VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA-VAS RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Relazione

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1 COMUNE DI TORRE D'ISOLA (PV) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA-VAS RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Relazione 1

2 A Cura di Struttura Data Dott. Nat. Armando Gariboldi Collaboratori: Dott. Luca Bisogni Dott. Anna Gallotti Sede: via Cà de vecchi, TORRE D ISOLA (PV) Cell ; Tel. e Fax E.mail: agariboldi@libero.it N.Q.A. Nuova Qualità Ambientale S.r.l. Via B. Sacco, Pavia nqa@iol.it Ottobre

3 INDICE 1. INTRODUZIONE pag SCOPO DEL DOCUMENTO COS E LA VAS RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA DIRETTIVA EUROPEA NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE LINEE GUIDA ASSUNTE E DOCUMENTO ORIENTATIVO METODOLOGIA ADOTTATA RAPPORTO TRA PROCESSO DI PIANO E DI VALUTAZIONE PERCORSO DI LAVORO METODI ED ELABORATI TECNICI DI SINTESI FONTI UTILIZZATE L'AREA DI STUDIO QUADRO DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE RIFERIMENTI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE RIFERIMENTI VINCOLISTICI E DI TUTELA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA CONTESTO E SCENARI ESOGENI SCENARI E CONDIZIONAMENTI GLOBALI RIFERIMENTI PROGRAMMATICI E PIANIFICATORI PIANI E PROGRAMMI ANALIZZATI SCENARI PROGRAMMATICI ED INTERVENTI TERRITORIALI ESOGENI CONTESTO E SCENARI ENDOGENI IL PRECEDENTE PRG IL DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO ALTRE INDICAZIONI RISULTATI DEL QUESTIONARIO STATO INTERPRETATIVO DELL AMBIENTE ATTUALE: VALORI E CRITICITA (- ALLEGATO A) 76 - RICHIAMO ALL ALLEGATO ANALISI DEL ORIENTAMENTI GENERALI DEL PIANO E SCENARI OBIETTIVI ED AZIONI DI PIANO AMBITO DI INFLUENZA ATTIVITA' DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE VALUTAZIONE DELLA COERENZA DEL PIANO COERENZA TRA OBIETTIVI DI PIANO E OBIETTIVI DEI PIANI SOVRAORDINATI (COERENZA ESTERNA) COERENZA TRA OBIETTIVI STRATEGICI E POLITICHE DI DDP E OBIETTIVI DEL PTR COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI E INDIRIZZI DEL PTCP DI PAVIA 111 3

4 COERENZA TRA OBIETTIVI STRATEGICI E POLITICHE DI DDP E OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL TICINO COERENZA CON I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ASSUNTI ANALISI DELLA COERENZA TRA AZIONI DI PIANO E CRITERI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE COERENZA INTERNA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO E INDIVIDUAZIONE DELLE RELATIVE RISPOSTE EFFETTI COMPLESSIVI CARICO ANTROPICO PREVISTO CONSUMO DI SUOLO E DI AGROSISTEMI DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI E CONSUMO DELLE RISORSE EFFETTI SUL PAESAGGIO E SULLA BIODIVERSITA EFFETTI DELLE AZIONI DEL EFFETTI ATTESI DALLA ATTUAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURE PER LA VIABILITA' E I SERVIZI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE MODALITA' DI CONTROLLO DEL PIANO IMPOSTAZIONI E METODOLOGIE DEL MONITORAGGIO IL SISTEMA DEGLI INDICATORI ALLEGATI TAVOLE CARTOGRAFICHE ELENCO DEGLI ELABORATI ED ALLEGATI AL E PGT ESAMINATI SCHEDA-TIPO QUESTIONARIO OSSERVAZIONI SUL PGT DA PARTE DELLA CITTADINANZA

5 1. INTRODUZIONE 1.1. SCOPO DEL DOCUMENTO L Amministrazione comunale di Torre d'isola (Pv), con Delibera di Giunta Comunale n.125/ e Delibera di Giunta Comunale n.67/ (modificazioni ed integrazioni), ha avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) del Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio-PGT (la cui stesura è stata a sua volta deliberata con "avvio procedimento di formazione del P.G.T. nonchè di redazione del Documento di Inquadramento", Delibera di Giunta Comunale n.105/ ), ovvero del nuovo strumento di pianificazione urbanistica comunale. Il presente Rapporto Ambientale rappresenta a sua volta il principale strumento tecnico richiesto dalla VAS, ovvero il cuore, dal punto di vista del processo di verifica e di valutazione, di quanto contenuto e proposto dal Documento di Piano del PGT e dei suoi effetti dal punto di vista ambientale e della salute pubblica. Inoltre il Rapporto Ambientale della VAS evidenzia anche, nella sua articolazione, le varie modalità di coinvolgimento del pubblico e degli enti competenti in materia ambientale chiamati ad esprimere le loro osservazioni in merito COS È LA VAS? Essendo il Documento di Piano della VAS un elaborato pubblico che deve essere disponibile (e quindi leggibile) a chiunque ne sia interessato, ricordiamo di seguito alcuni passaggi fondamentali relativi alla procedura di VAS. La VAS (Valutazione Ambientale Strategica) è un processo di valutazione ambientale, previsto dalla Direttiva europea n. 42 del 2001, che affianca un piano o un programma per considerarne i possibili effetti sull ambiente e aiutandolo a prendere scelte strategiche per uno sviluppo sostenibile. Le valutazioni per la VAS assumono, quindi, come criterio primario lo sviluppo sostenibile, ovvero: uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri (Rapporto Bruntland, 1987), ove uno dei presupposti della nozione di sostenibilità è l integrazione della questione ambientale all interno delle politiche settoriali e generali e dei relativi processi decisionali. 5

6 Fig.1 I sistemi di riferimento per lo sviluppo sostenibile. Solo tramite un effettiva interrelazione tra le diverse dimensioni (sociale-culturale, economico, fisicoambientale) che compongono un dato territorio è possibile perseguire obiettivi di sostenibilità, ricercando un'armonica ed integrata pianificazione tra sviluppo economico e sociale, trasformazioni territoriali e uso delle risorse ambientali. La predominanza di un sistema sugli altri porta a disequilibri complessivi. L integrazione del percorso di VAS nel processo di piano ha principalmente la finalità di portare a considerare in modo più sistematico gli obiettivi di sostenibilità ambientale all interno della definizione (struttura e contenuti) del piano e in tale senso il livello di integrazione raggiunto rappresenta esso stesso una misura del successo degli scopi della VAS. Affinchè la VAS possa realmente influenzare e intervenire sugli aspetti decisionali e sulle scelte è fondamentale che sia realizzata di pari passo con l'elaborazione del Piano o Programma, accompagnandone ed integrandone il processo di formazione ed il relativo percorso decisionale in uno scambio continuo. Nel processo valutativo vengono considerati i valori, le sensibilità e le criticità dell ambiente, ovvero i punti di forza e di debolezza del territorio, nonchè le identità dei luoghi coinvolti dal piano. La VAS individua e valuta i possibili effetti significativi sull'ambiente e definisce le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi potenzialmente indotti dall'attuazione del Piano o del Programma. Il processo valutativo costituisce, inoltre, l occasione per un riordino dei flussi di informazioni in materia ambientale già attivi per il territorio in questione e di un loro inquadramento in una prospettiva complessiva per quanto riguarda il sistema ambientale di riferimento, evidenziando tra l'altro eventuali carenze conoscitive di base. Infine, allo scopo di assicurare la più ampia condivisione delle strategie e delle scelte di piano, è fondamentale che tutto il processo di VAS sia caratterizzato dal coinvolgimento e partecipazione dei diversi attori territoriali, soggetti tecnici competenti in materia ambientale, gli enti territorialmente interessati dal piano ed il pubblico. 6

7 1.2. RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA Vengono di seguito individuati e descritti i principali riferimenti normativi in materia di VAS utili al presente lavoro. Essi risultano, sia a livello nazionale sia a livello regionale, ancora in parziale evoluzione ed integrazioni, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti attuativi DIRETTIVA EUROPEA La normativa sulla valutazione ambientale strategica ha come riferimento principale la Direttiva 2001/42/CE. L obiettivo generale della Direttiva è quello di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile,... assicurando che... venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente (art 1). La Direttiva stabilisce che per «valutazione ambientale» s intende l elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento delle consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione.... Per rapporto ambientale si intende la parte della documentazione del piano o programma... in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l attuazione del piano o programma potrebbe avere sull ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano o programma. I contenuti di tale Rapporto Ambientale sono definiti nell Allegato I della Direttiva, come di seguito riportato. La Direttiva introduce altresì l opportunità di verificare, a livello preliminare, se i piani o i programmi possono avere effetti significativi sull'ambiente. A tale scopo gli Stati membri tengono comunque conto dei pertinenti criteri di cui all'allegato II, al fine di garantire che i piani e i programmi con probabili effetti significativi sull'ambiente rientrino nell'ambito di applicazione della Direttiva 42/2001. Tab. I.-1. Contenuto del Rapporto Ambientale secondo l Allegato I della DIR 2001/42/CE. Temi 1. Il Piano/Programma Contenuti specifici a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi 7

8 2. Ambiente considerato b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE 3. Confronto con gli obiettivi di protezione ambientale e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale 4. Effetti del Piano/Programma sull ambiente f) possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori 5. Misure per il contenimento degli effetti negativi g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma 6. Organizzazione delle informazioni h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di knowhow) nella raccolta delle informazioni richieste 7. Monitoraggio 8. Sintesi non tecnica i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all'articolo 10 j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti NORMATIVA NAZIONALE A livello nazionale si è di fatto provveduto a recepire formalmente la Direttiva Europea solo il 1 agosto 2007, con l entrata in vigore della Parte II del D.lgs 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale. I contenuti della parte seconda del decreto, riguardante le Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione dell'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione integrata ambientale (IPPC) sono stati integrati e modificati con il successivo D.lgs 16 gennaio 2008, n. 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.lgs 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. Nel D.lgs 4/2008 si chiarisce che nel caso di piani soggetti a percorso di adozione e approvazione, la VAS deve accompagnare l intero percorso, sia di adozione sia di approvazione. 8

9 Secondo il comma 1 dell art 7, i piani e programmi la cui approvazione compete alle regioni o agli enti locali sono sottoposti al percorso di valutazione ambientale secondo le disposizioni delle leggi regionali (vd. Paragrafo successivo inerente alla normativa regionale). Alle norme regionali è demandata l indicazione dei criteri con i quali individuare l Autorità competente, che ha compiti di tutela, protezione e valorizzazione ambientale. Alle norme regionali è altresì demandata la disciplina per l individuazione degli enti locali territorialmente interessati e per l individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale, oltre che le modalità di partecipazione delle regioni confinanti. La VAS, ai sensi del suddetto decreto, deve essere avviata contestualmente al processo di formazione del piano o programma (Art 11, comma 1) e deve comprendere lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l'elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni, la decisione, l'informazione sulla decisione, il monitoraggio. Anteriormente all adozione o all approvazione del Piano o del Programma, decorsi i termini previsti dalla consultazione ai sensi dell art. 14, l'autorità competente esprime il proprio parere motivato sulla base della documentazione presentata e delle osservazioni, obiezioni e suggerimenti inoltrati. Il decreto prevede, inoltre, che al termine del processo di VAS siano resi pubblici il piano o il programma adottato, la documentazione oggetto dell istruttoria, il parere motivato espresso dall'autorità competente ed una Dichiarazione di Sintesi in cui si illustrino le modalità di integrazione delle considerazioni ambientali e degli esiti delle consultazioni nell elaborazione del Piano o Programma, nonché le ragioni delle scelte effettuate alla luce delle possibili alternative e le misure adottate in merito al monitoraggio NORMATIVA REGIONALE - Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 e successive modifiche La VAS sui piani e programmi viene introdotta in Lombardia dall art 4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 "Legge per il governo del territorio", le cui modifiche ulteriori sono state approvate con Legge regionale 14 marzo 2008, n. 4. Il Piano di Governo del Territorio (PGT), ai sensi dell articolo 7 della L.R. 12/2005, definisce l assetto dell intero territorio comunale ed è articolato, come già indicato, in tre atti: il Documento di Piano (DdP), il Piano dei Servizi (PdS) e il Piano delle Regole (PdR). Al comma 2 dell articolo 4 viene stabilito che la VAS, a livello comunale, si applica al solo Documento di Piano (e relative varianti) e non al Piano dei Servizi o al Piano delle Regole, e che tale processo di valutazione debba essere sviluppato nelle fasi preparatorie del piano ed anteriormente alla sua adozione. Al comma 3 si afferma che la valutazione evidenzia la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione ed inoltre individua le alternative assunte nella elaborazione del piano o programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione, anche agroambientali, che devono essere recepite nel 9

10 piano stesso. Deriva, quindi, da questa indicazione la necessità di svolgere innanzitutto un lavoro di verifica sulla completezza e sostenibilità degli obiettivi del piano e di evidenziare le interazioni con i piani di settore e con la pianificazione di area vasta. Al comma 4 si stabilisce infine che nella fase di transizione, fino all emanazione del provvedimento di Giunta regionale attuativo degli indirizzi approvati dal Consiglio, l ente competente ad approvare il piano territoriale o il Documento di Piano, nonché i Piani Attuativi che comportino variante, ne valuta la sostenibilità ambientale secondo criteri evidenziati nel piano stesso. - D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/0351 I criteri attuativi relativi al processo di VAS sono contenuti nel documento Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi, approvato dal Consiglio Regionale in data 13 marzo 2007 (D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351), il quale presenta una dettagliata serie di indicazioni, in attuazione di quanto previsto dall art 4 della legge regionale sul governo del territorio. Le indicazioni in attuazione di quanto previsto dall art 4 della legge regionale sul governo del territorio più significative sono di seguito riportate: la necessità di una stretta integrazione tra percorso di piano e istruttoria di VAS; la VAS deve essere intesa come un processo continuo che si estende a tutto il ciclo vitale del piano, prendendo in considerazione anche le attività da svolgere successivamente al momento di approvazione del piano, nelle fasi di attuazione e gestione; la VAS deve essere effettuata il più a monte possibile, durante la fase preparatoria del P/P [piano/programma] e anteriormente alla sua adozione o all avvio della relativa procedura legislativa ; nella fase di preparazione e di orientamento, l avvio del procedimento di VAS con apposito atto, reso pubblico, individuando l Autorità competente, gli enti territorialmente interessati e le Autorità ambientali, l indizione della conferenza di valutazione e le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico; nella fase di elaborazione e redazione del piano, l individuazione degli obiettivi del piano, la definizione delle alternative, delle azioni attuative conseguenti, l elaborazione del Rapporto Ambientale comprensivo del programma di monitoraggio; l Autorità competente per la VAS esprime la valutazione sul piano prima dell adozione del medesimo, sulla base degli esiti della conferenza di valutazione e della consultazione pubblica; i momenti di adozione e approvazione sono accompagnati da una dichiarazione di sintesi nella quale si sintetizzano gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni per la scelta dell alternativa, e il programma di monitoraggio, e come il parere dell Autorità competente sia stato preso in considerazione negli elaborati del piano; dopo l approvazione del piano vengono avviate le attività di attuazione e gestione del monitoraggio e le connesse attività di valutazione e partecipazione. La normativa vigente considera la partecipazione come uno degli elementi cardine della valutazione ambientale strategica. La Direttiva Europea 2001/42/CE dedica specifica attenzione alle consultazioni all art 10

11 6, e demanda (art. 6, comma 5) agli Stati membri la determinazione delle modalità specifiche di informazione e consultazione delle Autorità e del pubblico. Anche la Direttiva 2003/4/CE (accesso del pubblico all'informazione ambientale) e la Direttiva 2003/35/CE (partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale) evidenziano la necessità di prevedere una partecipazione effettiva del pubblico, che sia allargata a tutte le fasi del processo di pianificazione. Al punto 5 le linee d indirizzo sulla VAS raccomandano di attivare l integrazione della dimensione ambientale nei piani a partire dalla fase di impostazione del piano stesso. Il testo normativo prevede una serie articolata di corrispondenze per garantire un effettiva integrazione tra piano e valutazione durante tutto il percorso di sviluppo, attuazione e gestione, del piano. Al punto 6 prevedono una serie di indicazioni puntuali per integrare il processo di partecipazione nel piano. Per ciascuna fase significativa di costruzione del piano, così come per le successive fasi di attuazione e gestione, devono essere previste le seguenti attività di partecipazione (Schema B, Punto 6.4) al fine di arrivare ad accordi e soluzioni per ciascuna fase, in maniera che i soggetti partecipanti vedano riflesse le loro opinioni in tutto il processo e possano constatare la qualità che il loro sforzo conferisce al piano/programma : selezione del pubblico e delle Autorità da consultare; informazione e comunicazione ai partecipanti; fase di contributi / osservazioni dei cittadini; divulgazione delle informazioni sulle integrazioni delle osservazioni dei partecipanti al processo. Sempre al punto 6 viene raccomandato di procedere alla richiesta di pareri e contributi ai soggetti esterni, e più in generale al pubblico, nei seguenti momenti del processo decisionale: fase di orientamento e impostazione; eventuale verifica di esclusione (Screening) del piano; fase di elaborazione del piano; prima della fase di adozione; al momento della pubblicazione del piano adottato. - D.G.R. 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 Con D.G.R. 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell'articolo 4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, "Legge per il governo del territorio" e degli "indirizzi generali per la valutazione ambientale dei piani e programmi" approvati con deliberazione dal Consiglio regionale il 13 marzo 2007 atti n. VIII/0351.(provvedimento n. 1), si approvano gli indirizzi regionali per le VAS dei piani e programmi (D.C.R. VIII/0351 del 2007) e si specifica ulteriormente la procedura per la VAS del Documento di Piano dei PGT (Allegato 1a). - D.G.R. 30 dicembre 2009, n. VIII/10971 Con D.G.R. 30 dicembre 2009, n. VIII/10971 Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi-vas (art.4 l.r. n.12/2005; dcr n.35/2007) Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 11

12 16 gennaio 2008, n.4 modifica, integrazione ed inclusione di nuovi modelli, si aggiornano gli indirizzi regionali per le VAS dei piani e programmi (D.G.R. VIII/0351 del 2007), anche alla luce del d.lgs. 16 gennaio 2008, n.4 recante Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del d.lgs 3 aprile 2006, n.152, recante norme in materia ambientale e si specificano ulteriormente le procedura e i modelli per le VAS, comprese quella del Documento di Piano dei PGT per i piccoli comuni. Soggetti interessati Sono soggetti interessati al procedimento (vedi anche cap ): l Autorità proponente (ovvero la pubblica amministrazione che propone il PGT per la procedura di VAS: per il comune di Torre d'isola nella persona del sindaco) l Autorità procedente (ovvero la pubblica amministrazione che attiva le procedure di redazione e di valutazione del Piano: per il comune di Torre d'isola nella persona del sindaco); l Autorità competente per la VAS (nella persona del Segretario comunale di Torre d'isola); i soggetti competenti in materia ambientale; il pubblico e pubblico interessato. Qualora il piano si proponga quale raccordo con altre procedure, come nel caso in cui l ambito di influenza del Piano interessi direttamente o indirettamente siti rappresentativi per la conservazione del patrimonio naturale di interesse comunitario della Rete europea Natura 2000, ovvero Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e/o Zone di Protezione Speciale (ZPS), è soggetto interessato al procedimento anche l Autorità competente in materia di SIC e ZPS (punto 7.2 degli Indirizzi generali). L Autorità competente per la VAS (Autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale, individuata dalla pubblica amministrazione, che collabora con l Autorità procedente / proponente nonché con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare l applicazione della direttiva e dei presenti indirizzi) è individuata con atto formale reso pubblico mediante inserzione sul web. Tale Autorità è individuata: all interno dell ente tra coloro che hanno compiti di tutela e valorizzazione ambientale; in un team interdisciplinare che comprenda, oltre a coloro che hanno compiti di tutela e valorizzazione ambientale, anche il responsabile di procedimento del DdP o altri, aventi compiti di sovrintendere alla direzione generale dell Autorità procedente; mediante incarico a contratto per alta specializzazione in ambito di tutela e valorizzazione ambientale ai sensi dell articolo 110 del D.lgs 18 agosto 2000, n Un passaggio fondamentale per la VAS è la consultazione obbligatoria di soggetti competenti in materia ambientale (strutture pubbliche competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale, o con specifiche competenze nei vari settori, che possono essere interessati dagli effetti dovuti all applicazione del piano o programma sull ambiente, come ad esempio: ARPA, ASL, gli enti gestori delle aree protette, la sovrintendenza, ecc.) e degli enti territorialmente interessati (ad es.: Regione, Provincia, Comunità Montana, comuni confinanti, ecc.) ove necessario anche transfrontalieri, individuati dall Autorità procedente ed invitati a partecipare a ambiti istruttori convocati al fine di acquisire elementi informativi volti a costruire un 12

13 quadro conoscitivo condiviso, specificamente per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile e ad acquisire i loro pareri (Conferenza di Valutazione). Il pubblico è definito come una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa vigente, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, che soddisfino le condizioni incluse nella Convenzione di Aarhus, ratificata con la legge 16 marzo 2001, n. 108 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l accesso alla giustizia in materia ambientale, con due allegati, fatte ad Aarhus il 25 giugno 1998) e dalle direttive 2003/4/CE e 2003/35/CE. Modalità di Consultazione, Comunicazione e Informazione La consultazione, la comunicazione e l Informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Il Punto 6 degli Indirizzi generali prevede l allargamento della partecipazione a tutto il processo di pianificazione/programmazione, individuando strumenti atti a perseguire obiettivi di qualità. La partecipazione è supportata da forme di comunicazione e informazione e dalla consultazione che si avvale della Conferenza di Valutazione. Conferenza di Valutazione Al fine di acquisire elementi informativi volti a costruire un quadro conoscitivo condiviso, per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e ad acquisire i pareri dei soggetti interessati è attivata la Conferenza di Valutazione. L Autorità procedente, d intesa con l Autorità competente per la VAS, convoca i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, alla Conferenza di Valutazione. La Conferenza di Valutazione è articolata in almeno due sedute: la prima, di tipo introduttivo è volta ad illustrare il documento di orientamento (Scoping) e ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni nel merito; la seconda, è finalizzata a valutare il DdP e il Rapporto Ambientale, esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti, prendere atto degli eventuali pareri obbligatori (eventuale raccordo con Verifica di VIA e Valutazione di Incidenza) previsti. Di ogni seduta della conferenza è predisposto apposito verbale. Comunicazione e Informazione Comunicazione e informazione caratterizzano il processo decisionale partecipato, sia del Documento di Piano sia della VAS, volto ad informare e a coinvolgere il pubblico. L Autorità procedente, d intesa con l Autorità competente per la VAS, provvede a: individuare i singoli settori del pubblico interessati all iter decisionale; definire le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico. 13

14 Relativamente alle associazioni, organizzazioni o gruppi, in relazione al DdP, si ritiene opportuno: individuare tutte le realtà presenti nel territorio considerato, a seconda delle loro specificità; avviare con loro momenti di informazione e confronto. - L.R. n.7 del 5 febbraio 2010 All'art.21 si considerano poi gli adeguamenti della L.R. 12/2005 per quei comuni, compreso appunto il presente, che entro il 31 marzo 2010 non sarebbero arrivati ad adottare il PGT. All'art.32 vanno considerate le norme relative all'istituzione del Piano Generale delle Aree Protette-PRAP ed alla loro gestione, nonché alla specifiche applicazioni delle Direttive Europee Habitat ed Uccelli LINEE GUIDA ASSUNTE E DOCUMENTO ORIENTATIVO Le fasi iniziali di stesura del Documento di Piano del PGT, e quindi anche della relativa VAS, sono partite da alcune considerazioni di fondo che hanno tratteggiato lo Scenario di Riferimento Generale (SRG) verso il quale lo strumento urbanistico (PGT) avrebbe dovuto puntare con le proprie scelte pianificatorie ed operative. Ovvero sono state estrapolate le linee guida che avrebbero poi dovuto orientare il successivo lavoro di messa a punto degli scenari di dettaglio (per aree tematiche), degli obiettivi e delle azioni. Tale processo, tipico di un vero e proprio Piano d'azione, si è sviluppato partendo da tre elementi pregressi: a) i contenuti specifici del Documento di Inquadramento, realizzato ed approvato dall'amministrazione comunale nel 2006 come strumento ponte tra il precedente Piano Regolatore Generale (approvato solo nel 2005) ed il futuro PGT; b) le indicazioni e le dichiarazioni politico-strategiche del Sindaco e dell'amministrazione comunale; c) gli indirizzi degli strumenti urbanistici sovraccomunali ed in particolare di quelli previsti da Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino (Parco regionale e Parco Naturale), all'interno del quale il comune di Torre d'isola è completamente incluso. In tal senso la presenza delle aree di Intervento Comunale (IC) previste dal Parco e una minor attenzione della legge n.12/2005 alle esigenze specifiche della pianificazione comunale all'interno delle aree protette hanno posto gli indirizzi del Parco del Ticino tra i principali fattori di condizionamento esterno per la stesura del PGT stesso. Alla luce delle informazioni e degli indirizzi pregressi sopra descritti, si è dunque arrivati a definire uno Scenario di Riferimento Generale (SRG) del Piano di Governo del Territorio-PGT, tratto dallo stesso, e al quale lo strumento pianificatorio dovrà puntare nei prossimi 10 anni (vedi cap.6.1). Tale Scenario di Riferimento Generale (SRG), la cui coerenza sarà poi esaminata nei successivi capitoli dedicati alle fasi valutative (capp. 6 e 7), potrà essere reso attuabile perseguendo a loro volta gli Scenari Tematici Strategici e i relativi Obiettivi di Settore, applicati a 12 aree tematiche principali (vedi cap.1.3. dedicato ai metodi) e che vengono poi concretamente realizzate attraverso l attuazione delle Azioni prioritarie descritte nella parte progettuale; tutto ciò costituisce nel suo insieme le Politiche di Intervento del 14

15 PGT, ovvero appunto quel Documento di Piano valutato dal presente Rapporto Ambientale della relativa VAS. Infine ulteriori indicazioni generali per la stesura del PGT sono sono state poi assunte anche sulla base di quanto indicato dalla L.R. 4/2008, l art. 10-bis detta Disposizioni speciali per i Comuni con popolazione inferiore o pari a abitanti, popolazione risultante dall ultimo censimento ufficiale; pertanto al Comune di Torre d Isola si applicano le disposizioni di cui al citato art. 10-bis, in quanto la popolazione residente al Censimento ISTAT dell anno 2001 ammontava a abitanti. In estrema sintesi per i comuni con popolazione inferiore ai abitanti l art. 10-bis stabilisce, in particolare per la stesura del Documento di Piano oggetto della presente VAS, quanto segue: 1. Non si applicano alcune disposizioni che devono quindi ritenersi riferite ai soli comuni con popolazione superiore ai abitanti, e precisamente: i commi 1, 2, 4 dell articolo 8 Documento di Piano; i commi da 1 a 7 e 14 dell articolo 9 Piano dei servizi; i commi da 1 a 4 e 6 dell articolo 10 Piano delle regole; i commi 2 e 3 dell articolo 12 Piani attuativi comunali. 2. Il Documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole sono articolazioni di un unico atto; hanno validità a tempo indeterminato; sono sempre modificabili. 3. Il Documento di Piano deve essere verificato e aggiornato almeno ogni 5 anni. 4. Il Documento di Piano definisce il quadro conoscitivo del territorio comunale con particolare riferimento alle previsioni territoriali di livello sovraordinato, l assetto del territorio urbano ed extraurbano, le caratteristiche del paesaggio agrario e dell ecosistema, il sistema della mobilità, le presenze di interesse paesaggistico, storico-monumentale ed archeologico, nonché l assetto geologico, idrogeologico e sismico, finalizzando il quadro delle conoscenze alla determinazione delle principali dinamiche in atto, delle maggiori criticità del territorio e delle sue potenzialità. 5. Il Documento di Piano (DdP) individua gli obiettivi generali di sviluppo, miglioramento e conservazione per la politica territoriale del comune, verificandone la sostenibilità; determina inoltre gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo con prioritario riferimento alla riqualificazione del territorio, alla minimizzazione del consumo di suolo, all utilizzo ottimale delle risorse territoriali, al miglioramento dell assetto viabilistico e della mobilità, nonché dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale. 6. Il DdP determina le politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali, dettagliando e circostanziando eventuali scelte di rilevanza sovracomunale, nonché dimostrando la compatibilità delle predette politiche di intervento con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione. 7. l DdP individua puntualmente gli ambiti di trasformazione assoggettati a piano attuativo, determinandone gli indici urbanistico-edilizi in linea di massima, le destinazioni funzionali, nonché gli eventuali criteri di negoziazione per l attuazione degli interventi; 15

16 8. l DdP definisce eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione METODOLOGIA ADOTTATA I metodi utilizzati per il processo di valutazione ambientale del Documento di Piano (DdP) fanno pertanto specifico riferimento alle indicazioni contenute nel quadro normativa descritto nei capitoli precedenti ed a cui si fa esplicito rimando. In pratica la stesura della VAS è un insieme di elementi prettamente tecnici, legati soprattutto alla raccolta, selezione ed elaborazione delle informazioni nonchè alle fasi valutative, uniti ad altri aspetti di tipo più comunicazionale, collegati invece ai processi formali ed effettivi di informazione e partecipazione del pubblico e degli stakeholders locali, sia per la raccolta di proposte e richieste sia per la diffusione di quanto elaborato dal Documento di Piano RAPPORTO TRA PROCESSO DI PIANO E DI VALUTAZIONE Con l emanazione della D.G.R. n. VIII/351 del 13 Marzo 2007 avente ad oggetto Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi ai sensi dell art. 4, comma 1, L.R. 12/2005, sono state meglio individuate e precisate tutte le varie fasi inerenti alla formazione del P.G.T. ed al relativo processo di valutazione ambientale V.A.S. con il fine di meglio integrare la dimensione ambientale nella pianificazione e programmazione del territorio; l integrazione deve essere effettiva a partire dalla prima fase di impostazione e fino alla attuazione e revisione, sviluppandosi durante tutta la fase del P.G.T.. Il processo di integrazione viene perseguito con le seguenti quattro fasi: FASE I orientamento ed impostazione; FASE II elaborazione e redazione; FASE III consultazione, adozione ed approvazione; FASE IV attuazione, gestione e monitoraggio. L'ormai nota figura di seguito riportata sintetizza la sequenza delle varie fasi del processo di piano, dei relativi contenuti e della loro sistematica integrazione con la valutazione ambientale; la dialettica del processo di integrazione è rappresentata da un costante filo che collega le varie fasi, ed evidenzia la stretta integrazione fra i vari processi al fine di orientare le scelte verso la sostenibilità ambientale. Tale connessione tra il gruppo dei progettisti ed i tecnici deputati alla stesura della VAS è stato poi particolarmente intensa nell'ambito del presente lavoro per il PGT di Torre d'isola, dove più volte le osservazioni di valutazioni, relative a parti del Documento di Piano in fase di stesura, sono state recepite dei progettisti ed adottate/adattate in corso d'opera in quello che si è rivelato un costante e proficuo scambio di vedute. In altre situazioni le elaborazioni legate al processo valutativo, ancora in fase di analisi, sono state tradotte in proposte progettuali, come nel caso dei contenuti legati alla rete ecologica comunale, che si è tradotta in proposte per la mitigazione e compensazione ambientale delle aree edificabili. 16

17 Fig.2 - Rapporto tra il processo di stesura del Piano e il parallelo processo di valutazione VAS. Lo sviluppo continuo del processo di V.A.S. è poi sintetizzata nell'altrettanto noto schema seguente, che specifica la successione della fasi della precedente figura: 17

18 PROCESSO METODOLOGICO - PROCEDURALE Fig. 3 - Processo metodologico-procedurale Conseguentemente nella stesura del presente P.G.T. si è poi applicato uno schema metodologicoprocedurale legato alle diverse fasi del processo di Piano, in relazione sia alle componenti ambientali che entrano trasversalmente nelle varie tematiche del Piano stesso sia ai previsti feedback provenienti della V.A.S.. Tali fasi principali sono state pertanto così suddivise: 18

19 1. Fase 0 PREPARAZIONE 2. Fase 1 ORIENTAMENTO E IMPOSTAZIONE I CONFERENZA: DI VERIFICA E VALUTAZIONE 4. Fase 2 ELABORAZIONE E REDAZIONE II CONFERENZA: DI VALUTAZIONE 6. Fase 3 ADOZIONE-APPROVAZIONE 7. Fase 4 ATTUAZIONE-GESTIONE Circa poi la delicata fase di sensibilizzazione ed informazione della cittadinanza e di tutti i soggetti interessati, lo schema sottostante indica la successione dei principali momenti di partecipazione da attuare in relazione alle varie fasi e momenti di elaborazione del Piano (vedi anche Cap. 6.4). Fig. 4 - Principali fasi di sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento del pubblico. FASE 0 PREPARAZIONE - Avvio del procedimento di formazione del P.G.T. L Amministrazione Comunale con Deliberazione della Giunta N. 105 del 29 Giugno 2005, esecutiva ai sensi di Legge, ha dato avvio al procedimento di formazione del P.G.T. come prescritto all art. 13, comma 2, della L.R. 12/2005 e s.m.i., procedendo all avviso pubblico sul quotidiano locale La Provincia Pavese di giovedì 7 luglio 2005 e l affissione all Albo Pretorio con pubblicazione dal 7 Luglio al 31 Luglio L avviso stabiliva il termine del 31 Ottobre 2005 entro il quale chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, può presentare suggerimenti e proposte ai fini delle scelte da operare con la formazione del P.G.T.. Con successiva procedura di selezione il Responsabile del Servizio Tecnico del Comune provvedeva con propria determinazione n. 19/2007 del 30 Maggio 2007 ad affidare l incarico per la redazione del P.G.T. e relativa V.A.S.. 19

20 Conseguentemente è stato costituito un gruppo di lavoro così costituito: 1. Arch. Marco BOSI Progettista incaricato Coordinatore generale 2. Ing. Francesco DE AMICI Consulente del Comune di Torre D Isola 3. Arch. Michela FANCHINI Analisi Urbanistico-Territoriale e Cartografia 4. Arch. Linda PIZZOCCARO - Studio Bosi, responsabile GIS. 5. Dott. Nat. Armando GARIBOLDI Responsabile V.A.S. e consulente in materia Agraria, Ambientale, Naturalistica e Forestale; Consulente sviluppo socio-economico 6. Dott. Geologo Gianluca NASCIMBENE Relazione geologica-idrogeologica-sismica 7. Geom. Enrico PASCIUTTI Studio Geometri Associati Pasciutti - Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo - P.U.G.S.S. Per il Comune il Geom. Michele VITTORI Ufficio Tecnico Comunale è stato nominato Responsabile del procedimento. Va evidenziato che, causa indisponibilità delle risorse, non è stato invece possibile redarre un Piano di Zonizzazione Acustica. Sono stati altresì nel frattempo individuate: l'autorità procedente: nella figura del Segretario comunale Dott.ssa. Cristina SACCHI; l'autorità proponente e competente: nella figura del Sindaco, prima rappresentato dal sig. Marco BELLAVITI e poi (da aprile 2009) dal sig. Cav.Michele TROMBETTA PERCORSO DI LAVORO Del gruppo di lavoro sopra descritto, a partire dall'estate 2007, si è formato un gruppo ristretto costituito dal Progettista incaricato Arch.Bosi, dall'arch. Pizzoccaro, dall'arch.fanchini, dall'ing. De Amici, dal dott. Gariboldi e dal Geom. Vittori. Tale gruppo di tecnici ha provveduto ad incontrarsi, nella prima fase, all'incirca ogni settimana e, assieme agli altri tecnici, ha completato la parte principale della fase analitica in un anno circa (settembre 2008). -Il 7 e il 9 luglio 2008, in due distinti successivi, sono state quindi presentati i primi risultati della fase di analisi, le linee guida e di indirizzo ai membri della Giunta comunale e della maggioranza. -Il 10 settembre 2008 è stata convocata un'assemblea pubblica generale aperta al pubblico e dedicata in particolare ad associazioni ed altri stakeholders locali in vista della convocazione della I Conferenza di Valutazione della VAS - 17 settembre 2008 è stata convocata la prima Conferenza di Valutazione della VAS. - 3 dicembre 2008 è stata convocata un'assemblea pubblica generale aperta al pubblico e dedicata in particolare ai residenti delle frazioni Massaua, S.Sofia, C.na Campagna, Torre d'isola centro per raccogliere osservazioni e contributi, entrando nella fase di redazione del Documento di Piano. 20

21 - 5 dicembre 2008 è stata convocata un' altra assemblea pubblica generale aperta al pubblico e dedicata in particolare ai residenti delle frazioni S.Varese, Cà de Vecchi, Carpana, Casottole e Sette Filagni per raccogliere osservazioni e contributi, entrando nella fase di redazione del Documento di Piano dicembre 2008: tavolo di lavoro ristretto con i componenti della commissione del paesaggio ed alcuni rappresentanti di associazioni dicembre 2008: redazione e distribuzione questionario a tutte le famiglie del paese. - Gennaio-Marzo 2009: raccolta ed elaborazione questionari ed inizio elaborazione del Documento di Piano - Aprile 2009: elezione comunali e nuova amministrazione. - Novembre 2009: integrazione con nuove indicazione della Giunta Comunale, che decide di inserire elementi che vanno a costituire in nuovo punto n.3 dello scenario strategico generale (vedi cap ). - Maggio 2010: completamento del Documento di Piano - Giugno 2010: completamento Piano delle Regole e Piano dei Servizi - Luglio 2010: consegna formale all Amministrazione comunale della proposta di PGT. - Ottobre 2010: completamento e consegna formale all Amministrazione delle relative VAS e VIC METODI E ELABORATI TECNICI DI SINTESI Anche il percorso di VAS per la specifica redazione del Rapporto Ambientale, vede una prima parte di analisi (ovvero la descrizione dello stato di fatto e la verifica del livello attuale delle conoscenze), una di sintesi (ovvero l'analisi organizzata delle molte informazioni raccolte per la stesura del PGT, al fine di delineare un quadro sui punti di forza e di debolezza del territorio e delle scelte urbanistiche in itere) ed una di valutazione vera e propria del percorso pianificatorio (ovvero in particolare sulle scelte e sugli strumenti urbanistici ed edilizie del Documento di Piano del nuovo PGT) e della sua congruità con i vari strumenti pianificatori e normativi esterni ed interni. Lo schema metodologico adottato per la valutazione del Piano di Torre d Isola attraverso la redazione del Rapporto Ambientale è quello sintetizzato poi nella successiva fig.6. Nelle lunghe ed approfondite fasi di analisi e di sintesi sono stati pertanto inizialmente valutati tutti gli elaborati prodotti (63 tavole tematiche allegate al Documento di Piano, più gli studi tematici di settore, ovvero il PUGSS e il Piano Idrogeologico), al fine di cominciare ad individuare eventuali elementi di ricaduta sulla componenti ambientali e poter suggerire sin da subito utili contributi, in una logica di ecosostenibilità, alla fase progettuale/pianificatoria (vedi All.10.2). 21

