Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale"

Transcript

1 Spazi di Funzioni Docente:Alessandra Cutrì

2 Spazi vettoriali normati Nel piano (R 2 ) e nello spazio ( R 3 ) sappiamo che la lunghezza di un vettore v si esprime rispettivamente come Se v = (v 1, v 2 ) R 2 v = (v 1 ) 2 + (v 2 ) 2 (la norma è la lunghezza di v) Se v = (v 1, v 2, v 3 ) R 3 v = (v 1 ) 2 + (v 2 ) 2 + (v 3 ) 2 (la norma è la lunghezza di v) Questa norma induce una distanza (quella euclidea): Se v = (v 1, v 2 ) R 2 e w = (w 1, w 2 ) R 2 d 2 (v, w) := v w = (v 1 w 1 ) 2 + (v 2 w 2 ) 2 Se v = (v 1, v 2, v 3 ) R 3 e w = (w 1, w 2, w 3 ) R 3 d 2 (v, w) := v w = (v 1 w 1 ) 2 + (v 2 w 2 ) 2 + (v 3 w 3 ) 2

3 In R N, v = (v 1, v 2,..., v N ) R N v 2 = N v i 2 (Norma euclidea) i=1 e la distanza indotta (quella euclidea) Se v = (v 1, v 2,..., v N ) R N e w = (w 1, w 2,..., w N ) R N d 2 (v, w) := v w 2 = N v i w i 2 i=1 Quali proprietà ha la norma? Essendo una lunghezza è v 0 e v = 0 v = 0 λv = λ v λ R, v R N v + w v + w (disuguaglianza triangolare) Questo concetto di norma si può generalizzare ad un qualunque spazio vettoriale

4 Possiamo definire anche altre norme in R N (cioè altre funzioni che godono delle tre proprietà evidenziate nella slide precedente (che indurranno altre corrispondenti distanze). Per esempio: N v 1 = v i e i=1 d 1 (v, w) := v w 1 = N v i w i per v, w R N i=1 v = max i=1,...,n v i e d (v, w) := v w = max i=1,...,n v i w i per v, w R N

5 la distanza euclidea non ha senso in questo ambito! La distanza d_1 invece ha senso e più traiettorie realizzano tale distanza pari a 5 blocchi! 3 orizzontali+2 verticali oppure 1orizzontale +1 verticali+2 orizzontali +1 verticale! etc anche la distanza d ha senso ed in tal caso! vale 3 blocchi (massimo tra 3 e 2)

6 Spazi vettoriali normati Uno spazio Vettoriale V si dice NORMATO se è definita su V una norma, cioè una funzione che verifica: v 0 e v = 0 v = 0 λv = λ v λ R(o C), v V v + w v + w (disuguaglianza triangolare) Esempio: V = C v := (Rev) 2 + (Imv) 2 è una norma (analogamente il modulo è una norma su V = R) Esempio: V = R N, v = (v 1, v 2,..., v N ) V v 2 = N v i 2 (Norma euclidea) v 1 = i=1 N v i i=1 v = max i=1,...,n v i TUTTE LE NORME IN R N ( o più in generale negli spazi vettoriali a dimensione finita) SONO EQUIVALENTI

7 Norme equivalenti su spazi a fimensione finita Uno spazio Vettoriale V ha dimensione finita N esistono N vettori linearmente indipendenti {e 1,..., e N } tali che ogni elemento v V si esprime (in modo unico) come v = N i=1 v ie i con v i R(o C) Se V ha dimensione finita, tutte le norme sono EQUIVALENTI cioè comunque si fissino due norme a e b. esistono due costanti C 1 e C 2 tale che C 1 v b v a C 2 v b v V (1) Le distanze indotte dalle norme d(v, w) = v w sono equivalenti (successioni di punti di V con dimv = N convergenti in una norma, convergono anche nelle altre norme allo stesso limite)

8 Sfere unitarie per le tre norme definite in R 2 Ecco le sfere unitarie relative a norma euclidea v 2 1, norma v 1 1 e norma infinito v 1

9 Esempi di spazi a dimensione infinita V = C([a, b]; R) = {f : [a, b] R continue in [a, b]} V ha dimensione infinita: k N le funzioni 1, t, t 2,..., t k sono linearmente indipendenti (infatti c 0 +c 1 t+c 2 t 2 +c 3 t 3 + +c k t k = 0 c 0 = c 1 = = c k = 0) si possono definire per esempio su V le seguenti norme: f L (a,b) = max t [a,b] f (t) (esiste per il teorema di Weierstrass) e si chiama norma lagrangiana b f L 1 (a,b) = f (t) dt e si chiama norma L 1 (a, b) di f a b f L 2 (a,b) = f (t) 2 dt e si chiama norma L 2 (a, b) di f a (Oss: Le funzioni continue su [a, b] sono integrabili e dunque le norme sono ben definite)

10 Norme non equivalenti Le norme appena definite su C([a, b]; R) NON sono equivalenti. Infatti, non esiste alcuna costante C tale che f L C f L p (a,b) con p = 1, 2 f C([a, b]; R) Prendiamo [a, b] = [0, 1] e la successione di punti di C([0, 1]; R) data da f n (t) = t n n N Abbiamo: f n L (0,1)=max t [0,1] t n = 1 per ogni n N f n L 1 (0,1)= 1 0 tn dt = 1 n+1 1 f n L 2 (0,1)= Perciò il rapporto 0 t2n dt= f n L (0,1) f n L p (0,1) 1 2n+1 + per n non è limitato (la costante non può ovviamente dipendere da n!)

11 Conseguenze Per gli spazi vettoriali normati a dimensione infinita è necessario specificare la norma che si considera in quanto come spazi metrici (rispetto alla distanza indotta dallla norma: d(f, g) = f g ) hanno caratteristiche differenti. Intorni di un punto v V di raggio R: B R (v) = {w V t.c. d(v, w) = v w < R} limite di una successione (v) n V : (v) n v V lim n (v) n v = 0 In dimensione infinita una successione può convergere rispetto ad una norma e non convergere rispetto ad un altra: in C([0, 1]; R), la successione f n (t) = t n 0 in L 1 (0,1) e L 2 (0,1) NON in L (0,1)

12 Spazi di Banach Successioni di Cauchy: (x) n (V, ) è una successione di Cauchy se ɛ > 0, N ɛ N t.c. n, m > N ɛ (x) n (x) m < ɛ Ogni successione convergente in (V, ) è una successione di Cauchy (rispetto alla stessa norma) Il viceversa non è sempre vero (trovare esempio!) e gli spazi normati in cui è vero si chiamano Spazi completi o Spazi di Banach Attenzione: per gli spazi vettoriali di dimensione infinita, l essere o meno completi come spazi normati non dipende solo dallo spazio vettoriale ma anche dalla norma che si considera!

