RISK MANAGEMENT NEI PROCESSI DI DONAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RISK MANAGEMENT NEI PROCESSI DI DONAZIONE"

Transcript

1 { RISK MANAGEMENT NEI PROCESSI DI DONAZIONE DI TESSUTI DA CADAVERE NHB L analisi del rischio clinico nei processi di donazione multitessuto Nhb, allo scopo di individuare le criticità che possono minare la qualità e sicurezza, e sviluppare le metodologie per prevenirle di D. Zambello*, B. Zambello* L. Libanori*, E. Girotto** M. Sommacampagna* * Coordinamento locale trapianti, Azienda Ulss 18 Rovigo ** Direzione infermieristica, Azienda Ulss 18 Rovigo clt@azisanrovigo.it > Il rischio clinico è divenuto un importante tema di dibattito ponendo le sue fondamenta sul fatto che la sicurezza deve essere basata sull apprendere dall errore. Sulla base di queste teorie e della letteratura in materia viene sviluppata un analisi proattiva di tutto il procurement di donazione multitessuto Nhb (No heart beating, cioè a cuore non battente ) con lo scopo di identificare i possibili errori al suo interno di natura umana, organizzativa o tecnica che possono minare il processo in termini di qualità e sicurezza, per poi sviluppare metodologie di intervento allo scopo di prevenirli. Per svolgere questa analisi si è suddiviso il processo di donazione multitessuto in varie fasi, in ognuna delle quali si sono prese in esame tutte le procedure che compongono questo percorso, ricercando al loro interno eventuali punti di criticità. Successivamente si è proseguito classificando tutti i potenziali errori, suddividendoli in precise categorie a seconda della natura dell errore stesso e motivando le ragioni della loro possibile insorgenza. Al termine dell analisi vengono proposte soluzione concrete per ridurre il rischio clinico evidenziato dallo studio, garantendo così ai pazienti la maggior sicurezza e qualità possibile. INTRODUZIONE Il coordinamento locale trapianti dell Azienda Ulss 18 di Rovigo (Clt) ha attivato i percorsi di procurement di tessuti, a fini di trapianto, sia da donatore cadavere che da donatore vivente. 39

