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1 Ottobre 2017 Unioni civili e previdenza: i nuovi diritti

2 UNIONI CIVILI E I NUOVI D Dal 5 giugno del 2016 è stata istituita, per legge, l unione civile esclusivamente tra persone dello stesso sesso, con l obiettivo di riconoscere a questi cittadini cui non è consentito sposarsi gli stessi diritti e doveri derivanti dal matrimonio. La norma in questione, inoltre, ha definito alcune norme relative alle convivenze di fatto sia tra persone di sesso diverso che dello stesso. La disciplina dell unione civile non trova applicazione nei confronti delle convivenze di fatto, benché gli interessati si possano registrare all anagrafe e possano stipulare un contratto di convivenza, disciplinando in tal modo i loro rapporti patrimoniali. La legge ha stabilito che, ad ognuna delle parti dell unione civile, si applicano le disposizioni che si riferiscono al matrimonio, nonché le disposizioni nelle quali sono contenute le parole coniuge, coniugi e termini equivalenti, ovunque questi ricorrano (nelle leggi, nei regolamenti, negli atti aventi forza di legge, negli atti amministrativi e nei contratti collettivi). 2

3 PREVIDENZA: IRITTI Il matrimonio contratto all estero da cittadini italiani con persona dello stesso sesso produce gli stessi effetti dell unione civile regolata dalla legge italiana. In sostanza, la norma interviene sul diritto: alla pensione ai superstiti; ai trattamenti di famiglia; all assegno sociale; al trattamento minimo e maggiorazioni sociali; ai permessi e congedi per assistere familiari disabili; ai permessi per lutto e gravi motivi familiari; al trattamento di fine rapporto (tfr) e all indennità sostitutiva di preavviso; alle prestazioni dei fondi di previdenza complementare. Ovviamente, vi sono delle ricadute rispetto ai limiti di reddito previsti per alcune prestazioni, qualora si debba tener conto anche del reddito del coniuge del richiedente. Quanto previsto dalla legge ha effetto, ai fini del riconoscimento del 3

4 Inas Cisl - numero verde diritto alle prestazioni e dell applicazione delle disposizioni che le disciplinano, dal 5 giugno Trattamento di famiglia a) Nucleo familiare nel quale solo una delle due parti dell unione è lavoratore dipendente, o titolare di prestazione previdenziale Anche in caso di unione civile (come già avviene nell ambito del matrimonio, per il coniuge non separato legalmente ed effettivamente) vengono riconosciute le prestazioni familiari in favore della parte dell unione priva di posizione tutelata. b) Nucleo formato da persone dello stesso sesso unite civilmente e dai figli di una delle due parti dell unione, nati prima dell unione stessa Nel caso di genitori separati o naturali, con figli nati precedentemente all unione civile, nulla cambia se uno dei due genitori ha la posizione tutelata e l affido è condiviso oppure esclusivo. Ai figli, infatti, viene garantito in ogni caso il trattamento di famiglia su una delle due posizioni dei propri genitori, considerato che non incide in alcun modo la successiva unione civile contratta da uno di essi. Qualora invece i genitori (separati o naturali) siano entrambi privi entrambi di una posizione tutelata, la successiva unione civile di uno dei due con altro soggetto - lavoratore dipendente o titolare di prestazione previdenziale sostitutiva - garantisce il diritto all assegno al nucleo familiare/assegno familiare per i figli dell altra parte dell unione civile. c) Nucleo formato da persone dello stesso sesso unite civilmente e figli di una delle due parti nati dopo l unione In tale situazione, l assegno potrà essere erogato dall Inps soltanto se il figlio è stato inserito all interno dell unione civile, anche tramite la procedura di affidamento prevista. d) Effetti dello scioglimento dell unione civile sulle prestazioni familiari Secondo l Inps, in proposito, deve essere applicata la stessa disciplina prevista per il diritto ai trattamenti di famiglia in caso di scioglimento del matrimonio. La domanda di prestazioni familiari può essere inoltrata in via telematica (ovviamente, per i soli casi di pagamento diretto da parte dell Inps), seguendo le procedure già esistenti.

