LA GRECIA CLASSICA Geografia. Saperi. Istituzioni
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1 LA GRECIA CLASSICA Geografia. Saperi. Istituzioni Vincenzo Medde Liceo "Alessandro Volta" Ghilarza
2 La prima colonizzazione
3 La seconda colonizzazione
4 Le grandi epoche della storia greca Età micenea Medioevo ellenico Età arcaica Età classica Età ellenistica
5 Cronologia 1 Fine del IX-inizio dell VIII sec. Nascita della polis Metà dell VIII-metà del VI sec. Espansione greca nel Mediterraneo 621 Leggi di Dracone 595/594 Arcontato di Solone 561/560 Prima presa di potere di Pisistrato 550 Fondazione della Lega peloponnesiaca 510 Caduta della tirannide ad Atene 508 Riforme di Clistene 491/490 Prima guerra persiana. Maratona 481/479 Seconda guerra persiana. Salamina
6 Cronologia 2 478/477 Formazione della Lega delio-attica 462/461 Riforme di Efialte 431/404 Guerra del Peloponneso 415/413 Spedizione in Sicilia 411 Rivoluzione oligarchica dei Quattrocento ad Atene 404/403 Governo dei Trenta ad Atene 461/430 Pericle 399 Condanna a morte di Socrate 378/377 Seconda Lega marittima ateniese 338 Filippo II sconfigge i Greci a Cheronea. Fine dell indipendenza delle poleis.
7 Le lingue dei Greci 1
8 Le lingue dei Greci 2 In epoca arcaica e classica i Greci non parlarono né scrissero mai in un unica lingua. Nelle situazioni quotidiane utilizzavano tre gruppi di dialetti. Dialetti Ionico (comprendeva anche l attico) Eolico Dorico Regioni Eubea, Attica, Ionia, Cicladi e rispettive colonie Tessaglia, Beozia, Lesbo e rispettive colonie Argolide, Laconia, Messenia, Creta, Rodi e rispettive colonie
9 Le lingue dei Greci 3 Per la produzione letteraria i Greci utilizzarono i tre dialetti principali (ionico, eolico, dorico) i quali però erano parzialmente diversi dalla lingua parlata e d uso quotidiano (dialetti epicorici). Inoltre ogni dialetto si specializzò in un determinato genere letterario, per cui l autore non scriveva nel suo dialetto natio ma nel dialetto specializzato nel genere scelto. Gli scrittori utilizzavano inoltre un altra lingua, quella dell Iliade e dell Odissea (un misto di ionico ed eolico) e perciò chiamata lingua omerica, una lingua quindi che in effetti non fu mai parlata.
10 Forme dei saperi nella Grecia antica 1 Generi Contenuti e forme Autori Poesia epica Racconto delle gesta degli eroi Omero Teogonie Racconto della nascita degli dei Esiodo Poesia lirica o melica Poesia elegiaca Poesia giambica Forma espressiva composita che riuniva poesia, canto, musica e, talvolta, danza CORALE O DORICA destinata al canto di un coro in occasioni diverse encomio: celebrativo epicedio o treno: funebre epinicio: per le vittorie sportive epitalamio e imeneo: per le nozze peana: di guerra o di vittoria scolio: durante i banchetti ditirambo: canto con musica e danze in onore di Dioniso MONODICA O EOLICA: canto a una voce Poesia accompagnata dall aulo (una specie di flauto). Nel tempo diventò la forma in cui si esprimeva la passione d amore. Esprimeva la beffa, lo scherno, l invettiva Alcmane, Ibico, Stesicoro, Pindaro Alceo, Saffo, Anacreonte Tirteo, Archiloco, Mimnermo, Teognide
11 Forme dei saperi nella Grecia antica 2 Generi Contenuti e forme Autori Tragedia Commedia Oratoria Retorica Storiografia Metteva in scena i grandi conflitti etici: la colpa, il rapporto con il divino, il significato della sofferenza, il rapporto tra le leggi degli dei e le leggi degli uomini. Gli attori, che recitavano in modo non realistico, esagerando gesti, movimenti, toni di voce, erano due o tre e sempre e solo uomini, anche per le parti femminili. Rappresentazione teatrale che si svolgeva ad Atene nell ambito delle grandi feste annuali in onore di Dioniso. L intreccio comico e irriverente aveva per bersaglio la stupidità, la viltà, la disonestà, ma anche i politici ateniesi, il mito, la religione. Discorso pianificato volto ad ottenere nelle assemblee e nei tribunali decisioni di ordine politico, economico, giudiziario. Racconto organizzato (secondo rivendicati criteri di obiettività e distanza) di fatti avvenuti. Eschilo Sofocle Euripide Aristofane Demostene Lisia Isocrate Erodoto Tucidide
12 Strumenti musicali greci
13 Il luoghi della comunicazione Palazzi dei signori Le assemblee L'agorà I teatri I santuari Gli agoni sportivi
14 L Attica
15 Quanti erano? La popolazione dell Attica nel 431 a.c. ATTICA Popolazione Superficie Densità km ab/km 2 CITTADINI Uomini tra i 18 e i 59 anni Censo oplitico Teti Totale Totale compresi donne vecchi minori METECI Uomini tra i 18 e 59 anni Censo oplitico Censo tetico Totale Totale meteci SCHIAVI Uomini Donne Totale schiavi Domestici Industriali Domestici A.W. Gomme, The population of Athens in the Fifth and Fourth Centuries B.C., Oxford, Blackwell, 1933 D. Musti, Storia greca, Bari, Laterza, 1992, p. 483
16 Atene
17 Atene
18 Le tre zone di Clistene
19 Le tre zone di Clistene. Schema
20 Ekklesía 1 L ekklesía era il popolo riunito in assemblea ed esercitava il controllo su tutte le attività della polis. Potevano partecipare all assemblea i cittadini maschi, ateniesi figli di ateniesi, liberi, che avessero almeno 18 anni e che non avessero perso i diritti politici per una qualche condanna. ambito politico-amministrativo: stipulare alleanze, ricevere ambasciatori, stabilire l ammontare del tributo richiesto agli alleati, decidere i finanziamenti per le spedizioni militari e per le grandi opere pubbliche, deliberare sull organizzazione delle feste religiose, eleggere gli strateghi e gli altri magistrati militari; ambito giudiziario: ostracismo, processi per alto tradimento. L assemblea si riuniva 40 volte all anno (10 riunioni principali e 30 ordinarie).
