Fondi strutturali Programmazione
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- Vanessa Pastore
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1 Approccio strategico Il Consiglio stabilisce a livello comunitario orientamenti strategici concisi per la coesione economica, sociale e territoriale, tenendo conto delle altre politiche comunitarie e con l impegno politico di perseguire gli obiettivi di Lisbona, concentrando su di essi l Intervento dei Fondi. Mantenimento dei principi cardine e di successo Conferma dei principi che hanno fatto il successo della politica (programmazione pluriennale, partenariato, valutazione, cofinanziamento, corresponsabilità) Addizionalità nell'obiettivo convergenza Mantenimento della regola N+2 (N+3 per i Nuovi Stati membri) e del sistema degli acconti Semplificazione Riduzione degli strumenti finanziari : 3 in luogo di 6 e programmi monofondo Divisione più chiara delle responsabilità con la politica di sviluppo rurale Riduzione delle tappe della programmazione (documento politico per ogni SM, programmazione operativa) Semplificazione della gestione finanziaria (a livello degli assi prioritari) Controlli : introduzione del pricipio di proporzionalità
2 Un sistema di attuazione semplificato Strategia europea per la coesione Documento strategico UE Approvato dal Consiglio Programmazione Quadro strategico nazionale Programmi operativi monofondo
3 TRE SOLI OBIETTIVI Tre Nuovi obiettivi Convergenza Competitività e Occupazione Cooperazione territoriale Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 3 INTERREG
4 Obiettivo convergenza: regioni con il PIL pro-capite inferiore al 75% della media UE25 nel triennio regioni 124 milioni di abitanti 27,3% della popolazione dell Unione Risorse: 177,1 miliardi di euro
5 Obiettivo convergenza: regioni con il PIL pro-capite inferiore al 75% della media UE15 nel triennio (effetto statistico/regioni in phasing-out ) 16 regioni 16,4 milioni di abitanti 3,6% della popolazione dell Unione Risorse: 12,5 miliardi di euro
6 Obiettivo competitività e occupazione: regioni con il PIL pro-capite superiore al 75% della media UE25 nel triennio In Obiettivo 1 nel (regioni in phasing-in ) 13 regioni 19 milioni di abitanti 4,2% della popolazione dell Unione Risorse: 10,4 miliardi di euro
7 Obiettivo competitività e occupazione: tutte le altre regioni dell Unione 156 regioni 296 milioni di abitanti 4,2% della popolazione dell Unione Risorse: 38,7 miliardi di euro
8 CONVERGENZA REGIONI IN PHASING OUT REGIONI IN PHASING IN COMPETITIVITA E OCCUPAZIONE
9 TRE SOLI FONDI Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR Fondo Sociale Europeo FSE Fondo di Coesione
10 Obiettivi di Lisbona Le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2005, per favorire la concentrazione delle risorse sulle politiche che contribuiscono direttamente a realizzare le priorità di Lisbona, ha fissato i target da raggiungere a livello di Unione pari al 60 % delle spese dell obiettivo convergenza ed il 75% per l obiettivo Competitività e occupazione. A tal fine la Commissione ha predisposto una lista delle categorie di spesa da prendere in considerazione nel calcolare i target. Queste disposizioni non riguardano i nuovi Stati membri.
