RESTORATIVE JUSTICE E MEDIAZIONE PENALE MINORILE a.a. 2018/2019
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1 RESTORATIVE JUSTICE E MEDIAZIONE PENALE MINORILE a.a. 2018/2019
2 La mediazione penale in ambito europeo La nuova visione adottata dalla giustizia riparativa si propone di superare la logica del castigo per giungere ad una lettura sociologico-relazionale del fatto costituente reato, ove il carattere afflittivo della risposta sanzionatoria è sostituito dall attivazione di forme di riparazione del danno poste volutamente dal reo. La comunità internazionale, attenta osservatrice delle istanze sociali emergenti, propone nuovi strumenti per intervenire nella giustizia penale al fine di renderla più costruttiva e meno repressiva. Nel nostro sistema penale, senza abdicare al principio ineliminabile della responsabilità penale personale e colpevole (art.27 commi 1 e 3 Cost.) di colui che viola le norme penali, appare auspicabile ridurre gli interventi giudiziari, in particolare quelli di natura coercitiva o restrittiva. Di recente sono state adottate la Raccomandazione del Consiglio d Europa n. (99) 19 sulla mediazione in materia penale e le Regole minime delle Nazioni Unite sull uso dei programmi di giustizia riparativa nell ambito penale, sviluppate nel corso dell ultimo Congresso mondiale sulla prevenzione del crimine ed il trattamento dei delinquenti (Vienna 2000). 2
3 La Raccomandazione e le Regole minime stabiliscono che i programmi di giustizia riparativa siano generalmente fruibili ed utilizzabili in ogni stato e grado del processo, auspicando inoltre la rilevanza della mediazione, sia essa pubblica o privata, attraverso il riconoscimento ufficiale dei pubblici poteri. In tal senso i centri di mediazione devono agire in un contesto pubblicistico offrendo conseguentemente prestazioni gratuite lontane da logiche di mercato che pericolosamente potrebbero ricondurre tale servizio, ricco di implicazioni giuridico-sociali, in un ottica imprenditoriale pervasa da mere valutazioni quantitative. Nella delicata gestione dei conflitti determinati dalla commissione di un reato ruolo determinante è attribuito ai mediatori, chiamati ad orientare emozioni e sentimenti, talvolta distruttivi, espressi dall autore del reato e dalla vittima, con il fine di dirimere il contrasto sorto a seguito del fatto lesivo. In tal senso la Raccomandazione puntualizza la seria, profonda e continua opera di formazione che vede coinvolte le figure dei mediatori i quali dovrebbero essere reperiti in tutte le aree sociali e possedere generalmente una buona conoscenza delle culture locali e comunitarie (art. 22 Racc).
4 Linee guida Essenziali ed irrinunciabili taluni elementi caratterizzanti il procedimento mediativo, qualunque sia la fase in cui esso si attiva: - la mediazione deve basarsi sulla piena volontarietà delle parti, poiché questo requisito ne rappresenta uno dei tratti distintivi rispetto al processo penale tradizionale; - è necessaria, per poter esperire la procedura, l'ammissione da parte dell'autore di aver causato un danno. Pur senza violare il principio costituzionale della presunzione di innocenza (art. 27 Cost), è necessario che il convenuto ammetta quanto meno la sua responsabilità per ciò che è successo. Si tratta di un riconoscimento di colpa di carattere informale ed extragiudiziale che non può essere usato contro il soggetto nel caso in cui la mediazione fallisca. Il carattere confidenziale del processo di mediazione rappresenta il presupposto per uno scambio proficuo e un risultato costruttivo; pertanto la procedura non dovrebbe essere pubblica a meno che le parti non vi acconsentano
5 Linee guida -E opportuno che il servizio di mediazione sia pienamente comprensibile alle parti per ragioni di uguaglianza e di accesso alla giustizia; - le parti dovrebbero ricevere una completa informazione sulla procedura di mediazione, esse dovrebbero cioè avere diritto ad una spiegazione esauriente ed esaustiva su come si svolge la procedura di mediazione, da quale servizio e da chi viene gestita, sulle sue possibili conseguenze in termini di risvolti penali, e sui risultati concreti che si possono ottenere. Le informazioni dovrebbero essere fornite nella forma più obiettiva possibile, garantendo che le parti non siano soggette ad alcuna forma di pressione, così come è necessario che il mediatore stesso si assicuri che nessuna delle due parti coinvolte nel conflitto riesca ad esercitare alcun tipo di pressione o minaccia.
