Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie Università Degli Studi di Ferrara POPOLAMENTI ITTICI DELLA SALINA DI CERVIA

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1 Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie Università Degli Studi di Ferrara POPOLAMENTI ITTICI DELLA SALINA DI CERVIA LIFE10NATIT Environmental Management and Conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons Acronimo: MC-SALT ACTION A3 Cervia salt work ex-post monitoring Responsabile GIUSEPPE CASTALDELLI Autori LANZONI MATTIA, MATTEO MERIGHI, CASTALDELLI GIUSEPPE Data 30/09/2015 1

2 PREMESSA 1. INTRODUZIONE pag L ambiente delle saline di Cervia pag AREA DI STUDIO E METODI D INDAGINE pag Stazioni di Campionamento pag Monitoraggio dei popolamenti ittici pag RISULTATI pag Le specie ittiche pag Categorie ecologiche delle specie ittiche pag Distribuzione delle specie ittiche pag Approfondimento sulla biologia ed ecologia delle singole specie pag Specie inserite nella Direttiva Habitat 92/43/CEE pag Altre specie ittiche sottoposte a vincoli di protezione pag Altre specie ittiche censite pag Valutazione ex-post complessiva sullo stato di conservazione delle specie pag DISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI pag Proposte d intervento e misure gestionali pag. 18 BIBLIOGRAFIA ALLEGATI 2

3 PREMESSA Il lavoro qui presentato si riferisce alle campagne di monitoraggio ex ante ed ex post relative al progetto LIFE10NATIT Environmental Management and Conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons, al fine di valutare lo stato conservativo dei popolamenti ittici del comprensorio delle saline di Cervia, con particolare attenzione alla presenza, consistenza e stato di conservazione delle popolazioni delle specie ittiche di particolare interesse conservazionistico. 1. INTRODUZIONE 1.1. L ambiente delle saline di Cervia L intera area delle saline è situata all interno del territorio dell Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità del Delta del Po E-R. In questo territorio sono incluse sia l'area "Saline di Cervia" (830 ha), designata come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, sia la Riserva Naturale dello Stato "Saline di Cervia" (789 ha). Le saline di Cervia, costituite da 97 vasche di dimensione e profondità varie, si estendono a 1600 metri di distanza dal mare, cinte da un canale perimetrale lungo 14,2 km e sono percorse al loro interno da una rete di vari altri canali, per uno sviluppo lineare complessivo di oltre 46 km. L'alimentazione di acqua dal mare avviene tramite il canale Canalino di Milano Marittima, mentre lo scolo avviene attraverso il Canale della Bova che sfocia al Porto Canale di Cervia. Un ambiente come quello delle Saline di Cervia, non ha uguali come estensione nell' intero territorio dell alto adriatico. In base alla posizione geografica ed alle caratteristiche ambientali e biologiche dell area, l ittiofauna che caratterizza le saline di Cervia rientra a pieno titolo tra i popolamenti ittici che contraddistinguono le acque di transizione del nord Adriatico (vedi allegato 2). 3

4 2. AREA DI STUDIO E METODI D INDAGINE 2.1 Stazioni di Campionamento I siti di campionamento sono stai scelti in modo da descrivere le più importanti tipologie di habitat presenti, in particolare è stato considerato il gradiente di salinità e l idraulica del bacino. A tal riguardo sono stati scelti 6 siti di campionamento (figura 1), rappresentativi dei diversi ambienti della salina: 3 bacini a diversa salinità (B1 carico, B2 I evaporazione, B3 II evaporazione) (figure 2, 3, 4) e 3 canali di carico/scarico (C1, C2, C3), a diversa sezione e regime idraulico (figure 5, 6, 7). Figura 1. Identificazione spaziale dei 6 siti di campionamento: bacini (B1, B2, B3) e canali di carico/scarico (C1, C2, C3). 4

5 Figura 2, 3, 4. Foto dei tre bacini: B1 carico, B2 I evaporazione, B3 II evaporazione. Figura 5, 6, 7. Foto dei canali di carico/scarico: C1, C2, C Monitoraggio dei popolamenti ittici Le modalità di campionamento sono state stabilite considerando le particolari condizioni morfologie ed ambientali della salina di Cervia. Data l elevata salinità, il limitato battente idrico e l estrema compartimentazione delle acque non è stato possibile impiegare metodiche ed attrezzature normalmente utilizzate per il campionamento della fauna ittica (Protocollo Ministeriale APAT, ), quali imbarcazioni, elettrostorditore e reti standard. Quindi, per ottenere un quadro il più rappresentativo possibile della comunità ittica si è scelto l impiego di reti appositamente dimensionate: bertovelli (figura 8) aventi la bocca di 40 cm di diametro e maglia di 10 mm e nasse (figura 9) di 40x25x25 cm con maglia di 3 mm. Complessivamente sono state effettuate 2 azioni di monitoraggio ex-ante e 2 ex post, in un arco temporale di tre anni ( ). Per ogni singola azione sono stati eseguiti 2 uscite di monitoraggio, in due periodi distinti dell anno, uno durante il periodo di inattività della salina (ottobre-novembre) e uno durante il periodo di ripresa delle attività della salina, coincidente con la maggior movimentazione delle acque (maggio-giugno). In ogni uscita di monitoraggio lo sforzo di pesca complessivamente applicato è stato pari a 9 nasse per ogni bacino e 6 bertovelli e 3 nasse per ogni canale, lasciati in pesca per 3 giorni. Il materiale ittico pescato è stato classificato a livello di specie e sugli esemplari sono state eseguite misure di 5