11 Obiettivi e Fondi Obiettivi Fondi Convergenza FESR FSE Fondo di Coesione Competitività e occupazione FESR FSE Cooperazione territoriale FESR Dove intevengono In tutti gli Stati membri Negli Stati membri con il RNL per abitante inferiore al 90% della media Ue Cosa finanziano Infrastrutture, ricerca, innovazione, investimenti etc. Formazione, aiuti all'occupazione Infrastrutture per ambiente, trasporti e fonti rinnovabili di energia
12 Tassi di partecipazione dei Fondi Obiettivi: Convergenza - Competitività e occupazione Criteri Stati membri e regioni FESR e FSE Fondo di coesione (1) Stati membri il cui PIL medio pro capite, nel periodo , era inferiore all'85% della media UE25 nello stesso periodo. CZ, EE, GR, CY, LV, LT, HU, MT, PL, PT, SI, SK, BG, RO 85% 85% (2) Stati membri diversi da quelli di cui al punto (1) ammissibili al regime transitorio del Fondo di coesione il 1º gennaio ES 85% Convergenza 50% Competitività e occupazione 85% (3) Stati membri diversi da quelli di cui ai punti (1) e (2). AT, BE, DK, DE, FR, IR, IT, LU, NL, SE, SF, UK 75% Convergenza 50% Competitività e occupazione (6) Regioni ultraperiferiche di cui all'articolo 299, paragrafo 2 del Trattato regioni di: ES,FR,PT 85% 50% per la dotazione supplementare decisa per esse dal Consiglio 85% se applicabile La partecipazione dei fondi, a livello del programma operativo, viene calcolata in riferimento: a)alla spesa totale ammissibile, comprese la spesa pubblica e privata, oppure b)alla spesa pubblica ammissibile
13 in percentuale dell'rnl 1,240% 1,048% 1,048% STANZIAMENTI DI IMPEGNO Proposta Commissione Decisone del Consiglio Accordo Interistituzionale Rubriche Febbraio 2004 Dicembre 2005 Aprile 2006 Importo % Importo % Importo % 1. Crescita sostenibile 477,665 46,6% 379,74 44,0% 382,139 44,2% 1a Competitività per la crescita e l'occupazione 132,755 13,0% 71,998 8,3% 74,098 8,6% 1b Coesione per la crescita e l'occupazione 344,91 33,6% 307,742 35,7% 308,041 35,6% 2. Conservazione e gestione delle risorse 404,655 39,5% 371,244 43,0% 371,344 43,0% di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti 301,074 29,4% 293,1 34,0% 293,1 33,9% 3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia 18,505 1,8% 10,270 1,2% 10,770 1,2% 4. L'EU come partner globale 95,590 9,3% 50,011 5,8% 49,463 5,7% 5. Amministrazione (1) 28,620 2,8% 50,300 5,8% 49,800 5,8% 6. Compensazioni 0,800 0,1% 0,800 0,1% Totale 1025, , ,316
14 Programmazione Le risorse per la coesione ripartite per Obiettivo Nelle varie fasi del negoziato Importi in miliardi di euro a prezzi 2004 Proposta Commissione Decisone del Consiglio Accordo Interistituzionale Obiettivi Febbraio 2004 Dicembre 2005 Aprile 2006 Importo % Importo % Importo % Convergenza 264,0 78,8% 251,3 81,7% 251,163 81,5% Competitività e occupazione 57,9 17,3% 48,9 15,9% 49,128 15,9% Cooperazione territoriale 13,2 3,9% 7,5 2,4% 7,75 2,5% Totale 335,1 307,7 308,0
15 Programmazione Le risorse per la coesione Ripartizione per Obiettivo Importi in miliardi di euro a prezzi 2004 Obiettivi Risorse % su disponibili Totale Convergenza 251,2 81,5% Regioni obiettivo 177,1 57,49% Regioni in Phasing out 12,5 4,06% Fondo di coesione 58,3 18,93% Phasing out Fondo di coesione 3,3 1,06% Competitività e occupazione 49,1 15,9% Regioni obiettivo 38,7 12,58% Regioni in Phasing in 10,4 3,37% Cooperazione territoriale 7,8 2,5% Transfrontaliera 5,6 1,81% Transnazionale 1,6 0,51% Interregionale 0,4 0,13% PEACE 0,2 0,06% Totale 308,0
16 Ministero PROSPETTIVE dello Sviluppo FINANZIARIE Economico PER L'ITALIA: RISULTATI PER LA POLITICA DI COESIONE (MEURO prezzi 2004) I NEGOTIATING BOX LUSSEMBURGO VI NEGOTIATING BOX LUSSEMBURGO NEGOTIATING BOX REGNO UNITO CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO (21 APRILE 2005) (17 GIUGNO 2005) (14 DICEMBRE 2005) (16 DICEMBRE 2005) NUOVO OBIETTIVO 1 - Convergenza e competitività Obiettivo 1 (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) Phasing out statistico (Basilicata) Totale NUOVO OBIETTIVO 2 - Competitività regionale e impiego Phasing in (Sardegna) Competitività regionale e occupazione (Tutte le altre Regioni) Totale NUOVO OBIETTIVO 3 - Cooperazione territoriale europea Totale (Tutte le Regioni) TOTALE GENERALE ITALIA Dall importo complessivo va detratto lo 0,25% da destinare alle spese di assistenza tecnica della Commissione
17 PROSPETTIVE FINANZIARIE RISULTATO VOCI Presidenza Lussemburghese Presidenza Regno Unito Prima proposta Ultima proposta lussemburghese lussemburghese Proposta Risultato finale 21-apr giu dic dic-05 Per memoria BILANCIO UE TOTALE (miliardi di euro % del PIL UE) 1,08 1,057 1,03 1,046 Risultati Italia SALDO NETTO (Definizione operativa UE) in % del PIL di : Italia - 0,38 ¹ - 0,345 ¹ -0,352-0,350² Francia - 0,33 ¹ - 0,32 ¹ -0,347-0,361² Germania - 0,42 ¹ - 0,38 ¹ -0,393-0,407² Regno Unito - 0,18 ¹ - 0,29 ¹ -0,281-0,307² ASSEGNAZIONI POLITICA DI COESIONE (miliardi di euro) 4 Regioni Obiettivo 1 15, ,9 4 Regioni Obiettivo 1, Basilicata e Sardegna 16, ,1 Totale 22,3 24,3 24,3 25,6 ³ (¹) Stima di larga massima modificata, rispetto a precedenti stime, sulla base di valutazioni resesi disponibili durante la Presidenza britannica. (²) Il dato per l Italia include un incremento di 500 milioni di euro per lo sviluppo rurale fra la proposta del 14 e del 16 dicembre. (³) Include un incremento di 210 milioni di euro per l'obiettivo 2 fra la proposta del 14 e del 16 dicembre.
