STELLA TARGETTI. (l educazione, l istruzione, la formazione e poi anche il lavoro) e tra attori coinvolti.

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3 DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE 9 PRESEN TAZIONE STELLA TARGETTI Vicepresidente della Regione Toscana Assessore alla scuola, università e ricerca, organizzazione degli uffici La scuola e più in generale l educazione sono argomenti che popolano le pagine dei quotidiani in occasione delle rituali denunce su ciò che non funziona, meno frequentemente sono oggetto di dibattito per rilanciarne la centralità nello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Partendo da questa consapevolezza, la Regione Toscana ha deciso di intervenire sul tema dell istruzione e dell educazione, già a partire dal 2002 con la legge 32, secondo un approccio di integrazione tra politiche (l educazione, l istruzione, la formazione e poi anche il lavoro) e tra attori coinvolti. Quest ultimo è un elemento che contraddistingue fortemente le politiche della nostra Regione da quelle di altre realtà: i bambini del nido e delle scuole dell infanzia, i fanciulli del primo ciclo di istruzione e i ragazzi del secondo, sono bambini, fanciulli e ragazzi che vivono in Toscana, ma che ancora prima sono inseriti in realtà locali ben definite, risiedono nei Comuni, ne frequentano le scuole, entrano in contatto con le associazioni del territorio. Tale varietà di soggetti istituzionali e non che si relazionano con il nostro patrimonio più prezioso i nostri ragazzi sono a nostro avviso una grandissima risorsa nel momento in cui ci poniamo il problema di come intervenire nel modo più efficace per valorizzarla. Queste considerazioni hanno spinto la Regione ad intervenire sul tema dell istruzione e dell educazione tramite politiche di programmazione territoriale, la cui governance è data proprio dalla presenza di più attori. Da qui la centralità dei Comuni organizzati in Zone Educative quali ambiti di intervento territoriali ottimali di livello sovracomunale, affiancate nella loro attività di progettazione da tutti gli attori istituzionali che sul territorio operano o possono operare per un miglioramento delle politiche di istruzione. La coprogettazione, quindi, come modalità di intervento con Scuole, Province, associazioni. Ma nessuna seria attività di programmazione e progettazione può prescindere dalla conoscenza della realtà sulla quale occorre intervenire. Conoscere la diffusione dei servizi educativi alla prima infanzia e la loro frequenza, il livello di istruzione, le specificità territoriali, la qualità dei percorsi di studio sono solo alcuni esempi di informazioni indispensabili per capire come investire nella scuola e negli altri elementi del sistema educativo regionale. Si comprende perciò quanto sia fondamentale in questa fase disporre di report che analizzano e descrivono il sistema scolastico e quanto i sistemi informativi regionali come il SISR (Sistema Informativo Scolastico Regionale) e il SIRIA (Sistema informativo Regionale sulla prima InfanziA) possano essere di aiuto nella progettazione di interventi mirati. Ecco il perché di questo rapporto: definire il quadro informativo del nostro sistema educativo regionale, dai nidi alle superiori, per fornire un utile supporto alle decisioni.

