Regolamento collegio docenti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Regolamento collegio docenti"

Transcript

1 Regolamento collegio docenti I.P.S.S.A.R. K. Wojtyla Castrovillari Prudenza e Giustizia Pietro Perugino ( ) Collegio del Cambio, Perugia Quei prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan fiss giusto in quel punto dov'essi sono arrivati,, e ci stanno comodi. A. Manzoni, Manzoni I promessi sposi, 1827/42 Approvato dal Collegio C dei Docenti del 14 novembre 2013

2 Composizione e competenze, Presidenza, Commissioni, Validità del Regolamento ART. 1 COMPOSIZIONE E COMPETENZE 1.1 Il collegio dei docenti, composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nell'istituto, è presieduto dal D. Scolastico. Il collegio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qualvolta il D. Scolastico ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei componenti ne faccia richiesta. Le riunioni hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti con l'orario di lezione; per i docenti impegnati nel corso serale la partecipazione al collegio è subordinata allo svolgimento della lezione. Le funzioni di segretario del collegio sono attribuite dal dirigente scolastico ad uno dei docenti collaboratori. 1.2 Il collegio dei docenti: a) delibera in materia di funzionamento didattico dell'istituto, nel rispetto della libertà di insegnamento dei docenti; b) formula proposte al dirigente per la formazione e la composizione delle classi, dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio d'istituto; c) delibera criteri di valutazione degli alunni e suddivisione dell'a. s. in due o tre periodi; d) valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione e didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento; e) provvede all'adozione dei libri di testo e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal C.d. I. alla scelta dei sussidi didattici; f) adotta o promuove nell'ambito delle proprie competenze iniziative di sperimentazione; g) promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell'istituto; h) elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente; i) programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap; ART. 2 PRESIDENZA Il collegio dei docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico o, in caso di sua assenza, dal docente con funzione vicaria. Il presidente svolge le seguenti funzioni: 1. convoca e presiede il collegio docenti formulando l o.d.g., esaminate anche le eventuali proposte dei membri del collegio docenti e degli altri organi collegiali della scuola; 2. accertato il numero legale dei presenti apre la seduta, la chiude esauriti i punti all o.d.g.; 3. designa i docenti scrutatori in caso di votazione; 4. designa i relatori degli argomenti posti all o.d.g. qualora si rendano necessari; 5. fa intervenire ogni docente che ne faccia richiesta e garantisce l ordinato sviluppo del dibattito; 6. garantisce il rispetto delle norme contenute nel presente Regolamento e delle disposizioni legislative; 7. sottopone al voto le proposte all o.d.g. o altri atti soggetti al voto e proclama i risultati delle stesse; 8. esercita il diritto di voto in tutte le deliberazioni del collegio docenti. ART. 3 COMMISSIONI PARTE PRIMA 3.1 Il Collegio dei docenti può articolarsi in commissioni, con il compito di istruire i lavori preparatori ratori per la successiva discussione. Tali commissioni possono operare in sede deliberante solo su approvazione del Collegio e, in tal caso, sono tenute periodicamente ad informarlo sullo stato dei lavori, anche mediante affissione di documentazioni all Albo docenti. Le deliberazioni adottate dalle commissioni devono essere, in ogni caso, portate a conoscenza del Collegio docenti nella prima seduta utile. Le commissioni di lavoro sono individuate nelle seguenti aree: 1. didattica; 2. interventi e servizi per gli studenti; 3. utilizzazione delle tecnologie informatiche; 4. orientamento in ingresso ed in uscita; 5. monitoraggio/qualità; I coordinatori delle commissioni e sottocommissioni saranno di norma i docenti con incarico di funzione strumentale o, in via subordinata, docenti designati dal Dirigente Scolastico fra i membri della commissione. 2