2 Per ogni percorso di procurement è stato istituito un modello organizzativo e un protocollo di procurement. Le procedure per il procurement di donazione di cornee e tessuti da cadavere a cuore fermo sono state strutturate in osservanza alle linee guida e regolamenti emanati sia in ambito nazionale che regionale; inoltre, il coordinatore locale trapianti ha deciso di avvalersi per lo svolgimento dell attività di personale infermieristico perché dotato di competenze tecniche, relazionali ed educative idonee per svolgere attività di procurement di organi e tessuti. Operativamente ogni decesso viene comunicato al coordinamento locale e, una volta avvertito di un avvenuto decesso, l infermiere si attiva per reperire informazioni riguardo l idoneità alla donazione attraverso il consulto con il medico curante, l esame della cartella clinica, l esame del cadavere e dei dati anamnestici. Una volta accertata l idoneità, informa la famiglia del defunto della possibilità della donazione instaurando una relazione di aiuto. In caso di consenso e/o di non opposizione, attiva tutte le procedure del caso. Obiettivo di questo lavoro è arrivare, attraverso l analisi proattiva, all individuazione ed eliminazione delle criticità del sistema, prima che l incidente si verifichi, basandosi sull analisi dei processi che sottendono l attività e individuando i punti critici con l obiettivo di progettare sistemi sicuri. MATERIALI E METODI Lo studio è stato attuato analizzando le procedure operative con la tecnica della analisi proattiva (1). Con questa analisi si coltiva l idea che sia possibile prevenire gli errori: infatti con questa metodologia si va ad analizzare il processo nelle sue fasi con lo scopo di individuare le criticità del sistema e i possibili ambiti di errore umano per porvi tempestivamente rimedio e/o prevenirli in futuro. Il processo viene scomposto in micro-attività a loro volta analizzate in base alle singole azioni che devono essere portate a termine. Successivamente, per ogni singola azione si cerca di individuare gli errori che si possono verificare durante l esecuzione valutando anche il rischio associato a ognuno; secondo lo studio dello studioso Rasmussen (2) per identificare e classificare gli errori bisogna dividere il comportamento dell uomo in tre diverse tipologie: 1. skill based behaviour (reazione automatica ad uno stimolo); 2. ruled based behaviour (scelta di una norma o regola adeguata); 3. knowledge based behaviour (pianificazione di una strategia d azione). Sulla base di questo modello lo studioso James Reason (3) elabora uno studio distinguendo gli errori in: errori che si verificano a livello d abilità (slips): azioni che vengono eseguite in modo diverso da come si pianificano; errori d esecuzione provocati da un fallimento della memoria (lapses): si ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria; errori non commessi durante l esecuzione pratica dell azione (mistakes): si tratta di errori che si sviluppano durante i processi di pianificazione di strategie. Reason propone successivamente la teoria dell errore latente (4 e 5). Spesso gli errori non sono che la punta di un iceberg dove, a seguito di un incidente che ha avuto luogo, ce ne sono altri di ugual natura che non sono avvenuti solo perché l operatore, un controllo, o qualsiasi altro evento hanno impedito che accadesse. Questa categoria di errori sono definiti come near miss events (6). Queste tipologie di errori portano alla luce le criticità e le zone d ombra di un sistema. Queste criticità possono identificarsi in: 1. errori attivi, cioè commessi da operatori che sono a diretto contatto con il paziente, plausibilmente errori d esecuzione (slips e lapses); 2. errori latenti, cioè remoti nel tempo e riferibili ad errori di pianificazione, che restano silenti nel tempo finché un evento scatenante non li rende manifesti (mistakes); È facile capire che gli errori attivi sono difficili da eliminare in modo definitivo, quindi per aumentare la sicurezza non rimane che intervenire sugli errori latenti dai quali le criticità attive si innescano. LA CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI 40

3 L analisi è stata condotta sul seguente processo di lavoro: (7) segnalazione decesso: segnalazione di avvenuto decesso da parte degli operatori delle singole Soc e/o dall obitorio; compilazione modulo di registrazione: registrazione dei dati relativi alla comunicazione del decesso; valutazione primaria: ricerca di idoneità alla donazione attraverso i dati comunicati dal personale infermieristico; consultazione del Ced: ricerca del percorso storico clinico del deceduto attraverso la consultazione del database informatico aziendale (Ced); consultazione e controllo cartella clinica: consultazione di tutta la documentazione clinica presente nella cartella di ricovero; autorità giudiziaria: verifica della presenza di un presentato referto all autorità giudiziaria; verifica aventi diritto: controllo del grado di parentela dei familiari che hanno lasciato recapito telefonico o che sono presenti al momento del decesso; proposta di donazione: colloquio informativo e proposta di donazione con i familiari presenti; compilazione assenso/non opposizione: compilazione del modulo con firma dall avente diritto; raccolta anamnesi: raccolta anamnestica con i familiari più stretti, confronto con i dati già raccolti; accertamento di morte: esecuzione di un elettrocardiogramma secondo normativa di legge; nulla osta dell autorità giudiziaria: se presente il referto, richiesta del nulla osta dell autorità giudiziaria; prelievo ematico: esecuzione del prelievo ematico per eseguire test sierologici; ispezione esterna cadavere: ispezione esterna della salma al fine di escludere fattori controindicante alla donazione; eventuale attivazione forze dell ordine: per la ricerca dei familiari del defunto, per le dinamiche di morte, per il riconoscimento legale della salma, l ispezione esterna attraverso medico legale; attivazione delle banche tessuti della Regione Veneto: comunicazione di tutti i dati relativi al donatore e organizzazione della tempistica di prelievo dei tessuti; cartellina di donazione: controllo accurato della compilazione dei vari moduli; registrazione attività su database: registrazione su database informatizzato di tutta l attività. È FACILE CAPIRE CHE GLI ERRORI ATTIVI SONO DIFFICILI DA ELIMINARE IN MODO DEFINITIVO, QUINDI PER AUMENTARE LA SICUREZZA NON RIMANE CHE INTERVENIRE SUGLI ERRORI LATENTI DAI QUALI LE CRITICITÀ ATTIVE SI INNESCANO trascrizione o utilizzare database di ricerca: comunicazione dei dati anagrafici; comunicazione delle patologie; trascrizione dei dati all interno del database; compilazione dei moduli; utilizzo del database informatico (Ced); esecuzione di pratiche cliniche (prelievo ematico). Sotto questa categoria vengono quindi raccolti tutti quegli errori dovuti e a distrazione, stanchezza dell operatore oppure dettati dalla routine del gesto compiuto o dalla troppa burocrazia. All interno della categoria lapses vengono inseriti tutti quegli errori relativi a vere e proprie dimenticanze dell operatore che possono portare ad omettere parti del processo. Questi lapses possono accadere per troppo carico di lavoro assegnato all infermiere, per la difficile e complessa gestione della donazione multitessuto, che avviene in maniera totalmente autonoma e per la stanchezza e lo stress che ne conseguono. ERRORI DI OMISSIONE Analizzando ora la parte relativa agli errori di omissione troviamo gli errori umani di tipo mistakes. Questa tipologia di errore viene attribuita al processo di procurement nelle fasi in cui l operatore omette l attuazione di un protocollo operativo oppure, per scarsa conoscenza o esperienza professionale, non lo attiva nella maniera corretta. segue a pag.44 RISULTATI E DISCUSSIONE Dalla analisi globale si evidenzia che questo processo è ben articolato nelle sue parti e supportato più o meno in tutte le sue fasi da protocolli operativi. I potenziali errori che sono emersi, riguardano essenzialmente due categorie generali di errori e cioè errori di commissione ed errori di omissione (vedi schema a pag. 40). All interno degli errori di commissione troviamo i cosiddetti errori umani divisi in slips e lapses. Gran parte degli errori appartenenti alla categoria slips vengono attribuiti al processo di procurement nelle fasi in cui l operatore deve comunicare dati, eseguire operazioni meccaniche di 41

