Figura : Ripartizione dei rifiuti totali (2008) in categorie

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1 : Frazioni varie di biomassa Risorse Come sottolineato nel paragrafo 01-04, l importante per le le frazioni varie di biomassa è che non siano rifiuti pericolosi, sia per quelle frazioni provenienti da rifiuti domestici che per quelle da processi industriali. I rifiuti sono - per definizione - sostanze o oggetti che vengono smaltiti, sono destinati ad essere smaltiti, o per i quali è richiesto lo smaltimento secondo le disposizioni legislative nazionali (citato dalla convenzione di Basilea. Le parole chiave sono sostanze e oggetti ). I rifiuti sono un entità fisica, si tratta di materiali prodotti e originati da qualcosa, per cui sono stati prodotti e/o trasformati prima di diventare rifiuti. E' naturale quindi che ci sia una correlazione diretta tra la crescita economica (cioè il consumo delle risorse) e la produzione di rifiuti. Per l Unione europea, la strategia per uno sviluppo sostenibile (CEC 2001b) ha come obiettivo strategico lo spezzare il legame tra crescita economica, utilizzo delle risorse e la produzione di rifiuti. Pertanto le risorse naturali e i rifiuti sono una delle quattro priorità ambientali descritte nel 6 th European Action Programme. L'obiettivo è diminuire la quantità di rifiuti prodotti e di realizzare un relativo disaccoppiamento tra crescita economica e produzione di rifiuti. Finora, questo non ha avuto successo. Nel complesso, la tendenza è che i volumi di rifiuti totali aumentano, mentre in alcuni Stati si sono avute piccole variazioni rispetto a questa tendenza per periodi brevi. Quindi le statistiche rese disponibili dalla banca dati Eurostat dal 2008, possono essere usate per dare valori indicativi sulle risorse totali. La quantità totale di rifiuti prodotti nell Unione europea supera i 2 miliardi di tonnellate (2 620 milioni di tonnellate nel 2008), dove circa il 35 % è non-minerale (dati Eurostat). Di questi, oltre 200 milioni di tonnellate (7.7 %) sono rifiuti domestici, oltre 100 milioni di tonnellate (4.4 %) sono rifiuti animali e vegetali, 70 milioni di tonnellate (2.6 %) sono rifiuti legnosi e quasi 60 milioni di tonnellate sono rifiuti di carta e cartone. Figura : Ripartizione dei rifiuti totali (2008) in categorie

2 : Rifiuti domestici e rifiuti organici Le famiglie sono responsabili per il % del totale dei rifiuti urbani generati, mentre il resto può essere attribuito ai settori del commercio e dei servizi. Con una corretta informazione alle famiglie, alle imprese commerciali e agli operatori nel settore dei servizi, tutti i rifiuti urbani possono anche rientrare nella categoria dei non-pericolosi, così come definita nella convenzione di Basilea. Nel 2008, la quantità totale di rifiuti urbani è stata di 254 milioni di tonnellate, corrispondenti a 506 kg per anno e per persona. Figura : Variazioni dei principali trattamenti di rifiuti urbani in funzione del tempo Come si vede dalla figura , vi è ancora una notevole quantità di rifiuti smaltiti in discarica, mentre le quantità totali di rifiuti inceneriti non sono aumentate significativamente. Su questo punto, le statistiche attuali sono ambigue, in quanto non c'è davvero una chiara distinzione tra incenerimento finalizzato alla produzione di energia ( incenerimento con recupero di calore ) e incenerimento mirato solo a ridurre il volume prima di essere depositato in discarica. Tuttavia, la combustione dei rifiuti nel 2009 ha fornito circa 30 TWh di elettricità e 55 TWh di calore, circa il 50 % della quale è stata classificata come rinnovabile. Una stima approssimativa basata sul 70 % di efficienza termica degli impianti utilizzati e un potere calorifico di circa 12 MJ/kg potrebbe dare come conseguenza che la quantità totale utilizzata con recupero di calore ammonterebbe a circa milioni di tonnellate ovvero circa la metà del totale incenerito. Questa è solo una stima piuttosto approssimativa ma è utile per indicare l'ordine di grandezza della risorsa residua: circa TWh su base annua.