18 Le prossime tappe Adozione degli orientamenti Strategici del Consiglio Presentazione del quadro stategico di riferimento nazionale Presentazione dei programmi operativi Decisioni di approvazione dei programmi operativi Attuazione dei programmi
19 Nel mese di aprile 2006 il Dipartimento delle Politiche di sviluppo e coesione ha reso pubblica una prima bozza tecnicoamministrativa del Quadro Strategico Nazionale. Il documento è stato istriutito tecnicamente sulla base delle linee guide definite nell Intesa sottoscritta in sede di Conferenza Unificata il 3 febbraio 2005.
20 Nel Documento di programmazione economica e finaziaria si prende atto: dei significativi risultati raggiunti negli ultimi anni nel Mezzogiorno, anche se ancora insufficienti; della lieve tendenza alla riduzione del divario storico in termini di prodotto con le aree del Centro-nord; del persistere, tuttavia, di un forte dualismo territoriale in termini di benessere e di capacità di impiegare le risorse disponibili, umane in primo luogo.
21 Tra i fattori che frenano lo sviluppo e la produttività del Mezzogiorno il DPEF individua : lo scarso livello delle competenze acquisite nella scuola il livello insufficiente della ricerca e dell innovazione l inefficienza e la scarsa concorrenza nel mercato dei servizi i diffusi fenomeni di esclusione sociale
22 Il DPEF riporta tra gli obiettivi programmatici, la previsione di un volume di risorse in conto capitale da dedicare allo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree sottoutilizzate del Centro Nord coerente sia con il mantenimento della spesa in conto capitale della Pubblica Amministrazione sul PIL pari al 4,1 per cento, sia con l incremento della quota della stessa spesa per il Mezzogiorno sul totale Italia (dal 38,6% del periodo al 42% nel )(1) Il DPEF prevede che a indirizzare la spesa in conto capitale nella direzione di una strategia per la competitività e il riequilibrio territoriale debba essere il Quadro Strategico Nazionale (1) cfr DPEF , Cap. V, pag. 154.
23 L'Intesa sancita in Conferenza Unificata il 3 febbraio 2005, prevede la riforma della politica di coesione europea in Italia, attraverso l Unificazione della la programmazione della politica comunitaria con quella della politica regionale nazionale A)coerenza temporale e finanziaria assicurata attraverso l assunzione di un impegno programmatico settennale per la politica regionale nazionale come avviene per la politica comunitaria B)definizione unitaria di obiettivi, priorità e regole
24 Intenzionalità dell'obiettivo territoriale la politica ordinaria persegue i propri obiettivi trascurando le differenze nei livelli di sviluppo di specifici territori, la politica regionale è diretta in modo intenzionale a garantire che gli obiettivi di competitività siano raggiunti da tutti i territori regionali, anche e soprattutto da quelli che presentano squilibri economico-sociali. Aggiuntività delle risorse la politica ordinaria è finanziata con le risorse ordinarie dei bilanci; la politica regionale è finanziata da risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal bilancio europeo (fondi strutturali) e nazionale (fondo di cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali e fondo per le aree sottoutilizzate).
25 Il QSN, previsto formalmente dall articolo 25 del Regolamento CE 1083 dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sui Fondi, ha il compito di tradurre le indicazioni del DPE F in indirizzi strategici e in alcuni indirizzi operativi. La politica regionale di sviluppo può contribuire alla ripresa della competitività e della produttività dell intero Paese e a ridurre la persistente sottoutilizzazione di risorse del Mezzogiorno attraverso: a) il miglioramento dei servizi collettivi e delle competenze b) una maggiore concorrenza nei mercati dei servizi di pubblica utilità e dei capitali c) incentivi mirati a favorire l'innovazione delle imprese e dell'amministrazione pubblica.
