RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE
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3 RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE ANNO L NUMERO 2 MAGGIO/AGOSTO 2012 Poste Italiane Spa Sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB Roma PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM
4 SOMMARIO DOSSIER DIRITTI UMANI ED EDUCAZIONE Introduzione al Dossier Rachele Lanfranchi Ritorno alla persona per una rifondazione dei diritti Lino Prenna Educare ai Diritti Umani. Un dovere fraterno Michele De Beni Un diritto dei minori. Bat-Children e adulti ombra Anna Marina Mariani Educare ai Diritti Umani: l impegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice Michaela Pitterovà PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE AUXILIUM
5 ALTRI STUDI Una spiritualità per una vita felice. Il benessere esistenziale alla luce della logoterapia frankliana Domenico Bellantoni Chi è Gesù Cristo nelle risposte di alcuni gruppi di adolescenti Maria Piera Manello María Inés Oholeguy Sinergie in atto per la formazione degli insegnanti di religione Maria Luisa Mazzarello RECENSIONI E SEGNALAZIONI LIBRI RICEVUTI RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE ANNO L NUMERO 2 MAGGIO/AGOSTO
6 RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE EDITORIALE DOSSIER DIRITTI UMANI ED EDUCAZIONE
7 DOSSIER DIRITTI UMANI ED EDUCAZIONE INTRODUZIONE AL DOSSIER RACHELE LANFRANCHI La presente introduzione al Dossier su Diritti Umani ed educazione potrebbe avere per titolo Educare è meglio che curare così da evocare, in coloro che riflettono sull educazione e operano in ambito educativo, la priorità dell educare rispetto al curare o, meglio ancora, l importanza di prevenire sbandamenti o fallimenti di giovani vite mediante una corretta educazione piuttosto che correre ai ripari con istituzioni e attività di ricupero. È un invito a confrontarsi con le sfide del nostro tempo e ad individuare nell educazione un tesoro, come sostiene Jacques Delors nell ormai famoso rapporto all Unesco della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo: «Di fronte alle molte sfide che ci riserva il futuro, l educazione ci appare come un mezzo prezioso e indispensabile che potrà consentirci di raggiungere i nostri ideali di pace, libertà e giustizia sociale». 1 Inoltre, nella Pontificia Facoltà di Scienze dell Educazione «Auxilium», il possibile titolo dell introduzione al Dossier, richiama immediatamente Il Sistema preventivo 2 di san Giovanni Bosco 3 e il volume Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco. 4 Infatti, il santo, visitando le carceri di Torino, dinanzi a ragazzi e giovani ivi rinchiusi e a quelli che vi tornavano dopo esserne usciti, si pose la domanda se fosse possibile far sì che quei giovani «tutti sani, robusti, d ingegno svegliato» 5 non entrassero in quel luogo. «Chi sa, diceva tra me, se questi giovanetti avessero fuori un amico, che si prendesse cura di loro, li assistesse e li istruisse nella religione nei giorni festivi, chi sa che non possano tenersi lontani dalla rovina o almeno diminuire il numero di coloro, 178 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE AUXILIUM
8 che ritornano in carcere?». 6 Parole che evidenziano l ansia, la preoccupazione di trovare persone, modalità, luoghi appropriati perché i giovani non sprechino le loro energie e i loro anni migliori, ma li mettano a frutto per sé e per la società. Sarà proprio quest ansia, che porterà don Bosco a realizzare l Oratorio di Valdocco 7 - superando difficoltà di ogni genere - a spendere l intera vita per «giovare alla difficile arte della giovanile educazione» 8 e a stendere, nel 1877, il breve trattato Il sistema preventivo nella educazione della gioventù, frutto della sua lunga esperienza a servizio dell educazione dei giovani e di quella dei suoi primi collaboratori, i Salesiani, da lui fondati nel Alla luce e nella prospettiva di questa tradizione educativa, il Dossier raccoglie alcuni interventi tenuti nel Corso interdisciplinare Diritti Umani ed educazione. Le molte vie del prevenire, posto in atto dalla Facoltà «Auxilium» nell anno accademico , per gli studenti della Facoltà, gli studenti di altre Università, per quanti operano a diversi livelli nel campo dell educazione e della formazione e per coloro che sono interessati al tema. L intento del Corso era quello di risvegliare o, meglio ancora, di suscitare l attenzione e la consapevolezza sul fatto che l educazione è il fattore principale per una crescita completa ed armonica del soggetto, così da renderlo persona che ha acquisito una libertà matura, la capacità di decisioni responsabili. Inoltre, l educazione è uno strumento efficace contro ogni violenza o sopruso perché va alla radice dell