CAPITOLO II.2. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA

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1 CAPITOLO II.2. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA II.2.1. Dipartimento Politiche Antidroga - Organizzazione e attività 2011 II.2.2. La rete degli osservatori regionali: Progetto NIOD II.2.3. Amministrazioni Centrali II.2.4. Amministrazioni Regionali II.2.5. Strutture di trattamento socio-sanitario II.2.6. Analisi dei costi/benefici II Premessa II Stima dei costi sociali II Stima dei benefici derivanti dal trattamento dei consumatori di sostanze II Aspetti metodologici

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3 II.2. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA II.2.1. Dipartimento Politiche Antidroga - Organizzazione e attività 2011 L organizzazione del Dipartimento Politiche Antidroga, che con DPCM del 29 ottobre 2009 è diventato struttura di supporto per la promozione, il coordinamento ed il raccordo dell'azione di Governo in materia di politiche antidroga, è stata definita con decreto adottato in data 31/12/2009 dal Sottosegretario delegato pro-tempore. Con D.P.C.M. del 13 dicembre 2011 al Ministro per la Cooperazione Internazionale e l Integrazione sono state delegate mansioni relative alla promozione ed all'indirizzo delle politiche per prevenire, monitorare e contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e delle alcooldipendenze correlate, di cui al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni. Il Dipartimento come Struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Delega sulle tossicodipendenze al Ministro per la Cooperazione Internazionale e l Integrazione Figura II.2.1: Organigramma del Dipartimento Politiche Antidroga Ministro per la Cooperazione oper Internazionale nale e l Integrazione ne Capo Dipartimento imento Ufficio I Tecnico Scientifico PUNTO FOCALE Ufficio II Amministrativo Contabile Servizio io I -Progetti ti Collaborazioni labora i e Rapporti por Internazionali Servizio II Osservatorio rio Nazionale ale Servizio io I Affari Generali e Gestione del personale ae Servizio io II Programmazione Bilancio io eg Gestione Contabile Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga Nel corso del 2011 sono proseguite, e in parte concluse, le numerose attività avviate nel corso degli anni precedenti; inoltre, sono state sviluppate una serie di altre iniziative che rappresentano la prosecuzione della realizzazione delle strategie pluriennali elaborate nel Il Piano Nazionale di Azione Antidroga (PAN) , già approvato dal Consiglio dei Ministri seduta del 29 ottobre 2010, è stato confermato dall attuale esecutivo. Nel corso del 2011 è stata avviata una attività di valutazione del PAN che ha evidenziato un buon riscontro da parte delle organizzazioni di settore e di cui si rendiconta nel capitolo VII. È proseguita inoltre l attività progettuale del Dipartimento a sostegno della realizzazione di tutte le azioni e le raccomandazioni contenute nel PAN. All interno del Dipartimento opera l Osservatorio Nazionale come definito al comma 7 dell art. 1 del D.P.R. 309/90. Oltre alle attività istituzionalmente assegnate al Servizio (Relazione Annuale al Parlamento, National Report e Tavole Standard per l Osservatorio di Lisbona, flussi statistici per UNODC), nel corso del 2011 l Osservatorio ha partecipato alla realizzazione e valutazione di Attività svolta nel corso del 2011 Conferma del Piano Nazionale d Azione Osservatorio Nazionale 239

4 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA tutte le attività progettuali avviate, collaborando alla pianificazione di quelle in fase di sviluppo e avvio. L Osservatorio, in stretta collaborazione con il Punto focale nazionale, ha anche attivato e attualmente conduce in collaborazione con il Ministero della Salute la riorganizzazione dei flussi dati nazionali e degli osservatori regionali per i flussi sulle tossicodipendenze secondo gli standard europei (progetto Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze -SIND e progetto Network Italiano degli Osservatori sulle Dipendenze -NIOD). In particolare ha sviluppato e pubblicato: - Manuale Operativo Sistema Informativo nazionale sulle Dipendenze (maggio 2011) - Manuale operativo Linee di Indirizzo per la costituzione e il funzionamento degli Osservatori Regionali (settembre 2011) - Linee Guida per la stesura del report standard NIOD. Ha anche contribuito alla stesura delle Linee di indirizzo e orientamenti organizzativi per l integrazione dell offerta e dei servizi nei Dipartimenti delle Dipendenze (novembre 2011). Sono state avviate due nuove rilevazioni dati: la prima fa riferimento all accordo Stato-Regioni del 18 maggio 2011 relativo alla ricognizione dei detenuti tossicodipendenti, mentre la seconda è condotta soggetti in trattamento presso i SerT per gioco d azzardo patologico. Nel 2011 sono proseguite le attività del Sistema Nazionale di Allerta Rapida la cui organizzazione consente di individuare precocemente i fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, correlati alla comparsa di nuove droghe e di nuove modalità di consumo sul territorio. Il Sistema consente inoltre di attivare le segnalazioni di allerta che tempestivamente coinvolgono sia le strutture deputate alla tutela e alla promozione della salute sia i responsabili della attivazione di adeguate misure in risposta alle emergenze segnalate. I dettagli delle attività e dei risultati 2011 sono riportati nel capitolo V.3. Le funzioni interne al Dipartimento sono state organizzate in gruppi di lavoro tematici con l intento di sostenere la realizzazione e il compimento di specifiche linee di attività: questo si è reso necessario per facilitare lo svolgimento del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi attesi nei confronti di aspetti complessi che prevedono il coinvolgimento di altre figure (istituzionali e non) esterne al Dipartimento stesso. Un gruppo di lavoro si occupa dell accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori con mansioni a rischio. Al tavolo istituzionale, il cui mandato è quello di rivedere e sistematizzare l attuale normativa in materia, partecipano i Ministeri interessati e coinvolti nell argomento (Salute, Infrastrutture e Trasporti, Lavoro e Politiche Sociali, Difesa, Interno) oltre a rappresentanti dell Autorità Garante per la Privacy, delle organizzazioni dei medici del lavoro, dell ENAV e della Rete Ferroviaria Italiana. A quest ultima è stato affidato nel 2010 un progetto specifico (DTLR) con la finalità di monitorare l andamento degli accertamenti nei lavoratori a rischio impiegati nel territorio nazionale (paragrafo I.1.3). La Conferenza Stato-Regioni ha visto la partecipazione del DPA al tavolo tecnico sull applicazione del DCPM 1 aprile 2008: tale DPCM, che definisce il trasferimento delle competenze sanitarie per i soggetti detenuti dal Ministero della Giustizia alle Regioni, interessa anche i soggetti tossicodipendenti o con problematiche connesse al consumo di stupefacenti. Il 18 maggio 2011 è stato sancito l accordo che, con la prospettiva di favorire l uscita dal carcere dei tossicodipendenti tramite l affidamento in prova, istituisce una modalità di flusso dati che consenta di quantificare il fenomeno tossicodipendenza in carcere e di monitorare l applicazione dell affidamento in prova in esecuzione esterna della pena. Sistema di Allerta Rapida Gruppi di lavoro Lavoratori con mansioni a rischio Conferenza Stato- Regioni 240

5 A sostegno della attività appena illustrata, il Dipartimento ha redatto delle specifiche linee di indirizzo, pubblicate e diffuse nel 2011, attraverso le quali di suggeriscono le modalità con cui favorire l accesso all affidamento in prova per i tossicodipendenti detenuti in carcere. L applicabilità delle linee di indirizzo è verificata attraverso un progetto dedicato (Carcere e Droga) affidato a Formez.pa. Sempre nel corso del 2011 sono state pubblicate e diffuse le linee di indirizzo a sostegno della prevenzione di patologie infettive correlate al consumo di stupefacenti. L importanza di questo documento, basato su dati e prove di evidenza, è fondamentale per favorire l accesso allo screening per HIV ed epatiti in soggetti a rischio, essendo emerso un preoccupante e costante calo dell esecuzione del test specialmente nei soggetti assistiti dai SerT. Per favorire l adozione e l applicazione delle linee di indirizzo, è stato attivato un progetto specifico, Diagnosi e Terapia Precoce delle Infezioni Dorga-correlate (DTPI), affidato al Centro operativo AIDS dell Istituto Superiore di Sanità. Queste linee di indirizzo fanno seguito al documento Misure ed Azioni Concrete per la Prevenzione delle Patologie Correlate all uso di Sostanze Stupefacenti, pubblicato e diffuso nel Alle 49 attività progettuali già definite nel piano , nel corso del 2011 si sono aggiunti altri 31 progetti per un investimento complessivo di , ripartiti come da figura che segue. Linee di indirizzo Tossicodipendenza e Carcere Linee di indirizzo Screening e Diagnosi Precoce delle principali Patologie Correlate all Uso di Sostanze Stupefacenti Piano progetti 2011 Figura II.2.2: Ripartizione dei finanziamenti del Piano Progetti 2011 Nel mese di novembre è stato organizzato un workshop specifico, della durata di due giorni, nel corso del quale a tutti gli Enti affidatari di progetto è stato chiesto di rendicontare sullo stato di avanzamento dei lavori e sui risultati preliminari e intermedi ottenuti. I risultati presentati, che sono disponibili sul portale del Dipartimento, sono apparsi molto positivi sia per il raggiungimento degli obiettivi definiti per i singoli progetti che per la serietà e competenza dimostrata nella realizzazione del progetto assegnato. Molti dei risultati dei progetti affidati nel 2009/2010 costituiscono paragrafi della presente Relazione. 241