6 lunghezza totale e di peso (figura 10), utilizzando ittiometri o cordella metrica con risoluzione millimetrica e bilance con risoluzione al decimo di grammo. In ogni sito, per ogni specie presente in numero superiore a 100 esemplari, le misure biometriche sono state effettuate su un sub campione di 100 esemplari. Tutti gli animali campionati al termine delle analisi previste, sono stai reimmessi nel sito di cattura. Figura 8; 9. Reti a bertovello in pesca nel sito C3 e reti a nassa pronte per essere messe in pesca nel sito B1. Figura 10. Riconoscimento specifico degli esemplari e misure di lunghezza su esemplare di anguilla. 3. RISULTATI 3.1. Le specie ittiche Sono state complessivamente censite 11 specie autoctone, caratteristiche delle acque di transizione del Nord-Adriatico (vedi allegato 2) e appartenenti a 6 famiglie diverse (tabella 1). I Mugilidi ed i Gobidi sono i taxon di maggiore ricchezza in specie (totale 3 ognuno), seguiti dai Signatidi con 2 specie, mentre le altre famiglie sono risultate rappresentate da 1 sola specie ciascuna. Cinque delle 11 specie campionate sono protette ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE (D.P.R. dell 8 settembre 1997, n. 357 ) e/o della Convenzione di Berna (Legge 5 agosto 1981, n.503) e/o del il Regolamento CE n. 1100/2007, come indicato nella seguente tabella 1. 6

7 genere specie nome comune forme di protezione Anguillidae Anguilla anguilla anguilla Regolamento CE n 1100/2007 Gobiidae Pomatoschistus canestrini ghiozzetto cenerino Dir. Habitat 92/43/CEE. Convenzione di Berna (all. II) Gobiidae Knipovicia panizzae ghiozzetto di laguna Dir. Habitat 92/43/CEE. Convenzione di Berna (all. III) Gobiidae Zosterisessor ophiocephalus gò Blenniidae Salaria. pavo bavosa Mugilidae Liza.ramada cefalo calamita Mugilidae Liza.aurata cefalo dorato Mugilidae Liza saliens cefalo musino Sygnathidae Signatus acus pesce ago Sygnathidae Signatus abaster pesce ago di rio Convenzione di Berna (all. III) Cyprinodontidae Aphanius fasciatus nono Dir. Habitat 92/43/CEE. Convenzione di Berna (all. II) Tabella 1. Lista tassonomica delle specie censite, in rosso le specie ittiche di particolare interesse conservazionistico Categorie ecologiche delle specie ittiche Tutte le specie ittiche censite nella salina di Cervia, possono essere raggruppate in 3 delle 5 categorie ecologiche che contraddistinguono le acque di transizione del Nord-Adriatico (vedi allegato 2), le specie appartenenti alla categoria dei migratori anadromi e dei migratori occasionali non sono state rinvenute (tabella 2). Da questa analisi la categoria più rappresentata è risultata essere quella dei residenti lagunari (ES) con 6 specie, caratterizzata dal maggior numero di specie d interesse conservazionistico, quali i ghiozzi cenerino e di laguna ed il nono, seguita dai migratori marini con 4 specie. Unica specie censita appartenente alla categoria dei migratori anadromi/catadromi (A/C), è l anguilla, in questo caso specie catadroma. Genere Species Nome comune Categoria ecologica Anguillidae A. anguilla anguilla MA/C Gobiidae P. canestrini ghiozzetto cinerino ES Gobiidae K. panizzae ghiozzetto laguna ES Gobiidae Z. ophiocephalus gò ES Blenniidae S. pavo bavosa ES Mugilidae L. ramada cefalo calamita MM Mugilidae L. aurata cefalo dorato MM Mugilidae L. saliens cefalo musino MM Sygnathidae S. acus pesce ago ES Sygnathidae S. abaster pesce ago di rio MM Cyprinodontidae A. fasciatus nono ES Tabella 2. Ceck-list delle specie ittiche della salina di Cervia, raggruppate per categoria ecologica (MA/C: migratori catadromi; ES: residenti lagunari; MM: migratori marini). 7