22 In particolare a conclusione della fase di analisi, cioè di raccolta dei dati ambientali e socio-economici che caratterizzano l area di studio, ed entrando invece nella fase di sintesi della VAS, ovvero nella raccolta organizzata e funzionale dei dati descrittivi a supporto delle seguenti fasi di valutazione, si ritenuto è opportuno individuare una serie di parametri in grado di definire in un modo il più possibile oggettivo non solo la qualità ambientale del territorio in esame, ma anche il suo livello di esposizione e di risposta potenziale all azione di pressioni o perturbazioni di tipo ambientale. Tali aspetti possono essere rappresentati anche su basi spaziali e non solo in termini puramente descrittivi. Ciò soprattutto nell ambito di lavori, come il presente, finalizzati alla pianificazione urbanistica e territoriale, ovvero alla progettazione dell uso degli spazi. A tal fine si possono quindi realizzare specifiche cartografie tematiche che, nel caso di Torre d'isola, sono state proposte appunto come frutto anche di supporto alla pianificazione (stesura del PGT) dal parte della VAS e non solo come momento di controllo e verifica. Pertanto si è scelto di realizzare quattro carte tematiche di supporto al processo di VAS ma anche utili agli estensori del Piano, i cui valori e tipologie degli oggetti che le vanno a comporre sono state in parte rielaborate e sviluppate dalla cartografia del Documento di Piano del PGT, seppur assemblate ed unite in un unica carta dei valori ed integrate anche con altri parametri non evidenziati nel PGT stesso. Per esempio la VAS02-Carta dei Valori e delle sensibilità paesaggistico-ambientali attuali, la VAS03-Carta delle proposte di mitigazione e compensazioni ambientali e la VAS05-Carta degli elementi sovracomunali di supporto alla Rete Ecologica Locale evidenziano non solo le emergenze di maggior pregio del territorio in esame, ma ne propongono anche una possibile classificazione in zone di diversa sensibilità od anche forniscono elementi utili a sucessive zonizzazioni pianificatorie. E' stato inoltre elaborata anche una carta VAS1 Sintesi delle previsioni di Piano, partendo dagli scenari di Piano, che evidenzia in modo schematico e immediato appunto le scelte trasformative del nuovo PGT, non limitandosi al solo Documento di Piano ma sottolineano anche quanto previsto dagli altri due strumenti. Tale carta, assieme alla Relazione del Documento di Piano, ha costituito la base per le valutazioni della presente VAS. L utilizzo incrociato di queste quattro carte, di seguito descritte in dettaglio e allegate alla presente relazione, che sintetizzano e rappresentano spazialmente quanto raccolto nelle fasi di analisi in termini di descrizione della locale qualità territoriale (e di ciò che la può compromettere), permette poi di contestualizzare le successive valutazioni agli opportuni livelli di dettaglio e con la maggiore finezza possibile. Di conseguenza anche le successive scelte pianificatorie dovranno tener conto di tali rappresentazioni e delle implicazioni strategiche in esse contenute (es. individuazione di ambiti di mitigazione). VAS01 SINTESI DELLE PREVISIONI DI PIANO Questa carta (1:10.000), mutuata direttamente dal Piano, sintetizza in maniera visiva e georeferenziata innazitutto uan serie di elementi di tipo spaziale previsti dal PGT, sia di valenza che di destinazione d'uso. Essi sono : 22

23 ambiti di Trasformazione (Ambito di trasformazione residenziale -A.T.R. e Ambito di trasformazione redidenziale di recupero -A.T.R.R.) (proposte dal DdP) aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologico (PdR) aree non soggette a trasformazione urbanistica (PdR) ambiti agricoli (PdR) ambiti del tessuto urbano consolidato (PdR) aree adibite a servizi e impianti tecnologici (PdS) Inoltre vengono sinettizzate anche le principali azioni strategiche di Piano: Mantenimento di punti di vista di valore Contrasto alla saldatura tra gli spazi urbanizzati Ampliamento parcheggio in VIa De Paoli Ampliamento scuola elementare Nuova piazza pubblica (A.T.R.R.1) Centro visite e/o un Museo del fiume dedicato al Ticino. Realizzazione nuova viabilità Implementazione del sistema della mobilità lenta Mitigazione impatti di traffico Viabilità esistente Viabilità in progetto VAS02- CARTA DEI VALORI E DELLE SENSIBILITA' PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Questa carta (1:10.000) sintetizza in maniera visiva e georeferenziata i principali elementi di valore storico e paesaggistico ambientale presenti sul territorio. Ovvero, al di là della formalizzazione e della zonizzazione dei vincoli, si ritiene importante localizzare le principali emergenze positive di questo tipo, che costituiscono il patrimonio territoriale residuo (una sorta di gioielli di famiglia ). Le categorie utilizzate per la determinazione di tali emergenze e le relative definizioni sono state riprese usando quelle previste dal PTCP della Provincia di Pavia (Artt.32 e 33 NTA), seppur integrate ed ampliate per alcune tipologie. Ciò al fine di facilitare comunque i collegamenti ed i riferimenti formali e normativi con la pianificazione di scala sovraccomunale. 1. Visuali sensibili Si definiscono con tale termine le aree che, per fattori relazionali con elementi di particolare significato paesaggistico (ambientale e culturale) e per sensibilità percettiva, necessitano di una specifica salvaguardia. A tal fine il PGT dovrà prevedere norme specifiche atte a garantire una corretta fruizione degli elementi paesistici della visuale a cui si riferisce e il mantenimento o miglioramento delle caratteristiche delle aree stesse. Per esempio potranno essere regolamentate le altezze dell'edificato, le forme e i colori e soprattutto il mantenimento dei coni visivi principali lungo i percorsi di riferimento. 23

24 In particolare l'individuazione di tali aree sensibili (espressi come coni ottici ) è stata a sua volta definita attraverso la somma di ulteriori possibili componenti che ne costituiscono il valore finale complessivo come sensibilità potenziale a subire, al contrario, trasformazioni da parte di quattro incidenze potenziali, secondo quanto specificato nel procedimento di valutazione dell impatto paesistico normato dalla parte IV (art. 25 e seguenti) del "Piano Territoriale Paesistico Regionale" approvato con D.CR Lombardia n. VI1I197 del P.T.P.R. e dalle "Linee Guida per l'esame Paesistico dei Progetti, approvate con D.GR. Lombardia n. VII/ del Tali incidenze sono: 1) Incidenza morfologica e tipologica (legata alle trasformazioni delle componenti ecosistemiche, morfologiche e percettive del paesaggio naturale, agrario, ma anche di quello storico-antropico pregresso) 2) Incidenza linguistica: stile, materiali, colori 3) Incidenza visiva diretta 4) Incidenza simbolica (storico-culturale) Nell'area in esame si sono quindi sostanzialmente riprese, definendole meglio ed ampliandole, quelle fasce già in parte proposte in tal senso nel recente Documento di Inquadramento e relative soprattutto agli scorci paesaggistici di particolare valore nel contesto della valle fluviale del Ticino e quelli rivolti alla percezione dell'identità storico culturale dei nuclei abitati più antichi del territorio comunale, a cominciare dalle visuali sensibili poste attorno al complesso di villa Botta-Adorno. Inoltre si sono descritte le eventuali visuali sensibili presenti attorno ai nuclei edificati, considerandole sia dall esterno verso i centri abitati ma anche dall interno di quest ultimi verso la campagna. Il valore percettivo da salvaguardare, in un lavoro come quello presente, non può essere infatti solo quello di chi guarda da fuori verso il paese ma anche di chi vive all interno del paese stesso e si rivolge verso territorio circostante. Nella legenda delle tavole è evidenziato il principale punto di percezione dello scorcio paesaggistico. 2. Viabilità di interesse storico Si definisce con tale termine la viabilità che ricalca i tracciati già individuati nella cartografia IGM di primo impianto. L'obiettivo da perseguire è la salvaguardia e la valorizzazione paesaggistica sia del percorso che degli elementi accessori. In sede di pianificazione locale in relazione all'importanza del tracciati potranno essere individuate fasce di rispetto da sottoporre a regolamentazioni paesaggistica sia per quanto riguarda la tipologia di insediamenti fronteggiati sia per il mantenimento del decoro ambientale (per esempio la limitazione della cartellonistica). Nel territorio comunale tale tipo di abilità, riconosciuta dal PTCP, interessa tutto il percorso dell'attuale via Riviera. Inoltre, pur non individuato dall attuale PTCP e quindi formalmente non riconoscibile, vi sarebbe almeno un tratto dell'ex-strada statale n.526 nella parte che attraversa la frazione Boschetto, posto lungo l antica via mercatorum che saliva dal Ticino verso la c.na (oggi frazione) Divisa. 3. Siti di interesse storico-archeologico Rientrano in questa categoria le aree interessate da notevole presenza di materiali antichi e che si possono configurare come luoghi di importante documentazione storica. Nel territorio comunale tale zonizzazione interessa sicuramente l'area attorno ai dossi della frazione Boschetto e della Villa Botta-Adorno mentre 24

25 appare spropositata la fascia contrassegnata con tale vincolo coincidente grosso modo con i confini del parco naturale del Ticino. In quest'ultimo contesto, infatti, si riconoscono eventuali elementi molto localizzati (per esempio zona attorno alla chiesetta di Santa Sofia) e non una diffusione estensiva e diffusa come quella indicata. 4. Centri e nuclei storici originari Gli aggregati così definiti rientrano solitamente nelle zone ai sensi del DM 1444/ 68, mentre nel presente caso si è preferito utilizzare i riferimenti cartografici più datati attualmente disponibili, ovvero le prime cartografie IGM risalenti al 1889 e considerare come storici gli edifici oggi ancora esistenti e già mappati in quella data. Nel territorio comunale interessano essenzialmente lo storico nucleo attorno a villa Botta Adorno, una parte della cascine più antiche (Boschetto, c.na Grande, c.na Campagna e Carpana, c.na S.Varese,ecc.), oltre a piccoli nuclei centrali in alcune delle altre frazioni e spesso disposti lungo le rogge principali. 5. Parchi storici Tali aree, indipendentemente dal titolo attuale proprietà e da soggetto gestore, costituiscono insieme unitari di tutela della memoria storica locale. Devono pertanto essere individuati in fase di pianificazione locale e valutate corpo di limiti massimi della distensione storica. Quindi in sede di predisposizione della strumentazione urbanistica non potranno essere soggetti a frazionamenti computabili ai fini del suo disfacimento di standard di servizi. Nel territorio comunale l unica area che presenta tali valori è quella del parco privato annesso alla villa Botta Adorno che scende verso il Ticino. 6. Emergenze geomorfologiche L interesse ambientale di questi elementi e/o località è determinata, per il territorio comunale di Torre d Isola, dai seguenti aspetti: - peculiarità geologica e geomorfologica; - integrità e leggibilità rispetto al contesto di appartenenza; - evidenza percettiva nella caratterizzazione del paesaggio. Nell'area oggetto di studio essi sono: 1. dossi eolici emergenti sul piano fondamentale della pianura; 2. le scarpate morfologiche meglio definite e continue (essenzialmente le scarpate di terrazzo del corso principale del fiume Ticino); 3. cuspidi di terrazzo fluviale. 7. Vegetazione diffusa ed alberi monumentali Sono comprese in questa categoria: le biocenosi frammentate ancora di una certa consistenza ma di dimensioni minori rispetto a quelle dei popolamenti forestali veri e propri, quali ad esempio i nuclei arborei isolati; la vegetazione territoriale lungo rose canali; le principali siepi e filari e gli esemplari isolati di alberi 25

26 quando essi presentano elevato interesse (per l'età, tipologia, valore botanico). Tale componente è poi meglio definita nella Tavole dell Uso del suolo e delle unità ecosistemiche. 8. Aree boscate (esclusi pioppeti) Ai sensi della L.R.n.80/89 sono considerati "boschi" i popolamenti arboreo od arbustivi di qualsiasi stadio di età di superficie superiore a 2000 m². Nel territorio comunale tale aree sono sostanzialmente circoscritte alle zone lungo i terrazzi e le scarpate fluviali e all'interno della golena del fiume Ticino. Tale componente è poi meglio definita nella Tavole dell Uso del suolo e delle unità ecosistemiche. 9. Zone umide palustri, specchi di acque lentiche naturali ed artificiali Sono sostanzialmente alcuni piccole lanche residue, seppur isolate, poste nella fascia golenale e soprattutto i tratti lentici dei canali naturali direttamente collegate al corso del fiume Ticino. Le aree di origine artificiale sono invece i residui, allagati, di piccole zone estrattive. Nel territorio comunale questa categoria interessa oggi quattro piccoli specchi d'acqua attualmente utilizzati per uso ricreativo. Tale componente è poi meglio definita nella Tavole dell Uso del suolo e delle unità ecosistemiche. 10. Corsi d'acqua Si intendono in tale categoria i corpi idrici a sviluppo lineare di acque lotiche, sia naturali e sia artificiali, ovvero oltre al corso del Ticino quelli delle principali logge e canali ancora attive che costituiscono il reticolo idrico superficiale minore. Tale componente è poi meglio definita nella Tavole dell Uso del suolo e delle unità ecosistemiche. 11. Altri habitat naturali ed associazioni vegetazionali individuati dalle direttive comunitarie (Dir. UE 42/93 Habitat ). Si riferiscono alle cinque tipologie di habitat prioritari individuati all'interno del Sito Interesse Comunitario (SIC). 12. Area di consolidamento dei caratteri naturalistici Si tratta di aree con caratteri eterogenei, interessate da fattori specifici o dalla presenza combinata di aspetti fisici, naturalistici ed agrari, di valore congiunto. Infatti pur nella loro connotazione a tratti anche molto antropizzata questi ambiti conservano un ruolo significativo nella struttura ambientale del comune ed in particolare quali elementi di deframmentazione funzionale (fasce di connessione, corridoi ecologici, ecc.) volte a ricostruire o a salvaguardare la continuità ecosistemica del territorio. Inoltre nella stessa tavola vegono riportate le quattro categorie in cui è stato suddiviso il territorio comunale dal punto di vista della sensibilità paesaggistico-ambientale. Per valutare infatti le possibili risposte delle territorio e dei suoi ecosistemi alle varie perturbazioni e pressioni di tipo ambientale, in parte evidenziate nella carta delle criticità ambientali, anche in relazione alle finalità del presente lavoro ed alle sue relazioni con le componenti urbanistiche e paesaggistiche, si è scelto di utilizzare quali elementi di sintesi i parametri che compongono la locale sensibilità e fragilità ambientale. 26

27 Infatti ai fini della valutazione di qualità è essenziale conoscere la capacità degli elementi ambientali considerati di resistere a pressioni di origine esterna e la loro capacità di percepire tali pressioni. Questa capacità di risposta può essere sintetizzata nel concetto di "sensibilità". In particolare si parla di elementi sensibili per quelli in grado di subire trasformazioni o danni più o meno consistenti in conseguenza di una data pressione, che andrà pertanto individuata sia nella sua natura sia nelle forme e nei percorsi lungo le quali essa si manifesta. Al contrario gli elementi non modificati o poco modificabili da elevati livelli di pressione anni invece un'elevata resistenza". La resistenza a fattori esterni può essere passiva: ovvero i fattori perturbanti possono entrare le stesse di sistema, almeno fino determinati livelli, senza provocare particolari risposte negative. Andranno poi considerate anche se le eventuali forme di resistenza attiva ovvero quella che potrebbe essere definita come una capacità omeostatica del sistema, in grado di conservare attivamente nello stato fisiologico ordinario grazie all'azione di un insieme di processi interni. In tutti i casi dovrà essere comunque posta molta attenzione affinché si tratti di resistenza effettiva e non di accumulo progressivo di agenti negativi che esprimeranno i loro effetti una volta superate determinate soglie di assorbimento (come può essere nel caso dei fenomeni di accumulo di pesticidi da parte di determinati organismi). Tali concetti si applicano a tutte le realtà ambientali: si parla infatti di specie sensibili, ecosistemi sensibili, di aree sensibili, ecc. Andrà poi considerato il fatto che la sensibilità di una determinata realtà ambientale non è una caratteristica assoluta, bensì relativa: essa può variare a seconda della natura delle pressioni in gioco. In qualche caso è comunque utile ragionare in termini di sensibilità globale, definita talvolta anche "sensitività" di un sistema. In tal senso interessante notare come tale concetto possa essere avvicinato per certi aspetti a quello di "valenza ecologica". A seconda poi del livello di analisi sia dei soggetti bersaglio sia degli elementi di pressione si potranno distinguere una sensibilità generica oppure una sensibilità specifica. Un particolare tipo di sensitività è infine la "fragilità" di un sistema, caratteristica che esprime più specificatamente la facilità con cui sistemi in oggetto può collassare (ovvero arrivare modifiche irreversibili di stato) quando è oggetto di perturbazioni e disturbi. Anche in questo caso si potranno distinguere differenti livelli sia di fragilità strutturale (quando alla stessa struttura fisica che si disgrega), sia di fragilità funzionale (quando sono le funzioni e di interconnessioni del sistema che perdono efficienza). Pertanto nel presente lavoro la carta di sintesi (1:10.000) tematica va intesa come una rappresentazione della sensibilità ambientale generale all interno della quale gli elementi di valutazione della sensibilità specifica sono soprattutto quelli legati alla fragilità funzionale degli ecosistemi esaminati. Nel caso di parametri di tipo culturale (es. visuali sensibili) la sensibilità/fragilità nasce soprattutto da quanto un ipotetico intervento di trasformazione ne può modificare l'integrità sostanziale dello scorcio. Tale tavola è stata quindi costruita per ambiti ambientali omogenei a cui è stato dato una valore di sensibilità ambientale diverso, diviso in quattro classi (sensibilità molto elevata, elevata, media, bassa) e definito sulla base di alcuni parametri-indicatori di riferimento utilizzati. Quest ultimi sono stati scelti di relazione alla loro capacità di descrivere un determinato livello di risposta ad una perturbazione o pressione un particolare 27

28 aspetto della qualità ambientale del territorio in esame e in modo tale da essere confrontabili e sinergici tra loro. Si è cioè evitato di selezionare indicatori di qualità ambientale troppo disomogenei o diversi tra loro (es. presenza di specie rare e visuali sensibili), difficilmente utilizzabili insieme. In relazione poi agli obiettivi primari del presente lavoro, che sono essenzialmente di tipo urbanistico e con impatti derivati soprattutto dalle azioni di trasformazione nell uso dei suoli, si sono privilegiati pochi gruppi di descrittori e tutti con evidenti legami con le componenti qualitative del paesaggio. Sono stati pertanto utilizzati i seguenti indicatori: 1. Emergenze geomorfologiche e loro ambiti di pertinenza (es. fasce soprastanti le scarpate fluviali). 2. Presenza di ecosistemi naturali (e, al loro interno, di habitat prioritari ai sensi della Direttiva UE 92/43 Habitat ) e/o di agroecosistemi tradizionali pregiati (es. marcite). 3. Presenza di visuali sensibili dal punto di vista paesaggistico-percettivo e dell identità locale. Pertanto vi dovrà essere auspicabile rispondenza tra gli aspetti che hanno maggiormente concorso alla valutazione della sensibilità del sito (elementi caratterizzanti e di maggiore vulnerabilità) e le considerazioni da sviluppare nel progetto di pianificazione complessiva del territorio (PGT) relativamente al controllo dei diversi parametri e criteri di incidenza. Determinare quindi l'incidenza del progetto significa considerare se gli interventi di pianificazione che si andranno a proporre potranno modificare, ad esempio, in modo più o meno significativo i caratteri fondanti di quel luogo (morfologici, culturali, percettivi, ecc.) rispetto ad alcuni importanti/principali punti di vista (coni ottici o visuali sensibili) o alle emergenze di tipo naturalistico già individuati nella carta dei valori. VAS03 - CARTA DELLE PRESSIONI ANTROPICHE ATTUALI Questa carta (1:10.000) sintetizza in maniera visiva e georeferenziata i principali elementi di pressione antropica nei confronti dell'ambiente locale, sia attuali sia potenziali. Ovvero, al di là della formalizzazione e della zonizzazione dei vincoli, si ritiene importante localizzare le principali emergenze negative di questo tipo, che costituiscono le maggiori sorgenti macroscopiche di impatti ambientali già in corso o che si potranno potenzialmente esprimere in tempi medio-brevi (2-3 anni), preludio quindi a possibili manifestazioni di elementi di criticità. Si tratta anche in questo caso, quindi, di una tavola che sintetizza elementi qualitativi e non quantitativi, rimandando gli eventuali livelli di intensità a specifiche ed auspicabili indagini. In relazione poi agli obiettivi primari del presente lavoro, che sono essenzialmente di tipo urbanistico e con un attenzione ad eventuali impatti ambientali in grado di influenzare in primis la qualità degli insediamenti residenziali, si sono privilegiati pochi descrittori e tutti con evidenti legami con le componenti qualitative del paesaggio e della percezione antropica. Sono stati pertanto utilizzati i seguenti indicatori: 1. Sorgenti di impatti sulla qualità dell aria (compresi fonti puntuali di elettromagnetismo) 2. Sorgenti di impatti sul livello di rumore 3. Sorgenti e fasce di impatto sul consumo e qualità dei suoli e del paesaggio 4. Fasce di criticità potenziali individuate da leggi e da proposte progettuali 28

29 Si sono quindi individuati e rappresentati sulla carta gli ambiti del territorio comunale maggiormente esposti a sorgenti di degrado e a fonti di impatto che ne possono compromettere o ulteriormente dequalificare la struttura e la qualità, sia intrinseca (es. qualità dell aria) sia percepita (es. rumore e qualità del paesaggio o dei suoli). Fig. 5. Il campo sportivo, con in evidenza due tralicci per l'illuminazione notturna e,sullo sfondo, uno dei ripetitori per telefonia cellulare. VAS04- CARTA DELLE PROPOSTE DI MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI AMBIENTALI In questa carta (1:10.000) si propongono e si localizzano, sempre in relazione ai nuovi ambiti di trasformazione previsti dal DdP, una serie di elementi ecologico-funzionali finalizzati a possibili interventi di mitigazione e compensazione ambientale e paesaggistica. In molti casi essi potranno far parte della Rete Ecologica Comunale, ma in ogni caso potranno svolgere la loro funzione anche in maniera autonoma e non collegata con la REC. Essi sono: Fasce di connessione Fasce di mitigazione aree urbane Altri ambiti esterni (non connessi) di ripristino ambientale Ambiti di riqualificazione Fasce di mitigazione con impianti di arboricoltura Tra le unità proposte spicca l'importanza del mantenimento dei pioppeti e degli altri impianti di arboricoltura da legno (es. Regg.2080 e 2078 CEE), possibilmente coltivati con criteri di tipo anche naturalistico (es. sesti 29

30 di impianto orientati), per tamponare gli effetti di impatti legati al traffico automobilistico lungo il raccordo autostradale Pavia-Bereguardo. VAS05. CARTA DEGLI ELEMENTI SOVRACOMUNALI DI SUPPORTO ALLA RETE ECOLOGICA LOCALE Ai fini di dare ulteriori elementi di indirizzo per la stesura della Rete Ecologica Comunale-REC, si è ritenuto utile sintetizzare in una specifica tavola 1: gli elementi sovraordinati di indirizzo di tale settore, affinchè la proposta di REC si collegasse in maniera logica e funzionale a quanto previsto alle scali maggiori (tali elementi sono stati poi opportunamente recepiti dalle tavv.pds01 e PdS02 del PGT). In tale tavole sono stati pertanto riportati gli elementi afferibili in loco della rete ecologica regionale (RER) e di quella provinciale (REP), nonché quella, importante, prodotta dal Consorzio Parco Regionale Valle del Ticino per il suo territorio. In tal senso il corso del Ticino e la sua fascia golenale costituisce una fondamentale area-sorgente per la tutela ma anche l'irradiamento verso l'esterno di vari elementi delle biocenosi locali, mentre le scarpate fluviali principali e secondarie, oltre al reticolo idrico minore, cotituiscono interessanti elementi di appogio per corridoi ecologici di vari livelli. Ulteriori commenti a quanto emerso dalla redazione di queste tavole, ai fini di indirizzo per le scelte pianificatorie del PGT, sono riportate nell'allegato costituito dal cap.5 Dal punto di vista invece della valutazione vera e propria (cap. 7) dei possibili effetti attesi sull'ambiente, sul paesaggio e sulla salute pubblica causati dagli obiettivi e soprattutto dalle azioni previste dal DdP, partendo dai dati di analisi e da quelli di sintesi sopra ricordati, si è costruito un sistema valutativo piuttosto strutturato, anche in relazione alla delicatezza del territorio comunale, posto all'interno del Parco della Valle del Ticino. Il metodo si è quindi basato su un attenta verifica delle coerenze interne ed esterne e sulla scelta, come elementi valutativi di compatibilità, di una serie molto ristretta ma significativa di Criteri di Sostenibilità Ambientale (Fig.6). In una prima fase (A) si è pertanto proceduto alla costruzione del Quadro di riferimento (QR) assunto per la verifica della relativa integrazione all interno dello scenario di Piano, con la scelta dei riferimenti di sostenibilità a cui tendere, gli elementi condizionanti esterni (vincoli, scenari esogeni, ecc.) ed interni (precedente PRG, sviluppi intercorsi, le istanze dei cittadini). In una seconda parte (B) si sono poi fatti emergere i punti di forza e di debolezza (ovvero i valori e gli elementi di pressione-criticità) che caratterizzano il territorio di Torre d'isola e, attraverso il confronto e la sintesi dei principali documenti ed indirizzi in tema di sostenibilità, si è arrivato a definire un set molto sintetico di Criteri di Sostenibilità Ambientale (CS) sulla base del quale andare poi a confrontare e pesare gli obiettivi e le azioni del Piano.In questa parte, attarveros l'impiego di matrici anch ecomplesse, vengono 30

31 verificate le varie coeerzne si aesterne (es. con i vari strumenti di pianificazione sovraordinata quali PTR, PTC Parco Ticino PTC delal provicnia di Pavia), sia interne, e in quest'ultimo caso verificand oanche al coerenz atra gli obiettivi espressi dal DdP e poi le azini effettivamente proposte. Nella parte (C) si è quindi entrati nella fase di valutazione vera e propria, sia verificando gli effetti complessivi del Piano in alcuni comparti-chiave (es. il carico antropico o il consumo di suolo) sia valutando la sostenibilità degli effetti delle varie azioni proposte dal DdP, arrivando infine ad una valutazione complessiva e conclusiva del Piano Infine nell'ultima parte (D) del presente Rapporto Ambientale si è proceduto alla scelta degli indicatori ed alla definizione delle possibili modalità di controllo degli effetti del Piano nel tempo, ovvero alla messa a punto di una proposta di suo monitoraggio. Naturalmente a monte di tutto ciò, o meglio in parallelo, vi è stata anche un'approfondita analisi del Documento di Piano, dei suoi orientamenti assunti, degli obiettivi e delle azioni previste (Cap.6). 31

32 Fig. 6. Schema metodologico definito per la valutazione del Piano attraverso il Rapporto Ambientale e riferimenti ai suoi vari capitoli di pertinenza. Definizione del Quadro di riferimento (QR) assunto per la verifica della relativa integrazione all interno dello scenario di Piano, di cui: I Riferimenti di sostenibilità riconosciuti a cui tendere (cap.2.1.) ANAL. DOC. DI PIANO (cap.6) I Vincoli e le tutele da rispettare (cap.2.2.) Le potenziali influenze esterne al Piano (cap.3): Scenari esogeni (Obiettivi e Azioni derivanti dagli strumenti di pianificazione sovralocale) Le potenziali dinamiche interne senza l attuazione del Piano (cap.4): Scenari endogeni (PRG, sviluppi intercorsi, le istanze dei cittadini) Il qaudro conoscitivo territoriale: valori, pressioni ambientali e criticità. (cap.5 All.A) Estrazione tematiche ricorrenti verso le quali confrontare il Piano (ovvero attraverso le quali verificare la relativa integrazione all interno del Piano), Derivazione Criteri di Sostenibilità Ambientale (CS) da tematiche ricorrenti e verifica delle coerenze interne ed esterne, tramite matrici complesse) (capp ) F A S E A F A S E B Valutazione degli effetti del Piano e individuazione delle risposte (cap.8), attraverso: Valutazione degli effetti complessivi (cap.8.1) Valutazione delle azioni (cap.8.2) F A S E C Definizione delle modalità di controllo degli effetti del Piano nel tempo (cap.9) (Monitoraggio) F A S E D 32

33 1.4. FONTI UTILIZZATE Di seguito vengono esplicitate in forma sintetica (tabelle) le principali fonti informative documentali primarie, ovvero con esclusione dei testi puramente bibliografici, da cui sono state tratte la maggior parte delle informazioni per la verifica di VAS del Documento di Piano del PGT di Torre d'isola. Ovviamente tale base informativa è stata ampiamente integrata con le fonti locali dirette, quali ad esempio interviste e verifiche di campo. Tab. II-1. Fonti documentali principali (da banche dati, legislativi, studi organici di settore è esclusa la bibliografia specifica). SHAPEFILES Strati informativi Sistema Informativo Territoriale Sistema Informativo Territoriale Sistema Informativo Territoriale (Uso del suolo) BASI DATI Nome Annuario statistico regionale INEMAR IDRA Relazioni tecniche monitoraggio fauna nei SIC in Provincia di Pavia Relazioni tecniche monitoraggio habitat nei SIC in Provincia di Pavia Monitoraggio dell'aria in Provincia di Pavia Banca dati PTUA Statistiche dell energia DOCUMENTI Norme Nuovo Codice della Strada Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia Norme in materia ambientale Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale Legge per il governo del territorio Autore Regione Lombardia Provincia di Pavia Parco Lombardo Valle del Ticino Autore ISTAT - Regione Lombardia Regione Lombardia - Fondazione Lombardia per l'ambiente - ARPA Lombardia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Regione Lombardia Regione Lombardia ARPA Lombardia Regione Lombardia Ministero dello sviluppo economico DL n.285/1992 LR n.22/1998 DLgs n.152/2006 DLgs n.4/2008 LR n.12/2005 e successive modifiche Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi DCR n. VIII/351/2007 Valutazione Ambientale di piani e programmi: - VAS - Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell'articolo 4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, "Legge per il governo del territorio" e degli "Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale dei piani e programmi" approvati con deliberazione dal consiglio DGR n. VIII/6420/

34 regionale il 13 marzo 2007 atti n. VIII/0351(provvedimento n. 1). Piani e Programmi Piano Territoriale Regionale Piano Regionale per la Qualità dell'aria Piano Territoriale Paesistico Regionale Piano di Sviluppo Rurale Programma di tutela e uso delle acque Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Piano Faunistico Venatorio Provinciale Piano Territoriale di coordinamento Piano delle Attività Estrattive Progetto di Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico Piano Territoriale di coordinamento Documento di Inquadramento 2006 Altro Regione Lombardia Regione Lombardia Regione Lombardia Regione Lombardia Regione Lombardia Provincia di Pavia Provincia di Pavia Parco del Ticino Provincia di Pavia Autorità di Bacino del fiume Po Parco Lombardo Valle del Ticino Comune di Torre d'isola Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda Regione Lombardia - Fondazione Lombardia per l'ambiente Atlante della Biodiversità Parco Lombardo Valle del Ticino Rapporto sullo stato dell'ambiente in Lombardia 2006 ARPA Lombardia Valutazione della qualità dell aria mediante campionatori puntiformi passivi nei parchi del Ticino Parco Lombardo Valle del Ticino La rete ecologica del Parco del Ticino Parco Lombardo Valle del Ticino Stato dell'ambiente della provincia di Pavia Provincia di Pavia Rapporto sulla qualità dell'aria in Provincia di Pavia 2006 Provincia di Pavia Studio: inquinamento outdoor della Provincia di Pavia Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani 2008 Il suolo della provincia di Pavia Lo stato delle acque in provincia di Pavia Raccordo autostradale A7 Bereguardo-Pavia: sostituzione barriera di sicurezza in spartitraffico Raccordo autostradale A7 Bereguardo-Pavia: piani di risanamento ed abbattimento aree critiche (Dec.Min.Ambiente ). Università degli studi di Pavia Provincia di Pavia Commissione Europea Istituto per l Ambiente e la Sostenibilità - Provincia di Pavia Provincia di Pavia MilanoSerravalle Milano Tangenziali spa MilanoSerravalle Milano Tangenziali spa 34

35 Tab.III-1 Riferimenti dal Web. TEMA ENTE / AUTORE DOCUMENTO LINK e percorso Pagina web AGENDA 21 della Provincia di Pavia sulla sviluppo_sostenibile/agenda_21.htm sostenibilità SOSTENIBILITA IN PROVINCIA DI PAVIA LO STATO DELL AMBIENT E IN SINTESI IL CONTESTO SOCIO- ECONOMICO IN SINTESI LA POPOLAZIONE L ECONOMIA DEL TERRITORIO ARIA ACQUA PROVINCIA DI PAVIA ARPA ISTITUTO TAGLIACARNE - UNIONCAMERE REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI PAVIA REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI PAVIA ARPA INEMAR PROVINCIA DI PAVIA PROVINCIA DI PAVIA Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Rapporto sullo stato dell ambiente in Lombardia 2007 Atlante della competitività delle Province e delle Regioni Pavia: scheda della provincia Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Pavia: scheda della provincia Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Rapporto sulla qualità dell aria di Pavia e provincia 2006 Inventario Emissioni in Aria Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Stato dell ambiente sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: La sostenibilità in provincia di Pavia CD-ROM selreg_frame.htm >: Seleziona una regione Lombardia >: Province Pavia portal/_s.155/606/.cmd/ad/.ar/sa.link/.c/502/.ce/628/.p/408?pc_408_ linkquery=pagename=portale Lombardia/GenDoc/PL_GenDoc _light_presi,c=gendoc, cid= #628 sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm portal/_s.155/606/.cmd/ad/.ar/sa.link/.c/502/.ce/628/.p/408?pc_408_ linkquery=pagename=portale Lombardia/GenDoc/PL_GenDoc _light_presi,c=gendoc, cid= #628 sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Aspetti dell economia del territorio RQA-2006/RQA_PV_2006.pdf file%20per%20web/pv%20mac_inq.xls sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Aria e cambiamenti climatici sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm 35

36 TEMA ENTE / AUTORE DOCUMENTO LINK e percorso della provincia di Pavia 2009 >: Indice >: Acqua SUOLO e SOTTOSUOLO RIFIUTI PROVINCIA DI PAVIA COMMISSIONE EUROPEA ISTITUTO PER L AMBIENTE E LA SOSTENIBILITA - PROVINCIA DI PAVIA PROVINCIA DI PAVIA PROVINCIA DI PAVIA TERNA Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Il suolo della provincia di Pavia Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani - Anno 2008 Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 Dati statistici sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Suolo e sottosuolo _docs/other/eur22132it.pdf (prima parte) _docs/other/eur22132_it2.pdf (seconda parte) /pdf/osserv_rifiuti2008.pdf sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Rifiuti =418 >: Elettricità nelle regioni ENERGIA PROVINCIA DI PAVIA Stato dell ambiente della provincia di Pavia sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Risorse energetiche AREE PROTETTE NATURA E BIODIVERSITA PAESAGGIO e BENI CULTURALI MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO PROVINCIA DI PAVIA DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Vendite provinciali di combustibili Parchi, riserve e altre aree naturali protette in Lombardia Stato dell ambiente della provincia di Pavia 2009 I.D.R.A. Information Database on Regional Archaeological- Artistic- Architectural heritage - Archivio dei beni archeologici della Lombardia dgerm/venditeprovinciali.asp index.html#pavia sviluppo_sostenibile/rsa_cd/index.htm >: Indice >: Natura e biodiversità Page/t01/view_html?idp=96 36

37 1.5. L'AREA DI STUDIO Maggiori dettagli dell'area di studio, oltre che nei capitoli introduttivi del Documento di Piano, sono descritti nell'allegato A-Cap.5, a cui si rimanda per tutti gli approfondimenti relativi. In questa sede è peraltro comunque doveroso precisare che il presente studio di VAS è relativo all'ambito di pertinenza del PGT di Torre d'isola, ovvero a tutto il territorio comunale, che si estende per una superficie ufficiale (ISTAT) di ettari (contro i 1659,95 ettari calcolati su base cartografica con il GIS ArchView utilizzato nel presente lavoro), quasi tutta in riva sinistra del fiume Ticino. In riva destra, in località Il vigile, vi è invece un appezzamento di pochi ettari, sostanzialmente agricolo o con alcuni residui habitat naturali ripariali, completamente circondato da territorio comunale di Carbonara al Ticino. Per tale area è stata suggerita al comune di Torre d'isola la cessione la comune di Carbonara. Si tratta di un territorio (Fig. 7) con una destinazione d'uso che è tuttora prevalentemente di tipo agricolo (pari a circa il 66% del territorio comunale), seguito da una più che discreta, considerando la collocazione geografica, presenza di ecosistemi naturali terrestri (14,60 %), a cui va aggiunto un ulteriore 4,76% di zone umide e fluviali. Di tutto questo territorio solo circa il 14,21% è effettivamente occupato da edifici, strade od altre infrastrutture antropiche. - Tab.IV-1 Macrocomposizione dell uso del suolo (unità ecosistemiche naturali ed antropiche) del territorio comunale. Tipologia macro-unità Superfici (mq) Valore % Territorio urbanizzato ,13 14,21% Territorio agricolo ,07 66,27%% Territorio naturale ,96 14,60% F.Ticino, rogge e canali (acque correnti) ,26 4,76% Nel complesso comunque, dal punto di vista ecosistemico, grazie a studi recenti per l adeguamento del precedente PRG e soprattutto alle indagini ed alle ricerche condotte negli anni passati da soggetti presenti sul territorio quali l Università di Pavia ed il Parco Lombardo della Valle del Ticino, l area del comune di Torre d Isola risulta sufficientemente conosciuta ed indagata, anche se non sempre tali informazioni sono state adeguatamente veicolate tra la cittadinanza e gli amministratori. Fanno eccezione alcuni aspetti più legati alle componenti direttamente connesse alla salute pubblica (vedi cap.5), come ad esempio informazioni relative alla qualità dell'aria o del rumore, che invece mancano quasi totalmente dall'attuale quadro conoscitivo. 37

38 Fig.7. I confini del territorio comunale, con le aree IC e la zonizzazione del Parco del Ticino: Parco Naturale (verde e marrone scuro) e Parco Regionale (giallo-marrone chiaro). 38

39 2. QUADRO DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE (degli obiettivi di sostenibilità e programmazione) 2.1. RIFERIMENTI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Ogni VAS, affinchè non sia completamente decontestualizzata dalle scelte strategiche sovraccomunali a varie scale geografica, da quelle continentali a quelle provinciali, dovrebbe dichiarare il quadro di riferimento concettuale e strategico a cui si ispira, partendo proprio dai livelli europei. Ciò, seppure ovviamente ai livelli di approfondimento di competenza, ha senso anche per i piccoli comuni, in quanto sia la politica ambientale comunitaria sia quella nazionale trovano poi l'attuazione concreta proprio nella scala di maggior dettaglio. Infatti, in fin dei conti, ancorchè un operazione tecnica la stesura di un PGT, e quindi della relativa VAS, è innanzitutto un'operazione culturale, che dovrebbe dichiarare sin dalle fasi preliminari i suoi principi ispiratori. In particolare poi tutte le Valutazioni Ambientali, dalle VAS alle VIA sino alle Valutazioni di Incidenza, trovano nei concetti e nelle relative definizioni di sostenibilità ambientale e di sviluppo sostenibile i punti cardine attorno al quale verranno poi valutate le diverse compatibilità ed ammissibilità degli interventi. Ciò è stato svolto nella presente VAS e dal relativo PGT, che già nella fase di Scoping hanno presentato è fatto proprie una serie di indicazioni e riferimenti strategici per lo sviluppo sostenibile, di seguito ripresi ed elencati, all'interno dei quali collocare appunto anche il redigendo Piano di Torre d'isola. L'attenzione più o meno evidente a tali dichiarati principi, ovviamente contestualizzata all'ambito in esame, alle risorse disponibili da parte del soggetto amministrativo responsabile (l'amministrazione comunale) ed alle sue effettive possibilità di intervento sulle varie componenti ambientali, costituiranno parte degli elementi di influenza, assieme ad altri più prettamente tecnici, sulle valutazioni conclusive della presente VAS. Innanzitutto è stato ricordato che con il Documento n /06, il 15/16 giugno 2006 il Consiglio d Europa 17/06, ha adottato la nuova strategia dell'ue in materia di sviluppo sostenibile, finalizzata ad affrontare sette sfide principali e i corrispondenti traguardi, obiettivi operativi ed azioni (punto13). Altro riferimento importante è il Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali UE (Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998). Ulteriori riferimenti essenziali per gli aspetti di sostenibilità, soprattutto in ambito urbano, sono poi gli Aalborg Commitments, approvati alla Aalborg10 Conference nel 2004 previsti per l attuazione della Carta di Aalborg. Un altro importante riferimento strategico che si è richiamato, che nasce da un'esperienza internazionale (sviluppatasi in particolare in Galles) abbastanza recente in tema di sostenibilità ambientale, molto interessante ed attuale in tempi di crisi come quelli odierni, è poi quella delle Transition towns, ovvero un modello di piccola città dove viene attuato, attraverso un'attenta pianificazione per fasi successive, una progressiva riconversione delle attività di produzione, di consumo e di servizio verso forme più indipendenti 39

