Misure di deformazione con estensimetri elettrici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Misure di deformazione con estensimetri elettrici"

Transcript

1 Misure di deformazione con estensimetri elettrici Ricordiamo la relazione tra la variazione di resistenza di un conduttore filiforme e la deformazione longitudinale ad esso applicata: R = k ε R Mis 2 Estensimetro Lo strumento più diffuso per le misure di deformazione è l estensimetro elettrico: esso è composto da una pista conduttiva deposta su un film polimerico. Indicatori di Supporto polimerico allineamento Direzione di misura Terminali per saldatura cavi La relazione fondamentale dell estensimetria fornisce la variazione di resistenza di un conduttore filiforme soggetto ad una deformazione longitudinale: R = k ε Mis R Se alimentato, l estensimetro produce una variazione di tensione che può essere facilmente letta da un voltmetro. 3 1

2 Estensimetro Esistono in commercio numerosi modelli di estensimetro in grado di incontrare le esigenze delle più varie applicazione. 5 Estensimetro 6 2

3 Estensimetro I criteri di selezione riguardano: allungamento massimo; numero di cicli di deformazione; temperatura di lavoro; precisione richiesta µε > Moderata 7 Misure di deformazione con Ponte di Wheatstone 8 3

4 Misure di deformazione L impiego degli estensimetri nei sistemi di misura di deformazione è normalmente associato al ponte di Wheatstone. Con le convenzioni di figura si ha: R1 R2 R3 R4 V = + 4 R R R R Ricordando la prima relazione fondamentale dell estensimetria: R = k ε Mis k strain gauge factor R Nel caso comune di impiego di estensimetri uguali si ottiene la seconda relazione fondamentale dell estensimetria : V = ( k1ε 1 k2ε 2 + k3ε 3 k4ε 4 ) = k ( ε1 ε 2 + ε3 ε 4 ) Misure di deformazione Una misura di classico impiego strutturale è quella di una componente di deformazione in un punto di una struttura. Per ottenere questa informazione si utilizza un solo estensimetro e la configurazione a ¼ di ponte. R La seconda relazione fondamentale si riduce quindi a: V = 4 R Con le convenzioni di figura un incremento di resistenza (deformazione di estensione) la variazione è positiva per gli estensimetri 1 e 3. L estensimetro è sensibile sia alla deformazione meccanica ( ε ) sia a quella termica ( ε M T ). R V = = k( ε M + εt ) 4 R 4 L uscita è proporzionale alla tensione di alimentazione. Sarebbe quindi utile alzarla per ottenere un miglior rapporto segnale/rumore. Ci sono dei limiti? 10 4

5 Bilanciamento del ponte La seconda relazione fondamentale si ottiene bilanciando il ponte ( R R = R R ): Anche nella discussione delle caratteristiche del ponte si è assunto il ponte bilanciato Cosa succede se non si effettua tale compensazione? R V = 4 R 11 Bilanciamento del ponte Con la numerazione di figura, l uscita a ponte scarico è: R R R R VO = R 1 R 4 R 2 R 3 ( + )( + ) Nominalmente il ponte è bilanciato se R R = R R Per resistenze nominalmente uguali da 120 Ω, di tolleranza 0.5%, e un alimentazione da 10 V, lo sbilanciamento di tensione può però arrivare ad essere dell ordine di 15 mv. Un valore piccolo, ma non trascurabile rispetto alla misura attesa! La variazione di tensione dovuta alla deformazione di un estensimetro è data da: V V = k S ε3 4 Per 5000 µε (un valore ragionevole ricordando che µε (1%) è prossimo al limite di snervamento di un comune materiale metallico), con k=2, si ottiene un uscita di 25 mv. 12 5

6 Bilanciamento del ponte Sono possibili due tecniche per ovviare a questo problema: 1) effettuare misure differenziali senza bilanciare preventivamente il ponte; 2) bilanciare preventivamente il ponte ed effettuare una sola lettura diretta della variazione di tensione dovuta alla deformazione. Per discuterli consideriamo il caso di ¼ di ponte con estensimetro in posizione Bilanciamento del ponte 1) Ponte non bilanciato (misura differenziale) R R R R = VO R 1 R 4 R 2 R 3 V S ( + )( + ) V S R ( R + R ) R R = VO R 1 R 4 R 2 R 3 R 3 ( + )( + + ) R1 R3 R2 R4 R1R 3kε + ( R + R )( R + R (1 + kε )) ( R + R )( R + R (1 + kε )) V V = O ( R + R )( R + R (1 + kε )) ( R + R )( R + R (1 + kε )) ( R + R )( R + R ) La rimozione dell offset non è perfetta a causa della presenza del contributo di deformazione a denominatore del primo termine, invece assente nel terzo. O R R R R R R kε R R R R + Il legame tra V e ε non è perfettamente lineare, ma nell ambito delle approssimazioni fatte rimane trascurabile. 14 6

7 Bilanciamento del ponte 2) Ponte bilanciato Comportamento puramente proporzionale con la deformazione, sempre nell ambito delle approssimazioni fatte: Bilanciando si evita: la lettura di zero; la misura differenziale; VO = V = k ε 4 di impostare il fondoscala di lettura sulla somma dell offset e del segnale diminuendo la risoluzione (in genere comunque trascurabile dato che lo sbilanciamento è piccolo). 15 Bilanciamento del ponte Come ottenere il bilanciamento di un ponte per cui R R R R? La modifica delle resistenze normalmente comporta solo piccole correzioni (es. caso di 4 estensimetri nominalmente uguali ma leggermente diversi per incertezze legate alla realizzazione). Di fatto basta correggere la resistenza di uno solo dei rami del ponte. Occorre quindi scegliere cosa è più conveniente fare: aumentare uno dei due prodotti o diminuire l altro? Per incrementare una resistenza si aggiunge una resistenza in serie: Per diminuire una resistenza si aggiunge una resistenza in parallelo: REquiv = RA + RB R Equiv RARB = R + R A B 16 7

