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2 INDICE 1. Premessa 2. Relazione 2.1. Inquadramento geografico e idrografico 2.2. Caratteristiche climatiche, idrogeologiche e pedologiche 2.3. Vicende storiche e passate utilizzazioni boschive 2.4. Elementi socio-economici 2.5. Stato degli usi civici 2.6. Vincoli esistenti 2.7. Consistenza, estensione, tipologia e descrizione del complesso boscato da assestare 3. Formazione del particellare e delle comprese 4. Rilievo tassatorio e quadro descrittivo dei rilievi del soprassuolo 5. Stima della provvigione legnosa e piano dei tagli 5.1. Determinazione della provvigione 5.2. Ripresa e piano dei tagli 5.3. Viabilità e manufatti 6. Altre utilizzazioni 6.1. Pascolo 6.2. Raccolta dei prodotti secondari 6.3. Opere di miglioramento 7. Modalità di godimento per l esercizio degli Usi Civici nei terreni Comunali 8. Regolamento del pascolo 9. Conclusioni 10. Cartografia Carta silografica al su base CTR Regione Campania Carta silografica al su base catastale Carta dei miglioramenti al su base CTR Regione Campania Carta delle aree soggette a rischio idrogeologico al Carta geologica al Allegati: A) Schema di Libro Economico B) Decreto di liquidazione degli usi civici C) Tavola generale delle querce allevate a ceduo D) Tavola generale delle querce allevate ad alto fusto E) Tavola generale dell alto fusto della Douglasia F) Parere dell Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno 2

3 1.PREMESSA Le leggi regionali n. 27 del , n. 13 del , e n. 11 del , nell ambito degli obiettivi di sviluppo economico e sociale della Campania, perseguono le seguenti finalità: la conservazione, il miglioramento e l'ampliamento del bosco; l'incremento della produzione legnosa: la valorizzazione delle bellezze naturali e paesaggistiche; la tutela e l'incremento della fauna selvatica anche attraverso la costituzione di parchi e riserve naturali; la difesa del suolo e la sistemazione idraulico-forestale; la prevenzione e la difesa dei boschi dagli incendi; la conservazione ed il miglioramento dei pascoli montani; la massima occupazione della manodopera rapportata alle singole realtà territoriali al fine di contribuire al mantenimento delle popolazioni montane a presidio del territorio. In particolare la legge n. 11 del , all articolo 10, impone ai Comuni e agli altri enti pubblici l'utilizzo dei beni silvo-pastorali in conformità di appositi piani di assestamento con validità decennale. I piani di assestamento, nati come freno all indiscriminato sfruttamento dei boschi, si pongono l obiettivo di individuare un equilibrato rapporto tra la ripresa e le possibilità incrementali del bosco, anche con miglioramento delle sue strutture presenti per una maggiore efficienza produttiva e protettiva. Il comune di Torella dei Lombardi (AV) con Determina del Responsabile dell Area Tecnica n 130 del ha conferito l incarico al Dott. Forestale Salvante Roberto e Dott. Agronomo Iuorio 3

4 Raffaele di redigere la revisione del precedente Piano di Assestamento Forestale dei propri beni silvo-pastorali per il decennio Il Piano di Assestamento dei boschi del comune di Torella dei Lombardi rappresenta lo strumento con cui l'amministrazione Comunale programma, per la durata di un decennio, l'utilizzazione del proprio patrimonio boschivo. 2. RELAZIONE 2.1. Inquadramento geografico e idrografico Torella dei Lombardi è inserita nel paesaggio tipico delle zone sub-appenniniche che alterna ampie zone collinari, larghe depressioni vallive, alle dorsali rocciose, propaggini dei Monti Picentini, ed è un territorio caratterizzato da numerosi corsi d acqua, su tutti l Ofanto. L Alta Irpinia è un territorio dove non pochi sono i laghi da visitare, tra i più incantevoli quelli di Monticchio con le sue importanti acque sorgive, e quello di Conza della Campania circondato da un oasi naturalistica. Di grande bellezza è anche la Cascata Borgo Sano, le cui acque un tempo alimentavano un mulino a pale nel territorio di Lioni. Torella dei Lombardi sorge a 666 mt. sul livello del mare, ha un estensione territoriale pari a 26 Km² con una densità pari a 85 abitanti per Km²; gli attuali abitanti risultano essere abitanti; Confina con i comuni di Castelfranci, Nusco, Paternopoli, Sant'Angelo dei Lombardi e Villamaina e risente in particolare della vicinanza del comune di Lioni, che rappresenta il riferimento economico e commerciale. Il territorio comunale è servito dalla strada Ofantina, che da Avellino conduce a Lioni, e dalla Strada provinciale Torella Villamiana; il territorio fa parte della Comunità Montana Alta Irpinia. 4

5 Dal punto vista idrografico il territorio dell Alta Irpinia è caratterizzato da numerosi corsi d acqua come il fiume Ofanto, il più importante fra essi. L'Ofanto, con un bacino di kmq, sorge dalle pendici dei Monti Picentini, fra il Monte Forte (640 m) e il Monte Gugliano (860 m), nel territorio di Nusco e di Torella dei Lombardi (in località Cesine) e segna, per gran parte, del suo percorso il confine tra le province di Avellino, Potenza, Foggia e Bari, sfociando nel mare Adriatico nel golfo di Manfredonia nei pressi di Barletta. Nel territorio di Caposele scorre il Temete e sorge il Sele (64 km e un bacino di kmq). La pendenza media del fiume è dello 0,533%. L'Ofanto ha un regime marcatamente torrentizio con piene notevoli in autunno e inverno per le precipitazioni e magre notevolissime in estate. A dispetto poi della notevole lunghezza ed estensione di bacino la sua portata media alla foce è abbastanza scarsa (meno di 15 metri cubi al secondo). Il bacino idrografico dell'ofanto occupa un'area di km² risultando così uno dei più estesi del Mezzogiorno. Oltre al corso principale del fiume comprende anche svariati affluenti tra i quali ricordiamo: da destra, il Ficocchia, la Fiumara d Atella, l'olivento ed il Locone; da sinistra l'isca, il Sarda, l'orata e l'osento. La maggior parte delle acque pluviali sono smaltite per ruscellamento superficiale attraverso la rete idrografica, una piccola percentuale di acqua piovana è assorbita dalle strutture conglomeratiche, per emergere nei punti più depressi a contatto con le formazioni argillose Caratteristiche climatiche, idrogeologiche e pedologiche Il clima è tipico delle zone interne delle regioni del Sud Italia, con estati calde, ma non sempre afose, ed inverni moderatamente freddi dove la caratteristica saliente è la differenza di temperatura tra le ore diurne e quelle notturne. 5

6 La piovosità media annuale è di circa 600/700 mm, concentrata nel periodo autunno-invernale con estati normalmente siccitose. La temperatura media del mese più freddo è di +4,6 C (Gennaio), quella del mese più caldo +21,5 C (Agosto), la zona è caratterizzata da notevole escursione termica diurna e mensile e da brinate primaverili in particolare nelle conche e nelle valli. L agente climatico più dannoso per la zona è il vento, sia lo scirocco che nel periodo primaverile determina una rapida disidratazione, sia gli altri venti che soffiando con forte intensità provocano sradicamenti e schianti. Dallo studio comparato dei dati termo-pluviometrici il demanio comunale boschivo di Torella ricade nella zona del Castanetum del Pavari, sottozona calda, con inverni di tipo temperato ed estati calde spesso siccitose. Il complesso boscato di Girifalco ha una esposizione prevalente a Nord-Ovest, la morfologia non presenta grosse variazioni di pendenza, le isoipse appaiono regolari e non mostrano segni di dissesto in atto e/o paleofrane. La morfologia del territorio si presenta con vari gradi di inclinazione che si sviluppano verso le quote inferiori. I terreni di copertura sono caratterizzati da una pendenza media del 10-15%. Dal punto di vista idrogeologico il territorio del comune di Torella dei Lombardi è caratterizzato da materiali di tipo plastico e formazione conglomeratica nelle zone più acclivi, la maggior parte delle acque pluviali sono smaltite per ruscellamento superficiale, attraverso una rete idrografica caratterizzata da una serie di valloni che confluiscono a Nord nel torrente Fredane e a Sud nel fiume Ofanto, una piccola percentuale di acqua piovana è assorbita dalle strutture conglomeratiche, per emergere nei punti più depressi a contatto con le formazioni argillose. 6

