TPO INDUSTRIALIZZAZIONE UD 14 Controllo Qualità 1 PARTE 2 CONTROLLO QUALITÀ NELLA STAMPA OFFSET

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1 TPO INDUSTRIALIZZAZIONE UD 14 Controllo Qualità 1 PARTE 2 CONTROLLO QUALITÀ NELLA STAMPA OFFSET A.F. 2011/2012 MASSIMO FRANCESCHINI 23

2 INTRODUZIONE All interno di un workflow grafico, la fase di stampa è particolarmente determinante per il raggiungimento del livello di qualità di stampa stabilita. Uno stampato è da considerare buono quando possiede un alto grado di coerenza tonale e cromatica con l originale e con le prove di stampa approvate dal cliente. Tale grado di coerenza tra stampato e prove può essere stabilito con due differenti valutazioni: 1. SOGGETTIVA (visiva); 2. OGGETTIVA (strumentale). Queste due modalità di valutazione hanno la stessa importanza, vanno eseguite entrambe, sono complementari e si integrano. A.F. 2011/

3 VALUTAZIONE SOGGETTIVA La valutazione soggettiva (visiva) è utilizzata generalmente da tutti gli stampatori perché ha il vantaggio di essere una valutazione complessiva, in quanto permette di considerare l insieme dei parametri che permettono di determinare il livello di qualità dello stampato. In generale la valutazione soggettiva deve considerare i seguenti parametri: L assenza di imperfezioni visibili a occhio nudo (capperi e sporchi) Il giusto contrasto, cioè l evidenza delle immagini e del testo I colori adeguatamente saturi e vivi L assenza di velature L esatta sovrapposizione dei colori (registro di stampa) L assenza di sdoppiamenti visibili Buona corrispondenza con la prova di colore di riferimento La sensazione complessiva di uno stampato bello, di buon gusto A.F. 2011/

4 LA VALUTAZIONE OGGETTIVA La valutazione oggettiva (strumentale) ha il vantaggio di essere ripetibile nel tempo in quanto dipende da uno strumento di misura. Inoltre questa valutazione esclude soggettivismi dovuti agli operatori e sopperisce alla fragilità e precarietà di un controllo soggettivo. Gli strumenti più utilizzati nel laboratorio di stampa per eseguire la valutazione oggettiva sono il densitometro e il lentino (o microscopio). I parametri più importanti che si devono considerare con una valutazione oggettiva per tenere sotto controllo la qualità sono: La densità di stampa L ingrossamento del punto (Dot Gain) Il contrasto di stampa (K) Il Trapping di stampa A.F. 2011/

5 VARIABILI DI STAMPA L operatore di stampa, per tenere sotto controllo i parametri visti precedentemente, deve gestire una grande quantità di variabili, che interagiscono tra di loro. Le più importanti sono: La forma di stampa (bagnabilità, sviluppo,...) La carta (tipo, colore, grado di liscio, stabilità dimensionale,...) L inchiostro (tipo, quantità, viscosità, temperatura,...) Il caucciù (comprimibilità, rebound, rugosità superficiale,...) La soluzione di bagnatura (quantità, durezza, PH, temperatura, tensione superficiale, percentuale di alcool,...) A.F. 2011/

6 I SEGNI SULLO STAMPATO SCALA DI CONTROLLO SEGNI DI TAGLIO CROCINI DI SOVRAPPOSIZIONE TACCA DI SQUADRA SEGNI DI PIEGA A.F. 2011/2012 LATO DI PINZA ANGOLO DI PINZA E SQUADRA 28

7 I SEGNI SULLO STAMPATO Ogni foglio macchina presenta alcuni segni aggiuntivi (marks) che servono come punti di riferimento per le varie lavorazioni nelle fasi di stampa e allestimento dello stampato. Questi segni verranno eliminati nella fase di taglio e non sono presenti sullo stampato finito. I principali segni sullo stampato sono: Segni di taglio: riferimenti per la spartitura e il rifilo dello stampato Segni di piega: riferimenti per la piega dello stampato Crocini di sovrapposizione: riferimenti per il controllo del registro di sovrapposizione fra due o più colori stampati Scala di controllo: insieme di piccoli quadratini di diverso colore e diverse tonalità utilizzati per un controllo visivo e strumentale dello stampato; viene sempre disposta parallelamente al lato di pinza, generalmente nella parte superiore del foglio A.F. 2011/

8 ANGOLO DI PINZA E SQUADRA Inoltre è importante distinguere anche: Il lato di pinza: indica il lato del foglio preso dalle pinze della macchina da stampa e presenta circa 1 cm (8-10 mm) di spazio bianco privo di grafismi Il lato di squadra: lato utilizzato dalle squadre della macchina da stampa per pareggiare il foglio nella fase di immissione; è distinto dalla presenza di un rettangolo nero (circa 3 x 20 mm) posizionato lungo il bordo del foglio L angolo di pinza e squadra (P/S): è l angolo del foglio in cui si incrociano i lati di squadra e di pinza; è il punto di riferimento per le successive lavorazioni nella fase di post-stampa A.F. 2011/