3 3 Le metodologie per il trattamento sono ancora molto diverse tra i singoli Stati. Questa tabella è ordinata secondo un andamento decrescente delle frazioni di incenerimento: Incinerimento, % Riciclaggio,% Compostaggio, % Discarica, % Denmark Sweden Netherlands Belgium Luxembourg Germany France Austria Portugal Finland Czech Republic Italy Slovakia United Kingdom Hungary Spain Ireland Slovenia Poland Bulgaria Cyprus Estonia Greece Latvia Malta Lithuania Romania Table : Trattamenti principali dei rifiuti urbani nei singoli Stati, indicativi Tabella ordinata secondo un andamento decrescente della frazione di incenerimento I valori non sono molto affidabili e fonti diverse forniscono risultati diversi Guardando soltanto ai 13 Stati in cui l'incenerimento è trascurabile, meno del 10% della quantità totale dei rifiuti inceneriti, si trova che i quantitativi totali dei rifiuti domestici, dei rifiuti agricolo/forestali e della pesca (tutti segnalati come Agric nella tabella sottostante) ammonta a oltre 55 milioni di tonnellate e quasi a 34 milioni di tonnellate solo nel 2008 (Eurostat). Nella maggior parte degli Stati citati in questa tabella, il conferimento in discarica è nel 2008 il metodo dominante per il trattamento dei rifiuti, mentre il compostaggio (trattamento biologico) e l'incenerimento sono entrambi utilizzati solo in misura minore.

4 4 Rifiuti domestici Rifiuti Agric. Rifiuti Rifiuti totali pericolosi Hungary Spain Ireland Slovenia Poland Bulgaria Cyprus Estonia Greece no data Latvia Malta Lithuania Romania Tabella : Quantità totali (in tonnellate) di alcune frazioni di rifiuti Nella tabella di cui sopra, tratta da Eurostat, la dicitura rifiuti agric. comprende rifiuti provenienti dall'agricoltura, dalla silvicoltura e della pesca. Nel manuale, troverete questi rifiuti principalmente trattati come biomassa ligno-cellulosica ( rifiuti della silvicoltura ) nei capitoli 01-01, 02-01, 03-01, e 05-01, come biomassa erbacea ( rifiuti dell'agricoltura ) nei capitoli 01-02, 02-02, 03-02, e e come biomasse putrescibili ( rifiuti da attività di pesca e da altre industrie di trasformazione alimentare) nei capitoli 01-03, 02-03, 03-03, e Rifiuti solidi urbani e rifiuti domestici, però, vengono trattati al capitolo 01-04, al capitolo corrente, ai capitoli 03-04, e E così anche un certo numero di altri flussi di rifiuti come quelli provenienti dai lavori di demolizione e dai rifiuti edili : Rifiuti da attività edile di costruzione e demolizione Ovviamente, la quantità di rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione è fortemente dipendente dall insieme di attività riguardanti il settore dell'edilizia che è a sua volta ancora fortemente legato all'andamento generale dell'economia. Pertanto, questa non è una fonte stabile per la biomassa, una fonte che può essere considerata come combustibile di base. Tuttavia, le quantità possono essere significative. Un'indagine svolta dalla AvfallSverige nel 2009 ha rivelato che nel corso del 2004, circa tonnellate di scarti di legno sono state prodotte dal settore edilizio in Svezia. Intorno al 2006, la quantità corrispondente era solo di circa tonnellate. Purtroppo, non esistono statistiche comuni disponibili per l Unione europea, a causa della mancanza di procedure comuni di segnalazione, quindi i dati provenienti dagli Stati non sono paragonabili. Tuttavia, l obiettivo (citato dalla direttiva quadro sui rifiuti) è che entro il 2020, l'organizzazione per il riutilizzo, il riciclaggio ed altri recuperi di materiale - incluse le operazioni di riempimento con rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti non pericolosi