8 Bilanciamento del ponte Supponiamo che sia necessario modificare la resistenza di un ramo di un 1%. Caso della serie. Occorre aggiungere una resistenza 1/100 di quella del ramo (0.01 R): R = R R = 1.01 R R = 0.01 R B Equiv A A A A Caso del parallelo. Occorre aggiungere una resistenza 99 volte più grossa di quella del ramo (99.0 R): RA 0.01 RA 0.01 R = = R 0.99 R R R Equiv A A A A 17 Centraline estensimetriche 18 8

9 Centraline estensimetriche La lettura dei ponti viene spesso effettuata con un sistema di condizionamento e misura specifico: la centralina estensimetrica. La centralina mette a disposizione tutta la componentistica per: completare un ponte; alimentarlo; bilanciarlo; leggere lo sbilanciamento sotto carico; fornire la misura in termini di microdeformazioni. Questo per qualsiasi configurazione di ponte (¼, ½ o ponte intero). 19 Misure di deformazione Facciamo il modello generalizzato dell estensimetro 20 9

10 Effetti della temperatura sulle misure con estensimetri elettrici 22 Ponte di Wheatstone: effetti di temperatura Una variazione di temperatura dell estensimetro genera una variazione: di lunghezza della griglia estensimetrica: L Est =α Est T L Est di lunghezza del supporto dell estensimetro: L Pez =α Pez T L Pez di resistenza per effetto del cambiamento di resistività del materiale. I primi due termini producono una deformazione meccanica equivalente pari a: ε = ( α α ) APP Est Pez T Il terzo una variazione di resistenza pari a: L R = ρ( T ) -ρ( TRif ) A Variazione del fattore di sensibilità con la temperatura in funzione di materiale della griglia e del supporto

11 Ponte di Wheatstone: effetti di temperatura La compensazione degli effetti della temperatura, ovvero l eliminazione della variazione di tensione generata dal calore, può essere fatta con varie modalità: correzione analitica grazie ad appositi diagrammi (poco utilizzata in ambito sperimentale); utilizzo combinato di estensimetri di misura in un ponte di Wheatstone per una compensazione diretta, peraltro praticabile solo in alcune condizioni che dovranno essere verificate; annullamento dell effetto di temperatura tramite un apposita misura (tecnica detta del provino morto), normalmente con un ponte di Wheatstone (sempre utilizzabile). 24 Misure di deformazione: il «morto» Il provino morto è : costituito da un pezzo di materiale identico a quello del quale si vuole misurare la deformazione; sottoposto alla stessa temperatura; strumentato in maniera identica; ma non caricato. A B Quindi la sua uscita è: RB = kε B = kεt R Mentre l uscita dell estensimetro di misura è: RA = kε A = k( ε M + εt ) R La compensazione deve per differenza di due misure indipendenti di due ponti in configurazione ¼. Può essere preferibile l utilizzo di un unico ponte di misura

12 Misure di deformazione: compensazione termica La compensazione termica può avvenire inserendo il morto su un ramo del ponte adiacente a quello dell estensimetro di misura. In questo modo si realizza direttamente la compensazione sfruttando le proprietà del ponte. R1 R4 R2 R3 = kε1 = kε 4 = = 0 R R R R 2 L uscita del ponte diventa: R 1 R 4 S V = + = e poiché: V R R R R 4 R R R R R1 R4 4 R R ε = ε + ε ε = ε 1 M T 4 T si ottiene un uscita sensibile solo all effetto meccanico: V = k ( ε1 ε 2 ) = kε M Configurazioni tipiche di impiego diestensimetri elettrici 27 12

13 Configurazioni tipiche Un estensimetro collegato ad ¼ di ponte misura la deformazione in un punto di una struttura, secondo una direzione. In alcuni casi però risulta di particolare utilità riuscire ad individuare nella deformazione generica presente in un punto il contributo dovuto ad una singola modalità meccanica di sollecitazione, tralasciando gli effetti di altre modalità di sollecitazione: il caso tipico è la separazione tra gli effetti di carichi assiali, di flessione e termici. L interesse è quindi per una configurazione di misura che compensi intrinsecamente gli effetti non desiderati ed eventualmente amplifichi quelli a cui si è interessati. 28 Configurazioni tipiche Nel caso di una struttura allungata prende significato la separazione tra effetti di carichi assiali, di flessione e termici. Un carico longitudinale produce: effetti uniformi nella sezione (modalità membranale); effetti linearmente variabili attraverso lo spessore della sezione quando non allineato con l asse neutro della trave (modalità flessionale). Può, in generale, essere presente anche una deformazione termica (non necessariamente uniforme sulla sezione sebbene per i metalli lo sia). L interesse è per configurazioni di misura, di volta in volta, che compensino intrinsecamente gli effetti non desiderati e mettano in evidenza il solo effetto desiderato. Contributi : Termico Membranale Flessionale 29 13

