CITTÀ DI CAMPOSAMPIERO (Provincia di Padova)
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- Alberto Bini
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1 Gli interventi in aree degradate in relazione alle attività produttive con particolare riferimento alla legge regionale n. 50/2012 e al regolamento attuativo.
2 finalità: Salvaguardare la libertà d impresa e garantire la concorrenza sia nell accesso al mercato che nel suo funzionamento corretto e trasparente; Promuovere la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del commercio; Fondare lo sviluppo del sistema commerciale sul criterio del minor consumo del territorio, incentivando gli interventi di recupero e riqualificazione urbanistica; Rigenerare l economia ed il tessuto sociale culturale urbano attraverso la valorizzazione del commercio nell ambito dei centri storici e urbani;
3 Norme di favore per i centri storici Possono essere autorizzate medie e grandi strutture di vendita, purché vi sia la compatibilità urbanistica Per le medie strutture con superficie di vendita superiore a mq e per le grandi strutture di vendita non è richiesta la localizzazione urbanistica dell area Le grandi strutture di vendita all interno dei centri storici sono autorizzate dal comune senza necessità di attivare la procedura di conferenza di servizi Non è prevista la corresponsione dell onere di sostenibilità Convenzionamento con il Comune ai fini della determinazione delle dotazioni di parcheggio per le medie e grandi strutture di vendita Riduzione degli oneri di urbanizzazione sino ad un massimo del 50%
4 La legge regionale n. 50 prevede altresì una nozione di centro storico richiamando a tal fine la normativa regionale urbanistica (articolo 40 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 ai sensi del quale i centri storici corrispondono agli agglomerati insediativi urbani che conservano nell organizzazione territoriale, nell impianto urbanistico o nelle strutture edilizie i segni di una formazione remota e di proprie originarie funzioni economiche, sociali, politiche o culturali»). Costituiscono parte integrante di ciascun centro storico le aree in esso ricomprese o circostanti che, pur non avendo le caratteristiche di cui al comma 1, sono ad esse funzionalmente collegate in quanto interessate da analoghi modi d'uso.
5 Art. 4 - Indirizzi regionali. Cosa devono fare i Comuni per adeguare la propria strumentazione urbanistica Individuare attraverso delibera: -il centro urbano; -le aree degradate da riqualificare. La deliberazione è preceduta da adeguate forme di pubblicità al fine di acquisire e valutare eventuali proposte di individuazione delle suddette aree.
6 l.r. 50/2012 art. 3 m) centro urbano: porzione di centro abitato, individuato ai sensi dell articolo 3, comma 1, punto 8), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 Nuovo codice della strada, caratterizzata dal tessuto urbano consolidato, con esclusione delle zone produttive periferiche e delle zone prive di opere di urbanizzazione o di edificazione;
7 Regolamento art. 2 Alla deliberazione sono allegati: a) la perimetrazione delle aree degradate, da redigere su cartografie in scala 1: 5000; b) le schede descrittive di ciascuna area che illustrano sinteticamente la presenza dei requisiti di cui al comma 3 (aree o strutture dismesse e degradate), gli obiettivi generali e gli indirizzi per le azioni di riqualificazione, le eventuali destinazioni d'uso incompatibili e le eventuali ulteriori misure di tutela ritenute necessarie.
8 a) degrado edilizio, riferito alla presenza di un patrimonio architettonico di scarsa qualità, obsoleto, inutilizzato, sottoutilizzato o impropriamente utilizzato, inadeguato sotto il profilo energetico, ambientale o staticostrutturale; b) degrado urbanistico, riferito alla presenza di un impianto eterogeneo, disorganico o incompiuto, alla scarsità di attrezzature e servizi, al degrado degli spazi pubblici e alla carenza di aree libere, alla presenza di attrezzature ed infrastrutture o non compatibili, dal punto di vista morfologico, paesaggistico, ambientale o funzionale, con il contesto di riferimento; c) degrado socio-economico, riferito alla presenza di condizioni di abbandono, di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli immobili, di impropria o parziale utilizzazione degli stessi, di fenomeni di impoverimento economico e sociale o di emarginazione.
9 Contenuti Il regolamento regionale detta, in primo luogo, i criteri urbanistici per la localizzazione di nuove aree a destinazione commerciale al di fuori dei centri storici per: a) medie strutture con superficie di vendita superiore a mq ; b) grandi strutture di vendita. Novità di maggior rilievo Approccio sequenziale Valutazione integrata degli impatti
10 Approccio sequenziale E un criterio di localizzazione urbanistica di matrice anglosassone che assicura la priorità agli interventi commerciali in centro urbano e favorisce gli interventi di riqualificazione urbanistica; al di fuori del centro urbano - che dovrà essere appositamente perimetrato - una volta accertata dal Comune la non disponibilità di aree idonee all interno del centro urbano medesimo, è consentito l insediamento commerciale nei seguenti casi: a) interventi di recupero e riconversione di strutture o aree dismesse e degradate; b) interventi diretti a consolidare i poli commerciali esistenti (costituiti da medie o grandi strutture di vendita) a condizione che la relativa variante non determini consumo di suolo agricolo;
11 Adeguamento approccio sequenziale art. 2, comma 11, Reg. 1/2013 Il criterio dell approccio sequenziale si verifica in presenza di entrambe le seguenti condizioni: a) il Comune deve dare conto dell inesistenza di aree di insediamento disponibili e di adeguate dimensioni all interno del centro storico e del centro urbano; continua
12 Adeguamento approccio sequenziale b) nel caso in cui sussista la condizione di cui alla lettera a), è consentita la localizzazione al di fuori del centro urbano in presenza delle ulteriori seguenti condizioni, tra loro alternative: b.1) l iniziativa commerciale deve consistere in un intervento di recupero e riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse e degradate, secondo le disposizioni di cui ai commi precedenti; b.2) l iniziativa deve consolidare polarità commerciali esistenti e cioè ricadere in aree in cui sono presenti altre attività commerciali di medie o grandi strutture di vendita, purché la relativa variante urbanistica non comporti il consumo di suolo agricolo
13 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE 1. Sono considerati di rilevanza regionale, se situati al di fuori dei centri storici, i seguenti interventi: a) superiore a mq. conformi allo strumento urbanistico comunale; b) ampliamenti superiore al 30% delle grandi strutture di cui al punto a) sempre conformi allo strumento urbanistico comunale;
14 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE c)superiore a mq. che richiedono apposita variante urbanistica di localizzazione; d)ampliamenti superiore al 30% delle grandi strutture di cui al punto c) e che richiedono apposita variante urbanistica di localizzazione; e)apertura di grandi strutture di vendita in aree ricadenti negli ambiti territoriali di rilevanza regionale area contigua al porto di Venezia-Marghera e alle cittadelle aeroportuali
15 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE I criteri per l approccio sequenziale si applicano anche agli accordi di programma in variante con esclusione: a) varianti funzionali ad un intervento commerciale di ampliamento; b) varianti funzionali ad interventi commerciali di valorizzazione di complessi sportivi di interesse regionale situati all interno dei comuni capoluogo.