7 Il terreno è di natura argillosa, a reazione da neutra ad alcalina, per lo più impermeabile ad eccezione delle zone conglomeratiche e con copertura vegetale arborea che tende a formare uno strato superficiale ricco di sostanza organica ad elevata ritenzione idrica, le zone disboscate e messe a coltura sono oggetto di erosione idrica ed eolica soprattutto Vicende storiche e passate utilizzazioni boschive La sua origine si fa risalire al periodo in cui il re longobardo Ludovico II risolse la disputa per il Ducato di Benevento 848 d.c., fissando il confine tra il suddetto Ducato e quello di Salerno sul fiume Fredane, attorno al quale nacquero dei forti o rocche, da un lato Sant'Angelo del Pesco (nel territorio di Frigento) e Rocca San Felice, e dall'altro Monticchio dei Lombardi, Sant'Angelo dei Lombardi, Torella dei Lombardi e Guardia dei Lombardi. La prima citazione del borgo medioevale risale all'850 come "Turrella" ovvero piccola torre. Il castello, e quindi Torella, appartenne alla famiglia Saraceno fino al 1529, quando passò ad Alfonso della Rosa che nel vendette Torella e Girifalco a Domizio dei Caracciolo, i quali nel 1639, vennero insigniti del titolo di principi di Torella che tennero fino all'unità d'italia quando, nel 1889, Umberto I concesse il titolo di marchese di Candriano a Giuseppe Caracciolo. Alla sua morte il tutto fu ereditato dal nipote Camillo Ruspoli. Quest'ultimo morì nel 1940 e nel 1959 la vedova donò la struttura al Comune che ora la usa come sede comunale e museo. Fino al 1862 Torella dei Lombardi si chiamava solo Torella, mentre "dei Lombardi" fu aggiunto solo dopo l'unità d'italia, al fine di evitare casi di omonimia e a memoria del fatto che la fondazione del borgo avvenne tra il X e l'xi secolo, sotto il dominio longobardo. 7

8 Il patrimonio boschivo del Comune di Torella dei Lombardi è storicamente legato alle vicende che ruotano intorno alla Torre di Girifalco, sita ai margini dell attuale complesso boscato, posta sull omonima collina. Si ritiene che il nome Girifalco derivi dal termine tedesco Geterfalk, traendo quindi la propria origine dalla pratica di cacciare con il falcone. Alcuni studi fanno risalire la costruzione della Torre di Girifalco intorno all anno mille, a conferma di ciò vi è la prima citazione datata 1151, in occasione di una donazione al Monastero di San Salvatore al Goleto del feudo di Guarnerius gratia Dei dominus de castello Girifalci. Per quanto è stato possibile documentare, il bosco è stato sottoposto a tagli nelle stagioni silvane e , gli unici interventi effettuati, ad oggi, riguardano il prelievo delle piante morte e abbattute dagli agenti atmosferici Elementi socio economici Il Comune di Torella dei Lombardi è ubicato lungo la Via Appia, dista: circa 35 km a Sud-Est da Avellino, 10 km da Sant Angelo dei Lombardi sede dei principali uffici distrettuali e circa 40 km da Calitri dove ha sede la Comunità Montana Alta Irpinia di cui Torella fa parte. La superficie territoriale di Torella è situata ad un altitudine s.l.m. da 360 a 740 metri e ha un estensione complessiva di ettari, di cui 310 è costituita da boschi la restante parte è rappresentata da pascoli, seminativi e arboreti. L'agricoltura costituisce la risorsa principale e produce soprattutto cereali; ma non mancano le coltivazioni ortive o foraggiere, come pure i vigneti, i frutteti, gli oliveti e i castagneti. E' ancora presente l'allevamento degli ovini. 8

9 Andamento demografico del Comune di Torella dei Lombardi: 2.5. Stato degli usi civici Dalle operazioni di verifica delle terre demaniali, disposte con Decreto Commissariale del 10/03/1936, il R Commissario per la liquidazione degli usi civici in Napoli in data 20/08/1936 decretò l assegnazione alla categoria dei terreni convenientemente utilizzabili come boschi e pascoli permanenti la zona demaniale in località Girifalco, per una superficie totale di ettari particella catastale 447 foglio 16 e particelle catastali 183 e 440 foglio 18. Pertanto detti terreni sono gravati da uso civico di categoria A (legnatico e pascolo) in base all art. 11 della legge n 1766 del 16/06/1927, da esercitarsi dei naturali del comune. Và detto che l esigua superficie e la conseguente scarsa quantità di legna secca, a terra e in piedi, sono insufficienti a soddisfare le esigenze della popolazione. Per quanto riguarda il diritto di pascolo da diversi anni questi non viene esercitato. 9

10 Le modalità di godimento degli altri prodotti del bosco sono trattate al successivo punto 2 del capitolo Vincoli esistenti L area in cui si sviluppa il complesso boscato da assestare è sottoposta al solo Vincolo Idrogeologico ai sensi del R. D. L. del n 3267 e della L.R. 11/96 art. 23. Parte del territorio comunale è sottoposto a vincolo paesaggistico (ex Legge 431/85 art. 1), il vincolo riguarda le zone attraversate dai corsi d acqua, riportati nell elenco acque pubbliche della Provincia di Avellino (T. U. 1775/33). La località in cui è ubicato il bosco non è sottoposta a tali vincoli. Il territorio è di competenza dell Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. Il complesso boscato di Girifalco secondo la Carta degli Scenari di Rischio rientra nelle aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi (C1) Consistenza, estensione, tipologia e ubicazione del complesso boscato da assestare Il complesso boscato del Comune di Torella dei Lombardi è ubicato in località Girifalco, è situato ad un altitudine compresa tra i 540 e i 690 metri s.l.m. ed è distinto catastalmente al foglio 16 particelle 339 e 447 e foglio 18 particelle 104, 135, 140, 151,183 e 440; per un superficie totale di ettari dei quali ettari sono costituiti da un bosco ceduo matricinato in conversione ad alto fusto, la specie dominante è il cerro con rare presenze di roverella, acero e carpino. Il bosco ha un età di circa 38 anni, presenta una densità colma e una struttura stratificata. I restanti ettari sono costituiti da fustaia coetanea di cerro nelle particelle forestali 7-8 e di fustaia artificiale di conifere per la particella forestale 9, governate ad alto fusto, le quali presentano una densità normale. 10

11 Le cerrete tipiche con cerro nettamente prevalente vengono descritte dal punto di vista fitosociologico come Physospermo verticillati-quercetum cerridis. Le essenze che si riscontrano sono: il cerro (Quercus cerris L.) quasi in purezza nel ceduo costituisce sia il piano dominante che il piano dominato, nel primo caso si tratta per lo più delle vecchie matricine di origine gamica, nel piano dominato il cerro è presente principalmente in forma agamica nel numero di circa 2/3 polloni per ceppaia. Nella fustaia il cerro è l unica specie presente ed è sempre di origine gamica. Sporadicamente nel piano dominato del ceduo è possibile riscontrare la presenza della roverella (Quercus pubescens Willd.), dell acero campestre (Acer campestre L.), carpino nero (Carpinus orientalis L.) e del carpino bianco (Carpinus betulus L.). Lo strato arbustivo risulta costituito, generalmente, dalla flora tipica della cerreta mesofila, il sottobosco è abbastanza sviluppato e vario con specie generalmente tolleranti l'ombra, dato l elevato grado di copertura arborea, le più frequenti sono: il carpino orientale (Carpinus orientalis Mill.), il pungitopo (Ruscus aculeatus ), l agrifoglio (Ilex aquifolium L.), la dafne (Daphne laureola). Nelle zone più soleggiate e ai margini del bosco non mancano: il prugnolo (Prunus spinosa), il lapone (Rubus idaeus L.), il rovo comune (Rubus ulmifolius Schott.), il biancospino (Crataegus monogyna Jacq.), la rosa canina (Rosa canina L.). Lo strato erbaceo presenta un buon grado di copertura con prevalenza di specie mesofile, esigenti dal punto di vista edafico. Tra le specie più ricorrenti vi sono: l edera (Hedera helix), l asparago (Asparagus acutifolius L.), il tamaro (Tamus communis L.), l erba lucciola (Luzula forsteri Sm.), la viola(viola reichenbachiana J.), la festuca (Festuca heterophylla Lam.)e la Scutellaria di Colonna (Scutellaria columnae All.). 11

