Domande a scelta multipla 1
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- Rosa Volpe
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1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco di domande troverete una tabella con le soluzioni. 1. In a mercato perfettamente concorrenziale a. ogni impresa stabilisce il proprio prezzo. b. ci sono poche imprese che vendono prodotti unici. c. quando un impresa cessa la produzione, il prezzo di equilibrio del mercato tende a salire. d. nessuna delle risposte precedenti è vera. In un mercato perfettamente concorrenziale, le imprese vendono prodotti omogenei e considerano il prezzo di mercato come dato. 2. Prezzo taker a. sono le imprese che prendono il prezzo di mercato come dato, poiché le loro vendite costituiscono una porzione talmente piccola del mercato che non hanno influenza sul prezzo. b. sono i consumatori che prendono il prezzo di mercato come dato e perciò non ricevono surplus del consumatore. c. sono le imprese che devono vendere i loro prodotti al di sotto del prezzo di mercato per aumentare i loro volumi di vendita. d. sono vere entrambe le risposte a e b. 3. Le tre caratteristiche principali di un mercato perfettamente concorrenziale sono: a. i prodotti delle imprese sono omogenei, le imprese sono prezzo taker e non vi sono barriere all entrata. b. i prodotti delle imprese sono unici, le imprese stabiliscono i loro prezzi e possono liberamente entrare e uscire dal mercato. c. i prodotti delle imprese sono unici, le imprese sono prezzo taker e non vi sono barriere all entrata. d. i prodotti delle imprese sono omegenei, le imprese sono prezzo taker e possono liberamente entrare e uscire dal mercato. 4. La teoria microeconomica assume che tutte le imprese massimizzino i profitti perché: a. si è osservato che i manager allineano sempre i loro obiettivi con gli investitori e cercano di massimizzare i profitti nel breve e nel lungo periodo. b. il profitto tende a dominare quasi tutte le decisioni per le imprese più piccole. c. se i manager non prendono decisioni che massimizzano i profitti per troppo tempo, vengono sostituiti dagli azionisti o dal consiglio di amministrazione. d. sono vere entrambe le risposte b e c.
2 2 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 8 5. I profitti sono massimizzati quando l impresa: a. produce a un livello a cui il ricavo marginale supera il costo marginale. b. produce al livello a cui il ricavo totale è massimizzato. c. cattura la massima quota del proprio mercato. d. produce al livello di produzione a cui il ricavo marginale è uguale al costo marginale. Un impresa massimizza il profitto quando R = C ma chiuderà se non è in grado di coprire i propri costi variabili. Il profitto è uguale al ricavo totale meno il costo totale. 6. La curva di domanda per un impresa perfettamente concorrenziale: a. è inclinata verso il basso poiché la quantità domandata aumenta al diminuire dei prezzi praticati dall impresa. b. è una curva di domanda orizzontale, perfettamente elastica al prezzo di mercato. c. è una retta inclinata verso il basso elastica rispetto al prezzo a prezzi più alti e anelastica quando il prezzo scende e si avvicina a zero. d. sono vere entrambe le risposte b e c. 7. La massimizzazione del profitto per un impresa perfettamente concorrenziale si ha alla quantità a cui: a. il prezzo è uguale al ricavo marginale. b. la differenza tra prezzo e costo marginale è massima. c. il prezzo è uguale al costo marginale. d. il costo marginale è minimo. 8. Un impresa potrebbe decidere di chiudere nel breve periodo: a. se la massimizzazione del profitto si verifica a un livello di produzione a cui il prezzo è minore del costo totale medio ma maggiore del costo variabile medio. b. se la massimizzazione del profitto si verifica a un livello di produzione a cui il prezzo è minore del costo totale medio. c. se la massimizzazione del profitto si verifica a un livello di produzione a cui il prezzo è minore del costo variabile medio. d. se la massimizzazione del profitto si verifica a un livello di produzione a cui il prezzo è uguale al costo totale medio e l impresa non prevede cambiamenti del prezzo di mercato nel futuro.