3 3. 2 Commissione di Coordinamento Le Funzioni Strumentali, insieme al Dirigente Scolastico e al suo staff di collaboratori, costituiscono una Commissione di Coordinamento al fine di: a - predisporre il progetto POF per l anno successivo; b - favorire la gestione unitaria di tutte le attività previste dal POF; c - assicurare la maggior qualità possibile ai processi formativi; d - attuare una valutazione dell efficacia del POF; e - sovrintendere alla informazione, al sito web e a tutto ciò che riguarda l immagine pubblica dell Istituto; f - predisporre le iniziative culturali aperte al territorio. La commissione di Coordinamento si riunisce su iniziativa del Dirigente Scolastico secondo un calendario fissato dal Dirigente stesso. La Commissione avrà anche il compito di predisporre per il Collegio di fine anno scolastico un quadro il più possibile organico di tutti i progetti che si intendono attuare nel corso dell anno scolastico successivo. ART.4 VALIDITÀ E MODIFICHE DEL REGOLAMENTO 1. Il presente regolamento, approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del è valido fino a nuova deliberazione da parte dell organo collegiale medesimo; 2. Quanto non previsto dal presente regolamento resta disciplinato dalle norme vigenti in materia; 3. Copia del presente Regolamento è visibile sul sito e viene esposta all albo dell Istituto. 4. Eventuali proposte di modifica e/o integrazione alle norme del presente Regolamento devono essere presentate mediante testo scritto nel corso di una riunione del collegio per essere discusse nella riunione successiva. Nella richiesta di modifica e/o integrazione devono essere sere specificate parte, articolo e comma ai quali vanno riferite; 5. Le deliberazioni di modifica e/o integrazione vengono adottate a maggioranza dei due terzi dei componenti il collegio; 6. La risoluzione di dubbi che dovessero sorgere in ordine all'interpretazione etazione delle norme contenute nel presente Regolamento è rimessa Al Dirigente Scolastico, ai docenti collaboratori e a tre docenti specificamente indicati dal collegio docenti. Se le sei persone indicate non pervengono ad una interpretazione unanime ci si rimette alla volontà del collegio docenti, che delibererà a maggioranza assoluta degli aventi diritto. ART.5 CONVOCAZIONE PARTE SECONDA Convocazione, Programmazione, Organizzazione e Funzionamento 5.1 Il Collegio dei docenti è convocato dal Dirigente scolastico che ne è il presidente, su propria iniziativa oppure quando almeno 1/3 dei suoi componenti ne faccia richiesta; 5.2 La convocazione avviene - di norma - con un preavviso non inferiore a 5 giorni, mediante pubblicazione al sito web e avviso con circolare per presa visione; la pubblicazione della convocazione sul sito della scuola conterrà l O.d.g. e sarà scaricabile d parte dei docenti e senza che la scuola abbia necessità di fornirne copia; 5.3 La convocazione deve contenere l ordine del giorno, in allegato i materiali su cui si chiede deliberazione, l indicazione dell ora di inizio; 5.4 Nel caso di improrogabile, motivata ed urgente necessità, il Collegio è convocato con un preavviso di 24 ore mediante: o avviso individuale (telefonico, via fax o posta elettronica) per i docenti che, nel giorno della comunicazione, risultino in servizio in altra scuola o liberi da impegni scolastici; o circolare interna e pubblicazione sul sito web per il resto dei docenti; 5.5 le modalità di cui al precedente punto sono da ritenersi valide anche in caso di aggiornamento delle sedute del collegio di cui non si è ultimata la discussione dei punti all O.D.G.. 3