8 3.3. Distribuzione delle specie ittiche Complessivamente sono stati catturati 2485 esemplari per un totale di 13,39 kg. La composizione in percentuale della abbondanza numerica degli individui è risultata così ripartita: nono 84,1%, cefalo calamita 4,4%, pesce ago di rio 3,3%, cefalo musino 2,7%, ghiozzetto di laguna 2,5% cefalo dorato 1,3%. Le rimanenti 5 specie sono risultate presenti con valori di abbondanza inferiori all 1%. (figura 8). Figura 8. Distribuzioni % del numero di individui di ogni singola specie rispetto al totale degli individui catturati. La specie maggiormente presente in ordine di biomassa percentuale è risultata essere il cefalo calamita (47,1%). Il nono nonostante sia una specie di piccola taglia, grazie all abbondanza di individui è risultata la seconda specie in ordine di biomassa, con un valore pari al 27,1% sul totale, seguita dal cefalo musino (15,7%) e dal cefalo dorato (7,4%). L anguilla è risultata presente con un valore di biomassa percentuale pari al 4,2%, seguita dal gò (1.1%), tutte le altre specie seguono con valori inferiori all 1% (figura 9). 8

9 Figura 9. Distribuzioni % in biomassa per ogni singola specie rispetto alla biomassa totale degli individui catturati Confrontando il numero di specie per sito di campionamento, C1 è risultano essere in assoluto il sito a maggior biodiversità ittica (10 su 11 specie complessivamente censite), seguito da C2 (8 su 11 specie complessivamente censite) mentre C3, tra i siti rappresentativi dei canali di carico/scarico, è stato il sito con minor numero di specie censite (4 su 11 specie complessivamente censite) (tabella 3). Tra i siti rappresentativi dei bacini, B1 e B2 risultano quelli con il maggior numero di specie censite entrambi con 6 su 11 specie, contrariamente B3 è risultato essere in assoluto il bacino, non che il sito a minor biodiversità ittica, con una sola specie censita, il nono. Dai dati riportati in tabella 3, inoltre si può constatare, come l unica specie presente in tutti i 6 siti di campionamento sia il nono (100% presenza), seguito dal pesce ago di rio con 83,3% presenza sul totale dei siti, dall anguilla e dal ghiozzetto di laguna, entrambi censiti con un 66,6% di presenza. Altre specie come cefalo calamita, cefalo musino, e pesce ago risultano presenti nel 50% delle stazioni. Tale discontinuità di catture risulta più accentuata per il cefalo dorato, la bavosa ed il gò con un valore di presenze pari a 33,3% sul totale. Il ghiozzetto cenerino è l unica specie risultata presente in un'unica stazione. 9

10 SPECIE C1 C2 C3 B1 B2 B3 P % Nono 100 P. ago rio 83.3 Anguilla 66.6 G.laguna 66.6 C. calamita 50 C. musino 50 P.ago 50 Bavosa 33.3 C. dorato 33.3 G. Go 33.3 G. cenerino 16.6 N. specie tot Tabella 3. Distribuzione e presenza in percentuale (P%) delle specie in relazione ai 6 siti di campionamento 3.4. Approfondimento sulla biologia ed ecologia delle singole specie Specie inserite nella Direttiva Habitat 92/43/CEE Nono (Aphanius fasciatus) Si tratta di un piccolo pesce con bocca piccola ed in posizione supera mentre la testa è piuttosto grande. La pinna caudale è grande ed arrotondata con una banda brunastra, la dorsale e l'anale sono quasi simmetriche, di colore giallastro con macchie e bande marrone, così come le pinne pari. La livrea presenta delle differenze legate al sesso, il maschio infatti ha da 7 a 15 bande verticali chiare ed ha il dorso di un vivace color blu, oliva o bruno (Zerunian; 2004). La femmina ha colori assai più spenti e bande scure assai meno definite: la linea laterale è assente. Preferisce le acque salmastre, può vivere anche in paludi e stagni salmastri sopportando grandi escursioni termiche e di salinità. Specie gregaria che forma banchi nell'immediato sottoriva degli ambienti in cui vive, preferendo così acque basse con corrente lenta e ricche di vegetazione. A. fasciatus è riportato nella Direttiva 92/43/CEE tra le specie animali e vegetali d interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione (all. II) e anche fra le specie particolarmente protette nella convenzione di Berna (all. II). Nelle acque della salina di Cervia, il nono è risultata essere la specie più abbondante con 2091 individui catturati. È la specie maggiormente distribuita, censita in tutte le stazioni campionate e particolarmente presente nei siti B1 e B2 (bacini di carico e I evaporazione), caratterizzati da salinità intermedie rispetto agli altri siti, con un valore medio tra quelli registrati per il periodo, pari a 42,5 (figura 10). 10