13 Gli spazi di Banach sono importanti per le applicazioni Per le applicazioni è di particolare importanza lavorare con spazi completi. Infatti l unico possibile criterio per arrestare un procedimento numerico di tipo iterativo è quello di provare che soddisfa un criterio di Cauchy! cioè che la differenza tra i valori numerici tra due iterazioni è più piccola di una soglia prefissata: (x) n (x) n 1 < soglia ARRESTA IL PROCESSO e poni la soluzione X := (x) n Ma chi ci dice che in tal caso (x) n converge?? (L unica informazione che abbiamo è che (x) n è di Cauchy) Converge se (x) n appartiene ad uno spazio completo rispetto alla norma che stiamo utilizzando!

14 Esempi di spazi completi e non completi R N è completo (con qualsiasi norma visto che sono tutte equivalenti) Q NON è completo: La successione (1 + 1 n )n è di Cauchy in Q (visto che lo è in R) ma lim n (1 + 1 n )n = e ed e Q C([a, b], ) è completo (cfr. slide successiva) C([a, b], L 1) NON è completo (cfr. slides successive) C 1 ([a, b], ) NON è completo (cfr. slides successive) C 1 ([a, b]) con la norma f,1 := f + f è completo (dimostrarlo)

15 C([a, b], ) è uno spazio di Banach Lo spazio delle funzioni continue con la norma Lagrangiana è uno spazio di Banach. Infatti, ogni successione di funzioni f n C([a, b]) che sia di Cauchy rispetto alla norma Lagrangiana f n f m L (a,b) 0 n, m verifica la condizione ɛ > 0 N ɛ N t.c. max t [a,b] f n(t) f m (t) < ɛ n, m > N ɛ quindi è uniformemente di Cauchy e per il criterio di convergenza uniforme, converge uniformemente in [a.b] ad una funzione f che essendo limite uniforme di una successione di funzioni continue, è continua e dunque appartiene a C([a, b]).

16 C([a, b], ) è uno spazio di Banach Lo spazio delle funzioni continue con la norma Lagrangiana è uno spazio di Banach. Infatti, ogni successione di funzioni f n C([a, b]) che sia di Cauchy rispetto alla norma Lagrangiana f n f m L (a,b) 0 n, m verifica la condizione ɛ > 0 N ɛ N t.c. max t [a,b] f n(t) f m (t) < ɛ n, m > N ɛ quindi è uniformemente di Cauchy e per il criterio di convergenza uniforme, converge uniformemente in [a.b] ad una funzione f che essendo limite uniforme di una successione di funzioni continue, è continua e dunque appartiene a C([a, b]).

17 C([a, b], ) è uno spazio di Banach Lo spazio delle funzioni continue con la norma Lagrangiana è uno spazio di Banach. Infatti, ogni successione di funzioni f n C([a, b]) che sia di Cauchy rispetto alla norma Lagrangiana f n f m L (a,b) 0 n, m verifica la condizione ɛ > 0 N ɛ N t.c. max t [a,b] f n(t) f m (t) < ɛ n, m > N ɛ quindi è uniformemente di Cauchy e per il criterio di convergenza uniforme, converge uniformemente in [a.b] ad una funzione f che essendo limite uniforme di una successione di funzioni continue, è continua e dunque appartiene a C([a, b]).

18 C([a, b], L1 (a,b)) NON è uno spazio di Banach Lo stesso spazio vettoriale C([a, b]) con la norma integrale L 1 (a, b) NON è uno spazio completo. Infatti prendiamo per esempio [a, b] = [ 1, 1] e scegliamo la successione di funzioni 1 t [ 1, 1 n ] g n (t) = nt t 1 n 1 t [ 1 n, 1] Proviamo che tale successione di funzioni continue, pur essendo di Cauchy per la norma L 1, non converge in questa norma ad una funzione continua (cioè un elemento dello spazio vettoriale C([ 1, 1]). ) g n (t) sign(t) puntualmente e sign(t) C([ 1, 1]) g n (t) sign(t) L 1 = 1 1 g n(t) sign(t) dt = 1 n 0 (quindi g n converge in norma L 1 alla funzione sign(t)) g n (t) g k (t) L 1 0 n, k

19 % Infatti g n (t) g k (t) L 1 = 1 1 g n(t) g k (t) dt 1 1 g n(t) sign(t) dt g k(t) sign(t) dt 1 n + 1 k Quindi g n è una successione di Cauchy rispetto alla norma L 1. Dimostriamo che non esiste alcuna funzione ĝ C([ 1, 1]) tale che g n (t) ĝ(t) L 1 0. Se, per assurdo esistesse una tale ĝ, si avrebbe sign(t) ĝ dt sign(t) g n t dt+ g n (t) ĝ(t) dt Perciò sign(t) ĝ(t) è una funzione continua in [ 1, 1] \ {0} che soddisfa sign(t) ĝ(t) = 0 t 0 ma allora ĝ(t) non può essere continua in t = 0

20 C 1 ([ 1, 1], ) NON è completo La successione di funzioni max t [ 1,1] f n (t) = t n 2 C 1 ([ 1, 1]) converge uniformemente a f (t) = t in [ 1, 1], infatti: t n 2 t 2 n = t n + t 2 2 max t [ 1,1] 1 n 2 1 n = 1 n 0 Quindi f n è di Cauchy in. Essendo t C 1, tale spazio non è completo. Per rendere C 1 uno spazio completo, si può considerare la norma seguente che induce una convergenza uniforme anche per le derivate: f 1, = f L + f L

