Malattia X in malattia Y con particolare riferimento alla presenza di tale eventualità in prima causa
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1 Modena 30 novembre 2016 Giornata Finale Corso on-line Codifica 1 livello ) Codifica di certificati con Malattia X in malattia Y con particolare riferimento alla presenza di tale eventualità in prima causa A cura di Pier Carlo Vercellino - S.O.S. Epidemiologia ASL-BI
2 I. PREMESSA - l appropriata attribuzione di un codice nosologico alle condizioni morbose riportate sulla scheda - la corretta collocazione di tutti i codici negli appositi campi (quesito 4, parte I - righe 1, 2, 3, 4 - e parte II), rappresentano uno dei più importanti e delicati passaggi della procedura di selezione della causa iniziale di morte. e
3 Quando le cause sono riportate singolarmente, la selezione e la collocazione dei codici è semplice: 1. Ipertensione arteriosa 2. Cardiopatia ischemica 3. Infarto del miocardio 4. Collasso circolatorio 1. I10 2. I I R57.9 P.II Obesità P.II E66.9
4 Anche quando vi siano, su una stessa riga, più cause, ciascuna delle quali indicata in modo autonomo rispetto alle altre, non si creano problemi di selezione e collocazione 1. Ipertensione arteriosa, arteriosclerosi 2. Cardiopatia ischemica, ictus cerebri 3. Infarto miocardico, fibrillazione atriale 4. Collasso circolatorio, arresto cardiaco 1. I10 - I I I64 3. I21.9 I48 4. R57.9 I46.9 P.II Obesità, diabete, insufficienza renale P.II E66.9 E14.9 N19
5 II. CASI ORDINARI Non raramente però succede che su una stessa riga siano riportate più patologie grammaticalmente correlate fra di loro a) Insufficienza renale (N19) in diabetico (E14.9) b) Metastasi ossee (C79.5) da cancro della prostata (C61) c) Emiplegia (G81.9) successiva a ictus cerebri (I64) d) Cirrosi epatica (K74.6) HCV correlata (B18.2) In tutti questi casi, nei quali si riscontra una correlazione del tipo causaeffetto, si configura la situazione convenzionalmente denominata X in Y (cioè malattia X dovuta a malattia Y ) ed occorre pertanto procedere ad una virtuale modifica della collocazione dei codici sdoppiando la riga su cui le due cause in gioco sono riportate e collocando sulla riga superiore (cronologicamente anteriore) la seconda patologia ( Y ) e sulla riga inferiore (cronologicamente posteriore) la prima patologia ( X ).
6 Di conseguenza si avrà che: a) Insufficienza renale in diabetico diventa: Diabete (riga 1) che causa insufficienza renale (riga 2). 1. E N19 b) Metastasi ossee da cancro della prostata diventa: 1. C61 Cancro della prostata (riga 1) che causa metastasi ossee (riga 2) 2. C79.5 c) Emiplegia successiva a ictus cerebri diventa: Ictus cerebri (riga 1) che causa emiplegia (riga 2) d) Cirrosi epatica HCV correlata (cioè correlata al virus dell epatite C) diventa: HCV (virus dell epatite C, ovvero epatite virale C riga 1) che causa cirrosi epatica (riga 2) 1. I64 2. G B K74.6 N.B. - il codice B18.2 è corrispondente alla condizione morbosa epatite C cronica invece che epatite C s.a.i (= B17.1) in quanto, secondo un recente aggiornamento O.M.S., le epatiti virali quando risultano essere insorte da più di sei mesi (e la cirrosi epatica indotta dall epatite presuppone che tale periodo sia stato superato) devono essere automaticamente considerate croniche.