3 Domande a scelta multipla 3 9. Se un impresa perfettamente concorrenziale determina che il livello di produzione che massimizza il profitto si verifica dove il prezzo è uguale al costo marginale ma è minore del costo variabile medio: a. l impresa continuerà a operare nel breve periodo poiché il ricavo totale supera il costo variabile totale, ma uscirà dall industria nel lungo periodo. b. l impresa continuerà a operare nel breve periodo poiché deve pagare il costo fisso totale a prescindere dal fatto che continui a operare o meno. c. l impresa aumenterà il prezzo di vendita per aumentare il ricavo al fine di poter continuare a operare in modo redditizio nel breve periodo. d. l impresa chiuderà nel breve periodo e uscirà dall industria nel lungo periodo se non prevede un cambiamento delle condizioni del mercato. 10. La curva di offerta di breve periodo dell impresa perfettamente concorrenziale: a. è la curva di costo variabile medio sopra il costo variabile minimo. b. è la porzione della curva di costo marginale che giace sopra la curva di costo totale medio. c. è la porzione della curva di costo marginale che giace sopra la curva di costo variabile medio. d. è la porzione con inclinazione verso l alto della curva di costo marginale. 11. Se la funzione di costo totale per un impresa perfettamente concorrenziale è CT=50+10q-q 2 +(1/3)q 3 e il prezzo di mercato è 130: a. il livello di produzione q che massimizza il profitto è 12. b. il livello di produzione q che massimizza il profitto è 20. c. il livello di produzione q che massimizza il profitto è 10. d. non vi sono informazioni sufficienti per determinare il livello di produzione che massimizza il profitto. La funzione di costo marginale si può determinare prendendo la derivata prima della funzione di costo totale. 12. Se la funzione di costo totale per un impresa perfettamente concorrenziale è CT=50+10q-q 2 +(1/3)q 3 e il prezzo di mercato è 130, il ricavo totale al livello di produzione che massimizza il profitto è e il profitto totale è. a ; 83 b ; 917 c. non vi sono informazioni sufficienti per determinare il livello di produzione che massimizza il profitto. d ; 958
4 4 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo L elasticità dell offerta rispetto al prezzo è uguale a: a. la variazione percentuale della quantità offerta divisa per la variazione percentuale della quantità domandata. b. la variazione percentuale della quantità offerta divisa per la variazione percentuale del prezzo. c. la variazione percentuale del prezzo divisa per la variazione percentuale della quantità offerta. d. la variazione percentuale della quantità domandata divisa per la variazione percentuale della quantità offerta. 14. Un elasticità dell offerta rispetto al prezzo di 0,5 indica: a. una diminuzione dello 0,5% della quantità offerta per un aumento del prezzo dell 1%. b. un aumento più lento del costo marginale di produzione rispetto a un mercato con un elasticità dell offerta rispetto al prezzo di 1,5. c. un aumento più rapido del costo marginale di produzione rispetto a un mercato con un elasticità dell offerta rispetto al prezzo di 1,5. d. un aumento dell 1% della quantità offerta per un aumento del prezzo dello 0,5%. 15. Il surplus del produttore è uguale a: a. il profitto ottenuto sulle unità prodotte oltre il punto di pareggio della produzione. b. il prezzo di un bene meno il costo marginale di produzione per tale bene. c. la differenza tra il ricavo totale dell impresa e il suo costo variabile totale di produzione. d. sono vere entrambe le risposte b e c. 16. Il surplus del produttore nel breve periodo: a. è uguale al profitto quando il costo fisso è maggiore di zero. b. è maggiore del profitto quando il costo fisso è maggiore di zero. c. è uguale al ricavo meno il costo variabile meno il costo fisso. d. è uguale al costo fisso di produzione. Nel lungo periodo, il massimo profitto economico che un impresa perfettamente concorrenziale impresa può ottenere è zero. 17. Nel lungo periodo, un impresa perfettamente concorrenziale che ottiene profitti economici nulli: a. uscirà dal mercato cercando un uso più redditizio delle proprie risorse. b. ottiene un tasso di rendimento normale sui propri investimenti. c. opera male e dovrebbe uscire dal mercato. d. sono vere entrambe le risposte a e c.
5 Domande a scelta multipla Quando le imprese in un industria perfettamente concorrenziale ottengono profitti economici: a. nuove imprese entrano nell industria puntando a ottenere profitti superiori al livello normale, il che causa una diminuzione del prezzo fino al punto in cui le imprese ottengono un profitto economico nullo. b. non vi è incentivo perché nuove imprese entrino nel mercato, poiché esse possono facilmente ottenere un tasso di rendimento comparabile in altri mercati. c. le imprese ottengono profitti superiori al livello normale finché la domanda cala, il che causa un calo del prezzo e del ricavo marginale finché i profitti economici si annullano. d. nuove imprese tentano di entrare nel mercato puntando a ottenere profitti superiori al livello normale, ma non sono in grado di farlo a causa delle barriere all entrata. 19. Nel lungo periodo, un industria a costo costante a. ha una curva di offerta inclinata verso l alto poiché la quantità offerta aumenta all aumentare della domanda. b. può espandersi in risposta a un aumento della domanda senza variazione dei costi dei fattori produttivi, perciò la curva di offerta di lungo periodo è orizzontale. c. si espande in risposta a un aumento della domanda nonostante i costi dei fattori produttivi in aumento, perciò la curva di domanda di lungo periodo è orizzontale. d. non si espande in risposta a un aumento della domanda e perciò la curva di offerta di lungo periodo è orizzontale. 20. Una curva di offerta di lungo periodo inclinata verso l alto indica: a. un industria in cui si hanno prezzi crescenti per alcuni o tutti i fattori produttivi con l espansione dell industria stessa. b. un industria in cui si ha un prezzo di equilibrio crescente con l espansione dell industria stessa. c. un industria a costo crescente. d. tutte le risposte precedenti sono vere.