14 Configurazioni tipiche: carico assiale Misura della deformazione assiale con un solo estensimetro in configurazione quarto di ponte. Contributi possibili: Termico Membranale Flessionale V L uscita del ponte è: V = ( kε ) = k ε1 4 4 V La sensibilità del ponte è: S S k = k o S V = 4 4 Cosa misura l estensimetro? ε = ε = ε + ε + ε Mis 1 Ass Fles Term 1l Quindi la misura risente di un eventuale flessione e degli effetti termici. 30 Configurazioni tipiche: carico assiale Misura della deformazione assiale con due estensimetri uguali su facce opposte e collegati su rami opposti (mezzo ponte, es. 1 e 4). Contributi possibili: Termico Membranale Flessionale V 4 L uscita del ponte è: V = k ( ε1 + ε 4 ) = kε Mis 4 4 La sensibilità del ponte raddoppia: V S k S = k o S V = 2 2 Cosa misurano gli estensimetri? ε = ε + ε = ε + ε + ε + ε + ε + ε = ε + ε Mis A 1-F 1-T A 2-F 2-T A T ( ) Lo sforzo flessionale cambia segno tra le due facce, le componenti di deformazione corrispondenti si elidono nella somma. La misura è compensata a flessione ma risente ancora di eventuali effetti termici. 1l 4l 31 14

15 Configurazioni tipiche: carico assiale Misura della deformazione assiale con quattro estensimetri uguali, due per ciascuna faccia, uno allineato con la direzione di carico e uno in direzione trasversale. Collegamento a ponte intero, gli estensimetri posti su di una faccia devono essere sui lati adiacenti del ponte. 4 V 3 4 L uscita del ponte è: V = k ( ) = k 4 4 Esaminiamo le misure degli estensimetri: ε ε ε ε ε ε = ( ε + ε ) + α T ε = ν ( ε + ε ) + α T 1 Ass Fles Long 2 Ass Fles Trasv ε = ( ε ε ) + α T ε = ν ( ε ε ) + α T 4 Ass Fles Long 3 Ass Fles Trasv Mis 1l,2t 4l,3t 32 Configurazioni tipiche: carico assiale Misura della deformazione assiale con ponte intero. 1l,2t V 3 4 4l,3t La componente flessionale è compensata, come nel caso precedente. La deformazione misurata vede compensarsi gli effetti termici, se il coefficiente di dilatazione termica è isotropo: α = α La sensibilità è aumentata della componente trasversale della deformazione: ε Mis = ε1 + ε 4 ε 2 ε3 = 2(1 + ν ) ε A Long Trasv La sensibilità del ponte diventa: S = 2(1 + ν ) V S ko S = 2(1 +ν ) k V 33 15

16 Configurazioni tipiche: carico flessionale Misura della sola componente flessionale della deformazione. Il problema è misurare solo la componente flessionale della deformazione, evitando il contributo di una eventuale deformazione assiale o di una dilatazione termica. Andamento momento flettente Deformazioni possibili: Termica Membranale Flessionale braccio Attenzione: si misura la componente flessionale della deformazione proporzionale al momento flettente indotto dalla forza N ma NON la forza (a meno di conoscere con certezza il braccio). 34 Configurazioni tipiche: carico flessionale Misura della deformazione flessionale con due estensimetri uguali su facce opposte e collegati al ponte su rami adiacenti (mezzo ponte, es.1 e 2). 1l 2l V L uscita del ponte è: 2 V = k ( ε1 ε 2 ) = kε Mis 4 4 La componente flessionale cambia segno ε = ε e raddoppia. 2-F 1-F Le componenti membranale e termica sono uguali e si annullano: = = + + = ε ε ε ε ε ε ε ε ε ε Mis A 1-F 1-T 2 A 2-F 2-T 2 F quindi la misura è compensata alla deformazione assiale e agli eventuali effetti termici. V La sensibilità del ponte è: S k S = k o S V =

17 Misure di forza 36 Misure di forza La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri). Le celle di carico possono essere suddivise in due categorie che, in funzione dell ambito di utilizzo, ne determina la tecnologia costruttiva: statiche (estensimetriche); dinamiche (piezoelettriche). Fondamentalmente una cella di carico statica (basse frequenze di utilizzo) è costituita da un corpo in metallo estensimetrato. Per applicazioni dinamiche (f >20 Hz) sono disponibili soluzioni alternative (es. celle piezoelettriche usate normalmente sollecitazioni limitate). Le celle possono essere realizzate in varie forme in funzione di: tipologia ed entità del carico da misurare; tipologia delle applicazioni; condizioni ambientali. Ogni forma costruttiva presenta vantaggi e/o svantaggi e una cella di carico che possa soddisfare brillantemente ogni applicazione non è, purtroppo, ancora stata inventata

18 Celle di carico: Celle di carico: geometrie e tipologie. 38 Celle di carico estensimetriche Il corpo costituisce l organo recettore del carico: una opportuna sagomatura determina la presenza di zone a deformazione costante, utili per il posizionamento degli estensimetri. Si impiega materiale metallico ad alta tenacità. Gli estensimetri sono organizzati in un ponte di Wheatstone completo, in modo da rendere la bilancia un trasduttore che deve essere alimentato e il cui segnale richiede amplificazione, ma non il completamento dei circuiti di ponte con una centralina esterna. Sono utilizzate due modalità di espressione della sensibilità, entrambe per unità di tensione di alimentazione: del ponte (V O /V Alim ) /ε (rispetto alla deformazione); della cella (V O /V Alim ) /F (rispetto alla forza applicata)

