Dr. Pietro Ceccuzzi Acquacoltura e ittiologia

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1 Dr. Pietro Ceccuzzi Acquacoltura e ittiologia 1

2 1) Obiettivi e finalità 2) Potenzialità e caratteristiche del torrente 3) Necessità di una pianificazione e di una gestione della popolazione salmonicoladel Torrente Agogna 4) Valutazione della necessità di effettuare ripopolamenti 5) Verifica e primi risultati ottenuti 2

3 Obiettivi e finalità DEFINIZIONE DELLO STATO DELL HABITAT E DELLA FAUNA ITTICA DEL TORRENTE AGOGNA TUTELA E GESTIONE DELLA COMUNITÀ ITTICA PRESENTE PER LA CREAZIONE DI UNA POPOLAZIONE BEN STRUTTURATA DI TROTA FARIO NEL TORRENTE STESSO PIANIFICAZIONE DEI RIPOPOLAMENTI AUTOSOSTENTAMENTO DELLA POPOLAZIONE CON INTERVENTI ESTERNI MINIMI MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DEI GESTORI DELLA NECESSITÀ DI GESTIRE LA FAUNA ITTICA IN MODO OCULATO ED ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSO 3

4 Area di studio Il torrente Agogna è un piccolo fiume (140 km) che scorre in Piemonte e in Lombardia, affluente di sinistra del Po. Tratto montano, scorre in un alveo roccioso e non molto largo, delimitato da una valle stretta ed incassata, che si estende dalle sorgenti sino alla località di Bolzano Novarese; Tratto intermedio, che si conclude presso la città di Novara, che è invece caratterizzato dal passaggio del corso d'acqua in una zona collinare; Tratto finale, da Novara sino alla foce, caratterizzato dallo scorrere lento delle acque con ampie e continue anse, che attraversa una zona prevalentemente agricola dove storicamente ha una grande rilevanza la coltivazione del riso. 4

5 Qualità delle acque Analisi acque mostra un trend negativo rispetto alla qualità da monte verso valle anche se qualche scarico civile è presente anche a monte Tratto montano Tratto intermedio Tratto di pianura Mottarone Borgomanero Novara La qualità delle acque peggiora sensibilmente già dopo Borgomanero (presenza anche di metalli pesanti) Inoltre rive denaturalizzate, presenza di briglie e salti artificiali (scarsa continuità biologica) 5

6 Zone interessate dal progetto ZONA 1 = TRATTO MONTANO (da Sovazza ad Ameno) Suddiviso in 3 principali zone a diverso regime di pesca: 1) Zona No-Killa mosca 2) Zone speciale con trattenuta limitata (3 catture + libretto segnacatture) 3) Zone di bandita (ripopolamento) ZONA 2 = TRATTO CITTADINO (Borgomanero) BANDITA DIPESCA e ZONA DISTABULAZIONE RIPRODUTTORI 6

7 ZONA 1 Tratto montano 7

8 ZONA 2 = Tratto cittadino (Borgomanero) 8

9 TRATTO MONTANO: CARATTERISTICHE Poco antropizzato Presenta una buona funzionalità sia del corso d acqua che delle rive Buona alternanza di raffle and pools zona salmonicola 9

10 Comunità ittica Buona presenza di trota fario(salmo trutta) che in relazione alle caratteristiche fenotipiche è riconducile al ceppo atlantico. Più scarsa la presenza di altre specie ittiche come il vairone(leuciscus souffia) e lo scazzone (Cottusgobio) 10

11 TRATTO CITTADINO: CARATTERISTICHE Qualità delle acque e stato ecologico scarsi Pessima la funzionalità fluviale a causa di briglie e salti artificiali che riducono la continuità 11

12 Comunità ittica Fauna ittica più eterogenea, con elevata presenza di ciprinidi reofilicome cavedano, barbo e qualche carpa Scarsa presenza di trote 12

13 AZIONI DEL PROGETTO VALUTAZIONE COMUNITA ITTICA PIANIFICAZIONE E MONITORAGGIO 13

14 Prima di pianificare gli interventi sono stati effettuati campionamenti ittici per definire l abbondanza di popolazione di trota presente nel tratto montano 14

15 Materiali e metodi Campionamenti effettuati mediante elettropesca 4 diversi tratti del torrente scelti in relazione sia ai diversi regimi di pesca previsti, sia in base a criteri di rappresentatività idraulico-morfologica del tratto fluviale: Primo tratto Località Ameno Secondo tratto Vecchio Ponte di Pezzaglio Terzo tratto confluenza del Torrente Ondella Quarto tratto Area pic-nic 15