21 Completamento di C([a, b]) rispetto alle norme integrali Lo spazio C([a, b]) non è completo rispetto alla norma L 1. Si può provare che non è completo rispetto alle norme f L p (a,b) := ( b a f (t) p ) 1 p p 1 (2) tutte verificanti le tre proprietà caratterizzanti una norma e tutte ben definite sullo spazio C([a, b]). Per la norma L 1, quando [a, b] = [ 1, 1] la successione g n è di Cauchy, ma non converge nella norma L 1 ad alcuna funzione continua (essendo il suo limite la funzione sign(t)). Questo non sarebbe stato un controesempio alla completezza dello spazio se avessimo considerato la stessa norma su uno spazio più grande: quello delle funzioni integrabili secondo Riemann: (R(a, b); L 1) essendo sign(t) R(a, b). Ma sorgono due problemi (2) non sono norme su R(a, b) (superabile) (R(a, b); L 1) è ancora troppo piccolo per essere completo

22 % Qual è il completamento di C([a, b]) munito di una delle norme integrali (2)? È lo spazio delle funzioni misurabili secondo Lebesgue tali che la corrispondente norma L p risulti finita. Tutte le funzioni R integrabili sono Lebesgue-integrabili e gli integrali coincidono. La funzione di Dirichlet χ Q (0,1) è Lebesgue-integrabile anche se non è R integrabile le (2) non sono più norme perché non soddisfano f = 0 f = 0 Questo problema si supera se invece di considerare come elementi di questo nuovo spazio vettoriale le singole funzioni, si considerano le classi di equivalenza di funzioni uguali quasi ovunque cioè si identificano funzioni che coincidono al di fuori di un sottoinsieme di [a, b] di misura nulla

23 % L 1 (a, b) = {f : [a, b] R (o C ) t.c. f L 1 (a,b) = b a f (t) dt < } dove si considerano uguali (cioè lo stesso elemento) funzioni che coincidono quasi ovunque: f = g q.o. in [a, b] mis(t [a, b] t.c. f (t) g(t)) = 0 la funzione di Dirichlet essendo nulla in [0, 1] \ Q ed essendo mis(q) = 0 (perché Q è unione numerabile di insiemi di misura nulla (i punti)), risulta uguale a zero quasi ovunque e quindi si identifica con la funzione nulla! gli elementi di L 1 sono classi di equivalenza di funzioni secondo la relazione di equivalenza: f g f = g q.o. in [a, b]

24 Analogamente L p (a, b) = {f : [a, b] R (o C ) t.c. f L p (a,b) = ( OSS: se f è a valori complessi, f = f (t)f (t) = (Ref (t)) 2 + (Imf (t)) 2 Caso speciale: p = 2 L 2 (a, b) = {f : [a, b] R (o C ) t.c. f L 2 (a,b) = ( b a b a f (t) p dt) 1 p < } f (t) 2 dt) 1 2 < } perché è l unico spazio tra gli L p che non solo è completo ma la sua norma è indotta da un prodotto scalare b f L 2 (a,b) = dove si è posto a < f, g > L 2 (a,b):= f (t)f (t)dt = < f, f > b a f (t)g(t)dt

25 Le funzioni positive R integrabili in senso improprio sono Lebesgue integrabili: f (t) = 1 t L 1 (0, 1) f (t) = 1 t L 2 (0, 1) g(t) = 1 t L2 (1, + ) g(t) = 1 t L1 (1, + ) L 2 (0, 1) L 1 (0, 1) (perché mis((0, 1)) è finita). Infatti, essenfo f 1 2 ( f 2 + 1), si ha: 1 0 f dt ( f 2 dt + L 2 (1, + ) L 1 (1, + ) (vedi g) non è vero neanche il viceversa. Infatti L 1 (1, + ) L 2 (1, + ) dt) < +

26 Spazi con prodotto scalare Sia V uno spazio vettoriale su C. Definiamo Prodotto scalare una funzione <, >: V V C che verifica: 1 < v, w >= < w, v > v, w V 2 < λv, w >= λ < v, w > λ C, v, w V 3 < v + w, z >=< v, z > + < w, z > v, w, z V 4 < v, v > R, < v, v > 0 < v, v >= 0 v = 0 V OSS: Se V è uno spazio vettoriale su R, < v, w >=< w, v > Ponendo v := < v, v > si ottiene che (V, ) è uno Spazio Normato. La disuguaglianza triangolare segue dalla disuguaglianza di Cauchy-Schwarz: < v, w > < v, v > < w, w > = v w Infatti da questa segue che (per esercizio): < v + w, v + w > ( v + w ) 2

27 Spazi di Hilbert Uno spazio vettoriale dotato di prodotto scalare che è completo rispetto alla norma indotta dal prodotto scalare si chiama Spazio di Hilbert In R N la norma indotta dal prodotto scalare < x, y >= N i=1 x iy i è la norma euclidea x 2 = ( N i=1 x i 2) 1 2 tra le norme L p (a, b) l unica che proviene da un prodotto scalare è la norma di L 2 (a, b) ( < f, g >= b a f (t)g(t)dt) che dunque è uno spazio di Hilbert (essendo completo) tuttl gli altri L p (a, b) sono spazi di Banach ma non di Hilbert,come lo spazio C([a, b]; ) Perché? Theorem è una norma su uno spazio normato V indotta da un prodotto scalare se e solo se soddisfa l identità del parallelogramma: u + v 2 + u v 2 = 2( u 2 + v 2 ) u, v V (3)

28 Theorem è una norma su uno spazio normato V indotta da un prodotto scalare se e solo se soddisfa l identità del parallelogramma: u + v 2 + u v 2 = 2( u 2 + v 2 ) u, v V (4) OSS: V = C([0, 1]), la norma lagrangiana non soddisfa (4): Premdiamo f (x) = 1 e g(x) = x, f + g = 2, f g = 1 e f = g = 1 OSS: In R N l unica norma che soddisfa (4) è quella euclidea OSS: Gli spazi di Hilbert sono una generalizzazione infinito dimensionale degli spazi euclidei

29 Ortogonalità Negli spazi di Hilbert si può parlare di ortogonalità tra vettori: Definition In uno spazio di Hilbert H, u, v H si dicono ortogonali se < u, v >= 0 OSS:0 H è l unico elemento di H ortogonale a tutti gli altri vettori di H OSS: Se < u, v >= 0 vale il Teorema di Pitagora: u + v 2 = u 2 + v 2 Sia V H un sottospazio di H, allora V = {w H : < w, v >= 0 v V } OSS: Se dimv = N e {e 1,... e N } è una base di V, V = {w H : < w, e i >= 0 i = 1,..., N}

