/spento aumento/diminuzione intensità I simboli sul telecomando sono rappresentati da ideogrammi
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39 Il dolore cronico Nei giorni seguenti all impianto temporaneo si possono verificare: piccoli ematomi in sede di ferita chirurgica; fuoriuscita di secrezioni sierose/ematiche dal punto di inserzione dell estensione temporanea; arrossamenti della cute circostante il punto di inserzione dell estensione; si tratta di complicanze benigne e reversibili infezioni e raccolte ascessuali; implicano la rimozione immediata del sistema
40 Il dolore cronico SECONDA FASE: impianto SCS definitivo inserimento sottocutaneo, in regione addominale del generatore di impulsi. collegamento di quest ultimo all elettrocatetere mediante cavi di estensione definitivi (completamente tunnellizzati).
41 Il dolore cronico Impianto SCS Al momento della dimissione il medico consegna al paziente una tessera di identificazione informazioni/generalità del paziente; informazioni sul dispositivo impiantato; nominativo del medico curante. Presentando la tessera di identificazione è possibile evitare l attraversamento dei dispositivi di sicurezza elettromagnetici informazioni di carattere pratico (movimenti da evitare per non causare lo spostamento dell elettrocatetere, evitare traumi diretti sul sistema impiantato). Il recupero dopo l intervento chirurgico avviene dopo circa 6 settimane
42 Il dolore cronico Impianto SCS È opportuno contattare il medico quando: si avverte dolore, arrossamento, gonfiore nella sede di incisione dopo sei settimane dall intervento chirurgico; si percepisce fastidio o dolore durante la neurostimolazione (spegnere il neurostimolatore); non si riesce ad accendere/spegnere il neurostimolatore; non si riesce a regolare la stimolazione con il telecomando del paziente; non si percepisce più la stimolazione In assenza di complicazioni il follow-up è suggerito ogni 6 mesi/anno
43 Grazie per l attenzionel attenzione Maria Paola Manfredi - S.C.Terapia del Dolore e Cure Palliative
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