40 dai combustibili fossili, dove l obiettivo è avvicinarsi il più possibile all autoproduzione ed alla localizzazione dell economia, applicando anche principi della permacultura e del commercio a Km 0. Infine va ricordato anche il concetto di custodia del territorio (Land Stewardship), utilizzato per la prima volta per la conservazione della natura negli spazi rurali del Nord America degli anni Settanta. Recentemente questa esperienza ha preso piede in Europa, in particolare in Catalogna, introducendo un nuovo modello di gestione e iniziativa di tutela ambientale che include la partecipazione della proprietà privata. La rivisitazione dell'idea ha prodotto un movimento che concorre, insieme alle esperienze di tipo istituzionale, alla condivisione dei valori del territorio e della sua conservazione, tanto in aree periurbane quanto in contesti a bassa densità insediativa. Elemento di forza della custodia del territorio è quello di offrire alla società un nuovo modello di conservazione in forma libera e concordata. Questo modello riconosce e valorizza il protagonismo degli attori privati nella conservazione della natura, ed attiva un processo di sussidiarietà che allarga la sfera della tutela del paesaggio e degli ecosistemi entro una rete di partecipazione più estesa. In Italia il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo sostenibile è dato dalla Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, promossa a seguito della prima strategia dell'ue in materia di sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio europeo di Goteborg (2001) e completata dal Consiglio europeo di Barcellona del Molti tra questi modelli, progetti e linee guida stanno sottolineando sempre di più, tra i vari obiettivi di sostenibilità urbanistica, la necessità di limitare al massimo il consumo di nuovo territorio ancora libero. In particolare in Lombardia si sta recentemente proponendo, soprattutto da parte di alcune istituzioni (Direzione Generale Agricoltura e la Direzione Generale Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia), del mondo accademico (Politecnico di Milano e Facoltà di Agraria) e dell associazionismo ambientalista (Legambiente) un nuovo modello, definito Ettari zero, dove la massima attenzione al contenimento dell impermeabilizzazione e consumo dei suoli liberi, sia oggi vocati ad usi agricoli sia naturalistici, diventa uno degli elementi portanti nella progettazione dello futuro sviluppo urbanistico dei comuni. Ai fini delle valutazioni successive sono stati qui assunti come criteri, gli obiettivi proposti dal PTR riguardanti gli ambiti territoriali di interesse per il Comune di Torre d Isola(tab.I-2). Tab. I-2 ST5.1 - Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale Sistema Territoriale della Pianura Irrigua Conservare e valorizzare le aree naturalistiche, le aree prioritarie per la biodiversità (prevalentemente zone umide, ambienti fluviali e perifluviali, ambienti agricoli e prati, boschi) e le aree naturali protette importanti per la costituzione della rete ecologica regionale, anche con pratiche agricole compatibili Incentivare l agricoltura biologica e la qualità 40

41 delle produzioni; Mantenere e possibilmente incrementare lo stock di carbonio immagazzinato nei suoli e controllare l erosione dei suoli agricoli ST5.2 - Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico ST5.3 - Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo ST5.4 - Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale ST5.5 - Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti Prevenire il rischio idraulico, evitando in particolare di destinare le aree di naturale esondazione dei fiumi ad attività non compatibili con la sommersione o che causino l aumento del rischio idraulico; limitare le nuove aree impermeabilizzate e promuovere la de-impermeabilizzazione di quelle esistenti, che causano un carico non sostenibile dal reticolo idraulico naturale e artificiale Tutelare le risorse idriche sotterranee e superficiali attraverso la prevenzione dall inquinamento e la promozione dell uso sostenibile delle risorse idriche Garantire la tutela e il recupero dei corsi d acqua, ivi compreso il reticolo minore, e dei relativi ambiti, in particolare gli habitat acquatici nell ambito del sistema irriguo e di bonifica della pianura, anche ai fini della tutela della fauna ittica Incentivare la manutenzione del reticolo idrico minore Tutelare le aree agricole anche individuando meccanismi e strumenti per limitare il consumo di suolo e per arginare le pressioni insediative Governare le trasformazioni del paesaggio agrario integrando la componente paesaggistica nelle politiche agricole Promuovere azioni per il disegno del territorio e per la progettazione degli spazi aperti, da non considerare semplice riserva di suolo libero Evitare la frammentazione del territorio agricolo da parte di infrastrutture e di insediamenti industriali, commerciali ed abitativi Promuovere azioni locali tese alla valorizzazione, al recupero o alla riproposizione degli elementi propri del paesaggio rurale tradizionale della pianura lombarda (macchie boschive, filari e alberate, rogge e relativa vegetazione ripariale, fontanili e delle colture tipiche di pianura (es. risaie), fondamentali per il mantenimento della diversità biologica degli agroecosistemi Conservare gli spazi agricoli periurbani come ambiti di mediazione fra città e campagna e per corredare l ambiente urbano di un paesaggio gradevole Incentivare la valorizzazione e la promozione di percorsi di fruizione paesaggistica che mettano in rete centri e nuclei storici minori, architetture religiose e rurali, anche in relazione alla realizzazione di nuovi itinerari ciclabili e al recupero di manufatti rurali in abbandono Migliorare le infrastrutture viabilistiche, in particolare quelle a breve raggio, e mettere in atto contestuali politiche per la riduzione della congestione viaria, anche incentivando il trasporto ferroviario di passeggeri e merci 41

42 Uso del suolo ST6.1 - Tutelare il territorio degli ambiti fluviali, oggetto nel tempo di continui interventi da parte dell uomo ST6.3 - Tutelare l ambiente degli ambiti fluviali ST6.4 - Garantire la tutela delle acque, migliorandone la qualità e incentivando il risparmio idrico ST6.5 - Garantire uno sviluppo del territorio compatibile con la tutela e la salvaguardia ambientale Razionalizzare il sistema dei trasporti nel rispetto dell ambiente, così da incentivare l utilizzo di mezzi meno inquinanti e più sostenibili Promuovere la mobilità dolce e sistemi innovativi di trasporto pubblico locale in aree a domanda debole Migliorare il rapporto infrastrutture-paesaggio anche prevedendo meccanismi di compensazione ecologica preventiva e passando dalla logica della progettazione di una nuova infrastruttura a quella della progettazione del territorio interessato dalla presenza della nuova infrastruttura Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio storico Mantenere forme urbane compatte, evitando la dispersione e le saldature lungo le infrastrutture Coordinare a livello sovraccomunale l individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale; valutare attentamente le ricadute sul sistema della mobilità e nelle reti secondarie di collegamento, nonché sul sistema della produzione agricola; promuovere l utilizzo dello strumento della perequazione territoriale di livello sovra comunale Evitare la riduzione del suolo agricolo anche utilizzando lo strumento della compensazione o altri strumenti di disincentivazione Sistema Territoriale del Po e dei Grandi Fiumi Garantire la manutenzione del territorio (versanti, ambienti fluviali, opere) Limitare l impatto di attività e insediamenti nelle aree vulnerabili Porre attenzione all'uso del suolo, tutelando gli usi a maggior contenuto di naturalità ed evitando la banalizzazione dell ambiente naturale (perdita di superfici boscate, zone umide, corpi idrici) Favorire la rinaturalizzazione, in particolare di ambienti fluviali Promuovere l attenzione ai temi della salvaguardia e dell integrità degli ambiti fluviali, partendo dall educazione ambientale nelle scuole primarie e secondarie (organizzazione di sopralluoghi ecc.) Garantire il monitoraggio degli equilibri degli ecosistemi a diverso livello di antropizzazione Incrementare le superfici forestali e i sistemi verdi così da potenziare il ruolo strategico delle foreste in accordo con il Protocollo di Kyoto e i nuovi indirizzi sulla multifunzionalità dell agricoltura Limitare lo sfruttamento delle acque attraverso politiche di risparmio idrico e di riutilizzo delle acque urbane depurate a scopo irriguo Migliorare la depurazione delle acque e degli scarichi Garantire la conservazione quali-quantitativa della risorsa idrica agendo sulla regolazione degli usi Valorizzare il paesaggio agrario e la produzione agroalimentare attraverso l introduzione di tecniche colturali 42

43 ST6.6 - Promuovere la valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storicoculturale del sistema Po attorno alla presenza del fiume come elemento unificante per le comunità locali e come opportunità per lo sviluppo del turismo fluvial ST6.7 - Perseguire una pianificazione integrata e di sistema sugli ambiti fluviali, agendo con strumenti e relazioni di carattere sovralocale e intersettoriale Uso del suolo ecocompatibili e l incentivazione alla coltivazione di prodotti tipici della tradizione locale e all equipaggiamento della campagna (formazioni di siepi e filari) Migliorare la qualità paesaggistica del fiume attraverso la conservazione del patrimonio storico architettonico esistente (cascine storiche ed edilizia rurale) e il recupero delle aree degradate ai fini della valorizzazione dell identità locale e dello sviluppo turistico Promuovere la valorizzazione degli ambienti fluviali attraverso una fruizione sostenibile Incentivare e accompagnare la pianificazione della ciclabilità e della mobilità integrata a livello sovralocale Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio Evitare le espansioni nelle aree di naturalità Conservare spazi per la laminazione delle piene RIFERIMENTI VINCOLISTICI E DI TUTELA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA Il territorio di Torre d'isola risulta particolarmente ricco, dal punto di vista dei vincoli finalizzati alla tutela ambientale e paesaggistica, di elementi specifici e di particolare rilevanza, che giustificano appieno l'applicazione delle norme formali e legislative di protezione. Non a caso l intero territorio comunale è stato inserito all interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il notevole valore paesaggistico ed ambientale del territorio e la necessità di una sua tutela è quindi ampiamente riconosciuto da una serie di provvedimenti amministrativi e vincolistici, che a volte si sovrappongono fra di loro e che, molto schematicamente, si elencano di seguito: Parco Naturale della Valle del Ticino: interessa prevalentemente la fascia fluviale e golenale direttamente a ridosso del corso d'acqua; Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino: interessa prevalentemente la fascia agricola esterna alla scarpata fluviale, anche oltre il tracciato del raccordo autostradale; S.I.C. Sito di Importanza Comunitaria Boschi Siro Negri e Moriano codice IT : coincide in gran parte con i confini del Parco Naturale. Z.P.S. Zona di Protezione Speciale, Boschi del Ticino codice IT , destinati alla conservazione di uccelli selvatici: corrisponde in gran parte ai confini esterni del Parco Regionale della Valle del Ticino. D.Lgs. n. 42/2004 Testo unico delle disposizioni in materia di beni culturali ed ambientali: Bellezze d insieme, corrispondente Parco Naturale della Valle del Ticino. Fiume Ticino; Canale o lanca dei Gozzi (già Canale e lanca Piave); Colatore Roggia Vecchia; Roggia Marzo Roggia Tolentina Ticinello Mondosio. Villa Morelli ex Botta Adorno con rustici e Parco (dal 1994). Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve (dal 1986). 43

44 Chiesetta di Santa Sofia (dal 1995). I beni assoggettati ope legis a tutela. Tutela Archeologica, interessante le aree attorno ai dossi di Cascina Boschetto e le aree coincidenti con il Parco Naturale della Valle del Ticino. Geositi provinciali, interessanti il Geosito n.5 Dosso del Boschetto e il n.6 Peduncolo di terrazzo di S.Sofia. Elementi puntuali di valore ambientale, interessanti la presenza di due alberi monumentali rispettivamente in località frazione Boschetto e C.na Grande (due gelsi secolari). Pertanto di seguito vengono riportate le ripartizioni fra le superfici antropizzate e quelle con valore ambientale (n.b.: la somma supera il 100 % in quanto le superfici delle aree con valore ambientale si sovrappongono fra di loro): 809,23 Ha, pari al 48,75 % del territorio comunale è rappresentato da aree di valore ambientalepaesaggistico protette da vincoli (Parco Naturale del Ticino Z.P.S. pressoché coincidenti); 354,54 Ha, pari al 21,36 % del territorio comunale è incluso in area S.I.C. Sito di Importanza Comunitaria; 56,30 Ha, pari al 3,39 % del territorio comunale è rappresentato da aree assoggettate a P.I.I. ambientali proposti con il Documento di Inquadramento 2006, ovvero strumento urbanistico di raccordo tra il precedente PRG e l'attuale PGT in corso di preparazione; I restanti 117,50 Ha, pari al 7,08 % del territorio comunale è rappresentato da aree potenzialmente critiche per alcune tipologie di impatto, quali le fasce di rispetto lungo il raccordo autostradale evidenziati tra l'altro dalla presente VAS (Tav.VAS03). Se a queste zone vanno poi aggiunti i circa 43,33 ha (2,6% del territorio) costituiti dalle 13 principali visuali sensibili di valore paesaggistico-ambientale (vedi Cap.5), formalmente non vincolate da leggi statali ma riconosciute dalla presente VAS (Tav. VAS03. Carta dei valori e delle sensibilità paesaggistico-ambientali) e già formalmente adottate dal Comune nella Delibera di Consiglio Comunale n.26 del 13 ottobre 2009 per la definizione del Piano Case (L.R. n.13/2009), nonchè l'area di Tutela Archeologica attorno ai dossi di Cascina Boschetto ed esterna alla ZPS. Se si sommano tutte queste zone, si evince che ben oltre il 50% del territorio comunale di Torre d'isola è soggetto a vincoli ambientali e paesaggistici di primo livello, che salgono poi di fatto a tutto il territorio comunale con l esclusione delle sole aree IC se si considera anche la parte inserita all interno del Parco Regionale. 44

45 3. CONTESTO E SCENARI ESOGENI (previsioni esterne che possono avere influenza sul comune) 3.1. SCENARI E CONDIZIONAMENTI GLOBALI Dal punto di vista globale (quindi internazionale o addirittura mondiale), i principali scenari e condizionamenti che possono ritenersi, seppur indirettamente, influenzanti la locale pianificazione urbanistica comunale sono stati già in gran parte richiamati nel Cap.2.1., quando si è affrontato il tema dello Sviluppo Sostenibile. Qui si può in aggiunta solo ricordare come anche nella scala locale entrino ovviamente fattori globali non sempre percepibili e quantificabili, ma di fatto presenti. Ciò soprattutto dal punto di vista ambientale oltre che naturalmente da quello socio-economico. In tal senso tutti i processi di globalizzazione contribuiscono a tale aspetto, aumentando il peso dei condizionamenti esterni. La ratifica dell'italia alle principali convezioni internazionali per la protezione dell'ambiente, da Kyoto 1997 (clima) a Rio 1992 (biodiversità) ed ai relativi Piani d'azione nazionali attuati in tal senso, possono costituire alcuni dei principali riferimenti in merito. Per esempio i fattori climatici, l'ingresso e l'incremento di specie alloctone, la qualità di elementi non circoscritti come l'aria e l'acqua sono solo alcuni dei principali fattori ambientali che risentono maggiormente delle contaminazioni esterne,a volte provenienti da ambiti anche molto distanti dal territorio in esame. Sul comune di Torre d'isola ciò può essere accentuato in particolare da due aspetti, entrambi collegati alla collocazione geografica: 1. posizione al centro di una delle dieci aree più inquinate del Pianeta (la pianura Padana), nel contesto più urbanizzato del Paese; 2. posizione lungo uno dei principali corridoi ecologici Nord-Sud italiani (la valle del fiume Ticino), che funzionalmente collega il centro Europa con l'area mediterranea. Inoltre in tale corridoio è posto l'aeroporto internazionale di Malpensa, sorgente accertata di ingresso, spesso incontrollabile, di varie specie esotiche invasive (per lo più di vegetali e di invertebrati). Dal punto di vista pratico tali fattori, sui quali appare oggettivamente molti difficile attuare efficaci azioni specifiche in scala locale, possono più che altro servire a mantenere alta la consapevolezza che Torre d'isola, per quel che le compete, deve cercare da una parte di non aggravare e possibilmente alleggerire localmente la presenza di alcuni contaminanti nell'ecosistema e dall'altro sapere che comunque non si tratta di un territorio isolato o comunque protetto (es. da barriere naturali come rilievi montuosi), ma al contrario di un'area totalmente in relazione con gli ambiti circostanti, inclusi quelli non direttamente confinanti. 45

46 3.2.RIFERIMENTI PROGRAMMATICI E PIANIFICATORI PIANI E PROGRAMMI ANALIZZATI Il territorio comunale è interessato dai seguenti strumenti di pianificazione territoriale sovraccomunale, opportunamente esaminati: A) PTR Piano Territoriale Regionale Il P.T.R. approvato indica gli obiettivi e le strategie,articolate per temi e sistemi territoriali, per lo sviluppo della Lombardia. In particolare il Documento di Piano, con riferimento alla l.r.12/05 Legge per il governo del territorio : indica i principali obiettivi di sviluppo socio-economico del territorio regionale (art.19 comma 2); individua gli elementi essenziali e le linee orientative dell assetto territoriale (art.19 commi 1 e 2); definisce gli indirizzi per il riassetto del territorio (art. 55 comma 1 lett.b); indica puntuali rimandi agli indirizzi e alla disciplina in materia di paesaggio, cui è dedicata la sezione Piano Paesaggistico (art.76) costituisce elemento fondamentale quale quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni, province, comunità montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di ogni altro ente dotato di competenze in materia (art.20 comma 1); identifica i principali effetti del PTR in termini di obiettivi prioritari di interesse regionale e di individuazione dei Piani Territoriali d Area Regionali (art.20 commi 4 e 6) Il Comune di Torre d Isola appartiene a due macro-sistemi territoriali individuati dal PTR: - sistema della bassa pianura irrigua - sistema dei grandi fiumi Fig.8a -Fonte: Regione Lombardia, Piano Territoriale Regionale TAV. 4 Il PTR individua le infrastrutture strategiche per il conseguimento degli obiettivi di piano: Il Comune di Torre d Isola è interessato da: - Infrastrutture per la mobilità - Interventi autostradali e stradali: ampliamento A7, 46

47 - Infrastrutture per la produzione e il trasporto di energia sviluppo dell elettrodotto: Trino-Lacchiarella Fig.8b -Fonte: Regione Lombardia, Piano Territoriale Regionale Il PTR tra le infrastrutture prioritarie individua inoltre la Rete Ecologica Regionale. Lo Schema Direttore della Rete Ecologica della Lombardia individua sul territorio comunale un corridoio primario a bassa o moderata antropizzazione (Fiume Ticino), un elemento di primo livello ed un elemento di secondo livello; un varco da tenere e da deframmentare, inoltre, è segnalato nella porzione sud orientale del territorio comunale. 47

48 CONFINE COMUNALE GANGLIO DELLA RER ELEMENTO DI PRIMO LIVELLO DELLA RER ELEMENTO DI SECONDO LIVELLO DELLA RER CORRIDOIO PRIMARIO A BASSA O MODERATA ANTROPIZZAZIONE CORRIDOIO PRIMARIO A DALTA ANTROPIZZAZIONE VARCO DA TENERE E DEFRAMMENTARE VARCO DA DEFRAMMENTARE Fig.9 - Elementi della Rete Ecologica Regionale nel territorio comunale B) P.T.P.R. Piano Territoriale Paesistico Regionale, recentemente integrato ed aggiornato, che classifica il territorio fra le Unità Tipologiche di Paesaggio nella Fascia della bassa pianura e dei paesaggi delle fasce fluviali, identificando la strada panoramica della Riviera come elemento significativo per la percezione del paesaggio, rinviando per la tutela della natura a quanto contenuto nel Parco del Ticino, definito un sito di importanza comunitaria. Si evidenzia comunque che tutte le indicazioni derivanti dal P.T.P.R. sono state gerarchicamente trasfuse nel P.T.C.P. e dallo stesso recepite. C) Il Parco della Valle del Ticino, dal punto di vista della pianificazione e gestione del territorio, si compone di due documenti : 48

49 il PTC-Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale approvato il 2/08/2001 con Deliberazione della Giunta Regionale n. 7/5983 il PTC-Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale approvato il 26/11/2003 con Deliberazione del Consiglio Regionale n. VII/919 La tutela del Parco si rivolge a: la diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti; le acque, sia per quanto concerne il loro regime che la loro qualità; il suolo, per le ragioni di ordinata conservazione degli elementi che formano il patrimonio paesaggistico e naturale della Valle e delle aree contermini, ivi comprese le aree edificate; i boschi e le foreste, per la loro conservazione, recupero e corretta utilizzazione; il patrimonio faunistico per la salvaguardia ed il mantenimento dell equilibrio biologico ed ambientale del territorio; l agricoltura per il suo ruolo multifunzionale e per l attività imprenditoriale, tesa al raggiungimento dei propri risultati economici, che svolge una funzione insostituibile per la salvaguardia, la gestione e la conservazione del territorio del Parco del Ticino; le emergenze archeologiche, storiche e architettoniche intese come documenti fondamentali per la caratterizzazione del territorio e del paesaggio; la qualità dell aria; la cultura e le tradizioni popolari della valle del Ticino; tutti gli altri elementi che costituiscono l ambiente naturale e il paesaggio della valle del Ticino, intesi nella loro accezione più ampia. Il territorio del comune di Torre d Isola risulta compreso nella sua totalità all interno del Parco Regionale. 49

50 Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale della Valle del Ticino Fig.10 - Fonte: Piano del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino - TAV. A Area di divagazione fluviale del Ticino È definita Area di divagazione fluviale del Ticino (F) l area costituita dall insieme dei territori interessati dall evoluzione del fiume ed identificati cartograficamente in base agli studi effettuati sulle divagazioni e sulle piene fluviali storicamente documentate. In tale area è perseguito l obiettivo di consentire il naturale evolversi dei fenomeni della dinamica fluviale e degli ecosistemi da questa sostenuti. Zone B1: Zone naturalistiche orientate. Sono individuate come Zone naturalistiche orientate (B1) quelle parti del territorio del parco costituite da complessi ecosistemici di elevato valore naturalistico. Nelle zone B1 gli interventi antropici sono finalizzati al recupero e alla qualificazione naturalistica nelle sue massime espressioni; l attività antropica nelle aree 50

51 boscate e nelle aree intercluse attualmente di minor pregio naturalistico è orientata al raggiungimento dell equilibrio ecosistemico. Le aree di proprietà privata classificate come zone B1 rivestono carattere di priorità di acquisizione in proprietà pubblica, per gli usi necessari al conseguimento delle finalità del Parco ai sensi dell articolo 17, comma 4, lettera c) della legge regionale 30 novembre 1983, n. 86; Sono ammessi interventi di gestione del patrimonio forestale finalizzati al recupero vegetazionale e naturalistico, e la raccolta dei funghi epigei così come regolamentata dal Parco. Zone B2: Zone naturalistiche di interesse botanico-forestale. Sono individuate come Zone naturalistiche di Interesse botanico-forestale (B2) quelle parti del territorio del Parco costituite da complessi ecosistemici a prevalente carattere botanico-forestale di rilevante interesse; in tali aree gli interventi sono finalizzati alla gestione del patrimonio arboreo e al recupero di eventuali zone degradate intercluse. È ammesso l utilizzo del compost classificato come tipologia compost fresco o compost di 1ª qualità, definito nelle linee guida sugli impianti di produzione del compost di cui alla deliberazione Giunta regionale n /99. È vietato effettuare sbancamenti con asportazione di materiale, anche se con reimpiego, a scopo di bonifica agraria. Per le aree attualmente a pioppeto il parco potrà incentivare la riconversione delle stesse a bosco. Tale riconversione sarà incentivata anche applicando le norme e le leggi regionali, statali e comunitarie ed andrà effettuata con modalità e tempi da definire secondo gli strumenti di piano. Zone B3: Zone di Rispetto delle Zone naturalistiche Perifluviali. Sono individuate come Zone di rispetto delle Zone naturalistiche Perifluviali (B3) quelle parti di territorio del Parco costituite da aree a forte vocazionalità naturalistica in quanto, per la loro posizione, svolgono un ruolo di completamento funzionale alle zone naturalistiche A, B1 e B2 e all area di divagazione fluviale del Ticino (F), costituendo altresì elemento di connessione tra queste e le zone di protezione (C). Nelle zone B3, pur permanendo obiettivo del Parco la restituzione del territorio alla sua massima espressione naturalistica, essendosi consolidate nel tempo attività agricole, le stesse devono essere preferibilmente indirizzate secondo metodologie agronomiche eco-compatibili. Nelle zone B3 ogni attività agricola deve tendere all obiettivo di conservare e migliorare i caratteri naturalistici, ambientali e paesaggistici dell ambito delle zone naturalistiche perifluviali, avendo anche particolare riguardo agli elementi di caratterizzazione storica del territorio. Zone C: ambito di protezione delle Zone naturalistiche Perifluviali: zone agricole e forestali a prevalente interesse faunistico (C1) L ambito di protezione delle Zone naturalistiche perifluviali (C1) è definito dal territorio nel quale, pur in presenza di significative emergenze di valore naturalistico, prevalgono gli elementi di valore storico e paesaggistico. In tale territorio, in armonia con le finalità istitutive ed in conformità ai criteri generali fissati dal Parco, con particolare riferimento agli elementi di caratterizzazione storica e paesistica, vengono sostenute le attività agricole e forestali. 51

52 Sono individuate le zone agricole e forestali a prevalente interesse faunistico (C1), che svolgono un ruolo di protezione all ambito del fiume Ticino e delle zone naturalistiche perifluviali. Nelle zone C1 la conduzione agricola e forestale avviene nel rispetto degli elementi di caratterizzazione paesistica e le attività antropiche sono tese a conservare e migliorare i caratteri agronomici, faunistici e ambientali del Parco con riguardo anche al mantenimento dell uso dei suoli e degli elementi di caratterizzazione storica del paesaggio. Aree R: aree degradate da recuperare Sono individuate come aree degradate da recuperare (R), quelle porzioni di territorio nelle quali pregresse situazioni di degrado, compromissione o incompatibilità nella destinazione d uso con l ambiente e il paesaggio circostante, vengono indirizzate ad un recupero compatibile con le esigenze generali di tutela ambientale e paesaggistica del Parco. Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino Fig.11 - Fonte: Piano del Parco Regionale della Valle del Ticino - Azzonamento L analisi dei valori naturalistici e paesaggistici del territorio del Parco consente l identificazione di tre ambiti paesaggistici: 52

53 1) l ambito posto nelle immediate adiacenze del Fiume, ove si sono conservate estese e significative porzioni della foresta originaria, definito ambito del fiume Ticino e delle zone naturalistiche perifluviali e suddiviso in relazione al rispettivo regime di protezione in: zone del fiume Ticino nelle sue articolazioni idrauliche principali e secondarie; zone naturalistiche integrali (A): zone nelle quali l ambiente naturale viene conservato nella sua integrità; zone naturalistiche orientate (B1): zone che individuano complessi ecosistemici di elevato valore naturalistico; zone naturalistiche di interesse botanico-forestale (B2): zone che individuano complessi botanico-forestali di rilevante interesse; zone di rispetto delle zone naturalistiche (B3): zone che per la loro posizione svolgono un ruolo di completamento rispetto a tali ecosistemi, alla fascia fluviale del Ticino e di connessione funzionale tra queste e le aree di protezione. 2) l ambito identificato dalla linea del terrazzo principale del fiume Ticino, dalla valle fluviale principale del torrente Terdoppio e dal complesso delle colline moreniche sublacuali, definito ambito di protezione delle zone naturalistiche perifluviali e suddiviso in relazione al rispettivo regime di protezione in: zone agricole e forestali di protezione a prevalente interesse faunistico (C1); zone agricole e forestali di protezione a prevalente interesse paesaggistico (C2). 3) L ambito dove prevalgono le attività di conduzione agricola e forestale dei fondi, definito ambito agricolo e forestale e suddiviso in relazione al rispettivo regime di protezione in: zone di pianura asciutta a preminente vocazione forestale (G1); zone di pianura irrigua (G2). Al fine di una maggiore definizione di dettaglio, funzionale ad una più organica tutela e gestione dell area protetta, sono state inoltre individuate le seguenti zone ed aree: a) zone naturalistiche parziali (Z.N.P.), istituite allo scopo di salvaguardare particolari emergenze naturali aventi caratteristiche specifiche degne di tutela ed esterne alle zone naturalistiche perifluviali; b) zone di Iniziativa Comunale Orientata (I.C.), comprendenti gli aggregati urbani dei singoli comuni; c) aree di promozione economica e sociale (D), riconosciute quali aree già modificate da processi di antropizzazione dovuti ad un uso storicizzato delle stesse, da riqualificare ed integrare nel piu` generale contesto ambientale; d) aree degradate da recuperare (R), nelle quali pregresse condizioni di degrado, compromissione o incompatibilità ambientale, vengono indirizzate ad un recupero compati- bile con le esigenze di tutela naturalistica e paesaggistica del Parco; e) aree a tutela archeologica, costituite da porzioni di territorio dove si riscontrano significative testimonianze di valore storico-archeologico; f) aree di divagazione del fiume Ticino (F), costituite dall insieme dei territori interessati dall evoluzione del Fiume in cui si persegue l obiettivo di consentire il naturale evolvere della dinamica fluviale; g) aree a tutela geologica ed idrogeologica, riconosciute quali aree potenzialmente a rischio idrogeologico da sottoporre a stabilita` e conservazione del suolo e a buona regimazione delle acque; 53

54 h) beni di rilevante interesse naturalistico (B.N.), costituiti da singoli elementi (alberi, massi erratici, sorgenti, filari, ecc.) o piccole superfici (fontanili, zone umide, piccoli dossi, ecc.) di eccezionale valore naturalistico, paesaggistico e scientifico; i) zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), istituite con deliberazione di giunta regionale 11 dicembre 2000 n. 2572, ai sensi della direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 n. 79, del D.P.R. n. 357 dell 8 settembre 1997 e della legge 11 febbraio 1992, n. 157; Sul territorio del comune di Torre d Isola ricadono alcuni elementi di interesse della Rete Ecologica del Parco del Ticino. In particolare, oltre al corridoio del fiume Ticino ed alla matrice principale del Ticino stesso, ricadono in territorio comunale due fasce per consolidare e promuovere corridoi ecologici principali e 2 fasce per consolidare e promuovere corridoio ecologici secondari, alcuni varchi (nella metà settentrionale del territorio) e diverse zone agricole da consolidare come aree cuscinetto (buffer zones) e in cui realizzare corridoi ecologici di connessione. Sono presenti, inoltre, tratti di barriere infrastrutturali particolarmente significative e punti critici di conflitto con le infrastrutture lineari (autostrada e raccordo autostradale). Stralcio della Rete Ecologica del Parco del Ticino Fig.12 - Fonte: Progetto per la definizione della Rete Ecologica potenziale del Parco del Ticino marzo 2005 D) P.T.C.P. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il PTCP vigente della Provincia di Pavia è stato approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 53/33382, del 7/11/2003. L approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) adempie ad un preciso impegno politico assunto in sede di programma di mandato e dà esecuzione a puntuali prescrizioni del D.Lgs. 267/2000 e della L.R. Lombardia 1/2000. Le linee di politica territoriale atte a supportare queste strategie, devono confrontarsi, fra l altro, su alcuni principi generali già espressi sia a livello Regionale (Documento di Programmazione dell Assessorato all Urbanistica ed al Territorio), e in parte ribaditi nelle Linee programmatiche della Provincia, come, in particolare: 54

55 la sostenibilità dello sviluppo ipotizzato; la salvaguardia e valorizzazione delle identità locali; il riequilibrio delle diverse parti del territorio. Il sistema degli obiettivi del PTCP è strutturato secondo tre principali temi territoriali: Assetto territoriale: organizzazione e controllo delle principali conurbazioni; riqualificazione e valorizzazione delle aree e delle funzioni di interesse sovra comunale localizzate nei centri urbani principali; realizzazione e inserimento territoriale e paesistico degli interporti di Voghera e Mortara; realizzazione progetto strategico Regione Lombardia (Progetto integrato di sviluppo produttivo, logistico, energetico e agro-forestale). Valorizzazione dell Ambiente e del Paesaggio: indirizzi riguardo la struttura naturalistica e ambientale; interventi puntuali di recupero, manutenzione, bonifica, rinaturazione; definizione della struttura reticolare; risanamento e riassetto idrogeologico. Mobilità: interventi di completamento dell accessibilità a Malpensa 2000; potenziamento delle direttrici di collegamento con la Provincia di Milano; completamento sistema tangenziale del capoluogo. In particolare il PTCP inserisce il comune di Torre d Isola: 1. nell ambito territoriale del fiume Ticino per il quale vengono espressi obiettivi relativi alla valorizzazione paesaggistica del territorio prestando particolare attenzione al rapporto tra nuclei abitati e spazi aperti e all incremento delle potenzialità fruitive dell area. Gli indirizzi per l ambito sono: a) contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole; b) interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico; c) progettazione di interventi di potenziamento dell offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale; d) promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano; e) promozione di progetti, di concerto con l Ente Parco, per creazione di ambiti di connessione ecologica e di sistemi di fruizione turistica. 2. Sistema urbano-insediativo dei comuni di pavia e contermini a est del Ticino, per il quale vengono espressi obiettivi volti al controllo delle tendenze conurbative, al riassetto del sistema dell offerta dei servizi, alla promozione ed allo sviluppo insediamenti universitari e sanitari, al contenimento del consumo di suolo e 55

56 dei processi di dispersione territoriale ed alla difesa e valorizzazione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola. Gli indirizzi per l ambito sono: a) tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti; b) riqualificazione urbanistica e morfologica degli insediamenti; c) riqualificazione urbanistica ed ambientale dei margini urbani; d) difesa e tutela degli spazi residui dedicati alle attività agricole; e) contenimento delle espansioni degli insediamenti attraverso il recupero funzionale ed urbanistico; f) riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali; g) promuovere e favorire gli insediamenti universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico; h) promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS; i) completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago; j) monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano; k) attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agricolo Sud Milano e la Provincia di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turistico-culturale e per la definizione d ambiti di connessione ecologica. Scenari del PTCP Fig.13 -Fonte: PTCP Provincia di Pavia 56

57 SCENARI PROGRAMMATICI E INTERVENTI TERRITORIALI ESOGENI Altre influenze, più o meno indirette ma che possono comunque interessare il territorio comunale di Torre d'isola nascono poi dalle scelte di pianificazione dei comuni adiacenti, nell'ambito della stesura dei loro nuovi PGT. Oltre a previsti interventi di tipo infrastrutturale interprovinciale che possono attraversare il territorio comunale. Nella seguente Fig. 15 sono appunto sintetizzati i nmaniera molto semplice ed immediata i cinque principali previsti interventi/ambiti di questo tipo sin qui individuati. Il n. 1 è rappresentato dalla nuovo elettrodotto ad Alta Tensione Trino (VC)-Lacchiarella (MI), che seguirà sostanzialmente il percorso dell'autostrada A7 MI- GE e che attraverserà il territorio comunale solo per poche centinaia di metri (tre i piloni previsti) nella parte retrostante l'area industriale tra Torre d'isola e Bereguardo (per maggior dettaglio vedi anche Fig. 16). La linea è quindi abbastanza lontano da abitazioni ed il suo eventuale impatto può essere teoricamente solo di tipo paesaggistico, sebbene l'area attraversata sia già fortemente trasformata dal punto di vista antropico e non presenti elementi di pregio sotto tale aspetto. Al confine tra Trivolzio-Marcignago e Torre d'isola è poi previsto il tracciato stradale (n.2) che completerà la circonvallazione di Trivolzio. La nuova strada si connetterà all'ex-sp.526 Est Ticino all'altezza dello svincolo che porta all'ingresso del casello autostradale di Bereguardo. Presumibilmente tale innesto richiederà anche un'opportuna riprogettazione della rotatoria che diventerà un delicato punto di convergenza di 4 direttrici veicolari e quindi del relativo traffico automobilistico e pesante (camion). Un altro elemento segnalato (n.3) è poi la prevista espansione della frazione di Divisa, in comune di Marcignago ma a ridosso dei confini con Torre d'isola (e a circa 650 dalla frazione di Cà de vecchi), sia con nuovi lotti residenziali sia anche per la sua parte di insediamenti produttivi (capannoni). Le trasformazioni paesaggistiche e l'incremento dell'inquinamento luminoso, in un contesto di campagna molto aperta (risaie) con pochissimi alberi, costituiscono gli impatti principali, oltre al presumibile aumento di traffico pesante lungo la ex-sp.526. Non lontano da Divisa, in comune di Pavia, ma a circa 100 m. dai confini comunali e a 850 m. dalla frazione Boschetto, si segnala poi la piattaforma di stoccaggio RSU di Montebellino (n.4); si tratta di una struttura già esistente che comunque, per le attività svolte, rappresenta in ogni caso un elemento di attenzione da considerare. Infine si segnala la forte espansione residenziale in corso e prevista del polo Cravino-C.na Pellizza, in comune di Pavia (n.5) ma che spinge appunto verso Torre d'isola, così come alcuni interventi di completamento residenziale nel quartiere Sora di Pavia, che stanno progressivamente riempiendo tutti gli spazi tra i due comuni lungo la via Riviera. 57

58 Fig. 15 Localizzazione spaziale dei principali interventi esogeni che possono influenzare dall'esterno il territorio di Torre d'isola. Fig. 16 Particolare del tracciato dell'elettrodotto TERNA sul territorio comunale (in giallo le fasce di rispetto). 58

59 4. CONTESTO E SCENARI ENDOGENI (previsioni e indirizzi interni che influenzano le scelte di PGT comunale) Il nuovo PGT comunale ed in particolare il Documento di Piano si inseriscono in un contesto pianificatorio pregresso che risulta piuttosto recente a livello di aggiornamenti successivi, ma comunque basati su uno strumento urbanistico di partenza di ormai quasi 13 anni. Infatti il precedente Piano Regolatore Generale Comunale (PRG) era stato approvato come variante Generale del 1995, approvata con D.G.R del 11/12/98, aggiornato poi più di recente con una successiva variante nel marzo Nel maggio 2006 l'amministrazione realizzò ed approvò invece un Documento di Inquadramento (art.25, comma 7 L.R. 11 marzo 2005 n.12) proprio con l'intenzione di realizzare uno strumento ponte che consentisse comunque l'attuazione del PRG ed in particolare alla predisposizione dei Programmi Integrati di Intervento in conformità con la nuova legge urbanistica regionale (n.12/2005) e in vista della successiva successiva stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio-PGT. Pertanto quest'ultimo, e la relativa VAS del suo Documento di Piano, devono prendere atto e valutare, tra i fattori condizionanti endogeni, di quanto sin qui attuato nell'ambito del precedente PRG e dei contenuti e degli indirizzi strategici del Documento di Inquadramento IL PRECEDENTE PRG Il precedente Piano Regolatore Generale Comunale (PRG) non condiziona direttamente il nuovo Documento di Piano dal punto di vista dei contenuti e delle decisioni, ma piuttosto lo mette davanti a situazioni edificatorie concrete già in itere, con la possibilità di verificarne l'efficacia pianificatoria e insediativa, testarne il consenso della cittadinanza e quindi valutare l'opportunità o meno di insistere in certe scelte e direzioni, quali ad esempio incrementare le capacità insediative e i relativi servizi. In tal senso il vigente P.R.G. prevede una capacità insediativa residenziale teorica di abitanti, partendo dai residenti calcolati dal precedente PRG al ; ovvero si era previsto un aumento di 728 nuovi residenti, calcolati a 150 mc./abitante, che costituiscono appunto quelli di futuro insediamento. Allo stato attuale la popolazione residente è quindi ancora al di sotto della soglia prevista in relazione ai 728 nuovi residenti. Di questi circa 280 (38%) sono già stati coperti o sono in fase di avanzata realizzazione: restano previsioni per circa 450 nuovi abitanti teorici. In realtà va evidenziato il fatto che il calcolo di nuovi residenti su basi di cubature e di considerazioni puramente urbanistiche sono quasi sempre approssimative e quindi da ritenersi principalmente indicative di una tendenza, più che della definizione di contingenti esatti di nuovi abitanti. Infatti in tali processi entrano anche e forse soprattutto aspetti di tipo sociale e demografico che possono cambiare le previsioni, per esempio con l'arrivo di famiglie che occupano, con nuclei famigliari di diversa consistenza, case già esistenti. Le aree di sviluppo residenziale assoggettate a piano urbanistico preventivo (Piano di Lottizzazione) sono state previste tutte all interno delle Zone IC del Parco del Ticino, ed interessano la località Campagna (n. 58 abitanti); il Capoluogo (n. 61 abitanti); Cà de Vecchi (n. 50 abitanti); Carpana (n. 66 abitanti) e Casottole (n. 59