30 Esempio: H = L 2 ( π, π), V = span{1} allora V = {f L 2 ( π, π) : π π f (x)dx = 0} In particolare m N: < sin(mt), 1 >=< cos(mt), 1 >= 0 in L 2 ( π, π) Esempio: H = L 2 ( π, π), f (t) = cos t, g(t) = sin t sono tra loro ortogonali infatti π π cos t sin tdt = 0 Anzi, m, n N, < cos(mt), sin(nt) >= 0 in H = L 2 ( π, π) π π ed inoltre π π π π dove cos(mt) sin(nt)dt = cos(mt) cos(nt)dt = 1 2 sin(mt) sin(nt)dt = 1 2 π δ m,n = π π π π π 1 [sin(m + n)t + sin(m n)t]dt = 0 2 [cos(m + n)t + cos(m n)t]dt = πδ m,n [cos(m n)t cos(m + n)t]dt = πδ m,n { 0 se m n 1 se m = n

31 In L 2 ( π, π) si ha: Perciò 1 = 2π sin(mt) = cos(mt) = π m N { 1 2π, cos(t) π, sin(t),..., cos(kt) π π, sin(kt) π } k = 1, 2,... m costituiscono una famiglia di 2m + 1 vettori ortogonali (anzi ortonormali perché hanno norma unitaria) in L 2 ( π, π) e generano dunque un sottospazio di L 2 ( π, π) di dimensione 2m + 1 (in quanto elementi ortogonali tra loro sono linearmente indipendenti)

32 Polinomi trigonometrici In L 2 ( π, π) la famiglia ortogonale { 1, cos t, sin t,..., cos(kt), sin(kt)} k = 1, 2,... m 2 genera dunque un sottospazio F m di dimensione 2m + 1 i cui elementi sono Polinomi Trigonometrici 1 m p(x) = α α k cos(kx) + β k sin(kx) k=1 con α 0, α k, β k R Osserviamo che, essendo p combinazione lineare di elementi ortogonali, ed essendo = π 2 e sin(kx) 2 = cos(kx) 2 = π (tutte le norme sono in L 2 ( π, π)) si ha: p(x) 2 = α m ( k=1 α k 2 cos(kx) 2 + β k 2 sin(kx) 2 = π α ) m k=1 α k 2 + β k 2

33 Proiezioni ortogonali Dato un segnale f L 2 ( π, π) come scegliere i coefficienti a 0, a k, b k (k = 1,..., n) in modo che S n (x) = a n a k cos(kx) + b k sin(kx) k=1 sia il polinomio trigonometrico di F n di migliore approssimazione per f? che succede se n +? Prima di tutto, cosa si intende per migliore approssimazione di f?

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale Spazi di Funzioni Docente:Alessandra Cutrì Spazi vettoriali normati Uno spazio Vettoriale V si dice NORMATO se è definita su V una norma, cioè una funzione che verifica: v 0 e v = 0 v = 0 λv = λ v λ R(o

Dettagli

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì , , Metodi Matematici per l ingegneria Ing.

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì , , Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Spazi di Funzioni Docente:Alessandra Cutrì Spazi funzionali Nello studio di fenomeni di estremo interesse applicativo (problemi di controllo, trasmissione e ricezione di segnali ed in generale nella formulazione

Dettagli

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì , , Metodi Matematici per l ingegneria Ing.

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì , , Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Spazi di Funzioni Docente:Alessandra Cutrì Spazi funzionali Nello studio di fenomeni di estremo interesse applicativo (problemi di controllo, trasmissione e ricezione di segnali ed in generale nella formulazione

Dettagli

Spazi di Hilbert: Proiezioni e Serie di Fourier

Spazi di Hilbert: Proiezioni e Serie di Fourier Spazi di Hilbert: Proiezioni e Serie di Fourier Docente:Alessandra Cutrì Spazi di Hilbert Uno spazio vettoriale dotato di prodotto scalare che è completo rispetto alla norma indotta dal prodotto scalare

Dettagli

Appendice B ANALISI FUNZIONALE. 1 Spazi di Banach

Appendice B ANALISI FUNZIONALE. 1 Spazi di Banach Appendice B ANALISI FUNZIONALE In questo capitolo si introducono gli spazi di Banach e di Hilbert, gli operatori lineari e loro spettro. Inoltre si discutono gli operatori compatti su uno spazio di Hilbert.

Dettagli

Esercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo

Esercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo sercizi del Corso di Istituzioni di Analisi Superiore, I modulo 1. sercizi su massimo e minimo limite 1. lim inf a n lim sup a n 2. Se a n b n per ogni n N, allora lim inf a n lim inf b n. Vale anche lim

Dettagli

Registro delle lezioni

Registro delle lezioni Complementi di Analisi Matematica - a.a. 2006-07 Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile (CIS) Registro delle lezioni Laura Poggiolini e Gianna Stefani 2 ottobre 2006, 2 ore, LP Il campo dei

Dettagli

COMPLEMENTI DI ANALISI MATEMATICA DI BASE. Prova scritta del 26 gennaio 2005

COMPLEMENTI DI ANALISI MATEMATICA DI BASE. Prova scritta del 26 gennaio 2005 Prova scritta del 26 gennaio 2005 Esercizio 1. Posto B = x R 2 : x 2 2}, sia f n } una successione di funzioni (misurabili e) integrabili in B tali che f n f q.o. in B e, per ogni n N, f n (x) 2 x 3 per

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013 Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013 Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)

Dettagli

2. Si esponga il problema della migliore approssimazione in norma, e si dica in quali spazi esso ha certamente soluzione, e quale è questa soluzione.