4 DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE INTRO DUZIONE Qualcuno potrebbe chiedersi per quale motivo venga proposto un nuovo rapporto sull infanzia e sulla scuola in Toscana, partendo dalla considerazione che sul tema esista già una disponibilità abbondante di dati e di ricerche prodotti da fonti diverse. Alcune buone ragioni di questa scelta sono, a nostro avviso, rintracciabili nell impostazione che ha guidato il presente lavoro e nelle caratteristiche che lo contraddistinguono; si è infatti cercato di: _ offrire un elaborazione estesa a tutto il territorio regionale e condotta in maniera omogenea per tutta la Toscana _ condurre un analisi delle informazioni che si spinga oltre la ripartizione provinciale e metta al centro la zona, ambito territoriale per eccellenza della programmazione educativa ai sensi della L.R. 32/2002 valorizzare le banche dati regionali sull infanzia -SIRIAe sull istruzione -SISRmettendone in luce le notevoli potenzialità di utilizzo avviare un processo di lettura integrata delle banche dati in relazione sia alle fasce di età (dalla prima infanzia all istruzione, nella prospettiva di una concezione del processo di apprendimento che duri per tutto l arco della vita), sia alla diversa fonte di provenienza (con informazioni da ISTAT, EUROSTAT, OCSE, MIUR), in modo da costruire, con notizie complementari, un quadro informativo più ricco e composito. Ma lo scopo fondamentale di questo rapporto, realizzato con un taglio di tipo descrittivo, è quello di contribuire a fornire una base conoscitiva che sia di supporto alla programmazione territoriale in materia di educazione e di istruzione, nella convinzione che ogni buon intervento sul territorio non possa prescindere da un analisi di contesto accurata, opportunamente documentata e suffragata da dati, su cui poggi la consapevolezza delle criticità e dei bisogni che il territorio stesso manifesta. Una consapevolezza così costruita costituisce l orientamento, di volta in volta, dell agire, in modo da far scaturire scelte effettivamente mirate e, di conseguenza, con maggiori possibilità di efficacia; si tratta di un orientamento modellato dalla dinamica dei fenomeni, non statico, ma anzi sempre sensibile ai cambiamenti, che si colloca in un processo continuo di progettazione, verifica e riprogrammazione, in cui l utilizzo del dato diviene di importanza centrale sia nell analisi delle condizioni di partenza, sia in relazione all osservazione degli effetti indotti dagli interventi. In questo modo anche i sistemi informativi acquisiscono una valenza ed un significato diversi, in cui la fornitura di notizie da parte degli enti locali (per i servizi per l infanzia, per i PEZ) supera il concetto di adempimento formale, come talvolta può essere stato interpretato, e diviene un occasione di partecipazione alla costruzione di un patrimonio informativo prezioso che poi si offra alla disponibilità di tutti. Il presente rapporto si compone di quattro capitoli. Il primo analizza i dati relativi ai servizi educativi per la prima infanzia da zero a tre anni, evidenziandone tipologie, ricettività, domande di iscrizione, liste di attesa; sono inoltre presentati alcuni indicatori sintetici utili per una lettura di luci e ombre su questo segmento educativo. Il secondo capitolo è dedicato alla scuola: da quella dell infanzia fino alla secondaria di secondo grado. In esso sono presentati, oltre ad alcune informazioni di sintesi complessive, dati volti all analisi del fenomeno della dispersione scolastica, nonché all approfondimento delle dimensioni di questa legate alla presenza di alunni con cittadinanza non italiana e di alunni con disabilità. Anche in questo caso, il taglio dato alla lettura dei dati è di tipo problematico, proprio per la volontà di mettere in luce le criticità su cui si ritiene di dover intervenire con le politiche territoriali. Il terzo capitolo è volto alla presentazione delle attività realizzate attraverso la progettazione educativa zonale per l a.s. 2012/2013, in modo tale che sia possibile un raffronto tra le criticità dei territori -evidenziate nei capitoli precedenti- e gli interventi realizzati. Ciò al fine di consentire una valutazione delle scelte fatte nella passata programmazione territoriale alla luce dei bisogni educativi emersi dall analisi dei dati. Infine, il quarto capitolo porta a sintesi il complesso delle informazioni presentate nel corso del rapporto, con la finalità di trarne indicazioni utili per la riprogrammazione delle politiche territoriali sull educazione e l istruzione. Il capitolo è corredato da schede di approfondimento per ciascuna delle 35 zone educative della Toscana.

5 DATI LINEE GUIDA REGIONALI +QUALITÀ DELLA VITA PER I BAMBINI E I RAGAZZI TOSCANI PROCESSO DI FORMAZIONE DEI PROGETTI EDUCATIVI ZONALE P.E.Z PROGETTI EDUCATIVI ZONALI Continuità educativa 0-6 GRUPPI DI LAVORO Infanzia Disabilità Diversità di lingua e cultura CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Extrascuola Coordinamento Pedagogico Zonale Asl Associazioni Scuole TAVOLI TECNICI Struttura tecnica C.R.E.D.