12 3. FORMAZIONE DEL PARTICELLARE E DELLE COMPRESE Con il precedente Piano di Assestamento Forestale il patrimonio silvo-pastorale è stato suddiviso in 9 particelle forestali omogenee per consistenza e distribuzione del soprassuolo e caratteristiche del suolo. Le particelle forestali con il precedente PAF sono state suddivise in 2 comprese distinte tra loro per diverse forme di governo e di trattamento. Più precisamente il precedente PAF prevedeva che: A. La prima compresa, costituita dalle particelle forestali da n 1 a 6 per una estensione totale di ettari di bosco ceduo, fosse trattata per l avviamento all alto fusto con il metodo dell Invecchiamento naturale consistente nel lasciar invecchiare il ceduo fino ad annullare la capacità pollonifera, per procedere in seguito ai tagli successivi. Nel periodo di validità del P.A.F., allo scopo indicato, non era prevista alcuna utilizzazione boschiva ma solo operazioni colturali di ordinaria manutenzione. B. La seconda compresa costituita dalle particelle forestali n 7, 8 e 9 per una estensione di ettari di alto fusto di cerro nelle particelle forestali 7-8 e di fustaia artificiale di conifere per la particella forestale 9, su cui effettuare unicamente operazioni colturali di ordinaria manutenzione. 12

13 In fase di revisione si è preferito suddividere le particelle forestali come di seguito: Compresa A: Ceduo di cerro in conversione ad alto fusto, rientrano in questa compresa le seguenti particelle: part.lle for. n 1,2,3,4,5 (parte delle part.lle catastali 339 e 447 del foglio 16) e 6 (Part.lla catastale 440 del foglio 18). Compresa B: Alto fusto di querce; part.lle for. n 7*, 8 (part.lle catastale 104, 135**, 151 e 183 del foglio 18) * La particella forestale n 7 del precedente PAF è costituita dall insieme delle particelle 7a e 7b in virtù della loro esigua superficie, della loro vicinanza e delle caratteristiche del soprassuolo. **La particella catastale n 135 del foglio 18 (che rappresenta la nuova p.lla 7b) è stata acquista con Decreto Sindacale n 1/2011 del 20/01/2011. Compresa C: Alto fusto di conifere artificiali; part.lle for. n 9 (parte della part.lla catastale 447 del foglio 16). Comprese A Ceduo di cerro in conversione ad alto fusto B Alto fusto di cerro C Alto fusto di conifere Particella Forestale PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELLE SUPERFICI E RELATIVE AREE DI SAGGIO Riferimenti Catastale Foglio Particella Superfice Ha Superf. p.lla forestale Ha Superf. Boscata Utilizzabile Ha Tare Ha Area di saggio di riferimento A p A A A A.8 7a e 7b E e e e B B p C.5 Totale superfici

14 4. Rilievo tassatorio e quadro descrittivo dei rilievi del soprassuolo Il rilievo tassatorio è stato effettuato particella per particella, mediante aree di saggio per un totale di n 08. Le singole aree di saggio sono state delimitate con vernice di colore rosso, numerate al centro con numero progressivo, prendendo la pianta con n 01 quella di epicentro dell area, sulla quale in basso è stato riportato anche il numero della particella forestale, che ne consente l'agevole individuazione sul terreno. Ciascuna aree di saggio è stata delimitata scegliendo la zona che meglio identificava gli aspetti del bosco per ottenere dati più attendibili, ogni area di saggio ha una superficie di mq 400, a pianta circolare poiché, a parità di superficie il cerchio ha il perimetro minore perciò, minore è la possibilità di rinvenire piante lungo il perimetro. In ciascun area di saggio sono state rilevate, per tutti gli alberi presenti, le misure dendrometriche e il genere. Questi valori sono stati riportati in apposito piedilista, per ciascuna pianta si sono riportati: - il numero progressivo; - il diametro a metri 1,30 dal suolo; - il genere; - il numero complessivo delle piante cavallettate; - le l altezze (misurata/stimata) degli alberi rappresentativi le varie classi diametriche; Conoscendo i diametri a metri 1,3 dal suolo di tutte le piante, raggruppate in classi diametriche con ampiezza di cm 2 per il ceduo e cm 5 per l alto fusto, si è determinata l aria basimetrica totale dell area di saggio; 14

15 Con le l altezze degli alberi rappresentativi le varie classi diametriche, si è costruita la curva ipsometrica; Quindi conoscendo il numero di piante e l area basimetrica totale si calcola l area basimetrica media, il diametro medio e leggendo sulle curve ipsometriche in corrispondenza di tali diametri si ottiene il valore dell altezza media. Con i valori del diametro e dell altezza madia è stato possibile individuare l albero modello rappresentativo di ciascuna area di saggio. Sono stati individuati un totale di n 8 alberi modello. 5. Stima della provvigione legnosa e piano dei tagli La provvigione è stata stimata utilizzando le Tavole di cubatura a doppia entrata dell Inventario Forestale Nazionale Italiano e dell Unità di ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale CRA-MPF, in particolare, per le classi economicche A si è utilizzata la tavola generale delle querce allevate a ceduo (allegato), per la classe economica B la tavola generale delle querce ad alto fusto (allegato), per la classe economica C la tavola generale dell alto fusto di Douglasia (allegato). Per ciascuna Compresa si riportano le caratteristiche stazionali delle particelle, nonché i piedilista delle relative area di saggio, quindi le schede di ogni area di saggio con il raggruppamento in classi diametriche, le misure dei diametri, l area basimetrica totale (G), l area basimetrica media (Gm), il diametro medio (dg), la curva ipsometrica per la determinazione dell altezza dell albero modello unico (Hm) quindi la stima della provvigione legnosa, la descrizione, il trattamento e il piano dei tagli. 15

16 Compresa A: ceduo di cerro in conversione ad alto fusto n particella forestale 1 2 Superficie Tot. Ha Superfice Tot. Ha Area di saggio di riferimento A Provvigione unitaria Mc/Ha Provvigione Tot. particella 214,58 680,22 214, , A.3 211,18 785,59 A.2 157,46 873,90 A.1 201,92 956,90 A.8 237,51 252,23 Tot ,39 Descrizione Rientrano in questa compresa le seguenti particelle: part.lle for. n 1,2,3,4,5 (part.lle catastali 339 e 447 del foglio 16) e 6 (part.lla catastale 440 del foglio 18) per una superficie complessiva di Ha Si tratta di un ceduo dell età di quasi 40 anni, in condizioni vegetative discrete, a densità normale con copertura uniforme. Il sottobosco si presenta leggermente infestato da cespugli (rovi, prugnoli e pungitopo). Trattamento Con il precedente Piano di Assestamento Forestale la Compresa in esame è stata avviata all alto fusto con il metodo dell Invecchiamento naturale prevedendo nel periodo di validità del piano, esclusivamente operazioni di ordinaria manutenzione senza eseguire alcun prelievo di massa legnosa. 16