9 IL REGISTRO DI STAMPA Il registro di stampa è un aspetto fondamentale per il controllo della qualità di uno stampato. Esistono tre tipologie di registro da controllare: 1. Registro di posizione dei grafismi sul foglio 2. Registro di sovrapposizione dei colori, nel caso di stampa con due o più inchiostri; questo registro si controlla visualizzando con il lentino i crocini di sovrapposizione dei colori 3. Registro di posizione tra bianca e volta, nel caso di stampa di lavori su entrambi i lati del foglio A.F. 2011/

10 IL REGISTRO DI STAMPA Il registro può essere valutato utilizzando un lentino o un microscopio secondo i seguenti parametri: Non accettabile: scostamento tra 80 e 100 micron (0,1 mm) o superiori. È visibile a occhio nudo a 30 cm di distanza Accettabile: scostamento tra 60 e 80 micron (0,08 mm). È visibile a occhio nudo solo a distanza ravvicinata Buono: scostamento tra 40 e 60 micron (0,06 mm). È visibile solo con un lentino da 5-6x Ottimo: scostamento inferiore a 40 micron (0,04 mm). È visibile con un lentino da 10x e a fatica con un lentino da 5-6x A.F. 2011/

11 LA DENSITÀ DI STAMPA La densità di stampa (o forza di stampa) si può definire come la quantità di inchiostro che viene depositata sulla carta. Dato che lo strato di inchiostro depositato sul foglio è molto sottile (circa un micron = 1/1000 mm), risulta impossibile misurare la quantità depositata con uno strumento di tipo fisico che ne misuri lo spessore (es. micrometro). Per questo motivo viene utilizzato uno strumento di tipo ottico, chiamato densitometro, che riesce a determinare quanto sia più o meno scura la zona misurata, e di conseguenza quanto inchiostro c è sul foglio. A.F. 2011/

12 COME FUNZIONA IL DENSITOMETRO? In pratica il densitometro, che viene appoggiato sulla parte di grafismo della quale si vuole misurare la densità, invia un determinato flusso luminoso sul foglio di carta; questa luce passa attraverso lo strato di inchiostro e successivamente viene riflessa dalla carta, ritornando al densitometro. Lo strumento è in grado di stabilire una relazione tra la percentuale di luce incidente e luce riflessa e infine restituisce un valore numerico (oggettivo) facilmente interpretabile dall operatore, che indica la quantità di inchiostro presente sul foglio. L.I. L.R CARTA Luce Incidente Luce Riflessa Densità ,1 3 A.F. 2011/

13 MISURAZIONE DELLA DENSITà La densità di stampa si misura con il densitometro sulle tacche dei pieni (100%) della scala di controllo presente sul foglio stampato. I controlli più importanti che si eseguono con il densitometro durante una tiratura sono i seguenti: 1. Controllo della densità dei pieni di C-M-Y-K, che devono rispettare i valori e le tolleranze espressi nella tabella sotto 2. Uniformità delle tacche dei colori pieni (C-M-Y-K) lungo il lato di pinza dello stesso foglio 3. Uniformità delle tacche dei colori pieni (C-M-Y-K) su più fogli presi a campione durante una tiratura Valori di densità raccomandati per stampa offset a foglio su carta patinata. C CYAN M MAGENTA Y GIALLO K NERO Densità 1,45 1,45 1,45 1,85 Tolleranza ±0,10 ±0,10 ±0,10 ±0,15 A.F. 2011/

14 IL RETINO DI STAMPA Il retino di stampa è una griglia di piccoli punti equidistanti e con dimensioni variabili che serve per riprodurre in stampa le variazioni tonali delle immagini, degli elementi grafi ci e delle sfumature. L occhio umano non percepisce questi piccoli punti (visibili con il lentino), ma ha una visione globale delle immagini con l impressione di diverse tonalità e sfumature. RETINO AL 10% In corrispondenza dei toni chiari dell immagine si hanno punti piccoli con tanto spazio bianco tra un punto e l altro. RETINO AL 90% Nelle zone scure dell immagine si hanno punti molto grandi che si sovrappongono e lasciano poco spazio bianco. A.F. 2011/