2. Si esponga il problema della migliore approssimazione in norma, e si dica in quali spazi esso ha certamente soluzione, e quale è questa soluzione. COMPLEMENTI DI MATEMATICA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrotecnica CM98sett.tex 6..2009 - lunedì (2 ore) Esercitazione del 6..2009 Risolvere tre esercizi per pagina, a scelta.. Si definisca

Dettagli

Serie e Trasformata di Fourier

Serie e Trasformata di Fourier Serie e Trasformata di Fourier Corso di Analisi Funzionale Prof. Paolo Nistri Cancelli, D Angelo, Giannetti Polinomio di Fourier Si consideri la successione costituita dalle restrizioni delle funzioni

Dettagli

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R +

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + NORMA DI UN VETTORE Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + {0}, che associa ad ogni vettore x R n di componenti x i, i = 1,..., n, uno scalare in modo che valgano le seguenti proprietà:

Dettagli

Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1. SESTA e SETTIMA Lezione Serie di Fourier

Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1. SESTA e SETTIMA Lezione Serie di Fourier Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1 SESTA e SETTIMA Lezione Serie di Fourier 1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/C email: saccon@mail.dm.unipi.it

Dettagli

Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 11

Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 11 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2011/2012 2 Argomento della lezione N. 1 Fondamenti assiomatici. L unità immaginaria Argomento della lezione N. 2 Moduli e coniugati. Disuguaglianza

Dettagli

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2016-2017 Richiami Algebra Lineare Spazio normato Uno spazio lineare X si dice normato se esiste una funzione

Dettagli

Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12

Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2015/2016 1 Argomento della lezione N. 1 Argomento della lezione N. 2 Argomento della lezione N. 11 Argomento della lezione N. 12 Fondamenti assiomatici.

Dettagli

Analisi a più variabili: Integrale di Lebesgue

Analisi a più variabili: Integrale di Lebesgue Analisi a più variabili: Integrale di Lebesgue 1 Ripasso delle definizioni di Algebre, σ-algebre, misure additive, misure σ-additive, Proprietà della misura astratta, misura esterna. Definizione (Insieme

Dettagli

Serie trigonometriche e di Fourier Ci occuperemo di serie le cui ridotte N-esime sono polinomi trigonometrici di grado (o ordine) N:

Serie trigonometriche e di Fourier Ci occuperemo di serie le cui ridotte N-esime sono polinomi trigonometrici di grado (o ordine) N: Serie trigonometriche e di Fourier Ci occuperemo di serie le cui ridotte N-esime sono polinomi trigonometrici di grado (o ordine) N: S N (x) = N n=0 (a n cos (nx) + b n sin (nx)), a n, b n R (periodiche

Dettagli

Spazi vettoriali Esempi e motivazioni Spazi topologici Spazi metrici. Analisi funzionale. Riccarda Rossi Lezione 1. Analisi funzionale

Spazi vettoriali Esempi e motivazioni Spazi topologici Spazi metrici. Analisi funzionale. Riccarda Rossi Lezione 1. Analisi funzionale Riccarda Rossi Lezione 1 Programma Scopo del corso: studiare le proprietà degli spazi di funzioni, che sono degli spazi vettoriali di dimensione infinita. 1. Richiami sugli spazi vettoriali; 2. esempi

Dettagli

Spazi di Banach classici

Spazi di Banach classici Spazi di Banach classici 1. Gli spazi L p ([, 1]) Le funzioni misurabili su [, 1] costituiscono uno spazio vettoriale V. Definizione 1.1. Due funzioni f, g V si dicono uguali quasi ovunque se esiste N

Dettagli

Note sulle serie di Fourier

Note sulle serie di Fourier Note sulle serie di Fourier Rodica oader, a.a. 3/4 versione provvisoria (aggiornata al 3//7 Convergenza uniforme Data una funzione f : R R, periodica di periodo >, supponiamo di poter definire i coefficienti

Dettagli

Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso

Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso Marco Bramanti Politecnico di Milano April 20, 2017 Cap. 1. Elementi di analisi funzionale

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013 Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)

Dettagli

Convergenza per funzioni tra spazi metrici. Funzioni uniformemente continue e Lipschitz continue. Esempi. somma e prodotto, il campo C dei numeri

Convergenza per funzioni tra spazi metrici. Funzioni uniformemente continue e Lipschitz continue. Esempi. somma e prodotto, il campo C dei numeri Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Fondamenti assiomatici del sistema di numeri L unita immaginaria. Convergenza per funzioni

Dettagli

Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso.

Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso. Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso. Il campo C dei numeri complessi. Fondamenti assiomatici del

Dettagli

Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 13. Argomento della lezione N. 14

Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 13. Argomento della lezione N. 14 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2016/2017 1 Argomento della lezione N. 1 Argomento della lezione N. 2 Argomento della lezione N. 11 Argomento della lezione N. 12 Fondamenti assiomatici.

Dettagli

Spazi vettoriali euclidei.

Spazi vettoriali euclidei. Spazi vettoriali euclidei Prodotto scalare, lunghezza e ortogonalità in R n Consideriamo lo spazio vettoriale R n = { =,,, n R}, n con la somma fra vettori e il prodotto di un vettore per uno scalare definiti

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a , lez.3)

Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a , lez.3) Docente: Marco Gaviano (e-mail:gaviano@unica.it) Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a. 2014-2015, lez.3) 1 Analisi Numerica 1 mod. a.a. 2014-2015, Lezione n.3

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013 Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)

Dettagli

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012 Analisi 2 Roberto Monti Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 212 Indice Capitolo 1. Programma 5 Capitolo 2. Convergenza uniforme 7 1. Convergenza uniforme e continuità 7 2. Criterio di Abel Dirichlet

Dettagli

Esercizi per il corso di Analisi 6.

Esercizi per il corso di Analisi 6. Esercizi per il corso di Analisi 6. 1. Si verifichi che uno spazio normato (X, ) è uno spazio vettoriale topologico con la topologia indotta dalla norma. Si verifichi poi che la norma è una funzione continua

Dettagli

Università degli Studi di Udine Anno Accademico 2016/2017

Università degli Studi di Udine Anno Accademico 2016/2017 Università degli Studi di Udine Anno Accademico 2016/2017 Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche Corso di Laurea in Matematica Programma del Analisi Matematica II primo modulo e parte

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011 esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011 Esercizio 1. Per x > 0 e n N si ponga f n (x) = ln ( n 5 x ) a) Provare l integrabilità delle funzioni f n in (0, + ). 3 + n 4 x 2. b) Studiare

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Antonio Lanteri e Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Antonio Lanteri e Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017) Elementi di Algebra Lineare 1 / 41 index Spazi vettoriali

Dettagli

ANALISI C & Complementi di Analisi Matematica di Base. Prova scritta del 23 gennaio 2007

ANALISI C & Complementi di Analisi Matematica di Base. Prova scritta del 23 gennaio 2007 Prova scritta del 23 gennaio 2007 Esercizio 1. Sia f : R R una funzione misurabile e non negativa; si consideri la successione di funzioni f n (x) = max3f(x) 2n, 0}, x R, n N. Provare che se f è integrabile

