«Educare è un verbo delicato» Fare l insegnante oggi (in aula e oltre l aula)

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1 «Educare è un verbo delicato» Fare l insegnante oggi (in aula e oltre l aula) a cura di Giancarlo Cerini Udine, 1 marzo 2018

2 Tutti vorrebbero dare consigli agli insegnanti Più compiti e più severità Sii comprensiv o No, stai sbagliando Più ascolto Più rigidità 2

3 Il fattore umano al primo posto Stagione delle passioni tristi Il «senso» dell educazione pubblica Promuovere l alfabetizzazione Accoglienza, inclusione, benessere Parliamo molto di competenze, ma Capability, agency E l insegnante allora?

4 L immaginario sociale dell insegnante Dal cine panettone italiano alla comedy hollywoodiana alla grande tradizione francese 4

5 Identikit: Recalcati o Mastrocola? Mi ha salvato la prof. di lettere con le sue ore di lezione Il compito dell'insegnante è quello di fare una buona lezione, interrogare, dare compiti, mettere il voto 5

6 Quando è difficile entrare in classe La poetica del prof. di periferia Elogio del prof. etico alle prese con i ripetenti 6

7 In quale scuola sono capitato? Vizi e virtù della scuola italiana Positività Tutti vanno a scuola (banale?) Scuola inclusiva (disabilità, stranieri, DSA ) Offerta formativa articolata (tempo scuola, indirizzi, arricchimento) Attenzione degli gli enti locali e della comunità Criticità Livelli di apprendimento Insuccesso scolastico Ragazzi a rischio Canalizzazione dei percorsi Rapporto con i genitori 7

8 Crisi di stagione o crisi «epocale»? La scuola sembra perdere di «senso» di fronte alle nuove generazioni Come riscoprire il valore dell istruzione «pubblica»? Cambia il modo di comunicare, di recuperare le fonti culturali, di maneggiare i testi scompaiono le virgolette 8

9 a cura di Giancarlo Cerini 9

10 10

11 Esiti degli scrutini della scuola primaria. A.s Alunni non ammessi alla classe successiva. 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Totale 0.9 0,4 0,3 0,2 0,3 Esiti degli scrutini della scuola sec. I grado. A.s Alunni non ammessi alla classe successiva. Classe 1^ 2,9 Classe 2^ 2,4 Distribuzione dei risultati degli allievi del primo ciclo nelle prove standardizzate Invalsi. Fascia critica A.s Italiano Matematica 2^ primaria ^ primaria ^ sec. di I grado 22 25

12 Criteri per una «buona» valutazione Descrivere e apprezzare gli apprendimenti, i comportamenti civici e sociali, le competenze Evitare di trasformare la valutazione sommativa in una operazione aritmetica Utilizzare una pluralità di punti di osservazione (la valutazione come ologramma e non come blitz docimologico) Apprezzare la progressione dei singoli allievi verso standard definiti Al di là dei codici (numeri, lettere, aggettivi) definire rubriche di riferimento In caso di difficoltà, predisporre interventi differenziati e compensativi Sostenere e incoraggiare la fiducia, il miglioramento, l autostima

13 Come se ne esce? Personalizzazione dei percorsi che richiede tempo scuola disteso e maggiore diversità di approcci didattici in aula Modello dell istituto comprensivo e adozione di curricoli verticali Apprendimento cooperativo che favorisce la motivazione degli studenti e sfrutta l «effetto dei pari» Progettazione comune Come nelle elementari e organizzazione per dipartimenti ovunque Essenzializzazione ovvero concentrazione su poche materie, con l introduzione di materie opzionali Fonte: Fondazione Agnelli, 2011

14 Iscrizione Curriculum Formativo Patto Formativo Bilancio iniziale Attività Didattica 1 Laboratori/visite Bilancio finale Bisogni Peer to peer Formativi Attività Didattica 2 Questionari Portfolio

15 Il peer to peer Dall empatia all assertività -La formazione come accompagnamento, autorevole e competente -Il docente come protagonista della formazione -Il formatore come tutor (mentor): supervisione professionale -Ascolto, empatia, rispetto, scambio: per promuovere abilità pro-sociali e capacità metacognitive -Incrementare il lavoro collaborativo tra docenti -Costruire la comunità professionale.

