REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DI APPELLO DI CAGLIARI SENTENZA

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1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DI APPELLO DI CAGLIARI Prima Sezione civile, composta da Dott Dott Dott ha pronunciato la seguente Presidente Consigliere Consigliere Estensore SENTENZA nella causa iscritta al numero del ruolo generale dei ricorsi per l anno, promossa da: dell atto di citazione in appello dall Avv. in Cagliari è elettivamente domiciliato contro B.R. rappresentato e difeso, in virtù di procura speciale a margine rappresentato e difeso dall Avv. del presso il cui studio APPELLANTE presso il cui studio in Cagliari è elettivamente domiciliato in virtù di procura speciale resa a margine della comparsa di costituzione in primo grado APPELLATO e

2 dall Avv.,, rappresentati e difesi presso il cui studio in Cagliari sono elettivamente domiciliati in virtù di procura speciale resa a margine della comparsa di costituzione in primo grado APPELLATI (terzi chiamati) e All udienza del res in Nell interesse dell appellante: Come da verbale del Nell interesse di : APPELLATA contumace la causa è stata trattenuta per la decisione sulle seguenti CONCLUSIONI 1) rigettare l appello; 2) In subordine, in caso di accoglimento dell appello, condannare B.B B.G. B.S. e a tenerlo indenne dagli effetti pregiudizievoli della sentenza ed al risarcimento della somma di o di quell altra maggiore o minore che risultasse in corso di causa; 3) Col favore delle spese 4) In subordine si insiste affinchè vengano escussi i testi L.F. F.S. Bruno Piras sulle medesime circostanze su cui sono stati escussi i testi in primo grado. Nell interesse di B.L. B.B. B.S. B.G. B.L. B.B. B.S.. B.L. 1. Confermare la sentenza, rigettando ogni domanda 2. Con vittoria di spese 2 e del

3 MOTIVI DELLA DECISIONE Con atto di citazione ritualmente notificato B.R. ha convenuto in giudizio davanti al Tribunale di Cagliari affermando che - Dalla fine degli anni 90 coltiva il fondo agricolo dei sig.ri B.B. - Di essere venuto a conoscenza che con atto di compravendita del il terreno è stato alienato a per il prezzo di 6.000; - Che egli, essendo coltivatore diretto, è proprietario e coltiva da oltre un decennio il terreno confinante con quello venduto al distinto in catasto al part ; - Che sono nella sua disponibilità e coltivati da lui e/o dai suoi familiari anche altri fondi agricoli siti in e limitrofi ai mappali e ; - Che in quanto coltivatore diretto del terreno confinante con quello compravenduto aveva diritto di prelazione; - Di non aver alienato nell ultimo biennio fondi agricoli; - Di esercitare l attività di coltivatore diretto con mezzi propri e con l aiuto della propria famiglia; - che i terreni hanno destinazione agricola. Tanto premesso ha chiesto la dichiarazione di inefficacia della vendita effettuata al la dichiarazione del proprio diritto al riscatto del fondo, e il trasferimento del terreno in suo favore per il prezzo di Si è costituito in giudizio il affitto per oltre un decennio da acquistarlo. Ha negato che l attività prevalente del affermando che il terreno compravenduto era detenuto in al quale egli è subentrato poco prima di sia quella agricola, affermando, comunque, 3 del B.S. e B.L.. sito in e distinto in catasto al part di are M.C. B.R.. B.G..

4 che anch egli è coltivatore diretto e proprietario di un fondo confinante con quello compravenduto. Ha chiamato in causa i venditori per essere eventualmente tenuto indenne dalle pretese dell attore. Si sono costituiti in giudizio e chiedendo il rigetto della domanda attrice. La causa è stata istruita con interrogatorio formale e prova testi. Con sentenza del B.R. al rilascio del terreno in favore del il Tribunale di Cagliari ha rigettato la domanda e condannato il ed alle spese del giudizio. B.B. B.S.. B.L. del Contro la decisione ha proposto appello B.R. Con il primo motivo di appello il B.R. ha censurato la sentenza impugnata laddove ha ritenuto non provato il rapporto agrario che lo legittimava a chiedere il riscatto, avendo egli domandato esclusivamente l accertamento del proprio diritto di prelazione quale coltivatore diretto di un fondo confinante. Con il secondo motivo di appello l appellante ha impugnato la decisione nella parte in cui ritiene che egli non abbia provato che la superficie complessiva dei terreni di cui è proprietario con il terreno del quale di chiede la prelazione non ecceda del triplo la capacità lavorativa sua e della propria famiglia. Ha affermato che non vi è stata contestazione dei convenuti relativamente alla forza lavoro e che, per il principio della non contestazione, tale circostanza doveva considerarsi pacifica. Con il terzo motivo di appello l appellante afferma che il Tribunale non ha valutato le allegazioni di parte attrice di cui all atto di citazione ed alle memorie 183 cpc, i documenti 4