19 Celle di carico estensimetriche Il ponte, per funzionare con precisione, può essere corredato da circuiti ausiliari quali: circuito d azzeramento del ponte: bilanciando il ponte permette di avere un uscita prossima allo zero senza carico applicato; circuito di compensazione delle variazioni di temperatura sullo zero: permette di eliminare l apparire di un segnale in uscita dovuto alle sole variazioni di temperatura ambiente a carico nullo; circuito di compensazione delle variazioni del modulo elastico del materiale di cui è fatta la cella dovuto ai cambiamenti della temperatura ambiente. 40 Celle di carico estensimetriche Come si collocano gli estensimetri su di una cella di carico? L analisi strutturale dell oggetto è il primo passo. Si determinano gli andamenti delle azioni interne e l analisi della distribuzione di sforzo, anche con semplici modelli semplificati. E quindi possibile determinare: la sensibilità del punto di installazione dell estensimetro alla grandezza di riferimento e quindi definire il legame carico-deformazione puntuale; le posizioni da evitare per non avere effetti locali; le zone della cella con stato di sforzo uniforme ove applicare gli estensimetri, in modo che la sensibilità nominale non risenta della effettiva posizione; la definizione della struttura del ponte di misura (ricordando che il ponte permette di effettuare somme e differenze posizionando opportunamente gli estensimetri sui suoi rami); quali effetti indesiderati sono compensati (termici e sensibilità incrociate)

20 Celle di carico estensimetriche Dove si colloca il ponte su una cella estensimetrica? Si può optare per una cella che risenta prevalentemente di un effetto assiale invece che flessionale (o a taglio) del carico. In genere la flessione amplifica gli effetti deformativi del carico, quindi una cella a flessione ha, a parità di fondoscala, una sensibilità più elevata di una che lavora in modo assiale ed è preferibile. Il rovescio della medaglia è che una cella flessionale ha una portata inferiore e/o un peso maggiore, dato che strutturalmente è meno efficiente. 42 Celle estensimetriche: cella assiale L azione interna è uniforme in sezione e costante su tutto lo sviluppo della cella. Un eventuale disallineamento rispetto all asse neutro (momento flettente costante lungo tutta la cella) è compensato dal ponte di misura: V = k ( 1+ ν ) ε A 2 Utilizzate in sistemi di media o grande portata offrono una grande semplicità di montaggio. Compressione a colonna I vincoli esterni riproducono una cerniera, eliminando eventuali momenti. Trazione/compressione a colonna I vincoli esterni riproducono un incastro attraverso perni filettati. Possono essere introdotti momenti flettenti, quindi necessità di compensazione più spinta sulla flessione o l introduzione di cerniere/snodi. Cella Martinetto 43 20

21 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Flessione semplice Sono fondamentalmente delle travi incastrate da un lato e caricate sull estremo libero funzionanti sul principio dei momenti flettenti. Sono poco diffuse a causa della loro elevata sensibilità al punto d applicazione del carico e alla loro bassa frequenza di risonanza che le rende poco adatte ad applicazioni dinamiche anche a frequenze di sollecitazione molto basse. (il modello a trave è schematizzazione rozza, certamente non si tratta di un elemento snello, ma funzionale) 44 Celle estensimetriche: cella a flessione La cella a flessione pone alcuni problemi: l azione interna è generalmente variabile in funzione della posizione scelta sulla cella stessa per applicare gli estensimetri; difficoltà nel rendere indipendente la misura dal punto di applicazione della forza. Nel nostro caso il momento flettente dipende dal braccio e la cella è sensibile sia alla forza che alla sua collocazione. Con un singolo ponte di misura a flessione è impossibile separare gli effetti della forza e del suo punto di applicazione: b ε = Fles P Pbh EJ 2h E quindi necessario separare i due effetti attraverso 2 misure. Ricordiamo che un mezzo ponte a flessione equivale ad una misura di momento flettente nella sezione estensimetrata: possiamo quindi considerare le relazioni tra i momenti in diverse sezioni per progettare il sistema di misura e utilizzare uno o più ponti per realizzare la misura, come si vedrà nel proseguo

22 Celle di carico estensimetriche Per capire come strumentare convenientemente una cella di questo tipo esaminiamo lo schema riportato in figura. P P Ricordando che il taglio è la derivata del momento flettente, in una zona a momento linearmente variabile, la derivata può essere espressa in termini finiti, quindi: M M 2 M1 M T = = 2 M1 P = x x x d 2 1 Quindi con due misure di momento flettente saremmo in grado di scrivere il rapporto incrementale, data la distanza d = x2 x1, ottenendo la forza P; è anche possibile determinare il punto di applicazione del carico. Le due misure di flessione possono essere realizzate con due semiponti a distanza nota d. 46 Celle di carico estensimetriche Dovendo misurare forza e posizione, due incognite, abbiamo bisogno di due misure di flessione, M ( ε ), M ( ε ), per scrivere due equazioni: d M A =PL A M B =PL B P L A L B A A B B Calcolo del taglio: Calcolo posizione: M A M P = d M B LB = P Strumentazione identica per i due ponti: Ogni ponte fornisce la misura Ponte per M A Ponte per M B Mh ε3 = ε 2 = ε Fles = EJ EJ M = 2ε Fles h B 47 22

23 Celle di carico estensimetriche In alternativa è possibile installare i quattro estensimetri sullo stesso ponte realizzando direttamente la differenza (non è possibile definire la posizione): lo sbilanciamento è proporzionale al taglio, P, nella trave. Est 3 Est 4 Ponte 1 Ponte 2 Est 2 d Est 1 ε = ε ε = ε 3 Fles-1 4 ε = ε ε = ε 2 Fles-1 1 Fles-2 Fles ε = ε + ε ε ε = ε + ε + ε ε = Mis Fles-2 Fles-1 Fles-1 Fles Fles-2 = M1h M 2h = dht EJ EJ 1 kdh V = kε Mis = T 4 2EJ ( ε ε ) ( ) Fles-1 48 Celle di carico estensimetriche I concetti di intrusività e cedevolezza della bilancia sono collegati al concetto stesso di sensibilità della cella di tipo flessionale: più l asta della cella è lunga più gli estensimetri possono essere posti lontano dal punto di applicazione del carico, risentendo di una deformazione maggiore ed aumentando la sensibilità della cella; parallelamente l estremità della bilancia ha un aumento della sua cedevolezza, cosa che può far nascere effetti di intrusività dell apparato di prova

