La finanza locale. Corso di Scienza delle Finanze Cleam, classe 3 a.a Dott.ssa Simona Scabrosetti
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1 La finanza locale Corso di Scienza delle Finanze Cleam, classe 3 a.a Dott.ssa Simona Scabrosetti
2 La finanza locale Analisi delle relazioni finanziarie tra diversi livelli di governo territoriale (Stato, Regioni, Comuni, ecc.) Principali problemi: 1. vantaggi e svantaggi del decentramento; 2. attribuzione delle funzioni pubbliche tra diversi livelli di governo; 3. modalità di finanziamento degli enti decentrati Finanza locale 2
3 Vantaggi del decentramento Differenze territoriali nelle preferenze fiscali Se le preferenze dei cittadini per il livello e la composizione della spesa pubblica e dell imposizione sono differenziate territorialmente, differenti modalità nella fornitura/finanziamento pubblico determinano un guadagno di efficienza. Queste differenti modalità di fornitura/finanziamento possono essere meglio assicurate da governi locali piuttosto che da un governo centrale Maggiore responsabilizzazione dei policy maker locali (accountability) La maggiore vicinanza tra elettori e policy maker locali incentiva questi ultimi a perseguire maggiormente gli interessi collettivi Federalismo sperimentale La differenziazione può stimolare la sperimentazione nella formulazione ed applicazione delle politiche pubbliche, facendo emergere le soluzioni più adeguate e favorendone la diffusione negli altri territori Finanza locale 3
4 Costi del decentramento Mancato sfruttamento delle economie di scala Se nelle produzioni pubbliche esistono economie di scala, queste possono essere meglio sfruttate dal governo centrale Esternalità territoriali (spillover o effetti di traboccamento) Gli interventi dei governi locali possono determinare esternalità negative sugli altri territori. Se questi costi esterni non sono compensati il livello di fornitura potrà essere non ottimale Costi di duplicazione, costi di coordinamento Il decentramento comporta la duplicazione di strutture amministrative Concorrenza fiscale dannosa Il decentramento può spingere le giurisdizioni locali a ridurre eccessivamente le aliquote per attrarre base imponibile costringendo ad un livello inefficiente di spesa pubblica Indebolimento della portata della redistribuzione e stabilizzazione Il decentramento può comportare l indebolimento del coordinamento sovraregionale attuato dallo Stato attraverso le sue politiche redistributive e di stabilizzazione macroeconomica Finanza locale 4
5 Attribuzione funzioni pubbliche tra diversi livelli di governo Coordinamento degli interventi di politica economica: le politiche redistributive e le politiche macroeconomiche devono essere gestite in modo uniforme su tutto il territorio: le competenze in materia di redistribuzione e di stabilizzazione devono essere affidate al governo centrale. Funzione allocativa attribuibile ai livelli decentrati: ad esclusione dei beni pubblici puri, quasi tutti i servizi pubblici costituiscono beni pubblici locali e possono essere offerti efficientemente a livello decentrato Finanza locale 5
6 Modalità di finanziamento degli enti decentrati Gli enti territoriali possono finanziarsi con: - imposte (con separazione o riparto delle fonti); - trasferimenti da parte del governo centrale; - tariffe (vendita di beni e servizi) Finanza locale 6
7 Imposte Imposte con separazione delle fonti o tributi propri: imposte istituite dagli (o devolute agli) enti decentrati su basi imponibili esclusive In particolare, un tributo si dice proprio di un determinato livello di governo quando quest ultimo ne percepisce larga parte del gettito ed è in grado di regolarne alcuni aspetti applicativi (principalmente la determinazione delle aliquote, essendo l istituzione, l accertamento e la riscossione di norma di competenza dell amministrazione centrale). Finanza locale 7
8 Imposte Imposte con riparto delle fonti: imposte attribuite agli enti decentrati su basi imponibili condivise con enti di livello superiore. In particolare: - compartecipazione: una quota del gettito di un tributo di un ente di livello superiore viene ripartita fra gli enti decentrati sulla base di un qualche criterio (es. popolazione, base imponibile locale), deciso dall ente sovraordinato; - sovrimposta: la BI dell imposta locale (a cui l ente decentrato applica una propria aliquota, generalmente variabile entro limiti prefissati) coincide con il gettito di un imposta prelevata da un livello superiore di governo; - addizionale: l ente decentrato stabilisce l aliquota d imposta di sua competenza che si aggiunge a quella fissata da un livello superiore di governo sullo stesso imponibile. Finanza locale 8
9 Imposte Principali imposte enti decentrati in Italia: - Regioni (a statuto ordinario): -IRAP - Addizionale IRPEF (aliquota 0.9%, aumentabile dello 0.5% per finanziamento sanità) - Tassa automobilistica regionale - Compartecipazione all accisa sulla benzina e al gettito IVA - Comuni: -ICI - Addizionale IRPEF (aliquota base + facoltativa = max 0.8%) - Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) Finanza locale 9
10 ICI ICI: imposta diretta che ha come presupposto il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli situati nel territorio dello Stato destinati a qualsiasi uso. BI immobili = rendita catastale x 100 BI aree fabbricabili = valore di mercato BI terreni agricoli = reddito dominicale x 75 Aliquota determinata dal comune entro il 4-7 per mille. Possibili agevolazioni. Esclusione unità immobiliare adibita ad abitazione principale (d.l. 93/2008) Finanza locale 10
11 Trasferimenti dal governo centrale Finalità: 1. finanziare l attività generale dell ente decentrato (dotato di limitate fonti autonome); 2. redistribuire le risorse nel territorio. Perequazione finalizzata al livellamento delle spese pro-capite o delle potenzialità di gettito degli enti locali; 3. compensare le esternalità. Finanza locale 11