7 Qualora in una scheda fossero compilati tutti i campi in parte I (righe 1, 2, 3 e 4), dovrà essere aggiunta un ulteriore riga* 1. Arteriosclerosi (I70.9) in iperteso (I10) 2. Cardiopatia ipertensiva (I11.9) 3. Insufficienza cardiaca (I50.9) 4. Edema polmonare acuto (J81) 1. Ipertensione (I10) diventa: 2. Arteriosclerosi (I70.9) 3. Cardiopatia ipertensiva (I11.9) 4. Insufficienza cardiaca (I50.9) 5. Edema polmonare acuto (J81) * nota per gli utilizzatori di Acme Transax: proprio per questo motivo lo schema standard di Acme Transax prevede cinque spazi invece di quattro
8 1. Metastasi ossee (C79.5) da cancro della prostata (C61) 2. Fibrillazione atriale (I48) 3. Infarto miocardico (I21.9) La presenza di due cause nella prima riga determina, come regola, l inapplicabilità del Principio Generale ma, quando queste cause sono collegate da una relazione di causa-effetto esplicitamente espressa (situazione di X in Y ), il conseguente sdoppiamento di riga operato virtualmente dal codificatore determina la possibilità di considerare applicabile il P.G. poiché si creano due righe, ciascuna delle quali presenta una sola causa (causa indicata isolatamente nella prima riga = P.G. applicabile). 1. Cancro della prostata (C61) 2. Metastasi ossee (C79.5) 3. Fibrillazione atriale (I48) 4. Infarto miocardico (I21.9)
9 1. Metastasi ossee (C79.5) da cancro della prostata (C61) 2. Fibrillazione atriale (I48) 3. Infarto miocardico (I21.9) 1. Cancro della prostata (C61) 2. Metastasi ossee (C79.5) 3. Fibrillazione atriale (I48) 4. Infarto miocardico (I21.9) Nell esempio soprastante la correlazione espressa fra le due patologie in prima riga configura una situazione di X in Y con conseguente sdoppiamento della riga stessa in due livelli, sul primo dei quali viene riportata la causa Y (cancro della prostata) che risulta unica causa nella prima riga fornendo così il primo elemento necessario per l applicazione del P.G. Poiché tutte le cause presenti sulle righe successive (C79.5, I48, I21.9) risultano concatenabili con quella riportata isolatamente nella prima riga, anche il secondo elemento necessario per l applicazione del P.G. risulta presente. Di conseguenza si seleziona come C.A.O. e C.I. il codice C61. Se invece si dovesse considerare inapplicabile il P.G. in considerazione della presenza di due cause nella prima riga, si arriverebbe a selezionare come C.A.O. e C.I. il codice I21.9 in applicazione della regola 2 in quanto la tabella D di Acme non ammette il concatenamento fra I48 (causa) e I21.9 (effetto).
10 III. CASI PARTICOLARI Vi sono due circostanze in cui lo sdoppiamento di riga non viene effettuato. 1. Quando la correlazione di causa-effetto dichiarata risulta inammissibile e/o non è presente nella tabella D di Acme 2. Quando le cause correlate sono riportate in parte II.
11 1. Quando la correlazione di causa-effetto dichiarata risulta inammissibile e/o non è presente nella tabella D di Acme 1. K pancreas (C25.9) in diabetico (E14.9) La tabella D di Acme non ammette che il diabete possa produrre un tumore maligno del pancreas per cui lo sdoppiamento rappresentativo della correlazione di causa-effetto (che in questo caso è negata) non viene effettuato ed i due codici vengono riportati, uno accanto all altro sulla stessa riga come se il medico certificatore avesse scritto 1. K pancreas, diabete.
12 2. Quando le cause correlate sono riportate in parte II P.II Melena (K92.1) da varici esofagee sanguinanti (I85.0) Le patologie in parte II vengono sempre collocate su di una sola riga (con precedenza delle posizioni da sinistra a destra nella applicazione della regola 3 e nelle procedure di risoluzione di eventuali conflitti interni alle regole di modifica C e D) e non vengono sottoposte alla verifica della concatenabilità per cui non risulta legittimo sdoppiare l unica riga prevista. Anche in questo caso pertanto i due codici vengono riportati uno accanto all altro, nello stesso ordine indicato dal medico certificatore: P.II Melena (K92.1), varici esofagee (I85.0).
13 Malattia X in Y nei testi di codifica MANUALE ACME 2014, parte 2a Section III Editing and Interpreting entries in the medical certification (pag.46) P. Interpretation of non-medical connecting terms used in reporting (pag.95) MANUALE ISTAT 2010 (ISTRUZIONI PER LA CODIFICA) 2. Concetti generali di codifica (pag.20) 2.7 Intervenire sulle sequenze riportate (pag. 29)
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