11 I dati raccolti hanno riscontrato una popolazione stabile, rappresentata da esemplari a tutti i vari stadi di accrescimento: giovanili, sub-adulti ed adulti, nonché numerosi individui femmina con uova. La lunghezza media degli esemplari campionati è risultata essere di 3,9 cm per un peso medio di 1,1g. ed il rapporto tra i sessi sbilanciato a favore delle femmine pari a 1:4,6. Figura 10. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di nono per singola stazione. Ghiozzetto di laguna (Knipowitschia panizzae) Vive in acque salmastre e lagunari, ricche in vegetazione macrofitica e ripari, con fondali fangosi e non è raro ritrovarlo in acque dolci. La colorazione generale è grigia-giallastra con il ventre più chiaro: è presente un banda più scura indistinta formata da macchie in fila sui fianchi e sottili maculature su fianchi e dorso, queste ultime a forma di sella (Gandolfi el al. 1991). L alimentazione si basa di piccoli invertebrati bentonici e planctonici. La riproduzione avviene di solito tra fine di febbraio fino a luglio-agosto con ciclo vitale di un solo anno (Zerunian; 2004). K. panizzae è riportato nella Direttiva 92/43/CEE tra le specie animali e vegetali d interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione (all. II), e fra le specie particolarmente protette nella convenzione di Berna (all. II). Nella salina di Cervia il ghiozzetto di laguna è stato catturato nel numero di 64 esemplari, di lunghezza e peso medi pari a 3.2 cm e 0.5 g. La sua presenza è stata rinvenuta nei siti caratterizzanti la zona di carico della salina (C1, C2 e B1, B2); in particolare le abbondanze numeriche maggiori sono state registrate nel il sito C1 corrispondente al canale di carico e B1 bacino di carico (figura 11). La sua presenza è risultata nettamente maggiore durante i mesi primaverili ed estivi in corrispondenza della maggior movimentazione delle acque. 11

12 Figura 11. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di ghiozzetto di laguna per singola stazione. Ghiozzetto cinerino (Pomatoschistus canestrini) È un endemismo italiano presente nelle acque interne costiere dell Alto Adriatico, dal Friuli Venezia Giulia, all Emilia-Romagna. E caratteristico di ambienti salmastri e lagunari, dove occupa acque poco profonde con fondali fangosi e vegetazione macrofitica. E un pesce bentonico che si distingue dai congenerici per la colorazione grigio-bruna chiara con sfumature giallastre, con maculature nere sottili ed irregolari più nette nella regione della testa. Il ghiozzetto cenerino è presente nella Direttiva 92/43/CEE tra le specie animali e vegetali d interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione (all. II), e, nella convenzione di Berna (all. II), fra le specie particolarmente protette. All interno della salina sono stati rinvenuti solamente 2 esemplari, catturati durante il monitoraggio primaverile ex-post e solamente nel sito B1 caratterizzante i bacini di carico della salina Altre specie ittiche sottoposte a vincoli di protezione Pesce ago di rio (Syghnathus abaster) In Italia è presente in tutti i mari e negli ambienti costieri dove entra regolarmente nelle acque salmastre formando popolazioni stabili. Corpo sottile ed allungato con colorazione bruna o verde vivo, bocca molto piccola su di un muso corto e diritto con una carena superiore. La riproduzione avviene in primavera ed estate, le uova sono deposte dalla femmina in una tasca ventrale del maschio, grazie ad una papilla genitale molto sviluppata. L alimentazione si basa su piccoli organismi planctonici, che vengono aspirati con la bocca tubiforme. L accrescimento è piuttosto 12

13 rapido e la maturità sessuale viene raggiunta al termine del I anno di vita, probabilmente il ciclo vitale non superi i tre anni. La specie è stata censita per un totale di 84 esemplari, in tutte le stazioni ad eccezione della stazione B3 bacino coni valori di salinità più elevati. I valori di abbondanza % (N%) maggiore sono stati riscontrati nelle stazioni descrittive i canali di carico/scarico C1 e C3 e nel bacino di carico B1 (figura 12). I dati raccolti hanno riscontrato una popolazione caratterizzata da esemplari sia giovanili che adulti, compresi tra un minimo di 5,8 cm e un massimo 17,7 cm. Nel corso delle campagne di monitoraggio ex-post, è stata evidenziata una maggior presenza della specie durante il periodo tardo primaverile/estivo, in particolare durante i mesi maggio e giugno, in cui sono stati rilevati alcuni esemplari (n. 13) in stadio pre-riproduttivo. Figura 12. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di pesce ago di rio per singola stazione. Anguilla (Anguilla anguilla) L anguilla europea è una specie eurialina catadroma, di notevole interesse internazionale per il suo valore commerciale, conservazionistico e scientifico. Allo stato attuale il livello di preoccupazione su questa specie è alto, in reazione al drastico declino e depauperamento dello stock a livello mondiale, ed è per questo che ad oggi la sua tutela è regolamentata in base a quanto riportato nel recente Piano Nazionale di Gestione ed al relativo Regolamento Europeo (CE N. 1100/2007 del 18 settembre 2007), che istituisce misure per la ricostituzione dello stock. Nella salina di Cervia la specie è risultata presente in 4 delle 6 stazioni campionate per un totale di 10 esemplari, in tutti e tre i siti caratterizzanti i canali di carico/scarico e un solo esemplare nel bacino B2 (figura 13). Gli esemplari campionati sono risultati essere tutti allo stadio di accrescimento di anguilla gialla, di 13