4 Attività Descrizione attività Possibile errore 1 Segnalazione del decesso segnalazione del decesso da parte delle soc attraverso un numero di call center (vedi prot) con comunicazione dati anagrafici omissione comunicazione del decesso comunicaz. errata dati anagrafici mancata applicazione dei protocolli 2 Compilazione modulo di registrazione registrazione dei dati comunicati del decesso effettuate da parte delle strutture operative e informazioni possibili riguardanti la patologia e causa decesso info errate relative alle patologie errore pratico nell inserimento dei dati 3 Valutazione primaria ricerca di idoneità alla donazione attraverso i dati comunicati dal personale infermieristico al momento della segnalazione del decesso mancato rispetto Dm 2/08/02 errore valutazione idoneità mancato rispetto protocollo clinico banca occhi Veneto 4 Consutazione database informatico ricerca del percorso storico clinico del deceduto attraverso la consultazione del database informatico aziendale (ced) di tutti i ricoveri al fine di approfondire l idoneità clinica errore nella consultazione dei dati clinici errore nell utilizzo del database 5 Consultazione e controllo della cartella clinica consultazione di tutta la documentazione clinica presente nella cartella di ricovero al fine di dare idoneità o non idoneità del deceduto ad una potenziale donazione di tessuti errore nella valutazione dei criteri di idoneità 6 Autorità giudiziaria verifica della presenza di un presentato referto all autorità giudiziaria. qualora sia presente, l autorizzazione del magistrato sarà essenziale per poter procedere all eventuale prelievo (vedi fase nulla osta dell autorità giudiziaria) mancata comunicazione all autorità giudiziaria 7 Verifica aventi diritto controllo del grado di parentela dei familiari che hanno lasciato recapito telefonico o che sono presenti al momento del decesso. I dati vengono raccolti dalla cartella clinica e/o cartella infermieristica, dal personale di reparto o, se non disponibili, direttamente al momento della proposta di donazione con i familiari. Questa verifica risulta importante per adempiere alla normativa vigente in materia errore nella consultazione aventi diritto mancato adempimento normative di legge 8 Proposta di donazione colloquio informativo, relazione d aiuto, e proposta di donazione con i familiari presenti; in particolar modo l attenzione si rivolge all avente diritto secondo normativa di legge errore nella comunicazione con i familiari errore approccio con familiari 9 Compilazione assenso/opposizione nel caso di consenso e/o non opposizione positiva, compilazione dei modulo in tutte le sue parti con firma dall'avente diritto errore nella compilazione del modulo 10 Raccolta anamnesi dai familiari raccolta anamnestica con i familiari più stretti, confronto con i dati già raccolti; vengono raccolte ulteriori informazioni sulla anamnesi sociale del defunto per evidenziare eventuali comportamenti a rischio per malattie trasmissibili sbagliato approccio con familiari mancata verifica delle informazioni fornite 11 Accertamento di morte esecuzione di un elettrocardiogramma per un minimo di venti minuti secondo normativa di legge. L accertamento di morte viene posto alla firma di un medico errore nell esecuzione ecg 12 Nulla osta autorità giudiziaria se presente il referto, si effettua richiesta di nullaosta al prelievo di tessuti all autorità giudiziaria competente informando il magistrato dell avvenuta espressione da parte dei congiunti del defunto della donazione di tessuti mancata comunicazione con autorità giudiziaria 13 Prelievo ematico esecuzione del prelievo ematico da allegare alla documentazione del donatore ai fini di eseguire test sierologici errore nell esecuzione del prelievo ematico 14 Ispezione esterna del cadavere ispezione esterna della salma al fine di escludere fattori controindicanti alla donazione. questa avviene successivamente al nullaosta del magistrato (in caso di salma sottoposta ad ag) errore di valutazione dei criteri di esclusione mancata esecuzione ispezione 15 Attivazione delle forze dell ordine se necessario contatto con carabinieri, polizia o vigili urbani per la ricerca dei familiari del defunto, per le dinamiche di morte (suicidio, incidente della strada, infortunio sul lavoro...) per il riconoscimento legale della salma e l ispezione esterna eseguita da un medico legale; le forze dell ordine si fanno talvolta tramite per la consegna dei moduli di consenso o non opposizione ai familiari qualora impossibilitati a recarsi in ospedale errore nell organizzazione con forze dell ordine 16 Attivazione banche dei tessuti comunicazione di tutti i dati relativi al donatore e organizzazione della tempistica per il prelievo dei tessuti con le due banche dei tessuti della Regione Veneto: fondazione banca degli occhi per il prelievo di cornee, banca dei tessuti di Treviso per il prelievo dei tessuti omologhi errore comunicazione dati alla banca errore nei tempi di contatto errore di organizzazione del prelievo 17 Cartella donazione controllo accurato della compilazione dei vari moduli che andranno consegnati alla direzione medica allegando in un secondo momento il verbale di prelievo (rilasciato dai medici prelevatori) errore compilazione mancata compilazione 18 Registrazione attività su database registrazione su database informatizzato del clt di tutta l attività di procurament e della documentazione cartacea di donazione errore trasferimento dati 42