4 ART. 6 PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI All'inizio di ogni anno scolastico di norma nella prima seduta utile - il collegio docenti discute e delibera le linee generali della programmazione didattica, educativa e formativa e, su proposta del Dirigente Scolastico, approva il calendario annuale delle attività. ART.7 PARTECIPAZIONE AI LAVORI DEL COLLEGIO All inizio di ogni seduta si registrano le presenze mediante appello nominale o firme di presenza e al termine della seduta stessa si può procedere al contrappello. La mancata partecipazione del docente è ritenuta assenza ingiustificata qualora, nei due giorni successivi alla seduta, non si produca documentazione della giustificazione con certificazione o autocertificazione da consegnare in segreteria all ufficio personale. Le sedute del Collegio sono, di norma, prioritarie su qualsiasi altra attività del personale docente; nel caso di particolari ed importanti deliberazioni, l orario di servizio dei docenti del corso serale può essere adattato alla circostanza soprattutto se i provvedimenti riguardano docenti e/o attività del corso serale medesimo; ART.8 LAVORI DELLE SEDUTE E DURATA DEL COLLEGIO La durata massima delle riunioni del Collegio docenti è di norma non superiore a tre ore. Nel caso di mancato esaurimento dell ordine del giorno nel tempo massimo previsto il Collegio può decidere - a maggioranza e con votazione palese - se continuare i lavori oppure aggiornarsi al giorno successivo (stabilendo l ora di inizio) o ad altra data in mancanza di deliberazioni urgenti. In caso di aggiornamento nto ad altra data il Collegio sarà convocato dal Dirigente Scolastico secondo le modalità di cui all art.2. Art. 9 ANDAMENTO DEI LAVORI DISCIPLINA E ORDINE DEGLI INTERVENTI 1. In apertura di seduta si constata la presenza del numero legale mediante appello nominale. La seduta è valida se sono presenti più della metà degli aventi diritto. Qualora il numero legale non sia raggiunto, si procede ad un secondo appello dopo mezz ora dal primo. Se anche dopo il secondo appello non è raggiunto il numero legale il presidente fa redigere apposito verbale e il collegio si ritiene convocato per il giorno successivo non festivo, alla stessa ora; 2. All inizio o al termine della seduta il presidente può effettuare comunicazioni; 3. All o.d.g. può essere inserito di norma come ultimo - anche il punto varie ed eventuali ; 4. Le comunicazioni del Dirigente, così come i temi o i quesiti posti dai membri del Collegio in relazione al punto Varie ed eventuali non sono - di norma - soggetti a discussione; 5. I lavori del Collegio si aprono con l'approvazione del verbale della seduta precedente di cui copia viene pubblicata almeno tre giorni prima della riunione. Con decisione unanime dei presenti è possibile astenersi dalla lettura dello stesso, salvo il diritto d'intervento per chi intenda proporre rettifiche sui propri interventi nella sola precedente seduta. 6. I punti all o.d.g. sono di norma trattati secondo l ordine in cui sono stati proposti., ma all'inizio della seduta, su proposta del presidente o di almeno un decimo dei docenti, si può richiedere la modifica dell ordine dei lavori relativamente alla successione degli argomenti all'o.d.g.. La richiesta deve essere sottoposta all approvazione del collegio docenti. 7. Sugli argomenti compresi all'o.d.g. i docenti si iscrivono a parlare durante la seduta. 8. Il Presidente nel concedere la parola segue l'ordine delle iscrizioni a parlare; 9. Ogni docente è tenuto a rispettare i tempi prefissati; in caso contrario il Presidente, dopo un richiamo, ha facoltà di togliere la parola; 10. Ogni componente non può prendere la parola più di due volte sullo stesso argomento. Nel primo caso per non più di cinque minuti, nel secondo (replica) per non più di tre. Ciò vale anche per il presidente, fatte salve le esigenze connesse alla conduzione e alla esaustività della discussione. 11. Ciascun membro ha diritto di chiedere la verbalizzazione per esteso del pensiero espresso; 12. La discussione viene chiusa quando nessuno è più iscritto a parlare. 13. Chiusa la discussione si possono fare solo interventi per proporre eventuali emendamenti - presentati per iscritto - alla proposta di delibera e/o per fare dichiarazioni di voto. 4