16 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE Questi interventi sono soggetti ad un accordo di programma ai sensi dell articolo 34 del D.Lgs n. 267 del 2000, nel rispetto di quanto previsto dal regolamento regionale di cui all articolo 4.
17 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE forme di perequazione L accordo di programma può, e deve nei casi di variante urbanistica, contenere forme di perequazione urbanistica ai sensi della legge regionale n. 11/2004, destinate alla riqualificazione del centro urbano. Al fine di perseguire gli obiettivi di sostenibilità territoriale e sociale, gli interventi relativi alle grandi strutture di vendita non ubicate all interno dei centri storici sono subordinati alla corresponsione di un onere aggiuntivo calcolato in una percentuale non superiore al 30 per cento degli oneri di urbanizzazione primaria (1)
18 VALUTAZIONE INTEGRATA DEGLI IMPATTI ( cd a impatto zero ) Si fonda sulle seguenti verifiche : a) verifica di compatibilità dell intervento (ai fini della quale deve essere conseguito un punteggio minimo di ammissibilità); b) verifica di sostenibilità (in caso di superamento della verifica di compatibilità): è fondata su un meccanismo che prevede il calcolo di un coefficiente di impatto riferito a ciascun intervento ommerciale ed il suo azzeramento attraverso apposite misure di compensazione.
19 VALUTAZIONE INTEGRATA DEGLI IMPATTI verifica di compatibilità 1) componente urbanistico - territoriale che accerta: - la coerenza della previsione delle nuove aree per grandi strutture di vendita con il criterio dell approccio sequenziale; - la coerenza della previsione urbanistica (con PRG o PI) dell area già idonea all insediamento di grandi strutture di vendita o parco commerciale alla data di entrata in vigore della legge regionale; - la compatibilità dell iniziativa commerciale in relazione alla co-pianificazione urbanistica di livello intercomunale, nonché alla previsione insediativa sulla base di accordi di programma tra enti locali con, o senza, la partecipazione della regione; - la compatibilità dell iniziativa commerciale in relazione al sistema della viabilità e dei trasporti; 2) componente ambientale che prevede una serie di misure atte a contenere l impatto sull ambiente generato dall insediamento commerciale; 3) componente c.d. di responsabilità sociale: prevede alcune misure finalizzate allo sviluppo occupazionale, alla valorizzazione delle produzioni locali e all erogazione di servizi al consumatore etc.;
20 VALUTAZIONE INTEGRATA DEGLI IMPATTI verifica di sostenibilità Il coefficiente di impatto dell intervento viene calcolato in base ai seguenti criteri: livello di compatibilità dimensione dell intervento riferito alle nuove aperture tipologia distributiva localizzazione tipologia autorizzativa consistenza demografica
21 VALUTAZIONE INTEGRATA DEGLI IMPATTI verifica di sostenibilità Ai fini della verifica di sostenibilità, il regolamento regionale prevede le seguenti tipologie di misure di compensazione atte a rendere sostenibili gli interventi commerciali: 1) misure di natura territoriale-ambientale, orientate ad azioni di compensazione ambientale, al risparmio energetico, alla produzione di energia alternativa, alla riduzione della produzione dei rifiuti, alle sistemazioni a verde etc.; 2) misure c.d. di responsabilità sociale, finalizzate al consolidamento dello sviluppo occupazionale, alla valorizzazione delle produzioni agricole locali e specializzate, alla promozione di servizi e di politiche attive a favore dell attività commerciale all interno dei centri storici e urbani, alla previsione di servizi al consumatore etc.;
22 INTERVENTI DI RILEVANZA REGIONALE parcheggi Esercizi di vicinato Medie strutture Grandi strutture Centro storico Def. dallo strum urb. Convenzione convenzione Centro urbano I Definite dallo st urb anche in dero-ga alla lr 11/04 Definite dallo strum. urb anche in deroga alla lr 11/04 Completamento 0,4 mq/mq. espans./ristrutt. 0,5 mq/mq Fuori del centro urbano Def. dallo strum urb Definite dallo strum. urb anche in deroga alla lr 11/04 (1)
23 GRAZIE DELL ATTENZIONE bruno berto Regione Veneto
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