21 Ekklesía 2 Le riunioni dell ekklesía erano valide se vi partecipavano almeno cittadini. Si riuniva sulla Pnice, nel teatro di Dioniso, nell agorà. Deliberava su punti all odg decisi dalla boulé, per alzata di mano, ma sull ostracismo con voto segreto. Presidente dell ekklesía era l epístate dei pritani, designato ogni giorno con sorteggio tra i buleuti che in quel mese esercitavano la pritania.
22 Diritti e rischi isegoría: l unione di íson (con l'idea di uguaglianza o parità) e agoreúein (il parlare in agorà, nella piazza, nel centro della vita democratica della pólis) porta ad individuare il concetto di «uguale diritto di parola», il diritto, quindi, per ogni cittadino di intervenire in assemblea e di portare, direttamente, il suo contributo alle decisioni che il popolo era chiamato ad assumere, senza alcuna discriminazione di nascita o di ricchezza. misthós: indennità che remunerava la partecipazione all'assemblea ostracismo: procedura di espulsione di un leader politico tramite voto su appositi cocci di argilla (óstraka), secondo la procedura introdotta da Clistene alla fine del V secolo a.c. eisangelìa: denuncia di delitti pubblici in particolare: tradimento, cospirazione, sovvertimento degli ordinamenti democratici, corruzione graphè paranómon: un'azione giudiziaria pubblica contro il proponente un decreto o una legge
23 Boulé 1 I 500 membri erano sorteggiati, cinquanta per ciascuna delle dieci tribù tra i demoti che avessero compiuto trent'anni e che non fossero stati colpiti da indegnità, in proporzione al numero dei cittadini dei singoli demi. Nessun livello di censo era richiesto per candidarsi alla boulé, ma, nella realtà, dovevano essere in prevalenza i più ricchi a rendersi disponibili per questo incarico, poiché l'impegno era non poco gravoso; il consiglio si riuniva giornalmente, salvo le festività (almeno 275 volte in un anno). 50 buleuti di una tribù, chiamati pritani, assumevano mensilmente la guida del consiglio, a rotazione e a sorte. Ogni giorno, all'interno della pritania, veniva sorteggiato l'epistate, il presidente, che durava in carica una notte e un giorno: teneva le chiavi dei templi dove erano depositati i tesori e gli atti pubblici. Era, in sostanza, il capo dello stato.
24 Boulé 2 Guidava la politica estera. Accoglieva nel pritaneo gli ospiti della pólis. Quando l'assemblea aveva deliberato una qualche iniziativa militare o diplomatica, spettava ad essa provvedere agli allestimenti di eserciti e flotte o all'invio di missioni all'estero. Trattava della pace e della guerra; nei trattati di alleanza giurava in nome di Atene. Esercitava il controllo sugli affari finanziari e sui magistrati che gestivano i fondi pubblici; controllava anche, attraverso un gran numero di commissioni costituite dai suoi membri, il lavoro dei cantieri navali, le condizioni degli arsenali, i mercati, le dogane, l'organizzazione dei sacrifici e tutte le manifestazioni religiose che riguardavano la città. Esercitava il controllo sulle funzioni dei magistrati, sottoponendoli all'esame preventivo dei requisiti richiesti e al controllo mensile dell'attività. Inoltre, esaminava i magistrati allo scadere dei loro mandati annuali, infliggendo multe in caso venissero scoperti illeciti amministrativi, furti di denaro o casi di corruzione. Verificava i conti dello stato e determinava le spese in relazione alle entrate; sorvegliava gli appalti e le costruzioni pubbliche, i restauri dei templi e l'organizzazione delle feste pubbliche.
25 Eliea Tribunale composto da cittadini che avessero compiuto 30 anni e senza debiti con il tesoro pubblico. Era composto da 6000 giudici scelti a sorte, 600 per ogni tribù, ripartiti in 10 sezioni (dikastèria), ognuna delle quali competente in un genere di cause. Il collegio giudicante vero e proprio era composta da 500 membri più1. Anche l assegnazione ai dicasteri avveniva per sorteggio per prevenire la corruzione. I membri dell Eliea si riunivano per 300 giorni circa all anno ed erano retribuiti. I dibattimenti erano pubblici. La votazione avveniva per scrutinio segreto per mezzo di sassolini, fave, conchigliette, gettoni di bronzo forati o pieni
26 Quattro libri e un sito Gabriella Poma, Le istituzioni politiche della Grecia classica, Bologna, Il Mulino, 2003 Luciano Canfora, Un mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci, Palermo, Sellerio, 2000 Michel Foucault, Discorso e verità nella Grecia antica, Roma, Donzelli, 2005 L.E. Rossi, E. Nicolai, Corso integrato di letteratura greca. L età classica, Milano, Le Monnier,
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