14 taglia media pari a 30,6 cm di lunghezza e 63,1 g di peso. Da questi primi risultati sembrerebbe che l anguilla sia in grado di colonizzare parte degli ambienti della salina di Cervia, in particolare tutti i canali di carico/scarico, ed alcuni bacini di carico e prima evaporazione, con salinità medie che difficilmente superano valori del 45. Figura 13. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di anguilla per singola stazione Altre specie ittiche censite Mugilidi: cefalo calamita (Liza ramata), cefalo dorato (Liza aurata) e cefalo musino (Liza saliens) All interno delle acque della salina di Cervia sono state censite 3 delle 5 specie di mugilidi che fanno parte delle acque interne italiane: cefalo calamita, il cefalo dorato e il cefalo musino. La specie maggiormente presente in numero, 110 esemplari censiti, e in biomassa, è risultata essere il cefalo calamita, di lunghezza e peso medio pari 17,4 cm e 55,1 g, seguito dal cefalo musino con 65 individui censiti, di taglia media pari a 14,2 cm di lunghezza e 29,7 g di peso e da ultimo il cefalo dorato con 34 esemplari censiti di lunghezza e peso medio pari 15,3 cm e 28,1 g. Dai dati ottenuti in merito alla distribuzione spaziale delle tre specie di mugilidi, come per la specie anguilla, emerge una netta preferenza a colonizzare i canali di carico/scarico della salina, in particolare quello più a ridosso delle acque di carico, sito C1. Per tutte e tre le specie censite sono stati rinvenuti sia esemplari giovanili, ed esemplari sub-adulti, compresi tra 1-2 anni d età, in particolare va sottolineato come durante il monitoraggio primaverile ex-post siano sati campionati numerosi esemplari di cefalo calamita e cefalo musino allo stadio di novellame in fase di risalita dal mare all interno della salina. 14

15 Figura 14. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di cefalo calamita, cefalo musino e cefalo dorato per singola stazione. Pesce ago (Syghnathus acus), gò (Zosterisessor ophiocephalus) e bavosa (Salaria pavo) Queste tre specie sono state censite esclusivamente durante le azioni di monitoraggi ex-post nel periodo primaverile-estivo di maggior movimentazione delle acque. Tra queste il pesce ago è risultato il più abbondante con 24 esemplari censiti, nonché quello maggiormente distribuito (figura 15), mentre il gò e la bavosa sono risultati presenti rispettivamente solo con 6 e 3 individui. Per tutte e tre le specie la colonizzazione degli ambienti della salina risulta legata esclusivamente al bacino di carico (B1) ed ai canali di carico/scarico, in particolare quello più a ridosso delle acque di carico, (C1). Per il pesce ago i dati raccolti hanno riscontrato una popolazione caratterizzata da esemplari sia giovanili che adulti, compresi tra un minimo di 6,3 cm e un massimo 15,8 cm, gli esemplari di bavosa e gò sono risultati presenti esclusivamente allo stadio adulto. Figura 15. Distribuzione in % dell abbondanza numerica di bavosa, gò, pesce ago, per singola stazione. 15

16 3.5 Valutazione ex-post complessiva sullo stato di conservazione delle specie Il confronto tra i risultati ottenuti nelle due campagne ex-ante ed ex-post, ha evidenziato alcune differenze significative nei i popolamenti delle specie ittiche (tabella 4). Tabella 4. Confronto ex-ante (A) / ex-post (P) della presenza e frequenza percentuale (FP%) delle specie sul totale de 6 siti monitorati I risultati ottenuti dal monitoraggio ex-post hanno censito 11 specie, in confronto alle 6 specie censite ex-ante, tra queste da segnalare d interesse consevazionistico il ghiozzetto cenerino ed il pesce ago di rio, specie sottoposta a vincoli di protezione. Il confronto ex-ante (A) / ex-post (P) sulla presenza e frequenza percentuale (FP%) delle specie sul totale de 6 siti monitorati (tabella 4), mostrano una maggior distribuzione e colonizzazione degli ambienti della salina. Il nono e l anguilla risultando le specie più stabili sia nella distribuzione spaziale che nelle abbondanze numeriche (N%), mentre il ghiozzetto di laguna, le 3 specie di mugilidi, e i pesci ago hanno fatto registrare un incremento nella distribuzione spaziale e soprattutto un incremento nelle abbondanze numeriche (N%). L aumento numerico e la maggior colonizzazione ex-post da parte delle specie ittiche, con tutta probabilità si può attribuire al miglioramento della circolazione idraulica, conseguente alla ristrutturazione dei manufatti idraulici, che anno permesso una più efficacie circolazione delle acque. La colonizzazione della salina, anche se parziale, da parte di altre specie ittiche non censite durante il monitoraggio ex-ante quali, il gò, il pesce ago e la bavosa, è attribuibile in quota parte non solo alla maggior efficienza idraulica ma anche alle opere di risezionamento dei canali e costruzione di dossi e barene. Tali interventi, hanno aumentato la disponibilità sia alimentare che di rifugio per tutte le specie ittiche, in particolare per quelle che entrano allo stadio di novellame. Ciò vale anche per le specie che compiono l intero ciclo biologico all interno della salina, come il nono ed il ghiozzetto di laguna. 16