5 Assegno per congedo matrimoniale L assegno per congedo matrimoniale è una prestazione previdenziale prevista in favore di alcune tipologie di lavoratori (operai e apprendisti di aziende industriali/artigiane/cooperative e marittimi di bassa forza) che hanno contratto matrimonio civile o concordatario, qualora al momento del congedo non siano in servizio (per malattia, sospensione dal lavoro, richiamo alle armi). Pertanto, in ragione dell equiparazione al matrimonio, questa prestazione spetta anche in caso di unione civile tra persone dello stesso sesso. Unioni civili e convivenze: le tutele per chi assiste partner disabile Recentemente sono stati compiuti importanti passi avanti per la tutela della disabilità. È stato infatti riconosciuto il diritto ad utilizzare i permessi mensili anche per assistere il convivente e la parte dell unione civile disabili in situazione di gravità, ed il congedo straordinario in favore dell altra parte dell unione civile disabile grave. Permessi mensili Alla luce delle ultime novità normative, i permessi mensili per assistere un familiare disabile in situazione di gravità - fermo restando il principio del referente unico dell assistenza - possono ora essere concessi, in alternativa: al coniuge; alla parte dell unione civile; al convivente di fatto; al parente o all affine entro il 2 grado. Inoltre, è possibile concedere il beneficio a parenti o affini di 3 grado qualora i genitori o il coniuge/la parte dell unione civile/il convivente di fatto della persona con disabilità abbiano compiuto i 65 anni di età op- Inas Cisl - numero verde

6 Inas Cisl - numero verde pure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. È importante precisare, in generale, che tra una parte dell unione civile e i parenti dell altra non si costituisce un rapporto di affinità, quindi per il partner è possibile usufruire dei permessi mensili esclusivamente per assistere l altro componente dell unione civile e non per un suo parente. I conviventi di fatto possono beneficiare dei permessi mensili se hanno reso la dichiarazione anagrafica di costituzione di una nuova convivenza. Congedo straordinario Il congedo straordinario può essere ora fruito anche dalla parte di un unione civile che assiste l altra parte disabile, ma non dai conviventi. I soggetti legittimati a fruire del congedo straordinario si individuano, quindi, nel seguente ordine: il coniuge convivente/la parte dell unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità; il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente/della parte dell unione civile convivente; uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente/la parte dell unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti; uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente/la parte dell unione civile convivente, entrambi i genitori ed i figli conviventi del 6

7 disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti; un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente/la parte dell unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti. Disoccupazione e altre prestazioni: con certi reati si perdono In caso di condanna per reati di tipo terroristico o mafioso e per il reato di strage è prevista la revoca delle prestazioni previdenziali, assistenziali e di disoccupazione erogate. Inas Cisl - numero verde Le tipologie di reati in questione sono quelle che risultano di particolare allarme sociale: associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell ordine democratico; attentato per finalità terroristiche o di eversione; sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione; associazione di tipo mafioso; scambio elettorale politico-mafioso; strage. Con la sentenza di condanna per tali reati, il giudice dispone una sanzione accessoria, consistente nella revoca delle seguenti prestazioni, di cui il soggetto condannato sia eventualmente titolare: indennità di disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e prestazioni per invalidità civile. Una volta scontata la pena, il soggetto potrà beneficiare nuovamente delle prestazioni, se sussistono i presupposti, in base alla presentazione di una apposita domanda. Con la stessa sentenza, inoltre, viene disposta la revoca dei trattamenti previdenziali (erogati al condannato da enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza, nonché di forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima), qualora sia stato accertato che essi abbiano avuto origine - in tutto o in parte - da un rapporto di lavoro di tipo fittizio, a copertura di attività illecite connesse ad uno dei reati sopra indicati. 7

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