17 In fase di revisione si conferma che la scelta del passaggio di governo da ceduo ad alto fusto può essere avvalorata da ragioni tecniche quali il decaduto mercato dei prodotti legnosi, ma senza dubbio la finalità di perseguire la realizzazione della futura fustaia è dettata da una crescente richiesta di fruizione turistico ricreativa del bosco e da una selvicoltura naturalistica che deve essere propria dei boschi appartenenti agli Enti pubblici. Per ottenere tale scopo, in seguito alle indagini in campo, si ritiene che il metodo più promettente da seguire sia quello della matricinatura intensiva che prevederà il rilascio di un numero rilevante di piante per ettaro matricine quando possibile, fino a in caso di polloni (da scegliere fra quelli meglio conformati ed inseriti in basso sulle ceppaie). Intendendo, con i tagli proposti, ottenere una fustaia coetaneiforme si dovranno utilizzare i soggetti più giovani, tra quelli meno promettenti, e le matricine più vecchie e ramose, pur riservando dal taglio alcuni alberi dal portamento monumentale, le particolarità botaniche, specie rare o fruttiferi minori. La diminuzione di consistenza ipotizzata avrà una duplice finalità: di eliminare i soggetti già debilitati nonché quelli chiaramente in soprannumero e comunque incapaci di costituire il futuro soprassuolo; reclutare, con attenta selezione, gli individui per formare la futura fustaia transitoria, cioè i soggetti preferibilmente provenienti da seme ma anche quelli di origine agamica se ben conformati, con innesto sulla ceppaia quanto più vicino a terra, con chioma uniformemente sviluppata e raccolta in cima. In fase di utilizzazione sarà altrettanto importante tutelare il più possibile tutti i requisiti d origine ambientale e naturalistico a tutela delle popolazioni, presenti o richiamabili, soprattutto di avifauna. Data l età avanzata del ceduo sarà possibile ridurre al minimo l età della fustaia transitoria, arrivando abbastanza presto ai tagli successivi quando la fustaia transitoria avrà raggiunto l età del turno, che si stabilisce di anni

18 Piano dei tagli n particella forestale Superficie Tot. Ha taglio di avviamento Ripresa Mc Ripresa % / / Con tale schema di tagli si intende dare l avvio alla conversione che si potrà effettivamente realizzare soltanto dopo il completamento della rinnovazione naturale. Si suggerisce di effettuare tali interventi anche nel periodo estivo allo scopo di mortificare ulteriormente la capacità pollonifera delle ceppaie. È importante evidenziare che il piano dei tagli proposto di tipo biennale è legato non tanto a una reale esigenza di diversa età del soprassuolo delle particelle quanto, piuttosto, alle difficili condizioni congiunturali che stanno mettendo in forte difficoltà anche il mercato del legnatico. In altre parole nelle attuali situazione di mercato gli interventi previsti potrebbero comportare macchiatici tali da rendere economicamente svantaggiose le utilizzazioni, ciononostante la Comunità Europea, la Regione Campania e lo Stato a più riprese in passato, riconoscendo l enorme importanza del patrimonio boschivo, hanno finanziato gli interventi di conversione. Qualora l imminente programmazione Comunitaria dovesse fornire gli strumenti finanziari per poter realizzare l intervento previsto, un piano dei tagli biennale garantirebbe maggiore elasticità. 18

19 Compresa A, ceduo in conversione all alto fusto costituita dalle particelle: quota media esposizione pendenza media 25%; PARTICELLA FORESTALE m.s.l.m.; Nord/nord-ovest; riferimenti catastali Foglio 16 p.lla 447; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini Nord e sud prop. private, a ovest Vallone del Ceraso, a est con p.lla for. n 2; specie principale Cerro ; specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio di riferimento Roverella, carpino e acero; Rovo, pungitopo, edera; Discreta; A.4; numero alberi per Ha/tot sup /5.151; intervento previsto Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; provvigione area di saggio/ha Mc 214,58; ripresa reale Mc / % Mc 272 / 40%; anno di intervento ; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 4 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc ,6 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc 29 7 qc ,6 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc

20 quota media esposizione pendenza media 20%; PARTICELLA FORESTALE m.s.l.m.; Nord/nord-est; riferimenti catastali Foglio 16 p.lla 447; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini specie principale specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio Ovest p.lla for. n 1, nord e sud prop. privata a est p.lla for. n 3; Cerro; Roverella, carpino e acero; Rovo, pungitopo, edera; Buona; A.4; numero alberi per Ha/tot sup /7.751; intervento previsto Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; provvigione area di saggio/ha Mc 214,58; ripresa reale Mc / % Mc 409 / 40% anno di intervento ; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 4 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc ,6 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc 29 7 qc ,6 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc ,3 qc qc qc

21 AREA DI SAGGIO N. 4 Part. 1 e 2 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) 8 8 0, , ,5 0, , , , ,5 0, , ,5 0, , ,5 0, , ,5 0, , , , , , , , ,5 0, , , , Altezza (m) , , ,5 12,5 11,5 Curva Ipsometrica 17 17, Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,17 mt; h=13,60 mt. 65 1,4836 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,4836 Totale piante 65 A B C D E Area basimetrica media 0,0228 0, ,95 1 Diametro albero modello 0,1704 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 214,58125

22 quota media esposizione pendenza media 25% PARTICELLA FORESTALE m.s.l.m.; Est/sud-est riferimenti catastali Foglio 16 p.lla 447; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini specie principale specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio Ovest p.lla for. n 2, nord e sud prop. privata a est p.lla for. n 4; Cerro; Roverella, carpino e acero; Rovo, pungitopo, edera; Buona; A.3; numero alberi per Ha/tot sup /5.301; intervento previsto provvigione area di saggio/ha Mc 211,18; ripresa reale Mc / % Mc 275 / 35% anno di intervento ; Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 3 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc qc qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc qc ,5 qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc ,5 qc

23 AREA DI SAGGIO N. 3 Ppart. 3 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) 8 8 0, , ,5 0, , ,5 0, , , , , , , , , , ,5 0, , ,5 0, , , , , , , , Altezza (m) ,5 9, ,515, Curva Ipsometrica Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,18 mt; h=13,80 mt. 57 1,4293 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,4293 Totale piante 57 A B C D E Area basimetrica media 0,0251 0, ,95 1 Diametro albero modello 0,1788 A Peso in q.li dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 211,185

24 PARTICELLA FORESTALE 4 quota media 610 m.s.l.m.; esposizione Nord; pendenza media 20% riferimenti catastali Foglio 16 p.lla 447; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini Ovest p.lla for. n 3, nord prop. privata a sud e a est p.lla for. n 5; specie principale specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio Cerro; Roverella, carpino e acero; Rovo, pungitopo, edera; Discreta; A.2; numero alberi per Ha/tot sup /7.076; intervento previsto provvigione tot area di saggio/ha Mc 157,46; ripresa reale Mc / % Mc 288 / 33%; anno di intervento ; Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 2 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc 41 7 ac qc ,5 qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc ,5 ac qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc ca ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc ,5 qc ac qc qc qc qc qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc 38 9 qc

25 AREA DI SAGGIO N. 2 Part. 4 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) 8 8,5 0, , , , ,5 0, , ,5 0, , ,5 0, , , , ,5 0, , ,5 0, , , , ,5 0, , ,5 0, , Altezza (m) , ,5 13,5 12,5 Curva Ipsometrica 18 18,518,5 17, , Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,16 mt; h=14,50 mt. 51 1,0406 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,0406 Totale piante 51 A B C D E Area basimetrica media 0,0204 0, ,95 1 Diametro albero modello 0,1612 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 157,4625

26 quota media esposizione pendenza media 20% PARTICELLA FORESTALE m.s.l.m.; Nord/nord-ovest; riferimenti catastali Foglio 16 p.lle 447 e 339; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini specie principale specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio Nord p.lla for. n 4, sud a est e a ovest prop. privata; Cerro; Roverella e carpino; Rovo, pungitopo, edera; Buona; A.1; numero alberi per Ha/tot sup /9.241; intervento previsto Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; provvigione tot area di saggio/ha Mc 201,92; ripresa reale Mc / % Mc 411 / 43%; anno di intervento ; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 1 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen qc qc qc 58 8 qc qc ,5 qc ,5 qc qc ,5 qc qc qc qc qc 60 8 qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc 29 8 qc qc ,5 qc qc qc qc 68 8 qc qc qc 50 7 qc qc qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc 71 8 qc qc 34 9 ca 53 7 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc 74 7 qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc 95 26