6 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA L obiettivo del progetto Reinserimento Lavorativo Integrato (RELI) è quello di promuovere e realizzare un nuovo modello di riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo integrato pubblico-privato per tossicodipendenti provenienti dalle Comunità Terapeutiche e dai SerT mediante l attivazione di un network nazionale di organizzazione produttive e di coordinamento territoriali. Nel mese di ottobre 2010 con determinazione della Regione Sardegna, ente affidatario di progetto, è stato approvato il bando per la presentazione di proposte progettuali nell ambito del progetto nazionale RELI. Il bando, pubblicato sui siti e invitava Comunità Terapeutiche, Dipartimenti delle Dipendenze, Cooperative Sociali di tipo A e B, Fondazioni e Associazione ad inviare, entro il 30 novembre 2010, un progetto territoriale di reinserimento. Dal RELI sono stati attivati 127 progetti per comunità terapeutiche e servizi pubblici su tutto il territorio nazionale per un finanziamento disponibile di ,00 di budget (maggior finanziamento europeo in questo ambito). Progetto RELI: 127 progetti territoriali attivati Figura II.2.3: Numero di progetti attivati per regione Progetto R.E.L.I. Il 2011 ha anche visto la prosecuzione di due importanti progetti la cui finalità è quella di realizzare il Network Italiano degli Osservatori sulle Dipendenze (NIOD) e sostenere lo sviluppo di sistemi informativi in grado di produrre informazioni standard sui soggetti in trattamento (SIND Support). Del progetto NIOD si riporta lo stato di avanzamento e i risultati preliminari nel paragrafo II La finalità principale del progetto Edu.Care è quella di sostenere e accrescere il bagaglio conoscitivo e le attitudini dei genitori (e più in generale degli adulti di riferimento) attraverso specifici training educativi affinché siano in grado di gestire correttamente il setting relazionale, educativo, familiare, i rapporti con i giovanissimi figli, e le varie possibili problematiche con riferimento al potenziale uso di droghe o abuso alcolico fra i minori. A tal fine sono stati coinvolt1 48 territori in cui sono state istituite altrettante unità operative composte dal personale scolastico e dallo staff delle associazioni del privato sociale che, dopo essere state opportunamente formate, hanno avviato un training composto da 10 interventi formativi rivolti ai genitori e a Progetti NIOD e SIND Support Progetto Edu.Care: coinvolti 50 territori 242

7 genitori e figli congiuntamente. Gli interventi formativi sono stati realizzati nel corso dell anno scolastico I risultati preliminari sono stati i seguenti: 48 unità operative attivate su tutte le regioni italiane adulti coinvolti ragazzi coinvolti 522 insegnanti 134 istituti scolastici 266 enti/istituzioni convolte ore di formazione eseguite Di particolare interesse il progetto Data Base Integrato (DB-I) che prevede lo sviluppo di un sistema informativo che centralizzi tutti i flussi dati provenienti dai vari interlocutori e fornitori (Ministeri, Regioni e Province Autonome) e li integri, sistematizzandoli, in un unico archivio accessibile in modalità protetta ed esclusiva. Risulterà così possibile consultare, anche in forma comparata, l insieme dei dati raccolti a livello nazionale e utilizzarli sia per la programmazione centrale che regionale. Il data base conterrà anche i dati delle ricerche svolte centralmente sulla popolazione generale e studentesca (GPS e SPS) oltre a quelli di ricerche specifiche come, ad esempio, AQUADRUGS. L aspetto innovativo del progetto DB-I è quello di rendere disponibili e accessibili in tempo reale i vari flussi dati, consentire l interrogazione del data base integrato e produrre della reportistica standard. Attraverso il progetto Scientific Community on Addiction, affidato a UNICRI e condotto in collaborazione con il Ministero della Salute e il MIUR, sono state realizzate iniziative finalizzate allo sviluppo di una comunità scientifica multidisciplinare dotata di strumenti informativi, di una scuola nazionale di formazione e di collaborazioni internazionali per la condivisione delle best practices nelle dipendenze. La presentazione dettagliata delle attività svolte nel 2011 è riportata nel capitolo V.5. Il Dipartimento sta inoltre portando avanti, come accennato al paragrafo II.1.3, un progetto dedicato alle problematiche di genere femminile, il progetto DAD.NET, Questo progetto viene realizzato in collaborazione con l Istituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI). I principali obiettivi sono la realizzazione di linee guida che verranno implementate sul territorio nazionale. Target del progetto sono: giovani donne che non usano droghe ma considerate a rischio; quindi tale intervento sarà essenzialmente di tipo preventivo; ragazze e donne che fanno uso occasionale di droghe; ragazze e donne che hanno già sviluppato problemi di dipendenza e/o sono affette da patologie correlate che necessitano di una assistenza rispettosa del loro genere a copertura dell ambito assistenziale e del reinserimento. Target secondario di questo progetto sono: operatori del pubblico e del privato sociale che si trovano nella necessità di avere una formazione più approfondita per coprire i bisogni preventivi, assistenziali e di reinserimento; genitori, educatori e insegnanti che necessitano di una formazione più approfondita e selezionata per supportare il percorso educativo delle giovani donne che non hanno ancora il problema della dipendenza, ma che potrebbero essere esposte ad un rischio molto elevato Data Base Integrato Scientific Community on Addiction DAD.NET Promuovere strategie per le donne 243

8 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA II.2.2. La rete degli osservatori regionali: Progetto NIOD Nel 2010 l osservatorio europeo EMCDDA congiuntamente con CICAD-OAS, ha pubblicato il manuale Building a National Observatory: a joint manual, tradotto anche nella versione italiana, a cura del DPA in stretta collaborazione con l EMCDDA. Il documento tecnico fornisce uno schema operativo di riferimento per la costituzione degli Osservatori nazionali, nell ambito della loro funzione principale di supporto tecnico per le decisioni strategiche necessarie ad affrontare in modo compiuto ed efficace le problematiche connesse al consumo di droghe. L organizzazione ed i contenuti del documento sono strutturati con descrizioni passo-passo, che suggeriscono le azioni logiche e concrete per creare, avviare e mantenere un Osservatorio, e che ne consentono la declinazione nelle realtà subnazionali. Infatti, la struttura e la sequenzialità dei capitoli, per quanto riferita ad ambiti nazionali, trova riscontro anche a livelli più bassi, sia regionali che locali. Il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza, sensibilizzato dall assenza di un sistema nazionale partecipato, coordinato e condiviso di raccolta, elaborazione e trasmissione dati, cogliendo l opportunità dell iniziativa dell Osservatorio europeo, nel 2010 ha promosso ed avviato un progetto per l attivazione di una rete nazionale di osservatori regionali sull uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, in accordo con le indicazioni e gli standard europei (progetto NIOD). La rete degli osservatori regionali Obiettivo generale del progetto NIOD è l attivazione di una rete nazionale e la realizzazione di un organizzazione permanente e coordinata di strutture operanti in ogni singola Regione/Provincia Autonoma in grado di produrre report standard e flussi dati pre-concordati utilizzando i cinque indicatori chiave EMCDDA (Figura II.2.4). Obiettivo generale e obiettivi specifici del progetto NIOD Figura II.2.4: Obiettivo generale del progetto NIOD Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga 244