17 4. DISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE In base ai risultati emersi da questo studio si può confermare la presenza nelle acque della salina di Cervia di una comunità ittica tipica delle acque interne di transizione italiane (Gandolfi el al. 1991) (Franco et al. 2006a) e caratteristica degli ambienti lagunari e vallivi del Nord Adriatico (Franzoi et, al. 1989; Franco et, al. 2006a, 2008a, 2008b), contraddistinta da 3 specie inserite nella Direttiva Habitat 92/43/CEE e 2 specie sottoposte a vincoli di protezione. In base alla caratterizzazione della comunità ittica in gruppi funzionali, l ambiente della salina è risultato particolarmente idoneo per specie residenti lagunari (ER) che compiono l intero ciclo biologico all interno delle lagune come ad esempio ghiozzo di lagna ed il nono e specie migratrici marine (MM), come i mugilidi e pesci ago, che utilizzano le acque della salina in determinati periodi dell anno per compiere parte del loro ciclo vitale. La specie dominante e caratterizzante la comunità ittica della salina è il nono (A. fasciatus). Questa specie è risultata in grado di colonizzare quasi tutti gli ambienti sia bacini che canali, con densità alta e popolazioni ben strutturate e può essere considerata come residente stanziale. L ampia distribuzione e la presenza di popolazioni ben strutturate del nono è da attribuirsi alle capacità della specie di adattarsi a condizioni ambientali proibitive per altre specie ittiche, tra tutte la capacità di resistere a valori di salinità superiori anche al (Zerinuian 2004), caratteristiche dei bacini di prima e seconda evaporazione. Come il nono, anche se in densità e distribuzioni nettamente inferiori, troviamo l altra specie di interesse comunitario, residente stanziale, il ghiozzetto di laguna (K. panizzae), presente sia nei canali di carico/scarico che nei bacini di carico della salina, in particolare in bacini di prima evaporazione dove durante l anno vengono a crearsi zone caratterizzate dalla presenza di vegetazione acquatica, dossi e barene. Le atre specie censite, contrariamente, possono essere considerate migratrici marine temporanee o occasionali. Alcune di queste sono destinate a non resistere alle condizioni ambientali di bacini e canali della salina, quindi tendono a localizzarsi esclusivamente in zone ben delimitate o a occuparle solo durante determinati periodi dell anno, come le 3 specie di muggini, il gò, la bavosa e l anguilla. Per queste specie l ambiente della salina viene sfruttato soprattutto come area nursery, entrando da mare durante il periodo tardo invernale-primaverile, nel momento di carico delle acque e proseguendo il proprio ciclo vitale di accrescimento all interno della salina fino alla migrazione contraria tardo autunnale, durante l apertura delle chiaviche e scarico delle acque. Per queste specie non è possibile parlare di popolazioni stabili, in quanto le densità e distribuzioni sono strettamente legate ai rispettivi flussi migratori ed alle tempistiche ed al periodo primaverile in cui avviene la maggior circolazione delle acque ed il carico/scarico dei bacini per la produzione del sale. Questo periodo dell anno è 17

18 estremamente importante per l ittiofauna tale da influire notevolmente sulla presenza e sulla dinamica delle popolazioni ittiche all interno di questi ambienti. In base ai risultati ottenuti ed a quanto espresso in precedenza, si riportano per punti alcune considerazioni in merito all importanza della salina di Cervia relativamente dell ittiofauna. La maggior parte del territorio della salina di Cervia è colonizzata da fauna ittica, tutte le tipologie di bacino e di canali di carico o scarico. L area ospita esclusivamente specie ittiche autoctone, di cui 5 sottoposte a tutela e conservazione. Parte dei bacini e dei canali della salina sono risultati essere un ambiente idoneo alla crescita ed all alimentazione delle specie ittiche, funzionando da vera e propria area nursery per specie sia di interesse conservazionistico e in modo marginale anche di interesse commerciale Proposte d intervento e misure gestionali. Sulla base dei risultati e delle evidenze emerse in questo studio, a seguire si propongono interventi e misure gestionali finalizzate al mantenimento e miglioramento dello stato di conservazione delle specie ittiche, con particolare riferimento alle specie d interesse conservazionistico. Funzionalità ed efficienza delle strutture idrauliche È di importanza vitale per tutte le specie ittiche e in particolare per quelle di interesse conservazionistico, integrare la gestione idrica per la produzione del sale con le necessità dell ittiofauna, favorendo le connessioni tra mare e salina, attraverso i principali canali di carico/scarico. Di particolare rilevanza, il sito C1 descrittivo del canale del Pino (canalino di Milano-Marittima) che è risultato la principale via di colonizzazione della salina, nonché il sito a maggior biodiversità ittica. Inoltre, si propone di mantenere la piena funzionalità delle chiaviche e dei chiusini che regolano le acque di tutti i bacini e canali secondari interni. Tale funzionalità permette alle specie ittiche una maggior circolazione e maggior disponibilità ambientale, sia per specie colonizzatrici temporanee come i mugilidi, pesci ago e anguilla, sia per specie residenti che compiono l intero ciclo biologico all interno della salina, come il nono ed il ghiozzetto di laguna. b) Mantenimento e diversificazione dell habitat Si ribadisce che il mantenimento di dossi e barene nei bacini di carico e di I evaporazione e, se possibile, la creazione di ulteriori strutture di questo tipo, rappresenta è l azione più efficace per dare la possibilità a tutte le specie ittiche di aumentare le aree disponibili per la riproduzione, alimentazione e accrescimento. In particolare, a beneficiare di tali strutture, sono tutte quelle specie di particolare interesse conservazionistico, come il nono e i ghiozzetti cinerino e di laguna. 18