60 60 abitanti); inoltre, si segnalano i Piani di Recupero in località Gaggiola (n. 33 abitanti) e Cascina Grande (n. 247 abitanti). Tali aree le zone IC dove ove rientrano le aree edificate-edificabili occupano 171,60 Ha del territorio comunale (1.659,95 Ha), pari al 10,34 %, di cui 17,47 Ha, pari al 10,18 % delle IC, è destinato a zone di tipo produttivo. Le aree destinate a Servizi esistenti, prevalentemente di proprietà comunale, assommano a mq., che assicurano ai abitanti teorici previsti uno standard quantitativo di 24,73 mq./abitante; è da segnalare l ampia dotazione di aree destinate al verde sportivo, attrezzato e campi gioco, per una superficie complessiva di mq e la sua distribuzione nelle principali frazioni. Altrettanto si può affermare per la dotazione di aree destinate a parcheggio pubblico, per una superficie complessiva di mq ed una distribuzione nelle principali località, ma posti anche al servizio dei fruitori delle aree ricomprese nella Valle del Parco del Ticino. Le aree destinate a Servizi in progetto, esclusivamente pubblici, assommano a ,74 mq., che assicurano ai abitanti teorici previsti uno standard quantitativo di 29,35 mq./abitante; anche in questo caso viene data notevole importanza alla realizzazione di nuove zone a verde (mq ) e per parcheggi pubblici (mq ), favorendo la loro localizzazione nelle principali località. Particolare attenzione è stata invece posta al reperimento di aree per l ampliamento del Polo Scolastico-Asilo Nido, attualment ein fas edi completamento e per la creazione di un Parco-Fattoria Didattica in Località San Varese (non ancora realizzato). Conseguentemente, lo standard qualitativo complessivo, esistente ed in progetto, assomma a 54,08 mq./abitante corrispondente ad una superficie di ,21 mq. In questi anni ( ) molte delle previsioni per aree destinate a Servizi contenute nel P.R.G. sono state attuate; a tal fine si rimanda alla sottostante doppia Tabella I.4 e II.4, da cui risulta che i Servizi esistenti ed attuati ad oggi assommano a mq Tabb. I e II.4 - Servizi Residenziali Esistenti e Servizi Residenziali in previsione SERVIZI ESISTENTI ( 2003 aggiornato al Maggio 2008 ) TIPOLOGIA SERVIZIO SERVIZIO PUBBLICO MQ. SERVIZIO PRIVATO MQ. TOTALE SERVIZI MQ. Attrezzature di Interesse Civile e Religioso Municipio-Farmacia Ufficio Postale Casa Comunale con Ambulatorio Medico 749 Attrezzature Religiose Chiesa e Casa Parrocchiale Santa Maria della Neve Chiesetta di Santa Rita in F.ne Massaua Cappella di Sant Antonio da Padova in F.ne Massaua Cappella di Santa Sofia Cappella di San Varese 947 Totali

61 Istruzione Inferiore - Scuole Scuola Materna ed Elementare * Ampliamento Polo Scolastico Asilo Nido Totali Verde Sportivo - Verde Attrezzato Campo Giochi Campo da gioco parrocchiale Giardino Ravizza Parco Giochi Casottole Campo da Calcio Torre d Isola 554 Casottole Sette Filagni 111 Campagna San Varese * Chiesa di Santa Sofia * Torre d Isola Nuovi insediamenti 921 * Casottole * Campagna 914 Totali Parcheggi Torre d Isola Cascina Campagna 483 Massaua 305 Casottole San Varese Cassinetta * Torre d Isola Zona Sportiva * Torre d Isola Nuovi insediamenti * Cascina Campagna * Casottole * Carpana 491 Totali Viabilità ciclo-pedonale Pista Ciclabile 1 Lotto * Pista Ciclabile 2 Lotto Totali Attrezzature di Interesse Generale Cimitero Totali Attrezzature Tecnologiche Acquedotto 500 Totali TOTALE GENERALE (mq.) * realizzate dopo l anno

62 SERVIZI IN PREVISIONE ( 2003 aggiornato al Maggio 2008 ) TIPOLOGIA SERVIZIO SERVIZIO PUBBLICO MQ. SERVIZIO PRIVATO MQ. TOTALE SERVIZI MQ. Istruzione Inferiore - Scuole Parco-Fattoria Didattica in F.ne San Varese Totali Verde Sportivo - Verde Attrezzato Campo Giochi Centro Polisportivo Massaia 737 Torre d Isola Nuovo Cimitero Sette Filagli Carpana 328 Totali Parcheggi Massaua 797 Torre d Isola Nuovo Cimitero Cascina Campagna Casottole 423 Sette Filagli 291 Sette Filagli 450 San Varese Totali Viabilità ciclo-pedonale Pista Ciclabile 3 Lotto Totali Attrezzature di Interesse Generale Nuovo Cimitero Totali Attrezzature Tecnologiche Isola Ecologica Zona Cimitero 405 Totali TOTALE GENERALE (mq.) TOTALE GENERALE ESISTENTE PREVISIONE Le aree destinate alle Attività Produttive Industriali ed Artigianali sono prevalentemente, se non esclusivamente (esistono due edifici artigianali in località Casottole), collocate fra il il tracciato dell Autostrada A7 ed il confine con il Comune di Bereguardo ove sono collocate altre aree a medesima destinazione; dette aree hanno una superficie di circa mq. e risultano di fatto ormai sature. La nuova previsione di Zone produttive ad oggi non è stata ancora attuata e riguarda aree per una superficie di circa mq. poste nelle immediate vicinanze del Casello di Bereguardo della Autostrada A7. Pertanto, in estrema sintesi, l'attuale PRG evidenzia o ha comunque mantenuto i seguenti aspetti complessivi, intesi come punti di forza e debolezza del territorio di Torre d'isola: 62

63 PUNTI DI FORZA Territorio ancora poco urbanizzato (circa 14 %), nonostante la vicinanza con importanti aree urbane, con consumo del suolo in gran parte compreso all interno delle Zone I.C. del Parco del Ticino (che costituiscono circa il 10 % della sup. comunale e di cui circa il 10% destinato a zone di tipo produttivo). Non saranno possibili future significative espansioni delle aree I.C., avendo il Comune già usufruito del possibile ampliamento del 5% delle stesse. Territorio con aspetti di notevole valore paesaggistico ed ambientale tuttora ben conservati. Comune fortemente tutelato: circa il 33 % del territorio è rappresentato da aree di valore ambientale-paesaggistico percepiti ed effettivi (SIC, ZPS, Parco Regionale e Naturale del Ticino). Buona dotazione quantitativa di servizi (esistenti o in fase di realizzazione mq ; in previsione mq ). Collocazione decentrata e concentrata delle attività produttive esistenti comprese fra la barriera del tratto Autostradale A7 Mi-Ge ed i Comuni di Bereguardo e Trivolzio. Fruibilità del paesaggio tramite l utilizzo di percorsi ciclo-pedonali in incremento e a strade interpoderali accessibili (aperte). Ottimi collegamenti viari con le Città di Pavia e di Milano e con il sistema Autostradale. PUNTI DI DEBOLEZZA Impatto paesaggistico di alcuni insediamenti residenziali recenti, caratterizzati da densità edilizie non adeguate al contesto (es. a Casottole o T.Isola capoluogo), scarsa permeabilità delle aree libere e assenza di interventi di mitigazione. Tendenza a saturare, dal punto di vista edificatorio, le aree IC non ancora costruite. Servizi e infrastrutture idriche e fognarie/depurazione da migliorare. Impatto paesaggistico della Torre piezometrica e dei tralicci della telefonia mobile. Elevato traffico, rumore ed inquinamento aria non monitorati a ridosso del raccordo autostradale Pavia- Bereguardo e da esso generati. 63

64 4.2. IL DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO Come già ricordato nel 2006 l Amministrazione Comunale ha approvato un Documento di Inquadramento con il fine di definire alcune linee guida ambientali e soprattutto di dare avvio alla predisposizione dei Programmi Integrati di Intervento (P.I.I.) nella fase transitoria di adeguamento del P.R.G. al P.G.T.. Per la realizzazione di tali P.I.I. Il Documento di Inquadramento ha posto tutta una serie di paletti ed oneri, alcuni dei quali abbastanza impegnativi per i soggetti imprenditori che volessero realizzare tali Piani. Inoltre il Documento sottolinea la particolare considerazione in cui saranno tenute quelle eventuali proposte di P.I.I. la cui valenza pubblica sarà indirizzata al potenziamento dei servizi collettivi per le esigenze della collettività, con particolare riferimento ai servizi scolastici, all edificazione delle strutture scolastiche minori che rappresentano il fondamento dell attività di governo del Comune. In tal senso fondamentale sarà stabilire le opere pubbliche o di interesse pubblico aggiuntive quale standard qualitativo. Pertanto fermo restando le norme vigenti in materia urbanistica l accettazione dei P.I.I. sarà subordinata al conseguimento di uno standard qualitativamente rilevante di norma da cedere gratuitamente al Comune: -del 50% della superficie territoriale del comparto la cui destinazione abbia una prevalenza residenziale; -del 30% della superficie territoriale del comparto la cui destinazione abbia una prevalenza diversa rispetto a quella residenziale o produttiva; -del 15% della superficie territoriale del comparto la cui destinazione abbia una destinazione produttiva. L'Amministrazione Comunale su indicazione propria potrà richiedere ai soggetti attuatori la monetizzazione e/o la compensazione mediante l esecuzione di opere pubbliche utilizzando il parametro economico successivamente aggiornabile fissato con deliberazione C.C. in 45/mq. Per quanto riguarda le aree di standard urbanistico è comunque obbligatoria la ricollocazione dello standard in altra area idonea o di monetizzazione ove sussistano le condizioni previste dalle vigenti norme in materia. Lo standard di qualità così come sopra quantificato nell ipotesi in cui la proposta di P.I.I. prevedesse indici urbanistici superiori alle previsioni del vigente P.R.G. per zone omogenee analoghe, lo stesso si dovrà calcolare in misura doppia solo per la quantità di volume e/o superficie eccedente l applicazione degli indici stessi. Nell ipotesi possibile in cui il P.I.I. dovesse prevedere in tutto o in parte, la destinazione omogenea di superfici già riconosciute nel P.R.G. vigente, per tali quantità lo standard qualitativo si calcolerà nella misura del 25% di quanto sopra stabilito. L Amministrazione Comunale sempre nell ipotesi in cui vi fosse un particolare interesse pubblico riconducibile ad interventi qualitativamente particolari (piani energetici, mitigazioni ambientali, ecc.) potrà ridurre i conteggi sullo standard qualitativo sempre e comunque nei limiti del già citato art.11 L.R. n.12/05. L Amministrazione Comunale in tale Documento di Inquadramento ha poi esplicitamente previsto la possibilità che, nelle fasi di definizione dei contenuti della negoziazione con i soggetti attuatori, questi ultimi possano in luogo della cessione e/o monetizzazione dello standard qualitativo assumere l impegno della realizzazione delle opere pubbliche indicate dall Amministrazione Comunale, e in particolare di: Nuova Scuola Materna (realizzata). Ristrutturazione Scuola elementare. Acquisizione di aree necessarie alla realizzazione di altri servizi. 64

65 Costruzione di strutture sportive e di aggregazione culturale e sociale, nonché di archi e arre verdi attrezzate. Riqualificazione del sistema ambientale, piste ciclabili, percorsi pedonali, corridoi ecologici, ricostruzione di unità ecosistemiche. In tal modo già nel Documento di Inquadramento venivano individuati alcuni interventi e priorità, poi ripresi e sviluppati dal PGT esaminato dalla presente VAS. Considerato poi che le aree individuate ai fini della predisposizione dei P.I.I., tutte poste all interno delle Zone I.C. del Parco del Ticino, hanno prevalentemente una destinazione urbanistica a Zona Agricola, si sottolinea che, anche in relazione alle modifiche apportate recentemente alla L.R. 12/2005 con la L.R. 4/2008, le possibilità contenute nel Documento di Inquadramento sono in linea con quanto già previsto dal vigente PRG, pur introducendo alcuni nuovi teorici elementi di attenzione dal punto di vista paesaggisticoambientale. Per nuove edificazioni in aree agricole è comunque poi prevista una dismissione o ritiro dall attività agricola di almeno tre anni successivamente alla comunicazione alla Provincia di interruzione della attività, e gli interventi possono essere volti unicamente al recupero dei fabbricati esistenti nel rispetto delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche ed agricole del territorio. Il Documento di Inquadramento ha inoltre individuato alcune aree libere prevalentemente agricole da assoggettare a P.I.I. con funzione di riqualificazione ambientale naturalistica e paesaggistica (una sorta quindi di P.I.I. ambientali ), collocate fra gli insediamenti posti lungo la Via Riviera, anche con lo scopo di contrastare i fenomeni di conurbazione e saldatura degli spazi urbanizzati. Per questi P.I.I. ambientali si prevede per la loro realizzazione il ricorso a strumenti di perequazione e di compensazione, oltre a finanziamenti pubblici e privati derivanti potenzialmente anche dal comparto agricolo. In sintesi si è cercato di creare una prima relazione fra i P.I.I. edificatori e alcune aree esterne prevalentemente agricole da riqualificare dal punto di vista ambientale e della loro fruizione. Ciò non ha sino ad ora portato ad alcuna attuazione pratica di P.I.I. ambientali, ma ha comunque evidenziato la necessità di mantenere non edificate alcune aree tra le frazioni, seppur interne od ai margini delle aree IC: concetto strategico ripreso e confermato nel PGT. Anche altre parti del Documento di inquadramento che costituiscono la relazione ambientale sembrano rappresentare poi un interessante preludio alle Linee Guida riperse dal presente PGT. In quelle parti del Documento di inquadramento infatti vengono per la prima volta introdotti, a livello di pianificazione urbanistica comunale, i concetti legati agli scenari di riferimento, ovvero quelli che dovranno essere perseguiti dalle scelte pianificatorie, rompendo una consuetudine, anche in adeguamento alla L.r.12/2005, di procedere per scelte basate più sulle opportunità che sulla definizione di priorità. 65

66 4.3. ALTRE INDICAZIONI Nell'ambito dei lunghi mesi di lavoro finalizzati alla redazione del PGT ed in particolare alla stesura del Documento di Piano, dall'apertura del procedimento (ancora nel giugno 2005, ratificato poi con l affidamento dell incarico per la redazione del PGT nel maggio 2007) e sua successiva comunicazione alla cittadinanza, sono giunti presso l'ufficio Tecnico Comunale diverse richieste ed osservazioni da parte di cittadini, associazioni od altri portatori di interesse (stakholders). In data 31 Giugno 2008 erano giunte 24 richieste formali da parte di singoli cittadini o società, mentre altre 15 sono giunte successivamente, sino al 13 Gennaio 2009 e poi ancora entro giugno 2009, per un totale di 39 osservazioni ufficiali pervenute. La valutazione complessiva di tali richieste dal punto del loro rapporto con la definizione degli ambiti di trasformazione prodotti dal Documento di Piano del PGT e delle loro possibili interazioni con l'ambiente, è riportata nello specifico capitolo Inoltre lettere ufficiali con utili contributi sono poi pervenute da: Provincia di Pavia-Ufficio Territorio; ARPA Pavia; Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio; Consorzio AATO della provincia di Pavia; Legambiente sez. provinciale di Pavia. Altre idee, osservazioni, proposte o richieste sono invece poi giunte attraverso i riscontri avuti in incontri pubblici ufficiali (es. incontri con la Giunta Comunale e Cons. maggioranza del 2-9 luglio 2008), compresa la I Conferenza di Valutazione (17 settembre 2008), attraverso le assemblee pubbliche (es. 10 settembre 2008), tramite altri incontri informali di singoli o piccoli gruppi, ed anche dall'apposito questionario distribuito alla cittadinanza in oltre mille copie (vedi cap ). Infine altre ancora sono poi arrivate indirettamente attraverso articoli sulla stampa locale o la diffusione di fogli-notizie e comunicati (es. E' Torre d'isola-informazioni del Comitato Civico, settembre 2008), nonché da inviate sull'apposito spazio dedicato al PGT sul sito web del Comune ( Tutte queste richieste, commenti e osservazioni, per quanto arrivate in ordine sparso e quasi sempre portatrici di interesse specifici, hanno comunque contribuito ad arricchire il quadro conoscitivo delle aspettative della cittadinanza, influenzando comunque almeno in parte la definizione dei successivi ambiti di trasformazione e di alcuni processi attuativi RISULTATI DEL QUESTIONARIO Nel dicembre 2008, dopo una serie di incontri pubblici, è stato poi redatto e distribuito a tutte le famiglie residenti una copia in due pagine di una scheda-questionario (vedi Allegato 10.5) appositamente realizzato per stimolare la cittadinanza a fornire commenti ed osservazioni al processo di stesura del PGT in corso. I risultati di tale consultazione sono stati pubblicati sul sito web del Comune, nello spazio appositamente dedicato al PGT, nonchè presentati e discussi in un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza tenutosi il 7 maggio

67 I risultati di tale indagine vengono presentati nel presente Cap.4 del Rapporto Ambientale e non nel capitolo dedicato alla partecipazione (cap.6.4), dove peraltro tale iniziativa viene opportunamente ricordata, in quanto essi hanno rappresentato comunque un importante elemento di influenza di alcune scelte dell'amministrazione e quindi vengono qui considerati tra i fattori endogeni di indirizzo. - I dati raccolti Nel mese di dicembre 2008 sono stati inviati circa 1000 questionari (vedi Allegato), spediti per posta a tutte le famiglie (intesi come tali anche i residenti singles) ed in parte distribuiti a mano allegandole al tradizionale calendario natalizio. La raccolta, che poteva essere effettuata ritornando il questionario compilato agli uffici comunali (oltre alla disponibilità del personale era stata predisposta un'apposita cassetta postale all'ingresso interno del Municipio), oppure rispedito via posta, per fax o per , doveva completarsi entro il 31 gennaio 2009, ma sono stati accettati anche tutti i questionari giunti fino a metà febbraio Hanno risposto 278 cittadini, con un ritorno quindi del 27,8%. Ovviamente tutte le domande e gran parte delle possibili risposte hanno numeri differenti, nel senso che in molti casi i questionari non sono stati compilati in tutte le loro possibili voci. Pertanto nelle tabelle con i risultati allegati in coda al presente capitolo sono specificati, per ogni domanda, il numero totale delle risposte pervenute. Il questionario conteneva sei domande chiuse (ovvero con le risposte da scegliersi tra quattro-sei possibilità), di cui due richiedevano l'elencazione di un ordine di priorità. Tutta erano incentrate sulla definizione di valori o criticità, oltre alla possibilità di valutare il livello di qualità di alcuni servizi di interesse pubblico presenti sul territorio comunale. Pertanto il questionario non si è limitato a raccogliere solo dati inerenti gli ambiti di pertinenza del PGT, ma ha allargato la possibilità di esprimere pareri anche su tempi di tipo gestionale, non necessariamente di competenza dell'amministrazione comunale (es. ufficio postale). Ciò per poter costruire un quadro il più possibile completo di quelle che sono le aspettative e le necessità della cittadinanza, anche considerando il fatto che un simile strumento di consultazione popolare era la prima volta che veniva utilizzato in paese. Le risposte giunte dalle singole frazioni sono ripartite come da sottostante grafico, rispecchiando comunque abbastanza le proporzioni con la popolosità dei vari nuclei abitati (Fig.17). In testa, come numero di re-invii, vi sono i residenti di Casottole con 56 questionari consegnati (20,14 % del totale), seguiti da Sanvarese (15,11%) e da Massaua (12,6%). Elevato, oltre alla partecipazione, anche il senso civico degli intervistati, con solo 10 questionari (3,6%) giunti anonimi e con rarissimi casi di commenti inopportuni. 67

68 Le domande, al di là di possibili miglioramenti nella stesura di futuri questionari analoghi, sono stati nel complesso ben comprese. Solo nelle prime due vi è stata una parte degli intervistati (circa il 15%) che non ha risposto correttamente (in alcuni casi volutamente), assegnando il medesimo valore a più risposte possibili. Fig. 17-Distribuzione delle risposte in relazione alle frazioni di residenza degli intervistati. Nel complesso il cittadini intervistati hanno potuto esprimere pareri, oltre a decine di commenti a margine delle risposte schematiche. Molte schede infatti sono state arricchite da varie note e proposte che hanno ulteriormente completato il questionario ed anche spiegato alcune scelte apparentemente contraddittorie. Ad esempio l'ufficio postale ha numerosi estimatori (il 38,97% lo valuta nel complesso adeguato alle esigenze locali, ed il18,4% addirittura eccellente), ma anche lo stesso numero (18,4%) di intervistati che invece lo giudica insufficiente. Dalle note allegate tuttavia viene specificato che le carenze non sono da 68

69 Valori ricercarsi nella struttura o nel mancato impegno del personale (che anzi è molto apprezzato), ma per l'inadeguato numero di impiegati che in alcuni momenti (es. a fine mese al ritiro delle pensioni od alla scadenza delle bollette) non sono in grado di smaltire con sufficiente velocità l'affluenza di utenti, con il conseguente formarsi di lunghe code (e relativi malumori). Anche nel caso delle infrastrutture per il culto le carenze individuate sono soprattutto collegate alla mancanza di un oratorio o di uno spazio specifico per i giovani; aspetto che emerge anche nel dettaglio di alcune indicazioni relative alla richiesta di un centro polifunzionale per i ragazzi. Dalle risposte alla D1. Quali sono, secondo te, le principali eccellenze e valori del territorio comunale (Fig.18) emerge piuttosto chiaramente il consenso attorno il blocco delle risposte collegate alla qualità del territorio, alla bellezza del paesaggio nel suo complesso, alla disponibilità di spazi aperti non edificati ed alla vicinanza del fiume Ticino. Ovvero il generale i valori prescelti sono soprattutto tutti quelli che caratterizzano la naturalità e l'integrità percepita del territorio comunale. PRINCIPALI VALORI DEL TERRITORIO Bellezza paesaggio Ticino e ambienti naturali Disponibilità spazi aperti e non edificati Vicinanza Pavia- Milano Tranquillità Servizi pubblici Priorità risposte Fig.18 - I principali valori ed emergenze del territorio. Infatti l'andamento delle singole linee spezzate del grafico evidenzia, per ogni tipo di risposta, ovvero per ogni diverso valore scelto, la sua posizione: da 1 (i valori ritenuti più importanti) a 6 (quelli meno importanti). Ecco quindi, come già detto, che ad esempio dalla Fig.18 è ben rappresentato il fatto che il 69

70 N.risposte valore servizi pubblici non è certo quello ritenuto più importante (quasi 140 intervistati lo ha scelto come valore meno importante in assoluto), mentre sul valore più importante (1) gli intervistati sono meno d'accordo e si dividono tra Bellezza del paesaggio (quello che ottenuto il maggior numero di preferenze) seguito però abbastanza da vicino da Disponibilità di spazi aperti non edificati e da Ticino e ambienti naturali. La posizione strategica tra grandi città come Pavia e Milano, i servizi e la tranquillità del paese, pur apprezzati, non rientrano invece tra i valori primari. Al contrario tra le criticità maggiormente avvertite (D2) vi sono temi storici della storia recente della comunità, come la qualità dell'acqua potabile o la sicurezza, che ottengono le maggiori preferenze al livello 1, assieme a eccessiva edificazione di nuove case (Fig.19). Invece le problematiche legate al traffico ed alla qualità dell'aria, più che altro connesse alla presenza del sempre più trafficato raccordo autostradale per la A7 MI-GE, non emergono, al momento, come un'urgenza ambientale particolarmente percepita (sono stati messi sul livello 6 di priorità delle risposte). PRINCIPALI CRITICITA' Rumore e inquinam.racc ordo MI/GE Traffico Qualità acqua potabile Eccessiva edificaz. nuove case Distanza tra frazioni Sicurezza Priorità risposte Fig.19 -Principali criticità e problematiche del territorio comunale. Il giudizio sui principali servizi di interesse pubblico (Fig.20), oltre ai già citati riferimenti all'ufficio postale, vedono in generale un buon livello di apprezzamento per gli uffici comunali (l'88,5% degli intervistati lo giudica eccellente o adeguato), così come al settore della pubblica istruzione, dove le scuole primarie e 70

71 materne ricevono comunque più consensi del nuovo asilo nido. Generale soddisfazione anche per il servizio di scuola bus e per la farmacia; quest'ultima ottiene ben il 37,13% di valutazioni di eccellenza e il 50,7% di adeguate, con una sola valutazione di insufficienza. Non altrettanto si può dire per la presenza di attività commerciali (il 36,6% le considera insufficienti e il 27,5% sufficienti, con solo un 29,5% che le valuta adeguate). Anche in questo caso i commenti a margine sottolineano che tali carenze non sono legate all'inefficienza o inadeguatezza dei negozi presenti (con alcune eccezioni per il negozio di alimentari di Casottole), ma piuttosto alla mancanza di alcuni esercizi che sarebbe comodo avere (es. un piccolo supermercato, una cartoleria, un'altra edicola, ecc. - vedi anche D5) e soprattutto alla loro distribuzione, praticamente concentrata in gran parte nella sola frazione di Torre d'isola centro. A proposito di esercizi/servizi richiesti (Fig.21), molto sentita è la mancanza di uno sportello bancomat (richiesto dal 44,8% degli intervistati). Altri servizi pubblici valutati insufficienti da percentuali abbastanza significative vi sono poi la distribuzione dei cassonetti per i rifiuti (34,5%), gli impianti sportivi (34,3%) e gli spazi per manifestazioni culturali (34%). Per l'impiantistica sportiva vi è poi una richiesta di maggiore offerta e di nuove strutture. In tal senso vengono avanzate varie proposte interessanti (es. un nuovo centro sportivo polifunzionale: 35,6% in D4), ma anche non sempre propriamente facili per un piccolo comune, come ad esempio la richiesta di una piscina coperta e di un centro fitness. Meritevole di un approfondimento specifico sarebbe poi il tema dei parchi pubblici e delle aree verdi, per i quali la maggioranza delle valutazioni è orientata alla sufficienza (41,5%), ma anche con un discreto numero di insufficienze (17%), che supera i giudizi di eccellenza (11,8%). Ciò probabilmente sottolinea, anche con l'incrocio di altre risposte, l'importanza che i cittadini danno al verde locale (pubblico attrezzato, ma anche a quello naturale paesaggistico ) ed al fatto che in tale settore si potrebbe fare di più. A questo proposito la conferma indiretta del legame del cittadino di Torre d'isola con la qualità degli spazi aperti viene anche dal fatto che nuove piste ciclabili (in D4) sono tra i servizi più richiesti (35,6%) per migliorare il settore del tempo libero. Un centro visite/museo del fiume dedicato al Ticino ed al suo Parco è invece indicato come prioritario solo dal 4,3% degli intervistati. 71

72 VALUTAZIONE SERVIZI 100% Insuffic. 90% 80% Sufficiente 70% 60% Adeguata 50% 40% Eccellente 30% 20% 10% 0% Uffici Scuole Scuola Asilo nido Parchi Ufficio Spazi Farmacie Attività Chiese, Impianti Ambulatori Cassonetti Parcheggi Scuolabus comunali primarie materna pubbl.e Postale manifestaz. commerciali oratori sportivi medici racc. rifiuti aree verdi culturali Fig.20. Valutazione dei principali servizi di interesse pubblico. NUOVI SERVIZI COMMERCIALI RICHIESTI Banca e/o bancomat Piccolo supermercato 9% 18% 1% 45% Libreria e/o una cartoleria Nuovi negozi alimentari nelle frazioni 27% Nuovo ristorante e/o pizzeria Fig.21 - Nuovi servizi commerciali richiesti. 72

73 - Conclusioni L'iniziativa di predisporre e distribuire un questionario come quello proposto si è rivelata un momento positivo di confronto e contatto con la comunità, che ha dimostrato di apprezzarlo. Il numero di schede ritornate (in pratica a risposto quasi un terzo dei cittadini contattati) e la qualità e tipologia dei commenti raccolti indicano un elevato desiderio, da parte degli intervistati, di partecipare alla vita ed alla gestione del paese, nonché ad essere maggiormente informati sulle principali iniziative in corso. Attraverso tale strumento, per quanto probabilmente migliorabile e nonostante la griglia costituita da domande chiuse (ovvero con le risposte da scegliersi tra un ventaglio già predisposto), è stato comunque possibile raccogliere un'ottima base informativa, con dati quantitativi raccolti e molti altri di tipo qualitativo. Per quest'ultimi, costituiti soprattutto da quanto descritto nelle voci altri commenti e da le varie note a margine, emerge una considerevole disomogenità dei commenti, in molti casi legati ad esigenze personali specifiche del proprio immediato dintorno abitativo. Inoltre alcune di tali proposte indicano poi una scarsa consapevolezza dei mezzi economici e delle risorse (anche di personale) effettivamente disponibili da parte del Comune. Inoltre sovente vengono avanzati commenti e proposte non tanto legate alla pianificazione urbanistica, ma alla normale gestione di servizi pubblici e non sempre di effettiva competenza (e quindi responsabilità) comunale. E' il caso ad esempio della richiesta di linee telefoniche veloci (ADSL) un servizio la cui carenza è molto avvertita (il 44,9% lo pone tra i servizi prioritari mancanti nell'ambito del potenziamento delle reti tecnologiche, assieme al miglioramento dell'acquedotto e dell'erogazione del servizio idrico). Comunque tra le altre richieste di interesse collettivo, oltre a quelle sopra descritte, si segnalano, in modo assolutamente libero : 1 servizi assistenza domiciliare per anziani; 2 dissuasori e riduttori di velocità per il traffico, soprattutto lungo la via Rivera e con specifici richiami anche al passaggio eccessivamente veloce di moto; 3 maggiore controllo e severità per chi parcheggia fuori dagli spazi; 4 vari interventi di miglioramento/ampliamento del manto stradale; 5 la richiesta, molto sentita, di una navetta (bus) che colleghi tutte le frazioni e, se possibile, arrivi fino Pavia 6 valutare la fattibilità di un polo scolastico che comprenda anche le scuole medie (magari in associazione con altri comuni limitrofi); 7 facilitare la costruzione di piccole unità abitative per giovani coppie; 8 effettuare interventi di disinfestazione anti-zanzara e curare meglio l'applicazione delle direttive regionali circa il controllo di piante erbacee portatrici di fenomeni allergici (es. Ambrosia); 9 maggiore e migliore illuminazione in alcune zone; 10 migliorare la manutenzione dell'arredo urbano; 11 ampliare il cimitero e migliorarne la gestione, possibilmente riaffidandola direttamente al comune; 12 ulteriore sforzo per migliorare la sicurezza (furti) con altre telecamere e con interventi di controllo di soggetti non residenti, soprattutto in zona chiesa S.Maria della neve; 73

74 13 maggiore fruizione del Ticino e del suo Parco; 14 una sede specifica per la locale Protezione Civile. Rimangono poi interessanti sebbene in alcuni casi molto specifiche o addirittura un po' estemporanee, anche altre proposte quali la richiesta di una chiesa a Casottole; campi da bocce per anziani; un benzinaio a Torre d'isola centro; rendere fruibili a tutta la cittadinanza i campi da tennis privati di Villa Botta-Adorno; la realizzazione di un centro per il recupero di fauna selvatica in difficoltà; creare una Pro-loco; una sala prove per la musica; un parco per cani con percorso agility; una sede del locale Club modellistico. Per quanto riguarda invece la scelta delle principali priorità che il nuovo Piano di Governo del Territorio, secondo la cittadinanza, dovrebbe affrontare o perseguire, la loro classifica è illustrata in Fig.22. Tra queste emerge innanzitutto la riqualificazione ed il potenziamento di alcune reti e servizi tecnologici, già in precedenza descritte (acqua, ADSL), e la massima attenzione al consumo di suolo, limitandone al massimo la distruzione soprattutto per la realizzazione di nuovi insediamenti. In tal senso appare abbastanza diffusa la tendenza ideale del richiedere un luogo dove si costruisca pochissimo e con elevata attenzione ai contenuti qualitativi. Incontra favore, sebbene non sia tra le priorità più votate, anche l'idea di una vera piazza, possibilmente pedonale, posta a Torre d'isola centro e dove concentrare alcuni servizi (es. banca/bancomat, alcuni nuovi negozi, ecc.), mentre la consapevolezza di una maggiore autonomia energetica ed attenzione al consumo di risorse naturali non rinnovabili è probabilmente stemperata e contenuta nelle altre risposte. PRIORITA' NUOVO PGT Qualità e densità nuovi edifici Limitare al massimo consumo suolo 7% 4% 4% 7% 33% Riqualific./potenziamento reti tecnol. Realizzazione servizi mancanti 45% Maggiore autonom. energetica e risp. risorse nat. Una vera piazza Fig.22. Principali priorità del PGT 74

75 Vanno infine segnalati anche una dozzina di intervistati per i quali la situazione dei servizi va bene così e non occorre fare alcun intervento di nuovi negozi o strutture analoghe. Come si è visto molte dei commenti e delle proposte avanzate dalla cittadinanza non interessano direttamente gli ambiti della pianificazione urbanistica ma soprattutto le pertinenze gestionali. Tuttavia, seppur in maniera a volte un po' indiretta o mediata dalle inevitabili visioni individuali, esse sottolineano e ravvivano in questo modo il rapporto tra uno strumento di pianificazione formale, il PGT, e la vita quotidiana della locale comunità, fornendo comunque utili indicazioni anche per la futura progettazione territoriale. 75

76 5. STATO INTERPRETATIVO DELL AMBIENTE ATTUALE: VALORI E CRITICITA (vedi Allegato A) - RICHIAMO ALL ALLEGATO In considerazione della vasta disponibilità di dati ed informazioni relative al quadro analiticoconoscitivo, al fine di evitare un eccessivo appesantimento del Rapporto Ambientale (R.A.), questa parte (Cap.5) è stata stralciata in un Allegato specifico a parte (All.A), a cui si rimanda e che ovviamente costituisce parte integrante del presente Rapporto Ambientale. Qui si riprende solo per comodità un estrema sintesi del Cap.5- All.A e degli allegati cartografici. Infatti per una lettura interpretata di sintesi della realtà ambientale del comune di Torre d Isola, come già ricordato nel cap.1.3, sono state redatte anche delle carte tematiche specifiche della presente VAS. Esse sono (All.10.1): TAV. VAS SINTESI DELLE PREVISIONI DI PIANO. TAV. VAS CARTA DEI VALORI E DELLE SENSIBILITA' PAESAGGISTICO-AMBIENTALI. TAV. VAS CARTA DELLE PRESSIONI ANTROPICHE ATTUALI. TAV. VAS CARTA DELLA PROPOSTE DI MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI AMBIENTALI. TAV. VAS CARTA DEGLI ELEMENTI SOVRACCOMUNALI DI SUPPORTO ALLA RETE ECOLOGICA LOCALE. Tali carte (presentate come tavole nella versione originale in scala 1: tra gli allegati al presente Rapporto Ambientale) sono state assunte come base di riferimento prevalente per le valutazioni di ordine ambientale riferite alle previsioni di piano. In particolare sono state sintetizzate in un unica carta (VAS02) due importanti gruppi di elementi positivi del territorio di Torre d Isola: i cosiddetti valori paesaggistico ambientali le relative classi sensibilità paesaggistico ambientali. Tali elementi, particolarmente significativi per contributi successivi della stessa VAS (es. il posizionamento di zone di mitigazione o ripristino ambientale), sono di seguito illustrati in due immagini separate, per una maggiore ed immediata percezione degli elementi evidenziati, come poi ripreso nello stesso Documento di Piano. 76

77 Fig.23 - Carta delle sensibilità paesaggistico - ambientali 77

78 Fig Carta dei valori paesaggistico - ambientali Di seguito si riporta poi il quadro riassuntivo delle principali criticità e degli aspetti di valore, sotto il profilo ambientale e territoriale-paesaggistico, del comune di Torre d Isola, desunte dai dati contenuti nell Allegato relativo al capitolo 5 e suddivise per tema ambientale e territoriale, utili alle valutazioni successive, verso le quali il PGT dovrà relazionarsi. 78

79 È importante sottolineare che questo non è un quadro esaustivo di tutti gli aspetti del territorio degni di attenzione sotto il profilo ambientale, ma di quelli emersi sulla base dei dati e delle informazioni disponibili. Tab. I-5. Elementi di valore e punti di forza () e aspetti di criticità o fattori di debolezza (-) del comune di Torre d Isola. Tema /- Punti di attenzione prioritari Aria - Risorse idriche - presenza del raccordo autostradale Pavia Bereguardo, importante punto di emissioni di vari inquinanti (PM10, Benzene, Monossido di Carbonio, ecc.) che attraversa tutto il territorio comunale, tra l altro a ridosso di alcune frazioni densamente abitate (Cà de Vecchi-Casottole, C.na Campagna-Villaggio dei Pioppi, C.na Gaggiola); Comune ricadente in Zona A1 agglomerati urbani ; trasporto su strada e agricoltura costituiscono la principale fonte di inquinamento per buona parte degli inquinanti rilevati in atmosfera; la fascia attorno al raccordo autostradale e quella posta attorno alla zona industriale di Cassinetta sono da considerarsi le zone di maggior criticità presunta; il quadro conoscitivo specifico, in assenza di dati diretti e di monitoraggio del territorio comunale, è da considerarsi comunque insufficiente. consumi di acqua piuttosto elevati; la qualità dell'acqua potabile, seppur formalmente rientrante nei parametri di legge, ha più volte sollevato le rimostranze di parte della cittadinanza; rete fognaria con elevati elementi di frammentazione ed alcuni tratti di incompletezza; presenza di molte infrastrutture del sistema idrico ormai piuttosto obsolete, con meccanismi a bassa resa di trasferimento; presenza di criticità locali (es. Villaggio dei Pioppi/Campagna) e con evidenti influenze stagionali legate alla falda superficiale molto alta, con allagamenti ed infiltrazioni degli scantinati e dei tratti delle fognature più obsolete; presenza di alcuni tratti obsoleti di acquedotto, soprattutto tra Torre d'isola e Pavia, e scarsa autonomia del serbatoio in caso di black-out prolungato (> 4-5h); basso valore di soggiacenza, in particolare nelle frazioni di Vigna del Pero, San Varese, Sette Filagni, Casottole; In alcune delle rogge principali si segnalano periodici, seppur apparentemente non gravi, casi di inquinamento organico; sul fiume Ticino non sono stati riscontrati scarichi diretti di acque reflue, se non quelli che arrivano dall'immissione di alcune delle rogge (in particolare la Roggia Vecchia). Peraltro, le acque del Ticino nel territorio comunale sono tuttora dichiarate non balneabili. Presenza del fiume Ticino, che all'interno del comune presenta elevate caratteristiche di naturalità, con un corso sinuoso e rive prevalentemente boscate e tratti di notevole valore geomorfologico, comprese alcune lanche; presenza di numerose rogge, alcune anche di valore storico culturale; presenza di almeno 3-4 lanche e mortizze laterali del Ticino, oltre a 3 piccoli bacini lacustri artificiali; presenza di una discreta ittiofauna in quasi tutti i canali, anche con la segnalazione di alcune specie interessanti. 79

80 Tema /- Punti di attenzione prioritari Suolo e sottosuolo Paesaggio Ecosistema Presenza di suoli con un grado di protezione delle acque sotterranee basso o moderato. prevalente destinazione d uso di tipo agricolo; presenza di valori geomorfologici (Scarpata e terrazzo fluviale del F. Ticino, Geosito Peduncolo di terrazzo di S.Sofia, Geosito Dosso del Boschetto, Fondovalle (golena) del F. Ticino); presenza di una una serie di scorci paesistici (visuali sensibili) che caratterizzano l'identità dei luoghi (rettilineo Massaua-Torre d'isola, valle del Ticino sotto S. Varese, valle e corso del Ticino ai piedi del terrazzo fluviale sotto Casottole, valle e corso del Ticino ai piedi del terrazzo fluviale sotto Chiesetta di S. Sofia); presenza di scarpata fluviale di notevole altezza (fino 15 m) e ben conservata dal punto di vista morfologico, con la presenza di varie sorgenti. Presenza del sistema raccordo Pavia-Bereguardo, uscita casello di Bereguardo e raccordo con la ss. 526, tratto dell autostrada A7 MI-GE, che costituisce un elemento di criticità ambientale e paesaggistica; previsione di un nuovo elettrodotto. Presenza di monumenti storici e/o di riferimento culturale locale tra cui: Villa Botta-Adorno e relativo Parco, Chiesa di S. Maria della Neve, Chiesetta di S. Sofia, Gelso secolare e chiesetta C.na Boschetto; elevata presenza di valori paesaggistico-ambientali diffusi ed un minore presenza di valori puntuali o circoscritti; appartenenza di tutto il territorio comunale al Parco del Ticino. Il tratto del territorio comunale a Nord del raccordo autostradale, dal punto di vista ecosistemico, è quello più semplificato e impoverito, con piccoli nuclei e filari arboreo-arbustivi costituiti in prevalenza da robinie, salici e qualche pioppo, per lo più in prossimità delle principali rogge (es. Bergonza e Roggia Vecchia). presenta una buona diversità ecosistemica, sia di habitat naturali che di tipo agrario; territorio caratterizzato da un elevata biodiversità naturale, con un evidente differenza tra la parte più intensamente coltivata ed urbanizzata, posta in generale sopra e a Nord-Est del terrazzo fluviale secondario, e quella invece più naturale e meglio conservata, situata sotto il terrazzo, a ridosso del corso principale del Ticino; presenza di residui habitat naturali sia di tipo igrofilo e palustre ma anche alcuni piccoli residui di ecosistemi xerici, non a caso individuati tra gli habitat prioritari della sopra citata Direttiva Habitat ; presenza di specie elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE o all Allegato I della Direttiva 79/409/CEE; Presente uno degli ultimissimi residui dossi eolici del Pavese, con tipica vegetazione xerofila; continuità ecologico-funzionale con le aree di valenza ambientale contigue ma esterne al comune e, in particolare, le lanche e i boschi del Moriano a Nord-Ovest (Bereguardo), il bosco Siro Negri e le fasce boscate lungo il Canale Mangialoca (Zerbolò) ad Ovest in riva destra, il parco della Sora (Pavia) a Sud; presenza del Parco Regionale lombardo della Valle del Ticino, di cui il relativo Parco Naturale include tutta la parte del territorio ad Ovest del Raccordo MI-GE; presenza della ZPS Boschi del Ticino ai sensi della Direttiva Comunitaria 79/409- Dir. Uccelli e del SIC Boschi Siro Negri e Moriano, ai ai sensi della Direttiva Comunitaria 92/43 (Dir. Habitat ); 80