27 AREA DI SAGGIO N. 1 Part. 5 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) 8 8,5 0, , ,5 0, , , , , , ,5 0, , , , , , , , ,5 0, , ,5 0, , Altezza (m) ,5 8, , Curva Ipsometrica 17 17,5 18, Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,15 mt; h=13,30 mt. 78 1,3908 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,3908 Totale piante 78 A B C D E Area basimetrica media 0,0178 0, ,95 1 Diametro albero modello 0,1506 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 201,9225

28 quota media esposizione pendenza media 25%; PARTICELLA FORESTALE m.s.l.m. Nord/nord-ovest; riferimenti catastali Foglio 18 p.lla 440; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini specie principale specie secondarie specie sottobosco compresa A; classe di fertilità area di saggio Nord, sud, est e a ovest prop. privata; Cerro; Roverella, carpino e acero; Rovo, pungitopo, edera; Buona; A.8; numero alberi per Ha/tot sup /1534; intervento previsto Conversione ad alto fusto, taglio con rilascio di 600/700 matricine fino a 1000 in caso di polloni; provvigione tot area di saggio/ha Mc 237,51; ripresa reale Mc / % Mc 90 / 36%; anno di intervento ; PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 8 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc ,6 qc ,5 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc qc 29 7 qc ,6 qc ,5 qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc qc qc qc qc qc ,5 qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc ,3 qc qc qc

29 AREA DI SAGGIO N. 8 part. 6 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) 8 9 0, , , , , , , , , , ,5 0, , ,5 0, , , , ,5 0, , , , , , ,5 0, , , , , , , , , , ,5 0, , Altezza (m) , Curva Ipsometrica 16,5 1717, , , Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,19 mt; h=15,40 mt. 58 1,6565 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,6565 Totale piante 58 A B C D E Area basimetrica media 0,0286 0, ,9 1 Diametro albero modello 0,1909 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 237,51

30 Compresa B: alto fusto di querce n particella forestale Superficie Tot. Ha Superfice Tot. Ha Area di saggio di riferimento Provvigione unitaria Mc/Ha Provvigione Tot. particella 7a e 7b B.6 381,82 233, B.7 269,04 219,80 Tot ,09 Descrizione Rientrano in questa compresa le seguenti particelle: part.lle for. n 7a-b*, 8 (part.lle catastale 104, 135**, 151 e 183 del foglio 18) per una superficie complessiva di Ha * La particella forestale n 7 del precedente PAF è costituita dall insieme delle particelle 7a e 7b in virtù della loro esigua superficie, della loro vicinanza e delle caratteristiche del soprassuolo. **La particella catastale n 135 del foglio 18 (che rappresenta la nuova p.lla 7b) è stata acquista con Decreto Sindacale n 1/2011 del 20/01/2011. Il soprasuolo è costituito da una fustaia di querce per la gran parte di grandi dimensioni, da molti anni l area è stata adibita, in considerazione anche della notevole valenza storico-religiosa, alla fruizione turistico-ricreativa. A questo scopo a più riprese la zona è state allestita, all ombra di queste grandi piante, con aree pic-nic e percorsi natura. Trattamento Durante il decennio di validità del piano si avrà cura di liberare il soprassuolo dai cespugli e dalle erbe infestanti del sottobosco, di asportare unicamente le piante malformate e malate, senza mai porre a rischio la copertura del suolo. Piano dei tagli Nel corso del decennio non si prevedono utilizzazioni. 30

31 Compresa B, alto fusto di latifiglie costituita dalle particelle: PARTICELLA FORESTALE 7a e 7b quota media 670 m.s.l.m. esposizione Ovest/nord-ovest; pendenza media 5%; riferimenti catastali Foglio 18 p.lle 104 e 135; superficie part. forestale Ha : 7a b ; superficie boscata Ha ; confini Nord, sud, est e a ovest prop. privata; specie principale Cerro; specie secondarie Roverella; specie sottobosco Rovo, pungitopo, edera; compresa B; classe di fertilità Buona; area di saggio B.6; numero alberi per Ha/tot sup. 175/107; intervento previsto Ripuliture; provvigione tot area di saggio/ha Mc 381,82; ripresa reale Mc / % anno di intervento PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 6 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen qc qc qc qc ,5 qc qc qc

32 AREA DI SAGGIO N. 6 Part. 7a e 7b Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) ,5 0, , ,5 0, , , , ,5 0, , Altezza (m) Curva Ipsometrica 21, ,5 19, Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,487 mt; h=20,50 mt. 7 1,3071 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 1,3071 Totale piante 7 A B C D E Area basimetrica media 0,1867 2, ,95 1 Diametro albero modello 0,4877 A Peso in q.li dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 381,325

33 PARTICELLA FORESTALE 8 quota media 645 m.s.l.m. esposizione Ovest/nord-ovest; pendenza media 5%; riferimenti catastali Foglio 18 p.lle 151 e 183; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini Nord, sud, est e a ovest prop. privata; specie principale Cerro; specie secondarie Roverella; specie sottobosco Rovo, pungitopo, edera; compresa B; classe di fertilità Buona; area di saggio B.7; numero alberi per Ha/tot sup. 300/245; intervento previsto Ripuliture; provvigione tot area di saggio/ha Mc 269,04; ripresa reale Mc / % anno di intervento PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 7 n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen qc qc qc qc qc ,5 qc qc ,5 qc qc qc ,5 qc qc

34 AREA DI SAGGIO N. 7 Part.8 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) ,5 0, , , , , , , , ,5 0, , , , ,5 0, , , , Altezza (m) Curva Ipsometrica , , , Diametro (m) Parametri albero modello: d = 32,00 mt; h=21,00 mt. 12 0,9638 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 0,9638 Totale piante 12 A B C D E Area basimetrica media 0,0803 0, ,95 1 Diametro albero modello 0,3198 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 269,04

35 Compresa C: alto fusto di conifere n particella forestale Superficie Tot. Ha Superficie Tot. Ha Area di saggio di riferimento Provvigione unitaria Mc/Ha Provvigione Tot. particella C.5 492,30 98,46 Tot ,46 Descrizione Rientrano in questa compresa le seguenti particelle: part.lle for. n 9 (parte della part.lla catastale 447 del foglio 16), per una superficie complessiva di Ha Trattasi di un rimboschimento di conifere prevalentemente di Duglasia (Pseudotsuga menziesii - Franco), a sesto libero, che presenta un buon sviluppo, una buona densità e una struttura biplana con presenza di piante dominanti ben sviluppate. In virtù della particolarità e delle buone condizione del soprassuolo e in considerazione della destinazione, di carattere prevalentemente turistico-ricreativo, che si intende favorire per l intero complesso boschivo, si ritiene che questa particella debba essere preservata dalle utilizzazioni. Questa Compresa possiede tutte le caratteristiche per rappresentare, in occasione degli interventi previsti sulle vicine particelle della Compresa A, una vera e propria isola ecologica per la fauna, per questo motivo si ritiene che la stessa possa essere oggetto di interventi finalizzati alla valorizzazione del bosco quali percorsi naturalistici, aree ristoro e punti di avvistamento animali. Alle spese occorrenti per la realizzazione delle opere descritte si potrà provvedere mediante la redazione d appositi progetti da candidare a finanziamento con la prossima programmazione di finanziamenti Comunitari in tema di rivalutazione ambientale. 35

36 Trattamento Durante il decennio di validità del piano si avrà cura di liberare il soprassuolo dai cespugli e dalle erbe infestanti del sottobosco, di asportare unicamente le piante malformate e malate, eseguire interventi di spalcatura, senza mai porre a rischio la copertura del suolo. Piano dei tagli Nel corso del decennio non si prevedono utilizzazioni. 36

37 Compresa C, alto fusto di conifere fusto costituita dalla particella: PARTICELLA FORESTALE 9 quota media 630 m.s.l.m. esposizione Nord-ovest; pendenza media 15% riferimenti catastali Foglio 16 p.lla 447; superficie part. forestale Ha ; superficie boscata Ha ; confini Nord a est e a ovest p.lla for. n 5 e a sud prop. privata; specie principale Douglasia; specie secondarie specie sottobosco Edera e pungitopo; compresa C; classe di fertilità Buona; area di saggio C.5; numero alberi per Ha/tot sup /200; intervento previsto Ripuliture e spalcature; provvigione area di saggio/ha Mc 492,30; ripresa reale Mc / % anno di intervento PIEDILISTA AREA DI SAGGIO n 5 n Ø H gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen. n Ø h gen du du du du ,5 du du ,5 du du du du du du du du du du ,5 du du du ,5 du du du ,5 du du ,5 du du du ,5 du du du du ,5 du du du du du du du du du du