5 5 da costruzione e demolizione, esclusi i materiali naturali definiti nella categoria dell'elenco dei rifiuti, sarà aumentato fino ad un minimo del 70 % in peso... Ciò significa che le procedure per statistiche attendibili e comparabili devono entrare in vigore e ciò renderà la base delle risorse visibile. Le tipologie di materiale disponibile presso il settore delle costruzioni sono per esempio casseforme in legno - sostanzialmente assi di legno contaminate da cemento - così come legno da interno/esterno e legname proveniente da strutture edilizie. Alcune parti di queste saranno state impregnate con agenti preservanti del legno, parte di queste saranno state dipinte, ma alcune parti saranno pulite e serviranno dunque come biocarburante pulito : Altri settori Altri settori industriali esclusi i settori dell'agricoltura, della silvicoltura, della trasformazione alimentare e dell'edilizia - che producono frazioni di rifiuti combustibili solidi in quantità degne di considerazione, sono soprattutto il settore dei servizi, con la produzione dei rifiuti di carta, e l'industria manifatturiera in generale, con la produzione di rifiuti dovuti all'utilizzo e al danneggiamento di imballaggi e pallets di legno. Anche in questo caso, non sono disponibili statistiche affidabili a livello di Unione europea. Lo studio svedese di cui sopra mostra che l'industria manifatturiera in Svezia produce circa kg di rifiuti di legno per dipendente all'anno. La produzione di prodotti non-metallici e minerali dà luogo a kg di rifiuti di legno per dipendente all'anno. Questi numeri si basano solo su statistiche limitate e riflettono solo la situazione svedese, ma ancora, indicano che gli imballaggi in legno e i pallets, essenzialmente assi di legno non impregnate, possono rappresentare quantità significative di rifiuti di legno pulito, prodotto nei settori industriali e spesso trascurato : Aspetti progettuali e buoni esempi La pianificazione per un uso maggiore delle frazioni di rifiuti a fini energetici è duplice: da un lato, la quantità totale di rifiuti dalla società e dalle famiglie tende ad andare di pari passo con lo sviluppo economico, ma d'altra parte uno sviluppo sostenibile a lungo termine deve essere basato su una gestione dei materiali più efficiente di quello attuale. L elenco delle priorità dei rifiuti illustra in cinque semplici punti quella che deve sempre essere la base per la gestione dei rifiuti: 1. La priorità più alta è quella di prendere misure per ridurre i quantitativi complessivi di rifiuti prodotti nelle case, nell'industria e nel settore pubblico. 2. La seconda priorità è quella di prendere misure attive per riutilizzare i prodotti, per la loro funzione originaria o per nuovi scopi. 3. Il terzo passo - in caso nessuno dei primi due sia applicabile - è di recuperare il materiale tramite smistamento, compostaggio o digestione. 4. Solo se nessuna di queste è possibile, il recupero di energia mediante incenerimento in centrali di cogenerazione può diventare una valida principale alternativa.

6 6 5. Se nessuna delle precedenti è applicabile, si dovrà infine smaltire il materiale in una discarica. La conseguenza delle priorità dei rifiuti è quindi che la pianificazione locale deve basarsi su un concreto sforzo di ridurre al minimo le quantità totali di rifiuti destinati all'incenerimento. Al tempo stesso, la frazione finale dei rifiuti inceneriti deve essere il più pulita possibile. Ciò richiede una partecipazione attiva delle famiglie, e il sistema di raccolta dei rifiuti deve essere sviluppato per aiutare le famiglie a separare attivamente le frazioni in modo da adeguarsi a queste priorità di gestione dei rifiuti. Come sottolineato nel paragrafo precedente del capitolo, la plastica, il legno verniciato o impregnato e tutti i rifiuti elettronici o elettrici devono essere rigorosamente vietati dalla frazione dei rifiuti finalizzati al recupero di energia. Anche così, però, il totale delle risorse sarà comunque pari ad un minimo di 100 kg di secco di carburante pulito per persona all'anno - circa 0.5 MWh in aggiunta a quantità significative di energia in una prospettiva regionale. Buoni esempi e pratiche possono anche essere ottenuti presso l'agenzia Europea per l'ambiente (European Environment Agency) al seguente link:

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