6 INDICATORE DI LISBONA: È dato dal rapporto tra i bambini di età 3-36 mesi accolti nei servizi educativi e la popolazione residente di età 3-36 mesi, ed è calcolato prendendo in considerazione i seguenti fattori: Al numeratore Bambini iscritti nei servizi educativi per la prima infanzia alla data del 31/12/2011. Bambini ritirati (entro il 31/12/2011) dai servizi educativi per la prima infanzia a titolarità pubblica, ovvero i bambini che sono stati accolti nel sistema pubblico dell offerta all inizio dell anno educativo e poi si sono ritirati. Bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell infanzia, cioè quelli che compiranno il terzo anno di età tra gennaio e aprile dell anno scolastico di riferimento. Al denominatore Popolazione residente 3-36 mesi; Ad es. indicatore al 30% equivale a dire 30 bambini accolti ogni 100 bambini residenti di età 3-36 mesi. TASSO DI RICETTIVITÀ: È dato dal rapporto tra la ricettività dei servizi educativi attivi entro uno specifico territorio e la popolazione residente di età 3-36 mesi. Ad es. tasso del 30% equivale a dire 30 posti ogni 100 bambini residenti di età 3-36 mesi. TASSO DI ACCOGLIENZA: È dato dal rapporto tra i bambini complessivamente accolti nei servizi educativi per la prima infanzia (iscritti alla data del 31/12 più ritirati dai servizi pubblici entro il 31/12) e i bambini residenti di età 3-36 mesi, potenziali fruitori. DEF INIZI ONI INFANZIA RICETTIVITÀ POTENZIALE: Definisce il numero massimo di bambini che possono essere accolti, contemporaneamente, nei servizi educativi attivi, cioè i posti potenzialmente disponibili. 14 ANTICIPATARI: Sono i bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell infanzia, cioè quelli che compiranno il terzo anno di età tra gennaio e aprile dell anno scolastico di riferimento. DOMANDE NON SODDISFATTE: L indicatore definisce la percentuale di bambini in lista d attesa alla data del 01/09 rapportata al numero totale di domande di iscrizione raccolte alla stessa data. Ad es. indicatore al 30% equivale a dire 30 bambini in lista d attesa ogni 100 domande di iscrizione. PERCENTUALE DI COPERTURA: È data dal rapporto tra i bambini iscritti alla data del 31/12/2011 e la ricettività potenziale dei servizi attivi. Valori superiori al 100 possono derivare sia da modalità differenziate di frequenza, sia dal maggior utilizzo del servizio (consentito fino al 20%). Ad es. tasso del 30% equivale a dire 30 iscritti ogni 100 posti esistenti. CAPACITÀ DI RISPOSTA ALLA DOMANDA: È data dal rapporto tra la ricettività potenziale dei servizi attivi e le domande di iscrizione presentate alla data del 01/09/2011 ed esprime quindi il rapporto tra offerta e domanda in un dato territorio. Ad es. indicatore al 30% equivale a dire 30 posti disponibili ogni 100 domande di iscrizione SERVIZI ATTIVI: Sono i servizi educativi in funzione alla data del 31/12/2011. Infatti esistono servizi che sebbene autorizzati al funzionamento o comunque esistenti alla data del 31/12 non risultano funzionanti a quella data (in quanto servizi stagionali, funzionanti ad esempio da gennaio a giugno, oppure a causa della raccolta di un numero non sufficiente di iscrizioni per poter cominciare le attività).