5 Categoria generale di errore Tipo di errore errore organizzativo Soluzioni revisione modello organizzativo e sensibilizzazione del personale adozione comune interfaccia grafica corsi aggiornamento, revisione modello organizzativo mistakes knowledge based miglioramento sistemi informatici formazione continua discussione del caso in riunioni di équipe possibilità di avvalersi di una second opinion miglioramento sistemi informatici adozione di una comune interfaccia grafica errore di commissione discussione del caso in riunioni di équipe stesura di nuovi protocolli e linee guida errore di commissione verifica periodica del livello di conoscenze in materia aggiornamenti continui possibilità di avvalersi di una second opinion corsi di formazione in materia collaborazione e inserimento in équipe d altre figure professionali (psicologi) riduzione della burocrazia e materiale cartaceo superfluo corsi di formazione in materia appoggio di un altra figura professionale adozione nuovi protocolli e linee guida corsi di retraining sull uso dei macchinari aggiornamenti su adempimenti di legge revisione e proposta nuovi protocolli e linee guida errore comissione errore organizzativo errore organizzativo corsi di retraining sull esecuzione tecnica della manovra e sul tipo di materiale da utilizzare. discussione delle problematiche in riunioni di équipe second opinion revisione e proposta nuovi protocolli e linee guida revisione del modello organizzativo errore comissione errore organizzativo errore organizzativo riduzione della burocrazia e materiale cartaceo superfluo verifica periodica del livello di conoscenza dei protocolli in uso. revisione e proposta nuovi protocolli e linee guida riduzione della burocrazia e materiale cartaceo superfluo revisione del modello organizzativo adozione comune interfaccia grafica miglioramento sistemi informatici 43