5 VOTAZIONE 1. Quando una proposta viene messa ai voti non è più consentito alcun intervento. 2. una delibera è da considerare approvata quando riporta voti a favore pari alla metà più uno del totale di coloro che hanno concretamente e validamente espresso il voto. Ai fini del computo della maggioranza non si considerano le astensioni e, nelle votazioni a scrutinio segreto, le schede bianche o nulle. 3. L allontanamento di persone durante le votazioni non ha incidenza sul quorum funzionale. Colui che partecipa all adunanza e poi si assenta al momento della votazione, per ciò stesso, non esprime un voto valido (positivo o negativo) di cui si possa tener conto. 4. Se su un singolo argomento su cui deliberare esiste una sola proposta, viene votata la singola proposta che risulta approvata con la maggioranza dei votanti. 5. Se su un singolo argomento esistono più di una proposta il Dirigente Scolastico le mette ai voti. In prima votazione risulterà approvata la proposta che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi; in seconda votazione risulterà approvata la proposta che ha ottenuto il maggior numero di voti. 6. Tutte le votazioni avvengono per voto palese. Si procederà a votazione per appello nominale, con registrazione nominativa del voto qualora il Presidente o il Collegio, a maggioranza, ne faccia richiesta. Nelle votazioni palesi, in caso di parità, prevale il voto del presidente; 7. La votazione è segreta, (scritta per mezzo di scheda) quando le deliberazioni riguardano le persone, soprattutto quando vengono discussi e/o comparati le qualità, le attitudini e/o i titoli discrezionalmente apprezzabili delle persone medesime. 8. Per le votazioni a scrutinio segreto relative all'elezione di componenti di organi e commissioni superiori a un componente ogni votante può esprimere preferenze sino ad un massimo di due terzi dei componenti da eleggere. Sono proclamati eletti coloro che ottengono il maggior numero di voti; a parità di voti, è proclamato eletto il più giovane d'età. 9. Lo spoglio delle schede e la verifica del voto a scrutinio segreto sono effettuati dai docenti scrutatori individuati dal dirigente scolastico. 10. Conclusa la votazione, il Presidente proclama i risultati della stessa dando, così efficacia alla delibera intesa come atto definitivo e come tale impugnabile per soli vizi di legittimità. 11. Di norma la deliberazione è immediatamente esecutiva dopo il voto del collegio docenti e non a seguito dell approvazione del verbale della seduta in cui è stato espresso il voto. 12. Fatti salvi i diritti della libertà didattica previsti dalla legge, le deliberazioni del Collegio vincolano tutti i docenti a partecipare alla loro attuazione secondo le modalità previste. ART.10 VERBALIZZAZIONE 1. Il verbale del collegio docenti viene redatto in forma sintetica da uno dei collaboratori del dirigente scolastico cui è attribuita la funzione di segretario; nel verbale saranno riportate le proposte, i risultati delle votazioni e le delibere approvate. Al fine di poter facilitare in un secondo tempo la verbalizzazione, il collegio potrebbe decidere di registrare la seduta su supporto magnetico. 2. Dal decimo giorno lavorativo successivo ad ogni riunione del Collegio, o, il relativo verbale è affisso in sala insegnanti, perché sia possibile richiederne in forma scritta eventuali rettifiche per la definitiva approvazione nella seduta successiva. 3. Ciascun docente ha diritto a richiedere duplicazione cartacea del verbale, previa presentazione al Dirigente Scolastico di domanda sottoscritta. 4. Ciascun membro del Collegio, nel caso di non corrispondenza tra il pensiero espresso e l interpretazione del segretario verbalizzante, può chiedere verbalmente o per iscritto, in sede di approvazione del verbale della sola seduta precedente, di apportare integrazioni/precisazioni rispetto a quanto verbalizzato relativamente al proprio intervento; 5. Nel formulare le proprie integrazioni/precisazioni non è ammesso rientrare in alcun modo nella discussione del merito dell'argomento ne è possibile chiedere integrazioni rispetto ai punti su cui non si è intervenuti o a lavori riguardanti riunioni che non siano quella immediatamente precedente delle quali i verbali risultano già definitivamente approvati. 6. L integrazione/precisazione è approvata se non vi sono opposizioni alla stessa da parte del collegio docenti. In caso contrario sono ammessi un intervento favorevole e uno contrario alla proposta, ciascuno non superiore a tre minuti: successivamente il presidente pone in votazione la proposta di integrazione. 7. Il presidente pone in votazione il testo integrale del verbale comprensivo dalle eventuali integrazioni/precisazioni. Votano coloro che hanno preso parte alla seduta verbalizzata. 8. In mancanza di esplicite richieste il verbale si ritiene approvato in ogni sua parte. 5

