Piano Regolatore Generale Comunale di PIANEZZA (TO): Prima Revisione Progetto Definitivo
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2 1. PREMESSA FINALITA E METODOLOGIA DELLO STUDIO PRESCRIZIONI GEOLOGICO-TECNICHE SULLE AREE DI PIANO... 4 C C C C C C C Dc Dp Dc Dp Dc Dp Dc Dp Rotatoria Praglia...22 Via Cuneo...23 Via Verbania
3 1. PREMESSA La Civica Amministrazione del Comune di Pianezza ha affidato al dott. geol. Giuseppe Genovese dello Studio Genovese & Associati l incarico della stesura della Relazione Geologica Tecnica sulle aree oggetto di trasformazione (Terza Fase della Circ. 7/LAP) e della creazione di un progetto informatizzato in ambiente GIS - compatibile con gli standard richiesti dalla Regione Piemonte - di tutta la documentazione geologica, a firma del dott. geol. Guido Pennazzato, a supporto della Variante Strutturale n.11 e finalizzata alla verifica delle condizioni di dissesto e del rischio esistenti sul territorio comunale [così come previsto dal Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino con Deliberazione n 18/2001 del 26/04/2001 e approvato con DPCM il 24/05/2001]. Gli studi geologici e le conseguenti valutazioni di pericolosità geomorfologica e idoneità all utilizzazione urbanistica costituiscono infatti una fase ormai indispensabile e inderogabile nella programmazione e nella pianificazione territoriale, considerati i non trascurabili danni indotti dai fenomeni alluvionali e dissestivi verificatisi negli ultimi decenni. Lo studio è stato redatto nel rispetto di quanto previsto dalla Normativa Nazionale e Regionale vigente ed in particolare : L.R. 56/77 "Tutela ed uso del suolo" e successive modiche ed integrazioni, e relativa Circ. 16/URE; D.M. 11/03/88 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno, delle terre e delle opere di fondazione"; L.R. 45/89 "Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici - Abrogazione Legge Regionale 12 agosto 1981, n.27 ; L. 183/89 "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo"; REGIONE PIEMONTE - Circolare N.7/96/LAP approvata dalla G.R. in data 6 maggio 1996 avente all oggetto : L.R. 5 dicembre 1977 n.56 e s.m.i.: specifiche tecniche per l elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici REGIONE PIEMONTE - Nota Tecnica Esplicativa del Dicembre 1999 alla Circolare N.7/96/LAP L. 3 agosto 1998, n Conversione in Legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 1998, n.180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 29 settembre Atto di indirizzo e coordinamento per l individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all art.1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n
4 Circolare P.G.R. 8/10/1998 n 14 LAP/PET Determinazione delle distanze di fabbricati e manufatti dai corsi d acqua, ai sensi dell art. 96 lett. F) del T.U. approvato con R.D. 25/07/1904 n 523 Circolare P.G.R. 8/7/1999 n 8/PET Adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al Piano Stralcio delle Fasce Fluviali PROGETTO di PIANO stralcio per l ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Interventi sulla rete idrografica e sui versanti - adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino con Deliberazione n 18/2001 del 26/04/2001 e approvato con DPCM il 24/05/2001 D.G.R. 15 luglio 2002 n Indirizzi per l attuazione del PAI nel settore urbanistico. Ordinanza P.C.M n 3274 del 20/03/2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica e s.m.i.. D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni. 2. FINALITA E METODOLOGIA DELLO STUDIO La presente relazione Geologico-Tecnica analizza nel dettaglio le aree interessate da nuovi insediamenti residenziali (aree C), da nuovi insediamenti produttivi o da completamento degli esistenti (aree Dc Dp) e da nuova viabilità (aree De), sulla base e coerentemente con le risultanze degli studi geologici estesi a tutto il territorio, in particolare con la Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell Idoneità alla Utilizzazione Urbanistica a corredo della Variante Strutturale n 11 approvata con Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2010, n con le modifiche ex officio. La descrizione di ciascuna area è stata redatta sotto forma di scheda in cui sono riportati i seguenti dati: Ubicazione, n progressivo di scheda denominazione urbanistica dell area che individua anche la destinazione d uso classe di pericolosità geomorfologica e i relativi aspetti prescrittivi attuale utilizzo, note presenza del vincolo idrogeologico e/o di perimetrazioni PAI o IFFI caratterizzazione geologica, geomorfologica e sismica desunta in particolare dalla CARTA LITOTECNICA (6) e dalla CARTA GEOMORFOLOGICA E DEI DISSESTI (1), caratterizzazione idrogeologica e idraulica desunta in particolare dalla CARTA GEOIDROLOGICA (4) e dalla CARTA DELLA DINAMICA FLUVIALE E DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE (2) Conclusioni e aspetti prescrittivi 3