38 AREA DI SAGGIO N. 5 part.9 Diametro a mt 1,3 da terra (cm) Altezza stimata (m) Area basimetrica Unitaria (mq) Numero Piante Area basimetrica Totale (mq) ,5 0, , , , , , ,5 0, , ,5 0, , ,5 0, , Altezza (m) ,5 Curva Ipsometrica 24,5 23,5 22, Diametro (m) Parametri albero modello: d = 0,27 mt; h=21,50 mt. 40 2,3296 STIMA PROVVIGIONE AREA DI SAGGIO Mc Area basimetrica totale 2,3296 Totale piante 40 A B C D E Area basimetrica media 0,0582 0, ,9 1 Diametro albero modello 0,2723 A Mc dell'albero modello B N di piante nell'area di saggio C 1 Ha / area di saggio (N) D Coefficiente di correzione E Superficie di riferimento dell'area di saggio A x B x C X D 492,3

39 5.1. Viabilità Le infrastrutture viarie costituiscono un dato indispensabile per una buona gestione forestale, sia per minimizzare i costi sia per massimizzare i ricavi atteso che consentono l impiego di mezzi meccanici per la razionale esecuzione dei lavori. Esiste una rete viaria principale che attraversa il territorio comunale collegando il comune con le sue frazioni, e con tutte le aree del demanio. Queste grosse arterie hanno delle diramazioni che conducono verso l'interno del demanio pur restando sempre ai limiti dello stesso. Localmente esistono delle strade in terra battuta che, poiché sono utilizzate anche dai privati, solitamente hanno un discreto stato di manutenzione. In conclusione il demanio comunale di Torella dei Lombardi presenta una rete viaria più che sufficiente a coprire la necessità che la gestione del bosco richiede. Tutti i tracciati esistenti sono stati riportati, in rosso, in cartografia allegata al presente piano economico. 6. Altre utilizzazioni 6.1. Pascolo Nel complesso boscato il pascolo non è esercitato Raccolta dei prodotti secondari ART. 1 39

40 Il Comune di Torella disciplina con il presente regolamento la raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche nel suo territorio allo scopo di salvaguardare l'ambiente naturale e per tutelare gli interessi della popolazione locale. ART. 2 Ai fini del presente regolamento sono considerati prodotti secondari del bosco: funghi epigei ed ipogei, siano o no essi commestibili; fragoline di bosco; muschi,more di rovo, asparagi,semi di piante forestali non coltivate (Castagne e Ghiande), origano, vischio, bacche di ginepro, Agrifoglio, Pungitopo, Mirto, Pino domestico, Fronde di specie di macchia, Felci e Carpofori di funghi lignicoli non commestibili; ART. 3 La raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche nei terreni demaniali di proprietà Comunale può essere effettuata dai cittadini muniti di tesserino regionale rilasciato ai sensi della L.R. n. 8 del 24 luglio 2007 e dai residenti nel Comune di Torella dei Lombardi i quali risultano i titolari dei diritti di godimento dei beni demaniali soggetti all'esercizio dell'uso civico. I trasgressori saranno puniti secondo quanto stabilito dall art.11 del presente regolamento. ART. 4 Per gli effetti del precedente articolo 3 è vietata la raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche ai cittadini non residenti nel territorio del Comune di Torella. Salvo quanto stabilito dallo stesso art.3 40

41 ART. 5 Per limitare i danni derivanti da una continua e progressiva degradazione del territorio comunale in generale e delle aree boscate in particolare il Comune può, con apposita ordinanza sindacale, stabilire opportune rotazioni per la raccolta dei prodotti considerati nel presente regolamento, secondo i suggerimenti tecnici forniti dall'autorità Forestale o da Tecnici competenti in materia. Il Sindaco con propria ordinanza, potrà, vietarne la raccolta nei castagneti da frutto comunali nel periodo di raccolta del frutto e in quelle zone boscate o nei pascoli e prati permanenti la cui produttività risulta compromessa da avverse condizioni dell'andamento stagionale, biologiche o fisico-chimiche, sulla base di apposite segnalazioni dell'autorità Forestale. ART. 6 La quantità dei prodotti raccolta giornalmente, da ogni singolo cercatore residente nel Comune di Torella, deve essere contenuta nei limiti fissati dall'art del C.C. della Legge 23 agosto 1993 n.352 (Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati) e dalla Legge Regionale n. 8 del 24 luglio 2007 e comunque non superiore ai seguenti valori: - funghi...kg 3,00 (chilogrammi tre) - tartufi...kg 2,00 (chilogrammi due) - fragole...kg 1,00 (chilogrammi uno) - muschi...kg 3,00 (chilogrammi tre) - more di rovo...kg 2,00 (chilogrammi due) - asparagi steli (cento steli) - origano aste floreali - semi di piante forestali Kg 30 (chilogrammi trenta) - corbezzolo. Kg 2 (chilogrammi 2) 41

42 - vischio un ramo fruttifero - agrifoglio 10 fronde - pungitopo 10 fronde - mirto 0,4 Kg ( 400 grammi) Il Sindaco con propria ordinanza, potrà vietare la raccolta dei semi in quelle zone, ove, secondo il parere dell'autorità Forestale, detta raccolta possa compromettere la rinnovazione del bosco. La raccolta dello strame nelle zone boscate può essere effettuata solo a seguito di autorizzazione rilasciata dal Sindaco, dietro domanda dell'interessato. Tale autorizzazione dovrà specificare la zona, i tempi, e i modi della raccolta nel rispetto delle norme sancite dalla Prescrizioni di Massima e di polizia Forestale vigenti per la Provincia di Avellino. ART.7 Allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro-silvopastorale del Comune è necessario praticare la raccolta dei prodotti del bosco e delle piante officinali ed aromatiche nel rispetto della conservazione e propagazione della specie oggetto di raccolta. E' vietato, pertanto, estirpare, sradicare o comunque danneggiare piante di fragola, piante officinali ed aromatiche o parti di esse. E' vietata altresì la raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche nelle aree rimboschite. Nel caso particolare dei funghi, durante le operazioni di ricerca e raccolta dovranno essere adottati tutti quegli accorgimenti atti a non danneggiare i miceli fungini, lo strato umifero del suolo, gli apparati radicali delle piante alfine di assicurare la conservazione delle specie 42

43 fungine e per non compromettere i favorevoli rapporti di simbiosi mutualistica che si instaurano tra gli organi radicali delle piante forestali ed i funghi. Pertanto,durante la raccolta dei funghi è fatto divieto assoluto di: - strappare i corpi fruttiferi dei funghi dal suolo, essi dovranno essere separati dal micelio mediante leggera torsione o taglio alla base del gambo; - utilizzare rastrelli, uncini o altri attrezzi; - raccogliere o danneggiare i funghi non ritenuti commestibili; - raccogliere allo stato di ovolo chiuso l'amanita caesarea (ovulo buono); - porre i funghi raccolti in sacchetti di materiale plastico i quali impediscono la disseminazione delle spore; - raccogliere o distruggere funghi commestibili in avanzato stato di maturazione perché utili per la propagazione della specie fungina; - rimuovere, senza scopo di raccolta, lo strato umifero o la cotica erbosa del terreno. La raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche, con i limiti e le modalità previste nel presente regolamento, è comunque vietata durante la notte da un'ora dopo il tramonto ad un'ora prima della levata del sole. ART. 8 In deroga a quanto previsto dal precedente art.4 è consentita a personale appositamente incaricato (da Università o Istituti di ricerca scientifica) la raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche per soli scopi didattici o scientifici. La richiesta di autorizzazione deve essere inoltrata al Sindaco del Comune di Torella specificando la quantità e l'epoca di raccolta delle specie vegetali nonché i nominativi delle persone incaricate. 43