24 Celle di carico estensimetriche Una struttura diversa, più complessa, che scarica la variazione di momento su di un altro elemento strutturale, risolverebbe i problemi di sensibilità alla posizione del carico e rotazione del piatto della bilancia. P C D 51 Celle di carico estensimetriche P P P P Cerniera C D C D Questa struttura non risente della posizione del carico: il momento dovuto al disallineamento della forza si scarica come forza assiale sulle travi AB e CD e non viene letto da un mezzo ponte flessionale posto sull elemento AB. Non è però idonea per misurare anche una componente di forza orizzontale. Complicazione strutturale e impossibilità di misurare altre componenti possono far preferire altre soluzioni, assumendo la cedevolezza ammissibile come un vincolo/requisito di progetto

25 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Flessione portante per piatti o flessione doppia Sono particolarmente utilizzate in sistemi di piccola e media portata dove è richiesto un piano di pesatura particolarmente insensibile al punto d applicazione del carico. M P = M d 2 1 M d M Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Taglio Sono utilizzate in sistemi di media portata ma richiedono basi di fissaggio molto robuste e ben ancorate per sopportare gli elevati momenti flettenti che si creano. Non sopportano, a causa della loro sezione di misura a H, elevati carichi trasversali. Doppio taglio Normalmente impiegate per alte portate offrono una gran praticità di montaggio dopo aver valutato attentamente le condizioni d utilizzo. Sopportano, se opportunamente costruite, elevati carichi trasversali. Somma delle misure nei due punti

26 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Universali trazione/ compressione Utilizzate in sistemi di media portata, su mezzi di sollevamento, in apparecchiature di prova, consentono misure di spinta e trazione. Modalità di misura: taglio. Azioni interne nella zona di misura: N T M f taglio: costante; momento flettente: nullo; azione assiale: nulla. 58 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Perni Utilizzati su mezzi di sollevamento e macchine operatrici, hanno il pregio di poter sostituire perni già in opera senza richiedere alcuna modifica. Andamento del taglio: 59 26

27 Celle estensimetriche: criteri d impiego Criteri meccanici di impiego A tutte le celle di carico la forza da misurare dovrebbe essere applicato esclusivamente lungo l asse di misura per la quale sono state progettate. Altre componenti possono indurre errori più o meno grandi a causa delle sensibilità incrociate. Previste opportune forme costruttive e/o l utilizzo di specifici accessori per minimizzare gli effetti dei carichi indesiderati. Attenzione al dimensionamento delle strutture d appoggio per non oltrepassare i carichi di sicurezza dei materiali interessati. Le celle sono sempre inserite tra la struttura sollecitata e i dispositivi di caricamento (es i martinetti idraulici), ovvero in serie al carico. La forza deve passare attraverso di esse per poter essere rilevata e misurata. 61 Misure di forza Facciamo il modello generalizzato della cella di carico /bilancia: 64 27

28 Celle multiassiali Cella di carico triassiale Modello di funzionamento di una cella ideale: V1 K1 0 0 F1 V 2 0 K2 0 = F2 V K 3 F 3 sensibilità incrociate nulle; possibile una calibrazione indipendente di ciascun asse di carico. Modello di funzionamento di una cella reale: comportamento accoppiato dei canali; V1 K11 K12 K13 F1 V 2 K21 K22 K = 23 F2 V 3 K31 K32 K 33 F 3 K 0 K K? ij ij ii necessità di una calibrazione simultanea dei canali; necessità di una generalizzazione dello schema di regressione. 66 Celle multiassiali Celle di carico a più componenti (es. 6 per prove in galleria del vento). Il punto di applicazione dei carichi è arbitrario. Necessaria la presenza di un numero ridondanti di punti di misura: es. la forza assiale è misurata in 7 celle di carico (possono essere integrate in un unico corpo cella di carico opportunamente lavorato con macchine a controllo numerico). Le risultanti di forza e momento rispetto ad un punto noto sono ricostruite analiticamente conoscendo preventivamente la matrice di accoppiamento dei canali. V = K F { } [ ]{ } i ik k i= 1:7 7x6 k= 1:6 Tipicamente procedure non standard di impiego e calibrazione

29 Misure di pressione 68 Manometro Tubi ad U (tipicamente utilizzati con lettura diretta da parte dell operatore, non idonei all utilizzo di sistemi di acquisizione)

30 Manometro Manometro di Bourdon: rigidezza del tubo: parametro di progetto; elementi meccanici di amplificazione; parti in movimento e limiti di linearità; volume interno relativamente alto. Trasduttore piezoelettrico: altissime portate; volume interno virtualmente nullo; necessità di alimentazione e amplificazione; misura assoluta. 70 Capsule aneroidi Capsule aneroidi: misura differenziale tra una pressione di riferimento e quella misurata che determina la deformazione delle pareti della camera. Possono sfruttare diverse modalità di lettura dell effetto della differenza di pressione su elementi strutturali (es. trasduttori capacitivi, LVDT, estensimetri)