16 Misure biometriche I pesci una volta catturati, sono stati inizialmente suddivisi per specie, momentaneamente stoccati in bidoni di acqua e successivamente sedati. i pesci sono stati poi biometrizzati: misura della lunghezza totale e standard (cm) con l ausilio di un ittiometro (±1mm) e definizione del peso (g) (±1g). 16

17 Primi risultati Densità di popolazione Stazione N individui Peso medio (g) DVS Lunghezza media (cm) DVS Ameno 77 63,26 ± 27,14 18,06 ± 2,83 Ponte Vecchio ,7 ± 47,3 18,23 ± 4,34 Confl. Ondella 80 53,4 ± 38,9 16,26 ± 4,46 Area pic-nic 70 65,12 ± 47,12 17,41 ± 5,11 In tutti i tratti campionati la popolazione di trota presente è risultata estremamente numerosa e con una struttura piuttosto squilibrata. In tutti i tratti campionati si è osservata una forte presenza di individui allo stadio giovanile o sub-adulto ed una scarsa presenza di individui di taglia maggiore presumibilmente in età riproduttiva 17

18 Stato della popolazione Il coefficiente di condizione k non mostra differenze significative tra una stazione e l altra con valori molto vicini all unità Ciò indica un discreto-buonostato di salute della popolazione K medio DVS Ameno 1,01 ± 0,07 Vecchio Ponte 1,11 ± 0,37 Conf. Ondella 1,02 ± 0,08 Area Pic-nic 1,01 ± 0,1 18

19 Densità trota I dati di densità mostrano una notevole variabilità tra le stazioni con un forte aumento degli individui nella zona no-kill (Ponte vecchio). Densità individui per ha Area Pic-nic Conf. Ondella Ponte vecchio Ameno n individui/ha Scazzone Vairone Trota Le altre stazioni invece mostrano valori molto simili tra loro e vicini a individui per ha 19

20 Densità scazzone Rispetto alla trota si osservano densità molto più basse (< 1-3 ind/ha) Completa assenza a partire dal tratto a valle della stazione Confluenza Ondella La mancanza di questa importante specie foraggio, potrebbe dipendere dalla presenza di scarichi civili non depurati e dalla predazione da parte della trota Da notare un elevata presenza di scazzoni nel T. Ondella (> ind/ha), probabilmente dovuta al buono stato ecologico ed ambientale del corso d acqua 20

21 Densità vairone Ben rappresentato della zona del Ponte Vecchio (circa 15 ind/ha) Nelle zone più a monte (area pic-nic) più scarso probabilmente per la minore presenza di pozze e la maggiore presenza di raschi 21

22 ACCRESCIMENTO TROTA 22

23 Ameno Ponte vecchio Peso (g) y = 0,018x 2,8012 R² = 0,9794 Peso (g) y = 0,0084x 3,0867 R² = 0, Lunghezza (cm) Lunghezza (cm) Confluenza Ondella Area pic-nic Peso (g) y = 0,0117x 2,9528 R² = 0,9922 Peso (g) y = 0,0167x 2,8241 R² = 0, Lunghezza (cm) Lunghezza (cm) 23

24 NECESSITA DIRIPOLAMENTO? Tratto a prelievo: I primi dati indicano una popolazione di trota destrutturata In alcuni tratti manca quasi del tutto novellame Molto rari i pesci con taglia > 25 cm Tratto no-kill: Popolazione più abbondante e meglio strutturata con pesci di taglia maggiore 24

25 Dai primi risultati e visto il buono stato i ripopolamenti potrebbero essere limitati solo ad alcune zone del tratto montano (Ameno) e solo con uova embrionate Solo trote provenienti da riproduttori naturali (in futuro) Usare le zone no-kille di bandita come zone di ripopolamento naturale (es. Ondella) Evitare l apporto di novellame di dubbia provenienza NO Buono stato habitat = Abbondanza di fauna ittica 25

26 Limitazioni introdotte Su tutti gli affluenti del tratto montano del Torrente Agogna dalla foce per 150 mtverso monte: DIVIETO ASSOLUTO DI PESCA PER ZONA DI RIPOPOLAMENTO ZONA BORGOMANERO DA PONTE FERROVIARIO FINO A SALTO VIA PERTINI BANDITA DI PESCA (zona di stabulazione riproduttori) 26

27 27

28 28

29 Conclusioni Il tratto montano del torrente mostra una spiccata vocazione salmonicola Necessità di gestione della comunità ittica mediante ripopolamenti oculati e ben progettati curando soprattutto l aspetto ecologico = scelta del ceppo Arrivare entro 2-3 anni ad una produzione di trota da riproduttori stabulati nel tratto cittadino Controllo e monitoraggio costante delle popolazioni Dove possibile immettere vaironi soprattutto zona nokill 29

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