L ACQUA: I PRINCIPI BASE. Quelli da tener sempre presenti.
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- Alberta Cipriani
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1 L ACQUA: I PRINCIPI BASE. Quelli da tener sempre presenti. L ACQUA È INSOSTITUIBILE PER LA VITA E PER GARANTIRE I DIRITTI ALLE PERSONE. L ACQUA E PUBBLICA. Parlamento Europeo: "L'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale l'accesso all'acqua costituisce un diritto fondamentale della persona umana". Italia: Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato.
2 LE LEGGI DI RIFERIMENTO. Direttiva 2000/60/CE Legge 5 gennaio 1994 n.36 "Disposizioni in materia di risorse idriche" più nota come "Legge Galli. D.Lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale" L.R. 26/2003 s.m.i. "Disciplina dei servizi di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche Regolamenti applicativi regionali. Codice civile. L. 267/2000 (Testo unico degli enti locali).
3 Il Servizio Idrico Integrato. Cos è? L insieme di acquedotto, fognatura e depurazione, su scala intercomunale. (Ambito Territoriale Ottimale) Punta ad una gestione ecologicamente sostenibile ed integrata dell acqua. Stop alla frammentazione (moltitudine di gestori). Riorganizzazione unitaria del servizio idrico.
4 Servizio idrico: dati in Provincia di Como. Quant'acqua consumiamo? Consumo pro capite in litri al giorno New York 450 Roma 289 Como 263 Atene 253 Bologna 245 Stoccolma 200 Marsiglia 192 Zurigo 180 Helsinki 167 Austria (media nazionale) 162 Francia (media nazionale) 156 Amsterdam 154 Budapest 154 Copenhagen 129 Barcellona 128 Bruxelles 127 Germania (media nazionale) 129 Berlino 124
5 Quanto Quanto si paga costa l'acqua? per l'acqua Costo al m3 Città d'europa acquedotto, fognatura e depurazione. Berlino 4.97 Zurigo 3.32 Copenhagen 2.62 Marsiglia 2.51 Helsinki 1.94 Bruxelles 1.85 Amsterdam 1.67 Stoccolma 1.41 Barcellona 1.37 Bologna 1.36 Madrid (estate) 1.15 Atene 0.81 Madrid (inverno) 0.80 Roma 0.75 Budapest 0.46 In Provincia di Como, per 140 m3, al m3: Minimo 0,20 Massimo 0,90 Media 0,54
6 QUANT'ACQUA SI PERDE NELLE RETI? Germania (media nazionale) 5% Danimarca 10% Finlandia 13% Svezia 16% Spagna 20% Regno Unito 22% Slovacchia 27% Francia 30% Italia 34% Romania 35% Irlanda 36% Ungheria 36% Slovenia 40% Media Provincia di Como (dati su 84 comuni) 28%
7 Razionalizzare l organizzazione..si passa da questa situazione. a questa Comune Appalto servizio acquedotto Società depurazione Comune Gestore del servizio idrico acquedotto + fognatura + depurazione. Gestione diretta. Comune Comune Comune Provincia (Azienda Speciale obbligatoria) + Conferenza dei Comuni (pianificazione +programmazione +controllo) Comune Società servizi Comune Comune Comune Comune Comune Comune Comune Un nuovo ruolo per i Comuni e per l economia locale.
8 I COMUNI. Si riuniscono nella Conferenza dei Comuni. Esprimono pareri obbligatori e vincolanti su, ad esempio, tariffe, programmazione dei lavori, modalità affidamento. Insieme alla Provincia, sono il motore dell attività del servizio idrico (Programmazione, pianificazione, controllo). OPERANO IN UN NUOVO RUOLO; CONTRIBUISCONO AD ELABORARE LE LINEE STRATEGICHE.
9 LA PROVINCIA E LA CONFERENZA DEI COMUNI. I compiti. Attuare le politiche e le strategie del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) Fare la ricognizione delle opere esistenti; Scrivere il contratto di servizio; Programmare le opere; Preparare il piano finanziario e la TARIFFA. CONTROLLARE IL GESTORE. COMUNI E PROVINCIA HANNO UN GRANDE POTERE DECISIONALE. TUTTO E IN MANO AGLI ENTI PUBBLICI.
10 IL PIANO D AMBITO. ELABORATO FONDAMENTALE. CONTIENE: -stato del servizio a livello di ambito; -stabilisce gli obiettivi in termini di livelli di servizio; -gli investimenti da realizzare e le risorse disponibili; -IL MODELLO GESTIONALE. Lo studiano, redigono, approvano la Provincia e la conferenza dei Comuni, con la collaborazione dell Azienda Speciale obbligatoria.