31 Tubo di Pitot Il tubo di Pitot è un manometro differenziale usato come sistema di misura della velocità di volo di un aeromobile. 72 Tubo di Pitot Il tubo di Pitot basa il suo funzionamento sulla definizione di pressione totale. Necessita di due prese di pressione una all'estremità anteriore disposta tangenzialmente alla corrente (presa totale) che legge la pressione esterna totale e una sul corpo del tubo disposta perpendicolarmente al flusso (presa statica) che legge la sola pressione esterna statica. La differenza tra queste due pressioni, pressione dinamica, risulta essere proporzionale al quadrato del modulo della velocità del fluido da cui si può ricavare la velocità del fluido stesso. La pressione dinamica può essere ottenuta direttamente con una misura differenziale (es. utilizzando un manometro differenziale opportunamente collegato alle due prese)

32 Tubo di Pitot Generalmente i Pitot sono costruiti in modo da perturbare il meno possibile campo di moto e garantire la lettura della effettiva pressione dinamica; l approssimazione è accettabile e può essere ulteriormente migliorata con una adeguata calibrazione. Elementi di progettazione sono l individuazione dei punti migliori per il rilevamento della pressione totale e statica. La pressione totale deve essere quella del fluido alla velocità del velivolo e non deve essere influenzata dal campo aerodinamico indotto. Le pressioni devono essere misurate teoricamente nello stesso punto nello stesso istante di tempo. La misura deve essere, per quanto possibile, insensibile all assetto aerodinamico del velivolo. Molto spesso le prese di pressione sono lontane tra loro, quindi possibile un ritardo temporale tra i termini dell equazione. 74 Domande? 77 32

33 Da ricordare Possibili realizzazioni di trasduttori a partire dai principi fisici. La realizzazione pratica di un trasduttore può comportare la presenza di imprecisioni di funzionamento che possono influenzare la qualità della misura e uno scostamento dal comportamento ideale. Esistono effetti sulla misura legati all installazione e all utilizzo del trasduttore. Come gestire la scelta dei componenti più adatti ad una attività sperimentale. 80 Da ricordare Come scegliere uno schema di strumentazione estensimetrica, in funzione delle esigenze e compatibilmente con le indicazioni disponibili. Come ricavare l espressione della sensibilità nominale del ponte. Come fornire i valori attesi delle tensioni di misura data una stima delle deformazioni previste. Come valutare l effetto dei cavi sulla qualità di misura. Qual è l espressione della sensibilità del ponte tenendo conto della presenza dei cavi. Come valutare la lunghezza dei cavi massima per mantenere la differenza di tali valori sotto ad una soglia ammessa

34 Cosa sappiamo e sappiamo fare? Esercizio 3 del 12 settembre 2012 Su di una struttura sono incollati, in configurazione ad un quarto di ponte estensimetri di resistenza nominale pari a 120W (±0.8%) e gauge factor 2.1 (±1.0%). Per la misura si dispone di una centralina estensimetrica, di una alimentazione a 10V (±0.5%) e di un voltmetro da ritenersi ideale. I cavi della lunghezza di 10m hanno un diametro di 0.2mm ed il materiale di cui sono realizzati ha resistività pari a 0.018e-6 Wm. Si richiede di: F ricavare l espressione della sensibilità nominale del ponte; F ricavare l espressione della sensibilità del ponte tenendo conto della presenza dei cavi; C fornire i valori numerici delle tensioni misurate nei due casi per una deformazione di 1800 me; C valutare la lunghezza dei cavi massima per mantenere la differenza di tali valori sotto l 1%. 82 Cosa sappiamo e sappiamo fare? Esercizio 2 del 15 novembre 2012 Durante le prove di certificazione di un velivolo, nelle zone critiche dal punto di vista strutturale sono installati estensimetri per il rilievo di valori di deformazione puntuale, in punti e secondo direzioni assegnate. F Indicare uno schema di strumentazione per ogni singolo punto di misura compatibile con le indicazioni disponibili (non è richiesta la compensazione termica) F Indicare la distanza massima dei cavi di collegamento alla centralina estensimetrica che consenta di limitare gli effetti della loro presenza ad una variazione del 2% delle misure; si assumano estensimetri da 120 Ohm, cavi di resistività per unità di lunghezza pari a Ohm/m C Indicare una diversa architettura del sistema di acquisizione dati che permetta di avere una stazione di visualizzazione e raccolta dati ad una distanza superiore alla lunghezza dei cavi. C Indicare come si potrebbe modificare la procedura descritta al secondo punto qualora fosse richiesta la compensazione termica del ponte 83 34

35 Qualche quesito che rimane aperto Visto che i materiali hanno dei limiti strutturali, come si dimensiona una cella di carico conoscendo la portata desiderata? Cosa succede se la coppia martinetto-cella di carico è vincolata ad una struttura non sufficientemente rigida? Perché la presa dinamica di un aliante è quasi sempre sulla deriva mentre sugli aeroplani a motore spesso è in altre posizioni (es. sotto una semiala)? 84 Approfondimento: effetto dei cavi Nota: per la risoluzione del problema dell effetto dei cavi si rimanda alle esercitazioni

36 Effetto dei cavi Configurazione a ponte intero: 4 estensimetri installati R k2 R 1 R 2 R k4 V o V i R 4 R 3 R k3 R k1 Effetto della resistenza dei cavi di collegamento 86 Effetto dei cavi Configurazione a mezzo ponte: 2 estensimetri installati R k2 R 1 R 2 R k1 V o V i R4 R 3 R k3 Effetto della resistenza dei cavi di collegamento 87 36

37 Effetto dei cavi Configurazione a quarto di ponte: 1 estensimetro installato R k2 R 1 R 2 R k1 V o V i R 4 R 3 Effetto della resistenza dei cavi di collegamento 88 37

La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri).