15 IL RETINO DI STAMPA Il retino di stampa, in funzione della grandezza del punto, parte da un valore minimo di 0% (bianco) fi no a un valore massimo del 100% (colore pieno). 0% 50% 100% Le caratteristiche fondamentali del retino sono: 1. La lineatura: indica il numero di punti presenti per ogni centimetro o pollice lineare; più è elevato questo valore e più l immagine è dettagliata. 2. L inclinazione del retino: nel caso della stampa a due o più colori, i retini dei diversi inchiostri vengono disposti con diverse inclinazioni per evitare la comparsa del difetto del moiré. A.F. 2011/

16 IL RETINO DI STAMPA 3. La forma geometrica del punto: il punto del retino può avere forme differenti; le forme geometriche più usate sono quelle quadrate, rotonde o ellittiche. Punto quadrato Punto rotondo Punto ellittico A.F. 2011/

17 LA VELATURA La velatura è un difetto di stampa per il quale l inchiostro tende a depositarsi anche sui contrografismi, cioè sulle parti della carta che dovrebbero restare bianche. La velatura è un difetto visibile facilmente a occhio nudo in quanto si formano dei fondini colorati più o meno grandi a seconda della gravità del difetto. Si possono distinguere due tipologie di velature. 1. La velatura denominata Tinting è un problema legato al rapporto tra acqua e inchiostro e ha origine nella macchina da stampa. Si verifica quando si ha una soluzione di bagnatura eccessiva oppure insufficiente: in entrambi i casi l inchiostro si deposita sui contrografismi della lastra e poi, passando per il caucciù, si deposita sulla carta. Si può risolvere riportando il giusto equilibrio tra acqua e inchiostro nella macchina. A.F. 2011/

18 LA VELATURA 2. La velatura denominata Scumming ha origine al di fuori della macchina da stampa e non dipende dall equilibrio acquainchiostro, ma si verifica a causa della lastra difettosa che tende a ricevere inchiostro sui contrografismi. Questo fenomeno si può ridurre rigommando la lastra oppure si può risolvere rifacendo la lastra, utilizzando materie prime e procedimenti adeguati durante la fase di formatura. A.F. 2011/

19 LA CONTROSTAMPA La controstampa, o Blocking, è un problema molto comune nella stampa offset che si verifi ca quando tracce dell inchiostro dei grafi smi stampati in bianca si trasferiscono sulla volta del foglio soprastante della pila nel bancale dell uscita dalla macchina. BIANCA VOLTA Esempio di controstampa di un grafismo stampato in magenta sulla volta stampata in giallo A.F. 2011/

20 LA CONTROSTAMPA Questo problema può essere causato da diversi fattori, ma il motivo principale è il cattivo asciugamento dell inchiostro, o Drying. Il Drying si verifica quando l inchiostro stampato non asciuga in tempi ragionevolmente brevi, ma rimane fresco e appena viene a contatto con un altro foglio nella pila di uscita della macchina si trasferisce su di esso lasciando delle tracce che possono rovinare l intero lavoro. Una soluzione per controllare questo problema è l utilizzo della polvere antiscartino, che ha lo scopo di tenere i fogli di carta leggermente distanti l uno dall altro in modo che l inchiostro non possa venire in contatto con la carta. Un utilizzo eccessivo dell antiscartino può provocare però problemi di stampa. A.F. 2011/

21 SPORCHI IN STAMPA E CAPPERI Un altro problema che si verifica spesso nella stampa offset è quello della presenza di sporchi di varia origine che si depositano sui rulli, sulla lastra, sul cilindro caucciù e di conseguenza sul foglio stampato formando i capperi. Le cause della formazione dei capperi e degli sporchi in genere possono essere: Residui di inchiostro asciutto ( Hyckeys ) Particelle di fibre di carta formate dal precedente taglio della carta nel formato macchina ( Linting ) Particelle di patinatura della carta ( Picking ) Residui di polvere o sporchi di qualsiasi tipo come graffi e ditate ( Dusting ) A.F. 2011/

22 SPORCHI IN STAMPA E CAPPERI Si possono distinguere due tipologie di capperi: Esempio di capperi sul caucciù provocati da particelle di carta Esempio di capperino da inchiostro magenta 1. capperi sul caucciù: si presentano come puntini bianchi su sfondo scuro e sono provocati da sporchi e particelle di carta, fi bre o polvere che si depositano sul cilindro caucciù; 2. capperi sulla lastra: presentano la parte centrale scura con un alone chiaro intorno e sono causati da tracce di inchiostro asciutto che si deposita sulla lastra. A.F. 2011/

23 BIBLIOGRAFIA TECNOLOGIA GRAFICA Scuola grafica cartaria San Zeno Verona 4 a edizione Capitolo XV I sistemi per il controllo del processo grafico Volume 2 Pagine TAGA.DOC.02 TAGA ITALIA Rev. 5, gennaio 2007 DIFETTOSITÀ DEL PROCESSO Individuazione e risoluzione dei problemi Cause e rimedi A.F. 2011/

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