26 Sulla base di questi indirizzi, della valutazione puntuale dei risultati del periodo e delle discontinuità da introdurre, sono state definite 10 Priorità tematiche, rivolte a obiettivi di produttività, competitività e innovazione da perseguire in tutto il Paese. Esse si declinano con intensità e modalità differenziate fra le due macro-aree (Centro Nord e Mezzogiorno) e fra gli obiettivi comunitari di riferimento ("Convergenza"; "Competitività regionale e occupazione"; "Cooperazione"). Per il Mezzogiorno resta comunque confermata, l opportunità di mantenere una quota dell intervento della politica regionale nazionale pari a quella del precedente ciclo di programmazione (85 per cento).
27 Tra esse e all interno di esse, tra gli interventi diversi che esse prefigurano verranno effettuate dalle Regioni e, ove approvato, dallo Stato centrale, le scelte che caratterizzeranno i Programmi operativi. (Cfr.QSN). Da ciò la necessità di affiancare ma, prima ancora, far precedere la fase di definizione dei programmi operativi: da una più esplicita finalizzazione delle priorità - collegandole esplicitamente ad alcuni macro-obiettivi - che ne migliori la comprensibilità, ma soprattutto rafforzi la coerenza esterna e interna del disegno complessivo; dalla definizione del sistema di responsabilità operative che implica la scelta del numero e della tipologia dei programmi operativi.
28 Nel corso degli incontri tecnici del giugno 2006 con le Regioni del Mezzogiorno, si è convenuto che al fine di migliorare la comprensibilità dell impianto strategico complessivo, le dieci priorità tematiche individuate dalla bozza di Quadro vadano ricondotte a quattro principali obiettivi di sviluppo.
29 MACRO-OBIETTIVI PRIORITA QSN Sviluppare i circuiti della conoscenza 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane 2. Ricerca e innovazione per la competitività Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l inclusione sociale nei territori Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza Internazionalizzazione e modernizzazione 3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo 5. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività territoriale 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani 4. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività e lo sviluppo 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione 6. Reti e collegamenti per la mobilità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse 10. Capacità istituzionali e mercati dei servizi e dei capitali concorrenziali ed efficaci
30 MACRO-OBIETTIVO Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l inclusione sociale nei territori PRIORITÀ 3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo recupero dei divari regionali nella qualità ed efficienza dei servizi ambientali produzione di energia da fonti rinnovabili miglioramento del servizio idrico e della gestione dei rifiuti difesa del suolo e bonifica dei siti inquinati 5. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività territoriale rafforzamento del ruolo del partenariato economico e sociale una più estesa adozione degli strumenti di cooperazione interistituzionale potenziamento delle capacità e delle competenze specifiche della Pubblica Amministrazione per migliorare la qualità ed efficacia dei servizi offerti maggiore trasparenza e migliore capacità di sfruttare le tecnologie dell'informazione per promuovere migliori condizioni di accesso alle opportunità e ai servizi
31 MACRO-OBIETTIVO Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani crescita e trasformazione delle economie urbane attraverso l attrazione di investimenti per la ricerca e produzione tecnologica e nei servizi avanzati, e la maggiore valorizzazione dei vantaggi competitivi già esistenti valorizzazione della funzione trainante delle città nei mercati sovra-regionali e internazionali, sostenendone le connessioni economico-produttive 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione azioni di politica industriale e di internazionalizzazione integrate con la pianificazione territoriale e finalizzate a promuovere processi sostenibili e inclusivi di innovazione e sviluppo imprenditoriale interventi per aumentare l inclusività, l efficienza e la regolarità dei mercati locali del lavoro e del credito e per migliorare l efficacia dei servizi di intermediazione tra domanda e offerta locale di lavoro PRIORITÀ 4. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività e lo sviluppo sviluppo sostenibile del turismo e valorizzazione del suo indotto, in particolare agro-alimentare attivazione di nuove filiere produttive collegate alle risorse naturali e culturali produzione di sinergie in termini di qualità della vita e identità territoriale 6. Reti e collegamenti per la mobilità rilancio della logistica per un ricollocamento strategico di porti e aeroporti. promozione della connessione delle aree produttive e dei sistemi urbani alle reti principali. completamento della rete e degli ulteriori perseguito con priorità per la ferrovia.