5 3. PRESCRIZIONI GEOLOGICO-TECNICHE SULLE AREE DI PIANO LOCALITA' Località San Pancrazio Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE C I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. II PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA MODERATA La classe II è applicabile ai versanti a media acclività (pendenze comprese fra 10 e 35 ), senza indizi di dissesto in atto, costituiti da depositi glaciali, da sottili coltri eluvio-colluviali, su substrato subaffiorante; aree site in prossimità di corsi d acqua dove la pericolosità è connessa con modesti episodi di allagamento, ed infine settori di versante soggetti a fenomeni di ruscellamento diffuso. L utilizzazione urbanistica di tali aree è vincolata all adozione ed al rispetto di modesti accorgimenti tecnici, nell ambito del singolo lotto edificatorio o dell intorno significativo, finalizzati al superamento degli elementi di pericolosità geomorfologica. ATTUALE UTILIZZO area prativa VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EmA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità media/moderata (E ma ) NOTE pianeggiante. L estremità sud-occidentale dell area è inserita negli ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità media/moderata (EmA). La metà occidentale dell area ricade entro l unità Fluvioglaciale RISS, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni < 10%. La metà orientale ricade entro l unità del Morenico Mindeliano, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni > 10%. L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale. La sua estremità sud-occidentale ricade nelle aree che in passato sono state sede di ristagni d acqua, per inadeguatezza della rete fognaria, in occasione di eventi meteorici eccezionali (situazione attualmente sanata con adeguati sistemi di smaltimento acqua). La metà occidentale dell area ricade nei depositi ghiaioso sabbiosi a permeabilità medio-alta mentre la metà orientale è caratterizzata da depositi a permeabilità medio-bassa, variabile localmente in funzione della presenza di lenti più o meno impermeabili. 4
6 In riferimento al D.M 14/01/08, le caratteristiche stratigrafiche del sottosuolo consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/ nella porzione di area ricadente in Classe II, e classificata come ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità media/moderata (EmA), in ossequio alle modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n , gli interventi edificatori non dovranno pregiudicare la funzione di laminazione che, nella situazione attuale, le aree stesse hanno e dovrà essere verificato, prima dell inizio dei lavori, che gli interventi previsti non peggiorino la situazione di pericolosità a carico degli edifici esistenti. In questa porzione di area è vietata la realizzazione di locali interrati 5. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 5
7 LOCALITA' Località San Pancrazio Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE C I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. ATTUALE UTILIZZO prativo/seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante ricadente entro l unità Fluvioglaciale RISS, costituita da depositi ghiaiososabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni < 10% L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale e ricade nei depositi ghiaioso sabbiosi a permeabilità medio-alta In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 6
8 LOCALITA' San Pancrazio Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE C I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto della tangenziale (larga 25 m). ATTUALE UTILIZZO prativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale. Il sedime è costituito da depositi a permeabilità medio-bassa, dovuta all abbondante argillificazione degli strati superficiali del terreno. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). 7
9 idonea all utilizzo urbanistico fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. lungo il margine settentrionale sussiste una fascia di rispetto del nuovo tracciato della tangenziale, larga 25 metri, in Classe IIIa e quindi inedificabile 5. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 8
10 LOCALITA' San Pancrazio Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE I C AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. II PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA MODERATA La classe II è applicabile ai versanti a media acclività (pendenze comprese fra 10 e 35 ), senza indizi di dissesto in atto, costituiti da depositi glaciali, da sottili coltri eluvio-colluviali, su substrato subaffiorante; aree site in prossimità di corsi d acqua dove la pericolosità è connessa con modesti episodi di allagamento, ed infine settori di versante soggetti a fenomeni di ruscellamento diffuso. L utilizzazione urbanistica di tali aree è vincolata all adozione ed al rispetto di modesti accorgimenti tecnici, nell ambito del singolo lotto edificatorio o dell intorno significativo, finalizzati al superamento degli elementi di pericolosità geomorfologica. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto della tangenziale (larga 25 m) e di un fosso scolatore che attraversa l area con direzione circa E-O IIIb2 AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA aree in cui a seguito della realizzazione delle opere di difesa sarà possibile la realizzazione di nuove edificazioni, ampliamenti o completamenti (3b s.s.) IIIb4 AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA aree in cui anche a seguito della realizzazione delle opere di difesa non sarà possibile alcun incremento del carico antropico (3b s.s.) ATTUALE UTILIZZO prativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EbA Ambiti soggetti a ristagni d acqua, in corrispondenza di locali depressioni morfologiche con pericolosità elevata (EbA) NOTE pianeggiante. La metà settentrionale dell area, a Nord del fosso scolatore che la attraversa, è in buona parte inserita negli ambiti soggetti a ristagni con pericolosità elevata (EbA). Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. 9
