Sentenze della Corte costituzionale, della Corte di cassazione, della Corte dei conti, del Tar Lombardia.

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1 Sentenze della Corte costituzionale, della Corte di cassazione, della Corte dei conti, del Tar Lombardia. Corte costituzionale, sentenza n. 152 del 21 giugno 2013 Nella sentenza i giudici ricordano che i direttori generali delle ASL sono figure tecnico-professionali che non hanno un legame diretto con l organo politico, conseguentemente dichiarano la illegittimità costituzionale dell art. 18 bis comma 1, della legge della regione Campania n. 32/94, inserito dalla legge n. 18/2012 la quale definisce nuove modalità, regolate da un disciplinare, per la nomina dei direttori generali delle ASL, stabilendo altresì la decadenza dei direttori generali in carica, dopo sessanta giorni dalla pubblicazione del disciplinare. La disposizione in questione si pone in contrasto con l art. 97 cost. violando i principi di buon andamento dell azione amministrativa, nonché i principi di efficienza, efficacia ed imparzialità. Sentenza Corte cost. n Corte costituzionale, sentenza n. 167 del 1 luglio 2013 Viene dichiarata la illegittimità costituzionale dell art. 12 comma 4 della legge n. 12/2012 della regione Lombardia che prevede l inquadramento, nei ruoli pubblici, di personale dipendente di società compartecipate di diritto privato, senza previo superamento di concorso pubblico. Sentenza Corte cost. n Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n del 13 giugno 2013 Nella sentenza la Corte definisce quali caratteristiche deve avere la contestazione dell addebito, la cui finalità è quella di consentire al dipendente di esercitare pienamente la sua difesa, 1 / 6

2 stabilendo che: la previa contestazione dell addebito, necessaria in funzione dei licenziamenti qualificabili come disciplinari, ha lo scopo di consentire al lavoratore l immediata difesa e deve conseguentemente rivestire il carattere della specificità, che è integrato quando sono fornite le indicazioni necessarie ed essenziali per individuare, nella materialità, il fatto o i fatti nei quali il datore di lavoro abbia ravvisato infrazioni disciplinari o comunque comportamenti in violazione dei doveri di diligenza e fedeltà. Corte dei conti, delibera n. 10 del 9 maggio 2013 Con la presente deliberazione la Corte ha negato il visto ad alcuni contratti di consulenza esterna attribuiti dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I giudici hanno infatti ritenuto che i provvedimenti del Dipartimento abbiano violato, sotto diversi profili, il disposto dell art. 7 comma 6 del d.lgs. n. 165/2001, sia per quanto riguarda il cristallizzarsi di tali incarichi e collaborazioni, che venivano ormai affidati da oltre un quinquennio e sempre agli stessi soggetti; sia per il compenso attribuito, sempre il massimo a prescindere da ogni valutazione sul profilo professionale del collaboratore; sia per il conferimento di incarichi plurimi in capo al medesimo soggetto. La scelta sempre delle medesime persone non risponde ai principi di razionalità, trasparenza e non discriminazione che deve possedere l azione amministrativa. Deliberazione Corte conti n Corte dei conti, sezione controllo regione Veneto, deliberazione n. 168 del 2013 Enti locali - maggiorazione orario part-time rispetto limiti di spesa personale. 2 / 6

3 La sezione regionale si esprime circa la possibilità di non considerare come assunzione l incremento della percentuale di servizio part-time di un dipendente assunto con contratto a tempo indeterminato, senza che tale maggiorazione della percentuale delle ore di lavoro possa essere considerata come nuova assunzione. Le conclusioni dei giudici ribadiscono il consolidato orientamento della giurisprudenza consultiva della Corte dei conti (sezione controllo regione Toscana n. 198/2011; sezione controllo regione Campania n. 496/2011; sezione controllo Emilia Romagna n. 8/2012; sezione controllo regione Lombardia n. 462/2012) secondo il quale la semplice trasformazione della percentuale lavorativa di un dipendente con contratto full-time, a tempo indeterminato, e successivamente trasformato in contratto part-time, non costituisca una nuova assunzione e può considerarsi ammissibile, nella misura in cui vengano rispettati i limiti e vincoli in materia di spesa per il personale, non vada computato come nuova assunzione. Corte dei conti, sezione controllo regione Puglia, deliberazione n del 2013 Enti locali - retribuzione dirigenti compensi aggiuntivi per incarichi ad interim danno erariale. I giudici intervengono sulla retribuzione spettante ai dirigenti, ribadendo il principio della onnicomprensività della retribuzione dei dipendenti ed in particolare del personale con qualifica dirigenziale; in tal senso depone l art. 24 del d.lgs. n. 165/2001 che inibisce la corresponsione di emolumenti aggiuntivi per l espletamento di funzioni o mansioni rientranti nei compiti dirigenziali. Pertanto, sostiene il Collegio, che il sistema contrattuale retributivo prevede ben precisi e vincolati iter procedurali per far luogo ad eventuali aumenti stipendiali a favore di dirigenti pubblici, all evidente scopo di assicurare quella compatibilità finanziaria che deve sorreggere ogni scelta seppure discrezionale della P.A. nell organizzazione della propria attività. Quindi le singole amministrazioni non possono determinare autonomamente nuove voci retributive al di là di quelle previste nei contratti a ciò ostando il disposto dell art. 2, comma 3, del d.l.gs. n. 165/2001, che devolve esclusivamente a quest ultima la fissazione delle regole relative al trattamento economico. Corte dei conti, sezione controllo regione Emilia Romagna, deliberazione n. 224 del 2013 Enti locali - personale - limite valore buoni pasto. 3 / 6