7 IN TIPOLOGIA DI SERVIZIO Privati Pubblici FAN 40,4% 83,2% Capacità di risposta alla domanda ZIA 88,2% Percentuale di copertura 79,2% NIDI 46,9% Diretta 38,8% 66,6% Con piu di 5 anni di esperienza EDUCATORI Esperienza 33,4% Con meno di 5 anni di esperienza 38,1% Domande su popolazione 21,5% Domande non soddisfatte 33,4% Indicatore di Lisbona 31,7% Tasso di ricettività ISCRITTI / ,1% Indiretta Modalità di gestione dei servizi pubblici Titolo di studio degli educatori 2,6% non afferente all area psico pedagogica / / / /2011 DOMANDE / Privati Pubblici 11,5% 9,4% 26,7% Laurea e post laurea 70,7% Inferiore alla laurea / / / / /2012 RICETTIVITÀ Privati Pubblici 20,8% SERVIZI INTEGRATIVI

8 DAL NIDO ALLA ALLE SUPERIORI: SCUOLA SUPERIORE I NUMERI DELLA SCUOLA IN TOSCANA 2 L istruzione in Toscana 227 DEFINIZIO NI ISTRU ZIONE Giovani che abbandonano prematuramente gli studi popolazione in età anni che ha abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo superiore al livello 3C short della classificazione internazionale sui livelli di istruzione (Isced97). Tale indicatore, nel sistema di istruzione italiano, equivale alla percentuale della popolazione in età anni che, dopo aver conseguito la licenza media (il diploma di scuola secondaria di primo grado), non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di almeno 2 anni e non frequenta corsi scolastici o altre attività formative. Livello di istruzione della popolazione anni popolazione in età anni in possesso almeno della licenza media inferiore, sul totale della popolazione in età anni (%) Tasso di scolarizzazione superiore percentuale della popolazione in età anni che ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria di II grado Partecipazione dei giovani 15-19enni e 20-29enni al sistema di istruzione e formazione viene misurata rapportando gli iscritti per le due classi di età nei vari ordini scolastici, compresi i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (IFP), alla popolazione residente delle corrispondenti fasce di età. L aggregato non comprende dati sugli apprendisti, che in particolari realtà territoriali del Nord risultano invece molto presenti. Il tasso di partecipazione dei giovani in età anni individua, in larga prevalenza, gli iscritti al ciclo di studi secondario superiore (livello Isced 3), mentre il tasso di partecipazione dei giovani in età anni identifica, prevalentemente, la quota di partecipazione al sistema terziario (livelli Isced 5 e 6). Il confronto internazionale è realizzato con riferimento ai 21 paesi europei aderenti all Oecd (negli anni precedenti il confronto era relativo a 19 paesi della Ue). I tassi derivati da questa fonte non possono essere confrontati con i tassi regionali, che escludono la quota di iscritti al sistema formativo per i quali non è disponibile il dato per età. Alunni in ritardo alunni che si trovano nella condizione in cui, a causa di bocciature o ingresso posticipato nel sistema scolastico, la propria età anagrafica non corrisponde all età scolare. Alunni con esiti negativi alunni che al termine dell anno scolastico di riferimento non vengono ammessi alla classe successiva o non superano l esame conclusivo del ciclo di studi di riferimento (esame di licenza media, esame di maturità).

9 ISTRU ZIONE CARATTERISTICHE 32,3% Tecnica 20,7% Professionale 47% Liceale 10,0% 2007/ ,7% 2008/2009 Presenza: 11,3% 2009/2010 INCIDENZA POPOLAZIONE STRANIERA ,7% 2010/ ,34% Alunni stranieri 2011/2012 9,8% II GRADO 13,5% PRIMARIA Alunni Infanzia Alunni Primaria Alunni sec. I grado Alunni sec. II grado /2008 ALUNNI PER ORDINE 2008/ / / /2012 Alunni 2011/2012 8,1% America 15,7% Africa 18,7% Asia 0,5% Altro 56,9% Europa 33,3% Tecnica Di cui 21,7% Ue 14,1% I GRADO 25,7% Liceale infanzia primaria i grado ii grado totale 2% II GRADO 1,30% INFANZIA DISABILI ,1% TOSCANA 55,55% 44,45% 26,84% PRIMA E SECONDA GENERAZIONE 11,14% 73,16% 88,86% 34,69% 41% Professionale 65,31% 2,8% I GRADO 2,10% PRIMARIA 2,3 ITALIA PRIMARIA I GRADO II GRADO TOTALE Nati all estero Nati in Italia