19 Inoltre, la presenza di tali elementi di diversificazione ambientale aumenta la possibilità di colonizzazione da parte delle macrofite acquatiche (es. Ruppia cirrhosa) che come le barene e i dossi, sono fondamentali per la tutela e l incremento delle specie ittiche, in particolare per gli stadi giovanili. 19

20 BIBLIOGRAFIA APAT, Metodi biologici, parte I: Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici. Doc. tecnico, 31 pp Elliot M. and Hemingway KL Fishes in estuaries. Blackwell Science, UK, p 636 Franco A., Franzoi P, Malavasi S., Riccato F., Torricelli P. Mainardi D., 2006a. Use of shallow water habitats by fish assemblages in Mediterranean coastal lagoon. Estuar Coast Shelf Sci 66: Franco A,.Elliott M.,Torricelli.P., 2007.Biodiversity and eco system functioning in coastal and transitional water Estuarine, Coastal and Shelf Science 75 (2007) 1-3. Franco A., Franzoi P., Malavasi S., Riccato F., Torricelli P., 2006b. Fish assemblages in different shallow water habitats of the Venice lagoon, Hydrobiologia 555: Franco A., Franzoi P., Torricelli P Fish assemblage diversity and dynamics in the Venice lagoon. Rend. Fis. Acc. Lincei Gandolfi G., Zarunian S., Torricelli P., e Marconat A., I pesci delle acque interne italiane. Ist. Poligr. E Zecca dello Stato, Roma XVI +617pp Rossi R., Occurrence, abundance and growth of fish fry in Scardovari Bay, a nursery ground of the Po River Delta (Italy). Arch Oceanol Limnol 20: Zerunian S., Piano d azione generale per la conservazione dei pesci d acqua dolce italiani. Quad. Cons. Natura, 17 Min. Ambiente- Ist. Naz. Fauna Selvatica, pp

21 ALLEGATI 1.Report Fotografico: attività di monitoraggio della fauna ittica ex-ante ex-post nella Salina di Cerva ( ) 1.1. Misurazione con sonda multiparametrica dei parametri (Tc, O 2 %; sal. ); messa in posa e recupero di reti a cogollo e a nassa; fasi di classificazione e rilascio degli esemplari Fasi di riconoscimento specifico e misure biometriche di peso e lunghezza sulle specie ittiche; es. di A. fasciatus (M); es. di Z. ophiocephalus; S. acus; es. di S. pavo; es. di A. anguilla 21

22 1.3. Le specie ittiche d interesse conservazionistico Ghiozzo cinerino Pomatoschistus canestrini, Ghiozzetto di laguna (Knipowitschia panizzae) Nono (Aphanius fasciatus) 22

23 Pesce ago di rio (Syghnathus abaster) Anguilla (Anguilla anguilla) 23

24 2. Le specie ittiche delle acque di transizione del nord Adriatico I popolamenti ittici che contraddistinguono le acque di transizione del nord Adriatico posso essere raggruppati in 5 diverse categorie ecologiche: residenti lagunari (RL), migratori marini (MM), migratori occasionali (MO), migratori anadromi (MA) e specie dulciacquicole (SD) (Gandolfi et, al. 1985; Franzoi et, al. 1989; Franco et, al. 2006a, 2008a, 2008b). A seguire viene riportata una descrizione delle 5 categorie ecologiche citate a cui appartengono a pieno titolo anche le specie ittiche censite nell area valliva in oggetto a questo studio. Residenti lagunari (RL). Appartengono a questa categoria le specie che spendono tutto il loro ciclo di vita nell ambiente lagunare, o almeno la maggior parte di esso, inclusa la riproduzione. Tale capacità è dovuta al loro alto grado di tolleranza e adattamento alle mutevoli condizioni ambientali che si verificano durante l anno all interno degli ambienti lagunari, come il cambiamento di salinità e temperatura, le variazioni di marea e di concentrazioni d ossigeno disciolto. Il duro ambiente delle coste lagunari ed estuari, sfida i meccanismi fisiologici della maggior parte delle specie caratteristiche delle acque di transizione, rendendo difficoltosa la residenza permanente per esse, in questi sistemi. Infatti il numero dei residenti lagunari è generalmente basso, se comparato al numero totale di tutte le specie presenti in laguna, ed è in stretta dipendenza dalle caratteristiche dell ambiente lagunare e dalla comunità stessa. (Quignard 1984, Elliott et al. 2007; Franco et al. 2008). Questa categoria comprende numerose specie di gobidi come Pomatoschistus marmoratus, P. canestrini, Gobius niger, Zostterisessor ophicephalus), il latterino Atherina boyeri, alcune specie di pesci ago come Syngnathus abaster, il nono Aphanius fasciatus e specie appartenenti alla famiglia dei Blennidi come Salaria pavo. Migratori marini (MM). Per migratori marini si intendono quelle specie con un ciclo di vita diviso tra laguna e mare, legate al mare per la riproduzione ma che compiono migrazioni periodiche, su base stagionale, negli ambienti lagunari.(rountree and Able, 2007). Queste migrazioni possono essere legate ad una precisa fase del ciclo biologico delle specie, oppure caratterizzate da più cicli di migrazione fra mare e laguna e viceversa. Tali caratteristiche sono tipiche delle specie migranti giovanili (MG), dove la laguna viene utilizzata come area nursery, in quanto trovano ottime condizioni per la crescita. Comprendono specie diverse, caratterizzate dalla stessa strategia di vita in cui la riproduzione avviene nelle aree marine, dove, gli individui adulti depongono le uova, che una volta schiuse, la corrente trasporta i giovanili, i migratori marini, in fase larvale verso le coste e le lagune (Whitfield 1990; Elliott and Hemingway 2002). Nelle acque di transizione del Nord Adriatico, comprese le Valli di Comaccchio, la migrazione dei giovanili nell ambiente lagunare viene chiamata la montata del pesce novello con un massimo di intensità nel tardo inverno, primavera ed inizio estate ( Rossi 1986) Appartengono a questo gruppo di specie oltre all anguilla, l orata, il branzino, i mugilidi cefalo, m. dorato, m. labbrone, m. musino, m. calamita; i pesci piatti come la passera e la sogliola. Altre specie marine occupano le acque di transizioni con una periodicità stagionale, sono i migratori stagionali (MS) i quali entrano in laguna principalmente nei mesi primavera-estate dove trovano 24