16 Come si cresce in professionalità L insegnante: da grande solista della didattica a membro di una comunità professionale Un insegnante diventa «esperto» se: si prende cura della propria formazione gestisce una didattica efficace, partecipata, collaborativa verifica i risultati dei ragazzi e curva la didattica per migliorarli condivide con i colleghi la progettualità rendiconta il proprio lavoro ed è disponibile alla valutazione si assume la responsabilità dei risultati della propria scuola... 16

17 Il focus della professione: l aula Il comma 129 (legge 107) descrive la professionalità Gli indicatori fanno riferimento a 3 ambiti (un po sovrapposti) a) - la qualità dell insegnamento e dei risultati degli allievi b) - il contributo all organizzazione della scuola (in chiave innovativa) c) - la cura e la partecipazione alla formazione in servizio Gli indicatori possono essere scomposti in descrittori, con evidenze (prodotti, documenti, attività, ecc.) che possono essere «postate» dagli interessati Si promuove una prima autovalutazione dei docenti (scala, check, fascia) che il dirigente convalida/apprezza

18 a) CHE COSA CI SI ASPETTA DA UN INSEGNANTE Dimensione della DIDATTICA Qualità dell'insegnamento Contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica Successo formativo e scolastico degli studenti b) Risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni Innovazione didattica e metodologica Collaborazione alla ricerca didattica alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche Prendersi cura degli allievi e della didattica Dimensioni della ORGANIZZAZIONE Prendersi cura della gestione della scuola c) Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo Responsabilità assunte nel coordinamento didattico Responsabilità assunte nella formazione del personale Dimensioni della FORMAZIONE Prendersi cura della professionalità

19 I. Area delle competenze relative all insegnamento (Didattica) a) Organizzare le situazioni di apprendimento b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro II. Area delle competenze relative alla partecipazione scolastica (Organizzazione) d) Lavorare in gruppo tra insegnanti e) Partecipare alla gestione della scuola f) Informare e coinvolgere i genitori III. Area delle competenze relative alla propria formazione (Professionalità) g) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione h) Servirsi delle nuove tecnologie per le attivitàprogettuali, organizzative e formative i) Curare la propria formazione continua O r g a n i z z a z i o n e

20 Come si osserva la qualità dell insegnamento? [ Strategie didattiche Gestione della classe Sostegno personalizzato Contesto Utilizzo delle risorse didattiche [Rivalutazione della centralità del lavoro d aula]

21 Check-up alla buona didattica STRATEGIE DIDATTICHE (strutturazione dell insegnamento, lezione & laboratorio, interazione verbale, feed-back) SOSTEGNO PERSONALIZZATO (incoraggiamento, attenzione alle differenze, utilizzo di strategie compensative, ambiente inclusivo) UTILIZZO DELLE RISORSE DIDATTICHE (uso del web, piattaforme di condivisione, pluralità dei materiali, uso delle tecnologie) GESTIONE DELLA CLASSE (organizzazione degli spazi, gestione delle attività, formazione dei gruppi, uso del tempo) CONTESTO (osservazione della scena della classe, rapporti interpersonali, capacità di accompagnamento, coinvolgimento degli allievi)

22 Una didattica per competenze Allenamento o partita? Promuovere le competenze non significa ridurre l attenzione su una sicura padronanza delle strumentalità di base: -quando si fa questo lavoro? -chi lo fa? -come si fa? Quali sono le didattiche più coerenti con le competenze?

23 Le competenze: un costrutto complesso Le competenze si innervano sui saperi, sulle conoscenze ri-uso intelligente delle conoscenze (sapere «cosa») Sono conoscenze procedurali (sapere «come») apprendimento agiti.processi della mente organizzatori cognitivi Sono apprendimenti NON INERTI Non è una prestazione esecutiva e gli STANDARD? consapevolezza nel percepirsi competente («agency»), capacità di iniziativa e di successo nelle condizioni date («capability») Si trasformano in life skills con didattiche autentiche, compiti di realtà, contesti operativi, ambienti e relazioni