REGOLAMENTO COLLEGIO APPROVATO CON DELIBERA NELLA SEDUTA DEL 12/11/2014

REGOLAMENTO COLLEGIO APPROVATO CON DELIBERA NELLA SEDUTA DEL 12/11/2014 REGOLAMENTO COLLEGIO APPROVATO CON DELIBERA NELLA SEDUTA DEL 12/11/2014 PARTE 1 ART. 1 Composizione e attribuzioni Il collegio docenti è composto dal personale docente a tempo indeterminato e determinato

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DOCENTI

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DOCENTI REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DOCENTI Il Collegio dei docenti è composto da tutti i docenti, a tempo indeterminato e a tempo determinato, in servizio nell Istituzione. Riflessioni e spunti per un regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI COMPETENZE REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI Art. 1- Il Collegio dei Docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'istituto, nel rispetto della libertà di insegnamento garantita

Dettagli

REGOLAMENTO COLLEGIO DOCENTI

REGOLAMENTO COLLEGIO DOCENTI Bozza REGOLAMENTO COLLEGIO DOCENTI Art.1 Composizione Il Collegio è composto da tutti i docenti in servizio a tempo determinato ed indeterminato alla data della riunione e dal Dirigente Scolastico che

Dettagli

Regolamento dei lavori del Collegio dei Docenti

Regolamento dei lavori del Collegio dei Docenti Regolamento dei lavori del Collegio dei Docenti Art. 1 LE COMPETENZE 1. Come si evince dalla normativa vigente il Collegio dei docenti è chiamato ad attuare la primaria funzione dell'istituzione scolastica,

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA Regolamento della Consulta provinciale delle professioni Regolamento approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n.47 del 20.12.2012 INDICE ARTICOLO 1 (Oggetto del

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE SICILIANA

REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE SICILIANA REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE SICILIANA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE F. CRISPI AD INDIRIZZO MUSICALE Piazza Giulio Cesare, n 1-92016 Ribera (AG) e-mail agic85700q@istruzione.it - pec agic85700q@pec.istruzione.it-

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

BOZZA REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI ( approvato con delibere del Collegio dei docenti del.. e del Consiglio d Istituto del..

BOZZA REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI ( approvato con delibere del Collegio dei docenti del.. e del Consiglio d Istituto del.. BOZZA REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI ( approvato con delibere del Collegio dei docenti del.. e del Consiglio d Istituto del..) Articolo 1 Riferimenti di legge La composizione e le competenze del

Dettagli

Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe

Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe Che cos è il Consiglio di Istituto? Il C.d.I. è l organo di indirizzo e di gestione degli aspetti economici e organizzativi generali

Dettagli

REGOLAMENTO COLLEGIO DEI DOCENTI

REGOLAMENTO COLLEGIO DEI DOCENTI Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO GIANNI RODARI Via Niobe, 52 00118 ROMA C.F. 97028710586 Tel/fax 06 79810110 Tel. 06 79896266 e-mail: RMIC833007@ISTRUZIONE.IT

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO DI ISTITUTO IL CONSIGLIO D ISTITUTO

REGOLAMENTO DI ISTITUTO IL CONSIGLIO D ISTITUTO REGOLAMENTO DI ISTITUTO IL CONSIGLIO D ISTITUTO VISTO l art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275; VISTO il D.I. 01/02/2001, n.44; VALUTATA l opportunità