9 L obiettivo generale del progetto è stato declinato in obiettivi specifici a supporto delle diverse fasi operative. Tra gli obiettivi specifici carattere prioritario rivestono: la creazione di un gruppo di lavoro permanente con le amministrazioni regionali interessate all iniziativa; la ricognizione della presenza e dello stato di implementazione di osservatori per le dipendenze a livello regionale. Obiettivi specifici progetto NIOD Figura II.2.5: Obiettivi specifici del progetto NIOD Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga Attività svolte nel 2011 per l attivazione della rete degli osservatori Il progetto NIOD è stato finanziato con un fondo di di Euro ripartito tra le Regioni e Province Autonome sulla base di una valutazione preliminare, mediante la compilazione di una versione semplificata di check-list, delle caratteristiche e dello stato di avanzamento dell attivazione dell Osservatorio (se esistente) o del fabbisogno primario per l attivazione ex novo, che ha permesso di evidenziare lo status de quo per le singole Regioni/Province Autonome. Al fine di conseguire l obiettivo generale e gli obiettivi specifici del progetto, in fase di start-up del progetto stesso è stato attivato un gruppo di lavoro specifico al quale partecipano i referenti delle Regioni e Provincie Autonome aderenti all iniziativa ed i referenti del Ministero della Salute (Figura II.2.6). Finanziate alle Regioni e PPAA un milione di euro Gruppo di lavoro interregionale 245

10 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Figura II.2.6: Adesione delle Regioni e PP.AA. al progetto NIOD Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga Nel contempo, è stato implementato il portale previsto come supporto tecnologico al network, attraverso il quale tutti gli Osservatori locali saranno in collegamento tra loro e con l osservatorio nazionale presso il DPA. Questo per poter disporre di una efficiente e condivisa rete per lo scambio di dati, informazioni, metodologie e riflessioni sulle problematiche dell osservazione epidemiologica. Il Portale NIOD Figura II.2.7: Portale e area riservata alle Regioni e PP.AA. per la rete degli osservatori Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga Il portale ospiterà inoltre i flussi informativi previsti dai 5 indicatori chiave e mediante l alimentazione condivisa del portale attraverso i flussi informativi provenienti dalle Amministrazioni Centrali e da quelle Regionali e Provinciali, sarà possibile avviare il processo di coproduzione tra amministrazioni centrali e locali che consente una condivisione dei flussi informativi secondo le logiche sia buttom-up che top-down. Al fine di trasferire alle regioni le competenze teoriche ed operative sugli standard europei degli osservatori nazionali e sub-nazionali, tra gli obiettivi specifici è stata inserita la realizzazione di un secondo meeting formativo, in prosecuzione di quello tenutosi presso la sede dell EMCDDA di Lisbona nel 2010, che si è svolto nel mese di settembre 2011 a Roma. 246

11 Nel corso di questa seconda academy, che ha visto la partecipazione dell EMCDDA e, in qualità di osservatori, di una delegazione polacca e una israeliana, sono proseguite le attività rivolte alla costituzione degli osservatori regionali. Tra le altre, è stata compilata una check-list derivata dal manuale Building a National Observatory: a joint manual con la quale si è avviato un metodo di monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto nelle singole Regioni/Province Autonome. II.2.3. Amministrazioni Centrali In questa sezione vengono descritte brevemente le informazioni riguardanti l organizzazione, i principali compiti e funzioni svolte dalle Amministrazioni centrali (e da loro fornite) nell ambito delle droghe, le principali problematiche emerse nel 2011 nello svolgimento delle attività, soluzioni possibili/auspicate e la programmazione delle attività previste per il Il Ministero della Salute, attraverso il Dipartimento della Sanità pubblica e dell Innovazione - Direzione Generale della Prevenzione e il Dipartimento della Programmazione e dell Ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale Direzione Generale del Sistema informativo, ha partecipato al gruppo di lavoro per l individuazione delle modifiche/integrazioni da proporre per la rivisitazione dell Intesa Stato Regioni 30 ottobre 2007 in materia di accertamenti di assenza di tossicodipendenza fra i lavoratori. promossa dal Dipartimento Politiche Antidroga. In collaborazione con il Coordinamento delle Regioni e raccordo del Dipartimento Politiche Antidroga, è proseguito il lavoro di messa a regime del modello di rilevazione delle attività dei servizi per le tossicodipendenze e si è in attesa della messa a regime del Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND). Nel 2011 è terminata la pubblicazione del Bollettino delle dipendenze pubblicato in versione on-line, sul sito del Dipartimento Politiche Antidroga, sul sito dedicato html Il Dipartimento della Programmazione e dell Ordinamento del Servizio sanitario Nazionale Direzione Generale Farmaci e Dispositivi medici, ha collaborato alle attività del Sistema di allerta precoce tramite la predisposizione di numerosi decreti ministeriali e l emanazione di provvedimenti occorrenti all applicazione delle disposizioni legislative e delle convenzioni internazionali in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope. Tra le attività istituzionali attribuite dal Decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 55 alla Direzione Generale della Giustizia Penale del Dipartimento per gli Affari di Giustizia rientra anche quella di effettuare rilevazioni statistiche al fine di valutare l'impatto socio-giuridico di alcune leggi (in particolare di recente emanazione) o la consistenza di alcuni fenomeni di rilevanza penale non sempre connessi ad una precisa normativa ma comunque ritenuti di particolare interesse. Nel caso della rilevazione sulle tossicodipendenze, ai sensi dell' art. 1, comma 9 del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, anche il Ministero della Giustizia è tenuto a trasmettere i dati relativi alle questioni di sua competenza all'osservatorio permanente per la verifica dell'andamento del fenomeno della tossicodipendenza. Nel 1991 è stato pertanto avviato, mediante una circolare del Direttore Generale degli Affari Penali, un monitoraggio avente cadenza semestrale, facente parte Premesse Ministero della Salute Lavoratori a rischio Messa a regime SIND Bollettino dipendenze online Ministero della Salute Ufficio Centrale Stupefacenti Ministero della Giustizia Rilevazione dati statistici dagli uffici giudiziari territoriali 247

12 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA del Piano Statistico Nazionale, con lo scopo di raccogliere i dati di cui all art. 1, comma 8, lett. g del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 relativi al numero ed agli esiti dei processi penali per i principali reati previsti dal citato DPR. Le attività svolte dal Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria attengono, invece, ad un ambito di tutela globale del benessere della collettività penitenziaria quale contributo alla prevenzione, non solo terziaria e quindi di recupero, del fenomeno della dipendenza. L Amministrazione penitenziaria ha partecipato ai lavori del Tavolo di consultazione permanente per la sanità penitenziaria presso la Conferenza Unificata fornendo per gli aspetti di propria competenza indicazioni al Dipartimento politiche Antidroga, titolare della gestione dei dati sulle tossicodipendenze, per l elaborazione di apposite schede che consentiranno la conoscenza reale del fenomeno in carcere.. I Servizi Minorili della Giustizia attivano il Dipartimento di Salute mentale, il Servizio tossicodipendenze, le comunità pubbliche o private, i centri diurni per lo svolgimento di accertamenti diagnostici con la ricerca di sostanze stupefacenti ed interventi di tipo farmacologico. Tra le aree di collaborazione di maggiore rilevanza tra il sistema sanitario e quello della giustizia minori le, si individua certamente il collocamento in comunità terapeutiche. In attuazione del DPCM 10 aprile 2008 è previsto che l'individuazione della struttura sia effettuata congiuntamente dalla ASL competente per territorio e dal Servizio Minorile della Giustizia che ha in carico il minore sulla base di una valutazione delle specifiche esigenze dello stesso. La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, D.C.S.A, Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell Interno, è la struttura per l attuazione del coordinamento, pianificazione e alta direzione dei servizi di polizia in materia di stupefacenti. La D.C.S.A. E organizzata in quattro articolazioni: I Servizio Affari Generali e Internazionali, II Servizio Studi, Ricerche e Informazioni, III Servizio Operazioni antidroga, IV Servizio Ufficio programmazione e Coordinamento generale. L espletamento dei compiti istituzionali della D.C.S.A., in termini di coordinamento delle operazioni antidroga, costituisce un osservatorio privilegiato del quadro internazionale, in continua evoluzione, dei traffici illeciti di stupefacenti. La Scuola Superiore dell Amministrazione dell Interno, Documentazione e Statistica Ufficio I Documentazione Generale sin dall'entrata in vigore del D.P.R. N. 309/1990, cura tramite gli Uffici Territoriali del Governo, le rilevazioni dei dati statistici concernenti i soggetti segnalati ai Prefetti per consumo personale di sostanze stupefacenti, ai sensi dell'art. 75 del D.P.R. suddetto, i dati sulle strutture socio-riabilitative (censimento nazionale), i tossicodipendenti in trattamento nei medesimi centri di riabilitazione. I tre uffici del Ministero degli esteri competenti in materia, Direzione Generale per gli Affari politici e di Sicurezza, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, Direzione Generale per l Unione Europea, hanno, anche nel 2011, collaborato in sinergia con il DPA, proseguendo e rafforzando l impegno in materia di promozione della prevenzione del consumo e, in maniera correlata, di definizione, nei competenti fora internazionali, del concetto di riduzione del danno alla luce delle normative e priorità nazionali volte al recupero clinico e sociale dei tossicodipendenti. Per poter continuare a svolgere un ruolo dinamico nel dibattito in seno alle Nazioni Unite in materia di droga, l Italia ha presentato la propria candidatura per l elezione dei membri della Commissione Droghe Narcotiche dell ECOSOC per il triennio , le cui elezioni si sono svolte a New York nell aprile Analogamente, il Ministero degli Affari Esteri ha presentato la candidatura italiana per il triennio per la Commissione per la Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale, organismo Ministero della Giustizia Tutela della salute in ambito penitenziario Ministero della Giustizia I Servizi minorili Ministero dell Interno Servizi di Polizia in materia di stupefacenti La Scuola Superiore della Amministrazione dell Interno Sinergia Esteri/DPA nella promozione della posizione italiana sulla riduzione del danno 248