11 L area è attraversata da un fosso scolatore, a Nord del quale si estende l area depressa soggetta a ristagni e penalizzata dal punto di vista urbanistico essendo inserita nelle Classi IIIa (per la parte inedificata) e IIIb2 (per l edificato) a cui è inoltre associata la classificazione EbA che contraddistingue le aree ad elevata pericolosità. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea a nuovi insediamenti per le sole porzioni in Classe I e in Classe II, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi e, per le aree con perimetrazione EbA, le limitazioni di cui all art.9 delle N.T.A. del PAI: 1. interventi di manutenzione e pulizia del reticolato idrografico minore, se esistente 2. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 3. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 4. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 5. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 10
12 LOCALITA' Concentrico, via Druento Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE C I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. ATTUALE UTILIZZO prativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale. Il sedime è costituito da depositi a permeabilità medio-bassa, dovuta all abbondante argillificazione degli strati superficiali del terreno. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 11
13 LOCALITA' Concentrico, via Tetti Miglio Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE libere di completamento residenziale confermate C I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto (larga 10 m) di un fosso scolatore sussistente lungo il ciglio Sud di via Cassagna. ATTUALE UTILIZZO Prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. Il sedime è costituito da depositi a permeabilità medio-bassa, dovuta all abbondante argillificazione degli strati superficiali del terreno. La sub-area posta più a Sud è limitata lungo la via Cassagna da un fosso scolatore a cui è attribuita una fascia di inedificabilità di 10 metri dal ciglio spondale In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). 12
14 idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. interventi di manutenzione e pulizia del reticolato idrografico minore, se esistente 2. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 3. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 4. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 5. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 13
15 LOCALITA' A Est di Via Aldo Moro, nel tratto da Largo Dossetti a via Levante Argomento : EDILIZIA RESIDENZIALE I C AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. II PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA MODERATA La classe II è applicabile ai versanti a media acclività (pendenze comprese fra 10 e 35 ), senza indizi di dissesto in atto, costituiti da depositi glaciali, da sottili coltri eluvio-colluviali, su substrato subaffiorante; aree site in prossimità di corsi d acqua dove la pericolosità è connessa con modesti episodi di allagamento, ed infine settori di versante soggetti a fenomeni di ruscellamento diffuso. L utilizzazione urbanistica di tali aree è vincolata all adozione ed al rispetto di modesti accorgimenti tecnici, nell ambito del singolo lotto edificatorio o dell intorno significativo, finalizzati al superamento degli elementi di pericolosità geomorfologica. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto della tangenziale (larga 25 m) e di un fosso scolatore che attraversa l area con direzione circa E-O ATTUALE UTILIZZO prativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EbA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità elevata (EbA), compresi tra la bealera di pianezza e sue derivazioni e il rio Fellone. NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. La metà Ovest dell area è inserita in Classe I mentre la metà Est, più depressa, risulta in Classe II. All estremità Nord e all estremità Sud l area è rispettivamente lambita e attraversata da due derivazioni della bealera di Pianezza. Questi settori, peraltro di esigua estensione, risultano penalizzati dal punto di vista urbanistico essendo inseriti nella Classe IIIa a cui è inoltre associata la classificazione EbA che contraddistingue le aree ad elevata pericolosità. 14
16 In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea a nuovi insediamenti per le sole porzioni in Classe I e in Classe II, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi e, per i settori perimetrati in EbA, le limitazioni di cui all art.9 delle N.T.A. del PAI: 1. interventi di manutenzione e pulizia del reticolato idrografico minore, se esistente 2. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 3. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 4. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08, al D.M /05 e al D.M. 11/03/88 5. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 15