umano, dando ragione della dignità inviolabile di ogni uomo/donna. Su queste basi è quindi possibile vedere una stretta connessione tra Diritti Umani ed educazione e più ancora scorgere come dietro ogni violenza sia essa su un soggetto, un gruppo o un popolo c è l ignoranza di chi è la persona e di quali diritti è portatrice e, ancor più, come una mancata educazione sostituita con l indottrinamento, annulli la libertà della persona. Oggi si moltiplicano le istituzioni che curano i traumi della violenza perché questa cresce in modo esponenziale. Ma perché cresce? Perché dilaga ovunque? Perché nessuno di noi può dichiararsi esente dal contagio? È necessario radicalizzare le domande e chiedersi, ancora una volta, cosa sia meglio: prevenire mediante l educazione o curare? Il diritto all educazione prima ancora o insieme al diritto all istruzione inerisce alla persona umana, che raggiunge la propria perfezione mediante l educazione. Infatti il soggetto in crescita ha diritto ad essere educato perché non ha ancora appreso l arte di vivere su misura umana, cioè in autentica libertà, con impegno razionale e, quindi, l educatore, l adulto, ha il dovere di guidarlo alla sua libertà di persona umana. Nel corso interdisciplinare si sono avvicendati con relazioni e tavole rotonde docenti di pedagogia, responsabili di Uffici Diritti Umani, imprenditori sociali, il cappellano dell Istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino, - l allora Generala - dove don Bosco faceva visita a giovani carcerati. Attraverso punti di vista diversi, si è voluto sottolineare che l educazione non è mai un fatto isolato, ma corale, che interpella molte istituzioni, le quali devono interagire tra di loro e che ciascuno di noi, senza avere il titolo di Docente o Educato- INTRODUZIONE AL DOSSIER / RACHELE LANFRANCHI/ RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE ANNO L NUMERO 2 MAGGIO/AGOSTO
9 DOSSIER DIRITTI UMANI ED EDUCAZIONE re professionale, in realtà educa con il suo modo d essere, con ciò che fa più ancora che con ciò che dice. A tal proposito è interessante quanto scrive Ferdinando Savater nel suo volume A mia madre mia prima maestra. Il valore di educare: «Non c è educazione senza maestri, ovviamente, ma neppure senza che padri e madri fungano da insegnanti o che tutti, giornalisti, artisti, politici, accettino la dimensione pedagogica dei rispettivi ruoli. La convivenza democratica deve essere educativa, deliberatamente educativa, altrimenti non è più democratica. Forse sono particolarmente sensibile a questa verità perché sono cresciuto sotto una dittatura, ma insieme a una madre che assunse il ruolo di maestra dei suoi figli con la stessa naturalezza con cui assolveva a una qualunque delle sue funzioni materne. Da lei ho imparato che l intelligenza che cerca e comprende è la migliore alleata dell amore che tutela ma non soffoca, dell amore che aiuta a crescere in libertà». 9 In quest ottica va collocata la responsabilità educativa, in primis, della famiglia e della scuola, le quali sono chiamate ad educare secondo le peculiarità di ciascuna, tenendo ben presente che il termine educazione non va assimilato a istruzione, sebbene questa sia necessaria e indispensabile all educazione. Infatti, se la famiglia è il luogo dell educazione affettiva e morale, la scuola è il luogo dell istruzione, di un istruzione educativa. «L educazione scolastica è il risultato previsto dell intenzionalità della scuola di istruire: insomma, è l istruzione che è educativa in quanto formativa delle virtù intellettuali, cioè di una abituale capacità di esercizio critico dell intelligenza e di organizzazione delle conoscenze». 10 La scuola, nella figura dell insegnante, ha un ruolo importante per far conoscere e assimilare i Diritti universali dell uomo. Delors, nel rapporto all UNESCO già citato, scrive: «L importanza del ruolo dell insegnante in quanto promotore del cambiamento, della comprensione e della tolleranza reciproca, non è mai stata così evidente come oggi. E probabilmente è destinata a diventare anche più fondamentale nel ventunesimo secolo. La necessità di cambiare, di passare da forme grette di nazionalismo all universalismo, dal pregiudizio etnico culturale alla tolleranza, alla comprensione e al pluralismo, dall autocrazia alla democrazia nelle sue varie manifestazioni, e da un mondo tecnologicamente diviso dove l alta tecnologia è privilegio di pochi a un mondo tecnologicamente unito, assegna enormi responsabilità agli insegnanti, che contribuiscono a formare i caratteri e gli spiriti delle nuove generazioni». 11 Come detto sopra, il Dossier raccoglie solo alcuni contributi del Corso interdisciplinare per cui non è possibile farsi un idea della varietà degli interventi e degli orizzonti che i relatori hanno prospettato ai partecipanti. Al prof. Prenna, che non è stato tra i relatori del Corso, è stato chiesto un contributo con il quale si vuole aprire il Dossier perché costituisce una premessa necessaria circa i fondamenti dei Diritti Umani. Nel breve e pregnante articolo, Ritorno alla persona per una rifondazione dei diritti, egli dà un interpretazione dell attuale crisi economico-finanziaria e vede nella rinascita dell umano una possibile soluzione di tale crisi, che è anzitutto una crisi di umanità, una crisi culturale. Citando 180 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE AUXILIUM