13 che svolge un ruolo rilevante anche nella prevenzione della criminalità legata alla droga. Il 28 aprile 2011 l Italia è stata eletta membro di entrambe le predette Commissioni. L'attenzione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (MIUR) è focalizzata verso i comportamenti che determinano rischio per la salute dei giovani e che contribuiscono a provocare problemi sociali, disabilità e decessi. Questi comportamenti, spesso acquisiti durante la prima adolescenza, includono il fumo di sigaretta, l'alcol, e l'abuso di sostanze stupefacenti. Il MIUR ha, pertanto, implementato diverse iniziative di formazione ed informazione per la prevenzione delle dipendenze condotte sia a livello nazionale che locale. Di particolare rilevanza il progetto Centri aggregazione giovanile 2YOU, che ha promosso l attivazione di un Centro di aggregazione in 14 località distribuite sul territorio nazionale; il progetto WeFree, che è stato realizzato nell anno scolastico 2010/2011 attraverso spettacoli teatrali di prevenzione, in cui gli attori sono ragazzi che parlano ad altri ragazzi attraverso il racconto di storie vere. Gli spettacoli sono presentati in tutte le Regioni italiane e destinati agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado ed agli educatori. La materia nell ambito Difesa è attualmente disciplinata dal Codice dell Ordinamento Militare (D-lgs. 66/2010) e dal Regolamento per l applicazione delle procedure per gli accertamenti sanitari di assenza della tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope in militari addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l incolumità e la salute di terzi presso il Ministero della Difesa.(DIFESAN- 2010). Le Forze Armate italiane assorbono dalla società civile le proprie risorse umane e risentono dunque del trend sociale, soprattutto per quel che riguarda le fasce di età tra i 20 e 30 anni. In tal senso l Amministrazione della Difesa è particolarmente sensibile al fenomeno droga e ai comportamenti d abuso. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Progettualità di prevenzione Ministero della Difesa Stato Maggiore dell Esercito Ufficio generale della Sanità Militare II.2.4. Amministrazioni Regionali Sulla base delle indicazioni trasmesse dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, attraverso le schede riportate integralmente al Capitolo VI.2.3., le Amministrazioni Regionali hanno mantenuto anche per l anno 2011 un livello di attività organizzativa, normativa e programmatica estremamente diversificato e non omogeneo. Tuttavia, conseguentemente all approvazione e pubblicazione di alcune importanti procedure formali da parte del Dipartimento per le Politiche Antidroga, in accordo con la Conferenza Stato-Regioni e i Ministeri competenti, nonché in linea con le indicazioni fornite nel Piano Nazionale di Azione Antidroga si è potuto riscontrare uniformità, almeno per un congruo numero di Regioni, in merito ai seguenti punti. Sono stati adottati nel 2011, o sono in via di adozione, i provvedimenti regionali attuativi dell Intesa Stato-Regioni del 30/10/07 e dell Accordo Stato-Regioni del 18/09/08 in tema di accertamento di assenza di tossicodipendenza e consumo di sostanze in determinate categorie di lavoratori addetti a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l incolumità e la salute di terzi. Si è dato avvio o impulso alla prosecuzione per l implementazione dei sistemi informativi regionali al fine di adeguare e allineare le raccolte di dati al nuovo Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze (SIND) promosso dal DPA in collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero della Salute. Il fabbisogno di dati e informazioni per la ricerca Accertamenti tossicologici per i lavoratori con mansioni a rischio Sistema informativo nazionale sulle dipendenze - SIND 249

14 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA epidemiologica e per il monitoraggio di efficienza ed efficacia dei servizi si pone come obiettivo prioritario sia per soddisfare le sempre maggiori richieste di approfondimento della conoscenza del fenomeno sia per orientare le scelte programmatiche in modo più mirato ed appropriato ai bisogni dell utenza e alla loro evoluzione.. A seguito dell adesione da parte di quasi tutte le Regioni al Progetto NIOD Network Italiano degli Osservatori sulle Dipendenze, promosso dal DPA, è stato dato impulso e sostegno alla istituzione o rafforzamento degli Osservatori regionali per la raccolta dei dati e delle informazioni. I rappresentanti delle Regioni aderenti al progetto, hanno partecipato alla seconda riunione di formazione per la Creazione di una Rete di Osservatori regionali organizzata a Roma, in collaborazione con l OEDT, nel mese di settembre In tutte le Regioni è stato dato nuovo impulso agli interventi di prevenzione, sia attraverso l adozione di Piani o programmi regionali, sia con la stipula di accordi di cooperazione fra i diversi soggetti istituzionali e del privato sociale interessati a questa area di intervento specifico, vale a dire le aziende sanitarie, le Prefetture, le Direzioni scolastiche regionali, i Comuni, le Province, le associazioni accreditate e il mondo della società civile. Anche a seguito dell approvazione di nuovi Piani sociali e sanitari o di deliberazioni ad hoc, si è poi assistito alla creazione o individuazione di organismi di coordinamento regionale a carattere diversificato. Alcune Regioni hanno promosso la realizzazione di Comitati o tavoli di coordinamento o per la prevenzione delle tossicodipendenze e/o dell alcolismo o per l unificazione, a livello di azienda sanitaria, dei Dipartimenti delle Dipendenze con i Dipartimenti di Salute Mentale. Nuovo impulso è stato dato in quasi tutte le Regioni all integrazione fra le strutture pubbliche e private, mentre numerose Regioni hanno previsto un innalzamento delle rette per i servizi residenziali e semiresidenziali degli Enti ausiliari. Progetto NIOD e Seconda Reitox Academy Priorità azioni di prevenzione II.2.5. Strutture di trattamento socio-sanitario Al , secondo le fonti del Ministero della Salute e del Ministero dell Interno, le strutture socio-sanitarie attive dedicate alla cura ed al recupero di persone con bisogno assistenziale legato all uso di sostanze psicoattive sono complessivamente 1.630, di cui 563 (34,5%) servizi pubblici per le tossicodipendenze (Ser.T.) e le rimanenti sono strutture socio-riabilitative, in prevalenza strutture residenziali (66,4%), a seguire quelle semiresidenziali (17,9%) ed i servizi ambulatoriali (15,7%). Rispetto al 2010 si osserva una riduzione delle strutture socio-riabilitative pari al 2,4% (26 strutture), più marcata per le strutture semiresidenziali (5,4%) e per le strutture ambulatoriali (4,5%). La distribuzione delle strutture socio-riabilitative sul territorio nazionale evidenzia una maggior concentrazione nelle Regioni del nord: nel 2011, come nel 2010, il 17% ha sede in Lombardia, il 13% in Veneto e l 11% in Emilia Romagna. Nel 2011 rispetto all anno 2010, in relazione a possibili attività di riorganizzazione dei servizi, si osserva principalmente un aumento dei servizi per le tossicodipendenze in Lombardia (+11) e in Campania (+3), mentre sul versante delle strutture socio-riabilitative la riduzione di strutture residenziali si registra in Calabria, Basilicata, Piemonte e Toscana (-2). Con riferimento alle altre tipologie di strutture, in Emilia Romagna si riporta la diminuzione di 4 strutture e nelle regioni Lazio e Campania si osserva una diminuzione di strutture di assistenza, di cui: 563 Ser.T strutture socioriabilitative di cui 66,4% comunità residenziali Maggiore concentrazione al nord 250