10 ISTRU ZIONE PERFORMANCE TASSO DI SCOLARIZZAZIONE SCUOLA SUPERIORE IN TOSCANA Maschi Femmine 67,1% 77,1% 72% NEET (Not in education employement or training) Totale 19,4% 13,4% 16,4% GIOVANI CHE ABBANDONANO PREMATURAMENTE GLI STUDI RITARDO 16,1% NORD 4,10% Primaria 12,88% I Grado 29,83% II Grado 15,59% Totale 13,6% 18,6% ,4% 15,9% CENTRO 16,25% Liceale 57,45% Professionale 31,84% Tecnica 13,5% ,2% ,2% SUD ESITI NEGATIVI 20,9% ,2% ,3% ,9% ,5% ,9% ,6% 2010 TOSCANA ITALIA EUROPA 26,3% 12,7% 11,8% 12,3% 2,6% 3,1% 5,3% 0,4% 3,2% 2,2% 0,7% 13,6% 10% 4,5% 27% 21,6% 13,3% 16% 5,7% 6,2% PRIMARIA I GRADO II GRADO TOTALE PAGELLA VOTAZIONE FINALE 7,4 PAGELLA 75,5 Nati all estero Totale Voto medio I GRADO Voto medio II GRADO Nati in Italia Totale stranieri Italiani 7,9% Liceale 21% Professionale 16,2% Tecnica

11 22,07% Sostenere servizi privati accreditati 996 posti con convenzioni 1895 buoni servizio erogati 38,94% Gestione diretta/indiretta ordinaria dei servizi 8422 bambini 7202 nidi 1220 s. i. 74,75% 100% = euro 6,99% Integrare i servizi nei periodi di sospensione 2720 bambini coinvolti Sostenere, sviluppare, qualificare e consolidare il sistema dei servizi per l infanzia 13,31% Coordinamento peadagogico zonale 632 persone 3411 incontri ore 3,20% Sostenere la genitorialità 759 laboratori Oltre famiglie contattate 3,53% Formazione congiunta educatori e insegnanti 3,50% Sostenere bambini con bisogni speciali 285 bambini coinvolti 0,99% 166 incontri (per 420 persone) 1378 progetti di continuità 1868 insegnati 2292 educatori 4416 ore 833 scuole 904 incontri 926 servizi educativi Promuovere iniziative tra nido e scuola dell infanzia 518 incontri 616 serv. educativi 2710 ore 1776 educatori 4,19% Promuovere la continuità educativa orizzontale e verticale 2,94% Ampliare l offera bambini coinvolti: 336 ampliamento orario 286 incremento bambini Risorse infanzia EURO 19,79% Rafforzare e potenziare il sistema attraverso coodinamento pedagogico e formazione del personale 2,67% Formazione educatori 0,18% Elenco educatori 0,1% per famiglie Temi individuali dal coordinamento EURO Risorse età scolare 22,79% Attività laboratoriali allievi destinatari (famiglie) 16,50% Supporto/recupero disciplinare e ludico/ricreativo extrascolastico 1,11% Formazione/consulenza per docenti e operatori 1867 destinatari 30,88% Promuovere l inclusione degli alunni con diversità di lingua e cultura di provenienza Promuovere esperienze educativee di socializzazione durante la sospensione del tempo scuola P.E.Z. PROGETTI EDUCATIVI ZONALI 1,14% Ore aggiuntive del personale ausiliario 274 ausiliari 9,58% Copertura della sospensione del tempo scuola (durante le vacanze) 26,12% 0,04% Attività a carattere residenziale (soggiorni estivi) 11,07% Ore aggiuntive di insegnamento per docenti di lingua italiana 1440 docenti allievi 100% = euro 18,71% Attività laboratoriali 18% Ore aggiuntive di insegnamento per docenti curriculari 2395 docenti allievi 41,93% Promuovere l inclusione degli alunni disabili allievi destinatari (famiglie)

12 DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE 4 Indicazioni a supporto delle politiche 279 INDICAZIO NI a sup porto A chiusura del rapporto che descrive, attraverso l analisi dei dati, i molteplici aspetti dell educazione della prima infanzia e dell istruzione in Toscana, nonché la progettazione a queste dedicata sul territorio regionale, si inserisce questa sezione di indicazioni a supporto delle politiche. Si è inteso qui mettere in luce quelli che possono essere considerati i fatti salienti della trattazione sviluppata lungo tutto delle politiche il rapporto, in modo da offrire una sorta di sintesi di lettura che ne renda la fruizione più agevole e immediata, proprio in funzione di quella idea di fondo che ha guidato tutto il il presente lavoro e lo concepisce come uno strumento di potenziale supporto alle scelte di intervento che gli enti locali -e non solovorranno fare nell affrontare le criticità che il territorio esprime. Con tale spirito nelle tabelle che seguono si è formulato un indicatore composito di criticità per ciascuna delle 35 zone della Toscana, ovvero un indicatore che sintetizzi in un unico valore numerico la situazione espressa dall insieme di quelli che appaiono come i principali parametri che caratterizzano i fenomeni in esame, in modo da meglio identificare/ contraddistinguere la zona stessa, anche in