La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri). Misure di forza 1 Misure di forza La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri). Le celle di carico possono essere suddivise in due categorie che, in funzione

Dettagli

Estensimetro. in variazioni di resistenza.

Estensimetro. in variazioni di resistenza. Estensimetro La misura di una forza incidente su di un oggetto può essere ottenuta misurando la deformazione o la variazione di geometria che l oggetto in questione subisce. L estensimetro estensimetro,

Dettagli

APPUNTI DI ESTENSIMETRIA. F. Cosmi M. Hoglievina

APPUNTI DI ESTENSIMETRIA. F. Cosmi M. Hoglievina APPUNTI DI ESTENSIMETRIA F. Cosmi M. Hoglievina ESTENSIMETRIA ESTENSIMETRI A RESISTENZA ELETTRICA Gli estensimetri a resistenza elettrica (in inglese strain gages ) sono sensori meccanici utilizzati per

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3.1 Prova di trazione 3.1.3 Estensimetri La precisione e la sensibilità dello strumento variano a seconda dello scopo cui esso è destinato. Nella prova di trazione

Dettagli

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE PREREQUISITI RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITÀ DI LABORATORIO L alunno deve conoscere la definizione di forza, la definizione di momento.

Dettagli

Estensimetri o Strain Gauges

Estensimetri o Strain Gauges Estensimetri o Strain Gauges Sforzi e deformazioni in un corpo elastico Consideriamo un parallelepipedo di materiale W H F dove è la lunghezza e S = W H è la sezione. Definiamo sforzo (stress) il rapporto

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

E possibile classificazione i trasduttori in base a diversi criteri, ad esempio: Criterio Trasduttori Caratteristiche

E possibile classificazione i trasduttori in base a diversi criteri, ad esempio: Criterio Trasduttori Caratteristiche PREMESSA In questa lezione verranno illustrate la classificazione delle diverse tipologie di trasduttori utilizzati nei sistemi di controllo industriali ed i loro parametri caratteristici. CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale 1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013)

Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013) Prova Parziale 1 Corso di Biosensori - Ing. Mazzei (22 Aprile 2013) Esercizio 1 Considerando la seguente tabella riportante i dati raccolti per la taratura di un sensore di temperatura. Si determini: -

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione Generatori di tensione e di corrente 1. La tensione ideale e generatori di corrente Un generatore ideale è quel dispositivo (bipolo) che fornisce una quantità di energia praticamente infinita (generatore

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

26/08/2010. del sistema tecnico) al cm² o al m² l atmosfera tecnica pari a 1 kg p. /cm², di poco inferiore all'atmosfera (1 atm= 1,033227 at).

26/08/2010. del sistema tecnico) al cm² o al m² l atmosfera tecnica pari a 1 kg p. /cm², di poco inferiore all'atmosfera (1 atm= 1,033227 at). Capitolo 10 - Misure di pressione L'unità di pressione nel S.I. che prende il nome di Pascal, cioè 1 Pa = 1 N / 1 m 2. Comunemente sono utilizzate altre unità di misura: il bar, che è una unità SI pari

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

Argomenti del corso Parte II Strumenti di misura

Argomenti del corso Parte II Strumenti di misura Argomenti del corso Parte II Strumenti di misura 2. Misure di massa e forza Campioni di riferimento Misure di massa Bilance: analitica, a piattaforma Celle di carico estensimetriche Celle di carico piezoelettriche

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore

Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore Modello generale di trasduttore Informazioni sulle caratteristiche fisiche Sistema di misura Catena di misura Dati numerici

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

PROVE DI CARICO MEDIANTE CONTENITORI E SERBATOI AD ACQUA

PROVE DI CARICO MEDIANTE CONTENITORI E SERBATOI AD ACQUA PROVE DI CARICO PREMESSA La presente sezione illustra lo svolgimento delle seguenti prove: prove di carico mediante contenitori e serbatoi ad acqua prove di carico mediante martinetti idraulici prove di

Dettagli

Modulo di Meccanica e Termodinamica

Modulo di Meccanica e Termodinamica Modulo di Meccanica e Termodinamica 1) Misure e unita di misura 2) Cinematica: + Moto Rettilineo + Moto Uniformemente Accelerato [+ Vettori e Calcolo Vettoriale] + Moti Relativi 3) Dinamica: + Forza e

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi Perché non è possibile utilizzare direttamente un partitore di tensione per condizionare uno strain gage? isposta: Per problemi di risoluzione: una d piccola provocherebbe una dout difficile da misurare;

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Collegamento a terra degli impianti elettrici Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi

Dettagli

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo CONTROLLORI PID PID L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo Può essere applicato ai più svariati ambiti, dal controllo di una portata di fluido alla regolazione

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

--- durezza --- trazione -- resilienza

--- durezza --- trazione -- resilienza Proprietà meccaniche Necessità di conoscere il comportamento meccanico di un certo componente di una certa forma in una certa applicazione prove di laboratorio analisi del comportamento del componente

Dettagli

1. Scopo dell esperienza.

1. Scopo dell esperienza. 1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

779 CAVI PER SISTEMI DI PESATURA

779 CAVI PER SISTEMI DI PESATURA 779 CAVI PER SISTEMI DI PESATURA Cavi per sistemi di Pesatura Prospecta propone una gamma completa di cavi per la connessione di sistemi di pesatura, realizzati tramite celle di carico elettroniche. L

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DESCRIZIONE... 3 Generalità... 3 Principio di misura... 3 Tipologia del sensore... 3 INSTALLAZIONE... 4 Aerazione... 4 Montaggio