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA IL RETTORE VISTA VISTI VISTO VISTO la Legge 9 maggio 1989, n.168, Istituzione del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ; i Decreti del Ministro dell Istruzione dell Università

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore

Dettagli

TITOLO K ORGANI COLLEGIALI. Art. K 1. Competenze e composizione. Art. K 2. Calendario delle riunioni

TITOLO K ORGANI COLLEGIALI. Art. K 1. Competenze e composizione. Art. K 2. Calendario delle riunioni TITOLO K ORGANI COLLEGIALI I - COLLEGIO DOCENTI Art. K 1. Competenze e composizione Il Collegio docenti ha le competenze ad esso attribuite dalla legge (D.l.vo n. 297/1994 e successive modificazioni).

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI

Dettagli

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che: OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa

Dettagli

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Regolamento Approvato nell Assemblea Generale del 20 Aprile 2002 1 Consulta regionale volontariato di protezione civile REGOLAMENTO Art. 1 (Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Città di Somma Lombardo Provincia di Varese REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 63 del 15 ottobre 2007 ) P.zza Vittorio

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO COMPLETO STATALE Via Manfredi, 29 c.a.p. 26847 MALEO (LODI). tel. 0377/58086 fax 0377/58728 E.mail: LOIC806002@istruzione.

ISTITUTO COMPRENSIVO COMPLETO STATALE Via Manfredi, 29 c.a.p. 26847 MALEO (LODI). tel. 0377/58086 fax 0377/58728 E.mail: LOIC806002@istruzione. ISTITUTO COMPRENSIVO COMPLETO STATALE Via Manfredi, 29 c.a.p. 26847 MALEO (LODI). tel. 0377/58086 fax 0377/58728 E.mail: LOIC806002@istruzione.it CODICE MECCANOGRAFICO LOIC806002 CODICE FISCALE. 82503060152+

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto iscritto nel registro delle persone giuridiche, ai sensi dell articolo 2 del D.P.R. 10 febbraio 2000 n.361 su istanza del 23 agosto 2013 della Prefettura

Dettagli

5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI

5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI 5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI Famiglia e scuola devono collaborare per favorire insieme il processo di educazione dei ragazzi, nel reciproco rispetto di ruoli e compiti. La scuola non può

Dettagli

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente Visti: l articolo 15 dello Statuto nazionale del Partito Democratico; l articolo 4, 5, 7, 8 dello Statuto regionale del PD Puglia; il regolamento Elettorale dei circoli, delle Unioni cittadine e provinciali.

Dettagli

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Art. 1 - Soci Ciascun membro del Coordinamento che

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO (D.Lgs 23 dicembre 1997, n. 469) SOMMARIO TITOLO I - Norme di organizzazione ART. 1 Ambito di applicazione ART. 2 Finalità ART.

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI Pag. 1 di pag. 5 NORME UNI EN ISO 9001 : 2008 MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. PROCEDURA 4.1 Obiettivi e tempi della comunicazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA Art. 1 - Finalità, durata, e modalità di assegnazione 1. La

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

COMUNE DI PRATA DI PORDENONE PROVINCIA DI PORDENONE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI PRATA DI PORDENONE PROVINCIA DI PORDENONE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI PRATA DI PORDENONE PROVINCIA DI PORDENONE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Approvato con delibera consiliare n. 91 del 19 dicembre 2006 Comune di Prata di Pordenone Consiglio Comunale

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art. 1 Ambito di applicazione

REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art. 1 Ambito di applicazione REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 Ambito di applicazione 1. Lo svolgimento dell assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Banca

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE DEL COMUNE DI MONTEGIORGIO. (approvato con atto del Consiglio Comunale n 6 dell 11.04.