6 segue da pag.41 Questa tipologia di errore avviene per: mancata comunicazione al Clt. di un decesso; mancato rispetto dei criteri di selezione dei donatori; mancato rispetto dei criteri di esclusione del donatore; errata ispezione della salma; mancata comunicazione all autorità giudiziaria. A questa categoria vengono attribuiti anche gli errori commessi dall infermiere durante il colloquio con i familiari del defunto. A questo livello gli errori sono di tipo comunicativo ed informativo. Questa tipologia di errore avviene come conseguenza di una scorretta formazione o di una mancanza di professionalità ed esperienza dell infermiere e può portare a un approccio sbagliato con una famiglia già emotivamente coinvolta e con la quale interagire diviene assai difficoltoso e complesso. La conseguenza più prossima di questo errore è un responso negativo alla proposta di donazione. Anche la raccolta anamnestica eseguita con l aiuto dei familiari deve essere gestita con competenza, professionalità e conoscenza in modo da rilevare le incongruenze e gli elementi da approfondire. ERRORI ORGANIZZATIVI Nell ambito del procurement di donazione di tessuti da cadavere viene concretizzata, come errori relativi all organizzazione, tutta quella tipologia di pratiche svolte dall infermiere nell ambito della gestione e dell esecuzione operativa del prelievo: comunicazione con le Banche; ritardi nei tempi di comunicazione dei decessi; organizzazione della sale operatorie per prelievo; organizzazione dei trasporti dei tessuti. In pratica questa tipologia di errore è caratterizzata soprattutto da incomprensioni nella comunicazione di orari e luoghi. CONCLUSIONE Dopo aver valutato il processo di procurement di tessuti da cadavere, scomponendolo in ogni fase e ricercando per ognuna di queste la categoria di errore che potrebbe scaturire, si possono trarre alcune conclusioni. Si può dedurre che gli errori di maggiore importanza e gravità, per gli esiti a cui possono condurre, sono da ritrovarsi nell ambito dei processi di raccolta anamnestica e identificazione dei criteri di Idoneità e quindi nella tipologia di errore mistakes knowledge base. Questa tipologia di errore si fonda essenzialmente nella mancata conoscenza o errata applicazione dei protocolli e delle linee guida che stabiliscono i criteri di idoneità. Per impedire l evento di questa tipologia di errore si rendono utili alcune procedure: 1. verifica periodica, da parte del coordinatore responsabile, dello stato di conoscenza in materia di criteri di idoneità; 2. revisione e discussione delle problematiche relative ai processi di idoneità o caso per caso oppure in riunioni periodiche di équipe; 3. formazione continua degli infermieri attraverso la partecipazione ad idonei eventi formativi; 4. possibilità di avvalersi di una seconda opinione in caso di dubbi o perplessità; 5. proposta di aggiornamento continuo dei protocolli e linee guida. Altri errori identificati nell ambito di questo studio, che si possono considerare di minor entità, sono rappresentati dagli errori di tipo slips e lapses. Entrambe queste categorie riconducono ad errori di dimenticanza o errori puramente pratici spesso causati dalla troppa burocrazia o dal carico di lavoro eccessivo. Per ovviare al problema caratterizzato dai troppi e ripetitivi moduli da compilare, che inducono facilmente a commettere errori, si prevedono le seguenti procedure: 1. revisione del modello organizzativo puntando sulla eliminazione del materiale cartaceo superfluo e ripetitivo; 2. adozione o miglioramento dei sistemi informatici che permetta l utilizzo di una comune interfaccia grafica. Infine si vuole focalizzare l attenzione sugli errori che possono avvenire per lo stress causato dal carico di lavoro assegnato all infermiere. Si è stimato che, in un processo di donazione multitessuto, l operatore è impegnato per un tempo che varia dalle 10 alle 12 ore di lavoro (8); da ciò si può facilmente dedurre che l errore trova in queste condizioni un ottimo terreno. Per ovviare a questa problematica non esiste un unica e facile soluzione ma già risolvendo i due problemi precedentemente citati si farebbe un grosso passo in questa direzione. Migliorando la formazione, attivando una seconda opinione e organizzando riunioni di équipe si può porre l infermiere di coordinamento in una condizione di maggior sicurezza e serenità. Inoltre, riducendo il materiale cartaceo e la raccolta di informazioni spesso ripetitiva, si alleggerirebbe in maniera importante il carico di lavoro lasciando più spazio e tempo per prendere decisioni corrette. BIBLIOGRAFIA (1) Ministero della Salute, Dipartimento della Qualità, Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema: Ufficio III: Risk Management in Sanità: il problema degli errori. Commissione tecnica sul Rischio clinico (DM 5 Marzo 2003), Roma,Marzo 2004;1-31 (2) Rasmussen J, Duncan K.& Leplat J, New technology and human error Chichester, England: Wiley (3) Reason J, Human error; 1990; Cambrige University Press. Edizione italiana: L errore umano; Editore il Mulino, Bologna. (4) Reason J. Human errors: models and management; 2000; BMJ;320; (5) Reason J., Carthey J., de Leval M.R.; Diagnosing vulnerable system syndrome : an essential prerequisite to effective Risk Management, 2001; Quality in health care; Dec; 10 Suppl 2; 21-5 (6) Nashef S. What is a near miss? 2003, The Lancet, 361; (7) D. Zambello, L.Libanori, M. Sommacampagna e altri, Infermiere del Coordinamento Locale Trapainti: ruolo e funzioni Aprile 2007 n.19 I Quaderni de L infermiere Ipasvi. (8) L.Rizzato, D.Zambello, C. Pizzi, e altri, Gruppo infermieri NITp: Cavalese Novembre