rapporto con gli altri ambiti e, in modo particolare, con il complesso della regione. Per quanto riguarda il contesto dei servizi per la prima infanzia, l indicatore composito individuato porta a sintesi quattro degli indicatori già esaminati lungo il percorso del rapporto, e in particolare: indicatore di Lisbona percentuale di domande non soddisfatte capacità di risposta alla domanda tasso di ricettività per ciascuno di questi parametri si è attribuito ad ogni zona un punto ogni qualvolta questa si discostasse dal valore medio toscano, facendo registrare, in un certo qual modo, un comportamento al di sotto degli standard 1 regionali. Ne deriva una classificazione delle zone in una scala da 0 a 4 punti: intendendo per 0 i casi di zone in cui nessun indicatore è disallineato con la media regionale, 1 punto quando è presente un indicatore che si differenzia dalla media, e così via fino a 4. Affiancato all indicatore composito viene poi riportato anche l indicatore relativo alla percentuale di copertura, che non si è ritenuto di far confluire nel calcolo sopraesposto, ma appare comunque di notevole importanza per arricchire il quadro informativo. Una operazione analoga è stata condotta in relazione all ambito dell istruzione, dove i parametri individuati per concorrere alla formulazione dell indicatore composito sono: percentuale di esiti negativi nella scuola secondaria di I grado percentuale di esiti negativi nella scuola secondaria di II grado percentuale di ritardo nella scuola secondaria di I grado percentuale di ritardo nella scuola secondaria di II grado In questo caso si è attribuito un punto ogniqualvolta la zona facesse registrare un valore di indicatore al di sopra della media regionale, in una scala da 0 a 4. Le informazioni di affiancamento riguardano poi le votazioni medie riportate dagli studenti agli esami di licenza media e di maturità. La rappresentazione sulla carta geografica consente infine di comunicare, anche mediante l uso del colore, questo concentrato di informazioni in modo immediato e sintetico, esprimendo una sorta di mappatura delle criticit sul territorio della nostra regione. Preme mettere l accento sul fatto che l attribuzione degli indicatori compositi sopra esposta, non intende assolutamente esprimere un giudizio sulle diverse situazioni territoriali e, ancor meno, pretende di esaurire l analisi delle problematicità che le zone presentano. Si tratta piuttosto di offrire all osservatore una modalità di lettura del quadro di informazioni sui fenomeni, che ne faccia emergere le particolarità, ma che rimandi necessariamente ad un attenta riflessione, per ciascuna zona, su quelle che sono le diverse sfumature con cui le criticità si presentano, a partire dalla conoscenza delle condizioni di contesto sociale, economico e culturale all interno del quale ci si colloca. Per gli indicatori utilizzati in relazione all infanzia, si è attribuito un punto ogniqualvolta il valore zonale fosse inferiore al valore medio regionale, ad eccezione dell indicatore percentuale di domande non soddisfatte dove, viceversa, il punto è stato attribuito alla zona che presentasse valore superiore alla media toscana.

13 DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE 4 Indicazioni a supporto delle politiche Appare evidente come una riflessione di tal genere possa essere condotta al meglio proprio all interno delle zone stesse -e quindi al livello più vicino alle manifestazioni di criticità- interrogandosi in modo approfondito sugli avvenimenti, utilizzando il supporto dei dati per favorirne la comprensione e, conseguentemente, individuare strategie opportune per affrontarle. A seguire si presenta la serie delle 35 schede che possono costituire la carta d identità per ognuna delle zone della Toscana: tramite un infografica sono riportati i dati fondamentali che ne caratterizzano il territorio, sia nell ambito dei servizi per la prima infanzia che nell ambito dell istruzione, integrati dalle informazioni risultanti dalla progettazione educativa zonale per l anno scolastico 2012/2013. Tale lettura permette di spingere l elaborazione anche a livello di singolo comune, tramite i dati di dettaglio presenti nelle tabelle di ciascuna zona.

