-Nicola Antoniozzi * - * Presidente della Commissione Fiscalità Locale e Federalismo Fiscale

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1 Inquadramento ed Evoluzione della Normativa in Tema di Federalismo Fiscale -Nicola Antoniozzi * - * Presidente della Commissione Fiscalità Locale e Federalismo Fiscale

2 Il Federalismo Fiscale Il Federalismo Fiscale è definibile come un tipo di condivisione e gestione a più livelli delle competenze e degli strumenti fiscali tra i diversi enti territoriali di governo. La sua implementazione prescinde dalla forma di governo adottata ed è quindi compatibile sia con la struttura dello stato federale, sia con quella dello stato unitario.

3 Il Federalismo Fiscale La finalità precipua di questo istituto è quella di raggiungere una maggiore efficienza del sistema fiscale attraverso una maggior coincidenza tra preferenze dei cittadini e decisioni politiche. Il principio fondante del Federalismo Fiscale è l autonomia di entrata e di spesa dei diversi livelli di governo, attuata attraverso la devoluzione da parte dello Stato di proprie competenze a vantaggio degli enti territoriali decentrati.

4 Il Federalismo Fiscale: Origine ed Evoluzione (cenni) In Italia il cammino verso un fisco federale è iniziato già negli anni 90, con alcuni interventi che hanno dato impulso ad una (lenta) devoluzione di competenze e di entrate dallo Stato agli altri livelli di Governo. È seguita poi la riforma costituzionale del 2001, che ha modificato alcuni articoli della Carta in senso maggiormente federalista. L accelerazionesièavutaconlaleggedelegan.42del5maggio 2009, che ha dato attuazione all art. 119 della Costituzione.

5 Il Federalismo Fiscale: Le Origini Le Riforme degli Anni 90 Con i decreti attuativi della Legge Delega n. 421 del 1992 sono stati integralmente attribuiti agli Enti Locali alcuni tributi, come per es. l IPT, i contributi sanitari e l ICI. Nella seconda metà degli anni 90 sono stati riformati i criteri di attribuzione del fondo perequativo alle Regioni e sono state istituite l IRAP e l addizionale regionale IRPEF, il cui gettito era però vincolato al finanziamento della sanità.

6 Il Federalismo Fiscale: Le Origini Le Riforme degli Anni 90 La Legge Delega n. 133 del 1999 ed il relativo decreto attuativo hanno abolito il vincolo di destinazione ed i trasferimenti dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario. Questi ultimi sono stati sostituiti da un aumento delle aliquote di compartecipazione all addizionale regionale IRPEF ed all accisa sulla benzina. Infine il D.Lgs. n. 56 del 2000 ha istituito il fondo perequativo nazionale.

7 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Legge Costituzionale n. 3 del ha attuato una profonda revisione della Costituzione, modificando le attribuzioni dei vari livelli di governo territoriale e dei loro meccanismi di finanziamento. Sono stati all uopo riformati diversi articoli della Carta, tra i quali, per quanto qui interessa, citiamo gli artt. 114, 117, 118 e 119, commentati nelle prossime slides.

8 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Riforma operata dalla Legge Costituzionale n. 3 del L art. 114 Cost. post riforma non fa più coincidere la Repubblica con lo Stato ma con l insieme di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni. L art. 117 Cost. post riforma elenca le materie di competenza esclusiva statale e le materie di competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni. Nelle materie di competenza legislativa concorrente lo Stato ha il compito di fissare i principi generali che le Regioni devono rispettare nel legiferare.

9 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Riforma operata dalla Legge Costituzionale n. 3 del L art. 118 Cost. post riforma stabilisce che le funzioni amministrative siano attribuite ai Comuni. Tuttavia, laddove sia necessario assicurarne l esercizio unitario, tali funzioni sono conferite alle Province, alle Città Metropolitane, alle Regioni ed allo Stato, sulla base di principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Viene inoltre stabilito che i Comuni, le Province e le Città Metropolitane sono titolari sia di funzioni amministrative proprie sia di funzioni amministrative conferite con legge statale o regionale, a seconda delle proprie competenze.