17 LOCALITA' Via Maiolo, via Cuneo Argomento : EDILIZIA artigianale/ commerciale Dc Dp 4 8 I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. ATTUALE UTILIZZO prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale. Il sedime è costituito da depositi a permeabilità medio-bassa, dovuta all abbondante argillificazione degli strati superficiali del terreno. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 16
18 LOCALITA' via Signagatta angolo via San paolo Argomento : EDILIZIA artigianale/ commerciale Dc Dp 10 9 IIIb2 AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA aree in cui a seguito della realizzazione delle opere di difesa sarà possibile la realizzazione di nuove edificazioni, ampliamenti o completamenti (3b s.s.) ATTUALE UTILIZZO prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EmA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità media/moderata (EmA) NOTE pianeggiante inserita negli ambiti esondabili da parte della Bealera di Pianezza con pericolosità media/moderata (EmA). L area ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. Nelle modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n l area è perimetrata tra le aree esondabili dalla Bealera di Pianezza ed ascritta tra i dissesti areali di intensità moderata (EmA). In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). Nelle modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n è riportata la seguente prescrizione vincolante: prima dell inizio dei lavori di ampliamento o di nuova costruzione dovranno essere effettuati adeguati approfondimenti degli studi idraulici e dovrà essere aggiornato il cronoprogramma degli interventi di riassetto territoriale per la messa in sicurezza degli ambiti edificati. Nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 17
19 LOCALITA' via Biella Argomento : EDILIZIA artigianale/ commerciale Dc Dp I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. IIIb2 AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA aree in cui a seguito della realizzazione delle opere di difesa sarà possibile la realizzazione di nuove edificazioni, ampliamenti o completamenti (3b s.s.) ATTUALE UTILIZZO prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EbA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità elevata (EbA) NOTE pianeggiante in parte inserita negli ambiti esondabili da parte della Bealera di Pianezza con pericolosità elevata (EbA). L area ricade entro l unità Fluvioglaciale RISS, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni < 10% Nelle modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n la metà Nord dell area è perimetrata tra le aree esondabili dalla Bealera di Pianezza ed ascritta tra i dissesti areali di intensità elevata (EbA). In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). 18
20 La porzione di area ricadente entro la Classe I risulta idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 Per la metà Sud dell area ricadente in Classe IIIb2 si rimanda alle seguenti modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n : prima dell inizio dei lavori di ampliamento o di nuova costruzione dovranno essere effettuati adeguati approfondimenti degli studi idraulici e dovrà essere aggiornato il cronoprogramma degli interventi di riassetto territoriale per la messa in sicurezza degli ambiti edificati Nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 19
21 LOCALITA' via Maiolo Argomento : EDILIZIA artigianale/ commerciale Dc Dp I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto (larga 10 m) della bealera di Pianezza e del canale di Venaria. IIIb2 AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA aree in cui a seguito della realizzazione delle opere di difesa sarà possibile la realizzazione di nuove edificazioni, ampliamenti o completamenti (3b s.s.) ATTUALE UTILIZZO prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO art.9 delle N.T.A. del PAI EmA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità media/moderata (EmA) EbA Ambiti soggetti ad allagamento con pericolosità elevata (EbA) NOTE La metà orientale dell area (più depressa di alcuni metri e separata dalla metà occidentale da una scarpatella morfologica al cui piede scorre la bealera di Pianezza) ricade entro l unità Fluvioglaciale RISS, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni < 10%. La metà occidentale ricade entro l unità del Fluvioglaciale Mindel, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni > 10%. Nelle modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n la metà Est dell area è inserita negli ambiti esondabili da parte della Bealera di Pianezza con pericolosità elevata (EbA), affiancata verso Ovest da una fascia a cui è stata attribuita pericolosità media/moderata (EmA). 20
22 In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). La porzione di area ricadente entro la Classe I risulta idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 Per la parte dell area ricadente in Classe IIIb2 si rimanda alle seguenti modificazioni introdotte ex officio di cui all allegato A alla deliberazione G.R. n : prima dell inizio dei lavori di ampliamento o di nuova costruzione dovranno essere effettuati adeguati approfondimenti degli studi idraulici e dovrà essere aggiornato il cronoprogramma degli interventi di riassetto territoriale per la messa in sicurezza degli ambiti edificati Nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 21