15 strutture semiresidenziali (Tabella II.2.1). Tabella II.2.1: Strutture socio-sanitarie per tossicodipendenti attive tra il e il secondo il tipo di assistenza Servizi (1) Tossicodipendenze Strutture Socio-riabilitative (2) Residenziali Semiresidenziali Ambulatoriali % % % % Abruzzo , , , ,5 Basilicata 6 6 0, , , ,0 Calabria , , , ,0 Campania , , , ,3 Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia , , , , , , , ,0 Lazio , , , ,2 Liguria 6 ND 0, , , ,3 Lombardia , , , ,0 Marche , , , ,0 Molise 6 6 0, , , ,0 PA Bolzano 4 4 0, , , ,0 PA Trento 1 1 0, , , ,0 Piemonte 59 ND 0, , , ,0 Puglia , , , ,3 Sardegna , , , ,0 Sicilia , , , ,0 Toscana , , , ,0 Umbria , , , ,0 Valle d'aosta 1 1 0, , ,0 Veneto , , , ,0 Totale (*) 1, , , ,5 ND = dato non disponibile (*) Dato stimato considerando il valore 2010 della Liguria e del Piemonte Fonte: Elaborazioni su dati (1) Ministero della Salute; (2) Ministero dell Interno Dipartimento per le Politiche del Personale dell Amministrazione Civile per le Risorse Strumentali e Finanziarie Dal punto di vista della ripartizione tra strutture sanitarie pubbliche e del privato sociale, si evidenzia una maggiore distribuzione percentuale di Sert nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Sicilia, in Campania e nel Lazio (Figura II.2.8). Aumento dell 1,6% dei Ser.T. ( ) Diminuzione dello 1% delle strutture residenziali, del 5,4% delle strutture semiresidenziali e del 4,5% delle strutture ambulatoriali 251

16 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Figura II.2.8: Distribuzione delle strutture socio-sanitarie per tossicodipendenti secondo la tipologia e per regione - Anno 2011 LOMBARDIA (265) VENETO (181) EMILIA ROMAGNA (166) PUGLIA (143) PIEMONTE (135) TOSCANA (120) SICILIA (93) LAZIO (92) CAMPANIA (83) MARCHE (67) CALABRIA (50) SARDEGNA (44) UMBRIA (42) LIGURIA (41) ABRUZZO (35) FRIULI VENEZIA GIULIA BASILICATA (16) MOLISE (13) PA TRENTO (7) PA BOLZANO (7) VALLE D'AOSTA (4) % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Sert Socio-Riab. Residenziali Socio-Riab. Semiresidenziali Socio-Riab. Ambulatoriali Fonte: Elaborazioni su dati (1) Ministero della Salute; (2) Ministero dell Interno - Dipartimento per le Politiche del Personale dell Amministrazione Civile per le Risorse Strumentali e Finanziarie Figura II.2.9: Andamento numero strutture socio-sanitarie per tossicodipendenti - Anni Servizi Tossicodipendenze Strutture Socio Riabilitative Fonte: Elaborazioni su dati Ministero della Salute L andamento della numerosità delle strutture socio-sanitarie in vent anni evidenzia un incremento dei servizi per le tossicodipendenze attivi, passati da 518 nel 1991 a 563 nel 2011, pari ad un aumento dell 8,7%. Molto più variabile appare il trend delle strutture socio-riabilitative, che secondo quanto riportato dal Ministero dell Interno, evidenzia un incremento nei primi anni 90, dovuto agli effetti della Legge 162 del 1990 che ha determinato un incremento dei servizi sanitari, sia pubblici che privati, per rispondere alla sempre crescente domanda di trattamento delle tossicodipendenze. Tale incremento delle strutture culmina nel 1996 con unità, seguito da una lenta diminuzione che si fa Il numero dei Ser.T. aumenta dell 8,7% dal 1991 al 2011 Dal 1996 calo delle strutture socio riabilitative 252

17 sempre più consistente a partire dal 2002 fino ad arrivare a strutture esistenti nel Nel corso del primo quadrimestre del 2012 è stata condotta una rilevazione presso gli Assessorati regionali riguardante la ricognizione delle strutture del privato sociale (Enti Ausiliari accreditati/autorizzati ex artt. 115 e 166 del DPR 309/90) e del pubblico di tipo diagnostico terapeutico riabilitativo secondo l articolazione dello Schema Atto di Intesa Stato-Regioni del 5 agosto Dalle informazioni online fornite in una specifica piattaforma creata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, da tutte le Regioni e PP. AA. esclusa la Valle D Aosta, emerge che le strutture private diagnostico terapeutico - riabilitative residenziali e semiresidenziali non inserite o inseribili nella casistica prevista dall Atto d intesa Stato-Regioni sono complessivamente 52, 15 in meno rispetto all anno precedente (Tabella II.2.2). Diminuiscono fortemente le strutture residenziali, confermando la tendenza già osservata lo scorso anno (- 31,8% rispetto al 2010) e diminuiscono anche le strutture semiresidenziali (- 30,4% rispetto al 2010). In aumento i servizi classificati nella tipologia Accoglienza nello Schema Atto d Intesa (+6,7%), non è possibile effettuare un confronto diretto con il 2010 tra strutture residenziali e semiresidenziali in quanto nel 2011 c è un sostanziale numero di strutture in corrispondenza delle quali non è stata definita la tipologia. Diminuisce invece il numero di strutture afferenti all area terapeutico-riabilitativa (-10%), all area dei servizi pedagogico riabilitativi e all area dei servizi di trattamento specialistico (-13,1%). Queste ultime sono complessivamente 153 di cui il 26% eroga servizi per pazienti in doppia diagnosi, il 20% per alcolisti, il 16% sono case alloggio per pazienti con AIDS ed il 12 % eroga servizi per donne con bambini. Atto di Intesa Stato-Regioni del 5 agosto 1999 Strutture residenziali in calo del 31,8% Servizi di accoglienza in aumento del 6,7% Strutture di trattamento specialistico: -13,1% 253

18 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Tabella II.2.2: Strutture diagnostico terapeutico riabilitative private secondo lo Schema Atto di Intesa Stato Regioni , per tipologia di struttura e di assistenza. Anni Residenziali Semiresidenziali Non specificato Totale strutture Dipendenze patologiche generiche (non inserite o inseribili nella casistica Schema Atto di Intesa) Servizi di accoglienza art.11 Servizi terapeuticoriabilitativi art.12 Servizi di trattamento specialistici art a) Doppia Diagnosi 13 b) Mamma con bambino % % % % , ,4-6 n c , , ,0-21 n.c , , ,4-53 n.c , , ,0-5 n.c , , ,0-1 n.c , ,0-0 n.c. - 0 n.c ,0 13 c) Alcolisti , ,0-1 n.c ,3 13 d) Cocainomani 13 e) Giocatori d azzard o patologic i - 1 n.c ,0-0 n.c ,0-0 n.c. - 5 n.c. - 0 n.c 0 5 n.c. 13 f) Minori , ,0-1 n.c ,7 13 g) Coppie 1 1 0,0-0 n.c. - 0 n.c 1 1 0,0 13 h) Centri crisi ,3-0 n.c. - 1 n.c ,1 Diminuzione dei centri crisi, dei servizi per doppia diagnosi e per donne con bambini 13 i) Casa alloggio AIDS ,0-0 n.c. - 1 n.c ,2 13 l) Altro ,2-0 n.c. - 0 n.c ,2 Servizi pedagogicoriabilitativi art. 14 Servizi multidisciplinari integrati art. 15 Altri programmi accreditati n. c.= dato non calcolabile , ,9-0 n.c , , ,0 Fonte: Elaborazioni su dati delle Regioni e delle Province Autonome - 0 n.c ,1-0 n.c. - 0 n.c. - 0 n.c 0 0 n.c. Totale , ,5-85 n.c ,9 254