32 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane conseguire più elevati livelli di competenze e di capacità di apprendimento continuo della popolazione attraverso: azioni di monitoraggio qualitativo e di valutazione impiego di indicatori di qualità nell'accreditamento delle strutture formative previsione di un sistema nazionale di definizione delle qualifiche e di certificazione delle competenze MACRO-OBIETTIVO Sviluppare i circuiti della conoscenza PRIORITÀ 2. Ricerca e innovazione per la competitività finanziamento di centri di ricerca e ricercatori, favorendo la cooperazione fra più centri, nazionali e internazionali valorizzazione e qualificazione del capitale umano, da promuovere incentivando la mobilità internazionale e intersettoriale dei ricercatori trasformazione della conoscenza in applicazioni produttive promossa attraverso forme di finanza innovativa di successo politiche mirate per contrastare la sottoutilizzazione della tecnologia dell'informazione da parte di imprese, pubblica amministrazione e cittadini
33 MACRO-OBIETTIVO Internazionalizzazione e modernizzazione PRIORITÀ 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse 10. Capacità istituzionali e mercati dei servizi e dei capitali concorrenziali ed efficaci sviluppare le capacità di internazionalizzazione attraverso la promozione di accordi di collaborazione industriale su base internazionale e il sostegno alle PMI nei loro processi di riposizionamento attrarre capacità imprenditoriali e tecnologie che, legandosi con quelle già esistenti nel territorio, aprano i sistemi produttivi locali, avviando processi virtuosi di innovazione e sviluppo rafforzamento della capacità amministrativa e maggiore concorrenza fra gli attori privati coinvolti. miglioramento della concorrenza nel mercato dei capitali e il superamento dei suoi fallimenti mediante una migliore "strategia degli incentivi"
34 Collegamento e integrazione tra le politiche Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) e il Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale (PSN) che avrà come obiettivi il miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, la gestione del territorio e l ambiente, nonché la qualità della vita e la diversificazione delle attività nelle aree rurali - rappresentano i documenti programmatori entro cui delineare i percorsi della complementarietà/coerenza, basandosi: sulla condivisione delle priorità strategiche delle due politiche sulla individuazione di modalità l integrazione ai vari livelli di governo. operative necessarie a realizzare concretamente Le Regioni e le Province autonome, alle quali è demandata l elaborazione e la gestione sia dei Programmi regionali che dei Programmi di sviluppo rurale, rappresentano i livelli ai quali la complementarietà e la coerenza tra i vari strumenti finanziari va concretamente perseguita. A livello territoriale di maggiore dettaglio la complementarietà va perseguita anche attraverso strumenti di programmazione particolarmente indicati per il raggiungimento di questo obbiettivo (progettazione integrata).
35 Collegamento e integrazione tra le politiche (2) In relazione all obiettivo della politica di sviluppo rurale di miglioramento della gestione del territorio e dell ambiente, le priorità e gli interventi strategici della Politica regionale , complementari da perseguire possono riguardare: la bonifica dei corpi idrici inquinati e il ripristino delle condizioni di naturalità delle aree degradate l eliminazione dei detrattori ambientali del paesaggio la difesa del suolo e dell assetto idrogeologico la valorizzazione integrata delle risorse naturali, culturali, comprese quelle paesaggistiche, e umane presenti in queste aree Il raccordo tra i e FEASR va previsto in ordine alla definizione delle azioni: per combattere il cambiamento climatico per lo sviluppo sostenibile nell ambito delle aree rurali localizzate nei SIC e ZPS (aree della Rete Natura 2000) per assicurare, tra l altro, una applicazione efficace ed efficiente delle Direttive in materia Per realizzare concretamente l integrazione tra le due politiche, è necessaria una riflessione sulle soluzioni di governance ai diversi livelli, nazionale e regionale, mentre l integrazione finanziaria e programmatica va perseguita incentivando modalità di programmazione e strumenti adeguati.
36 per l Italia Importi complessivi comprensivi di indicizzazione* Milioni di Euro Obiettivi Risorse % sul totale Convergenza ,6 Phasing aut Basilicata (Effetto statistico) 430 1,5 Competitività Regionale ed Occupazione ,6 Phasing in Sardegna 972 3,4 Cooperazione 846 2,9 TOTALE *Importi a prezzi 2004 indicizzati del 2% all anno
37 Risorse QSN importi comprensivi di indicizzazione MLD di Euro Fondi Strutturali UE 28,8 Cofinanziamento stato* 24,9 Cofinanziamento regioni* 4,0 FAS** 63,0 Totale QSN 120,7 * Stima sulla base della quota ; ** Previsione DPEF
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