81 Tema /- Punti di attenzione prioritari presenza di due geositi, ovvero piccole aree protette in particolare per emergenze di tipo geomorfologico ai sensi delle normative provinciali e regionali: il Dosso del Boschetto e la Cuspide di terrazzo fluviale e chiesetta di S. Sofia. Rischio Idrogeologico Rifiuti - - Energia - Mobilità e trasporti - Rumore - presenza di tre differenti fasce di idoneità (classi II-IV) per la fattibilità delle azioni di Piano; non sono stati formalmente individuati siti contaminati; tuttavia, sono presenti due zone sulle quali in passato sono state svolte attività potenzialmente problematiche e/o dove esistono dati informali, peraltro da confermare, della possibile presenza di inquinanti. Un'area è localizzata sotto la costa fluviale di Massaua, inserita all'interno della scheda R 67, l'altra è l'impianto di stoccaggio e trattamento inerti della Ditta Bianchi in località Cassinetta. assenza di zone abitate esposte al fenomeno delle esondazioni fluviali e valutazione del livello di vulnerabilità idrogeologica ed idraulica (RID) bassa; rischio sismico molto basso; assenza di impianti industriali critici in attività, elettrodotti, discariche, termovalorizzatori o altri importanti punti di contaminazione da attività industriale. presenza di aree degradate legate alla possibile presenza, peraltro da verificare, di rifiuti o altro materiale da bonificare: una in località Cassinetta (ATIAB srl) ed un'altra denominata ex-area B.A.R.E. situata sotto la costa fluviale di Massaua. gestione dei rifiuti razionale e sostanzialmente sotto controllo; presenza del tutto occasionale di microdiscariche o fenomeni di degrado legato alla dispersione illegale e incontrollata di rifiuti; nonostante il calo negli ultimi due anni, si registra un deciso incremento della raccolta differenziata a partire dal 2004, che ha portato nel 2006 al valore massimo di 41,65%, ponendo il comune di Torre d'isola tra i primi dieci della Provincia. assenza di infrastrutture pubbliche con particolari soluzioni per abbattere tali costi e/o ridurre i consumi; sistema infrastrutturale di base (acqua, luce,gas) dei pubblici servizi (ma anche dei privati) molto esposto alle conseguenze di black-out energetici prolungati ed in particolar modo alla possibile assenza di fornitura elettrica. presenza del raccordo autostradale Pavia-Bereguardo; il traffico automobilistico, e soprattutto quello pesante di camion e TIR, è valutato ormai in oltre automezzi al giorno e appare in aumento. sistema dei parcheggi sufficientemente connesso con la viabilità interna ed anche con la rete delle piste ciclabili. presenza del raccordo autostradale Pavia-Bereguardo, che costituisce la principale via di traffico e di sorgente di inquinamento acustico. 81

82 6. ANALISI DEL 6.1. ORIENTAMENTI GENERALI DEL PIANO E SCENARI Il Documento di Piano, seguendo la già ricordata (vedi cap sui metodi) logica sequenziale che definisce scenari di riferimento obietti azioni, esplicita un primo Scenario di Riferimento Generale (SRG), mutuato dal Documento di Inquadramento e dalle indicazioni dell Amministrazione ( o meglio delle due amministrazioni che nel frattempo si sono avvicendate), a cui il PGT dovrebbe tendere (cap.11 del DdP), e quindi una serie di scenari di riferimento per aree tematiche, a cui sono poi connessi gli obiettivi (cap.12 del DdP) e le relative principali azioni attuative (cap.13 del DdP). Nel box sottostante è quindi riportata la descrizione dello scenario di riferimento generale (SRG), incentrato sui due grandi valori della qualità ambientale e dell'identità ed un terzo aspetto più di tipo fruitivo. - BOX 1 SCENARIO DI RIFERIMENTO GENERALE (SRG) DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO-PGT DEL COMUNE DI TORRE D ISOLA Sviluppare una politica urbanistica locale che punti a preservare, ad incrementare e a valorizzare tutti gli aspetti legati al concetto di qualità e di identità del territorio comunale ma anche a sfruttarne appieno, sempre in maniera qualitativamente controllata, le potenzialità edificatorie. Pertanto si evidenziano i seguenti tre principali elementi strategici di fondo. 1.Qualità della vita e dell ambiente in cui la comunità locale è immersa: tali componenti qualitative, oltre che ad essere condizionate dagli elementi prettamente antropici (es. sicurezza e qualità dei servizi), sono a loro volta molto influenzate proprio dal livello qualitativo delle componenti ambientali (ovvero qualità dell aria, dell acqua, del verde, disponibilità di spazi, bassi livelli di rumore e disturbo, presenza di elementi estetici che conferiscono bellezza al paesaggio, ecc.). 2.Identità: ovvero mantenimento e valorizzazione di tutti gli aspetti storico-culturali, ma anche paesaggistico-ambientali, che consentono di mantenere la personalità, la riconoscibilità e le radici del territorio di Torre d Isola. A tal fine andranno pertanto salvaguardati tutti i temi volti a favorire l identità e riconoscibilità, anche spaziale, delle singole frazioni che da sempre caratterizzano e compongono il nostro comune. Esse pertanto dovranno continuare ad esistere in quanto tali, collegate con opportuni servizi e percorsi anche ciclabili, ma ben riconoscibili e separate tra loro, senza annegare e sparire in un continuum di semplice edificati. 3. Pieno utilizzo della disponibilità edificatoria potenziale: al fine di fornire la massima e migliore offerta agli operatori del settore e quindi anche ai potenziali fruitori (acquirenti) la nuova amministrazione comunale, insediatasi dopo le elezioni della primavera 2009, ha deciso di integrate lo scenario iniziale, costituito dai primi due punti, con un terzo elemento strategico. Ovvero prevedere la possibilità edificatoria in tutti gli ambiti dove questa è formalmente possibile. Ciò anche al fine di contrastare a livello di mercato l'aumentata offerta edilizia legata alle recenti scelte del nuovo PRG di Pavia. 82

83 Questi orientamenti strategici generali appaiono tutti pienamente coerenti rispetto agli obiettivi di rilevanza ambientale sovraordinati, come richiamati nei precedenti capitoli e come in parte ripreso anche nel successivo capitolo relativo al rispetto delle coerenze esterne (cap.7.1). Nell ambito della valutazione ambientale si procede quindi ad individuare gli obiettivi ambientali di valenza più direttamente locale o per ambiti tematici con le rispettive azioni attuative, rispetto ai quali saranno verificate e selezionate le scelte e le determinazioni finali di Piano OBIETTIVI ED AZIONI DI PIANO Nel DdP vengono poi esplicitati, oltre agli senari generali, una serie di scenari tematici (st), alla cui realizzazione concorrono i vari obiettivi di settore generali (osg) e le relative azioni prioritarie per il loro raggiungimento. Va ricordato che mentre gli scenari e gli obiettivi sono stati collocati spesso già in sequenza logica all intreno del proposto nuovo strumento pianificatorio (capp della Relazione del DdP), le azioni sono invece distribuite poi nei vari capitoli di pertinenza e presentate per lo più non in modo sintetico (es. in tabelle) all'interno del testo, ma piuttosto secondo modalità descrittive. In questa sede esse sono state quindi estrapolate e collegate, nella sottostante grande tabella di sintesi, ai relativi obiettivi, in modo da ricostruire la sequenza scenari obietti azioni sopra ricordata. Tab.I-6. Matrice generale di sintesi delle connessioni tra strategie, obiettivi ed azioni dedicate alle varie aree tematiche individuate. Sistemi ed aree Scenari - st Obiettivi - o Azioni a tematiche 1. Sistema insediativo residenziale S1. urbanizzato residenziale, sia nuovo sia ristrutturato, inserito in maniera armonica nel paesaggio circostante. O1.1. incrementare l edilizia di qualità. O1.2. mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici. O1.3. collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità A individuazione di 5 ambiti di trasformazione (AT), di cui 1 di recupero, tutti di carattere residenziale e più precisamente: A ATR 1 Massaua; A ATR2 Massaua; A ATR 3 Carpana, A ATR 4 Campagna, A ATRR1 Torre d'isola capoluogo A l'attuazione degli ambiti di trasformazione avverrà obbligatoriamente tramite programma integrato di intervento (PII) A verifica dell'attualità delle zone IC (forma, estensione, collocazione) ed eventuale parziale ridistribuzione e riorganizzazione (vedi anche a ) 83

84 A favorire adeguati soluzioni tecnologiche e costruttive, scoraggiando quelle in evidente contrasto con gli obiettivi o1. A definire nel regolamento edilizio (doc. regole) e nei vari documenti attuativi (schede di indirizzo per la trasformazione del territorio) soluzioni tecniche e amministrative che consentano la mitigazione ambientale sia dei nuovi edifici che dei nuovi insediamenti (PII e PL) nel loro complesso. 2. Urbanistica produttiva e logistica 3. Urbanistica dei servizi S2. mantenere concentrate le attività industriali e di commercio all ingrosso nell area industriale, migliorando l inserimento ambientale di quest ultimo. S3. ampliare e migliorare l offerta locale dei servizi commerciali e alla persona (in realtà l'attuazione poi di tale scenario è demandato soprattutto al piano dei servizi) O2.1. ridurre il consumo e l impermeabilizzazi one dei suoli. O2.2. migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive. O3.1. realizzare l'ampliamento della scuola elementare. O3.2. realizzare una piazza pubblica. O3.3. adeguare alcune strutture di servizio già in essere A definire adeguati indici volumetrici che riducano/evitino elevate densità abitative. n.b. il documento di piano non ha individuato alcun NUOVO ambito di trasformazione con destinazione principale a produttiva, logistica, terziaria commerciale o turistico ricettiva. A il piano delle regole ha ampliato gli ambiti di tessuto urbano consolidato, tutti compresi all interno della zona di iniziativa comunale (zona IC) di Cassinetta, posta a Nord Ovest del territorio comunale, al cui interno si trova il casello autostradale e già oggi destinata a funzioni produttive e dove appunto si prevede la realizzazione di eventuali nuovi insediamenti di tale tipo. A ampliamento del plesso scolastico che ospita la scuola elementare e la scuola materna; A realizzazione di una piazza pubblica nell'abitato di torre d'isola capoluogo; ciò è però legato alla realizzazione dell' ambito di trasformazione residenziale di recupero. (ATRR1). A ampliamento del cimitero comunale, ormai saturo. A divieto di insediamento di medie e grandi strutture di vendita all'interno degli at. 4. Mobilità, S4.1 migliorare la O4.1. A realizzazione di un 84

85 accessibilità, collegamenti e infrastrutture lineari viabilità e i collegamenti tra le frazioni. S.4.2 incrementare la mobilità dolce. decongestionare il traffico a Torre d'isola. O4.2 migliorare la viabilità in f.ne Campagna. O4.3 collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le f.ni di Casottole, Sette Filagni e San varese collegamento con la zona produttiva del comune contermine di Trivolzio. il nuovo collegamento si innesterà con una rotonda sulla s.s. n 526 in corrispondenza dello svincolo del raccordo a Nord di Carpana; A realizzazione di una nuova bretella di raccordo, tramite anche due nuove rotatorie, con la sp.130 e la sp.174 realizzando un nuovo tratto stradale sul lato orientale dell'abitato di Torre d'isola, per ridurre il traffico di attraversamento. A realizzazione di una strada in F.ne Campagna per consentire un secondo collegamento con la sp n Risorse naturali e salute (aria; acqua; energia; emissioni, scarichi e rifiuti) S5.1 mantenere come minimo l attuale livello delle risorse naturali legate agli ecosistemi e migliorare quello delle risorse rinnovabili di primario uso antropico (acqua, aria, suolo). S5.2 ridurre gli scarti e le emissioni legate alla gestione antropica e ridurre la dipendenza energetica nelle fasi gestionali delle infrastrutture primarie (acqua, fogne, luce, gas). O5.1. migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti. O5.2. garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione. O5.3. ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici. O5.4. gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) A sviluppare la rete di mobilità dolce, incrementando le piste ciclabili esistenti, in particolare collegando le frazioni di Casottole, Sette Filagni e San varese. A realizzazione di percorsi ciclopedonali in tutte le strade di nuova realizzazione. A51.1. reperimento di adeguati spazi per il posizionamento di raccoglitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. A52.1. incentivi all interno delle norme che regolano gli AT (vedi A ). A riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale per interventi sul patrimonio edilizio esistente e di quello di nuova edificazione rispettivamente del 10 e del 15% rispetto ai valori imposti dalla normativa vigente (nel DdP si richiama norme Piano delle Regole). A prevedere incentivi per la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale: negli at gli interventi virtuosi vengono premiati con un aumento della volumetria ammissibile, fino ad un massimo del 15% rispetto all'ind. territ. (concentrabile) assegnato. tale 85

86 incremento di volumetria è suddiviso in tre parti, ognuna delle quali risponde ad una virtuosità specifica: A riduzione del fabbisogno energetico; A riuso dell'acqua piovana e/o reflue per usi non potabili; A maggior dotazione di aree a verde rispetto ai minimi (non inferiori al 35%) imposti dalle schede relative ad ogni singolo ambito di trasformazione. 6. Sicurezza, servizi alla persona ed alla comunità S6. migliorare la situazione e la percezione della sicurezza a persone e beni comuni e dei singoli. O6.1. aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive. A5.4.2.redazione di specifici criteri per il risparmio idrico (all.c delle nda) e per la realizzazione di spazi verdi (all.d della NdA). A videosorveglianza collegata con il comune per le strade di nuova realizzazione all interno degli ambiti di trasformazione (NdA del DdP). S6.2. completare la richiesta di infrastrutture per i servizi primari alla persona O6.2. aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività A6.2.1 ottimizzare la composizione e disposizione piazzole raccolta rifiuti (vedi già azione a51.1.). A6.2.2 mitigare le piazzole raccolta rifiuti. A completare asilo nido, ampliare scuola materna ed elementare. A facilitare apertura nuovi negozi alimentari e di utilità in tutte le frazioni principali. A ricollocare nuovo ambulatorio medico. A prevedere luoghi per facilitare apertura sportello bancomat. A proseguire con costruzione rete piste ciclabili. A completare sistema di aree verdi attrezzate in tutte le frazioni. A prevedere un centro visite e/o un museo del fiume dedicato al ticino (azione non esplicitata ma evidenziata nella tav.ddp01). 7. Ecosistemi naturali e biodiversità S7. mantenere un elevato livello di qualità ambientale naturalistica e paesaggistica, in O7.1. tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel A conferma di una politica di tutela dei residui elementi di naturalità presenti sul territorio comunale. 86

87 particolare all interno del Parco Naturale dle Ticino. 8. Agroecosistemi S8. mantenere l attuale paesaggio agrario, possibilmente ampliandolo e migliorandolo. 9. Emergenze storicopaesaggistiche e culturali 10. Rapporti territoriali extra e S9. mantenere l attuale paesaggio storico-culturale, possibilmente ampliandolo e migliorandolo. S10. favorire iniziative di coordinamento della territorio comunale e tutela della locale biodiversità. O7.2. incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale O7.3. migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agro-forestali del territorio. O8.1. evitare la riconversione verso usi non agro-silvopastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale. O8.2. favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio. O9.1. mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità. O10. creare sinergie con le A incentivi per la creazione della REC-Rete eecologica Comunale, in connessione con la rete ecologica del Parco del Ticino. A creazione di fasce di mitigazione arboree lungo il raccordo autostradale (all.d indirizzi per le aree agricole). A evitare l ampliamento delle zone di iniziativa comunale orientata e la loro saldatura, per preservare gli ambienti agricoli attuali (in particolare di quelle poste tra le frazioni lungo la via della Riviera). A evitare la localizzazione di nuovi insediamenti in aree sensibili (es. vicinanza terrazzo fluviale). A conservazione dei caratteri che definiscono l identità e la leggibilità dei paesaggi, attraverso il controllo dei processi di trasformazione, finalizzato alla tutela delle preesistenze significative e dei relativi contesti; A miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; A diffusione della consapevolezza dei valori paesistici e la loro fruizione da parte dei cittadini. A proteggere la qualità degli ambiti individuati, anche dal punto di vista percettivopaesaggistico. A realizzare la strada di collegamento tra la s.s. n

88 sovracomunali 11. Partecipazione ed informazione della cittadinanza pianificazione sovracomunale affinché sia sinergica a quella comunale. S11. incrementare la trasparenza delle decisioni e l informazione diffusa della cittadinanza amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale. O11.1. aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione. dell esticino e il comune di Trivolzio, di concerto con i comuni contermini. A ridefinire, almeno in alcune aree (per superfici pari a c.a. 171 ha), la delimitazione delle zone di iniziativa comunale orientata (IC). A creazione di una banca dati del PGT. La tabella che segue sintetizza e pone in evidenza gli interventi edificatori e più in generali quelli di tarsformazione territoriale previsti dal Documento di Piano. Tab. II-6. Sintesi degli interventi edificatori e di consumo di suolo previsti dal Documento di Piano. Intervento Tipologia Settore Localizzazione Ambito di influenza ATR 1 Massaua Costruzione nuovi edifici ATR 2 Massaua Costruzione nuovi edifici ATR 3 Carpana Costruzione nuovi edifici ATR 4 Campagna Costruzione nuovi edifici ATRR 1 Torre d Isola Realizzazione di un infrastruttura viabilistica per evitare l attraversamento del Recupero preesistenti edifici Residenziale Residenziale Area inedificata di circa 3 Ha all interno della Zona IC di Massaua. Confina a sud ovest con la Via Regina Adelaide (tratto urbano della SP n 130), a Sud Est con la Via Scaldasole, che porta al raccordo autostradale. Area inedificata di circa 3 Ha all interno della Zona IC di Massaua. A nord Est confina con la Via Scaldasole che porta al raccordo autostradale. Residenziale Area inedificata all interno del centro abitato, racchiusa tra due aree di tessuto urbano consolidato Residenziale Residenziale e in parte commerciale e di servizio Area, all interno della Zona IC, posta nelle immediate vicinanze del raccordo autostradale. Area interna al Nucleo di Antica Formazione Locale Locale Locale Locale Locale La Locale nuova infrastruttura viaria si innesterà sulla SP n 130 avvolgendo 88

89 centro abitato di Torre d Isola Tratto di raccordo con tangenziale del Comune contermine di Trivolzio Sviluppo della rete di mobilità dolce l abitato di Torre d Isola centro con un semiarco da Sud-Est a Est-NordEst, collegandosi alla SP n 174 con una rotonda Costruzione strada Viabilità-mobilità Il nuovo collegamento si innesterà con una rotonda sulla S.S. ex-n 526 in corrispondenza della Incremento delle piste ciclabili; negli ambiti di tessuto consolidato con piano attuativo vigente o con procedure in corso per l approvazione zona casello autostradale lungo exss. n.526 Viabilità-mobilità Collegamento frazioni di Casottole, Sette Filagni e San Varese. Intercomunale (T.Isola, Trivolzio, Marcignago) Locale Pertanto il Documento di Piano di Torre d Isola presenta i seguenti contributi pianificatori-operativi: N.3 Scenari di Riferimento Generali (srg) N. 11 Ambiti o Aree tematiche di attuazione n. 14 scenari tematici (st), n. 25 obiettivi di settore generali (osg) N. 49 Azioni attuative principali (a) Si evidenzia quindi un Documento di Piano molto ricco, soprattutto nell approfondimento del quadro conoscitivo, e strutturato, dove tuttavia ad un buon quadro anche piuttosto dettagliato degli scenari e degli obiettivi che si intendono perseguire non sempre fa riscontro un altrettanto ricco quadro di azioni attuative sufficientemente mirate. Ciò è in parte comprensibile per molti azioni che di fatto diventano in un certo senso ridondanti o funzionali al raggiungimento di più obiettivi ed anche per il fatto che si è voluto evitare di ripetere azioni uguali per più obiettivi. Comunque tutti i settori tematici vengo coperti con azioni, sebbene il settore della partecipazione ed informazione della cittadinanza, come al solito risulti quello meno considerato, anche per le difficoltà del pianificatore nell' inserire formalmente azioni di questo tipo nello strumento urbanistico, demandando piuttosto all'amministrazione nella sua fase gestionale il rispetto di tale ambito. Tuttavia l unica azione suggerita, ovvero quella delle creazione di una banca dati (informatizzata) del PGT, sarebbe già essa sola un passo molto importante, non solo sul piano dell informazione alla cittadinanza e dell accesso ad informazioni non sempre facilmente reperibili, ma anche per non vanificare l imponente lavoro di aggiornamento svolto in occasione del presente PGT, che diverrebbe rapidamente obsoleto se non verrà periodicamnte aggiornato. 89

90 6.3. AMBITO DI INFLUENZA Come più volte ribadito dalla legge regionale n.12/2005, l'ambito di intervento (ovvero la sua sfera di influenza ) del Documento di Piano del PGT è tutto il territorio comunale nella sua accezione più estesa e completa, sia nelle aree tematiche di intervento (ovvero non solo quelle prettamente antropiche come le zone edificate, ma anche i contesti agricoli e quelli di interesse ambientale), sia nelle relazioni spaziali di pertinenza (es. rientrano qui eventuali programmi di interesse intercomunali con i comuni limitrofi), sia nelle scelte strategiche temporali (es. immaginando anche interventi di medio-lungo periodo). Tutto ciò tenendo conto, nei limiti del possibili, delle influenze interne ed esterne: prime fra tutte gli andamenti demografici, gli insediamenti infrastrutturali, i flussi di traffico dai comuni limitrofi (in particolare di Pavia) e soprattutto dall'asse tangenziale Pavia-casello A7 di Bereguardo (in realtà posto in comune di Torre d'isola), oltre che all importante presenza del Parco della Valle del Ticino (o meglio dei due parchie: naturale e regionale). Considerando quindi tutto ciò, il Documento di Piano (DdP) dovrebbe quindi definire la politica complessiva per lo sviluppo del territorio con l obiettivo di garantire una migliore qualità della vita ai cittadini e di perseguire la sostenibilità sociale, economica ed ambientale nelle trasformazioni territoriali. In tal senso il DdP di Torre d Isola contiene, tra gli altri, una serie di elementi definibili come invarianti ( limiti alla trasformabilità del territorio derivanti dalla legislazione nazionale e regionale; da pianificazione sovra-ordinata regionale, provinciale e di settore; da vincoli storico-monumentali, paesaggistici ed archeologici; da limitazioni dovute all assetto geologico, idrogeologico e sismico; dagli aspetti socioeconomici, culturali, rurali e di ecosistema da salvaguardare; dalla particolare struttura del paesaggio agrario; dall assetto tipologico del tessuto urbano e da ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo e che costituiscono di fatto il sistema dei paletti che, assieme al contesto geografico prima ricordato e soprattutto ai riferimenti normativi contenuti dal PTC del Parco del Ticino, rappresentano l'ambito di intervento del DdP, ovvero le sue effettive possibilità di influenza, e da cui derivano anche e i nuovi elementi vincolistici e di indirizzo obbligato che trovano la loro esplicitazione formale ed attautiva nel Piano dei Servizi e in quello delle Regole. In particolare poi il territorio comunale, in relazione alle competenze in materia di governo del territorio, è suddiviso nei seguenti ambiti: a) Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Ticino, alla cui disciplina urbanistica si rinvia per competenza; b) Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale della Valle del Ticino, alla cui disciplina urbanistica si rinvia per competenza; c) Aree interne al Perimetro di Iniziativa Comunale I.C., disciplinate dalle Norme di Attuazione - PdR. Tra l altro proprio la presenza del Parco costituisce sia un elemento di garanzia di attenzione agli aspetti ambientali sai un fattore limitante a possibili ulteriori iniziative di espansione edilizia. Nel complesso esso dovrebbe essere soprattutto colto dal Piano come un opportunità, tentando di sviluppare strategie ed azioni che vadano oltre i perimeti delle aree IC. 90

91 In tal senso il Documento di Piano di Torre d isola propone varie azini in questa direzione (es. una REC piuttosto estesa ed ambiziosa, un Museo del Fiume, fasce di mitigazione attorno alle frazioni, ecc.). Il DdP di Torre d Isola individua quindi gli ambiti e le modalità di trasformazione (nuovi o ribadendo in gran parte quelli del vecchio PRG non ancora attuati) e prevede la localizzabilità delle varie funzioni, definendo in linea di massima gli indici urbanistici ed edilizi e stabilendo i criteri di negoziazione per la predisposizione dei successivi Piani Urbanistici Attuativi, ponendo a base di tutto il fondamentale principio che la tutela e soddisfazione dell interesse pubblico deve, per quanto possibile, contemperarsi con l interesse privato. Anche nel DdP di Torre d Isola emerge poi il tentativo complessivo, in accordo con lo spirito della legge regionale, di cercare di sostituire un urbanistica fatti di atti di imperio ( P.R.G. ) con una urbanistica fatta per accordi, basata sulla concertazione e sullo scambio di beni e valori: i cosiddetti diritti edificatori che stanno in capo al Comune e la prestazione d opera che sta in capo al privato cittadino. Il Documento di Piano non conforma pertanto il territorio e quindi non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, e deve essere verificato ed aggiornato con periodicità almeno quinquennale. Tuttavia tutte queste operazioni sono di fatto rivolte alle sole aree IC, mentre per le zone esterne, in gran parte ad uso agricolo od occupate da una buona quota di ecosistemi naturali, l'ambito di influenza delle politiche comunali e dei relativi strumenti urbanistici e strategici, tra cui appunto il DdP, passano in second'ordine rispetto alle influenze del Parco del Ticino. Infatti il Documento di Piano (DdP), il Piano dei Servizi (PdS) ed il Piano delle Regole (PdR) individuano in Tavole in Scala 1: e 1:2.000 le aree riprese nell apposito Registro delle Cessioni dei Diritti Edificatori (di cui all art. 11 della L.R. 12/05) che generano dei diritti edificatori (artt.7 e 8 delle N.A del DdP), e le modifiche proposte dall Amministrazione Comunale comprendenti sia aree da stralciare sia aree da includere, che assumeranno efficacia solo ad avvenuta approvazione da parte dell Ente Parco Regionale del Ticino. Inoltre tantissimi aspetti di gestione pianificazione esterna alla aree I.C. di fatto sono normati direttamente dal PTC del Parco e dai suoi regolamenti attuativi. Si viene cioè a creare un paradosso formale-normativo (con la legge n.12/2005 che indirizza e stimola il comune a non limitarsi alla sola gestione urbanistica e dell'antropizzato), che però si traduce poi nell'impossibilità di operare sino in fondo nella gestione del proprio territorio.ciò appare più evidente non solo negli aspetti prettamente urbanistici che interessano frazioni non piccolissime, ma comunque poste all'esterno di aree I.C. (es. frazione Boschetto o c.na S.Sofia) o in quelli che investono il comparto agricolo, ma anche più in generale in alcune delle più importante indicazioni scaturite dal processo di VAS e accolte dal Documento di Piano che però rischiano almeno in parte di rimanere sulla carta. Ci riferiamo ad esempio agli aspetti connessi ai proposti interventi di mitigazione e compensazione, ed alla realizzazione della stessa Rete Ecologica Comunale-REC. 91

92 6.4. ATTIVITA' DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE La partecipazione della cittadinanza costituisce, come più volte richiamato dalla l.r.12/2005 che a sua volta intende soddisfare le condizioni previste dalla Convenzione di Aarhus, una fase fondamentale nel processo di redazione di un PGT e della VAS ad esso collegata. Gli estensori della presente VAS considerano la partecipazione della cittadinanza e dei vari stakeholders locali alla preparazione del PGT comunale un momento fondamentale non solo dal punto di vista del diritto democratico a partecipare ai processi ed ai momenti decisionali più importanti per il futuro della comunità locale, ma anche per far comprendere le valenze, i limiti e le possibilità di una nuova legge che introduce, come già ricordato, elementi culturali piuttosto inediti nel modo di fare urbanistica e di gestire il territorio. Ovvero in questo caso la partecipazione assume anche una certa valenza didattica non secondaria. Per questo sin dall'inizio era stato proposto, proprio nell'ambito del percorso di VAS, un vero e proprio Piano di partecipazione e comunicazione pubblica (sintetizzato nella tabella sottostante) per la stesura del nuovo piano di Governo del Territorio (PGT) e relativa Valutazione Ambientale Strategica. Peraltro tale percorso considerato anche il cambio di amministrazione, ha conosciuto un andamento discontinuo, con una serie di incontri anche pubblici e l impostazione di un tavolo tematico (per la stesura del questionario) il primo anno nel periodo estate-autunno 2008 (vedi anche cap.1.3.2), a cui non sono seguiti ulteriori sviluppi di pubblico coinvolgimento nella seconda fase ( ). Ovvero l Amministrazione ha ritenuto esauriente la raccolta di osservazioni e contribuiti giunti durante le prime fasi pe comprendere le richieste della cittadinanza, senza considerare invece prioritario mantenere il coivolgimento nella fase finale e rimandandolo invece al completamento ed alal presentazione del lavoro concluso. Pertanto il Piano di Comunicazione sopra descritto e proposto sin dalle prime fasi, è stato formalmente seguito nella procedura e nella raccolta effettiva delle istanze (ovvero nel percorso qualitativo), ma certo non si è ritenuto di riempirlo di ulteriori contributi quantitativi. Ciò è confermato anche dal Documento di Piano, che sfiora solamente l'argomento partecipazione-informazione del pubblico. 92

93 Tab. III-6. Sintesi del percorso procedurale di redazione del Documento di Piano del PGT in rapporto alle fasi di comunicazione ed ai prodotti finali attesi e realizzati. FASE DEL PGT FASE DELLA VAS AZIONE DI COMUNICAZIONE SOGGETTI COINVOLTI PRODOTTI FORNITI PRODOTTI ATTESI 0. Preparazione (pubblicazione e avvio procedimento, esame proposte pervenute) Attivazione procedimento e individuazione autorità competente e procedente Pubblicazione avvisi di avvio su sito web, albo comunale e stampa locale. Opinione pubblica tutta e enti competenti Delibere, comunicati 1. Orientamento (reperimento dati e analisi stato di fatto, definizione schema operativo PGT, orientamenti preliminari) Definizione schema operativo e metodologico, mappatura soggetti competenti, verifica SIC/ZPS Incontri tematici Preparazione edistribuzione questionario Vari stakeholders del mondo dell associazionismo, dell impresa e del lavoro, delle professioni, della scuola, delle istituzioni Schema metodologico operativo e tipologia e portata informazioni da includere nel Rapporto Ambientale Nuovi dati e informazioni; osservazioni pertinenti 2a. Elaborazione e redazione (Completamento analisi, obiettivi e azioni: redazione Documento di Piano) Definizione ambiti di influenza (scoping), analisi coerenze esterna ed interna, stima valori, criticità e degli effetti ambientali attesi - Raccolta osservazioni da Enti 1 Conferenza 1 Conferenza di Valutazione; Verbale Conferenza Eventuali tavoli tematici di lavoro Soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati Documento di scoping: quadro conoscitivo, obiettivi e scenari di riferimento, coerenze con le componenti ambientali Osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione 2b.Completamento Elaborazione Rapporto Messa a disposizione Opinione pubblica Documento di Piano 95

94 stesura PGT (Piano delle Regole e dei Servizi e degli altri elaborati e documenti) Ambientale; Redazione sintesi non tecnica; invio Valutazione di Incidenza documenti completati e pubblicazione su sito web tutta e enti competenti e Rapporto Ambientale ; Valutazione Incidenza 2 Conferenza di Valutazione (Finale); Verbale Conferenza Soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati: DdP e Rapporto Ambientale Acquisizione dei pareri conclusivi e di quelli vincolanti (es. VIC) 3a. Adozione (Adozione, deposito e raccolta osservazioni. Formulazione parere ambientale motivato, messa disposizione, controdeduzioni alle osservazioni pervenute) Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica; Sistema monitoraggio Comunicazione deposito atti sul BUR e su stampa locale, oltre che su sito Web; Deposito sintesi non tecnica presso uffici regione e Provincia PdP con Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica; parere motivato; dichiarazione di sintesi e sistema monitoraggio Entro 45 gg. Ulteriori informazioni, osservazioni o ulteriori elementi valutativi. 3b. Approvazione (Formulazione parere motivato finale e deposito atti) Deposito degli atti del PGT presso gli uffici dell Autorità procedente PGT (DdP e tutti gli elaborati); Rapporto Ambientale; Dichiarazione di sintesi finale 96

95 7. VALUTAZIONE DELLA COERENZA DEL PIANO In questo capitolo sono riportati i risultati del primo step di valutazione del Piano. Si tratta di un approccio che, partendo da un livello di macro-scala, punta a fare emergere le principali problematicità potenziali attese dal PGT nel suo complesso, sia in rapporto agli strumenti di pianificazione sovraordinata, sia in relazione ad una serie di riferimenti interni assunti. Ecco allora che l analisi di coerenza verifica la congruenza tra gli obiettivi perseguiti dal PGT e gli obiettivi e gli indirizzi specifici desunti da piani e programmi di livello superiore ( Coerenza esterna ). Per un analisi concreta e contestualizzata è naturalmente necessario considerare le diverse azioni correlate ai singoli obiettivi di Piano, anche al fine di determinare eventuali incoerenze tra gli stessi obiettivi di PGT ( Coerenza interna ). Infine, è altresì utile comprendere se nel Piano si sia tenuta in debita considerazione la sostenibilità ambientale e questo viene verificato con un analisi di coerenza interna tra gli obiettivi di piano e alcuni Criteri di Sostenibilità Ambientale selezionati ad hoc per l ambito in analisi. 7.1 COERENZA TRA OBIETTIVI DI PIANO E OBIETTIVI DEI PIANI SOVRAORDINATI (COERENZA ESTERNA) COERENZA TRA OBIETTIVI STRATEGICI E POLITICHE DI DdP E OBIETTIVI DEL PTR Nelle tabelle che seguono vengono verificate: 1. la coerenza tra obiettivi del PGT e obiettivi tematici del PTR; 2. le relazioni tra gli obiettivi di PGT e gli obiettivi che il PTR indica per il sistema territoriale cui appartiene Torre d Isola. La simbologia riportata nelle tabelle risponde ai giudizi riportati nello schema seguente: Coerenza piena Coerenza parziale A Coerenza indiretta B Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione? Non coerente - Indifferente 97

96 TAB. I-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP ED OBIETTIVI TEMATICI DEL PTR SISTEMA TERRITORIALE DELLA PIANURA IRRIGUA OBIETTIVI PTR SISTEMA DELLA PIANURA IRRIGUA OBIETTIVI DI PIANO ST5.1 Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale ST5.2 Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico ST5.3 Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo ST5.4 Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale ST5.5 Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti ST5.6 Evitare lo spopolament o delle aree rurali, migliorando le condizioni di lavoro e differenziand o le opportunità lavorative Uso del suolo Incrementare l edilizia di qualità Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici 1.3 Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità Ridurre il consumo e l impermeabilizzazione dei suoli 2.2 Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive Realizzare l'ampliamento della scuola elementare Realizzare una piazza pubblica Adeguare alcune strutture di servizio già in essere Decongestionare il traffico a Torre d'isola Migliorare la viabilità in F.ne Campagna Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni di Casottole, Sette Filagni e San Varese Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la B B B B A B B A A B? B???? B B? B? B? B 98

97 OBIETTIVI PTR SISTEMA DELLA PIANURA IRRIGUA OBIETTIVI DI PIANO ST5.1 Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale ST5.2 Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico ST5.3 Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo ST5.4 Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale ST5.5 Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti ST5.6 Evitare lo spopolament o delle aree rurali, migliorando le condizioni di lavoro e differenziand o le opportunità lavorative Uso del suolo popolazione Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici Gestione integrata delle A A risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive B A Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività B? Tutelare gli elementi A A B A A naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità A B A ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agroforestali del territorio A A B A A Evitare la riconversione verso A A A usi non agro-silo-pastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale Favorire il coinvolgimento A A 99

98 OBIETTIVI PTR SISTEMA DELLA PIANURA IRRIGUA OBIETTIVI DI PIANO ST5.1 Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale ST5.2 Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico ST5.3 Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo ST5.4 Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale ST5.5 Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti ST5.6 Evitare lo spopolament o delle aree rurali, migliorando le condizioni di lavoro e differenziand o le opportunità lavorative Uso del suolo dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione A A B B B B B B B 100

99 OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PIANURA IRRIGUA ST5.1 Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale (ob. PTR 8, 14, 16) Conservare e valorizzare le aree naturalistiche, le aree prioritarie per la biodiversità (prevalentemente zone umide, ambienti fluviali e perifluviali, ambienti agricoli e prati, boschi) e le aree naturali protette importanti per la costituzione della rete ecologica regionale, anche con pratiche agricole compatibili Non incrementare i livelli di pressione ambientale derivanti dal settore primario Incentivare e supportare le imprese agricole e gli agricoltori all adeguamento alla legislazione ambientale, ponendo l accento sui cambiamenti derivanti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria Favorire l adozione di comportamenti (e investimenti) per la riduzione dell impatto ambientale da parte delle imprese agricole (sensibilizzazione sull impatto che i prodotti fitosanitari generano sull ambiente, per limitare il loro utilizzo nelle zone vulnerabili definite dal PTUA) Promuovere l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili derivate da biomasse vegetali e animali Incentivare l agricoltura biologica e la qualità delle produzioni; Incrementare la biosicurezza degli allevamenti, (sensibilizzazione degli allevatori sulla sicurezza alimentare, qualità e tracciabilità del prodotto e assicurare la salute dei cittadini e la tutela dei consumatori) Promuovere la conservazione e l utilizzo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura attraverso lo studio, la caratterizzazione e la raccolta di materiale genetico e la tutela delle varietà vegetali e delle razze animali Mantenere e possibilmente incrementare lo stock di carbonio immagazzinato nei suoli e controllare l erosione dei suoli agricoli Contenere le emissioni agricole di inquinanti atmosferici (in particolare composti azotati che agiscono da precursori per il PM10) e le emissioni di gas a effetto serra derivanti dagli allevamenti, incentivando i trattamenti integrati dei reflui zootecnici ST5.2 Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico (ob. PTR 4, 7, 8, 14, 16, 18) Prevenire il rischio idraulico, evitando in particolare di destinare le aree di naturale esondazione dei fiumi ad attività non compatibili con la sommersione o che causino l aumento del rischio idraulico; limitare le nuove aree impermeabilizzate e promuovere la de-impermeabilizzazione di quelle esistenti, che causano un carico non sostenibile dal reticolo idraulico naturale e artificiale Tutelare le risorse idriche sotterranee e superficiali attraverso la prevenzione dall inquinamento e la promozione dell uso sostenibile delle risorse idriche Ridurre i carichi di fertilizzanti e antiparassitari nell agricoltura e utilizzare di prodottoti meno nocivi Limitare la dispersione dei reflui zootecnici e del sistema fognario all interno delle aree vulnerabili ed eliminare gli scarichi di acque reflue non trattate in corpi idrici superficiali Sostenere la pianificazione integrata e partecipata degli utilizzi delle risorse idriche per ridurre i danni in caso di crisi idrica Migliorare l efficienza del sistema irriguo ottimizzando la distribuzione delle acque irrigue all interno dei comprensori Rimodulare le portate concesse per il fabbisogno irriguo, anche alla luce della corsa alla produzione di bioenergia Utilizzare le risorse idriche sotterranee più pregiate solo per gli usi che necessitano di una elevata qualità delle acque Promuovere le colture maggiormente idroefficienti Garantire la tutela e il recupero dei corsi d acqua, ivi compreso il reticolo minore, e dei relativi ambiti, in particolare gli habitat acquatici nell ambito del sistema irriguo e di bonifica della pianura, anche ai fini della tutela della fauna ittica Intensificare la messa in sicurezza e il riutilizzo di cave dismesse Incentivare la manutenzione del reticolo idrico Minore ST5.3 Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo (ob. PTR 14, 21) Tutelare le aree agricole anche individuando meccanismi e strumenti per limitare il consumo di suolo e per arginare le pressioni insediative Governare le trasformazioni del paesaggio agrario integrando la componente paesaggistica nelle politiche agricole Promuovere azioni per il disegno del territorio e per la progettazione degli spazi aperti, da non considerare semplice riserva di suolo libero Evitare la frammentazione del territorio agricolo da parte di infrastrutture e di insediamenti industriali, commerciali ed abitativi Promuovere azioni locali tese alla valorizzazione, al recupero o alla riproposizione degli elementi propri del paesaggio rurale tradizionale della pianura lombarda (macchie boschive, filari e alberate, rogge e relativa vegetazione ripariale, fontanili e delle colture tipiche di pianura (es. risaie), fondamentali per il mantenimento della diversità biologica degli agroecosistemi 101