Dettagli

ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente

ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente 2-6 Marzo (8 ore) Gli assiomi dei numeri reali. Osservazioni sull assioma di continuità: altre formulazioni e loro

Dettagli

Serie di Fourier. Hynek Kovarik. Analisi Matematica 2. Università di Brescia

Serie di Fourier. Hynek Kovarik. Analisi Matematica 2. Università di Brescia Serie di Fourier Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 2 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Serie di Fourier Analisi Matematica 2 1 / 37 Polinomi trigonometrici Definizione Si dice

Dettagli

MIGLIOR APPROSSIMAZIONE IN SPAZI EUCLIDEI

MIGLIOR APPROSSIMAZIONE IN SPAZI EUCLIDEI MIGLIOR APPROSSIMAZIONE IN SPAZI EUCLIDEI A. SOMMARIVA Conoscenze richieste. Spazio vettoriale. Spazio normato. Vettori linearmente indipendenti. Sistemi lineari. Operatore delta di Kronecker. Conoscenze

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

AM5 2008: Tracce delle lezioni- 4

AM5 2008: Tracce delle lezioni- 4 AM5 008: Tracce delle lezioni- 4 L e gli spazi di HILBERT f := f = < f, f > ove < f, g > := fg dµ, f, g L é un prodotto scalare (ovvero una forma bilineare simmetrica positiva) in L. Notiamo che la diseguaglianza

Dettagli

Indice analitico. distanza, 2 discreta, 2 disuguaglianza triangolare, 2. simmetria, 2 disuguaglianza di Bessel, 101

Indice analitico. distanza, 2 discreta, 2 disuguaglianza triangolare, 2. simmetria, 2 disuguaglianza di Bessel, 101 Indice analitico condizione di Cauchy, 14 continuità, 13 convergenza di una successione crescente di funzioni semplici verso una funzione sommabile, 127 inl p (E) implica in L q (E) sep>qe m(e) < +, 95

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ANALISI MATEMATICA 6, A.A PRIMA PARTE DEL CORSO

CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ANALISI MATEMATICA 6, A.A PRIMA PARTE DEL CORSO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ANALISI MATEMATICA 6, A.A. 2009 2010 PRIMA PARTE DEL CORSO F. ZANOLIN, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE, DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E INFORMATICA, VIA DELLE SCIENZE 206, 33100

Dettagli

19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I

19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I 156 19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I Il problema di caratterizzare la classe delle funzioni integrabili secondo Riemann e di capire per quali funzioni vale il teorema fondamentale del

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013 Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)

Dettagli

Il metodo diretto del Calcolo delle Variazioni

Il metodo diretto del Calcolo delle Variazioni Capitolo 3 Il metodo diretto del Calcolo delle Variazioni Coercività Definizione 3.1 Una funzione F : X R si dice coerciva (risp. sequenzialmente coerciva) se per ogni t R esiste un sottoinsieme compatto

Dettagli

AM310- IV Settimana 2012

AM310- IV Settimana 2012 AM310- IV Settimana 2012 L 2 e gli spazi di HILBERT f 2 2 := f 2 = < f, f > ove < f, g > := fg dµ, f, g L 2 é un prodotto scalare (ovvero una forma bilineare simmetrica positiva) in L 2. Notiamo che la

Dettagli

Problemi di topologia metrica.

Problemi di topologia metrica. Problemi di topologia metrica. 1.) Sia X un insieme, munito di una distanza d : X X R +. Siano x 1 ;x ;x 3 ;x 4 quattro punti qualsiasi di X. Verificare che: d (x 1 ; x 4 ) d (x 1 ; x ) + d (x ; x 3 )

Dettagli

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2017/2018 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2017/2018 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2017/2018 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso Marco Bramanti Politecnico di Milano December 20, 2017 Parte 3. Teoria della misura e dell

Dettagli

courtesy by Onofrio de Bari Appunti su spazi di Banach e Hilbert e serie di Fourier astratte (versione riveduta da Pierluigi Colli)

courtesy by Onofrio de Bari Appunti su spazi di Banach e Hilbert e serie di Fourier astratte (versione riveduta da Pierluigi Colli) courtesy by Onofrio de Bari Appunti su spazi di Banach e Hilbert e serie di Fourier astratte (versione riveduta da Pierluigi Colli) 13 ottobre 2015 Indice Indice 1 1 Spazi di Banach e di Hilbert 3 1.1

Dettagli

Breviario sulle serie di Fourier

Breviario sulle serie di Fourier Breviario sulle serie di Fourier Franco Rampazzo November 6, 2008 1 Approssimazione quadratica 1.1 Spazi finito-dimensionali R N è uno spazio munito di un prodotto scalare: < f, g >. = f n g n, dove f

Dettagli

Si dimostra che queste funzioni godono delle proprietà delle norme (ossia sono norme).

Si dimostra che queste funzioni godono delle proprietà delle norme (ossia sono norme). Norma di un vettore I Una norma vettoriale su R n è una funzione : R n R + {}, che associa ad ogni vettore x R n, di componenti x i, i = 1,..., n, uno scalare, in modo che valgano le seguenti proprietà:

Dettagli

GEOMETRIA 1 seconda parte

GEOMETRIA 1 seconda parte GEOMETRIA 1 seconda parte Cristina Turrini C. di L. in Fisica - 2014/2015 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 1 / 40 index Spazi vettoriali 1 Spazi vettoriali 2 Sottospazi 3 Sistemi

Dettagli

Corso di Geometria Lezione II: Spazi vettoriali

Corso di Geometria Lezione II: Spazi vettoriali .. Corso di Geometria Lezione II: Spazi vettoriali F. Baldassarri 8 ottobre 2013 Definizione di spazio vettoriale Uno spazio vettoriale su un campo C (ad es. Q,R,C,{0, 1}) è un insieme V dotato di due

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Antonio Lanteri e Cristina Turrini UNIMI - 2015/2016 Antonio Lanteri e Cristina Turrini (UNIMI - 2015/2016) Elementi di Algebra Lineare 1 / 37 index Spazi vettoriali

Dettagli

Soluzione dei problemi assegnati

Soluzione dei problemi assegnati ANALISI MATEMATICA 3 Soluzione dei problemi assegnati anno accademico 2018/19 prof. Antonio Greco http://people.unica.it/antoniogreco Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Cagliari 23-5-2019