44 ART. 9 Il Comune di Torella provvederà all'apposizione, nei punti principali di accesso alle zone demaniali ove normalmente si sviluppano i prodotti di cui al presente regolamento, di tabelle di divieto di raccolta. La scritta da riportare nelle tabelle varierà da zona a zona e sarà riferita al prodotto o ai prodotti che sono oggetto di frequenti raccolte nell'ambito della zona stessa. ART. 10 Il controllo sull'osservanza del presente regolamento e l'accertamento delle violazioni relative sono affidate al personale del Comando Stazione Forestale, al Comando dei Carabinieri, ai Vigili urbani del comune di Torella, le guardie venatorie provinciali, le guardie giurate campestri e le guardie giurate volontarie purché quest'ultime abbiano i requisiti di cui all'art.138 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. del n. 773, e prestare giuramento davanti al prefetto. ART. 11 Per le violazioni delle norme di cui agli art. 6-8 del presente regolamento si applicano le sanzioni amministrative contenute nella L.R n. 8 del 24 luglio 2007 art Opere di miglioramento Le opere di miglioramento che si prevede di realizzare saranno volte a migliorare e potenziare la viabilità interna, alla realizzazione di aree didattico-educative, alla manutenzione dei sentieri naturalistici dotati anche di percorso vita, alla creazione di punti panoramici e di avvistamento, a 44

45 contenere lo sviluppo di infestanti che, in molte zone, esercitano una dannosa concorrenza con le piante di interesse forestale, a migliorare i punti d acqua, alla prevenzione di fenomeni erosivi mediante interventi di sistemazioni idraulico-forestali. Ciò oltre a determinare effetti benefici nello sviluppo del bosco, ne permette anche una migliore fruibilità turistico ricreativa che sempre più, soprattutto per il Bosco di Girifalco, rappresenta la vocazione principale. Sistemazione idraulico-forestali Gli interventi di sistemazione idraulico-forestali dovranno interessare soprattutto i valloni, sono previste opere di regimazione e sgrondo delle acque meteoriche e superficiali con tecniche di ingegneria naturalistica. Valorizzazione turistica In quest ottica vanno le scelte fatte in fase di redazione del presente lavoro, con il quale si è cercato di dare, anche nella scelta del tipo di governo e trattamento, come primario obbiettivo il miglioramento e la valorizzazione del patrimonio forestale non più in termini esclusivamente produttivi ma piuttosto in termini ecologico-paesaggistico-ricreativi, cosi da creare le condizioni per una fruizione turistica ed educativa. La forma di governo che più si addice a questo scopo è senza dubbio l alto fusto, così come, compatibilmente con le esigenze selvocolturali, il trattamento del taglio a raso è il meno indicato. Questi ultimi, infatti, sono aspetti sempre più importanti nell ambito della gestione delle risorse forestali anche nel senso di ritorno economico. E noto che se da una parte la richiesta di legna è in rallentamento, a causa soprattutto dell aumento dei costi che incidono sul macchiatico, dall altra la richiesta di tipo turistico-educativa, con tutto l indotto 45

46 che né deriva, non conosce contrazioni e potrebbe rappresentare un opportunità anche per l economia del territorio. Tutela della fauna selvatica Il miglioramento consisterà nella realizzazione di opere atte a creare le condizioni favorevoli per la fauna selvatica, mediante la realizzazione di abbeveratoi, di punti di alimentazione e alla creazione di vere e proprie isole ecologiche all interno del complesso boscato, come già previsto per la particella forestale n 9. Lotta agli incendi boschivi Al fine di preservare il Bosco di Girifalco dal rischio di incendi è opportuno continuare e possibilmente implementare gli interventi di continua ripulitura del sottobosco, manutenzione delle vie di accesso ai mezzi per lo spegnimento e migliorare il sistema di controllo, eventualmente dotando l area di un sistema di videosorveglianza. In considerazione del fatto che tutte le opere di miglioramento descritte comporteranno delle spese alle quali si potrà far fronte mediante la redazione d appositi progetti cofinanziati dalla CEE in tema di rivalutazione ambientale, con i finanziamenti che lo Stato e/o la Regione, eventualmente, destinasse a favore dei boschi e della montagna. 46

47 7. Modalità di godimento per l esercizio degli Usi Civici nei terreni Comunali E importante precisare che con il D.P.R. n.616 del 1977 la materia degli Usi Civici è stata trasferita alle Regioni, con L.R. n. 11 del 1981 la Regione Campania ha disciplinato la materia degli Usi Civici. Si ritiene doveroso evidenziare l opportunità di aggiornare ed integrare le vigenti modalità di godimento degli Usi Civici sulla base del seguente schema di Regolamento; detto schema dovrà essere recepito ed approvato dall Amministrazione Comunale nei modi di Legge. ART. 1 Hanno diritto all'esercizio degli usi civici nei demani del Comune di Torella dei Lombardi soltanto i cittadini che vi risiedono stabilmente. ART. 2 I demani del Comune di Torella dei Lombardi nei quali gli aventi diritto potranno esercitare gli usi civici sono quelli assegnati alla categoria A di cui al decreto del Regio Commissario per la liquidazione degli usi civici. ART. 3 Gli usi civici che si possono esercitare sono: - il pascolo; - il legnatico; 47

48 ART. 4 Gli usi civici potranno essere esercitati oltre ché dai singoli cittadini, anche da associazioni di abitanti, costituiti in cooperative legalmente riconosciute, che saranno subordinate alle disposizioni vigenti (L.R.n 11 del 17/03/1982). Modalità di godimento per l Uso Civico del pascolo ART. 1 I terreni demaniali nei quali i cittadini aventi diritto possono esercitare l'uso civico del pascolo sono quelli che attualmente vengono sfruttati a pascolo, nei castagneti da frutto e nei boschi di alto fusto di proprietà demaniale. ART. 2 L'esercizio del pascolo è soggetto alla osservanza delle disposizioni contenute nelle vigenti Prescrizioni di massima, nonché a quanto previsto dal Piano di Assestamento, ed è subordinato ai provvedimenti di competenza del Commissario degli Usi Civici nominato dalla Regione Campania ed avente, come periodo di validità anni 2 (due), salvo riconferma per ulteriore pari periodo; tale Commissione sarà presieduta dal Sindaco stesso. Modalità di godimento per l Uso Civico del legnatico ART. 1 La raccolta della legna secca giacente a terra, delle ramaglie ed ogni altro residuo dei tagli eseguiti nei boschi demaniali è libera a tutti i cittadini residenti ed è gratuita. 48

49 ART. 2 Spettano ai cittadini di Torella i prodotti delle ripuliture e degli sfolli che si eseguiranno nei boschi cedui, come pure il materiale proveniente da qualunque altra operazione di ripulitura eseguita nei boschi del Demanio, a scopo di buon governo silvano e di coltura. ART. 3 La quantità di legname destinata per l'uso civico dovrà essere contenuta nello stretto limite dell'uso e del consumo del nucleo familiare avente diritto. L'Amministrazione comunale accerterà pertanto la necessità dei richiedenti e tenuto conto della disponibilità e potenzialità dei boschi sulla base delle indicazioni fornite dall'autorità forestale, assegnerà il legname richiesto. ART. 4 Nelle assegnazioni di cui al precedente articolo saranno anzitutto comprese quelle piante cadute per vetustà o per tagli abusivi sempre che tali piante siano adatte a legname da opera perché, nel caso opposto, saranno lasciate alla popolazione che gratuitamente potrà ottenerne legna da ardere per evitare tagli abusivi. ART. 5 L'Amministrazione, per sopperire alle spese di amministrazione, imposte, sorveglianza ed esecuzione dei lavori colturali ordinari e di manutenzione del demanio, può disporre, per l'assegno di legna da ardere, il pagamento di una frazione del prezzo di macchiatico da fissarsi da parte del Consiglio Comunale tenuto conto delle valutazioni dell'autorità Forestale o di un Tecnico competente in materia. 49

