Ictus acuto: fase preospedaliera
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- Giuseppa Lorenzi
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1 Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Ictus Ruolo del Medico di Medicina Generale nell ambito del programma regionale ed aziendale sulla STROKE CARE Arezzo, Ordine dei Medici, Viale Giotto febbraio 2007 Ictus acuto: fase preospedaliera Luigi Triggiano
2 Le figure coinvolte nella fase preospedaliera sono : il paziente e/o i familiari, i medici di Medicina Generale, i medici di continuità assistenziale i Medici e il personale dell Emergenza
3 Nel caso di sospetto clinico di Ictus è necessario l invio del paziente nella struttura più idonea alle sue esigenze e, dove necessario, con un mezzo di soccorso idoneo
4 Alla chiamata deve corrispondere l invio di una ambulanza con medico a bordo obiettivo: a) attivazione di corrette procedure diagnostiche b) trattamento precoce
5 L efficacia e l efficienza degli interventi decrescono proporzionalmente al tempo trascorso dall inizio dell evento. Dipendono strettamente dalla rapidità della diagnosi e dal trattamento.
6 Nella fase di soccorso è importante la raccolta dei dati sulla presenza di fattori di rischio e sull ora di inizio dei sintomi.
7 Nella pratica clinica del medico di M.G. è necessario porre attenzione all eventuale importanza di una tempestiva diagnosi telefonica quando questa si dovesse porre. Durante il primo contatto telefonico il medico deve valutare la possibilità che il paziente sia colpito da ictus.
8 La Cincinnati Prehospital Stroke Scale è uno strumento utile per l intervista telefonica. L alterazione di ciascuno dei tre segni da essa esplorati è fortemente suggestiva di ictus.
9 Paresi facciale: chiedere ( o far chiedere) al paziente di sorridere o mostrare i denti( al familiare o allo specchio) e notare se un lato della faccia non si muove bene come l altro. Deficit motorio degli arti superiori: far chiedere al paziente di mantenere per 10 secondi gli arti superiori estesi a occhi chiusi e notare se un arto non si muove o cade. Alterazioni del linguaggio: Chiedere al paziente di ripetere una frase (per es. 333esimo reggimento di cavalleria) e notare se strascica le parole, usa parole inappropriate, è incapace di parlare.
10 Nella fase di invio all ospedalizzazione, senza ritardarne il processo, è necessario un primo inquadramento del paziente valutando: - l ABC (airway, breathing, circulation) - i parametri vitali (respiro polso, pressione arteriosa, temperatura) La Glasgow Coma Scale (GCS) quantifica la reattività del paziente comatoso valutando: l apertura degli occhi, la risposta verbale, la risposta motoria.
11 La diagnosi differenziale dell ictus al momento dell esordio della sintomatologia deve tener presente: le encefalopatie in particolare quelle metaboliche ( iper e ipoglicemia) le sepsi i traumi cranici l over dose da farmaci
12 Diagnosi differenziale tra ictus ischemico e emorragico Ictus ischemico Deterioramento a gradini progressivo Segni neurologici focali corrispondenti a un singolo territorio vascolare Segni di lesione focale corticale o sottocorticale Ictus emorragico Precoce e prolungata perdita di coscienza Cefalea importante, nausea e vomito Rigidità nucale Emorragie retiniche segni focali che non corrispondono ad un territorio vascolare preciso
13 Sintomi riferibili ad ictus ischemico in fase acuta Debolezza, paralisi ad uno o più arti ( solitamente ad un emisoma) Perdita della sensibilità ad uno o più arti Alterazione dello stato di coscienza Stato soporoso o coma Confusione o agitazione Crisi convulsive Afasia o altri disturbi Disartria Ipostenia o asimmetria facciale Atassia, impaccio disturbo dell equilibrio Perdita del visus - Mono o binoculare - in una parte del campo visivo Vertigini, diplopia, perdita unilaterale dell udito,nausea vomito, fotofobia
14 L approccio assistenziale consiste nell assicurare la pervietà delle vie aeree, nel somministrare O2 2l/min e cristalloidi (evitando glucosata salvo che non vi sia ipoglicemia), nel proteggere gli arti paralizzati dai traumi. È necessario avere attenzione ai trattamenti ipotensivi (specialmente quelli ad azione rapida), e agli antiaggreganti prima di aver definito la natura dell ictus.
15 Attacco ischemico transitorio È un deficit temporaneo e focale delle funzioni cerebrali o visive,causato da un meccanismo vascolare, che, per definizione si risolve completamente entro 24 ore. Il TIA è riconosciuto come tale solo alla scomparsa dei sintomi. Inizialmente è indistinguibile dall ictus, per cui la gestione iniziale ha le stesse regole dell ictus
16 Un TIA recente, definito con sufficiente certezza, soprattutto se primo episodio, necessita sempre di una valutazione in ospedale. Anche se non è ospedalizzato un Tia recente necessita sempre in un tempo sufficientemente breve di accertamenti di laboratorio e strumentali.
17 Motivi per il non ricovero del paziente con TIA Rifiuto da parte del paziente Ictus con probabile esito infausto a brevissimo termine Concomitanza di gravi patologie a prognosi infausta a brevissimo termine
18 In mancanza di ricovero è comunque necessario garantire Controllo e mantenimento di valori adeguati di temperatura corporea Monitoraggio e mantenimento di valori adeguati di glicemia La diuresi Uno stato nutrizionale adeguato L integrità della cute Profilassi della TVP e delle infezioni Il sostegno psicologico ai pazienti e ai caregiver
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