19 Tabella II.2.3: Strutture diagnostico terapeutico riabilitative pubbliche secondo lo Schema Atto di Intesa Stato Regioni , per tipologia di struttura e di assistenza. Anno 2011 Residenziali Semiresidenziali Non specificato Totale strutture Dipendenze patologiche generiche Servizi di accoglienza Servizi terapeuticoriabilitativi senza ulteriori specifiche ( anche con trattamenti con farmaci sostitutivi) Specialistiche art a) Doppia Diagnosi b) Mamma con bambino c) Alcolisti d) Cocainomani e) Giocatori d azzardo patologici f) Minori g) Coppie h) Centri crisi i) Casa alloggio AIDS l) Altro Totale Fonte: Elaborazioni su dati delle Regioni e delle Province Autonome Nelle Regioni censite sono presenti in totale 193 strutture (residenziali, semiresidenziali e non specificate) diagnostico-terapeutico riabilitative pubbliche. Principalmente si ha che il 43% sono strutture terapeuticoriabilitative, il 32,6% sono strutture di trattamento specialistico ed il 18,7 % sono servizi di accoglienza. Per quanto riguarda le strutture specialistico, il 38% si occupa di alcolisti, il 23,8% di minori ed il 12,7 si occupa di pazienti in doppia diagnosi. Figura II.2.10: Distribuzione percentuale delle strutture diagnostico terapeutico riabilitative pubbliche e private secondo lo Schema Atto di Intesa Stato Regioni Anno 2011 Strutture private semiresidenziali 11% Strutture private non specificato 9% Strutture private residenziali 60% Strutture pubbliche residenziali 3% Strutture pubbliche semiresidenziali 11% Strutture pubbliche non specificato 6% Fonte: Elaborazioni su dati delle Regioni e delle Province Autonome 255

20 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Tabella II.2.4: Strutture diagnostico terapeutico riabilitative private secondo lo Schema Atto di Intesa Stato Regioni , per tipologia di assistenza e per Regione. Anni Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise PA Bolzano PA Trento Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Veneto Totale Anno Strutture specialistiche (art. 13) Resid. Semi Non spec Totale Resid. Semi Strutt. non specialistiche Non spec Totale Totale % 0,0 n.c. n.c. 0,0-7,7 0,0 n.c. -5,9-5, % 0,0 n.c. n.c. 0,0 0,0 n.c. n.c. 0,0 0, % 0,0 n.c. n.c. 0,0 0,0 0,0 n.c. 0,0 0, % n.c. n.c. n.c. n.c. 0,0 0,0 n.c. 0,0 0, % -100,0 n.c. n.c. -100,0-100,0 100,0 n.c. 100,0-100, % -100,0 n.c. n.c. -100,0-100,0 100,0 n.c. 100,0-100, % -50,0 n.c. n.c. -50,0 18,5-25,0 n.c. 2,3-11, % -8,3 100,0 n.c. 4,9 14,3 0,0 n.c. 12,0 7, % 0,0 n.c. n.c. 0,0 0,8 7,7 n.c. 1,5 1, % 22,2 n.c. n.c. 22,2-51,9-50,0 n.c. -51,6-42, % n.c. n.c. n.c. n.c. 33,3 100,0 n.c. 0,0 0, % 0,0 0,0 n.c. 0,0 0,0 n.c. n.c. 0,0 0, % -100,0 n.c. n.c. -100,0-100,0 n.c. n.c. 100,0-100, % 4,5 n.c. n.c. 4,5-10,4-20,0 n.c. -11,3-6, % n.c. n.c. n.c. n.c. -10,6-40,0-8,1-8, % -100 n.c. n.c n.c. -44,4-39, % n.c. n.c. n.c. n.c. 10,5-20,0 n.c. 4,2 8, % 7,7 n.c. n.c. 7,7-2,6 27,3 n.c. 4,0 5, % -28,6 n.c. -14,3 6,3 n.c. 18,8 8, % 0,0 n.c. n.c. 0,0-12,2-20,0 n.c. 72,5-100, % -20,0 100,0 n.c. -13,1-22,9-32,9 n.c. -14,1-13,9 n.c.= dato non calcolabile Fonte: Elaborazioni su dati delle Regioni e delle Province Autonome 256

21 Figura II.2.11: Distribuzione percentuale delle strutture diagnostico terapeutico riabilitative private secondo lo Schema Atto di Intesa Stato Regioni , per tipologia di assistenza. Anno 2011 Non specialistiche 80,6% 72,3% 15,1% 12,6% Specialistiche 19,4% 88,9% 7,8% 3,3% Residenziali Semiresidenziali Non specificato Fonte: Elaborazioni su dati delle Regioni e delle Province Autonome Il progetto Comunitalia Il progetto ha la finalità di favorire lo spirito aggregativo attraverso la creazione di un coordinamento tecnico nazionale permanente Attraverso cui consorziare tutte le associazioni del privato sociale che operano nel settore della tossicodipendenza, con la finalità della concertazione e della condivisione di strategie e modalità d'intervento. Nel concreto ci si prefigge l'obiettivo di attivare un monitoraggio sistematico e permanente dei dati relativi alle Comunità Terapeutiche: - informazioni anagrafiche e strutturali, - volume e tipo di attività, - informazioni di tipo economico sul ciclo attivo e relativi crediti. In questo modo si vuole far fronte alla conoscenza parziale e frammentaria del sistema dei servizi del privato sociale e produrre proposte in grado di garantire lo sviluppo e la crescita qualitativa di queste realtà. L'analisi dei dati raccolti porterà poi alla definizione di una proposta di criteri standard nazionali per l'accreditamento delle Comunità Terapeutiche, di un tariffario unico e quindi di criteri univoci per la definizione delle rette, per poi poter ottenere un idoneo riconoscimento delle prestazioni erogate su cui istituire un sistema condiviso e permanente di recupero crediti, (a causa del ritardo nei pagamenti delle rette da parte di Regioni, Province autonome e Aziende Sanitarie). Il presente paragrafo riguarda l adempimento definito durante l incontro dell 8 maggio 2012 e relativo alla verifica e alla ridefinizione delle Convenzioni del Progetto Comunitalia nell ambito della spending review. Lo sviluppo del progetto prevedeva entro il 31 maggio 2012 la elaborazione di un report tecnico contenente l elaborazione dei dati economici-finanziari delle Comunità Terapeutiche raccolti in fase di acquisizione delle manifestazioni di interesse a partecipare al Progetto Comunitalia. Dall elaborazione dei dati economico finanziari si dovrà poter evincere il valore del fatturato totale ed il valore del fatturato inevaso, diviso per regione con l indicazione del periodo temporale a cui i dati si riferiscono e del numero di Comunità Terapeutiche Premessa 257

22 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA costituenti il campione di riferimento. Le adesioni da parte della comunità terapeutiche sono state raccolte con una procedura on line e il successivo invio della documentazione in forma cartacea. Nello specifico si richiedeva la compilazione di una manifestazione di interesse inviata in via informatica attraverso i seguenti passaggi: - inserimento dei dati dell Ente Giuridico di riferimento e del referente del progetto, - conferma dei dati attraverso l inserimento del codice di controllo, - inserimento dei dati anagrafici ed economici delle sedi operative. - stampa e spedizione in formato cartaceo della ricevuta di presentazione online della manifestazione di interesse e della documentazione richiesta comprovante quanto già inviato in via elettronica. Nello specifico: Allegato A Modello per l autocertificazione del credito (uno per ogni sede operativa registrata nel corso della procedura online); Allegato B - Modello per l autorizzazione al trattamento dei dati forniti, sottoscritti e siglati su ogni pagina; Copia documento Rappresentante legale della struttura. L invio in formato elettronico (file xls) dell allegato A (uno per ogni sede operativa registrata nel corso della procedura online) e dell allegato B. Le Comunità terapeutiche hanno potuto aderire al progetto attraverso due chiamate (CALL): la prima dal 1 ottobre 2011 al 15 novembre e, la seconda dal 1 al 31 marzo L attività di verifica della documentazione inviata è in via di conclusione, pertanto i dati che verranno illustrati in questa relazione sono definitivi al netto di una possibile variazione del 10-15%, dovuta, appunto, alle verifiche in corso. In totale la risposta alle due CALL è stata di 124 Enti che comprendono 352 sedi operative. Ad oggi vi sono 8 enti che pur avendo avviato la procedura di adesione, non sono stati incluse nell elenco in quanto non in possesso dei requisiti per poter partecipare. Dai dati richiesti alle Comunità Terapeutiche si è potuto evincere il fatturato complessivo delle strutture e quello che, alla data del 1 luglio 2011, risultava inevaso, e la quota parte del fatturato ceduto pro solvendo e pro soluto. Nei tre anni di riferimento, il 2009, 2010 e il primo semestre del 2011 il totale fatturato delle comunità che hanno aderito alla iniziativa è stato di ,00. Di questo totale la quota che risulta ancora inevasa, in data 1 luglio 2011, è risultata essere di ,00. Tabella II.2.5: Fatturato Comunità Terapeutiche anni (1sem) Totale % sul Totale Inevaso ,2 Prosolvendo ,9 Prosoluto ,5 Evaso ,4 Totale Fonte: progetto Comunitalia Del fatturato inevaso poco più di un terzo riguarda il primo semestre del