50 8. Regolamento del pascolo ART. 1 I terreni demaniali nei quali i cittadini aventi diritto possono esercitare l'uso civico del pascolo sono quelli che attualmente vengono sfruttati a pascolo e nei boschi di alto fusto di proprietà demaniale. ART. 2 L'esercizio del pascolo è soggetto alla osservanza delle disposizioni contenute nelle vigenti Prescrizioni di massima, nonché a quanto previsto dal Piano di Assestamento, ed è subordinato ai provvedimenti di competenza del Commissario degli Usi Civici nominato dalla Regione Campania ed avente, come periodo di validità anni 2 (due), salvo riconferma per ulteriore pari periodo; tale Commissione sarà presieduta dal Sindaco stesso. ART. 3 La Commissione di cui all'articolo precedente, avrà i seguenti compiti: -stabilire ogni anno i comparti pascolivi da assegnare agli aventi diritto di cui all'art. 1 e 4 per il completo soddisfacimento dei loro bisogni di uso civico, nonché a destinare a riposo periodico i comparti pascolivi che hanno bisogno di ricostituzione o di lavori di miglioramento; - stabilire ogni anno le modalità per l'utilizzazione dei pascoli, in particolare, per ogni comparto il carico (specie e numero degli animali da immettere) e la durata del pascolo; 50

51 - giudicare per quanto di competenza sulle infrazioni alle disposizioni contenute nel presente regolamento. ART. 4 I cittadini aventi diritto sono tenuti a pagare al Comune una tassa di fida pascolo degli animali nei demani comunali, deliberata dal Consiglio Comunale. La fida è di due tipi: fida pascolo invernale e fida pascolo estivo. ART. 5 Agli aventi diritto verrà riconosciuta "concessione di pascolo" condizionata al pagamento della fida, al rispetto delle determinazioni della Commissione e del presente Regolamento. Non potrà essere rilasciata concessione di pascolo a chi avrà riportato condanna definitiva per incendi di boschi o di cespugliati a chiunque appartenenti. ART. 6 Tenuta presente la situazione dei demani del Comune e la loro produttività, nonché dei bisogni dei cittadini, la fida invernale verrà applicata solo per le località poste al di sotto dei 600 m s.l.m., la fida estiva per tutti i demani al di sopra dei 600 m s.l.m. ART. 7 La fida estiva comincerà il 15 di Maggio e terminerà il 15 Settembre. Oltre questa data tutti gli animali dovranno sgomberare dalle contrade, che verranno lasciate a riposo per il pascolo invernale. Il pascolo potrà continuare ad esercitarsi in tutti gli altri territori demaniali indicati come pascolivi. 51

52 ART. 8 La fida invernale comincerà il 15 di Dicembre e terminerà il 31 di marzo, in tutti i demani pascolivi. Il Sindaco, con motivata ordinanza, potrà anticipare tale data qualora si verifichino eccezionali eventi atmosferici. ART. 9 Il proprietario del bestiame è tenuto a pagare la fida per la quale egli dichiara di iscrivere il proprio bestiame ed è tenuto a far pascolare solo sui demani ai quali la fida si riferisce. ART. 10 Qualunque cittadino di Torella dei Lombardi che denunciasse del bestiame forestiero per proprio, o comunque non avente diritto al pascolo, verrà immediatamente escluso da tutti i pascoli demaniali con la perdita della tassa di fida già versata al Comune, nonché ad eventuali provvedimenti da parte della Commissione di cui all'art. 6. ART. 11 Gli aventi diritto che intendono immettere del bestiame sui pascoli demaniali dovranno far pervenire richiesta iscritta alla Segreteria Comunale, specificando il tipo di fida (estiva o invernale) ed indicando numero e specie di capi. L'Ufficio preposto iscriverà successivamente in apposito registro distintamente per tipo di fida, le richieste che saranno pervenute. Le iscrizioni per la fida estiva si apriranno con il 15 febbraio e si chiuderanno il 15 marzo di ogni anno, quelle per il pascolo invernale si apriranno con il 15 ottobre e si chiuderanno con il 15 Novembre. 52

53 ART. 12 Gli elenchi così formati saranno pubblicati nell'albo Pretorio e verranno esposti per un periodo di 15 giorni consecutivi, eventuali reclami saranno discussi dal Consiglio Comunale che provvederà alla definizione del ruolo tassa di fida pascolo da sottoporre all'approvazione dell'autorità Tutoria. ART. 13 Le tasse di fida dovranno essere versate in una sola rata entro 1 mese dalla data di approvazione del "ruolo tassa fida pascolo", e la quietanza dell'avvenuto pagamento servirà anche come concessione di pascolo. ART. 14 Il bestiame per essere ammesso al pascolo dovrà essere sottoposto a preventiva visita veterinaria. Il bestiame non ritenuto sano ed idoneo potrà essere sostituito da altro della stessa specie. ART. 15 La custodia del bestiame deve essere affidata a custodi aventi età superiore ad anni 18, il numero dei custodi dovrà essere nella proporzione di almeno uno per ogni 30 capi di bestiame bovino ed equino, per ogni 60 capi di bestiame caprino, per ogni 120 capi di bestiame ovino. ART. 16 Ogni conducente di bestiame ammesso alla fida dovrà essere munito di un certificato rilasciato dal Comune di Torella dei Lombardi indicante le sue generalità, il nome del proprietario degli animali la specie ed il numero di animali fidati. Detto certificato dovrà essere esibito a qualsiasi richiesta degli agenti Forestali e Comunali. 53

54 ART. 17 L'Amministrazione Comunale farà accertare dalla guardia campestre o da altro agente che il numero dei capi denunciati corrisponda a quanto versato per la fida pascolo. ART. 18 Ai soli fini della determinazione del carico di bestiame e delle relative penalità sono ammesse le seguenti equivalenze: - 1 capo bovino adulto = 1 capo equino adulto 4 capi bovini o equini di un anno 2 capi bovini o equini di due anni 6 capi ovini adulti - 1 capo ovino adulto = 2 capi ovini di un anno - 1 capo caprino adulto = 2 capi caprini di un anno. ART.19 E' vietato il pascolo di animali caprini nei boschi e cespugliati, fatta eccezione per le località assegnate dall'autorità Forestali (Art. 9 del R.D. 30/12/1923 n 3267). ART. 20 Nelle particelle boscate dove è consentito il pascolo, fermo restando le disposizioni delle vigenti Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale, il carico non potrà superare n 1 capo bovino adulto per ogni ettaro di superficie boscata, per una durata non superiore a mesi 2. 54

55 ART. 21 E' vietato asportare dai pascoli fieno, erba, strame, letame e legna. ART. 22 E' assolutamente vietata qualsiasi forma di pascolo nei terreni boscati-cespugliati-pascolivi percorsi dal fuoco (Legge n 47/85). Art. 23 Per tutte le norme relative al pascolo non espressamente citate nel presente regolamento si intendono richiamate tutte le disposizioni contenute nelle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale vigenti per la Provincia di Avellino. 9. Conclusioni Il Piano di Assestamento, basandosi su dati ed osservazioni reali, rappresenta uno strumento idoneo per la conservazione e valorizzazione di questi boschi, in considerazione della multifunzionalità che il bosco sta acquisendo nella società moderna. Tutte le operazioni che saranno effettuate nel corso del decennio di validità del Piano di Assestamento, saranno annotate nel libro economico, comprese le variazioni di superficie, le spese per effettuare determinati lavori o opere, e gli eventuali introiti. L Amministrazione Comunale di Torella dei Lombardi in considerazione della singolare valenza ambientale, paesaggistico e delle sue peculiarità antropiche e storico-culturali, dovrà perseguire la convinzione di implementare la capacità attrattiva del proprio patrimonio attraverso la 55

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57 Anno di intervento Particella forestale LIBRO ECONOMICO Riferimenti catastali Provvedimenti autorizzativi* Ripresa prevista Massa ricavata (mc-kg) Fg n C.M. STAPF Parco: A. di B. V.I. mc Ha Tronchi mc Tronchetti mc Legna da ardere Kg Comunicazione di taglio Prot. Data Ditta Boschiva (Nominativo) Contratto (Data) Consegna (Data) Collaudo (Data) Note

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60 Tavola generale delle quercie allevate a ceduo h d (cm)

61 Tavola generale delle quercie allevate a fustaia h d (cm)

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