23 NUOVA VIABILITA Rotatoria all intersezione di via Praglia, via Givoletto e via La Cassa Rotatoria Praglia 12 I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. ATTUALE UTILIZZO prativo / seminativo VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE pianeggiante. Essa ricade entro l unità del Morenico Mindeliano, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni > 10%. L area è caratterizzata da depositi a permeabilità medio-bassa, variabile localmente in funzione della presenza di lenti più o meno impermeabili In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 22
24 NUOVA VIABILITA Prolungamento verso Ovest di via Cuneo fino all innesto in via Enzo Ferrari Via Cuneo 13 I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. ATTUALE UTILIZZO Strada sterrata alberata VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE In corrispondenza del sedime del nuovo segmento stradale sussiste attualmente una strada campestre alberata, pianeggiante. Essa ricade entro l unità Fluvioglaciale MINDEL, costituente un alto terrazzo ondulato con paleosuolo di colore rosso intenso, fortemente argillificato: i ciottoli si presentano molto alterati e sono frequenti le laccature nerastre di ossido di manganese. L area si situa in posizione distale da elementi del reticolo idrografico superficiale. Il sedime è costituito da depositi a permeabilità medio-bassa, dovuta all abbondante argillificazione degli strati superficiali del terreno. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). idonea all utilizzo urbanistico, fatti salvi gli accertamenti di cui ai seguenti aspetti prescrittivi : 1. corretto smaltimento delle acque ricadenti all interno del lotto/area nel rispetto del reticolato idrografico esistente 2. rispetto delle prescrizioni di cui all art.12 del P.A.I. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiale 3. rispetto delle prescrizioni di cui al D.M. 14/01/08 e al D.M. 11/03/88 4. nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 23
25 NUOVA VIABILITA Prolungamento verso Sud di via Verbania fino all innesto in via Torino Via Verbania 14 I AREE CARATTERIZZATE DALL ASSENZA DI PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA Rientrano in questa classe le aree stabili dei principali nuclei abitati, le porzioni di pianura prive di corsi d acqua e di sistemi di falda superficiali, i settori di versante a bassa acclività e caratterizzati dall assenza di indizi di dissesto. IIIa AREE CARATTERIZZATE DA ELEVATA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA La Classe 3a identifica porzioni di territorio inedificate con caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti: in questo caso corrispondono alla fascia di rispetto (larga 10 m) della bealera di Pianezza e di un suo fosso derivatore ATTUALE UTILIZZO VINCOLI DI CARATTERE GEOLOGICO NOTE Strada sterrata alberata Il tracciato ricade entro l unità Fluvioglaciale RISS, costituita da depositi ghiaioso-sabbiosi con limo ed argilla in concentrazioni < 10% Nel tratto Sud, da via Torino a via Vercelli, il sedime del nuovo segmento stradale corre in piano in sponda sinistra della Bealera di Pianezza e ricade in parte e in toto entro la fascia di rispetto del corso d acqua (larga 10 metri) inserita in Classe IIIa. La Bealera di Pianezza compie poi una curva verso Ovest attraversando la viabilità in progetto e proseguendo, tombinata, al di sotto della via Vercelli. A Nord della via Vercelli la nuova viabilità prosegue sull attuale sedime di un fosso di scolo, collegato alla suddetta Bealera, e ricade quasi in toto entro la fascia di rispetto del fosso (larga 10 metri) inserita in Classe IIIa. In riferimento al D.M 14/01/08, la suddetta stratigrafia e le caratteristiche geotecniche consentono di inquadrare in via preliminare il sedime nell ambito della categoria di sottosuolo di tipo C Depositi di terreno a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS 30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<N SPT <50 nei terreni a grana grossa e 70<c u <250 kpa nei terreni a grana fina). 24
26 In Classe IIIa è ammessa l attuazione di opere di interesse pubblico, non diversamente localizzabili (strade, parcheggi, linee elettriche, edifici per impianti tecnologici, fognature, acquedotti, ecc.); in particolare è ammessa la viabilità, solo se non altrimenti localizzabile, finalizzata al necessario collegamento di zone residenziali o produttive esistenti o previste dal P.R.G. e dai P.P., con gli eventuali attraversamenti del reticolo idrografico minore; È ammessa la modificazione del percorso dei corsi d acqua naturali o artificiali non demaniali, purché tale intervento sia compatibile con le caratteristiche morfologiche ed idrauliche rilevate e verificate attraverso appositi studi. A seguito dello spostamento del tracciato dei corsi d acqua non demaniali si dovrà traslare la fascia di rispetto ad esso associata e nel contempo la fascia attuale dovrà essere eliminata. Si rammenta che, salvo che per opere di attraversamento viabilistico non è consentita la copertura dei corsi d'acqua (così come da D. Lgs. n. 152/99 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i). Nella documentazione geologica geotecnica a corredo di ciascun progetto riguardante l area dovrà comunque essere riportata la caratterizzazione dei sottosuoli nelle categorie A, B previste dal punto del D.M. 14/01/08 previa esecuzione delle necessarie prove geofisiche e/o geotecniche 25
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