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE DEL COMUNE DI MONTEGIORGIO. (approvato con atto del Consiglio Comunale n 6 dell 11.04. REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE DEL COMUNE DI MONTEGIORGIO. (approvato con atto del Consiglio Comunale n 6 dell 11.04.2014) Art. 1 - ISTITUZIONE Il Comune di Montegiorgio istituisce

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI. Approvato nella seduta del Collegio dei docenti del 17 Ottobre 2014

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI. Approvato nella seduta del Collegio dei docenti del 17 Ottobre 2014 REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI Approvato nella seduta del Collegio dei docenti del 17 Ottobre 2014 1 Indice Regolamento del Collegio dei Docenti: Competenze - Funzionamento Competenze...3 Composizione...4

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Circ. n. 27 Prot. n. 2939/A4 Lucera, 01 ottobre 2015 All ALBO AL SITO WEB Oggetto: Elezioni Scolastiche : Rappresentanti GENITORI e STUDENTI nei consigli di classe A.S. 2015-2016; Rappresentanti degli

Dettagli

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ART. 1 ISTITUZIONE La Consulta Giovanile Comunale è istituita dal Comune di Torino di Sangro con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA SPORTIVA. Art.1 Costituzione

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA SPORTIVA. Art.1 Costituzione REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA SPORTIVA Art.1 Costituzione Il Comune di Ozieri riconosce lo sport come servizio sociale e di volontariato e intende

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE approvato con approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 18 del 14/02/2005 Pagina 1 di 5 Art. 1 ISTITUZIONE Il Comune di Bari istituisce la

Dettagli

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME I DIVISIONE 4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. OMISSIS ESPRIME parere favorevole alla istituzione del Centro Interdipartimentale

Dettagli

Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI

Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina il funzionamento del Comitato per gli Investimenti di Sunshine Capital Investments

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA CONFSAL-SALFi RSU: Un po di teoria.. RSU è l acronimo di Rappresentanza Sindacale Unitaria. È un organismo sindacale che esiste in

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI. Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni

REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI. Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni Approvato con D.C. n.20 del 16 marzo 2009 Articolo 1 Oggetto

Dettagli

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (Approvato con delibera C.C. n. 90 del 29.11.2003, modificato con

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

REGOLAMENTO del CENTRO UNIVERSITARIO di MEDIAZIONE. Articolo 1 Costituzione del Centro

REGOLAMENTO del CENTRO UNIVERSITARIO di MEDIAZIONE. Articolo 1 Costituzione del Centro UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI Centro Universitario di Mediazione n. 209 registro Ministero della Giustizia REGOLAMENTO del CENTRO UNIVERSITARIO di MEDIAZIONE Articolo 1 Costituzione del Centro Il presente

Dettagli

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto 1 REGOLAMENTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO E DI MOBILITA INTERNA PER LA COPERTURA DEI POSTI VACANTI DI PROFESSORE ORDINARIO, DI PROFESSORE ASSOCIATO E DI RICERCATORE, AI SENSI

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione

Dettagli

COMITATO TECNICO SCIENTIFICO 1

COMITATO TECNICO SCIENTIFICO 1 COMITATO TECNICO SCIENTIFICO 1 Premessa La riforma dell'istruzione superiore, in via di attuazione, si articola su due aspetti strategici per gli Istituti Tecnici: l'aggiornamento delle metodologie didattiche

Dettagli

Regolamento della Sezione Informatica 28 aprile 2003. Associazione Nazionale Impiantistica Industriale SEZIONE DI INFORMATICA REGOLAMENTO

Regolamento della Sezione Informatica 28 aprile 2003. Associazione Nazionale Impiantistica Industriale SEZIONE DI INFORMATICA REGOLAMENTO Associazione Nazionale Impiantistica Industriale SEZIONE DI INFORMATICA REGOLAMENTO N.B. La presente stesura aggiorna la precedente edizione del 15 aprile 1996 rendendola omogenea al nuovo statuto Animp