5 prodotti ed i riscontri della prova orale, affermando che da tali atti emerge che egli è coadiuvato dal proprio fratello P. che i dati relativi all azienda sono indicati nell atto di citazione, e che utilizza macchinari agricoli. Con il quarto motivo di appello ha censurato la decisione impugnata laddove non tiene conto che egli ha allegato analiticamente e prodotto tutta la documentazione attestante il possesso dei requisiti di cui all art 8 L 590/1965. Con il quinto motivo d appello l appellante lamenta che ha errato nel ritenere superflua la valutazione dell esistenza dei requisiti per la prelazione in capo al contestato la loro sussistenza. la Corte ha rigettato l istanza di sospensione. 5, avendo egli Con il sesto motivo di appello l appellante impugna la decisione del Tribunale affermando che essa non tiene conto degli orientamenti giurisprudenziali in tema di non contestazione. Con il settimo motivo di appello censura la sentenza impugnata per non aver considerato le proprie conclusioni, espresse nella memoria dell art 183 cpc, relative al rigetto della domanda di rilascio del terreno formulata del Con l ultimo motivo di appello impugna la sentenza perché fondata su errati presupposti con riguardo alla legittimità dell esercizio del diritto di riscatto. Il chiesto il rigetto. costituitosi in giudizio, ha contestato il fondamento dell impugnazione, di cui ha Si sono costituiti in giudizio e chiedendo il rigetto dell appello. Con ordinanza del B.B. B.S.. B.L.. del

6 del *** L appello non è fondato. Per ragioni logico-sistematiche devono essere dapprima valutati il secondo, terzo e quarto motivo di appello, da esaminare congiuntamente. Il Tribunale ha ritenuto che l odierno appellante non abbia fornito in giudizio la prova della mancata alienazione di fondi rustici nel biennio precedente, e del mancato superamento del triplo della superficie corrispondente alla capacità lavorativa propria e della sua famiglia. L appellante ha dichiarato di aver dato la prova di non aver alienato fondi rustici nell ultimo biennio mediante la produzione in giudizio delle visure/formalità della Conservatoria RRII. Ha inoltre affermato che non aveva l onere di fornire la prova della capacità lavorativa trattandosi di circostanza allegata dall attore e non specificamente contestata dal convenuto e dai chiamati in causa, e pertanto tale capacità lavorativa era da considerarsi fatto pacifico. Ha rilevato che le difese delle controparti sono incompatibili con tale contestazione, essendo incentrate sulla percezione di altri redditi da parte sua e sulla presenza sul fondo di altro coltivatore qualificato. Il requisito della capacità lavorativa sarebbe comunque provato attraverso le dichiarazioni dei testi escussi. Ha precisato che i dati identificativi dei fondi di sua proprietà (sia catastali, sia di estensione, sia di colture praticate) sono indicati nell atto di citazione ed evincibili dai documenti prodotti e che l uso di macchinari agricoli è stato allegato in citazione ed ha trovato riscontro nelle produzioni documentali e nelle risultanze istruttorie. 6

7 Osserva la Corte che i requisiti fissati dall art 8 L 590/1965 e dall art 7 L 817/1971 per il diritto di prelazione del proprietario di terreni confinanti con fondi offerti in vendita sono : - la qualifica di coltivatore diretto; - la proprietà di un terreno confinante con il fondo offerto in vendita; - che coltivi lo stesso fondo da almeno due anni; - che non abbia venduto altri fondi rustici nel biennio precedente; - che il fondo per il quale intende esercitare la prelazione in aggiunta ad altri eventualmente posseduti in proprietà o enfiteusi non superi il triplo della superficie corrispondente alla capacità lavorativa della sua famiglia. Il B.R. ha allegato di essere proprietario di un terreno di 73 are confinante con quello alienato, di essere coltivatore diretto e coltivare tale terreno da oltre un decennio, che sono nella sua disponibilità e da lui coltivati direttamente e/o a mezzo della sua famiglia anche i fondi agricoli siti in Comune di in catasto al mapp. che non ha alienato nell ultimo biennio fondi agricoli, che svolge tale attività con mezzi propri e con l aiuto della propria famiglia. Il convenuto ed i chiamati in causa hanno contestato che egli coltivasse il terreno compravenduto (che, al contrario, sarebbe stato affittato a tale sarebbe subentrato il del al quale ), che egli sia coltivatore diretto che tragga dall attività agricola il reddito prevalente. Il coltivatore del fondo confinante che, allegando la violazione del suo diritto di prelazione di cui alla legge 26 maggio 1965 n. 590, intenda esercitare il retratto, ha l'onere di provare il possesso di tutti i requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla suddetta legge, ivi compreso quello relativo al possesso di una adeguata forza lavoro in grado di coltivare 7. M.C.