"IL DONATORE DI TESSUTI"

IL DONATORE DI TESSUTI "IL DONATORE DI TESSUTI" Udine 30/01/2015 La realtà dell Ospedale di Palmanova Tipologie di donazioni: Donazione multitessuto Donazione tessuti oculari Donazione cordone ombelicale Chi è il donatore multitessuto?

Dettagli

Dalla comunicazione alla Famiglia al prelievo in sala operatoria. Annarosa Saviozzi

Dalla comunicazione alla Famiglia al prelievo in sala operatoria. Annarosa Saviozzi Dalla comunicazione alla Famiglia al prelievo in sala operatoria Annarosa Saviozzi COMUNICAZIONE ALLA FAMIGLIA QUANDO INDIVIDUAZIONE DEL POTENZIALE DONATORE SEGNALAZIONE ACCERTAMENTO MORTE COLLOQUIO CON

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

L ERRORE NELLA PRATICA CLINICA

L ERRORE NELLA PRATICA CLINICA L ERRORE NELLA PRATICA CLINICA - tassonomia e classificazione degli errori - errori e clima organizzativo Dott. a Patrizia Bevilacqua IPASVI Brescia, Ottobre/Novembre 2010 Quali sono gli attori coinvolti?

Dettagli

SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE

SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE 1 Prima Stesura Data:15-02-2014 Redattori: Gasbarri - Rizzo SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE Indice 1 SCOPO... 2 2 CAMPO D APPLICAZIONE... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO...

