COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) RONDINONE Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

Transcript

1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) GAMBARO (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) RONDINONE Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) TINA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 07/10/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La ricorrente chiede la sospensione del pagamento delle rate del mutuo ai sensi della normativa in tema di Fondo di solidarietà per i mutui per l acquisto della prima casa ex art. 2 comma 475 Legge 244/2007. Più precisamente, in data 30/10/2008, la ricorrente ha stipulato, con l intermediario resistente, un contratto di mutuo ipotecario per un importo di Euro per l acquisto di un immobile. La ricorrente ha chiesto all intermediario, sia verbalmente sia per iscritto, la sospensione del pagamento delle rate del mutuo, poiché disoccupata e, quindi, nelle condizioni richieste a tal fine dalla normativa. L intermediario, tuttavia, non avrebbe concesso tale sospensione né motivato tale condotta. La ricorrente ha quindi chiesto all ABF la sospensione del pagamento delle rate del mutuo perché disoccupata e, quindi, nelle condizioni normativamente richieste a tal fine. Nelle proprie controdeduzioni, presentate tramite Conciliatore Bancario il 5/3/2014, l intermediario ha rilevato l incompletezza del ricorso, essendo prodotta solo la prima delle quattro pagine del modulo. Pag. 2/6

2 Con del 18 marzo 2014, la Segreteria Tecnica ha affermato che, dalle evidenze informatiche copia del presente ricorso, completa di modulo e allegati, risultava correttamente recapitata, tramite pec, all intermediario in data 27 gennaio In ogni caso, alla menzionata è stata allegata, a titolo di collaborazione, copia completa del ricorso, con l invito a presentare eventuali difese ulteriori a quelle del 5 marzo. L intermediario ha poi sollevato l eccezione d inammissibilità del ricorso per mancanza di preventivo reclamo, affermando che la lettera del 15 luglio 2014 sarebbe una mera richiesta e non potrebbe essere qualificata come reclamo ai sensi del c.d. Regolamento ABF. Nel merito, ha così controdedotto: ha confermato la conclusione del contratto di mutuo con la ricorrente in data 30/10/2008. In data 29/9/2011, la ricorrente compilando apposita Dichiarazione sostituiva di certificazione e di atto di notorietà ha presentato all intermediario domanda di accesso al Fondo di solidarietà per i mutui per l acquisto della prima casa ai sensi dell art. 2, comma 475, della Legge n.244/2007. Nella Dichiarazione, la ricorrente ha barrato la casella corrispondente alla perdita del posto di lavoro dipendente. Ai sensi dell art. 2 comma 3, Decreto Ministero Economia e Finanze n.132/2010 recante norme di attuazione del Fondo di solidarietà- l ammissione al beneficio è subordinata all accadimento di almeno uno dei seguenti eventi, successivi alla data di stipula del contratto di mutuo e tali da determinare la temporanea impossibilità del beneficiario a provvedere al pagamento delle rate alla loro scadenza naturale: a) perdita del posto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o termine del contratto di lavoro parasubordinato o assimilato, con assenza non inferiore a tre mesi di un nuovo rapporto di lavoro; ( ). Tuttavia, diversamente da quanto previsto dall art. 4 comma 2, del Decreto, la ricorrente non ha allegato alla domanda la documentazione idonea a dimostrare l accadimento dell evento impeditivo del pagamento della rata del mutuo con riferimento a ciascuna delle tipologie di cui all art. 2 comma 3. In particolare, la ricorrente non ha allegato né la lettera di licenziamento, da prodursi in caso di contratto a tempo indeterminato, né la copia del contratto, da prodursi nel caso di contratto a termine, né la dichiarazione attestante l attuale stato di disoccupazione resa al Centro per l impiego ai sensi dell art. 2 D.lgs. n.181/2000. Al contrario, la ricorrente ha allegato alla domanda di sospensione una comunicazione del 18/09/2008 da cui si evince la perdita del posto di lavoro per dimissioni volontarie della stessa, ossia a seguito di autonoma decisione e, pertanto, di una condotta ascrivibile in via esclusiva alla ricorrente medesima. Peraltro, le dimissioni volontarie non solo non rientrano tra gli eventi considerati dalla normativa ai fini della sospensione delle rate del mutuo, ma sono state rassegnate a settembre 2008 e, quindi, prima della stipula del contratto. Inoltre, l intermediario, dopo aver inutilmente sollecitato la ricorrente a sistemare la propria esposizione debitoria, ha comunicato, con lettera raccomandata del 28/11/2012, ai sensi delle norme che regolano il contratto di mutuo, la risoluzione di diritto e la decadenza dal beneficio della rateizzazione relativa al mutuo. Con la medesima lettera, l intermediario ha intimato alla ricorrente il pagamento del debito residuo, con l avvertimento che, in mancanza, la posizione sarebbe passata a sofferenza. In ogni caso l intermediario ha tentato di definire con la ricorrente un piano di rientro dell esposizione debitoria. Il piano concordato nel dicembre 2012 è stato però disatteso dalla ricorrente. Pag. 3/6