100 Incentivare la multifunzionalità degli ambiti agricoli, per ridurre il processo di abbandono dei suoli attraverso la creazione di possibilità di impiego in nuovi settori, mantenere la pluralità delle produzioni rurali, sostenere il recupero delle aree di frangia urbana Conservare gli spazi agricoli periurbani come ambiti di mediazione fra città e campagna e per corredare l ambiente urbano di un paesaggio gradevole Incentivare azioni per la manutenzione integrata e partecipata della pianura, che riguardi gli aspetti paesaggistici e idrogeologici ST5.4 Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale (ob. PTR 10, 18, 19) Sviluppare sistemi per la valorizzazione turistica integrata dei centri dell area dal punto di vista storico-culturale, degli eventi culturali organizzati, del paesaggio agricolo e dell enogastronomia Valorizzare il sistema di Navigli e canali quale riferimento fondamentale delle politiche di qualificazione ambientale e paesistica (recupero e promozione del sistema di manufatti storici, sviluppo di turismo eco-sostenibile) Incentivare la valorizzazione e la promozione di percorsi di fruizione paesaggistica che mettano in rete centri e nuclei storici minori, architetture religiose e rurali, anche in relazione alla realizzazione di nuovi itinerari ciclabili e al recupero di manufatti rurali in abbandono Promuovere una politica concertata e a rete per la salvaguardia e la valorizzazione dei lasciti storico-culturali e artistici, anche minori, del territorio Coordinare le politiche e gli obiettivi territoriali con i territori limitrofi delle altre regioni che presentano le stesse caratteristiche di sistema, in modo da migliorare nel complesso la forza competitiva dell area ST5.5 Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti (ob. PTR 2, 3, 4, 7, 8, 9, 13, 17) Migliorare le infrastrutture viabilistiche, in particolare quelle a breve raggio, e mettere in atto contestuali politiche per la riduzione della congestione viaria, anche incentivando il trasporto ferroviario di passeggeri e merci Razionalizzare il sistema dei trasporti nel rispetto dell ambiente, così da incentivare l utilizzo di mezzi meno inquinanti e più sostenibili Migliorare l accessibilità da/verso il resto della regione e con l area metropolitana in particolare Promuovere la mobilità dolce e sistemi innovativi di trasporto pubblico locale in aree a domanda debole Valorizzare i porti fluviali di Mantova e Cremona a fini turistici e come opportunità per i collegamenti e per il trasposto delle merci, senza compromettere ulteriormente l ambiente. Migliorare il rapporto infrastrutture-paesaggio anche prevedendo meccanismi di compensazione ecologica preventiva e passando dalla logica della progettazione di una nuova infrastruttura a quella della progettazione del territorio interessato dalla presenza della nuova infrastruttura ST5.6 Evitare lo spopolamento delle aree rurali, migliorando le condizioni di lavoro e differenziando le opportunità lavorative (ob.ptr 3,5) Tutelare le condizioni lavorative della manodopera extracomunitaria con politiche di integrazione nel mondo del lavoro, anche al fine di evitarne la marginalizzazione sociale Incentivare la permanenza dei giovani attraverso servizi innovativi per gli imprenditori e favorire l impiego sul territorio dei giovani con formazione superiore Evitare la desertificazione commerciale nei piccoli Centri Uso del suolo Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio storico Mantenere forme urbane compatte, evitando la dispersione e le saldature lungo le infrastrutture Coordinare a livello sovraccomunale l individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale; valutare attentamente le ricadute sul sistema della mobilità e nelle reti secondarie di collegamento, nonché sul sistema della produzione agricola; promuovere l utilizzo dello strumento della perequazione territoriale di livello sovra comunale Evitare la riduzione del suolo agricolo anche utilizzando lo strumento della compensazione o altri strumenti di disincentivazione 102

101 TAB. II-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI TEMATICI DEL PTR SISTEMA TERRITORIALE DEL PO E DEI GRANDI FIUMI OBIETTIVI PTR SISTEMA DEL PO E DEI GRANDI FIUMI OBIETTIVI DI PIANO ST6.1 Tutelare il territorio degli ambiti fluviali, oggetto nel tempo di continui interventi da parte dell uomo ST6.2 Prevenire il rischio idraulico attraverso un attenta pianificazione del territorio ST6.3 Tutelare l ambiente degli ambiti fluviali ST6.4 Garantire la tutela delle acque, migliorandone la qualità e incentivando il risparmio idrico ST6.5 Garantire uno sviluppo del territorio compatibile con la tutela e la salvaguardia ambientale ST6.6 Promuovere la valorizzazion e del patrimonio ambientale, paesaggistic o e storicoculturale del sistema Po attorno alla presenza del fiume come elemento unificante per le comunità locali e come opportunità per lo sviluppo del turismo fluviale ST6.7 Perseguire una pianificazione integrata e di sistema sugli ambiti fluviali, agendo con strumenti e relazioni di carattere sovralocale e intersettoriale Incrementare l edilizia di qualità A B Mantenere adeguati spazi e B densità tra gli edifici 1.3 Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità Ridurre il consumo e A B B B A l impermeabilizzazione dei suoli 2.2 Migliorare l inserimento B A ambientale delle attività produttive Realizzare l'ampliamento della scuola elementare Realizzare una piazza pubblica Adeguare alcune strutture di servizio già in essere?? B Decongestionare il traffico a?? Torre d'isola Migliorare la viabilità in F.ne Campagna?? Collegare dal punto di vista dei A trasporti pubblici le F.ni di Casottole, Sette Filagni e San Varese Uso del suolo 103

102 OBIETTIVI PTR SISTEMA DEL PO E DEI GRANDI FIUMI OBIETTIVI DI PIANO Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione Ridurre l esposizione ai blackout energetici; miglioramenti energetici Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale ST6.1 Tutelare il territorio degli ambiti fluviali, oggetto nel tempo di continui interventi da parte dell uomo ST6.2 Prevenire il rischio idraulico attraverso un attenta pianificazione del territorio ST6.3 Tutelare l ambiente degli ambiti fluviali ST6.4 Garantire la tutela delle acque, migliorandone la qualità e incentivando il risparmio idrico ST6.5 Garantire uno sviluppo del territorio compatibile con la tutela e la salvaguardia ambientale B ST6.6 Promuovere la valorizzazion e del patrimonio ambientale, paesaggistic o e storicoculturale del sistema Po attorno alla presenza del fiume come elemento unificante per le comunità locali e come opportunità per lo sviluppo del turismo fluviale ST6.7 Perseguire una pianificazione integrata e di sistema sugli ambiti fluviali, agendo con strumenti e relazioni di carattere sovralocale e intersettoriale B B B B A A B B B A B B B B A B B B A Uso del suolo 104

103 OBIETTIVI PTR SISTEMA DEL PO E DEI GRANDI FIUMI OBIETTIVI DI PIANO Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agroforestali del territorio Evitare la riconversione verso usi non agro-silo-pastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione ST6.1 Tutelare il territorio degli ambiti fluviali, oggetto nel tempo di continui interventi da parte dell uomo ST6.2 Prevenire il rischio idraulico attraverso un attenta pianificazione del territorio ST6.3 Tutelare l ambiente degli ambiti fluviali ST6.4 Garantire la tutela delle acque, migliorandone la qualità e incentivando il risparmio idrico ST6.5 Garantire uno sviluppo del territorio compatibile con la tutela e la salvaguardia ambientale ST6.6 Promuovere la valorizzazion e del patrimonio ambientale, paesaggistic o e storicoculturale del sistema Po attorno alla presenza del fiume come elemento unificante per le comunità locali e come opportunità per lo sviluppo del turismo fluviale ST6.7 Perseguire una pianificazione integrata e di sistema sugli ambiti fluviali, agendo con strumenti e relazioni di carattere sovralocale e intersettoriale B B B? B?? A B A A A B B B B B B B B B B Uso del suolo 105

104 OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE DEL PO E DEI GRANDI FIUMI ST6.1 Tutelare il territorio degli ambiti fluviali, oggetto nel tempo di continui interventi da parte dell uomo (ob. PTR 8, 16) Garantire la manutenzione del territorio (versanti, ambienti fluviali, opere) Limitare l impatto di attività e insediamenti nelle aree vulnerabili Porre attenzione all'uso del suolo, tutelando gli usi a maggior contenuto di naturalità ed evitando la banalizzazione dell ambiente naturale (perdita di superfici boscate, zone umide, corpi idrici) Razionalizzare i corridoi tecnologici, mediante una pianificazione integrata ST6.2 Prevenire il rischio idraulico attraverso un attenta pianificazione del territorio (ob. PTR 8) Recuperare spazi per la laminazione delle piene, anche attraverso utilizzi multifunzionali delle aree e, ove necessario, attraverso la delocalizzazione di insediamenti incompatibili che si trovano all interno della regione fluviale Sensibilizzare la popolazione sull esistenza del rischio residuale di inondazione ST6.3 Tutelare l ambiente degli ambiti fluviali (ob. PTR 14, 16, 17, 18) Favorire la rinaturalizzazione, in particolare di ambienti fluviali Ripristinare condizioni di maggiore integrità della fascia fluviale del Fiume Po creando una rete ecologica lungo l asta fluviale Promuovere azioni di contenimento dell utilizzo di sostanze fertilizzanti e anticrictogamiche secondo quanto definito nelle normative specifiche di settore Promuovere l attenzione ai temi della salvaguardia e dell integrità degli ambiti fluviali, partendo dall educazione ambientale nelle scuole primarie e secondarie (organizzazione di sopralluoghi ecc.) Incentivare modalità di gestione degli effluenti zootecnici che favoriscano il loro miglioramento qualitativo, riducendo l impatto dell inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee (es. utilizzo delle biomasse come fonte energetica) Recuperare e riqualificare le aree di cava esistenti nell area golenale del Fiume Po, contribuendo a potenziare la rete ecologica del fiume Garantire il monitoraggio degli equilibri degli ecosistemi a diverso livello di antropizzazione Tutelare e gestire le aree di interesse naturalistico esistenti nell area golenale del Po e riconnettere dal punto di vista ambientale le aree naturali Incrementare le superfici forestali e i sistemi verdi così da potenziare il ruolo strategico delle foreste in accordo con il Protocollo di Kyoto e i nuovi indirizzi sulla multifunzionalità dell agricoltura Verificare in modo costante che i progetti infrastrutturali che attraversano i territori perifluviali tengano conto delle fratture che possono produrre negli habitat e mettano in atto modalità per ripristinarne la continuità Promuovere la diffusione della certificazione ambientale (EMAS) presso soggetti pubblici e privati nell ottica di coinvolgere tutti gli operatori del territorio nella condivisione di un progetto comune riguardante l area vasta ST6.4 Garantire la tutela delle acque, migliorandone la qualità e incentivando il risparmio idrico (ob. PTR 16, 17, 18) Monitorare la presenza di sostanze fertilizzanti e anticrictogamiche nella falda e nelle acque dei fiumi e ove necessario intervenire depurando le acque Limitare lo sfruttamento delle acque attraverso politiche di risparmio idrico e di riutilizzo delle acque urbane depurate a scopo irriguo Promuovere efficienti ed efficaci sistemi di monitoraggio delle risorse idriche che rispettino i criteri di integrazione delle discipline, dei metodi di analisi, delle competenze e delle professionalità, superando il limite della frammentazione istituzionale Predisporre azioni volte alla diffusione della cultura dell acqua in ambito scolastico (campagne di valorizzazione dell acque, corsi formativi per insegnanti, percorsi didattici tenuti da esperti, ecc.) e negli enti locali in modo da sensibilizzare la società ad un attento utilizzo della risorsa Garantire la compatibilità di ogni tipo di prelievo con gli obiettivi di tutela Migliorare la depurazione delle acque e degli scarichi Garantire la conservazione quali-quantitativa della risorsa idrica agendo sulla regolazione degli usi ST6.5 Garantire uno sviluppo del territorio compatibile con la tutela e la salvaguardia ambientale (ob. PTR 1, 16, 17, 19, 22) 106

105 Avviare attività con il territorio per far comprendere che la protezione e la valorizzazione delle risorse territoriali debbano essere considerate non come ostacolo alle attività umane e agli insediamenti produttivi ma come un'importante funzione di tutela e di promozione Monitorare la industrie a rischio di incidente rilevante in fascia C del PAI e gli allevamenti presenti nella golena del Po Valorizzare il paesaggio agrario e la produzione agroalimentare attraverso l introduzione di tecniche colturali ecocompatibili e l incentivazione alla coltivazione di prodotti tipici della tradizione locale e all equipaggiamento della campagna (formazioni di siepi e filari) Progettare e promuovere programmi di risparmio energetico basati sulle tecniche di coltivazione e programmi di produzione di energia che incentivino le coltivazioni di colture sostenibili dal punto di vista ecologico in sostituzione delle colture intensive secondo gli ultimi orientamenti in materia e in conformità con il Protocollo di Kyoto Sostenere e promuovere lo sviluppo di competenze tecniche specifiche e integrate per affrontare le emergenze ambientali e territoriali rafforzando la cooperazione tra università ST6.6 Promuovere la valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-culturale del sistema Po attorno alla presenza del fiume come elemento unificante per le comunità locali e come opportunità per lo sviluppo del turismo fluviale (ob. PTR 10, 19) Migliorare la qualità paesaggistica del fiume attraverso la conservazione del patrimonio storico architettonico esistente (cascine storiche ed edilizia rurale) e il recupero delle aree degradate ai fini della valorizzazione dell identità locale e dello sviluppo turistico Promuovere la valorizzazione degli ambienti fluviali attraverso una fruizione sostenibile (es itinerari ciclopedonali lungo gli argini del Fiume Po, predisponendo interconnessioni con la linea ferrata e gli attracchi fluviali) Migliorare la qualità dei corpi idrici ai fini della balneazione e recuperare le spiagge del Po dotandole di servizi igienici, aree pic-nic, ecc.. in un ottica di valorizzazione del turismo fluviale Valorizzare in modo integrato i centri dell area dal punto di vista storico-culturale, degli eventi culturali organizzati, del paesaggio agricolo, dell enogastronomia e delle aree protette, anche attraverso la realizzazione di prodotti turistici che, raccogliendo le peculiarità del territorio, le sappiano proporre con una dimensione e qualità di sistema Promuovere un sistema turistico che valorizzi le risorse territoriali e che si indirizzi verso l attività congressistica, il turismo termale, il turismo enogastonomico, i percorsi ciclabili, la realizzazione di una rete attrezzata delle vie navigabili italiane Creare una marca del Po per comunicare un immagine unitaria del territorio e valorizzare le specializzazioni esistenti Promuovere e valorizzare la navigazione turistica del Po, completando la rete degli attracchi e predisponendo adeguati servizi a terra, il collegamento degli attracchi con le piste ciclopedonali e con la viabilità di accesso al fiume Valorizzare i porti fluviali di Mantova e Cremona come opportunità per i collegamenti e per il trasposto delle merci, ma anche a fini turistici, senza compromettere ulteriormente l ambiente ST6.7 Perseguire una pianificazione integrata e di sistema sugli ambiti fluviali, agendo con strumenti e relazioni di carattere sovralocale e intersettoriale (ob. PTR 21, 23) Costruzione di una rete tra i parchi fluviali che potrebbe costituire il nucleo essenziale di un più esteso network di sistemi locali e contribuire sin dal breve periodo a dare visibilità e voce del sistema. Incentivare e accompagnare la pianificazione della ciclabilità e della mobilità integrata a livello sovralocale Valorizzare e tutelare le risorse idriche promuovendo l istituzione di Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) interprovinciali Proporre i corsi d acqua come ambiti privilegiati dove incentivare l obiettivo di integrazione delle politiche di settore: la riqualificazione fluviale per la sicurezza, qualità ambientale e paesaggistica Uso del suolo Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio Evitare le espansioni nelle aree di naturalità Conservare spazi per la laminazione delle piene 107

106 Considerazioni In coerenza con gli obiettivi del PTR, il Piano si prefigge di preservare gli elementi salienti del paesaggio agrario e di tutelare gli elementi naturalistici di pregio del territorio locale. Nei confronti della tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, si rileva sostanziale coerenza con gli obiettivi del PTR, laddove il Piano si impegna a ridurre l impermeabilizzazione dei suoli e ad effettuare una gestione integrata delle risorse naturali, nonché a rimuovere locali elementi di degrado e monitorare eventuali fattori di criticità. Piena coerenza si rileva anche con gli obiettivi del PTR volti alla tutela delle aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo. Praticamente tutti gli obiettivi del Piano risultano, inoltre, coerenti (anche se a volte in modo indiretto o parziale) con il PTR nella promozione della valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale. Unici aspetti incerti rimangono alcuni degli interventi viabilistici, per i quali andranno valutate le modalità di realizzazione e mitigazione. Sempre per quanto concerne gli interventi infrastrutturali, il Piano prevede numerosi interventi volti al miglioramento della viabilità locale e al decongestionamento del traffico, finalità senza dubbio coerenti con gli obiettivi del PTR di miglioramento dell accessibilità; poco si dice, tuttavia, a questo livello di declinazione degli obiettivi, riguardo all impegno a ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti. Andranno, quindi, meglio analizzate le modalità realizzative degli interventi, verificando se effettivamente venga perseguita una razionalizzare il sistema dei trasporti nel rispetto dell ambiente, così da incentivare l utilizzo di mezzi meno inquinanti e più sostenibili. Per quanto riguarda la tutela del territorio degli ambiti fluviali, il Piano risulta coerente con il PTR dal momento che promuove la gestione integrata delle risorse naturali e la tutela degli elementi naturalistici di pregio. Andranno, tuttavia, meglio analizzate le modalità realizzative di tutte le nuove opere previste in modo da valutarne l eventuale impatto sulle aree naturali interessate dall ambiente fluviale. Nessun obiettivo all interno del Piano è esplicitamente finalizzato alla prevenzione del rischio idraulico, tuttavia tutti gli intenti di tutela delle risorse naturali e di incremento della naturalità diffusa risultano indirettamente coerenti con il PTR. Anche in questo caso, andrebbero meglio analizzate le modalità realizzative delle nuove opere previste in modo da verificarne le eventuali ripercussioni sulla funzionalità idraulica, anche considerando quelal in relazione al reticolo idrico minore. La tutela dell ambiente degli ambiti fluviali sembra essere perseguito dagli obiettivi del Piano, sebbene vadano meglio analizzati i progetti infrastutturali previsti, per quanto esterni dalle zone golenali, verificando le eventuali fratture che possono produrre negli habitat. Per quanto riguarda la qualità delle acque e il risparmio idrico, il Piano si prefigge di garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione; gli interventi edificatori di qualità, inoltre, si suppone introducano fattori di miglioramento a livello di risparmio idrico. Indirettamente favorevoli al mantenimento di acque di buona qualità sono anche gli interventi finalizzati alla tutela degli elementi naturalistici del territorio e alla riduzione della impermeabilizzazione. 109

107 L obiettivo di coinvolgimento del settore agricolo potrebbe essere coerente con il PTR nel momento in cui portasse a definire modalità in grado di ridurre la presenza di sostanze fertilizzanti ed anticrictogamiche nella falda. Allo stesso modo, il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio potrebbe risultare obiettivo coerente con quelli del PTR, nel momento in cui fosse in grado di portare all introduzione di tecniche colturali ecocompatibili e all incentivazione alla coltivazione di prodotti tipici della tradizione locale e all equipaggiamento della campagna (formazioni di siepi e filari). Sebbene non siano previsti nel PGT obiettivi esplicitamente riferiti al settore turistico, alcuni obiettivi volti alla tutela del paesaggio e delle risorse naturali, all aumento del controllo del territorio, alla rimozione di elementi di degrado e al miglioramento delle connessioni di trasporto pubblico, all idea di un Museo del fiume, risultano tutti coerenti con le finalità di valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico culturale del sistema fluviale. In termini di strumenti e relazioni di carattere sovralocale ed intersettoriale finalizzati a una pianificazione di sistema sugli ambiti fluviali, così come richiede il PTR, sarebbe necessario verificare se il Piano preveda effettivamente l incentivazione della ciclabilità e della mobilità integrata. L obiettivo di Piano che prevede di aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione, infine, risulta indirettamente coerente con tutti gli obiettivi del PTR. 110

108 7.1.2 COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI E INDIRIZZI DEL PTCP DI PAVIA Nel quadro seguente è verificata la coerenza degli obiettivi di PGT di Torre d Isola con obiettivi ed indirizzi dettati dal PTCP di Pavia. La legenda è la medesima utilizzata per le coerenze con PTR, ovvero: Coerenza piena Coerenza parziale A Coerenza indiretta B Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione? Non coerente - Indifferente 111

109 TAB. III-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI ED INDIRIZZI DEL PTCP DI PAVIA PER L AMBITO DEL FIUME TICINO OBIETTIVI PTCP AMBITO FIUME TICINO 1. Valorizzazione del rapporto tra ambiti tutelati dalla presenza del Parco e insediamenti urbani 2. Recupero, ripristino e sistemazione ambientale, urbanistica e funzionale dei siti e degli insediamenti degradati di carattere antropico 3. Valorizzazione delle caratteristiche dei Comuni appartenenti al Parco, legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero 4. Valorizzazio ne e tutela degli spazi e delle attività agricole a. Contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole b. Interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico c. Progettazione di interventi di potenziament o dell offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale d. Promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano e. Promozione di progetti, di concerto con l Ente Parco, per creazione di ambiti di connessione ecologica e di sistemi di fruizione turistica OBIETTIVI DI PIANO Incrementare l edilizia di qualità Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità Ridurre il consumo e l impermeabilizzazione dei suoli Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive Realizzare l'ampliamento della scuola elementare Realizzare una piazza pubblica Adeguare alcune strutture di servizio già in essere Decongestionare il traffico a Torre d'isola Migliorare la viabilità in F.ne Campagna Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni di Casottole, Sette Filagni e San Varese Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti B? B B B A? A? B A? A? B A? B A B 112

110 OBIETTIVI PTCP AMBITO FIUME TICINO 1. Valorizzazione del rapporto tra ambiti tutelati dalla presenza del Parco e insediamenti urbani 2. Recupero, ripristino e sistemazione ambientale, urbanistica e funzionale dei siti e degli insediamenti degradati di carattere antropico 3. Valorizzazione delle caratteristiche dei Comuni appartenenti al Parco, legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero 4. Valorizzazio ne e tutela degli spazi e delle attività agricole a. Contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole b. Interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico c. Progettazione di interventi di potenziament o dell offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale d. Promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano e. Promozione di progetti, di concerto con l Ente Parco, per creazione di ambiti di connessione ecologica e di sistemi di fruizione turistica OBIETTIVI DI PIANO Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agro-forestali del territorio Evitare la riconversione verso usi non agro-silo-pastorali o analoghi della SAU locale, A B A B B A A B A B A B B 113

111 OBIETTIVI PTCP AMBITO FIUME TICINO 1. Valorizzazione del rapporto tra ambiti tutelati dalla presenza del Parco e insediamenti urbani 2. Recupero, ripristino e sistemazione ambientale, urbanistica e funzionale dei siti e degli insediamenti degradati di carattere antropico 3. Valorizzazione delle caratteristiche dei Comuni appartenenti al Parco, legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero 4. Valorizzazio ne e tutela degli spazi e delle attività agricole a. Contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole b. Interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico c. Progettazione di interventi di potenziament o dell offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale d. Promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano e. Promozione di progetti, di concerto con l Ente Parco, per creazione di ambiti di connessione ecologica e di sistemi di fruizione turistica OBIETTIVI DI PIANO preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione? A? A A A B A B A A A B B B B B B B B B 114

112 TAB. IV-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI ED INDIRIZZI DEL PTCP DI PAVIA PER IL SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO Controllo Riassetto delle del tendenze sistema conurbative dei dell offerta servizi OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Incrementare l edilizia di qualità Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità Ridurre il consumo e l impermeabilizzazio ne dei suoli Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico B B B f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog. 115

113 OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Realizzare l'ampliamento della scuola elementare Realizzare una piazza pubblica Adeguare alcune strutture di servizio già in essere Decongestionare il traffico a Torre d'isola Migliorare la viabilità in F.ne Campagna Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni dicasottole, Sette Filagni e San Varese Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti Controllo delle tendenze conurbative Riassetto del sistema dell offerta dei servizi 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti A A A c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS A i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano 116 k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog.

114 OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività Controllo delle tendenze conurbative Riassetto del sistema dell offerta dei servizi 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago A A j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano 117 k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog.

115 OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agro-forestali del territorio Evitare la riconversione verso Controllo delle tendenze conurbative Riassetto del sistema dell offerta dei servizi 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano 118 k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog. A B A B

116 OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO usi non agro-silopastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti Controllo delle tendenze conurbative Riassetto del sistema dell offerta dei servizi 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico A? A f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano 119 k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog.

117 OBIETTIVI PTCP SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI DI PAVIA E CONTERMINI A EST DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione Controllo delle tendenze conurbative Riassetto del sistema dell offerta dei servizi 3. Promozione e sviluppo insediamenti universitari e sanitari 4. Contenime nto del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale 5. Difesa e valorizza zione degli spazi aperti destinati alla funzione agricola a. Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti b. Riqualificaz one urbanistica e morfologica degli nsediamen ti c. Riqualificazione d. Difesa e e. Contenimenurbanisti-ca tutela degli to delle spazi espansioni ed residui degli ambienta-le dedicati alle insediamenti dei margini attività attraverso il urbani agricole recupero funzionale ed urbanistico f. g. Riqualificazione del sistema dell offerta di funzioni commerciali Promuovere e favorire gli insediament i universitari e per il diritto allo studio, nonché quelli del parco tecnologico h. Promuovere e favorire l'insediamento di un polo integrato sanitario, in particolare riferito ai tre IRCCS i. Completamento del sistema di impianti per la depurazione e il trattamento delle acque, con particolare riferimento ai Comuni di Battuda, Giussago, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Certosa, Bornasco, Lardirago j. Monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in funzione della riqualificazione e del potenziamento degli assi di collegamento viabilistico con la Provincia di Milano k. Attivazione di tavoli per la concertazione con il Parco Agr. Sud Milano e la Prov. di Milano, d interventi per la strutturazione di percorsi per la fruizione turisticoculturale e per la definizione d ambiti di connessio ne ecolog. B B B B B B B B B B B B B 120

118 I risultati che emergono dalla tabella possono essere così riassunti: Ambito del fiume Ticino Si riscontra una sostanziale coerenza tra gli obiettivi del PGT e le finalità del PTCP di Pavia per l ambito del fiume Ticino in merito alla valorizzazione del rapporto tra ambiti tutelati dalla presenza del Parco e insediamenti urbani; andranno meglio valutate, tuttavia, le modalità realizzative delle nuove infrastrutture ed opere previste (es. Museo del fiume). Gli obiettivi di Piano sono coerenti anche rispetto alle finalità di valorizzazione delle caratteristiche del territorio legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero. Nonostante non sembrino essere presenti obiettivi di PGT che espressamente si riferiscano ad uno sviluppo turistico del territorio, molti sono gli obiettivi finalizzati alla tutela delle peculiarità paesaggistiche e delle risorse naturali, nonché all adeguamento dei servizi. Il coinvolgimento dell agricoltura in attività di gestione del territorio può essere pienamente coerente con gli obiettivi del PTCP nel momento in cui fosse volto al recupero di insediamenti rurali per attività di carattere agrituristico. L obiettivo di Piano che prevede di aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione, infine, risulta indirettamente coerente con tutti gli obiettivi del PTR. Sistema urbano insediativo dei comuni di Pavia e contermini a est del Ticino Sostanziale coerenza si riscontra anche con gli obiettivi del PTCP per il sistema urbano insediativo dei comuni di Pavia e contermini a est del Ticino, in particolare per quanto riguarda il riassetto del sistema dell offerta dei servizi e la tutela e la valorizzazione degli spazi aperti destinati all agricoltura. Il coinvolgimento dell agricoltura in attività di gestione del territorio può essere pienamente coerente con gli obiettivi del PTCP nel momento in cui fosse volto alla tutela degli elementi residui del paesaggio agrario. L obiettivo di Piano che prevede di aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione, infine, risulta indirettamente coerente con tutti gli obiettivi del PTR. 121

119 7.1.3 COERENZA TRA OBIETTIVI STRATEGICI E POLITICHE DI DDP E OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL TICINO Nel quadro seguente è verificata la coerenza degli obiettivi di PGT con gli obiettivi e gli indirizzi del PTC del parco del Ticino. I gradi di coerenza sono i medesimi utilizzati per PTR e PTCP. 122

120 TAB. V-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL TICINO OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL PARCO DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Incrementare l edilizia di qualità Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità Ridurre il consumo e l impermeabilizzazione dei suoli Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive Realizzare l'ampliamento della scuola elementare Realizzare una piazza pubblica Adeguare alcune strutture di servizio già in essere Tutela della diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti Tutela delle acque, sia per quanto concerne il loro regime che la loro qualità Tutela del suolo, per le ragioni di ordinata conservazione degli elementi che formano il patrimonio paesaggistico e naturale della Valle e delle aree contermini, ivi comprese le aree edificate Tutela dei boschi e delle foreste, per la loro conservazione, recupero e corretta utilizzazione Tutela del patrimonio faunistico per la salvaguardia ed il mantenimento dell equilibrio biologico ed ambientale del territorio Tutela dell agricoltura per il suo ruolo multifunzionale e per l attività imprenditoriale, tesa al raggiungimento dei propri risultati economici, che svolge una funzione insostituibile per la salvaguardia, la gestione e la conservazione del territorio del Parco del Ticino Tutela delle emergen ze archeolo giche, storiche e architetto niche intese come documen ti fondame ntali per la caratteriz zazione del territorio e del paesaggi o Tutela della qualità dell aria Tutela della cultura e delle tradizioni popolari della valle del Ticino Tutela di tutti gli altri elementi che costituiscono l ambiente naturale e il paesaggio della valle del Ticino, intesi nella loro accezione più ampia A A A A A B A A B A B? B B? B B 123

121 OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL PARCO DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Decongestionare il traffico a Torre d'isola Migliorare la viabilità in F.ne Campagna Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni di Casottole, Sette Filagni e San Varese Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive Tutela della diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti Tutela delle acque, sia per quanto concerne il loro regime che la loro qualità Tutela del suolo, per le ragioni di ordinata conservazione degli elementi che formano il patrimonio paesaggistico e naturale della Valle e delle aree contermini, ivi comprese le aree edificate Tutela dei boschi e delle foreste, per la loro conservazione, recupero e corretta utilizzazione Tutela del patrimonio faunistico per la salvaguardia ed il mantenimento dell equilibrio biologico ed ambientale del territorio Tutela dell agricoltura per il suo ruolo multifunzionale e per l attività imprenditoriale, tesa al raggiungimento dei propri risultati economici, che svolge una funzione insostituibile per la salvaguardia, la gestione e la conservazione del territorio del Parco del Ticino Tutela delle emergen ze archeolo giche, storiche e architetto niche intese come documen ti fondame ntali per la caratteriz zazione del territorio e del paesaggi o Tutela della qualità dell aria? B? B B Tutela della cultura e delle tradizioni popolari della valle del Ticino Tutela di tutti gli altri elementi che costituiscono l ambiente naturale e il paesaggio della valle del Ticino, intesi nella loro accezione più ampia B A A A A A A B A 124

122 OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL PARCO DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO Tutela della diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti Tutela delle acque, sia per quanto concerne il loro regime che la loro qualità Tutela del suolo, per le ragioni di ordinata conservazione degli elementi che formano il patrimonio paesaggistico e naturale della Valle e delle aree contermini, ivi comprese le aree edificate Tutela dei boschi e delle foreste, per la loro conservazione, recupero e corretta utilizzazione Tutela del patrimonio faunistico per la salvaguardia ed il mantenimento dell equilibrio biologico ed ambientale del territorio Tutela dell agricoltura per il suo ruolo multifunzionale e per l attività imprenditoriale, tesa al raggiungimento dei propri risultati economici, che svolge una funzione insostituibile per la salvaguardia, la gestione e la conservazione del territorio del Parco del Ticino Tutela delle emergen ze archeolo giche, storiche e architetto niche intese come documen ti fondame ntali per la caratteriz zazione del territorio e del paesaggi o Tutela della qualità dell aria Tutela della cultura e delle tradizioni popolari della valle del Ticino Tutela di tutti gli altri elementi che costituiscono l ambiente naturale e il paesaggio della valle del Ticino, intesi nella loro accezione più ampia Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agroforestali del territorio Evitare la riconversione verso usi non agro-silopastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli B B B B B B 125

123 OBIETTIVI DEL PTC DEL PARCO DEL PARCO DEL TICINO OBIETTIVI DI PIANO elementi salienti del paesaggio agrario locale Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione Tutela della diversità biologica e i patrimoni genetici esistenti Tutela delle acque, sia per quanto concerne il loro regime che la loro qualità Tutela del suolo, per le ragioni di ordinata conservazione degli elementi che formano il patrimonio paesaggistico e naturale della Valle e delle aree contermini, ivi comprese le aree edificate Tutela dei boschi e delle foreste, per la loro conservazione, recupero e corretta utilizzazione Tutela del patrimonio faunistico per la salvaguardia ed il mantenimento dell equilibrio biologico ed ambientale del territorio Tutela dell agricoltura per il suo ruolo multifunzionale e per l attività imprenditoriale, tesa al raggiungimento dei propri risultati economici, che svolge una funzione insostituibile per la salvaguardia, la gestione e la conservazione del territorio del Parco del Ticino Tutela delle emergen ze archeolo giche, storiche e architetto niche intese come documen ti fondame ntali per la caratteriz zazione del territorio e del paesaggi o Tutela della qualità dell aria Tutela della cultura e delle tradizioni popolari della valle del Ticino? Tutela di tutti gli altri elementi che costituiscono l ambiente naturale e il paesaggio della valle del Ticino, intesi nella loro accezione più ampia A B A B B B B B B B B B B 126

124 Considerazioni In generale, si riscontra un buon livello di coerenza tra gli obiettivi del PGT di Torre d Isola e gli obiettivi del Piano del Parco del Ticino. Sono abbastanza numerosi, infatti, gli obiettivi volti alla tutela e alla valorizzazione delle aree naturali, per le risorse naturali in generale e per i valori paesaggistici presenti sul territorio. Per quanto riguarda la tutela del suolo, sarebbero, tuttavia, da valutare più nel dettaglio le modalità previste per quanto i futuri interventi edificatori in ATR, al fine di verificarne l effettiva impermeabilizzazione finale. Allo stesso modo andranno valutate le azioni attraverso cui verranno perseguite le finalità di miglioramento della viabilità: nel caso sia prevista nuova viabilità, andranno valutati gli effetti in termini di consumo di suolo. Si rileva la mancanza di specifici obiettivi volti alla tutela della cultura e delle tradizioni popolari della valle del Ticino. 127

125 7.2 COERENZA CON I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ASSUNTI Come già anticipato nella parte iniziale del presente capitolo, una prima valutazione degli obiettivi di PGT dal punto di vista della sostenibilità ambientale può essere fatta solo prendendo in considerazione alcuni criteri di sostenibilità adattati al contesto. Infatti, è da evidenziare che gli obiettivi ambientali presi a riferimento sono indirizzati alla generalità dei casi e derivano da documenti molto differenti in termini di contenuti (piani nazionali, piani territoriali, piani di settore, piani per contenute trasformazioni locali). Per quanto riguarda gli obiettivi assunti da documenti di livello europeo si deve, inoltre, tenere conto che essi sono rivolti a contesti nazionali molto differenti tra loro, sia normativamente sia culturalmente. Per tali motivi e per evitare che l incrocio con tutti gli obiettivi dei sistemi presi in considerazione porti ad un lavoro di estremo dettaglio, col rischio di divenire dispersivo e poco comunicativo, si è costruito, un sistema di Criteri di Sostenibilità. Di seguito si riportano i Criteri di Sostenibilità Ambientale (CS)definiti per il PGT di Torre d Isola e le relative matrici di corrispondenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e della pianificazione territoriale sovraordinata presi a riferimento. Tab. VI-7. Criteri di Sostenibilità Ambientale assunti N Criterio di Sostenibilità (CS) 1 Contenere il consumo di suolo e ripristinare la permeabilità ecologica 2 Promuovere un agricoltura multifunzionale che concorra al contenimento delle criticità in atto 3 Riqualificare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano e rurale 4 Impedire la saldatura dei nuclei urbani (frazioni) Incentivare il risparmio energetico, idrico e delle risorse naturali, sia come efficienza di utilizzo sia come 5 riduzione dei consumi 6 Conservare e migliorare la qualità ecologica complessiva 7 Tutela e valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio e mantenimento delle visuali sensibili 8 Gestione ecopaesisitica delle aree di frangia urbana Di seguito si riportano le relative matrici di corrispondenza tra i Criteri di Sostenibilità Ambientale assunti e gli strumenti presi a riferimento: Obiettivi di Sostenibilità ambientale di: - Manuale UE; - Delibera CIPE; Obiettivi e Indirizzi programmatici del: - PTR Piano Territoriale Regionale (in fase di approvazione definitiva); - PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente. 128

126 Tab.VII-7 Matrice di corrispondenza tra Obiettivi di Sostenibilità comunitari con Criteri di Sostenibilità Ambientale assunti per il Piano. Obiettivi di Sostenibilità Criteri di Sostenibilità Ambientale UE 01 ridurre al minimo l impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; x x x UE 02 impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; x x x uso e gestione corretta, dal punto di vista UE 03 ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti; x x UE 04 conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi; x x x UE 05 conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche; x x x x UE 06 conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali; x x UE 07 conservare e migliorare la qualità dell ambiente locale; x x x x x x x x UE 08 protezione dell atmosfera; x x x UE 09 sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppare l istruzione e la formazione in campo x x x x ambientale; CIPE 01 conservazione della biodiversità; x x CIPE 02 protezione del territorio dai rischi idrogeologici; x CIPE 03 riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale; x x CIPE 04 riequilibrio territoriale ed urbanistico; x x x x CIPE 05 migliore qualità dell'ambiente urbano; x x x x x CIPE 06 uso sostenibile delle risorse naturali; x x x x CIPE 07 riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta; x CIPE 08 miglioramento della qualità delle risorse idriche; x x x CIPE 10 conservazione o ripristino della risorsa idrica; x x x CIPE 11 riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti. x x x 129

127 Tab.VIII-7 Matrice di corrispondenza tra Obiettivi e Indirizzi della pianificazione territoriale sovraordinata con Criteri di Sostenibilità Ambientale assunti per il Piano 1 Obiettivi e Indirizzi specifici della pianificazione sovraordinata Criteri di Sostenibilità Ambientale favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale con l esterno, intervenendo sulle PTR 02 reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (fiere, università, ecc.) con attenzione alla sostenibilità ambientale e all integrazione paesaggistica PTR 04 perseguire l efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità PTR 05 migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente X X X X qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) PTR 06 porre le condizioni per un offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, X tutelare la salute del cittadino attraverso la prevenzione ed il PTR 07 contenimento dell inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, X X X X elettromagnetico, luminoso e atmosferico PTR 08 perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull utilizzo prudente del suolo e delle acque X promuovere un offerta integrata di funzioni turistico-ricreative PTR 10 sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo PTR 11 promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione, ma anche come settore turistico, il miglioramento della competitività del sistema X industriale, lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità PTR 14 riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat X X PTR 16 tutelare le risorse scarse (acque, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo X X X X PTR 17 garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso la progettazioni delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell inquinamento delle acque, acustico,dei suoli, elettromagnetico e luminoso e la gestione idrica integrata X X X X favorire la graduale trasformazione dei comportamenti anche PTR 18 individuali e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l attenzione ai temi ambientali e della X biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica e sostenibile PTR 19 valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, X X X X X X ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare PTR 20 promuovere l integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio X X PTR 21 realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti X X 1 Nota: Gli obiettivi del PTR sono stati selezionati dai 24 complessivi, per un effettiva contestualizzazione rispetto al Comune in analisi. L elenco complessivo degli Obiettivi del PTR è riportato nel Capitolo 3.2 Quadro di riferimento programmatico. 130