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella Pagina di 1/5 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo...2 2. Campo di applicazione...2 3. Diagramma di flusso...2 4. Responsabilità...2 5. Descrizione delle attività...2 5.1. Definizione di Evento Sentinella...2

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) di Giampiero Mercuri Responsabile tecnico di certificazione CNIM rubrica Certificazione Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) SECONDA PARTE: lo Stage 2 di Certificazione

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 9/53 DEL 23.2.2012

DELIBERAZIONE N. 9/53 DEL 23.2.2012 IBERAZIONE N. 9/53 23.2.2012 Oggetto: Procedure per la richiesta di nuova autorizzazione o di rinnovo dell autorizzazione per le attività di trapianto di organi. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 Individuazione della funzione di Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi. Nomina del Coordinatore Regionale delle donazioni e dei prelievi. Consolidamento funzioni

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

SIMES. Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità. Potenza 22 aprile 2009

SIMES. Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità. Potenza 22 aprile 2009 SIMES Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità Potenza 22 aprile 2009 Dott.ssa Maria Pia Randazzo Direzione Generale Sistema Informativo Ufficio NSIS Simes - obiettivi Monitoraggio Imparare dall

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

DESCRIZIONE DELL OBIETTIVO: FINALITA : INDICATORE MISURABILE :

DESCRIZIONE DELL OBIETTIVO: FINALITA : INDICATORE MISURABILE : SERVIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 SCHEDA OBIETTIVO: obiettivo n. 1 (STRATEGICO) Descrizione generale Garantire la predisposizione degli atti fondamentali del servizio con particolare riferimento ai documenti

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 14 DEL 7 APRILE 2008

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 14 DEL 7 APRILE 2008 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 22 febbraio 2008 - Deliberazione N. 317 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - Modello organizzativo e funzionale del Centro regionale

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

IL CONTRIBUTO STATALE PER LA PERDITA DI GETTITO I.C.I. RIFERITA AGLI IMMOBILI DEL GRUPPO CATASTALE D

IL CONTRIBUTO STATALE PER LA PERDITA DI GETTITO I.C.I. RIFERITA AGLI IMMOBILI DEL GRUPPO CATASTALE D Asm Rovigo PROGETTO TECNICO IL CONTRIBUTO STATALE PER LA PERDITA DI GETTITO I.C.I. RIFERITA AGLI IMMOBILI DEL GRUPPO CATASTALE D PRESENTATO DA INDICE 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO... 3 2. LA DETERMINAZIONE

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

aggiorna le disposizioni per gli accertamenti documentali sugli impianti di utenza NUOVI (di nuova installazione);

aggiorna le disposizioni per gli accertamenti documentali sugli impianti di utenza NUOVI (di nuova installazione); FEBBRAIO 2014 Il 6 febbraio 2014 l Autorità per l Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha emanato e pubblicato sul proprio sito la Delibera n. 40/2014/R/gas, Disposizioni in materia di accertamenti della

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008 DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Dettagli

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare

Dettagli

Il Sistema organizzativo donazione e Trapianti in Italia

Il Sistema organizzativo donazione e Trapianti in Italia Pescara 13 Settembre 2010 Il Sistema organizzativo donazione e Trapianti in Italia Luca Caniglia Centro Regionale per i Trapianti Regione Abruzzo - Regione Molise Trapianto Cittadini Identificazione del

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT Premessa L analisi del sistema di controllo interno del sistema di IT può in alcuni casi assumere un livello di

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP ALLEGATO 1 COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP Premessa. I corsi hanno una durata minima di 16 ore e a determinate condizioni e entro certi limiti (v. punto 4), è consentito

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI PARTE I - Disposizioni generali... 2 ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Circolazione dei dati all'interno dell'università...

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? 13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO NONA LEGISLATURA PROGETTO DI LEGGE N. PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri Lazzarini PROMOZIONE DELLA COMUNICAZIONE E FORMAZIONE DEGLI OPERATORI IN MATERIA DI DONAZIONE

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO Quello che un datore di lavoro deve sapere per effettuare una corretta valutazione dello stress lavoro correlato STRESS LAVORO CORRELATO: di cosa si

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV

LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI: ATTUALITA E SICUREZZA 24-25-26 NOVEMBRE 2008 AOU G.MARTINO LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV Isa Picerno Pasquale Spataro UOS di Sorveglianza Epidemiologica delle

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella Opuscolo informativo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA Mammella 1 Gentilissima Signora, lei è stata invitata ad eseguire esami di accertamento perché dopo aver visto l ultima mammografia

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

REGOLAMENTO SANITARIO DELLA F.I.S.