4 I giudici intervengono sulla interpretazione dell art. 5, comma 7, d.l. n. 95/2012, convertito nella l. n. 135/2012, nella parte in cui prevede che, a decorrere dal 2012, il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale delle amministrazioni pubbliche, non può superare il valore di 7,00 euro, le eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre La lettura della norma da parte dei giudici, tiene conto della ratio di contenimento della spesa pubblica, per la quale la norma è stata introdotta nell ordinamento e pertanto il senso è che il costo massimo che il datore di lavoro pubblico può sostenere per l erogazione dei pasti a favore dei dipendenti che ne abbiano diritto non può superare il predetto limite sia nell ipotesi di utilizzazione dei buoni pasto, sia nell ipotesi di gestione del servizio mensa mediante convenzione con esercizi pubblici. Deliberazione Corte conti Emilia Romagna n Corte dei conti, sezione controllo regione Sicilia, deliberazione n del 2013 Incarichi esterni - interpretazione art. 7 d.lgs. n. 165/2001. I giudici della sezione si esprimono relativamente all attribuzione, da parte di un Ente, di un incarico a un soggetto esterno all amministrazione, in contrasto con i dettami dell art. 7, del d.lgs. n. 165/2001, vista la non veridicità della motivazione dell atto di conferimento relativamente all assenza di personale interno. Le argomentazioni addotte ribadiscono quanto già affermato dalla stessa sezione (sentenza n. 1807/2010) riguardo i conferimenti di incarichi di consulenza a soggetti esterni, che possono essere attribuiti ove i problemi di pertinenza dell amministrazione richiedano conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze del personale dipendente conseguentemente implichino conoscenze specifiche che non si possono nella maniera più assoluta riscontrare nell apparato amministrativo. Tali principi costituiscono una regola di legittimità amministrativa la cui osservanza può essere oggetto di sindacato giurisdizionale nel senso che comporta il controllo della loro concreta applicazione. Questa argomentazione, a parere dei giudici, trova una generale conferma nella giurisprudenza di questa Corte che quando il legislatore pone agli amministratori pubblici il divieto di tenere un determinato comportamento al fine precipuo di evitare una spesa, ritenendola implicitamente non utile, è sufficiente che la spesa si effettui contra legem perché si realizzi il danno (Sez. appello Sicilia n. 48/2007). 4 / 6

5 Pertanto, riscontrando nella deliberazione dell amministrazione l illiceità della motivazione e la contrarietà a norme imperative e il conseguente danno erariale condannano i convenuti al pagamento di una somma a titolo di risarcimento. Deliberazione Corte conti Sicilia n Corte dei conti, sezione controllo regione Sicilia, deliberazione n del 26 giugno 2013 Illegittima fruizione permessi sindacali giurisdizione ordinaria. La sezione interviene in ordine ad una contestazione riguardante l illegittima fruizione di permessi sindacali, per affermare che l intera materia sindacale di cui alla legge n. 300/1973, sia quella relativa alla libertà sindacale che l attività sindacale, non può che rientrare, unitariamente, nell ambito della giurisdizione ordinaria. Deliberazione Corte conti Sicilia n Corte dei conti,-sezione controllo regione Sicilia, deliberazione n del 2013 Personale docente - retribuzione illecitamente percepita - danno erariale. L espletamento dell attività di insegnante di sostegno, prestata in assenza dei requisiti professionali previsti dalla normativa vigente, in particolare, uno specifico titolo di specializzazione, che allo stato attuale della legislazione è requisito fondamentale ed indispensabile per lo svolgimento di tale prestazione, integra, a parere dei giudici della sezione, l illecito erariale ovvero una condotta che attiva la responsabilità del convenuto per l indebita percezione delle retribuzioni contestate e che esclude in radice la possibilità di esercitare il 5 / 6

6 potere di riduzione dell addebito. Deliberazione Corte conti Sicilia n Tar Lazio, sezione seconda, sentenza n del 25 giugno 2013 Gli amministratori pubblici e i componenti degli organi collegiali hanno il dovere di astenersi dal partecipare alle deliberazioni in presenza di un personale conflitto di interessi. Tale dovere discende dai principi costituzionali, di cui all art. 97, di imparzialità e buon andamento della P.A., nonché dai codici etici delle amministrazioni pubbliche. Sentenza TAR lazio n bilotta@aranagenzia.it orsini@aranagenzia.it 6 / 6