12 Tipologie di trasferimenti Essendo: Ci trasferimento a favore dell ente decentrato i Pi popolazione dell ente decentrato i - trasferimenti in somma fissa pro capite C i = kp i con k ammontare di trasferimento in somma fissa pro capite; Finanza locale 12
13 Tipologie di trasferimenti - trasferimenti perequativi del fabbisogno: C = ( g t y ) P i i con g ammontare pro capite di spesa desiderato, fissato dal governo centrale t i aliquota locale y i base imponibile locale media pro capite i i Finanza locale 13
14 Tipologie di trasferimenti - trasferimenti perequativi del fabbisogno e incentivanti lo sforzo fiscale C = ( g τ y ) P i con τ aliquota fissata convenzionalmente dal governo centrale; i i Finanza locale 14
15 Tipologie di trasferimenti - trasferimenti perequativi della capacità fiscale C = ( τ y τ y ) P i i i con y base imponibile media pro capite nel totale degli enti decentrati. Si eliminano le differenze dei gettiti locali (all aliquota standard) dovute a differenze nelle basi imponibili pro capite Finanza locale 15
16 Tipologie di trasferimenti - trasferimenti legati alla spesa storica: i, t = αci, t 1 con α>1 (in genere) coefficiente di proporzionalità; - trasferimenti matching o proporzionali alla spesa dell ente: con β coefficiente di proporzionalità (fisso o variabile) e spesa dell ente i. G i C C = β i G i Finanza locale 16
17 Tariffe Tariffe dei servizi locali: prezzo pagato dagli utenti di un servizio pubblico (trasporto urbano, raccolta rifiuti, fornitura acqua, gas, elettricità) a copertura totale o parziale dei costi di produzione del servizio stesso. In Italia: servizi alle persone, copertura pari al 39%; servizi produttivi, copertura pari al 100% Finanza locale 17
18 La riforma in senso federale in Italia La riforma costituzionale del Titolo V (2001): artt La legge-delega sull attuazione dell art. 119 Cost. (federalismo fiscale) (2009) Finanza locale 18
19 Titolo V Art. 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. ( ) Finanza locale 19
20 Titolo V Art. 116 ( ) Ulteriori forme e condizioni particolari da autonomia ( ) possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata. Finanza locale 20
21 Titolo V Art. 117 Ripartizione delle materie tra le competenze legislative di Stato e Regioni 1) Competenze esclusive dello Stato 2) Competenze concorrenti Stato-Regioni 3) Competenze esclusive delle Regioni Principio di sussidiarietà: una funzione deve essere attribuita ad un livello di governo superiore solo quando non può essere svolta adeguatamente da un livello di governo inferiore Finanza locale 21
22 Titolo V Art. 118 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza ( ) Finanza locale 22
23 Titolo V Art. 119 I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa ( ) hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante (comma 3) Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite (comma 4) Finanza locale 23
24 Titolo V Richiamo a 2 principi perequativi potenzialmente contradditori: Perequazione delle capacità fiscali: trasferimenti che integrano i gettiti fiscali dei territori con basi imponibili per abitante più limitate (senza tener conto delle eventuali differenze nei bisogni delle popolazioni dei diversi territori) Perequazione dei fabbisogni: trasferimenti perequativi tali da finanziare integralmente le funzioni pubbliche attribuite a ciascun Ente decentrato (valutate a costi standard) Enfatizzare il principio della capacità fiscale oppure quello del fabbisogno porta a letture divergenti della portata della perequazione interregionale Finanza locale 24
25 Perequazione sul fabbisogno e sulla capacità fiscale: un esempio numerico Confronto tra perequazione sui fabbisogni (verticale) e sulle capacità fiscali (orizzontale) base imponibile fabbisogno procapite imposta regionale perequazione sui fabbisogni (verticale) aliquota equilibrio gettito standard imposta regionale trasferimenti risorse totali Regione Regione Regione Media Regioni 0.05 base imponibile fabbisogno procapite imposta regionale perequazione sulle capacità fiscali (orizzontale) aliquota equilibrio gettito standard imposta regionale trasferimenti risorse totali differenza rispetto fabbisogni differenza rispetto fabbisogni Regione Regione Regione Somma Regioni Media Regioni 200 Finanza locale 25
26 Titolo V Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni (comma 5). Finanza locale 26
27 L. 54/2009: principi generali Attuazione dell art. 119 Cost. Principi generali: 1) maggiore autonomia fiscale, ma anche maggiore responsabilizzazione. Superamento del criterio della spesa storica in favore di un riferimento a fabbisogni standard 2) partecipazione al risanamento e rispetto delle compatibilità finanziarie 3) tutela dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), ma differenziazione delle spese autonome. In particolare: Finanza locale 27
28 L. 54/2009: principi generali Regioni - perequazione basata sui fabbisogni standard per le spese regionali relative ai livelli essenziali delle prestazioni (circa 75% attuale spesa corrente Regioni) - perequazione (parziale) basata sulle capacità fiscali per le spese regionali con portata equitativa minore (spese autonome ) (circa 25% attuale spesa corrente Regioni) Finanza locale 28
29 L. 54/2009: principi generali Comuni - perequazione basata sui fabbisogni standard per le funzioni fondamentali - perequazione (parziale) basata sulle capacità fiscali per le funzioni non fondamentali Finanza locale 29
30 L. 54/2009: principi generali 4) Coordinamento regionale sulla finanza locale, ovvero - perequazione verticale da parte della Regione mediante un fondo alimentato dal bilancio dello Stato; - possibilità per la Regioni di ripartire tra i Comuni inclusi nel proprio territorio il totale delle risorse assegnate dallo Stato secondo criteri diversi da quelli adottati dallo Stato Finanza locale 30
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