14 1_Infanzia - Indicatore composito di criticità DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE Zona Indicatore di Lisbona % domande non soddisfatte capacità di risposta alla domanda tasso di ricettività Indicatore composito di criticità % di copertura 4 Indicazioni a supporto delle politiche 283 Aretina 33,9 18,6 82,5 32,3 1 90,7 Casentino 26,9 17,4 102,4 21,1 2 84,8 Ar Val di Chiana Aretina 31,3 0,0 113,1 29,4 2 78,2 Val Tiberina 35,6 12,6 92,0 23,9 1 78,8 LUNIGIANA Valdarno 30,5 14,5 92,6 29,2 2 88,2 Empolese 32,5 24,5 83,7 34,1 1 87,2 Fiorentina Nord-Ovest 35,7 28,9 69,7 34,6 2 95,2 APUANE VALLE DEL SERCHIO PISTOIESE PRATESE MUGELLO FI Fiorentina Sud-Est 33,5 20,3 84,6 31,5 1 91,9 Firenze 46,8 35,3 62,9 36, ,4 VERSILIA PIANA DI LUCCA VAL DI NIEVOLE FIORENTINA NORD OVEST VALDARNO E VALDISIEVE GR LI Mugello 34,5 13,3 98,6 32,9 0 89,9 Valdarno e Valdisieve 38,5 8,5 74,0 29, ,7 Amiata Grossetana 33,3 0,0 186,4 42,7 1 50,0 Colline dell'albegna 25,9 9,9 111,0 19,2 2 83,1 Colline Metallifere 24,5 24,6 118,5 29,8 3 65,0 Grossetana 29,9 41,6 70,4 33,4 3 76,5 Bassa Val di Cecina 29,9 24,3 84,6 26,4 2 95,7 Elba 30,1 19,4 110,2 15,2 2 94,4 Livornese 33,6 34,2 69,9 32,4 2 96,8 Val di Cornia 35,9 15,4 82,3 35,7 1 95,4 Piana di Lucca 24,2 29,1 93,2 24,5 3 71,2 PISANA LIVORNESE BASSA VAL DI CECINA VAL DI CORNIA VALDARNO INFERIORE VAL D ERA VAL DI CECINA EMPOLESE COLLINE METALLIFERE ALTA VAL D ELSA FIRENZE FIORENTINA SUD EST SENESE VALDARNO AMIATA VAL D ORCIA CASENTINO ARETINA VAL DI CHIANA SENESE VAL DI CHIANA ARETINA VAL TIBERINA LU Valle del Serchio 29,7 22,4 96,0 17,1 2 79,0 Versilia 36,6 22,0 81,0 32,3 1 95,4 GROSSETANA AMIATA GROSSETANA MS Apuane 29,8 20,6 88,2 24,2 2 94,8 Lunigiana 19,2 2,6 147,8 15,0 2 67,1 ELBA PI PO Pisana 33,7 19,1 85,1 35,3 0 85,2 Val d'era 25,3 8,5 77,0 29,9 3 74,9 Val di Cecina 29,5 10,9 144,5 25,0 2 86,8 Valdarno Inferiore 33,7 25,7 82,2 32,8 2 90,6 Pratese 32,2 19,3 107,6 38,3 1 76,2 INDICATORE COMPOSITO DI CRITICITÀ INFANZIA COLLINE DELL ALBEGNA PT Pistoiese 35,8 25,7 92,1 34,9 1 84,9 0 Val di Nievole 24,5 21,1 105,5 25,6 2 81,9 1 Alta Val d'elsa 32,9 17,1 102,3 29,7 2 84,1 2 SI Amiata - Val d'orcia 29,4 14,2 96,5 27,2 2 89,7 3 Senese 43,1 27,3 80,2 41,3 2 90,5 Val di Chiana Senese 30,8 24,3 91,4 25,4 2 79,9 Toscana 33,4 24,5 83,2 31,7 88,2