Dettagli

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo)

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo) Contenuto Prodotto scalare. Lunghezza, ortogonalità. Sistemi e basi ortonormali. Somma diretta: V = U U. Proiezioni. Teorema di Pitagora, disuguaglianza di Cauchy-Schwarz. Angoli. Federico Lastaria. Analisi

Dettagli

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana AM210 2012-13: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)

Dettagli

Serie di Fourier. (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi. DIMS Università di Trento. anno accademico 2008/2009

Serie di Fourier. (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi. DIMS Università di Trento. anno accademico 2008/2009 Serie di Fourier (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi DIMS Università di Trento anno accademico 8/9 Serie di Fourier 1 / 48 Jean Baptiste Joseph Fourier (1768 183) Serie di Fourier

Dettagli

SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE E DI FUNZIONI

SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE E DI FUNZIONI SERIE NUMERICHE Si consideri una successione di elementi. Si definisce serie associata ad la somma Per ogni indice della successione, si definisce successione delle somme parziali associata a la somma

Dettagli

Analisi 2, Arrigo Amadori. Analisi 2. di Arrigo Amadori.

Analisi 2, Arrigo Amadori. Analisi 2. di Arrigo Amadori. Analisi 2 di Arrigo Amadori http://arriamaaltervistaorg/ 1 Avvertenze: il simbolo il simbolo il simbolo il simbolo significa "appartiene" significa "per tutti" significa "esiste" significa "tale che" l'insieme

Dettagli

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA Programma dettagliato del corso - A.A. 2018-19 Lezione 1, 25 febbraio 2019: Organizzazione del corso. Introduzione ai numeri complessi. Rappresentazione cartesiana

Dettagli

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso Marco Bramanti Politecnico di Milano January 23, 2017 Parte 3. Teoria della misura e dell

Dettagli

Miglior approssimazione in spazi euclidei

Miglior approssimazione in spazi euclidei Miglior approssimazione in spazi euclidei 15 gennaio 2009 1 Introduzione astratta Sia E uno spazio vettoriale dotato di un prodotto interno (, ) (talvolta un tale spazio è detto euclideo, cf. [7, p.148]),

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Antonio Lanteri e Cristina Turrini UNIMI - 2017/2018 Antonio Lanteri e Cristina Turrini (UNIMI - 2017/2018) Elementi di Algebra Lineare 1 / 37 index Spazi vettoriali

Dettagli

I. CENNI SULL ANALISI FUNZIONALE

I. CENNI SULL ANALISI FUNZIONALE I. CENNI SULL ANALISI FUNZIONALE 0 Introduzione In questo capitolo discutiamo la definizione di un operatore lineare su uno spazio di Banach e di Hilbert e alcune delle sue proprietà. Nell appendice presentiamo

Dettagli

1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano

1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano Geometria e Algebra (II), 11.12.12 1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano P O i vettori ortogonali ad un dato vettore non nullo descrivono una retta per O, e nello

Dettagli

Serie Numeriche. Docente:Alessandra Cutrì

Serie Numeriche. Docente:Alessandra Cutrì Serie Numeriche Docente:Alessandra Cutrì Definizione di Serie Somma formale di un numero infinito di addendi. È un operazione che è in stretta relazione con quella di integrale improprio. data un successione

Dettagli

APPENDICE: NORME E SPAZI DI SEGNALI E SISTEMI

APPENDICE: NORME E SPAZI DI SEGNALI E SISTEMI APPENDICE: NORME E SPAZI DI SEGNALI E SISTEMI Michele TARAGNA Dipartimento di Automatica e Informatica Politecnico di Torino michele.taragna@polito.it Corso di III livello Experimental modeling: costruzione

Dettagli

Il teorema di Ascoli-Arzelà

Il teorema di Ascoli-Arzelà Il teorema di Ascoli-Arzelà Alcuni risultati sugli spazi metrici Spazi metrici (e topologici) compatti Richiamiamo le definizioni di compattezza negli spazi metrici. Sia (X, d) una spazio metrico e sia

Dettagli

Esercizi Analisi Matematica II Anno accademico

Esercizi Analisi Matematica II Anno accademico Esercizi Analisi Matematica II Anno accademico 2017-2018 Foglio 3 1. T Sia (X, d) uno spazio metrico. Determinare la frontiera di X e dell insieme vuoto. 2. T Sia (X, d) uno spazio metrico. Dimostrare

Dettagli

6. Spazi vettoriali, normati e con prodotto interno

6. Spazi vettoriali, normati e con prodotto interno 6. Spazi vettoriali, normati e con prodotto interno Definizione. - Si dice spazio vettoriale o lineare su un campo K una terna (X, s, p) dove X è un insieme non vuoto, s un applicazione su X X a valori

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2013-2014) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

Complementi di Analisi Matematica. Foglio di esercizi n.8 3/5/2019

Complementi di Analisi Matematica. Foglio di esercizi n.8 3/5/2019 Complementi di Analisi Matematica Foglio di esercizi n8 3/5/2019 Esercizi su successioni e serie di funzioni Esercizio 1 Definita g k (x) = e kx2, provare che g k : R R converge puntualmente alla funzione

Dettagli

E, la successione di numeri {f n (x 0. n f n(x) (15.1)

E, la successione di numeri {f n (x 0. n f n(x) (15.1) Capitolo 15 15.1 Successioni e serie di funzioni Sia {f n } una successione di funzioni, tutte definite in un certo insieme E dello spazio R n ; si dice che essa è convergente nell insieme E se, comunque

Dettagli

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (20/01/2016)

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (20/01/2016) Corso di Laurea in Matematica Docente: Claudia Anedda Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (//6) ) i) Dopo averla classificata, risolvere l equazione differenziale tẋ x = t cos(t), t >. ii) Scrivere

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2018-2019) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana AM2 2010-11: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali

Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Elementi di Algebra Lineare Spazi Vettoriali Cristina Turrini UNIMI - 2018/2019 Cristina Turrini (UNIMI - 2018/2019) Elementi di Algebra Lineare 1 / 32 index Spazi vettoriali 1 Spazi vettoriali 2 Sottospazi