8 del / non solo la superficie oggetto della domanda di prelazione, ma l'intera superficie risultante dalla sommatoria del fondo posseduto e di quello retrattato (Cass del 24/07/2012). L'onere di contestazione in ordine ai fatti costitutivi del diritto si coordina con l'allegazione dei medesimi e, considerato che l'identificazione del tema decisionale dipende in pari misura dall'allegazione e dall'estensione delle relative contestazioni o non contestazioni, ne consegue che l'onere di contribuire alla fissazione del "thema decidendum" opera identicamente rispetto all'una o all'altra delle parti in causa, sicché, a fronte di una generica deduzione da parte del ricorrente, la difesa della parte resistente non può che essere altrettanto generica, e pertanto idonea a far permanere gli oneri probatori gravanti sulla controparte (Cass. n del 19/10/2016). Per la Suprema Corte per i giudizi instaurati successivamente all'entrata in vigore del nuovo art. 167 c.p.c, il coltivatore di fondo rustico, che, allegando la violazione del suo diritto di prelazione, ai sensi dell'ad. 8 della legge 26 maggio 1965, n. 590, intenda esercitare il retratto agrario e genericamente alleghi in citazione il possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge, anche in presenza di una generica contestazione da parte del convenuto sulla sussistenza degli stessi, ha l'onere di provare il possesso di tutte le condizioni soggettive e oggettive previste dalla legge, dovendo il giudice verificarne la sussistenza. Premesso che Il principio di non contestazione non opera in difetto di specifica allegazione dei fatti che dovrebbero essere contestati, né tale specificità può essere desunta dall'esame dei documenti prodotti dalla parte, atteso che l'onere di contestazione deve essere correlato alle affermazioni presenti negli atti destinati a contenere le allegazioni delle parti, onde consentire alle stesse e al giudice di verificare immediatamente, sulla base delle contrapposte allegazioni e deduzioni, quali siano i fatti non contestati e quelli ancora 8

9 controversi (Cass n del 22/09/2017), si osserva che nessuna specifica allegazione risulta in atti relativamente al nucleo familiare dell appellante, alla capacità lavorativa della famiglia, né alla estensione dei terreni di cui il nucleo familiare è proprietario. Il fratello P. sentito quale teste, ha dichiarato di essere titolare di una azienda agricola che si trova vicina a quella di mio fratello, ma è autonoma; la mia azienda si trova oltre i mappali 84, 85 e 86,da quel lato. Deve quindi ritenersi inverosimile che il sia coadiuvato nei lavori agricoli dal fratello B.R.. P. titolare di altra azienda agricola, o, ritenendo che lo stesso faccia parte del medesimo nucleo familiare, dovrebbero essere considerati, ai fini della capacità lavorativa, anche i terreni intestati al fratello. Tanto più se si osserva che dalla documentazione prodotta dallo stesso B.R. si evince che egli risulta aver acquistato numerosi immobili a 1 del (v ispezione ipotecaria). Quanto alla prova della mancata alienazione di fondi agricoli nel biennio precedente, che come è noto grava su colui che esercita il diritto di prelazione, risulta dalla predetta documentazione l assenza di trascrizioni contro l appellante, fatta eccezione per una espropriazione per pubblica utilità. Il rigetto dei motivi di appello relativi alla prova del possesso di tutti i requisiti per esercitare la prelazione rende superfluo l esame degli altri motivi di appello. Le spese seguono la soccombenza e si liquidano come in dispositivo. Si dichiara che sussistono i presupposti richiesti dall art. 13 comma 1 quater DPR n. 115 comportanti l obbligo del versamento da parte dell appellante di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello dovuto per l impugnazione 9

10 P.Q.M. La Corte d Appello di Cagliari, disattesa ogni contraria domanda, istanza, deduzione e conclusione, definitivamente pronunciando sull appello contro la sentenza n Tribunale di Cagliari: a) Rigetta l appello; b) Condanna l appellante alla rifusione in favore dell appellato e dei chiamati in causa delle spese del presente grado di giudizio che liquida in complessivi in favore del ed in favore di e in solido tra loro, oltre spese generali, IVA ed accessori di legge. B.B. B.S.. B.L.. Così deciso nella camera di consiglio della Corte d appello in Cagliari il. del il consigliere estensore dott il Presidente dott 10 del