6 6 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 8 Soluzioni delle domande a scelta multipla Capitolo 8 1. d. 2. a. 3. d. 4. d. 5. d. 6. b. 7. c. 8. c. 9. d. 10. c. 11. a. 12. d. 13. b. 14. c. 15. d. 16. b. 17. b. 18. a. 19. b. 20. d.
7 Domande aperte 7 Domande aperte Rispondete liberamente alle domande seguenti, cercando di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco delle domande troverete le rispettive soluzioni. 1. Descrivete le tre ipotesi di base del modello della concorrenza perfetta. Leggete il paragrafo 8.1 nel testo: Mercati perfettamente concorrenziali. 2. Spiegate i motivi delle controversie sull obiettivo assunto delle imprese, ovvero la massimizzazione del profitto. Leggete il paragrafo 8.2 nel testo: Massimizzazione del profitto. 3. Descrivete la risposta di un impresa a un aumento dei prezzi dei fattori produttivi. Leggete il paragrafo 8.5 nel testo: La curva di offerta di breve periodo per un impresa concorrenziale. 4. Definite l elasticità dell offerta di mercato rispetto al prezzo e spiegate il suo comportamento nel breve periodo. Leggete il paragrafo 8.6 nel testo: La curva di offerta di mercato di breve periodo.
8 8 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 8 Soluzioni delle domande aperte Capitolo 8 1. Il modello di concorrenza perfetta poggia su tre assunzioni di base: (1) le imprese sono price taker, (2) i prodotti sono omogenei, (3) vi è libera possibilità di entrata e uscita nel mercato. Il fatto che le imprese sono price taker significa che non hanno impatto sul prezzo di mercato. Ciascuna impresa vende una piccola porzione della quantità totale dei prodotti e considera il prezzo di mercato come dato. Questo vale anche per i consumatori: ciascun consumatore acquista una porzione talmente piccola della produzione totale che non ha impatto sul prezzo di mercato e perciò considera il prezzo come dato. L omogeneità del prodotto significa che le imprese producono e vendono prodotti identici o quasi. Ciò significa che i prodotti di tutte le imprese sono perfettamente sostituibili con altri. Nessuna impresa può aumentare il prezzo del proprio prodotto oltre quello praticato da altre imprese senza perdere tutto o gran parte del proprio business. L omogeneità garantisce che vi sia un unico prezzo di mercato. Il petrolio, certe materie prime e i beni agricoli sono esempi di prodotti omogenei. Libera entrata e uscita significano che i fornitori possono facilmente entrare o uscire da un mercato e gli acquirenti possono facilmente passare da un fornitore a un altro. L ipotesi della libera entrata e uscita è importante per garantire che le imprese possano entrare liberamente nelle industrie se vedono un opportunità di profitto e uscirne se subiscono delle perdite. Anche se un mercato non è perfettamente concorrenziale, confrontarlo con il caso della concorrenza perfetta può essere utile. 2. L ipotesi della massimizzazione del profitto è ragionevole ed evita complicazioni inutili, tuttavia, la massimizzazione del profitto non domina le decisioni di tutte le imprese; è nel migliore interesse degli stockholder, ma non sono loro a condurre l impresa. Sono i manager che guidano l impresa, e i loro interessi differiscono da quelli degli stockholder. Se i proprietari non addebitano ai manager le responsabilità delle loro azioni, i manager tenderanno a puntare a obiettivi diversi dalla massimizzazione del profitto. Per proteggere il loro posto di lavoro, per esempio, i manager tenderanno a massimizzare la dimensione dell attività o dei ricavi, anziché dei profitti. Nel lungo periodo, tuttavia, le imprese non sopravviveranno, in un ambiente concorrenziale, se non considerano la massimizzazione del profitto come la massima priorità. 3. Quando il prezzo di un fattore produttivo aumenta, aumenta il costo per produrre una unità di prodotto in più. Questo significa che la curva di costo marginale dell impresa si sposta verso l alto. Tale curva intersecherà la curva di ricavo marginale (che è uguale al prezzo) a un livello di produzione inferiore, di conseguenza, il nuovo livello di produzione che massimizza il profitto, dove il prezzo è uguale al costo marginale, sarà inferiore a prima. 4. L elasticità dell offerta di mercato rispetto al prezzo misura la sensibilità della produzione dell industria al prezzo di mercato: è la variazione percentuale della quantità offerta divisa per la variazione percentuale del prezzo. Poiché il costo marginale è inclinato verso l alto, l elasticità dell offerta sarà sempre un valore positivo. Quando i costi marginali aumentano lentamente in risposta ad aumenti della produzione, l offerta è relativamente elastica. Quando aumentano ripidamente, l offerta è relativamente anelastica. Quando le imprese raggiungono la massima capacità produttiva, l offerta diventa perfettamente anelastica. Se l utilizzo della capacità produttiva è basso e le imprese possono facilmente ampliare la produzione, le loro curve di costo marginali saranno relativamente piatte o perfino piatte, e a quel punto l offerta di mercato diventa perfettamente elastica.
La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale
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