23 Figura II.2.12: Fatturato inevaso C.T. analisi per anno di riferimento sem 36,0% Anno ,0% Anno ,0% Fonte: Progetto Comunitalia Considerando che i dati su esposti si riferiscono alla situazione esistente al primo luglio 2011, si deve evidenziare che parte del fatturato potrebbe, ad oggi, essere stato saldato e, per contro potrebbero esserci ulteriori fatture emesse dopo la data di rilevazione tutte, o in gran parte, insolute. Data la situazione economica generale e pur in presenza di significative differenze regionali, la tendenza generale è quella di un ritardo nei pagamenti. Per contro le fatture emesse dalle comunità seguono il generale andamento delle attività, pertanto si può concludere che la somma delle fatture inevase ad oggi debba essere superiore a quella registrata nel luglio 2011 e non inferiore. I dati di fatturato ricevuti dalle Comunità Terapeutiche sono stati elaborati per regione e per anno di riferimento. In totale le fatture inevase nel 2009, 2010 e nel primo semestre del 2011 risultano essere pari a ,00. La forte differenza tra il valore delle fatture inevase indicate nel capitolo precedente, e quelle su base regionale, sono dovute ai seguenti motivi: - i dati ricevuti in forma cartacea si discostano notevolmente da quelli ricevuti dalla procedura on line e l attività di riallineamento è ancora in corso; - per dieci comunità vi sono ulteriori e più specifiche verifiche, come anche previsto nell impianto progettuale. Evidenziamo quindi che il fatturato inevaso per queste comunità, pari a ,00 che pesa per il 28% sul totale, non è stato incluso nei conteggi regionali; - nei dati che si richiedevano alle Comunità Terapeutiche non veniva esplicitamente richiesto di fornire i dati suddivisi su base regionale, per cui i calcoli effettuati per regione sono oggetto di elaborazioni e non di aggregazioni di dati certi; Anche se vi sono differenze, la tendenza generale di ripartizione tra gli anni e tra le regioni risulta essere attendibile. In ogni caso verranno effettuate ulteriori verifiche in sede di stipula delle convenzioni. Dall analisi dei dati suddivisi per regione risulta che la Campania da sola assorbe un terzo delle fatture inevase e che altre cinque regioni (Piemonte, Calabria, Puglia, Lazio ed Emilia Romagna) assorbono una quota del 43% del totale. Esposizione verso le Regioni 259

24 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Figura II.2.13: Fatturato inevaso C.T. analisi per Regione Fonte:Pprogetto Comunitalia II.2.6. Analisi dei costi/benefici II Premessa L analisi del fenomeno del consumo delle sostanze stupefacenti illegali, non può prescindere dalla valutazione dell impatto economico che lo stesso esercita sul Paese, soprattutto in un contesto epocale come quello attuale, attraversato da profonde difficoltà socio-economiche che interessano tutti i Paesi del mondo. A supporto del profilo conoscitivo dettagliato relativo alle diverse aree di interesse ed osservazione del fenomeno in oggetto (evoluzione del fenomeno da un lato, che include il mercato illecito e il bisogno/domanda di sostanze - consumo -, ed il sistema di contrasto dall altro, che include la prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento degli assistiti, ed il contrasto delle FFOO) delineato all interno del presente volume, in questo paragrafo viene presentata un ipotesi di valorizzazione monetaria delle componenti maggiormente rilevanti dell impatto economico del fenomeno sulla società, secondo la definizione ormai consolidata del concetto di costi sociali. Con tale termine, infatti, si intendono i costi sopportati dai cittadini e dalla collettività direttamente ed indirettamente, derivanti dalle conseguenze dell uso di droga e del mercato ad esso connesso. In particolare, la stima dei costi sociali è orientata a quantificare il danno economico subito dalla società, e conseguentemente dal cittadino, a fronte del consumo di sostanze illecite. Secondo la letteratura scientifica corrente che trae origine dai modelli economici sviluppati in seguito agli studi condotti negli anni 90 negli Stati Uniti dal gruppo di Kenner Rice, il costo sociale del consumo di sostanze è equivalente ai costi cumulativi generati dal consumo, senza tener conto del fatto che alcune attività alle quali il fenomeno dà luogo (assistenza sanitaria, contrasto delle FF.OO.) possono effettivamente creare ricchezza (ad esempio il reddito percepito dal personale che opera nel settore sanitario, nelle Forze dell Ordine, etc). Volendo rappresentare e classificare le diverse voci di costo imputabili al I costi sociali legati al fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti 260

25 consumo di sostanze in macroaree, alcuni recenti rassegne di studi disponibili in letteratura 1,2 individuano differenti modelli di classificazione, di differente grado di complessità, secondo il dettaglio delle voci di costo in essi rappresentati. In particolare, il modello proposto da Kopp e Palle (1998), individua tre macroaree di costi riprese e sviluppate anche nell analisi economica dei Dipartimenti per le Dipendenze di Serpelloni (2006) 3 : costi attribuibili al singolo individuo (costi individuali, rappresentati prevalentemente dai costi per l acquisto di sostanze stupefacenti, oltre ad altre spese non rimborsate legate al mancato pagamento delle tasse per la mancata produttività, eventuali spese giuridiche, etc), e costi che sostiene l intera collettività (costi collettivi, sostenuti dalle Amministrazioni centrali e locali per il contrasto al traffico di sostanze illegali e per l offerta di assistenza ai consumatori). Questi ultimi costi possono essere distinti in ulteriori tre macro-categorie: contrasto, trattamento e prevenzione, e costi esterni (indiretti per l individuo e per la collettività, imputabili prevalentemente alla mancata produttività, assenteismo, mortalità prematura, trattamento delle patologie droga-correlate, etc). Sulla base di tale modello, considerata talvolta la problematicità di distinguere le voci relative al costo per la prevenzione da quelle dell assistenza socio-sanitaria, qualora sostenute entrambe dai servizi per le dipendenze, le categorie di costo utilizzate ai fini dell analisi nel presente documento sono riferite a: costi individuali, imputabili principalmente all acquisto delle sostanze stupefacenti illegali; costi per l applicazione della legislazione, misurabili in termini di azioni promosse al fine di contrastare, ridurre e reprimere la domanda e l offerta di sostanze stupefacenti; costi socio-sanitari, connessi alle conseguenze sanitarie ed il conseguente reinserimento sociale derivanti dal consumo di sostanze psicoattive; costi relativi alla perdita di produttività: derivante dalla riduzione della capacità lavorativa, in termini sia di giornate di lavoro perse sia di aumento del rischio di disoccupazione o di interruzione precoce del percorso lavorativo. Modello di classificazione dei costi Componenti di costi da imputare al consumo di sostanze stupefacenti A fronte dei costi sociali che il fenomeno delle sostanze stupefacenti comporta sulla società, di particolare interesse risulta la valutazione di alcuni benefici derivanti dall attuazione di interventi socio-sanitari a favore delle persone che si rivolgono ai servizi territoriali. Limitatamente alla componente dei costi sociosanitari, nel paragrafo II viene presentata una stima dell efficacia in termini monetari degli interventi socio-sanitari rivolti ai tossicodipendenti. II Stima dei costi sociali Utilizzando i criteri metodologici descritti nel paragrafo II.2.5.4, secondo gli indirizzi proposti anche dall Osservatorio europeo, il costo sociale complessivo indotto dal consumo di sostanze psicoattive illegali nel corso del 2010 in Italia è stato stimato pari a ,87, corrispondenti all 2,0% della ricchezza prodotta in Italia (PIL) nello stesso periodo, che in termini pro-capite risulta equivalente a 784 euro annui per abitante di età anni. Circa 31,2 miliardi di euro la stima del costo sociale globale del fenomeno droga nel 2010 (2% del PIL) 1 Calculating the social cost of illicit drugs - Methods and tools for estimating the social cost of the use of psychotropic substances. P. Kopp Council of Europe (2001) 2 Analisi economica dei dipartimenti delle dipendenze: prima ricognizione dei costi e valorizzazione dei risultati. G.Serpelloni, M. Gomma (2006) 3 Come nota 2 261