3 In data 22/01/2012, considerata la mancata regolarizzazione del debito, l intermediario ha passato a sofferenza la posizione della ricorrente. Con lettera del 15/07/2013 e poi con il presente ricorso, la ricorrente ha chiesto che l intermediario sospenda il pagamento delle rate del mutuo avendo perso il posto di lavoro. Ma da quanto sopra esposto, è evidente che la ricorrente fosse ben consapevole dell intervenuta risoluzione di diritto del contratto. L intermediario ha chiesto il rigetto del ricorso poiché inammissibile e comunque infondato. DIRITTO La prima questione che questo Collegio deve affrontare per la soluzione del caso in esame riguarda l eccezione di improcedibilità sollevata dall intermediario resistente basata sulla mancata preventiva presentazione del reclamo, in quanto ritenendo la comunicazione inoltrata dalla parte ricorrente avrebbe un carattere di semplice richiesta senza rivestire quello di vera e propria contestazione. Ora, come già si è avuto occasione di rilevare in altre occasioni (cfr., ad esempio, la Decisione n del 27 marzo 2014), le Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale della controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, adottate dalla Banca d Italia, (Sez. I - Disposizioni di carattere generale - par. 3) definiscono reclamo ogni atto con cui un cliente chiaramente identificabile contesta in forma scritta (es. lettera, fax, ) all intermediario un suo comportamento anche omissivo. La successiva Sez. VI - Procedimento e decisione - par. 1 Avvio del procedimento dispone che Il ricorso all ABF è preceduto da un reclamo preventivo all intermediario. La ratio di questa disposizione è, dunque, quella di prevenire l insorgere di controversie e di risolvere in questa fase preliminare le situazioni di potenziale insoddisfazione del cliente, assicurando in tal modo il contenimento dei rischi legali e di reputazione degli intermediari e l efficiente funzionamento del sistema di definizione stragiudiziale di situazioni contenziose. È evidente, dunque, che l omissione del reclamo impedisce all intermediario di riesaminare il proprio comportamento alla luce delle doglianze del reclamante e di pervenire, per quanto giusto e possibile, ad una definizione concordata, eventualmente recependo la richiesta del cliente o comunicando nel termine stabilito le ragioni del non accoglimento di essa. Soltanto nel caso di mancata risposta al reclamo o di mancato accoglimento delle proprie richieste, il cliente potrà adire con ricorso l Arbitro Bancario Finanziario. Ne consegue che, qualora il cliente rivolga direttamente all ABF le proprie rimostranze per il comportamento di un intermediario senza avere preventivamente proposto un reclamo alla controparte, il ricorso non può essere preso in esame dal Collegio. E evidente, tuttavia, che, nel caso di specie, tale situazione non appare ricorrere. L eccezione dell intermediario resistente va, dunque, disattesa. Affrontata tale questione preliminare e prima di esaminare nel merito la controversia sembra, tuttavia, opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. E pacifico che le parti abbiano stipulato un contratto di mutuo in data 30/10/2008. Si riporta l estratto del Modello di Dichiarazione del 29 settembre ai fini di accesso al Fondo di solidarietà- in cui la ricorrente ha dichiarato la perdita del posto di lavoro dipendente: Pag. 4/6