REGOLAMENTO SANITARIO DELLA F.I.S. REGOLAMENTO SANITARIO DELLA F.I.S. REGOLAMENTO SANITARIO Premessa Il presente regolamento disciplina le funzioni specifiche del Settore Sanitario Federale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale,

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Manuale della qualità

Manuale della qualità Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO 294(23

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO 294(23 Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 03/09/2015-0017153 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO Consiglio Regionale del Veneto N del 03/09/2015 Prot : 0017153 Titolario 1.8.2.6 CRV CRV spc-upa 294(23 Al Signor

Dettagli

Riforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al

Riforma Specialista del commercio al dettaglio Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi

Dettagli

ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012)

ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012) ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012) FORMAZIONE LAVORATORI -Sono esclusi i lavoratori stagionali in attesa di un provvedimento ad hoc da parte del Min.Lavoro.

Dettagli

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità

Dettagli

La campagna scegli oggi

La campagna scegli oggi 1 La campagna scegli oggi Nasce dalla collaborazione tra Enti ed AIDO che il 25 maggio 2011 hanno sottoscritto un protocollo d'intesa. Promotori ed attori della campagna sono: L ASL della Provincia di

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Donazioneetrapiantoditessuticorneali. Normativa e aspetti medico legali

Donazioneetrapiantoditessuticorneali. Normativa e aspetti medico legali Donazioneetrapiantoditessuticorneali Normativa e aspetti medico legali Prof. Carlo Moreschi Dr.ssa Antonia Fanzutto L importanza del dono Le malattie della cornea sono circa 80. A livello mondiale sono

Dettagli

Ibpm è lo strumento per la gestione dei processi, dalla modellazione, all esecuzione, al monitoraggio.

Ibpm è lo strumento per la gestione dei processi, dalla modellazione, all esecuzione, al monitoraggio. L applicazione sviluppata da Ibimec si propone di dare una copertura informatica per quelle attività che vengono svolte al di fuori del sistema informatico gestionale dell azienda, ma indispensabili per

Dettagli

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Approvato con Delibera di Giunta n 372 del 9 ottobre 2012 Art. 1

Dettagli

NUOVO SISTEMA VALUTAZIONE AERO CLUB D ITALIA

NUOVO SISTEMA VALUTAZIONE AERO CLUB D ITALIA AERO CLUB D'ITALIA NUOVO SISTEMA VALUTAZIONE AERO CLUB D ITALIA APPROVATO CON DELIBERA C. F. 244/2014 Via Cesare Beccaria, 35/A 00196 Roma - tel. +39 06 3608461 - fax +39 06 32609226 - codice fiscale 80109730582

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona)

Comune di Falconara Marittima (Provincia di Ancona) CONSIGLIO COMUNALE Seduta del Comune di OGGETTO N 0: MODIFICA DEL REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLA RACCOLTA, DEL TRASPORTO E DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI AGLI URBANI:

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato

Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Pergusa 6 Dicembre 2013 Sala Congressi Hotel Garden Processo infermieristico o Nursing Il processo infermieristico

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Il ruolo regionale per la creazione di un sistema

Il ruolo regionale per la creazione di un sistema Il ruolo regionale per la creazione di un sistema di procurement efficiente ed efficace A.Saviozzi Coordinamento Locale Centro Regionale Referente monitoraggio qualità della donazione di organi e tessuti,

Dettagli

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare

Dettagli

P r o v i n c i a d i P a d o v a

P r o v i n c i a d i P a d o v a SANZIONI DISCIPLINARI Riferimento: articolo 21 della L. 298/1974 Secondo il sopra citato articolo, le imprese che esercitano il trasporto di merci in conto terzi e in conto proprio possono essere sanzionate

Dettagli

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle

Dettagli