Dettagli

ANALISI MATEMATICA L-C, B-S

ANALISI MATEMATICA L-C, B-S ANALISI MAEMAICA L-C, B-S 25-6 SERIE DI FOURIER MASSIMO CICOGNANI Per la pubblicazione in rete di queste dispense si deve ringraziare Marco Frison che le ha trascritte interamente in Latex 1 Lo spazio

Dettagli

(1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare)

(1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare) 1 Spazi vettoriali (1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare) (a) R 5 (b) [0, ) (c) x R 2 : x 1 + 2x 2 = 0} (d) x R 2 : x 2 1 + 2x 2 = 0} (e) x R 2 : x 1 > x

Dettagli

ESERCIZI DATI A LEZIONE TPA - anno 2006 CAPITOLO 2

ESERCIZI DATI A LEZIONE TPA - anno 2006 CAPITOLO 2 ESECIZI DATI A LEZIONE TPA - anno 2006 CAPITOLO 2 1. Una σ algebra è chiusa rispetto a intersezioni finite e numerabili, e rispetto a differenze e differenze simmetriche. 2. Una σ algebra è anche un algebra,

Dettagli

Definizione 1.1. Dato un insieme non vuoto X, si dice distanza una funzione d : X X R tale che

Definizione 1.1. Dato un insieme non vuoto X, si dice distanza una funzione d : X X R tale che 1 Spazi metrici Definizione 1.1. Dato un insieme non vuoto X, si dice distanza una funzione d : X X R tale che 1) d(x, y) 0, x, y X; d(x, y) = 0 x = y, ) d(x, y) = d(y, x), x, y X, 3) d(x, z) d(x, y) +

Dettagli

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola:

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola: Dom. Dom Es. Es. Es. Es. 4 Totale Analisi e Geometria Terzo appello 05 settembre 06 Compito A Docente: Numero nell elenco degli iscritti: Cognome: Nome: Matricola: Prima parte. Nel campo complesso C, l

Dettagli

3. Elementi di Algebra Lineare.

3. Elementi di Algebra Lineare. CALCOLO NUMERICO Francesca Mazzia Dipartimento Interuniversitario di Matematica Università di Bari 3. Elementi di Algebra Lineare. 1 Sistemi lineari Sia A IR m n, x IR n di n Ax = b è un vettore di m componenti.

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione

Applicazioni lineari e diagonalizzazione Autovalori e autovettori Matrici associate a applicazioni lineari Endomorfismi semplici e matrici diagonalizzabili Prodotti scalari e Teorema Spettrale nel caso generale 2 2006 Politecnico di Torino 1

Dettagli

ANALISI FUNZIONALE SPAZI DI HILBERT. Diego AVERNA

ANALISI FUNZIONALE SPAZI DI HILBERT. Diego AVERNA ANALISI FUNZIONALE SPAZI DI HILBERT Diego AVERNA Dipartimento di Matematica e Informatica Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Via Archirafi, 34-90123 Palermo (Italy) diego.averna@unipa.it http://math.unipa.it/averna/

Dettagli

AM5: Tracce delle lezioni- V Settimana

AM5: Tracce delle lezioni- V Settimana AM5: Tracce delle lezioni- V Settimana Sia µ misura su X, p. SPAZI L p L p = L p (X, µ) : = {f : X [, + ] f é misurabile e Siccome t + s p ( ) p s p + t p s, t R, é 2 2 f, g L p f + g L p X f p dµ < }

Dettagli

Spazi di Banach e Spazi di Hilbert

Spazi di Banach e Spazi di Hilbert Capitolo 1 Spazi di Banach e Spazi di Hilbert 1.1 Spazi normati e spazi di Banach In questa prima sezione ci occuperemo della definizione di spazio normato e di come su uno spazio normato sia possibile

Dettagli

Spazi Vettoriali ed Applicazioni Lineari

Spazi Vettoriali ed Applicazioni Lineari Spazi Vettoriali ed Applicazioni Lineari 1. Sottospazi Definizione. Sia V uno spazio vettoriale sul corpo C. Un sottoinsieme non vuoto W di V è un sottospazio vettoriale di V se è chiuso rispetto alla

Dettagli

Il teorema di Vitali-Lebesgue

Il teorema di Vitali-Lebesgue Il teorema di Vitali-Lebesgue Gianluca Gorni Università di Udine gennaio 0 Nel 90 Giuseppe Vitali e Henri Lebesgue, indipendentemente uno dall altro, trovarono che si possono caratterizzare in modo elegante

Dettagli

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n =

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n = LEZIONE 12 12.1. Combinazioni lineari. Definizione 12.1.1. Sia V uno spazio vettoriale su k = R, C e v 1,..., v n V vettori fissati. Un vettore v V si dice combinazione lineare di v 1,..., v n se esistono

Dettagli

Analisi Funzionale Cap. 2: Spazi di Hilbert

Analisi Funzionale Cap. 2: Spazi di Hilbert Analisi Funzionale Cap. 2: Spazi di Hilbert Gabriele H. Greco Dipartimento di Matematica Università di Trento 38050 POVO (Trento) Italia e-mail: greco@science.unitn.it http://www.science.unitn.it/ greco

Dettagli

Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata.

Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata. Scuola Normale Superiore, ammissione al IV anno del corso ordinario Prova scritta di Analisi Matematica per Fisica, Informatica, Matematica 26 Agosto 2 Esercizio. Siano (a n ) e (b n ) successioni di numeri

Dettagli

ANALISI DI FOURIER. 2πk. è periodica di periodo T. Più precisamente, essendo. T x + 2π = cos. s(x) = s x + T ) T +α. f(x) dx

ANALISI DI FOURIER. 2πk. è periodica di periodo T. Più precisamente, essendo. T x + 2π = cos. s(x) = s x + T ) T +α. f(x) dx ANALISI DI FOURIER Sia >. Una funzione f, definita per x R, si dice periodica di periodo, se f(x + = f(x, x R. ( Se una funzione è periodica di periodo, essa è anche periodica di periodo, 3,..., k,....

Dettagli

Esercitazione di Analisi Matematica I Esercizi e soluzioni 19/04/2013 TOPOLOGIA

Esercitazione di Analisi Matematica I Esercizi e soluzioni 19/04/2013 TOPOLOGIA Esercitazione di Analisi Matematica I Esercizi e soluzioni 9/04/203 TOPOLOGIA Mostrare che uno spazio infinito con la metrica discreta non può essere compatto Soluzione: Per la metrica discreta d : X X

Dettagli