15 2_Istruzione - Indicatore composito di criticità DAL NIDO ALLA SCUOLA SUPERIORE ESITI ESITI RITARDO RITARDO INDICATORE LICENZA MATURITÀ NEGATIVI NEGATIVI COMPOSITO MEDIA 4 Indicazioni a supporto delle politiche 285 Zona Sec. I Sec II Sec. I Sec II Voto medio Voto Medio Titolo Aretina 3,2% 13,2% 11,8% 30,1% 1 7,3 75,9 Casentino 2,2% 13,5% 9,4% 30,2% 2 7,5 77,8 Ar Val di Chiana Aretina 1,9% 8,7% 12,2% 29,3% 0 7,4 75,5 Val Tiberina 8,3% 5,8% 13,3% 22,2% 2 7,6 77,2 LUNIGIANA Valdarno 3,3% 13,0% 10,5% 26,2% 0 7,4 77,3 Empolese 5,1% 14,6% 15,8% 27,9% 3 7,3 74,6 Fiorentina Nord-Ovest 3,8% 12,7% 12,3% 23,4% 0 7,4 74,9 APUANE VALLE DEL SERCHIO PISTOIESE PRATESE MUGELLO FI GR LI LU MS PI PO PT SI Fiorentina Sud-Est 2,4% 10,8% 9,8% 22,9% 0 7,5 74,5 Firenze 3,6% 12,5% 11,9% 30,1% 1 7,4 75,1 Mugello 3,2% 12,1% 12,8% 35,3% 1 7,2 72,9 Valdarno e Valdisieve 2,7% 10,6% 8,7% 16,9% 0 7,4 75,2 Amiata Grossetana 8,1% 17,1% 20,2% 35,8% 4 7,6 75,6 Colline dell'albegna 3,6% 17,0% 14,4% 29,1% 2 7,4 72,1 Colline Metallifere 9,6% 12,6% 20,0% 34,9% 3 7,3 77,0 Grossetana 5,6% 11,4% 12,6% 26,0% 1 7,5 77,3 Bassa Val di Cecina 3,6% 17,9% 13,0% 31,3% 3 7,5 77,2 Elba 5,8% 16,4% 11,9% 30,6% 3 7,2 73,3 Livornese 3,9% 15,3% 11,2% 30,4% 2 7,7 76,4 Val di Cornia 5,3% 15,2% 11,5% 30,8% 3 7,6 73,6 Piana di Lucca 4,9% 11,6% 13,8% 34,7% 3 7,4 75,1 Valle del Serchio 5,0% 15,1% 13,6% 34,5% 4 7,3 71,7 Versilia 5,8% 15,3% 13,2% 32,3% 4 7,4 73,4 Apuane 3,8% 14,9% 10,6% 31,5% 2 7,5 74,9 Lunigiana 3,4% 10,2% 13,7% 24,9% 1 7,4 75,7 Pisana 4,8% 12,9% 13,2% 30,4% 3 7,5 75,7 Val d'era 4,9% 9,8% 11,5% 26,4% 1 7,3 75,1 Val di Cecina 2,8% 11,3% 13,1% 25,6% 1 7,4 76,6 Valdarno Inferiore 5,7% 10,0% 16,0% 19,2% 2 7,3 75,3 Pratese 5,4% 16,0% 14,7% 32,1% 4 7,4 76,2 Pistoiese 5,5% 15,9% 13,8% 33,1% 4 7,4 75,4 Val di Nievole 4,6% 16,9% 13,2% 33,6% 4 7,2 76,5 Alta Val d'elsa 6,3% 10,9% 16,4% 29,1% 2 7,3 74,8 Amiata - Val d'orcia 3,7% 7,0% 14,6% 23,7% 1 7,1 77,6 Senese 4,5% 10,6% 11,5% 27,3% 1 7,4 76,5 Val di Chiana Senese 4,7% 8,2% 13,3% 28,6% 2 7,5 74,3 Toscana 4,48% 13,27% 12,88% 29,83% 7,4 75,4 VERSILIA PISANA PIANA DI LUCCA LIVORNESE VAL DI CORNIA VAL DI NIEVOLE VALDARNO INFERIORE VAL D ERA VAL DI CECINA BASSA VAL DI CECINA ELBA INDICATORE COMPOSITO DI CRITICITÀ ISTRUZIONE EMPOLESE ALTA VAL D ELSA COLLINE METALLIFERE FIORENTINA NORD OVEST GROSSETANA FIRENZE FIORENTINA SUD EST COLLINE DELL ALBEGNA SENESE VALDARNO E VALDISIEVE VALDARNO AMIATA VAL D ORCIA CASENTINO AMIATA GROSSETANA ARETINA VAL DI CHIANA SENESE VAL TIBERINA VAL DI CHIANA ARETINA

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