Dettagli

Minicorso Regole di Disegno Meccanico

Minicorso Regole di Disegno Meccanico Parte 3 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Tolleranze dimensionali di lavorazione Accoppiamenti mobili, stabili e incerti Giochi e interferenze Posizione della zona di tolleranza e

Dettagli

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO ADRIANO GOMBA & C. NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO Installazione. Un sistema di pesatura è costituito da un serbatoio, il cui contenuto deve essere tenuto sotto

Dettagli

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico Machinery Division Manuale per la stampa a trasferimento termico Manuale per la stampa a trasferimento termico STAMPA A TRASFERIMENTO TERMICO.....4 Principio di funzionamento.4 SRUTTURA INTERNA...5 Testina

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

TRANSITORI BJT visto dal basso

TRANSITORI BJT visto dal basso TRANSITORI BJT visto dal basso Il transistore BJT viene indicato con il simbolo in alto a sinistra, mentre nella figura a destra abbiamo riportato la vista dal basso e laterale di un dispositivo reale.

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC)

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) Un convertitore digitale/analogico (DAC: digital to analog converter) è un circuito che fornisce in uscita una grandezza analogica proporzionale alla parola di n bit

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Progetto di controllo e reti correttrici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 053 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Sommario Z 1. L elasticità della domanda rispetto al prezzo. - 2. La misura dell elasticità. - 3. I fattori determinanti l elasticità. - 4. L elasticità rispetto

Dettagli

PRINCIPI DI TRASDUZIONE

PRINCIPI DI TRASDUZIONE PRINCIPI DI TRASDUZIONE Passiva Trasduzione resistiva Trasduzione capacitiva Trasduzione induttiva Attiva Trasduzione fotovoltaica Trasduzione piezoelettrica Trasduzione elettromagnetica Trasduzione fotoconduttiva

Dettagli

Piani di input e piani di calcolo reale in FaTA-e

Piani di input e piani di calcolo reale in FaTA-e 0 1 Piani di input e piani di calcolo reali in FaTA-e Dalla versione XX di FaTA-e è presente una nuova implementazione per il calcolo dei baricentri di massa e rigidezza. La nuova procedura consente di

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato: Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

Misure di deformazione

Misure di deformazione Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tecnica e Sperimentazione Aerospaziale 3 anno, N.O. AA 005-006 Docente: Gian Luca Ghiringhelli Misure di deformazione Autori: Fogante Andrea 67393... Gobbi Lorenzo

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente Unità G16 - La corrente elettrica continua La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente 1 Lezione 1 - La corrente elettrica

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Laboratorio di AEROTECNICA

Laboratorio di AEROTECNICA Laboratorio di AEROTECNICA Misurazione delle Forze Aerodinamiche con la Galleria del Vento 1) OBIETTIVO dell ESPERIMENTO Misurare le forze aerodinamiche, portanza e resistenza, agenti su di un profilo

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon I tre programmi sono utility generali preparate appositamente per gli studenti (ma che potrebbero essere utili anche per professionisti). MomCad

Dettagli

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Manuale di Elettrotecnica e Automazione, Hoepli;

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 I SISTEMI DI CONNESSIONE Tipologie di connettori Calcolo della sollecitazione nei connettori Connettori a totale ripristino di resistenza Connettori a parziale ripristino

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

TRASDUTTORI di TEMPERATURA

TRASDUTTORI di TEMPERATURA TASDUTTOI di TEMPEATUA Sono dispositivi in grado di trasformare la variazione di una temperatura nella variazione di un altra grandezza fisica (tensione, corrente,ecc.) I più utilizzati sono: Termoresistenze

Dettagli

McGraw-Hill. Tutti i diritti riservati

McGraw-Hill. Tutti i diritti riservati Copyright 004 The Companies srl e Corbusier - Progetto per il palazzo dei Soviet a Mosca 1931 Problema 1. Arco Trave di copertura Tirante bielle Membrana di copertura Fig. P1.1 Analizzare il sistema in

Dettagli

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici La tecnologia del serraggio idraulico ad espansione si è evoluto fino a raggiungere livelli di precisione e di affidabilità tali da poter soddisfare

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Cenni sui trasduttori. Con particolare attenzione al settore marittimo

Cenni sui trasduttori. Con particolare attenzione al settore marittimo Cenni sui trasduttori Con particolare attenzione al settore marittimo DEFINIZIONI Un Trasduttore è un dispositivo che converte una grandezza fisica in un segnale di natura elettrica Un Sensore è l elemento

Dettagli

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2)

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) 1) Per il circuito in Fig. 1 determinare il valore delle resistenze R B ed R C affinché: = 3 ma - V CE = 7 V. Siano noti: = 15 V; β = 120; V BE = 0,7

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

TRASDUTTORI di FORZA E PRESSIONE

TRASDUTTORI di FORZA E PRESSIONE Fra i trasduttori di forza, gli estensimetri, o stain gage, si basano sull aumento di resistenza che si produce in un filo metallico sottoposto a trazione a causa dell aumento di lunghezza e della contemporanea

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Gli strumenti per la misura di temperatura negli impianti industriali sono soggetti

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

CAPITOLO 5 IDRAULICA

CAPITOLO 5 IDRAULICA CAPITOLO 5 IDRAULICA Cap. 5 1 FLUIDODINAMICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO'

Dettagli

Generalità sulle elettropompe

Generalità sulle elettropompe Generalità sulle elettropompe 1) Introduzione Ne esistono diverse tipologie ma si possono inizialmente suddividere in turbopompe e pompe volumetriche. Le prime sono caratterizzate da un flusso continuo

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli