Considerato che. Impegna il Governo:

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1 Premesso che: il Massiccio del Matese è uno dei più importanti gruppi montuosi dell Appennino meridionale e si estende tra il Molise e la Campania, abbracciando quattro province (Benevento, Campobasso, Caserta e Isernia); sotto il profilo naturalistico, il Matese è caratterizzato da una straordinaria varietà, in particolare per gli aspetti botanici e vegetazionali. Il suo valore naturalistico ambientale, già evidenziato dagli studi e dalle ricerche di scienziati, naturalisti, geografi, geologi nel corso degli ultimi due secoli, è stato definitivamente «sancito» dall individuazione di 4 aree della Rete Natura 2000 dell Unione Europea ai sensi delle direttive 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali. Queste aree ricoprono oltre ettari dei circa di estensione complessiva del massiccio. L'intera area inoltre, è stato designata quale Important Bird Areas (IBA) dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare su proposta di Bird Life International; nel 2011, a partire dalla valutazione del Piano di Azione Europeo integrato e sulla spinta di quanto condiviso a livello globale durante la COP10 del 2010 della Convenzione sulla Diversità Biologica (Aichi Biodiversity Targets per la decade ) l Unione Europea ha messo a punto a sua volta la Strategia europea per la Biodiversità per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità nel decennio (COM(2011) 244), poi approvata con le conclusioni del Consiglio Europeo (giugno e dicembre 2011) e del Parlamento UE (aprile 2012), l Italia ha definito la sua Strategia Nazionale per la Biodiversità, nell ambito degli impegni assunti con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992), che ha come obiettivo, la conservazione della biodiversità e dei servizi eco-sistemici, come nostro capitale naturale, che devono essere conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale.

2 oltre che di notevole interesse botanico, il complesso del Matese rappresenta un'area dì eccezionale valore per la conservazione della fauna nel contesto regionale e, per alcune specie, nazionale. Il complesso ospita più di 60 specie animali di interesse comunitario, incluse negli allegati 1, 2 o 4 della direttiva Habitat (79/409/CEE). Di queste quattro sono specie prioritarie, ovvero specie per le quali la Comunità europea ha una particolare responsabilità, a causa dell'importanza della loro area di distribuzione naturale; le vaste superfici boscate del Matese rappresentano l'ambiente d'elezione di grandi mammiferi carnivori e uccelli rapaci, che grazie alle fragili connessioni ecologiche che legano l'appennino Centrale e quello Meridionale, costituiscono un'importante area di espansione delle popolazioni dei grandi mammiferi carnivori del vicino parco Nazionale d'abruzzo Lazio e Molise, come l'orso marsicano e il lupo appenninico; di grande importanza è anche la fauna ornitica ed in particolare quella dei grandi rapaci, che qui sono rappresentativi soprattutto della biodiversità regionale del versante molisano, che vede localizzare nell'area montana numerose specie tra le quali: il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, il nibbio reale, l'aquila reale, il biancone, il gufo reale, il pellegrino e il lanario, per non parlare dell'entomofauna che solo per il versante molisano annovera la presenza di circa 300 specie. Il Matese riveste un importante funzione ecologica in quanto corridoio migratorio per le specie di uccelli che si muovono lungo la penisola in direzione Sud-Nord o Est-Ovest, come per esempio le cicogne e gru; il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare indica nel Piano Nazionale per la Biodiversità il Matese come Area Prioritaria per la conservazione della Biodiversità nell'ecoregione Mediterraneo Centrale; il Matese non è solo scrigno di biodiversità ma anche testimonianza storica risalente ad oltre tremila anni fa, quando nei primordi della civiltà italica il Matese, massiccio isolato e compatto, già aveva cominciato ad assolvere quella duplice funzione che lo caratterizza di isolamento e difesa. Già anni fa, villaggi di pastori indoeuropei venivano edificati lungo i suoi fianchi presso Bojano, Faicchio, Cerreto, Isernia, Letino, Longano, Morcone, Piedimonte,

3 Roccamandolfi, Sepino. Così, il massiccio rappresenta un patrimonio di storia, tradizioni e leggende, molte delle quali vivono tuttora come espressione del folklore locale, strettamente connesso alla quotidianità della vita contadina e pastorale. nel versante campano la tutela e la valorizzazione del Matese è garantita dalla presenza del Parco Regionale del Matese; sul versante molisano, il patrimonio naturale del Matese non è tutelato da un Ente Parco, nonostante sia necessario, anche nella regione Molise, elevare il grado di tutela del complesso montuoso e garantire una pianificazione e una gestione sostenibile del territorio, ancora centrato sullo sviluppo industriale, energetico e manifatturiero; Considerato che dal punto di vista ambientale, la salvaguardia dell ecosistema del Matese, con la creazione di un Parco dedicato che si estenda oltre i confini della regione Campania, oltre a garantire la tutela di un patrimonio naturalistico straordinario e la conservazione della biodiversità è uno strumento indispensabile per dare impulso allo sviluppo sostenibile e per la valorizzazione del territorio, anche attraverso la promozione di attività e iniziative in grado di creare e diffondere prassi virtuose; Impegna il Governo: a istituire, entro l anno 2015, l Ente Parco nazionale del Matese, ampliando l attuale parco regionale istituito in Campania con territori del Matese molisano al fine di a) tutelare e conservare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche del territorio del Parco, anche in funzione dell'uso sociale di tali valori; b) tutelare le specie della fauna e della flora presenti sul territorio; c) tutelare, in particolare, la risorsa idrica quale risorsa strategica, di cui le popolazioni residenti sono i custodi, e fattore indispensabile per lo sviluppo dell'intera area, anche attraverso la ricostituzione degli equilibri idrici e idrogeologici; d) tutelare e conservare le formazioni fisiche, geologiche e geomorfologiche o

4 gruppi di esse che rivestono rilevante valore naturalistico e ambientale di cui è particolarmente ricco il massiccio montuoso; d) riqualificare e valorizzare gli ecosistemi, promuovere una corretta gestione delle risorse del territorio; e) promuovere e valorizzare le attività agricole, pastorali e forestali, i prodotti tipici e tradizionali; f) tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale, architettonico, garantendo, in particolare, la salvaguardia e la tutela dei beni immobili presenti sul territorio; g) promuovere ed organizzare il territorio per la fruizione a fini didattici, culturali, scientifici e ricreativi, con riguardo anche ai portatori di handicap; h) migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni residenti, promuovendo la qualificazione delle condizioni di vita e di lavoro; i) in considerazione dell'esistenza di centri abitati all'interno delle aree protette, favorire la sperimentazione di attività economiche compatibili con l'ambiente e commisurate alle esigenze delle aree montane.

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