6 Tipologie (Censis) Mediazione vittima-autore di reato Il modello più usuale di mediazione è quella vittima - autore del reato (victim-offender mediation), che coinvolge direttamente le parti: ne esistono numerosi esempi nel Regno Unito (v. tra tutti, l Home-Office founded project), in Germania (come il Weisser- Ring, Arbeitskreis der Opferhilfen in Deutchland), in Belgio (Slachtofferhulp Vlaanderen V.Z.W. voor Slachtofferhulp).La mediazione si può svolgere in presenza di entrambe le parti coinvolte (mediazione diretta) o, nel caso in cui la vittima non intenda incontrare l'aggressore, in incontri separati tra il mediatore e ciascuna delle parti (mediazione indiretta). Esistono comunque diverse varianti di questo modello
7 Tipologie di Restorative Justice Programs (indicati dall Intemational Scientific and Professional Advisorv Council ISPAC-) In accordo con quanto suggerito dal 7 della risoluzione dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite 53/10 del 9 Dicembre 1998 e dei 5 e 11 della risoluzione 54/12.5 del 17 Dicembre 1999, i singoli tipi di Restorative Justice Programs risultano:
8 Apology (scuse formali) Community family Group Conferencing (dialogo esteso ai gruppi parentali) Fase pre-processuale Community/neighborhood victim Impact Statements (VIS) Fase processuale Community Restorative Board comunicazione verbale o scritta indirizzata alla vittima, in cui l autore del reato descrive il proprio comportamento e dichiara di esserne pienamente responsabile. Mediazione allargata a tutti i soggetti che sono stati coinvolti dalla commissione di un reato (il reo e la vittima, in primis, ma anche i familiari delle parti in conflitto). Descrizione da parte di una vittima individuale o anche della comunità, degli effetti e condizionamenti di un determinato reato. Il VIS, redatto in forma scritta o orale, costituisce fonte di informazione per la Corte competente a conoscere del fatto di reato oppure per l Ufficio del Parole. Esso viene utilizzato come parte del fascicolo del giudice che decide sulla pena (pre-sentence report) ovvero come fonte di dati e informazioni sul reo (preparole investigation). Gruppo di cittadini, previamente preparato, con il compito di svolgere una serie di colloqui con il reo circa la natura del reato e le conseguenze dannose di esso allo scopo di proporre azioni riparative che il reo si impegna a compiere
9 Community Sentencing Peacemaking Circles (consigli commisurativi) Community Service Compensation Programs Diversion Fase pre-processuale o postprocessuale (diversion after conviction) Financial Restitution to Victims Si sostanzia in una sorta di partnership della comunità nella gestione del "processo"(commisurazione della pena in senso lato) attraverso la quale si cerca di raggiungere un accordo su un programma sanzionatorio a contenuto riparativo che tenga conto dei bisogni di tutte le parti interessate da una conflitto. Prestazione, da parte dell autore del reato, di una attività lavorativa a favore della comunità Programmi di compensazione dei danni da reato (spese per assistenza medica o psicologica, vitalizi per vittime divenute disabili) predisposti esclusivamente dallo Stato. Termine generalissimo che indica ogni tecnica volta ad evitare che l autore di un reato entri nel circuito penale-processuale Procedimento attraverso il quale la Corte competente a conoscere di un reato, avvalendosi anche del Vitcim Impact Statements quantifica il danno provocato derivante dall illecito ed impone al reo il pagamento di una corrispondente somma di denaro.
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