24 Le competenze chiave nella vita delle classi Proviamo a immaginarle come azioni (cognitive) che i ragazzi dovrebbero svolgere quotidianamente osservare, analizzare, leggere, comprendere ricostruire rielaborare ricordare, Immaginare, rappresentare comunicare ricreare, riutilizzare

25 La scuola delle competenze Conoscenze di base (le strumentalità di base: leggere, scrivere, usare la matematica e le tecnologie, conoscere una lingua straniera) Life skills (competenze per la vita: senso civico, comportamento eticamente corretto, rispetto dell ambiente, impegno, apertura all altro) Abilità trasversali (capacità di comprensione, espressione, ragionamento, organizzazione del proprio lavoro intellettuale)

26 Trasformare le classi in Ambienti di apprendimento Valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità Favorire l esplorazione e la scoperta Incoraggiare l apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere 26 Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio

27 Attraverso quali didattiche metto alla prova le competenze? APPRENDIMENTO COOPERATIVO (non basta il lavoro di gruppo, ognuno interpreta un ruolo preciso) FLIPPED CLASSROOM (dopo la spiegazione, gli approfondimenti, le attività progettuali e di sviluppo) SOCIAL LEARNING (integra dimensioni operative, sociali e riflessive) PEER EDUCATION (i pari come facilitatori, comunicazione orizzontale ) COMPITI DI REALTA (affrontare situazioni complesse, ma reali: usare intuizioni sulla base di un repertorio di conoscenze e abilità).se la classe è un LABORATORIO 19/03/2018 mariella spinosi 27

28 Quali attività sollecitano l acquisizione delle competenze Oltre le attività più tradizionali, è importante ideare una serie di azioni che: impegnino gli studenti su più versanti [ascoltare, parlare, organizzarsi, ricercare ]; mettano in campo diversi sistemi culturali (attivi, iconici, analogici, simbolici ); richiedano un approccio operativo [modello laboratoriale, simulazioni, giochi di ruolo ]; sollecitino la soluzioni di problemi [problem posing, solving ]. 28

29 Conoscenze culturali e disciplinari 1 2 Conoscenze didattiche, relazionali, di gestione degli ambienti di apprendimento Aspetti istituzionali e sociali 9 10 Organizzazione scolastica e lavoro collaborativo 7 8 Sviluppo e cura della professionalità 11 12

30 Prima ipotesi di standard professionali Dimensione culturale Dimensione didattica Dimensione organizzativa Dimensione istituzionale Dimensione formativa (cura della professione) 1. Conoscenze culturali generali e dei saperi che sono oggetto di insegnamento 2. Competenze disciplinari (quindi capacità di analizzare, descrivere, trattare i saperi in ordine alla loro insegnabilità, in relazione alle diverse età evolutive) 3. Insegnamento pianificato e strutturato per l apprendimento 4. Strategie didattiche per sostenere l apprendimento di tutti gli studenti 5. Metodi e strategie per promuovere l apprendimento 6. Gestione delle relazioni e comportamenti in classe 7. Partecipazione all esperienza professionale organizzata a scuola, coinvolgimento nei processi di autovalutazione, miglioramento, rendicontazione, 8. Lavoro collaborativo tra docenti, nel contesto della classe, del dipartimento, anche nelle dimensioni verticali 9. Padronanza del contesto professionale, con le sue regole, routine, responsabilità; conoscenza delle dimensioni normative (decisioni e relazioni professionali); 10. Capacità di instaurare rapporti positivi con genitori, partner istituzionali e sociali, saper vivere il rapporto con il territorio e la comunità come risorsa positiva. 11. Partecipazione ad esperienze di formazione, da intendersi come attività formative corsuali o azioni di ricerca, formazione, documentazione, nella scuola e nel territorio, in presenza o on line, liberamente o in programmi istituzionali 12. Sviluppo della propria professionalità, con disponibilità ad assumere funzioni e responsabilità all interno e all esterno della scuola, nelle dimensioni didattiche, formative, organizzative, previa opportuna formazione e training.

31 Un esempio, DGComp (competenze digitali)

32 La parola passa a voi Al centro la nostra cultura e i nostri valori L equità e le pari opportunità Etica della valutazione e della responsabilità Collaborazione e cooperazione tra le persone Il senso «pubblico» e «universale» della nostra professionalità..e scusate se è poco!

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