128 Criteri di Sostenibilità Ambientale Obiettivi e Indirizzi specifici della pianificazione sovraordinata PTR 22 responsabilizzare la collettività e promuovere l innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l impatto delle attività antropiche sial legate alla produzione (attività agricola, industriale e commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) X PTCP PV Sostenibilità dello sviluppo X X X X X PTCP PV Salvaguardia e valorizzazione delle identità locali X X X PTCP PV Riequilibrio delle diverse parti di territorio X X X PTCP PV Organizzazione e controllo delle principali conurbazioni X X X PTCP PV Valorizzazione dell ambiente e del paesaggio X X X X 131

129 7.2.1 ANALISI DELLA COERENZA TRA AZIONI DI PIANO E CRITERI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La coerenza tra gli Obiettivi del DdP ed i Criteri di Sostenibilità Ambientale definiti per la realtà locale di riferimento è presentata nella tabella successiva, attraverso i seguenti gradi di congruità. Tab.IXI-7 Gradi di congruità assunti per la verifica di coerenza esterna Coerenza piena Coerenza parziale o indirettamente concorrente nella relazione (A/B) Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione? Non coerente - Indifferente Nella categoria Coerenza parziale vengono comprese due differenti situazioni: A. qualora la coerenza sia solo parziale e non piena, in questo caso, la relazione tra gli Obiettivi ed i Criteri di Compatibilità è diretta, ma l Obiettivo del Piano non è pienamente coerente con il Criterio di Compatibilità assunto; B. qualora la relazione risulti non diretta, ovvero l obiettivo individuato dal Piano è coerente in maniera indiretta con il Criterio di Compatibilità considerato (alcuni esempi possono essere gli obiettivi relativi alle scelte di miglioramento della mobilità in relazione ai criteri di miglioramento della forma urbana complessiva: in questo caso gli obiettivi sono coerenti, ma in maniera indiretta, ovvero la razionalizzazione del sistema della mobilità è coerente, seppur non agisce direttamente, al raggiungimento di una forma urbana compatta e ben strutturata). 132

130 Tab.X-7. MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI PIANO E CRITERI DI SOSTENIBILITA AMBIENTALE ASSUNTI CRITERI DI SOSTENIBILITA AMBIENTALE ASSUNTI CS1 - CS 2 - Contenere il Promuovere consumo di un agricoltura suolo e multifunzionale che ripristinare la permeabilità concorra al ecologica contenimento delle criticità in atto CS 3 - Riqualificare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano e rurale CS 4 - Impedire la saldatura dei nuclei urbani (frazioni) CS 5 - Incentivare il risparmio energetico, idrico e delle risorse naturali, sia come efficienza di utilizzo sia come riduzione dei consumi CS 6 - Conservare e migliorare la qualità ecologica complessiva CS 7 Tutela e valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio e mantenimento delle visuali sensibili CS 8 - Gestione ecopaesisitica delle aree di frangia urbana OBIETTIVI DI PIANO Incrementare l edilizia di qualità A Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici A A A 1.3 Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli A elementi di discontinuità Ridurre il consumo e l impermeabilizzazione dei suoli A B 2.2 Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive A Realizzare l'ampliamento della scuola elementare? A Realizzare una piazza pubblica A Adeguare alcune strutture di servizio già in essere A Decongestionare il traffico a Torre d'isola? A B B Migliorare la viabilità in F.ne Campagna? A B B Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni di Casottole, A Sette Filagni e San Varese Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione A Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici A Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio A A agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) 6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive A B A A B A Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività? Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio A B comunale e tutela della locale biodiversità Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e B percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agro-forestali A A B del territorio Evitare la riconversione verso usi non agro-silo-pastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario A A 133

131 CRITERI DI SOSTENIBILITA AMBIENTALE ASSUNTI CS1 - CS 2 - Contenere il Promuovere consumo di un agricoltura suolo e multifunzionale che ripristinare la permeabilità concorra al ecologica contenimento delle criticità in atto CS 3 - Riqualificare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano e rurale CS 4 - Impedire la saldatura dei nuclei urbani (frazioni) CS 5 - Incentivare il risparmio energetico, idrico e delle risorse naturali, sia come efficienza di utilizzo sia come riduzione dei consumi CS 6 - Conservare e migliorare la qualità ecologica complessiva CS 7 Tutela e valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio e mantenimento delle visuali sensibili CS 8 - Gestione ecopaesisitica delle aree di frangia urbana OBIETTIVI DI PIANO locale Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di A degrado e monitorando eventuali fattori di criticità Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare A indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione B B B B B B B B 134

132 Considerazioni Dalla lettura della tabella emerge la sostanziale coerenza degli obiettivi di PGT con i CSA assunti per verifica. Non vi sono obiettivi che contrastano apertamente con i criteri di sostenibilità ambientali, mentre unico caso di sospensione del giudizio in attesa delle fasi attuative del piano risulta essere quello relativo alle nuove previsioni infrastrutturali rispetto all obiettivo di contenimento di consumo di suolo e ripristino della permeabilità ecologica. 135

133 7.3 COERENZA INTERNA Nel capitolo sono individuate le relazioni che intercorrono tra gli obiettivi e le azioni del PGT allo scopo di evidenziare incoerenze interne e indicare eventuali misure di correzione. Di seguito, per le azioni che hanno portato all identificazione di particolari incongruenze o dubbi relativi alle congruenze, sono state esplicitate alcune note valutative. L analisi di coerenza è presentata nella tabella alla pagina seguente, attraverso i seguenti gradi di congruità. Tab.XI-7. Gradi di congruità assunti per la verifica di coerenza interna Coerenza piena Coerenza parziale o indirettamente concorrente nella relazione Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione? Non coerente - Indifferente Per una più agevole costruzione e lettura delle tabelle seguenti gli obiettivi di PGT sono codificati da una numerazione la cui sequenza è riportata di seguito: O1.1 - Incrementare l edilizia di qualità O1.2 - Mantenere adeguati spazi e densità tra gli edifici O1.3 - Collegare le parti edificate al paesaggio circostante riducendo gli elementi di discontinuità O2.1 - Ridurre il consumo e l impermeabilizzazione dei suoli O2.2 - Migliorare l inserimento ambientale delle attività produttive O3.1 - Realizzare l'ampliamento della scuola elementare O3.2 - Realizzare una piazza pubblica O3.3 - Adeguare alcune strutture di servizio già in essere O4.1 - Decongestionare il traffico a Torre d'isola O4.2 - Migliorare la viabilità in F.ne Campagna O4.3 - Collegare dal punto di vista dei trasporti pubblici le F.ni di Casottole, Sette Filagni e San Varese O5.1 - Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti O5.2 - Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione O5.3 - Ridurre l esposizione ai black-out energetici; miglioramenti energetici O5.4 - Gestione integrata delle risorse naturali locali (acqua, aria, territorio agricolo, ecosistemi naturali, biodiversità) O6.1- Aumentare il controllo del territorio, soprattutto con finalità preventive O6.2 - Aumentare i servizi infrastrutturali per la collettività O7.1 - Tutelare gli elementi naturalistici di pregio ancora presenti nel territorio comunale e tutela della locale biodiversità O7.2 - Incrementare la continuità ecosistemica e la naturalità diffusa e percepita, ai fini del miglioramento qualitativo del territorio e della vita della comunità locale O7.3 - Migliorare la gestione delle componenti ecosistemiche e agro-forestali del territorio O8.1 - Evitare la riconversione verso usi non agro-silo-pastorali o analoghi della SAU locale, preservando gli elementi salienti del paesaggio agrario locale O8.2 - Favorire il coinvolgimento dell agricoltura in attività polifunzionali di gestione del territorio O9.1 - Mantenere le attuali scorci paesaggistici, rimuovendo locali elementi di degrado e monitorando eventuali fattori di criticità O Creare sinergie con le amministrazioni comunali adiacenti onde evitare indebite pressioni esterne dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale O Aumentare i processi e gli strumenti di informazione e partecipazione. 136

134 AZIONI DI PIANO Tab.XII-7. MATRICE DI COERENZA INTERNA TRA OBIETTIVI DI DDP E AZIONI DI DDP OBIETTIVI DI PIANO A Individuazione di 5 Ambiti di Trasformazione (AT), di cui 1 di recupero, tutti di carattere residenziale e più precisamente: A ATR 1 Massaua; A ATR 2 Massaua; A ATR 3 Carpana, A ATR 4 Campagna, A ATRR 1 Torre d'isola capoluogo A L'attuazione degli ambiti di trasformazione avverrà obbligatoriamente tramite Programma Integrato di Intervento (P.I.I.) A Verifica dell'attualità delle Zone IC (forma, estensione, collocazione) ed eventuale parziale ridistribuzione e riorganizzazione A Favorire adeguati soluzioni tecnologiche e costruttive, scoraggiando quelle in evidente contrasto con gli obiettivi O1. A Definire nel Regolamento Edilizio (Doc. Regole) e nei vari documenti attuativi (schede di indirizzo per la trasformazione del territorio) soluzioni tecniche e amministrative che consentano la mitigazione ambientale sia dei nuovi edifici che dei nuovi insediamenti (PII e PL) nel loro complesso A Definire adeguati indici volumetrici che riducano/evitino elevate densità abitative A Il Piano delle Regole ha ampliato gli ambiti di tessuto urbano consolidato, tutti compresi al interno della Zona di Iniziativa Comunale (Zona IC) di Cassinetta, posta a nord ovest del territorio comunale, al cui interno si trova il casello autostradale e già oggi destinata a funzioni produttive e dove appunto si prevede la realizzazione di eventuali nuovi insediamenti di tale tipo A Ampliamento del plesso scolastico che ospita la scuola elementare e la scuola materna A Realizzazione di una piazza pubblica nell'abitato di Torre d'isola capoluogo; ciò è però legato alla realizzazione dell' Ambito di Trasformazione Residenziale di Recupero. (A.T.R.R.1) O 1. 1 O 1. 2 O 1. 3? - O 2. 1 O 2. 2 O 3. 1 O 3. 2 O 3. 3 O 4. 1 O 4. 2?? O 4. 3 O 5. 1? -? -?? A Ampliamento del cimitero comunale, ormai saturo A Divieto di insediamento di medie e grandi strutture di vendita all'interno degli AT A Realizzazione di un collegamento con la zona produttiva del Comune contermine di Trivolzio. Il nuovo collegamento si innesterà con una rotonda sulla S.S. n 526 in corrispondenza dello svincolo del raccordo a nord di Carpana - A Realizzazione di una nuova bretella di raccordo, tramite anche -? O 5. 2 O 5. 3 O 5. 4 O 6. 1 O 6. 2? O 7. 1 O 7. 2 O 7. 3 O 8. 1 O 8. 2 O 9. 1 O O

135 AZIONI DI PIANO OBIETTIVI DI PIANO due nuove rotatorie, con la sp.130 e la sp.174 realizzando un nuovo tratto stradale sul lato orientale dell'abitato di Torre d'isola, per ridurre il traffico di attraversamento A Realizzazione di una strada in F.ne Campagna per consentire un secondo collegamento con la SP n 526 A Sviluppare la rete di mobilità dolce, incrementando le piste ciclabili esistenti, in particolare collegando le frazioni di Casottole, Sette Filagni e San Varese A Realizzazione di percorsi ciclopedonali in tutte le strade di nuova realizzazione A5.1.1.Reperimento di adeguati spazi per il posizionamento di raccoglitori per la raccolta differenziata dei rifiuti A Incentivi all interno delle norme che regolano gli AT (vedi A ) A Riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale per interventi sul patrimonio edilizio esistente e di quello di nuova edificazione rispettivamente del 10 e del 15% rispetto ai valori imposti dalla normativa vigente (nel DdP si richiama Norme Piano delle Regole) A5.4.1.Prevedere incentivi per la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale: negli AT gli interventi virtuosi vengono premiati con un aumento della volumetria ammissibile, fino ad un massimo del 15% rispetto all'ind. territ. (concentrabile) assegnato. Tale incremento di volumetria è suddiviso in tre parti, ognuna delle quali risponde ad una virtuosità specifica: A riduzione del fabbisogno energetico; A riuso dell'acqua piovana e/o reflue per usi non potabili; A maggior dotazione di aree a verde rispetto ai minimi (non inferiori al 35%) imposti dalle schede relative ad ogni singolo ambito di trasformazione A5.4.2.Redazione di specifici criteri per il risparmio idrico (All.C delle NdA) e per la realizzazione di spazi verdi (All.D della NdA) A Videosorveglianza collegata con il Comune per le strade di nuova realizzazione all interno degli Ambiti di Trasformazione (NTA del DdP) A6.2.1 Ottimizzare la composizione e disposizione piazzole raccolta rifiuti (vedi già azione A51.1.) O 1. 1 O 1. 2 O 1. 3 O 2. 1 O 2. 2 O 3. 1 O 3. 2 O 3. 3 O O 4. 2 O 4. 3 O 5. 1 O 5. 2 O 5. 3 O 5. 4 O 6. 1 O 6. 2 A6.2.2 Mitigare le piazzole raccolta rifiuti A Completare asilo nido, ampliare scuola materna ed elementare A Facilitare apertura nuovi negozi alimentari e di utilità in tutte le frazioni principali A Ricollocare nuovo ambulatorio medico? O 7. 1 O 7. 2 O 7. 3 O 8. 1 O 8. 2 O 9. 1 O O

136 AZIONI DI PIANO OBIETTIVI DI PIANO O 1. 1 O 1. 2 O 1. 3 O 2. 1 A Prevedere luoghi per facilitare apertura sportello Bancomat A Proseguire con costruzione rete piste ciclabili A Completare sistema di aree verdi attrezzate in tutte le frazioni A Prevedere un Centro visite e/o un Museo del fiume dedicato al Ticino (azione non esplicitata ma evidenziata nella Tav.DdP01) A Conferma di una politica di tutela dei residui elementi di naturalità presenti sul territorio comunale A Incentivi per la creazione della REC, in connessione con la rete ecologica del Parco del Ticino A Creazione di fasce di mitigazione arboree lungo il raccordo autostradale (All.D Indirizzi per le aree agricole). A Evitare l ampliamento delle Zone di Iniziativa Comunale orientata e la loro saldatura, per preservare gli ambienti agricoli attuali (in particolare di quelle poste tra le frazioni lungo la Via Riviera) A Evitare la localizzazione di nuovi insediamenti in aree sensibili (es. vicinanza terrazzo fluviale) A Conservazione dei caratteri che definiscono l identità e la leggibilità dei paesaggi, attraverso il controllo dei processi di trasformazione, finalizzato alla tutela delle preesistenze significative e dei relativi contesti A Miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio A Diffusione della consapevolezza dei valori paesistici e la loro fruizione da parte dei cittadini A Proteggere la qualità degli ambiti individuati, anche dal punto di vista percettivo-paesaggistico A Realizzare la strada di collegamento tra la S.S. n 526 dell Esticino e il Comune di Trivolzio, di concerto con i Comuni contermini O 2. 2 O 3. 1 O 3. 2 O 3. 3 O 4. 1 O 4. 2 O 4. 3 O 5. 1 O 5. 2 O 5. 3 O 5. 4 O 6. 1 O 6. 2 O 7. 1 O 7. 2 O 7. 3 O 8. 1 O 8. 2 O ? A Ridefinire, almeno in alcune aree (per superfici pari a c.a. 171? ha), la delimitazione delle Zone di iniziativa comunale orientata (IC) A Creazione di una banca dati del PGT O O

137 Considerazioni In generale, ogni azione ha almeno una rispondenza con un obiettivo e, nel complesso, è stata riscontrata una piena coerenza tra azioni ed obiettivi. Sono stati segnalati solo alcuni casi di sospensione del giudizio; si tratta, per esempio, della individuazione dei 5 ambiti di trasformazione, che non è sufficiente per definire la qualità edilizia degli interventi: verrà, pertanto, valutata la modalità realizzativa all interno degli ambiti stessi e la effettiva compatibilità con i criteri che definiscono la qualità edilizia così come intesa dal Piano. In generale, gli ambiti di trasformazione ed i nuovi interventi infrastrutturali risultano ovviamente in contrasto con gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e dell impermeabilizzazione dei suoli, ma anche in questi casi andranno meglio verificate le modalità attuative degli interventi. Andrà, inoltre, analizzata la localizzazione delle nuove infrastrutture previste al fine di valutare eventuali ricadute in termini di danneggiamento di elementi naturalistici presenti sul territorio (vedi anche il previsto studio di Valutazione di Incidenza). 140

138 8. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO E INDIVIDUAZIONE DELLE RELATIVE RISPOSTE Il Documento di Piano del redigendo PGT di Torre d'isola si presenta nel suo complesso con caratteri sostanzialmente conservativi, finalizzati a razionalizzare ed aggiornare alcune scelte urbanistiche del precedente PRG e con pochi nuovi ambiti completamento. di espansione edilizia e riferiti soprattutto ad aree di Ciò anche in relazione sia ai notevoli vincoli di tipo ambientale e paesaggistico presenti su oltre un terzo del territorio comunale (SIC, ZPS, Parco Naturale del Ticino), sia al condizionamento dovuto all'esaurimento, nel precedente PRG, della possibilità di ampliare del consentito 5% le attuali aree IC-Intervento Comunale previste dal PTC del Parco Regionale della Valle del Ticino, entro cui è appunto incluso l'intero territorio di Torre d'isola. 8.1.EFFETTI COMPLESSIVI Vengono analizzati nei capitoli seguenti i principali macro-effetti complessivi, accorpando vari ambiti tematici e considerandoli soprattutto dal punto di vista funzionale CARICO ANTROPICO PREVISTO Gli Ambiti di Trasformazione Residenziali generano 517 nuovi abitanti e l Ambito di Trasformazione Residenziale di Recupero genera 69 nuovi abitanti per un totale di 586 nuovi abitanti teorici. Tab.I-8. Determinazione degli abitanti teorici insediabili negli ambiti di trasformazione (Fonte: Comune di Torre d Isola - Documento di Piano Relazione illustrativa agosto 2010). Inoltre gli abitanti derivanti dall ampliamento e/o dalla ridefinizione dei parametri insediativi dei tessuti urbani consolidati a vocazione prevalentemente residenziale risultano superiori a quelli potenziali per gli AT. 141

139 Tab.II-8. Determinazione degli abitanti teorici insediabili nei tessuti consolidati (Fonte: Comune di Torre d Isola - Documento di Piano Relazione illustrativa agosto 2010). Si può considerare che gli abitanti che si andranno realmente ad insediare nel Comune di Torre d Isola derivino, in gran parte, dalla capacità insediativa generata dai tessuti consolidati con piano attuativo vigente o con procedure in corso per l approvazione e dagli ambiti di trasformazione. Tab.III-8. Riepilogo della capacità insediativa derivante agli ambiti di trasformazione e agli ambiti con sottoposti a piano attuativo ( Fonte: Comune di Torre d Isola - Documento di Piano Relazione illustrativa agosto 2010). Tab.IV-8. Riepilogo della capacità insediativa complessiva del P.G.T. (Fonte: Comune di Torre d Isola - Documento di Piano Relazione illustrativa agosto 2010). Il nuovo PGT prevede, dunque, interventi finalizzati ad ospitare fino a nuovi abitanti in 10 anni, facendo passare la popolazione residente di Torre d Isola dagli attuali (dato al , anagrafe comunale) ai previsti 3.957: si tratta di un aumento demografico piuttosto consistente, di circa il 70%. Come abbiamo visto solo 1/3 circa di essi si insedieranno in nuovi ambiti urbanizzati, dotati delle relative reti tecnologiche (acqua, fogne, ecc.), mentre il resto si distribuirà all interno dei vari ambiti di tessuto urbano consolidato, andando quindi a gravare sulle reti già esistenti (vedi anche cap.8.1.3). 142

140 CONSUMO DI SUOLO Nel presente paragrafo vengono riportati i dati relarivi al consumo di suolo previsto dal PGT (tab. V-8) e una stima delle superfici potenzialmente impermeabilizzate indotte dalle azioni di Piano. Tab. V-8. Riepilogo degli interventi trasformativi previsti dal PGT Superfici Interventi (mq.) Nuove lottizzazioni residenziali Documento di Piano ATR1 (Massaua) ,00 ATR2 (Massaua) ,00 ATR3 (Carpana) 4.902,00 ATR4 (Campagna) 6.683,00 ATRR1 (Torre d Isola) 5.002,00 totale ,00 Piano delle Regole Tessuto consolidato diffuso 3.135,68 Tessuto consolidato a bassa densità ,01 Tessuto consolidato a media densità 4.263,29 Tessuto consolidato ad alta densità 8.213,60 Tessuto consolidato da sottoporre a modalità attuativa 3.163,00 totale ,58 Nuove lottizzazioni produttive Documento di Piano non previste - Piano delle Regole Tessuto consolidato terziario - commerciale 1.175,00 tessuto consolidato produttivo ,36 totale ,36 Nuovi servizi Documento di Piano Aree a servizi degli ambiti di trasformazione (non ancora individuati) 9.343,00 Piano dei Servizi Istruzione 4.576,00 Attrezzature civili e generali 808,00 Attrezzature sportive ,00 Parcheggio ,00 Aree a verde attrezzato 3.891,00 Aree a verde ,00 Piste ciclabili 4.619,00 Attrezzature tecnologiche ,00 totale ,00 Nuovi interventi infrastrutturali Documento di Piano Circonvallazione Torre d'isola 9.180,00 Strada collegamento Campagna 6.004,00 Strada collegamento con Trivolzio 2.439,00 totale ,00 143

141 Da quanto si deduce dalla tabella sopra riportata, il Piano prevede trasformazioni per circa 8,92 ettari di terreno per interventi degli ATR e relativi servizi previsti dal DdP (79.932,00 mq 9.343,00 mq), a cui vanno aggiunti circa 20,66 ettari di interventi contemplati dal Piano delle Regole e dal Piano dei Servizi. A tutto questo si aggiungono, poi, i 1,76 ettari previsti per nuovi interventi infrastrutturali legati alla viabilità. Le previsioni di Piano andranno, quindi, ad occupare una superficie di territorio oggi libero di circa 31,28 ettari (non sono stati considerati in questo conteggio i servizi previsti dagli ambiti di trasformazione poiché già compresi in questi ultimi), con un incremento pari a circa il 21% rispetto all esistente ( ,41 mq) ed andando quindi ad utilizzare tra l 1,83 ed l 1,85% del territorio comunale (a seconda se si considera la superfici comunale effettivamente calcolata con il GIS o i valori ufficiali ISTAT) Non è possibile effettuare un calcolo complessivo esatto delle nuove superfici impermeabilizzate, non disponendo del dato relativo alla superficie fondiaria dei nuovi ambiti di trasformazione. Limitandosi quindi inizialmente solo agli interventi su tessuto consolidato (Piano delle Regole), considerato l indice di permeabilità indicato nelle norme, risultano essere progettati ,81 mq di superficie impermeabilizzata in più rispetto all attuale. A questo numero va aggiunto quello derivante dalla realizzazione degli interventi infrastrutturali; la nuova superficie impermeabilizzata di progetto prevista dai soli interventi sul tessuto consolidato e dagli interventi infrastuttrali ammonta, pertanto, a ,81 mq. Volendo comunque poi provare ad effettuare una stima delle superfici impermeabilizzate derivanti, invece, dalla realizzazione degli ambiti di trasformazione, si è ipotizzata una superficie fondiaria che sia il 50% della superificie territoriale indicata dal DdP per ogni area: considerato l indice di permeabilità pari al 30%, il calcolo ha permesso di stimare la realizzazione di ,20 mq di nuova superficie impermeabilizzata derivante dalla realizzazione di quanto progettato negli ambiti di trasformazione. In totale, quindi, la nuova superficie impermeabilizzata derivante dall attuazione del PGT (pur considerato che una parte della stima è stata effettuata su basi ipotetiche) ammonta a ,01 mq, ovvero oltre 9 ettari e quindi all incirca 1/3 della superfici interessanta dai proposti interventi di trasformazione. A fronte di ciò, consapevoli peraltro delle richieste di nuovi insediamenti che ancora giungono, sebbene presumibilmente in netto calo a causa delle difficoltà del mercato immobiliare e dell'eccesso di offerta proveniente dalla vicina Pavia, si ritiene importante definire una soglia massima di consumo di suoli liberi, cosa che non è stata effettuata a livello di linee guida o di indicazioni preliminari. Sulla base di quanto sopra descritto, si può ragionevolmente proporre che, sul medio periodo (7-10 anni), il consumo di suolo effettivo comunale non debba essere ulteriormente intaccato con valori superiori a pochi punti percentuali (1-2%). Ciò al di là delle considerazioni formali legati alla possibilità o meno di un'ulteriore ampliamento delle aree IC, oggi di fatto non possibile. In ogni caso andranno comunque esclusi, oltre a quelli già approvati e in itinere, ulteriori interventi che producano consumo (e quindi impermeabilizzazione) di suoli all'interno del Parco Naturale o di aree agricole 144

142 (peraltro già consumate negli ambiti di trasformazione previsti per lo 0,57% 2 ), a ridosso di emergenze anche puntuali di valore naturalistici ed ambientale (es. dosso del Boschetto o corsi d'acqua del reticolo idrografico superficiale secondario). Inoltre per le aree agricole sarebbe opportuno instaurare una collaborazione col mondo agricolo locale, al fine di realizzare una efficace politica di monitoraggio e tutela dei suoli, di attuare politiche di compensazione ecologica preventiva, ovvero vincolando ogni trasformazione di suoli alla realizzazione di interventi di riqualificazione e cura del paesaggio attraverso azioni di rinaturazione, per responsabilizzare il settore delle costruzioni e incentivare l'edilizia della ristrutturazione e del riuso delle aree dismesse rispetto a quella che occupa territori ancora integri DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI E CONSUMO DELLE RISORSE Sulla base delle previsioni della popolazione massima teorica di Piano, sono state poi effettuate delle stime preliminari di alcuni parametri di pressione. Considerando il rilevante l incremento teorico dei residenti previsto (incremento del 70%) le pressioni potenzialmente indotte dall attuazione delle previsioni è del tutto significativa. Si ricorda che le stime sono state effettuate ipotizzando la realizzazione della volumetria massima ammissibile dal PGT, considerando quindi l Indice di utilizzazione territoriale concentrabile indicato nel DdP (0,30 mq/mq di ST) e l incentivazione che prevede l aumento di superficie lorda di pavimento realizzabile pari al 15% del totale in caso di realizzazione di interventi volti al risparmio di risorse naturali. Tab. VI-8. Stima di alcune delle pressioni più significative potenzialmente indotte dalle azioni di Piano. Parametri Residenti al 2009 Abitanti teorici da DdP 2015 Consumi idrici (mc) , ,75 Produzione rifiuti (t/anno) 1.328, ,15 Carichi inquinanti generati BOD (t/anno) 51,14 86,22 carichi inquinanti generati AZOTO (t/anno) 10,48 17,68 carichi inquinanti generati FOSFORO (t/anno) 1,53 2,59 2 Il Dato è stato calcolato mettendo in relazione le aree dei due ambiti di trasformazione ricadenti in aree destinate all agricoltura dal PdR (ATR1 e ATR2) e la superficie totale della aree destinate all agricoltura; entrambe le superfici sono state desunte dagli elaborati GIS relativi alle tavole delle previsioni di Piano del PGT. 145

143 t/anno m3 anno t/anno Figg. 24 a-b-c. Stima dell andamento di alcuni elementi di pressione Stima carichi inquinanti generati 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 - residenti 2009 abitanti teorici da DdP 2015 carichi inquinanti generati BOD t/anno carichi inquinanti generati AZOTO t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO t/anno Stima consumo idrico , , , ,00 consumi idrici m , ,00 - residenti 2009 abitanti teorici da DdP 2015 Stima produzione rifiuti 2.500, , , ,00 produzione rifiuti t/anno 500,00 - residenti 2009 abitanti teorici da DdP

144 Come appare evidente, considerando anche lo stato attuale delle reti fognarie e del sistema di depurazione, l incremento di generazione di acque usate risulta essere la stima maggiormente preoccupante. In particolare andando in gran parte gravare, come già ricordato al cap , sulle reti fognarie già esistenti e su un sistema di depurazione che già oggi in diverse frazioni necessiterebbe di adeguamenti. Al contrario da questo punto di vista i nuovi ambiti residenziali destano meno preoccupazioni, sia perché dovranno comunque dotarsi di reti nuove sia perché i due principali, localizzati a Massaua, si potranno connettere direttamente con la rete fognaria ed idrica di Pavia EFFETTI SUL PAESAGGIO E SULLA BIODIVERSITA Le previsioni del Documento di Piano consentono il mantenimento di gran parte delle principali visuali sensibili individuate, tranne in due casi: vengono interferite per un breve tratto quella principale del rettilineo Massaua - Torre d isola nella sua parte iniziale verso Pavia (causa ATR 1) e soprattutto a causa della proposta piccola tangenziale, sempre la stessa visuale ma per una parte più significativa, nella sua parte frontale verso Torre d Isola centro e poi la visuale che interessa la medesima frazione ma sul lato verso il raccordo. Pertanto dal punto di vista paesaggistico il proposto nuovo tracciato che dovrebbe evitare il traffico in Torre d Isola-centro è l azione più problematica, che richiederà adeguati interventi di mitigazione. La collocazione degli interventi trasformativi all interno o nell immediata adiacenza delle aree IC non va comunque a consumare parcelle di habitat naturale e sono mediamente collocate abbastanza lontano da residue parcelle di habitat comunitario o dai punti più sensibili dal punto di vista naturalistico. Piuttosto, come già accennato nel cap , verrà consumato terreno agricolo oggi destinato soprattutto a parti stabili e a seminativi cerealicoli. Non si evidenziano inoltre particolari interferenze con corridoi biologici significativi. Al contrario,se attuati, i proposti interventi di ricostruzione ecosistemica, in gran parte inclusi nella REC, e quelli di recupero o miglioramento ambientale interesseranno ben 63,4 ettari di territorio, in gran parte attualmente agricolo o posto lungo le rogge e le scarpate fluviali secondarie (vedi Fig.25). Tutta la parte di maggior pregio naturalistico, ovvero quella all interno della fascia golenale del Ticino, non verrà interessata da alcuna azione del DdP, con l eccezione del proposto recupero dei fabbricati oggi fatiscenti dell ex-poligono militare, per realizzare un Museo del Fiume/Centro visite del Parco. Per tale progetto, se attuato, bisognerà considerare l adiacenza al manufatto di alcuni nuclei di habitat di interesse comunitario. Per il resto, al presente livello di analisi, non si evidenziano altre incidenze potenzialmente negative: l attuazione del Piano verosimilmente non determinerà incidenze significative sulle componenti florofaunistiche locali. 147

145 Fig. 25 Proposta di Rete Ecologica Comunale (Fonte: Piano dei Servizi del proposto PGT) 148

146 8.2. EFFETTI DELLE AZIONI DEL La valutazione dei possibili effetti delle principali azioni di Piano, ed in particolare di quelle che hanno una connotazione spaziale, si completano di seguito tramite specifiche schede sintetiche di valutazione, riportate nei due capitoli successivi EFFETTI ATTESI DALLA ATTUAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE Vengono di seguito riportate le schede valutative riferite a ciascun ambito di trasformazione individuato dal Documento di Piano, la cui implementazione comporta effetti sull area di intervento e sull intorno. La localizzazione degli ambiti di trasformazione sono rappresentati nella seguente figura. ATR3 ATRR1 ATR4 ATR1 ATR2 Fig Ambiti di trasformazione 149

147 Per ogni scheda vengono riportate: 1. Immagini stralcio tratte dal Documento di Piano che identificano le localizzazioni degli interventi; 2. Una tabella contenente i dati urbanistici dell intervento ed il calcolo teorico delle ricadute in termini di abitanti teorici insediabili e lavoratori teorici richiamati dalle nuove attività, veicoli circolanti previsti (con relativi spazi di sosta), consumi idrici, carichi inquinanti e produzione di rifiuti; 3. La descrizione dell area tratta dal Documento di Piano; 4. Le problematiche rilevate sull area e sull intorno in termini di pressioni e sensibilità interferite dall intervento; 5. Indicazioni puntuali per gli interventi atte a sanare e/o mitigare eventuali effetti negativi presupposti. Si riporta di seguito la tabella riassuntiva delle aree di trasformazione: Tab.VII-8 N. AT ST mq Indice di utilizz. territ. (U.T) (mq/mq) Slp da U.T. mq Pop. da U.T. Ambito di Trasformazione Residenziale (ATR) Indice di utilizz. territ. concentrabi le (U.T.C) (mq/mq) Slp da U.T.C. mq Pop. da U.T.C Incentivaz. 15% Slp massima realizz.le mq Pop. massima insediabile ATR , , , ATR , , , ATR , , , ATR , , , Ambito di Trasformazione Residenziale di Recupero (ATRR) ATRR , , , ,38 69 Totale Si sottolinea come il DdP individui già un insieme di requisiti ambientali che dovranno essere rispettati nelle fasi di redazione dei P.A.; nelle schede pertanto sono state indicati solo alcuni criteri aggiuntivi a questi, ritenuti utili per migliorare la sostenibilità degli interventi. Per maggiore chiarezza si riportano gli Indirizzi per la progettazione degli edifici (Allegato B) del PGT di Torre d Isola che definisce i criteri da seguire nella progettazione di edifici di nuova costruzione o di integrale ristrutturazione. Materiali da impiegare - prevedere l utilizzo di materiali e/o elementi tecnici disponibili localmente, valorizzando l esperienza e la tradizione del luogo, a basso dispendio energetico per il trasporto attraverso il controllo delle distanze di approvvigionamento rispetto al cantiere; - prevedere l utilizzo di materiali e tecniche che favoriscano la realizzazione di ambienti privi di sostanze tossiche e inquinanti; - prevedere l utilizzo di materie prime rinnovabili, cioè materie prime non esauribili. Un esempio è costituito dai materiali coltivabili quali il legno ed in generale le materie prime di origine vegetale; 150

148 - prevedere l utilizzo di materiali ed elementi tecnici a ridotto consumo di energia primaria nel loro ciclo di vita, dalla produzione, all installazione, manutenzione e dismissione; - prevedere l utilizzo di materiali e/o elementi tecnici caratterizzati nella fase in opera da buone prestazioni di durabilità e manutenzione; - prevedere l utilizzo di materiali ed elementi tecnici che siano in grado di mantenere i propri livelli prestazionali pressoché inalterati per lunghi periodi di tempo, che consentano una facile manutenzione e/o che sia possibile una semplice sostituzione nelle situazioni di degrado; - prevedere l utilizzo di materiali ed elementi tecnici riutilizzabili e/o riciclabili. Nel primo caso s intende la possibilità per il materiale e/o il componente tecnico di essere riutilizzato per la medesima funzione per la quale era stato prodotto, nel secondo s intende la possibilità che possa venir utilizzato, favorendo la demolizione selettiva, per produrre nuovi elementi tecnici. Orientamento In assenza di documentati impedimenti di natura tecnica e funzionale, gli edifici di nuova costruzione devono essere posizionati con l asse longitudinale principale lungo la direttrice Est-Ovest con una tolleranza di 45 e le distanze fra edifici contigui devono garantire nelle peggiori condizioni stagionali (21 dicembre) il minimo ombreggiamento possibile sulle facciate. Gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa devono essere disposti a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest, conformemente al loro fabbisogno di sole. Gli spazi che hanno meno bisogno di riscaldamento e di illuminazione (box, ripostigli, lavanderie e corridoi) devono essere disposti lungo il lato Nord e servire da cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati. Le aperture massime devono essere collocate da Sud-Est a Sud-Ovest. La prescrizione è valida per l'edificio, ma non per la singola unità abitativa; questa prescrizione si applica solo se non esistono particolari vincoli di natura morfologica dell area oggetto di edificazione. E possibile concedere una deroga per quanto riguarda l'esposizione a Nord, se il progettista redige una relazione tecnica nella quale dimostra che la soluzione proposta offre gli stessi vantaggi energetici. In ogni caso per tutte le nuove costruzioni, fatte salve quelle localizzate in aree che presentano pregi di natura morfotipologico e/o paesistico-ambientale, deve essere garantita la migliore esposizione possibile in relazione all apporto di energia solare. Uso razionale delle risorse energetiche Oltre all isolamento termico dell edificio, all uso di impianti solari termici, di impianti solari fotovoltaici e di sistemi di produzione di calore ad alto rendimento secondo le vigenti disposizioni, sono auspicabili Sistemi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e di acqua calda, e di sfruttamento dell energia geotermica. Inoltre, si dovrà tenere conto dei seguenti accorgimenti: - Regolazione locale della temperatura dell aria (valvole termostatiche, termostati collegati a sistemi locali o centrali di attuazione, ecc.) al fine di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento, evitando inutili surriscaldamenti dei locali e consentendo di sfruttare gli apporti termici gratuiti (radiazione solare,presenza di persone o apparecchiature, ecc.). - Efficienza degli impianti centralizzati di produzione di calore e contabilizzazione energia termica. Uso razionale delle risorse climatiche - Controllo del soleggiamento estivo al fine di evitare il surriscaldamento estivo dell organismo edilizio utilizzando l ombreggiamento, senza contrastare l apporto energetico derivante dal soleggiamento invernale, utilizzando per le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne dispositivi quali schermature fisse o mobili che ne consentano l oscuramento; le schermature fisse aggetti, frangisole, logge, ecc. devono essere congruenti con l orientamento in cui vengono utilizzate; 151

149 - Protezione dai venti invernali, senza tuttavia impedire la ventilazione naturale estiva, mediante barriere naturali, barriere artificiali, barriere miste (naturale e artificiali) ed utilizzo di depressioni/rilievi naturali o artificiali del terreno. Nella progettazione di barriere naturali risultano fondamentali la scelta delle essenze, la loro corretta collocazione, in quanto possono determinare una riduzione della velocità del vento, in funzione della forma, dell altezza, della densità e della lunghezza della barriera stessa. - Ventilazione naturale estiva al fine di raffrescare gli spazi dell organismo edilizio e diminuire la percentuale di umidità presente (benessere termoigrometrico), senza impedire la protezione dai venti invernali, tramite ventilazione incrociata con predisposizione di sistemi di camini e/o di aperture funzionali all uscita di aria calda dall alto e/o al richiamo di aria fresca da ambienti sotterranei. - Serre e sistemi solari passivi per la captazione e lo sfruttamento dell energia solare al fine di ridurre i consumi di combustibile per riscaldamento invernale attraverso lo sfruttamento passivo e/o attivo dell energia solare e/o la funzione di spazio intermedio; vanno dotati di opportune schermature e/o dispositivi mobili o rimovibili, per evitare il surriscaldamento estivo. L Allegato C Criteri relativi al risparmio idrico e recupero acque meteoriche e/o reflue, definisce le indicazioni generali che dovranno essere applicate in sede di progettazione e realizzazione degli interventi edilizi, al fine di migliorare la qualità complessiva degli insediamenti, riconoscendo al risparmio idrico ed al recupero delle acque meteoriche e/o reflue funzioni essenziali di natura ecologica e ambientale e di ausilio alla conservazione di un microclima più favorevole. Premesso che gli edifici di nuova costruzione dovranno essere realizzati in modo tale da ottimizzare i consumi e le prestazioni, riducendo inoltre le fonti di vibrazione meccanica, dispersione termica, emanazione o amplificazione patogene (gas radon), si prescrivono: - l installazione di contatori individuali di acqua potabile (da realizzarsi all interno del fabbricato), uno per unità immobiliare, così da poter garantire che i costi per l approvvigionamento di acqua potabile, sostenuti dall immobile, vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da ogni singola unità abitativa, favorendo comportamenti corretti ed eventuali interventi di razionalizzazione dei consumi; - la messa in opera di accorgimenti tali da portare alla riduzione del consumo di acqua potabile nella misura minima del 30% rispetto al dato stimato di 250 l/giorno/abitante. A titolo esemplificativo si indicano: - cassette w.c. a doppio pulsante (7/12 lt. 5/7 lt.) o acqua stop ; miscelatori di flusso dell acqua e dispositivi frangigetto e/o riduttori di flusso; eventuali dispositivi di decalcarizzazione, in relazione alle condizioni di rete; eventuali dispositivi di controllo a tempo applicati ai singoli elementi erogatori. - recupero attraverso sistemi di captazione, filtro e accumulo dell acqua meteorica proveniente dalle coperture per consentirne l utilizzo per usi compatibili, con la contestuale realizzazione di una rete di adduzione e distribuzione idrica delle stesse acque (rete duale); a tal fine le coperture dei tetti devono essere munite, tanto verso il suolo pubblico quanto verso gli spazi interni, di canali di gronda atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e nel sistema di raccolta. A titolo esemplificativo si riportano alcuni degli usi compatibili: irrigazione aree verdi; pulizia delle aree pavimentate (cortili e passaggi); usi tecnologici relativi a sistemi di climatizzazione attiva; alimentazione delle cassette di scarico dei w.c.. Il volume della vasca di accumulo sarà in funzione: del volume di acqua captabile determinato dalla superficie di captazione e dal valore medio delle precipitazioni; del fabbisogno idrico per l uso a cui l acqua recuperata è destinata; del periodo di secca; la vasca di accumulo deve essere dotata di un sistema di filtratura per l acqua in entrata, di uno sfioratore sifonato collegato al sistema disperdente interno alla proprietà (o eventuale tombinatura comunale) per smaltire l eventuale acqua in eccesso e di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti. L impianto idrico così formato non può essere collegato alla normale rete idrica e le sue bocchette devono essere dotate di dicitura acqua non potabile secondo la normativa vigente. 152