4 Agli atti, non risulta allegato alla Dichiarazione il documento richiesto (lettera licenziamento o copia del contratto). Risulta, invece, la lettera di dimissioni sottoscritta dalla ricorrente e anteriore alla data di stipula del mutuo. Vi è evidenza agli atti delle due lettere raccomandate inviate dall intermediario alla ricorrente nel novembre 2012 per sollecito pagamento rate scadute prima e risoluzione di diritto del mutuo successivamente. Ciò chiarito in fatto e venendo all esame del merito della presente controversia, deve ricordarsi la normativa di riferimento utile ai fini della soluzione della presente vertenza. L art, 2, commi 475 e ss., della L. 24 dicembre 2007, n Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)., prevede infatti che: 476. Per i contratti di mutuo riferiti all acquisto di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale del mutuatario, questi può chiedere la sospensione del pagamento delle rate per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi nel corso dell esecuzione del contratto. In tal caso, la durata del contratto di mutuo e quella delle garanzie per esso prestate è prorogata di un periodo eguale alla durata della sospensione. Al termine della sospensione, il pagamento delle rate riprende secondo gli importi e con la periodicità originariamente previsti dal contratto, salvo diverso patto eventualmente intervenuto fra le parti per la rinegoziazione delle condizioni del contratto medesimo La sospensione prevista dal comma 476 non può essere richiesta dopo che sia iniziato il procedimento esecutivo per l escussione delle garanzie Nel caso di mutui concessi da intermediari bancari o finanziari, il Fondo istituito dal comma 475, su richiesta del mutuatario che intende avvalersi della facoltà prevista dal comma 476, presentata per il tramite dell intermediario medesimo, provvede al pagamento dei costi delle procedure bancarie e degli onorari notarili necessari per la sospensione del pagamento delle rate del mutuo Per conseguire il beneficio di cui al comma 476, il mutuatario deve dimostrare, nelle forme stabilite dal regolamento di attuazione previsto dal comma 480, di non essere in grado di provvedere al pagamento delle rate del mutuo, per le quali chiede la sospensione, e degli oneri indicati al comma 478. Il D.M. 132 del 21/06/2010, all art. 2 (Requisiti e condizioni per l'accesso alle agevolazioni), sancisce che: 1. Per accedere alle agevolazioni i beneficiari devono essere in possesso, alla data di presentazione della domanda, dei seguenti requisiti soggettivi: a) titolo di proprietà sull'immobile oggetto del contratto di mutuo; b) titolarità di un mutuo di importo erogato non superiore a 250 mila euro, in ammortamento da almeno un anno; c) indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30 mila euro. [ ] 2. L'ammissione al beneficio è subordinata all'accadimento di almeno uno dei seguenti eventi, successivi alla data di stipula del contratto di mutuo e tali da Pag. 5/6

5 determinare la temporanea impossibilità del beneficiario a provvedere al pagamento delle rate alla loro scadenza naturale: a) perdita del posto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o termine del contratto di lavoro parasubordinato o assimilato, con assenza non inferiore a tre mesi di un nuovo rapporto di lavoro e al successivo art. 6 (Adempimenti a carico della banca), prevede espressamente che: 1. La banca, acquisita la documentazione presentata dal beneficiario e verificatane la completezza e la regolarità formale ai sensi dell'articolo 4, accede al sito di cui all'articolo 5 e chiede l'autorizzazione ad effettuare l'operazione, indicando, sulla base della richiesta del beneficiario, l'ammontare dei costi e degli oneri finanziari dell'operazione. Entro il termine di 10 giorni la banca invia al Gestore la documentazione di cui al precedente periodo. Il Gestore, accertata la sussistenza dei presupposti stabiliti dal presente regolamento, rilascia, entro quindici giorni dal ricevimento della documentazione, il nulla osta alla sospensione del pagamento delle rate di mutuo e imputa alle disponibilità del Fondo l'importo dei costi e degli oneri finanziari indicato dalla banca. ( ). Ebbene, è di assoluta evidenza che l attuale ricorrente non solo non ha prodotto idonea documentazione al fine di ottenere i benefici sopra illustrati, ma neppure avrebbe potuto produrla, essendosi trovata in una situazione del tutto diversa rispetto a quelle contemplate dalla normativa di riferimento sopra richiamata. Per le ragioni esposte le doglianze della ricorrente devono essere totalmente disattese. Il Collegio non accoglie il ricorso. PER QUESTI MOTIVI IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6