11 QUANTO VALE IL PIANO? Il Preliminare del Piano d Ambito della Provincia di Como prevede investimenti in 25 anni così suddivisi: sugli acquedotti per fognature e collettamento per la depurazione. (cifre arrotondate al milione). Importo ai quali si aggiungono le manutenzioni e il funzionamento ordinario delle reti. GRANDI INVESTIMENTI
12 Le tariffe dell acqua: oggi. Numerosi comuni che gestiscono in economia la rete o parte della rete non hanno potuto adeguare le tariffe oppure lo hanno potuto fare solo per piccoli importi. L'aumento dei costi generali (basti pensare all'inflazione) ha portato gli enti ad avere un disavanzo sulle spese per il servizio idrico ed al prelievo da fondi generali. Oggi il costo reale dell'acqua è più alto di quanto appare in bolletta. Se si aggiungono le spese per investimento, la tariffa è ancor meno indicativa del servizio. Il risultato: Parte dell acqua è pagata dal comune a tutti gli utenti, a prescindere dai consumi e dalla reale situazione economica della famiglia. L'attivazione del servizio idrico elimina dai bilanci comunali le entrate e le spese per l'acqua: Può liberare risorse, da utilizzarsi potranno per diversi interventi sui territori, per politiche sociali per l accesso all acqua.
13 Alcuni esempi tipo di costi dei comuni (solo i costi vivi senza piano investimenti specifico -) Comune Residenti Consumo idrico annuale [m3] Tariffa dell'acqua attuale [ ] Entrate annuali [ ] Uscite (acquedotto/ fognatura/ depurazione) [ ] A , , ,00 B , , ,50 C , , ,36 Comune Percentuale copertura servizio Deficit annuale Deficit per cittadino A 78 % ,00 17,45 B 55% ,38 29,81 Gli esempi sono indicativi, ma rispecchiano l andamento di situazioni diffuse sul territorio. Non le più delicate. C 73 % ,64 25,51
14 LE TARIFFE DELL ACQUA: DOMANI. La tariffa pagherà completamente investimenti e manutenzioni. (oggi non accade) Il settore idrico avrà autonomia finanziaria e si autososterrà, con l obiettivo di non lasciare al caso gli interventi. IMPORTANTISSIMA LA PROGRAMMAZIONE. PER NON DIVIDERE I COMUNI IN CASTE E PER GARANTIRE LE OPERE A PROTEZIONE DELL AMBIENTE. Ragionare sui contenuti sociali e di equità/distribuzione, anche tra comuni diversi.
15 Tra l oggi ed il domani. Incassi annui servizio idrico ,00 Spese complessive (manutenzioni, energia elettrica, bollettazione, investimenti ecc.) ,00 Percentuale di copertura finanziaria del servizio 78,20% Deficit economico ,00 Metri cubi di acqua fatturati (in bolletta) Costo medio dell'acqua, in bolletta, per metro cubo (calcolato sugli incassi) 0,73 Costo reale del servizio idrico (calcolato sulle spese complessive - 0,93 Tariffa media Piano d'ambito AATO. 1,04 Risorse comunali "liberate" ,00 Da utilizzare per diversi interventi sul territorio, riduzione pressione fiscale, per politiche sociali, per l accesso all acqua.
16 Per attivare il piano d ambito. E necessario preparare il piano delle tariffe e definire il gestore della rete, recuperando il grave ritardo accumulato. Il gestore dev essere unico a scala provinciale (L.R. 26/03 s.m.i.). Attualmente sono più di 150 (comuni, società pubbliche o pubblico/private) I Comuni hanno proposto un gestore pubblico nel gennaio Il decaduto Consiglio Provinciale ha confermato la previsione. L impegno dei Comuni è sul proseguire nell attuazione (non immediata: una dichiarazione di intenti degli enti non risolve i problemi).
17 I Prossimi passi. Obiettivi: razionalizzare la gestione territoriale del servizio idrico integrato con un unico soggetto gestore pubblico sul territorio provinciale, entro 3 anni. Già previsto dal combinato disposto tra il Piano d Ambito (modello gestionale) e la delibera dal Consorzio dei Comuni n 18 del 19 ottobre Alcune considerazioni: - analizzare il modello sulla base della normativa europea e delle verifiche preventive imposte dalla legislazione nazionale e dalla giurisprudenza (passaggio obbligato); - specifiche modalità di esercizio del controllo analogo da parte dei comuni; - di uniformare le previsioni della delibera provinciale esclusivamente a quanto previsto dal D.M. 152/06 (es. riqualificazione fluviale non ammessa); - l impossibilità di conferimento della proprietà delle reti al soggetto gestore (Corte Costituzionale sentenza n. 320/2011 in merito a disposizioni della legge regionale 26/2003); - confronto con gestori esistenti, per miglior integrazione possibile delle funzioni.
18 La sfida La crisi economica e sociale ci sollecita a ragionare su trovare delle vie per stabilizzare la crescita ed il benessere, per modificare il modello di sviluppo. Conservare, vivere delle rendite del passato, non è possibile. A tutti tocca una parte del lavoro. Mettere al centro le persone, in armonia con l ambiente, per costruire un nuovo modello di sviluppo locale e sociale.
19 GRAZIE PER L ATTENZIONE E SOTTO CON LE DOMANDE!
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