26 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Figura II.2.14: Distribuzione dei costi sociali per macro-categoria. Anno 2010 Costi perdita capacità produttiva 15,0% Costi applicazione della Legge 7,1% Costi sociosanitari 5,6% Costi individuali 72,3% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga Tabella II.2.1: Costi sociali per il fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti. Anno 2010 Voci di costo Costo Percentuale Costi individuali ,14 72,31% Costi perdita capacità lavorativa ,60 14,99% Costi applicazione della legge ,57 7,08% Costi socio sanitari ,56 5,62% Totale ,87 100,00% Fonte: Elaborazioni Dipartimento Politiche Antidroga Rispetto alle quattro componenti principali di costo individuate nella parte introduttiva e valorizzate secondo i criteri descritti nel paragrafo metodologico, il maggior costo sociale deriva dalla spesa per l acquisto delle sostanze stupefacenti ( ,14 ) che rappresenta il 72,3% del costo complessivo (Figura II.2.14). Il maggior costo è rappresentato dalla spesa per l acquisto della droga da parte dei consumatori: 22,6 miliardi di euro Tabella II.2.2: Stima dei costi per la perdita della capacità lavorativa. Anno 2010 Voci di costo Costo Percentuale Perdita produttività ,39 67,96% Perdita per morte prematura ,66 11,59% Costo incidenti stradali ,55 20,45% Totale ,60 100,00% Fonte: elaborazioni Dipartimento Politiche Antidroga 262

27 Figura II.2.15: Distribuzione dei costi sociali per perdita di produttività per microcategorie. Anno ,7 miliardi di spesa per la perdita della capacità produttiva Perdita produttività 68,0% Perdita per morte prematura 11,6% Costo incidenti stradali 20,4% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga La seconda voce di costo che incide maggiormente sull ammontare complessivo, in quota percentuale pari al 15,0% si riferisce al costo derivante dalla perdita di capacità produttiva ( ) in cui figurano, la perdita di produttività in seguito al mancato impiego professionale (3.181 milioni di ), il costo per la perdita di produttività per decesso prematuro (543 milioni di ) ed il costo sociale imputabile ai consumatori in seguito agli incidenti stradali (957 milioni di ). Tabella II.2.3: Stima dei costi per l applicazione della legge. Anno 2010 Voci di costo Costo Percentuale Interventi FF.OO ,62 18,71% Detenzione e misure alternative ,57 48,23% Processi e spese legali ,38 32,59% Altri costi amministrazioni centrali ,00 0,46% Totale ,57 100,00% Fonte: elaborazioni Dipartimento Politiche Antidroga Le azioni di contrasto, riduzione e repressione della domanda e dell offerta di sostanze stupefacenti incidono sul costo sociale complessivo per il7% circa ( Euro) (Figura II.2.16), di cui quasi la metà a carico del Ministero della Giustizia per la detenzione di persone denunciate per reati legati al DPR 309/90 o di persone tossicodipendenti recluse per altri reati (Figura II.2.16). Il 19% dei costi per l applicazione della legge, sono stati sostenuti dalle Forze dell Ordine nell ambito delle attività di prevenzione (artt 121 e 75 DPR 309/90) e di contrasto alla produzione, traffico e vendita di stupefacenti, oltre alle attività di controllo sulle strade rivolti a conducenti in stato di ebbrezza o sotto l effetto di sostanze stupefacenti (artt 186 e 187 codice della strada). 263

28 RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA DROGA Figura II.2.16: Distribuzione dei costi sociali per l applicazione della Legge per microcategorie. Anno 2010 Carcere 48,2% 2,2 miliardi il costo per le azioni di contrasto, riduzione e repressione della domanda e dell offerta di droga Altri costi amministrazioni centrali 0,5% Tribunale e Prefetture 32,6% Attività delle Forze dell'ordine 18,8% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga L assistenza socio-sanitaria ammonta complessivamente a euro corrispondenti al 5,6% del costo sociale attribuibile al fenomeno; i maggiori costi si rilevano per il trattamento di soggetti affetti da patologie infettive (in particolare HIV ed HCV) ( euro), e poco meno per l assistenza ambulatoriale erogata dai servizi per le tossicodipendenze (circa 695 milioni di euro). L inserimento dell utenza assistita dai servizi territoriali in percorsi socioriabilitativi determina un ulteriore costo di 250 milioni di euro circa, mentre i ricoveri ospedalieri di consumatori di sostanze psicotrope incidono per una quota minima del 2,9% (53 milioni di euro). 1,8 miliardi di Euro la spesa per l assistenza sociosanitaria alle persone in trattamento Tabella II.2.4: Stima dei costi socio sanitari. Anno 2010 Voci di costo Costo in Euro Percentuale Servizi per le dipendenze ,69 39,60% Assistenza semiresidenziale e residenziale ,75 14,22% Assistenza ospedaliera in regime di ricovero ,64 2,93% Assistenza per patologie correlate ,00 40,23% Progetti di prevenzione ,48 3,02% Totale ,56 100,00% Fonte: Elaborazioni Dipartimento Politiche Antidroga In termini procapite, considerando i costi sostenuti dai Servizi per le Dipendenze, i costi per l assistenza residenziale e semiresidenziale, ed i costi per l erogazione delle terapie per le malattie infettive droga-correlate, il costo medio a carico del singolo cittadino di età anni a livello nazionale è pari ad oltre 40 euro annui, con valori sensibilmente variabili tra le diverse Regioni e Province Autonome, che oscillano tra un minimo di 22 euro per la Regione Calabria ed un massimo di 70 euro annui procapite per la Regione Liguria. Il costo medio dell assistenza socio-sanitaria procapite varia da 22 euro annui in Calabria a 70 euro in Liguria 264

29 Figura II.2.17: Distribuzione dei costi sociali per l assistenza socio-sanitaria per microcategorie. Anno 2010 Assistenza ospedaliera in regime di ricovero 2,9% Assistenza per patologie correlate 40,2% Assistenza semiresidenziale e residenziale 13,6% Progetti di prevenzione 3,0% Servizi per le Dipendenze 39,6% Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga II Stima dei benefici derivanti dal trattamento dei consumatori di sostanze A completamento dell analisi sui costi sociali derivanti dal consumo di sostanze stupefacenti, di particolare interesse ed utilità appare l approfondimento sulla valutazione economica preliminare, oltre che socio-sanitaria che non è oggetto in questo ambito, dell efficacia degli interventi socio-sanitari sia di tipo ambulatoriale che residenziale. A tal fine vengono considerate per le analisi due componenti che costituiscono le voci economiche dei benefici derivanti dall azione socio-sanitaria e riguardano il risparmio derivante dal mancato acquisto delle sostanze da parte dell utenza in trattamento ed il reddito da lavoro dei soggetti riabilitati e nuovamente reinseriti nel mondo del lavoro. Per la stima di tali componenti sono stati considerati i soggetti assistiti nel 2011 dai servizi per le tossicodipendenze; sulla base dell esperienza clinica, che indica nel 70% i soggetti che in seguito al trattamento socio-sanitario vengono reinseriti nella società e nel mondo del lavoro, è stato stimato il contingente di utenti in trattamento nel 2011 che verranno reinseriti nel mondo del lavoro. I risultati del progetto pluriennale sulla valutazione degli esiti dei trattamenti farmacologici, inoltre, evidenziano che il 70% dell utenza in terapia farmacologica non assume sostanze stupefacenti nel periodo del trattamento. 70% soggetti vengono reinseriti nel mondo del lavoro Tabella II.2.5: Stima dei benefici diretti(*) tramite terapie (farmacologiche e residenziali): il 70% dei tossicodipendenti trattati smette di usare e acquistare sostanze stupefacenti per tutto l anno. Anno 2011 Soggetti Min ( 50,00/gg) Max ( 200,00/gg) Utenti in trattamento rispondenti alla terapia ( ) (*) Benefici diretti = costo della dose giornaliera x 365 gg Fonte: Elaborazione Dipartimento Politiche Antidroga , ,00 265

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