25 un abbondanza di cibo (Elliot et al. 2007). Tra i migratori giovanili troviamo la sogliola Solea solea, l orata Sparus aurata, alcuni ghiozzetti come Pomatoschistus minutus. In alcuni casi gli stadi giovanili, sub-adulti e adulti occupano le acque di transizione insieme provocando una migrazione ciclica tra area marina e acque di transizione, quindi queste specie sono da considerarsi sia migratori giovanili MG che migratori stagionali (MS) (Gandolfi et al 1985; Franco et al 2006a, 2008b). Nelle valli di Comacchio questo comportamento è riconducibile alla passera, Platichthys flesus, branzino o spigola Dicentrarchus labrax e i cefali Mugil cephalus, Chelon labrosus, Liza Aurata, L. ramada e L. salies ( Franzoi et al 1985; Gandolfi et al 1985, 1991). Alla categoria dei migratori stagionali appartengono anche lo spratto Sprattus sprattus, l acciuga Engraulis encrasicolus, l aguglia Belone belone, pesce ago Syngnathus acus, l ombrina Umbrina cirrosa mentre come migratore catadromo (MC) troviamo solo l anguilla. Migratori occasionali (MO). Appartengono a questa categoria quelle specie che occupano le acque di transizione in maniere irregolare e sporadica, passando la maggior parte della loro vita nelle acque marine (Elliot and Dewailly 1995; Elliot et al.2007). Queste specie sono soggette all influenza marina alle zone adiacenti all insenature marine caratterizzate dalla presenza di vegetazione sommersa (Franco et al. 2006). Le specie marine più comuni che appartengono a questa categoria sono lo sgombro Scomber scombrus, il soaso Scophthalmus rhombus., ed altre. Va ricordato che non fanno parte di questa categoria le specie eurialine, in quanto migratori regolari dell ambiente lagunare Migratori anadromi (MA). Si considerano quelle specie che si riproducono in acque dolci e successivamente migrano in mare dove trascorrono gran parte della loro vita. Queste specie utilizzano gli ambienti di transizione come aree di passaggio durante la migrazione tra il mare e le acque dolci (Elliot and Hemingway 2002). Tra i migratori anadromi del Nord Adriatico, che ogni primavera colonizza particolari areali di acqua dolce per la riproduzione è possibile trovare la cheppia Alosa fallax,,la lampreda di mare, Petromyzon marinus, lo storione Acipenser sturio, lo storione ladano Huso huso, lo storione cobice Acipenser naccarii (Gandolfi et al. 1985, 1991). Va ricordato come in Italia le popolazioni di queste specie abbiano subito un considerevole calo demografico, determinato dalla costante abbassamento della qualità delle acque, dalla presenza di sbarramenti e dighe lungo i principali corsi d acqua come il Po, l eccessiva pressione di pesca, ed in fine la forte competizione con le nuove specie alloctone. Specie dulciaquicole (SD). Si intendono quelle specie d acqua dolce che entrano occasionalmente in ambienti di transizione. Sono solitamente rinvenibili in acque oligoaline, per la vicinanza di sbocchi ed immissioni d acqua dolce, in coincidenza con i periodi primaverili, autunnali di piena. Di questa categoria fanno parte principalmente ciprinidi come alborella Alburnus alburnus e la carpa Cyprinus carpio, o predatori come il luccio Esox lucius. 25

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