10 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Riforma operata dalla Legge Costituzionale n. 3 del L art. 119 Cost. post riforma stabilisce che i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. L autonomia di entrata, fondamentale per il finanziamento delle funzioni pubbliche loro attribuite, si sostanzia: nella possibilità di istituire tributi propri (in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario) e nella compartecipazione al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.

11 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Riforma operata dalla Legge Costituzionale n. 3 del L art. 119 Cost. post riforma prevede inoltre che i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni abbiano un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato e che possano ricorrere all indebitamento esclusivamente per finanziare spese di investimento. Pertanto le spese correnti possono essere finanziate solo col gettito derivante dai tributi propri o dalla compartecipazione a tributi erariali.

12 Il Federalismo Fiscale: Le Origini La Riforma operata dalla Legge Costituzionale n. 3 del L art. 119 Cost. post riforma introduce altresì un meccanismo correttivo, volto a finanziare i territori con minore capacità fiscale per abitante(ovvero il gettito che i contribuenti residenti assicurano al territorio grazie ai rapporti tributari che hanno il loro radicamento in tale territorio). Viene infatti stabilito che con legge dello Stato venga istituito un fondo perequativo (senza vincoli di destinazione) per il finanziamento di tali territori.

13 Il Federalismo Fiscale: La Legge Delega LaLeggeDelegan.42del5maggio2009 Questa Legge costituisce l attuazione dell art. 119 Cost. ed assicura autonomia di entrata e di spesa di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni, garantendo allo stesso tempo il rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale, in maniera da sostituire gradualmente, per tutti i livelli di governo, il criterio della spesa storica e da garantire la loro massima responsabilizzazione e l effettività e la trasparenza del controllo democratico nei confronti degli eletti [art. 1]

14 Il Federalismo Fiscale: La Legge Delega LaLeggeDelegan.42del5maggio2009 È inoltre prevista l istituzione di un fondo perequativo e l attribuzione di un proprio patrimonio a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni. La Legge Delega stabilisce inoltre che il nuovo sistema di ripartizione delle risorse nei confronti degli enti locali dovrà basarsi sull individuazione dei fabbisogni standard necessari a garantire sull intero territorio nazionale il finanziamento integrale dei livelli essenziali delle prestazioni riguardanti i diritti civili e sociali e delle funzioni fondamentali attribuite agli enti locali.

15 Il Federalismo Fiscale: La Legge Delega Dalla corretta applicazione dei principi stabiliti già in nuce dall art. 119 della Costituzione e ripresi nella Legge Delega conseguirà: il superamento del criterio, sinora adottato, della spesa storica (si riceve un finanziamento parametrato sulla spesa sostenuta in precedenza premiando, con maggiori quote, gli enti che spendono di più); l introduzione, in luogo della spesa storica, della spesa essenziale per funzione pubblica (fabbisogno stabilito in misura integrale e standard) che si misurerà con il criterio del costo standard, integrato, eventualmente, con una formula perequativa qualora emerga una differenza nella capacità fiscale per abitante.

16 Il Federalismo Fiscale: La Legge Delega I principali criteri su cui si basa il Federalismo Fiscale nella Legge Delega maggior autonomia di entrata e di spesa, con conseguente maggior responsabilizzazione amministrativa, contabile e fiscale degli enti decentrati; razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario nel suo complesso; maggior collaborazione di tutti i livelli di governo finalizzata al contrasto all evasione e all elusione fiscale, con la previsione di meccanismi premiali;

17 Il Federalismo Fiscale: La Legge Delega I principali criteri su cui si basa il Federalismo Fiscale nella Legge Delega rispetto, nei decreti attuativi, dei criteri di progressività e di capacità contributiva, escludendo altresì ogni forma di doppia imposizione sul medesimo presupposto(con ovvia esclusione delle addizionali previste dalla Legge); tendenziale correlazione tra prelievo fiscale e beneficio connesso alle funzioni esercitate; previsione di sanzioni per gli enti che non rispettano gli obiettivi, che arrivano fino alla possibilità per lo Stato sostituirsi agli enti locali (ex Art.120Cost.).