150 - le acque nere/grigie dovranno essere recuperate, opportunamente trattate, per usi compatibili e non idropotabili, limitando lo scarico in rete. Il sistema prevede la predisposizione di idonei sistemi di pre-trattamento (a seconda del tipo di refluo in modo da trattenere solidi, sostanze saponose e materiali vari), pozzetto di ingresso, vasca di fitodepurazione impermeabile, pozzetto di uscita. Il rispetto delle prescrizioni di cui sopra devono essere dimostrate in sede progettuale e successivamente verificate in sede di agibilità. L Allegato D Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva fornisce le indicazioni generali che dovranno essere applicate in sede di progettazione e realizzazione degli interventi edilizi, al fine di migliorare la qualità complessiva degli insediamenti, riconoscendo al verde in ambito urbano funzioni essenziali di natura ecologica e ambientale, estetica e paesistica e di ausilio alla conservazione di un microclima più favorevole. La Consistenza arborea e quella arbustiva sono determinate nella misura minima dalle Norme di Attuazione. Il progetto dovrà quindi considerare unitariamente il disegno degli spazi liberi e dei corpi edilizi oggetto di intervento, nonché il loro corretto inserimento nell'intorno. Per rendere efficace nel tempo la realizzazione degli spazi a verde, la Convenzione del Piano attuativo dovrà prevedere l obbligo di conservare in perpetuo, a cura e spese del proponente, successori ed aventi causa, le superfici di che trattasi nelle condizioni previste dal progetto approvato, con particolare riferimento alle opere di manutenzione, alla corretta gestione delle superfici e della relativa copertura vegetativa, al loro completo rifacimento. Indicazioni generali per gli interventi di realizzazione di spazi a verde La progettazione degli interventi terrà conto dell importante valore estetico-percettivo rivestito dagli spazi verdi, che possono contribuire a creare un ambiente gradevole e a migliorare la qualità complessiva degli spazi urbani e periurbani; conseguentemente per la progettazione delle aree verdi si dovrà considerare con attenzione il rapporto con il contesto paesistico, tenendo conto delle indicazioni contenute nella D.G.R , n. VII/11045 "Linee guida per l'esame paesistico dei progetti", con particolare attenzione al trattamento delle superfici libere, alla scelta delle essenze ed alla disposizione delle stesse. In particolare la sistemazione a verde dovrà avvenire nel: - rispetto delle regole morfologiche di organizzazione del comparto urbano con mantenimento degli allineamenti consolidati di edifici e recinzioni; - coerenza con le connotazioni degli spazi verdi limitrofi e adiacenti, privilegiando ad esempio: la continuità di siepi o alberate di delimitazione del lotto ove già consolidate quale connotazione del comparto urbano; il trattamento a giardino in contesti residenziali fortemente progettati e quello a prato e macchie boschive in contesti a connotazione più naturale; la coerenza con le tessiture del territorio rurale, anche in funzione di ricomposizione paesaggistica dei margini urbani, in situazioni di frangia; - rispetto della riconoscibilità degli elementi verdi connotativi del sistema degli spazi pubblici o rimarcanti presenze culturali e paesaggistiche consolidate, valutando per esempio con attenzione l'introduzione di alberate al fine di evitare di entrare in competizione con filari consolidati e viali alberati eventualmente adiacenti, per non mortificare continuità e riconoscibilità di componenti ad elevato valore simbolico ed identitario del paesaggio; - salvaguardia e valorizzazione degli elementi verdi connotativi del sistema degli spazi pubblici o rimarcanti presenze culturali e paesaggistiche consolidate, valutando per esempio con attenzione l'introduzione di filari ed essenze ad alto fusto in aree limitrofe a viali alberati, alberate monumentali o rimarcanti particolari coni visuali al fine di non mortificare e non compromettere continuità e riconoscibilità di componenti ad elevato valore simbolico ed identitario del paesaggio; - tutela e valorizzazione di eventuali corsi d acqua, naturali o artificiali, eventualmente presenti; 153

151 - rispetto degli andamenti morfologici del terreno, quale continuità del piano di campagna e rispetto delle scarpate morfologiche; - tutela e valorizzazione di tutti gli elementi propri della tessitura territoriale storica ancora riconoscibili (canali ed altri elementi dell idrografia, percorsi, accessi e relativi corredi verdi, manufatti e muretti di delimitazione o accesso agli insediamenti, ecc.) Il posizionamento delle specie arboree e arbustive, nel rispetto dei limiti dettati dal Codice Civile, dovrà evitare interferenze con la viabilità, la segnaletica stradale e l illuminazione pubblica, considerando lo sviluppo finale di chiome e radici delle diverse specie impiantate. La selezione delle specie ed il loro posizionamento terrà conto anche delle funzioni di ombreggiamento che possono contribuire al raffrescamento degli ambienti interni. Per la scelta delle essenze e delle specie da impiantare e per le indicazioni in materia di impianto si rinvia alle disposizioni contenute nel vigente Regolamento Comunale per il Verde. Qualora l intervento previsto negli Ambiti di trasformazione - AT insista su una superficie fondiaria superiore ai mq, sarà obbligatorio, relativamente alla progettazione degli spazi verdi, integrare la pratica edilizia con il progetto a firma di un tecnico abilitato con specifiche competenze in materia ambientale che, oltre a definire l impianto arboreo, preveda un piano di manutenzione del verde. Indicazioni specifiche per gli interventi a verde con equipaggiamento arboreo e/o con la realizzazione di quinte arboree perimetrali -Verde con equipaggiamento arboreo La superficie interessata dagli spazi verdi deve essere mantenuta libera da impermeabilizzazioni, garantendo la percolazione diretta in falda, e deve essere equipaggiata con copertura vegetazionale arborea e arbustiva. La progettazione dovrà privilegiare la continuità rispetto ad aree verdi limitrofe e possibilmente inserirsi organicamente nel disegno degli eventuali spazi verdi pubblici; laddove possibile gli spazi privati devono contribuire a costruire anche in ambito urbano una rete connessa di spazi verdi. Saranno da preferire superfici verdi continue con forme compatte che consentano lo sviluppo e la manutenzione nel tempo delle specie arboree e arbustive impiantate, meglio se prospicienti gli spazi pubblici visibili da viabilità pubblica. - Quinte arboree perimetrali Per quinta arborea è da intendersi una sequenza continua di essenze arboree o arbustive realizzate nel rispetto delle tecniche agronomiche. Le quinte arboree perimetrali dovranno garantire le necessarie condizioni per la conservazione nel tempo delle specie impiantate ovvero la loro pronta sostituzione in caso di decesso. Tale opzione sarà da preferire per realizzazione di edifici con un maggiore impatto visivo. Le quinte arboree dovranno essere realizzate lungo i lati perimetrali e comunque lungo tutti i lati prospicienti spazi pubblici o di pubblico accesso. Le fasce arboree e arbustive dovranno avere una profondità superiore a 3,00 ml.; tali fasce dovranno essere mantenute libere da impermeabilizzazioni al fine di garantire la percolazione diretta in falda. Al fine di garantire le migliori condizioni di: - inserimento delle nuove edificazioni nel contesto; - minimizzazione dei consumi energetici; - riduzione dei consumi idrici; - sostenibilità ambientale dell intervento; - qualità della vita dei nuovi residenti e di coloro che risiedono già nei pressi dell area interessata dall intervento; 154

152 si propone di seguito un elenco di opere di mitigazione che devono essere considerate un presupposto ineludibile per la realizzazione degli interventi previsti: a. Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da un elevata qualità formale degli edifici (morfologica ed estetica) per contribuire alla riduzione dell impatto paesistico. b. Si dovrà prevedere l utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati, in conformità ai criteri antinquinamento luminoso ed alla necessità di un ridotto consumo energetico, secondo LR 17/2000 e LR 38/2004. c. Si dovranno prevedere tutti i provvedimenti tecnici per la massima riduzione della generazione di inquinanti e di riduzione del carico sulle reti dei servizi (acquedotto, fognatura, elettricità e gas). d. Si consiglia di utilizzare sistemi di cogenerazione e verificare la possibilità di estendere ai comparti limitrofi il sistema di teleriscaldamento se previsto nella realizzazione di un Ambito di Trasformazione. e. Si dovranno aumentare le aree piantumate per favorire l'assorbimento della CO2, la riduzione degli inquinanti atmosferici, il miglioramento del microclima urbano. f. Si dovranno prevedere fasce tampone o provvedimenti di riduzione del rumore lungo i fronti con attività produttive e/o commerciali. A T R 1 M A S S A U A L o c a l i z z a z i o n e ST mq Indice di utilizzazione territoriale concentrabile con incentivazione 15% dell UTC (mq/mq) Slp massima realizzabile mq Popolazione massima insediabile n. veicoli privati previsti mq per parcheggi (12,5 per veicolo) , , consumo idrico giornaliero 349 l/ab die m3 consumo idrico annuo m3 carichi inquinanti generati BOD 60 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati AZOTO 12.3 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO 1.8 g/ab die t/anno produzione rifiuti kg/ab 569 t/anno 155

153 A T R 1 M A S S A U A 78, ,97 4,91 1,01 0,15 127,70 D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o DESCRIZIONE Aree libere attestate sulla S.P. detta delle Riviera, attualmente incolte confinanti con l abitato di Massaua (Ambiti Residenziali del Tessuto Urbano Consolidato). Aree ricomprese all interno delle Zone I.C. del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco della Valle del Ticino (ndr: sono Aree interne al perimetro del Parco Naturale della Valle del Ticino ma sottratte alla relativa disciplina). Presenza di vincoli: ZPS Zone di Protezione Speciale Corridoio primario RER - Rete Ecologica Regionale Bellezze d insieme Art. 136 del D.Lgs. 42/2004 Rispetto paesaggistico (fascia 150 m) Art. 142, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 42/2004 DESTINAZIONE FUNZIONALE Residenziale INDICI URBANISTICO - EDILIZI UT Indice di utilizzazione territoriale = 0,20 mq./mq. di ST UTC Indice di utilizzazione territoriale concentrabile = 0,30 mq./mq. di ST UF Indice di utilizzazione fondiaria = definito dal Piano Attuativo RC Rapporto di copertura = definito dal Piano Attuativo Df - Distanza tra fabbricati = definito dal Piano Attuativo Dc - Distanza dai confini di proprietà = definito dal Piano Attuativo Ds - Distanza dal ciglio della strada = definito dal Piano Attuativo NPmax Numero massimo dei piani consentiti nei fabbricati prevalentemente residenziali = 2 due HF - Altezza degli edifici o parti di edifici = ml. 9,00 Ip Indice di permeabilità = 30% Ica Indice di consistenza arborea = n. 2 Icab Indice di consistenza arbustiva = n. 4 CRITERI DI INTERVENTO Nuove costruzioni prevalentemente a tipologia mono, bi-famigliare, plurifamiliari (massimo 4 u.a.) in villa isolate nel lotto di pertinenza; nella progettazione degli edifici si dovrà fare riferimento agli indirizzi contenuti nell Allegato B Indirizzi per la progettazione degli edifici delle presenti Norme di Attuazione. Gli spazi destinati alla mobilità, alla sosta ed al verde dovranno essere così composti: 1. strade destinate al transito dei mezzi meccanici, costituite da una doppia corsia di marcia con larghezza adeguata ai limiti di velocità previsti per le aree urbane; 2. spazi destinati ai parcheggi pubblici intervallati da spazi a verde pubblico dotati di essenze arboree ed arbustive, in modo da costituire una fascia di larghezza costante posta ai lati esterni delle corsie di cui al precedente punto 1; 3. spazi da destinare alla viabilità ciclo-pedonale posti ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 2; 4. isole di sosta e riposo che potranno trovare collocazione negli spazi a verde pubblico di cui al precedente punto 2; 5. fascia per formazione viale alberato poste ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 3; 6. Adeguata illuminazione; 7. Video sorveglianza collegata con il Comune. Di norma non sono consentite strade a fondo cieco. Prevedere verde di connessione fra edificato e territorio rurale secondo quanto contenuto all Allegato D - Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva delle presenti Norme di Attuazione, con particolare riferimento al capitolo Quinte arboree perimetrali. Reperire adeguati spazi per la raccolta rifiuti differenziata. Tutti gli interventi dovranno obbligatoriamente dare attuazione alla D.G.R. 29 Marzo 2006, n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, con particolare riferimento all appendice G per quanto concerne la riduzione delle portate meteoriche drenate per le Aree destinate alla residenza, alle attività commerciali o di produzione di beni. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Si tratta di un area inedificata posta all interno della Zona IC di Massaua, confina a sud ovest con la Via Regina Adelaide (tratto urbano della SP n 130) e a sud est con la Via Scaldasole, che porta al raccordo autostradale. L ambito risulta limitrofo all Area Prioritaria per la Biodiversità AP31 Valle del Ticino. Inoltre è posto all inizio di una delle visuali sensibili individuate. La piena attuazione del Piano Attuativo comporterebbe l insediamento di circa 220 nuovi abitanti, con il conseguente aumento di consumi e carichi inquinanti oltre che con un incremento potenziale di più di 180 nuovi veicoli circolanti nella zona. Tali pressioni vanno aggiunte a quelle derivanti dall attuazione del Piano Attuativo relativo alla vicina area ATR2. I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i Sarebbe opportuno valutare attentamente e/o monitorare nel tempo la situazione di afflusso e deflusso veicolare nell area onde comprendere se e come intervenire per migliorare eventuali criticità insorte a seguito dell introduzione dei nuovi veicoli. Essendo ai confini dell area IC, sarà importante attuare la fascia di mitigazione prevista nel modo migliore. 156

154 A T R 2 M A S S A U A L o c a l i z z a z i o n e ST mq Indice di utilizzazione territoriale concentrabile con incentivazione 15% dell UTC (mq/mq) Slp massima realizzabile mq Popolazione massima insediabile n. veicoli privati previsti mq per parcheggi (12,5 per veicolo) , , consumo idrico giornaliero 349 l/ab die m3 consumo idrico annuo m3 carichi inquinanti generati BOD 60 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati AZOTO 12.3 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO 1.8 g/ab die t/anno produzione rifiuti kg/ab 569 t/anno 74, ,06 4,66 0,95 0,14 121,00 D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o DESCRIZIONE Aree libere attestate sulla S.P. detta delle Riviere, attualmente incolte confinanti con l abitato di Massaua (Ambiti Residenziali del Tessuto Urbano Consolidato ). Aree ricomprese all interno delle Zone I.C. del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco della Valle del Ticino (ndr: sono Aree interne al perimetro del Parco Naturale della Valle del Ticino ma sottratte alla relativa disciplina). Presenza di vincoli: ZPS Zone di Protezione Speciale Corridoio primario RER - Rete Ecologica Regionale Bellezze d insieme Art. 136 del D.Lgs. 42/2004 Rispetto paesaggistico (fascia 150 m) Art. 142, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 42/2004 DESTINAZIONE FUNZIONALE Residenziale INDICI URBANISTICO - EDILIZI UT Indice di utilizzazione territoriale = 0,20 mq./mq. di ST UTC Indice di utilizzazione territoriale concentrabile = 0,30 mq./mq. di ST UF Indice di utilizzazione fondiaria = definito dal Piano Attuativo RC Rapporto di copertura = definito dal Piano Attuativo Df - Distanza tra fabbricati = definito dal Piano Attuativo Dc - Distanza dai confini di proprietà = definito dal Piano Attuativo Ds - Distanza dal ciglio della strada = definito dal Piano Attuativo NPmax Numero massimo dei piani consentiti nei fabbricati prevalentemente residenziali = 2 due HF - Altezza degli edifici o parti di edifici = ml. 9,00 Ip Indice di permeabilità = 30% Ica Indice di consistenza arborea = n

155 A T R 2 M A S S A U A Icab Indice di consistenza arbustiva = n. 4 CRITERI DI INTERVENTO Nuove costruzioni prevalentemente a tipologia mono, bi-famigliare, plurifamiliari (massimo 4 u.a.) in villa isolate nel lotto di pertinenza; nella progettazione degli edifici si dovrà fare riferimento agli indirizzi contenuti nell Allegato B Indirizzi per la progettazione degli edifici delle presenti Norme di Attuazione. Gli spazi destinati alla mobilità, alla sosta ed al verde dovranno essere così composti: 1. strade destinate al transito dei mezzi meccanici, costituite da una doppia corsia di marcia con larghezza adeguata ai limiti di velocità previsti per le aree urbane; 2. spazi destinati ai parcheggi pubblici intervallati da spazi a verde pubblico dotati di essenze arboree ed arbustive, in modo da costituire una fascia di larghezza costante posta ai lati esterni delle corsie di cui al precedente punto 1; 3. spazi da destinare alla viabilità ciclo-pedonale posti ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 2; 4. isole di sosta e riposo che potranno trovare collocazione negli spazi a verde pubblico di cui al precedente punto 2; 5. fascia per formazione viale alberato poste ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 3; 6. Adeguata illuminazione; 7. Video sorveglianza collegata con il Comune. Di norma non sono consentite strade a fondo cieco. Prevedere verde di connessione fra edificato e territorio rurale secondo quanto contenuto all Allegato D - Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva delle presenti Norme di Attuazione, con particolare riferimento al capitolo Quinte arboree perimetrali. Reperire adeguati spazi per la raccolta rifiuti differenziata. Tutti gli interventi dovranno obbligatoriamente dare attuazione alla D.G.R. 29 Marzo 2006, n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, con particolare riferimento all appendice G per quanto concerne la riduzione delle portate meteoriche drenate per le Aree destinate alla residenza, alle attività commerciali o di produzione di beni. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Si tratta di un area inedificata posta all interno della Zona IC di Massaua, confina a nord est con la Via Scaldasole che porta al raccordo autostradale ed è limitrofo all Area Prioritaria per la Biodiversità AP31 Valle del Ticino. La piena attuazione del Piano Attuativo comporterebbe l insediamento di più di 200 nuovi abitanti, con il conseguente aumento di consumi e carichi inquinanti oltre che con un incremento potenziale di circa 170 nuovi veicoli circolanti nella zona. I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i Sarebbe opportuno verificare l idoneità delle infrastrutture esistenti e di progetto rispetto al traffico veicolare previsto, nonché valutare attentamente e/o monitorare nel tempo la situazione di afflusso e deflusso veicolare nell area onde comprendere se e come intervenire per migliorare eventuali criticità insorte a seguito dell introduzione dei nuovi veicoli. 158

156 A T R 3 L O C A L I T A C A R P A N A L o c a l i z z a z i o n e ST mq Indice di utilizzazione territoriale concentrabile con incentivazione 15% dell UTC (mq/mq) Slp massima realizzabile mq Popolazione massima insediabile n. veicoli privati previsti mq per parcheggi (12,5 per veicolo) , , consumo idrico giornaliero 349 l/ab die m3 consumo idrico annuo m3 carichi inquinanti generati BOD 60 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati AZOTO 12.3 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO 1.8 g/ab die t/anno produzione rifiuti kg/ab 569 t/anno 11, ,99 0,74 0,15 0,02 19,25 D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o DESCRIZIONE Aree libere attestate sulla ex S.S. 526 Abbiategrasso Pavia, attualmente intercluse fra Ambiti Residenziali del Tessuto Urbano Consolidato ed un Piano di Lottizzazione Residenziale in fase di attuazione. Nel vigente PRG dette aree sono sottoposte a Pianificazione Attuativa con destinazione prevalente residenziale. Aree ricomprese all interno delle Zone I.C. del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Ticino. Presenza di vincoli: Corridoio primario RER - Rete Ecologica Regionale DESTINAZIONE FUNZIONALE Residenziale INDICI URBANISTICO - EDILIZI UT Indice di utilizzazione territoriale = 0,20 mq./mq. di ST UTC Indice di utilizzazione territoriale concentrabile = 0,30 mq./mq. di ST UF Indice di utilizzazione fondiaria = definito dal Piano Attuativo RC Rapporto di copertura = definito dal Piano Attuativo Df - Distanza tra fabbricati = definito dal Piano Attuativo Dc - Distanza dai confini di proprietà = definito dal Piano Attuativo Ds - Distanza dal ciglio della strada = definito dal Piano Attuativo NPmax Numero massimo dei piani consentiti nei fabbricati prevalentemente residenziali = 2 due HF - Altezza degli edifici o parti di edifici = ml. 9,00 Ip Indice di permeabilità = 30 % Ica Indice di consistenza arborea = n. 2 Icab Indice di consistenza arbustiva = n. 4 CRITERI DI INTERVENTO Nuove costruzioni prevalentemente a tipologia mono, bi-famigliare, plurifamiliari (massimo 4 u.a.) in villa isolate nel lotto di 159

157 A T R 3 L O C A L I T A C A R P A N A pertinenza; nella progettazione degli edifici si dovrà fare riferimento agli indirizzi contenuti nell Allegato B Indirizzi per la progettazione degli edifici - delle presenti Norme di Attuazione. Gli spazi destinati alla mobilità, alla sosta ed al verde dovranno essere così composti: 1. strade destinate al transito dei mezzi meccanici, costituite da una doppia corsia di marcia con larghezza adeguata ai limiti di velocità previsti per le aree urbane; 2. spazi destinati ai parcheggi pubblici intervallati da spazi a verde pubblico dotati di essenze arboree ed arbustive, in modo da costituire una fascia di larghezza costante posta ai lati esterni delle corsie di cui al precedente punto 1; 3. spazi da destinare alla viabilità ciclo-pedonale posti ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 2; 4. isole di sosta e riposo che potranno trovare collocazione negli spazi a verde pubblico di cui al precedente punto 2; 5. fascia per formazione viale alberato poste ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 3; 6. Adeguata illuminazione; 7. Video sorveglianza collegata con il Comune. Garantire, per quanto possibile, continuità con la viabilità in fase di realizzazione del limitrofo Piano di Lottizzazione Residenziale in fase di attuazione, al fine di evitare strade a fondo cieco. Prevedere verde di connessione fra edificato e territorio rurale secondo quanto contenuto all Allegato D - Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva delle presenti Norme di Attuazione, con particolare riferimento al capitolo Quinte arboree perimetrali. Reperire adeguati spazi per la raccolta rifiuti differenziata. Tutti gli interventi dovranno obbligatoriamente dare attuazione alla D.G.R. 29 Marzo 2006, n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, con particolare riferimento all appendice G per quanto concerne la riduzione delle portate meteoriche drenate per le Aree destinate alla residenza, alle attività commerciali o di produzione di beni. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Si tratta di un area in edificata posta all interno del centro abitato, racchiusa tra due aree di tessuto urbano consolidato. I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i Si consiglia di porre attenzione nella organizzazione degli spazi interni degli edifici così da non esporre i locali sensibili al fronte stradale. 160

158 A T R 4 L O C A L I T A C A M P A G N A L o c a l i z z a z i o n e ST mq Indice di utilizzazione territoriale concentrabile con incentivazione 15% dell UTC (mq/mq) Slp massima realizzabile mq Popolazione massima insediabile n. veicoli privati previsti mq per parcheggi (12,5 per veicolo) , , consumo idrico giornaliero 349 l/ab die m3 consumo idrico annuo m3 carichi inquinanti generati BOD 60 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati AZOTO 12.3 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO 1.8 g/ab die t/anno produzione rifiuti kg/ab 569 t/anno 16, ,90 1,01 0,21 0,03 26,24 D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o DESCRIZIONE Aree libere intercluse fra Ambiti Residenziali del Tessuto Urbano Consolidato della località Campagna ed il tracciato del raccordo autostradale. Nel vigente PRG dette aree sono classificate in parte fra le Zone Residenziali di Completamento ed in parte a servizi pubblici (Parcheggio Impianto di depurazione). Aree ricomprese all interno delle Zone I.C. del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Ticino. Presenza di vincoli: Fascia rispetto raccordo autostrada Serravalle ml. 30,00 DESTINAZIONE FUNZIONALE Residenziale INDICI URBANISTICO - EDILIZI UT Indice di utilizzazione territoriale = 0,20 mq./mq. di ST UTC Indice di utilizzazione territoriale concentrabile = 0,30 mq./mq. di ST UF Indice di utilizzazione fondiaria = definito dal Piano Attuativo RC Rapporto di copertura = definito dal Piano Attuativo Df - Distanza tra fabbricati = definito dal Piano Attuativo Dc - Distanza dai confini di proprietà = definito dal Piano Attuativo Ds - Distanza dal ciglio della strada = definito dal Piano Attuativo NPmax Numero massimo dei piani consentiti nei fabbricati prevalentemente residenziali = 2 due HF - Altezza degli edifici o parti di edifici = ml. 9,00 Ip Indice di permeabilità = 30 % Ica Indice di consistenza arborea = n

159 A T R 4 L O C A L I T A C A M P A G N A Icab Indice di consistenza arbustiva = n. 4 CRITERI DI INTERVENTO Nuove costruzioni prevalentemente a tipologia mono, bi-famigliare, plurifamiliari (massimo 4 u.a.) in villa isolate nel lotto di pertinenza; nella progettazione degli edifici si dovrà fare riferimento agli indirizzi contenuti nell Allegato B Indirizzi per la progettazione degli edifici - delle presenti Norme di Attuazione. Gli spazi destinati alla mobilità, alla sosta ed al verde dovranno essere così composti: 1. strade destinate al transito dei mezzi meccanici, costituite da una doppia corsia di marcia con larghezza adeguata ai limiti di velocità previsti per le aree urbane; 2. spazi destinati ai parcheggi pubblici intervallati da spazi a verde pubblico dotati di essenze arboree ed arbustive, in modo da costituire una fascia di larghezza costante posta ai lati esterni delle corsie di cui al precedente punto 1; 3. spazi da destinare alla viabilità ciclo-pedonale posti ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 2; 4. isole di sosta e riposo che potranno trovare collocazione negli spazi a verde pubblico di cui al precedente punto 2; 5. fascia per formazione viale alberato poste ai lati esterni degli spazi di cui al precedente punto 3; 6. Adeguata illuminazione; 7. Video sorveglianza collegata con il Comune. Di norma non sono consentite strade a fondo cieco. Prevedere verde di connessione fra edificato e territorio rurale secondo quanto contenuto all Allegato D - Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva delle presenti Norme di Attuazione, con particolare riferimento al capitolo Quinte arboree perimetrali. Reperire adeguati spazi per la raccolta rifiuti differenziata. Tutti gli interventi dovranno obbligatoriamente dare attuazione alla D.G.R. 29 Marzo 2006, n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, con particolare riferimento all appendice G per quanto concerne la riduzione delle portate meteoriche drenate per le Aree destinate alla residenza, alle attività commerciali o di produzione di beni. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Si tratta di un area posta all interno della Zona IC, nelle immediate vicinanze del raccordo autostradale. In quest area è presente un area di proprietà pubblica in cui si trova una pompa di sollevamento per l impianto di depurazione delle acque. L area risulta, inoltre, essere limitrofa ad un elemento primo livello della Rete Ecologica Regionale e ad un Area Prioritaria per la Biodiversità (AP31 Valle del Ticino ). I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i Si rende necessario che il Piano Attuativo ponga attenzione nella organizzazione degli spazi interni degli edifici in modo tale da non esporre i locali sensibili agli elementi generatori di rumore, quali l infrastruttura viaria e la stazione di sollevamento per l impianto di depurazione delle acque. 162

160 A T R R 1 L O C A L I T A T O R R E D I S O L A L o c a l i z z a z i o n e ST mq Indice di utilizzazione territoriale concentrabile con incentivazione 15% dell UTC (mq/mq) Slp massima realizzabile mq Popolazione massima insediabile n. veicoli privati previsti mq per parcheggi (12,5 per veicolo) , , consumo idrico giornaliero 349 l/ab die m3 consumo idrico annuo m3 carichi inquinanti generati BOD 60 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati AZOTO 12.3 g/ab die t/anno carichi inquinanti generati FOSFORO 1.8 g/ab die t/anno produzione rifiuti kg/ab 569 t/anno 24, ,28 1,51 0,31 0,05 39,28 D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o DESCRIZIONE Aree ed edifici in parte destinati all agricoltura ed in parte dismessi facenti parte del complesso della Villa Morelli ex Botta- Adorno ma non sottoposti a tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. I fabbricati attestati sulla S.P. detta delle Riviere sono stati costruiti in epoca recente (anni 50) e non presentano valori architettonici tali da meritare di essere salvaguardati. L area è ricompresa fra il complesso della Villa Morelli ex Botta-Adorno, sottoposto a tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., il complesso delle attività pubbliche (Municipio; Farmacia; Ufficio Postale; Nido; Materna e Scuole Elementari; Parcheggi Pubblici; Ambulatorio Medico e Protezione Civile) ed Ambiti Residenziali del Tessuto Urbano Consolidato di recente formazione. Si rende necessario prevedere una sostanziale riqualificazione-valorizzazione dell Ambito, che nel rispetto dei valori storicoarchitettonici dei limitrofi fabbricati costituenti la parte destinata all attività agricola del complesso della Villa Morelli ex Botta- Adorno, consenta la previsione di funzioni residenziali, di attività commerciali, ricollocando i servizi pubblici attualmente allocati nel fabbricato municipale (Farmacia e Ufficio Postale) e l Ambulatorio Medico, prevedendo nuovi servizi quali uno sportello bancario ed un Centro comunale di aggregazione, oltre alla realizzazione di una piazza ad uso prevalentemente pedonale attualmente mancante nel capoluogo. Inoltre, ad avvenuta realizzazione della viabilità in previsione, che eviterebbe l attraversamento della S.P. detta delle Riviere del capoluogo di Torre d Isola, si potrebbe prevedere una zona a traffico regolamentato comprendente il complesso della Villa Morelli ex Botta-Adorno ed il complesso delle attività pubbliche (Municipio; Nido; Materna e Scuole Elementari; Parcheggi Pubblici) eliminando le situazioni di pericolo derivanti dalla viabilità attualmente esistente. Aree ricomprese all interno delle Zone I.C. del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Ticino. Presenza di vincoli: Bellezze d insieme Art. 136 del D.Lgs. 42/2004 DESTINAZIONE FUNZIONALE Residenziale INDICI URBANISTICO - EDILIZI 163

161 A T R R 1 L O C A L I T A T O R R E D I S O L A UT Indice di utilizzazione territoriale = 0,50 mq./mq. di ST comprende le volumetrie degli edifici esistenti per cui sarà consentito il loro mantenimento UTC Indice di utilizzazione territoriale concentrabile = 0,60 mq./mq. di ST comprende le volumetrie degli edifici esistenti per cui sarà consentito il loro mantenimento UF Indice di utilizzazione fondiaria = definito dal Piano Attuativo RC Rapporto di copertura = definito dal Piano Attuativo Df - Distanza tra fabbricati = definito dal Piano Attuativo Dc - Distanza dai confini di proprietà = definito dal Piano Attuativo Ds - Distanza dal ciglio della strada = definito dal Piano Attuativo NPmax Numero massimo dei piani consentiti nei fabbricati prevalentemente residenziali = 2 3 / due - tre HF - Altezza degli edifici o parti di edifici = ml. 11,00 Ip Indice di permeabilità = 30 % Ica Indice di consistenza arborea = secondo Piano Attuativo Icab Indice di consistenza arbustiva = secondo Piano Attuativo CRITERI DI INTERVENTO Il progetto degli edifici e degli spazi aperti pubblici e privati è assoggettato al rilascio di Autorizzazione Paesaggistica, e dovrà ottenere il n.o. da parte della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici della Lombardia per l interferenza visiva con il complesso della Villa Morelli ex Botta-Adorno Nuove costruzioni con tipologia a corte; i fabbricati saranno attestati lungo la Via Ticino, la S.P. detta delle Riviere e lo spazio definito per la realizzazione della piazza. Nella progettazione degli edifici si dovrà fare riferimento agli indirizzi contenuti nell Allegato B Indirizzi per la progettazione degli edifici - delle presenti Norme di Attuazione. Per l uso dei Materiali esterni, i Limiti di altezza degli edifici ed i Limiti di distanza tra i fabbricati si rinvia alle disposizioni contenute all Allegato A delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole. Prevedere all interno della piazza anche aree a secondo quanto contenuto all Allegato D - Criteri relativi alla realizzazione di spazi a verde Consistenza arborea e consistenza arbustiva delle presenti Norme di Attuazione, con particolare riferimento al capitolo Indicazioni generali per gli interventi di realizzazione di spazi a verde. Reperire adeguati spazi per la raccolta rifiuti differenziata. Tutti gli interventi dovranno obbligatoriamente dare attuazione alla D.G.R. 29 Marzo 2006, n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, con particolare riferimento all appendice G per quanto concerne la riduzione delle portate meteoriche drenate per le Aree destinate alla residenza, alle attività commerciali o di produzione di beni. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Si tratta di un area interna al Nucleo di Antica Formazione in condizioni non ottimali. Data l ubicazione (vicino al Municipio), il Piano prevede la realizzazione in quest area di una piazza pubblica. Una piccola parte dell area ricade all interno di un corridoio primario della Rete Ecologica Regionale. 164

162 INFRASTRUTTURE PER LA VIABILITA' E SERVIZI Il Piano, per soddisfare gli obiettivi posti, prevede: la realizzazione di un collegamento con la zona produttiva del Comune contermine di Trivolzio. Il nuovo collegamento si innesterà con una rotonda sulla S.S. n 526 in corrispondenza dello svincolo del raccordo a nord di Carpana (vedi scheda successiva); la realizzazione di un infrastruttura viabilistica per evitare l attraversamento del centro abitato di Torre d Isola per il traffico viabilistico che non è ivi diretto. La nuova infrastruttura viaria si innesterà sulla SP n 130 sia a sud est sia a nord ovest di Torre d Isola tramite rotonda, si svilupperà a Ovest dell abitato di Torre d Isola, collegandosi alla SP n 174 con una rotonda (vedi scheda successiva); la realizzazione di una strada in F.ne Campagna per consentire un secondo collegamento con la SP n 526 (vedi scheda successiva); lo sviluppo della rete di mobilità dolce, incrementando ulteriormente le piste ciclabili esistenti, in particolare collegando le frazioni di Casottole, Sette Filagni e San Varese. Anche negli ambiti di tessuto consolidato con piano attuativo vigente o con procedure in corso per l approvazione, è prevista la realizzazione di percorsi ciclopedonali, in conformità con le prescrizioni dello strumento urbanistico previgente che imponeva per le nuove strade la realizzazione di tale percorso. Scelta del Piano di Governo del Territorio è stata pertanto quella di proseguire la politica intrapresa precedentemente dall Amministrazione comunale, imponendo, sia nelle Norme di Attuazione del Documento di Piano, sia in quelle del Piano delle Regole, la realizzazione di percorsi ciclopedonali in tutte le strade di nuova realizzazione. Infine va segnalato, sebbene previsto nel Piano dei Servizi (tav.pds03a) l infrastrutturazione viabilistica dell area industriale di Cassinetta, già prevista dal precedente PRG ma allo stato attuale non ancora edificata e che quindi è stata confermata (tessuto consolidato produttivo-pdr). 165

163 N U O V O C O L L E G A M E N T O C O N T R I V O L Z I O L o c a l i z z a z i o n e D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o Il Piano prevede la realizzazione di un collegamento con la zona produttiva del Comune contermine di Trivolzio. Il nuovo collegamento, della lunghezza di 489 m, si innesterà con una rotonda sulla S.S. n 526 in corrispondenza dello svincolo del raccordo a nord di Carpana. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e Pur costituendo nuovo elemento di frammentazione, la strada prevista non sembra consumare sistemi pregiati dal punto di vista della biodiversità. I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i La strada di progetto dovrà avere un efficiente sistema di gestione delle acque meteoriche. Negli attraversamenti dei corsi d acqua dovranno essere previsti provvedimenti di superamento dell interferenza in grado di garantire la continuità ecosistemica del corso d acqua stesso. Ove possibile, si consiglia di accompagnare la realizzazione del tracciato alla formazione di filare arboreo. 166

164 N U O V A V I A B I L I T A T O R R E D I S O L A L o c a l i z z a z i o n e D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o Il Piano prevede la realizzazione di un infrastruttura viabilistica per evitare l attraversamento del centro abitato di Torre d Isola per il traffico viabilistico che non è ivi diretto. La nuova infrastruttura viaria, della lunghezza di m, si innesterà sulla SP n 130 sia a sud est sia a nord ovest di Torre d Isola tramite rotonda, si svilupperà a ovest dell abitato di Torre d Isola, collegandosi alla SP n 174 con una rotonda. L infrastuttura comporta inevitabilmente consumo di suolo in una zona significativa dal punto di vista paesaggistico, andrà tuttavia a sollevare il nucleo abitato di Torre d Isola dall attraversamento. Lo spazio intercluso tra la viabilità esistente e la viabilità di progetto corre il rischio di divenire un potenziale fronte di nuova edificazione. Il tracciato previsto interessa aree di sensibilità paesaggistico ambientale media ed elevata. A nord, inoltre, il tracciato va ad interessare un area individuata come varco della Rete Ecologica Locale. I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i La strada di progetto dovrà avere un efficiente sistema di gestione delle acque meteoriche. Negli attraversamenti dei corsi d acqua dovranno essere previsti provvedimenti di superamento dell interferenza in grado di garantire la continuità ecosistemica del corso d acqua stesso. Ove possibile, si consiglia di accompagnare la realizzazione del tracciato alla formazione di filare arboreo di mitigazione su entrambi i lati. Sarà necessario evitare che lo spazio intercluso tra la viabilità esistente e la viabilità di progetto divenga fronte di nuova edificazione, ma lasciarlo agricolo o ad aree verdi, anche solo erbacei-arbusti (prati con arbusti radi). Si suggerisce di destinare l area interclusa che si viene a formare tra Via Indipendenza e Via De Paoli, a sud del Municipio, alla formazione di un area naturaliforme. Nei tratti stradali più prossimi alle abitazioni, inoltre, sarà necessario prevedere idonei sistemi di isolamento acustico anche attraverso la realizzazione di sistemi verdi. Se possibile, sarebbe opportuno individuare la zona di innesto a nord dell abitato in posizione più meridionale, in modo da ridurre al minimo la sovrapposizione con il varco della Rete Ecologica Locale. 167

165 N U O V A V I A B I L I T A F R A Z I O N E C A M P A G N A L o c a l i z z a z i o n e D e s c r i z i o n e d e l l a r e a d a D o c u m e n t o d i P i a n o Il Piano prevede la realizzazione di una strada in F.ne Campagna, della lunghezza di 632 m, per consentire un secondo collegamento con la SP n 526. P r o b l e m a t i c h e r i l e v a t e I n d i c a z i o n i p e r l a r i d u z i o n e d e l l e n u o v e p r e s s i o n i La strada di progetto dovrà avere un efficiente sistema di gestione delle acque meteoriche. Negli attraversamenti dei corsi d acqua dovranno essere previsti provvedimenti di superamento dell interferenza in grado di garantire la continuità ecosistemica del corso d acqua stesso. Ove possibile, si consiglia di accompagnare la realizzazione del tracciato alla formazione di filare arboreo. Nei tratti stradali più prossimi alle abitazioni, inoltre, sarà necessario prevedere idonei sistemi di isolamento acustico anche attraverso la realizzazione di sistemi verdi. 168

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