10 Mounier e Rosmini pone le basi per una giustificazione filosofica dei Diritti Umani, codificati nella Dichiarazione universale dei Diritti Umani e in altri documenti emanati dopo la Dichiarazione. L articolo di Pitterovà, Educare ai Diritti Umani: l impegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha un taglio giuridico. Dà una panoramica degli strumenti adottati dall ONU per la promozione dell educazione ai Diritti Umani ed evidenzia il contenuto di quest educazione secondo la Dichiarazione. Descrive poi il cammino dell Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel definire gli ambiti del loro impegno per la difesa e la promozione dei Diritti Umani. Presenta infine le agenzie principali di cui l Istituto dispone per offrire un educazione adeguata ai Diritti Umani e per intervenire a favore della loro promozione nei fori internazionali. Gli articoli di De Beni, Educare ai Diritti Umani. Un dovere fraterno, e quello di Mariani, Un diritto dei minori. Bat-children e adulti ombra, sono di carattere pedagogico. Il primo tratta dell educazione come opera di ri-creazione della persona e della comunità per cui l educazione e l istruzione entrano a pieno titolo nel campo dei Diritti Umani; il secondo prospetta la relazione tra diritti e doveri in ordine all educazione di minori che si trovano oggi ad affrontare un mondo intasato da messaggi contrastanti. Una situazione che necessita della presenza dell adulto-educatore che da un lato protegge e dall altro sprona il soggetto a cimentarsi con la vita. Contributi che non esauriscono la ricca tematica del Corso interdisciplinare, ma che se letti con attenzione inducono a pensare e ad operare per la difesa dei diritti di ciascuno e di tutti. NOTE 1 DELORS Jacques, Introduzione, in ID. (a cura di) Nell educazione un tesoro, Roma, Armando 1997, BOSCO Giovanni, Il sistema preventivo nella educazione della gioventù (1877), in BRAIDO Pietro (a cura di), Don Bosco educatore. Scritti e testimonianze, Roma, LAS , Don Bosco, il santo dei giovani, è per lo più conosciuto da molti, tuttavia è opportuno offrire alcuni dati, che dicono quale influsso abbia avuto (ed ancor oggi ha attraverso le famiglie religiose da lui fondate) nel saper cogliere le esigenze e le sfide educative del suo tempo e nel darvi risposta. Don Bosco ( ) nasce nella località dei Becchi - distante 4 km da Castelnuovo (Asti) - da famiglia contadina. Orfano di padre a due anni conosce le difficoltà della povertà. Diventa sacerdote nel Si stabilisce a Torino e si dedica all educazione dei giovani, specialmente dei più poveri. Nella zona di Valdocco impianta l Oratorio, cioè un complesso di edifici ed opere per assicurare ai giovani una casa, un lavoro, l istruzione, ma più ancora un educazione che li renda buoni cristiani e onesti cittadini. Fonda la Società di san Francesco di Sales (i Salesiani), i Salesiani Cooperatori e, insieme a santa Maria Domenica Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice (Salesiane o Suore di don Bosco), perché tutti continuino la sua opera educativa tra ragazzi e ragazze non solo in Italia, ma nel mondo intero. Nel 1875 inizia l avventura missionaria: i Salesiani e poi le Figlie di Maria Ausiliatrice partono per l America Latina. Muore nell Oratorio di Valdocco il 31 gennaio È dichiarato santo il 1 aprile del Cf BRAIDO Pietro, Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco, Roma, LAS BOSCO Giovanni, Memorie dell Oratorio di S. Fran cesco di Sales dal 1815 al 1855, Roma, LAS 2011, L. cit. 7 Cf nota 3. 8 BOSCO, Il sistema preventivo SAVATER Fernando, A mia madre mia prima maestra. Il valore di educare [El valor de educar, Barcelona, Ariel 1997], trad. di Francesca Saltarelli, Roma-Bari, Laterza 2001, VII. L Autore nato in Spagna, a San Sebastiàn nel 1947, è professore di Etica all Università dei Paesi Baschi. 10 PRENNA Lino, L istruzione scolastica come istruzione educativa: un idea di scuola, in Studium 93(1997)4, DELORS, Nell educazione 133. INTRODUZIONE AL DOSSIER / RACHELE LANFRANCHI/ RIVISTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE ANNO L NUMERO 2 MAGGIO/AGOSTO
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