18 Il Federalismo Fiscale: L Attuazione della Legge Delega L art. 2 conferisce al Governo la delega per l emanazione, entro ventiquattro mesi dall entrata in vigore della legge stessa(ovvero entro il 21 maggio 2011), di uno o più decreti in attuazione dell art. 119 Cost., prevedendo, altresì, a tal fine, specifici principi e criteri direttivi. In vista della scadenza della delega - prevista per il 21 maggio considerato che alcuni decreti attuativi non hanno ancora completato l'iter procedurale, il 19 aprile 2011 il Governo ha presentato un disegno di legge che proroga di 6 mesi tale scadenza, portandola al 21 novembre 2011.

19 Il Federalismo Fiscale: I Decreti Attuativi Approvati Sino ad oggi sono stati approvati i seguenti decreti attuativi: Federalismo demaniale- D.Lgs. n. 85 del 28 maggio 2010 Individua i criteri in base ai quali trasferire alcuni beni statali a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni, al fine di dotare questi Enti di un proprio patrimonio. RomaCapitale-D.Lgs.n.156del17settembre2010 Configura l ordinamento provvisorio e finanziario di Roma Capitale, in attesa dell attuazione della disciplina delle città metropolitane.

20 Il Federalismo Fiscale: I Decreti Attuativi Approvati Fabbisogni standard- D.Lgs. n. 216 del 26 novembre 2010 Attribuisce a SOSE e IFEL (con il contributo della Ragioneria dello Stato e ISTAT) l individuazione delle materie e delle procedure per definire i fabbisogni standard di Comuni e Province. Federalismo municipale- D.Lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 Prevede il passaggio dalla finanza derivata a quella autonoma, sostituendo oltre 11 miliardi di trasferimenti statali annui, assegnati in base al criterio della spesa storica, con tributi propri e compartecipazioni.

21 Il Federalismo Fiscale: I Decreti Attuativi Approvati Autonomia Tributaria di Regioni e Province e Determinazione dei CostiedeiFabbisogniStandardnelSettoreSanitario-D.Lgs.n.68del 6 maggio 2011 Individua le fonti di finanziamento delle Regioni a statuto ordinario (oltreché delle Province e delle Città Metropolitane ivi ubicate) e dispone la contestuale soppressione dei trasferimenti statali nei confronti delle stesse, oltre a disciplinare la determinazione dei costi standard e dei fabbisogni standard per le Regioni a statuto ordinario nel settore sanitario.

22 Il Federalismo Fiscale: I Decreti Attuativi all Esame delle Commissioni Parlamentari Perequazione e Rimozione Squilibri- Atto n. 328 Individua i principi e i meccanismi di programmazione per migliorare la dotazione infrastrutturale e i sistemi economici delle aree meno sviluppate del Paese. Armonizzazione Sistemi Contabili- Atto n. 339 Prevede griglie omogenee per le voci di entrata e di spesa nei diversi livelli di governo e fissa nuovi principi contabili da applicare nel settore sanitario.

23 Il Federalismo Fiscale: L ultimo Decreto Attuativo Sanzioni e Premi per Regioni, Province e Comuni Introduce un inventario di fine mandato per verificare gli effetti dell azione amministrativa e sanzionare (anche con decadenza e interdizione dai pubblici uffici) chi non centra gli obiettivi. Si introduce così una maggiore responsabilizzazione e trasparenza nel governo delle autonomie territoriali.

24 I Prossimi Interventi Costi e fabbisogni standard di Comuni, Città Metropolitane e Provincie a cura di Lanfranco Guidi, membro della Commissione Fiscalità Locale e Federalismo Fiscale Prime Applicazioni del Federalismo Municipale: La Cedolare Secca Sulle Locazioni di Immobili Abitativi e l IMU a cura di Claudio Schettini, membro della Commissione Fiscalità Locale e Federalismo Fiscale Le Ricadute del Federalismo Fiscale su Roma Capitale a cura di Carmine Cellucci, Dirigente del Dipartimento Risorse Economiche di Roma Capitale - Responsabile Unità Organizzativa Gestione dei Procedimenti di Controllo Fiscale e del Contenzioso

25 GRAZIE PER L ATTENZIONE