Dettagli

Comitato di Coordinamento

Comitato di Coordinamento Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa

Dettagli

REGOLAMENTO CONSIGLIO NAZIONALE CONSULENTI LAVORO (In vigore dal 1 febbraio 1991)

REGOLAMENTO CONSIGLIO NAZIONALE CONSULENTI LAVORO (In vigore dal 1 febbraio 1991) REGOLAMENTO CONSIGLIO NAZIONALE CONSULENTI LAVORO (In vigore dal 1 febbraio 1991) CAPO I DELLA COSTITUZIONE E DEL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE ART. 1 Insediamento del Consiglio - Entrata in carica

Dettagli

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE Associazione Amici di BAMBI ONLUS via Pieve, 1 33080 Porcia (PN) C.F. 91036160934 STATUTO Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE 1. E costituita l Associazione di volontariato (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità

Dettagli

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO)

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO) REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL ASSEMBLEA DELL UNIONE PROVINCIALE DI POTENZA E DI MATERA, DEI SEGRETARI E DEI COMITATI DIRETTIVI DI CIRCOLO 1 La Direzione Regionale del Partito Democratico

Dettagli

ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO

ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO Alcuni rapidi suggerimenti per affrontare le elezioni e gli adempimenti burocratici. - Il presidente del C.d.I. (o i genitori uscenti) o il Comitato Genitori

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

Provincia di Cremona

Provincia di Cremona Provincia di Cremona REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PROVINCIALE PER IL COORDINAMENTO DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI CREMONA Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale N 17 del

Dettagli

STATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO

STATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO STATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO PREMESSA Il presente Statuto regolamenta le attività del Comitato dei genitori (C.d.G.) dell Istituto Comprensivo Maria

Dettagli

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di

Dettagli

COMUNE DI ALA. Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI.

COMUNE DI ALA. Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI. COMUNE DI ALA Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI. 1 CAPO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità e contenuti 1. Questo regolamento stabilisce le modalità per l

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del C.C. n. 25 del 29/05/2013 Foglio 2/6 L Amministrazione Comunale di Settimo Milanese, al fine di riconoscere e valorizzare

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo.

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo. REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Art.1 Finalità 1. Allo scopo di promuovere i diritti, accrescere le opportunità e favorire una idonea crescita socio-culturale dei ragazzi, nella piena consapevolezza

Dettagli

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015.

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015. Prot. N 4024/C23 Ariano Irpino 26/08/2015 A tutti i docenti dell IISS Ruggero II Loro sedi Per quanto di competenza alla DSGA Al personale ATA Al sito internet dell Istituto OGGETTO : Comunicato impegni

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO Art. 1 - Istituzione della Consulta Ai sensi dell art. 80 dello Statuto Comunale e deliberazione del C.C. n 55 del 13/11/2008

Dettagli

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO 1 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Art. 1 Istituzione

Dettagli

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 21 DEL 02/08/07) INDICE ARTICOLO 1 - FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FINALITA ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA SCUOLA INTERREGIONALE PER L ESCURSIONISMO

REGOLAMENTO DELLA SCUOLA INTERREGIONALE PER L ESCURSIONISMO REGOLAMENTO DELLA SCUOLA INTERREGIONALE PER L ESCURSIONISMO OTTO ESCURSIONISMO VFG Versione approvata dalla S.C.E. Articolo 1 - Costituzione e scopo 1. La Scuola Interregionale di Escursionismo (nel seguito

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI CALVENE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 44 DEL 29.11.2012 INDICE Art. 1 FINALITA Art. 2 COMPETENZE Art.

Dettagli

U.D.A.I. REGOLAMENTO ELETTORALE DELLA UNIONE DEGLI AVVOCATI D ITALIA SEZIONE DISTRETTUALE DI BARI

U.D.A.I. REGOLAMENTO ELETTORALE DELLA UNIONE DEGLI AVVOCATI D ITALIA SEZIONE DISTRETTUALE DI BARI REGOLAMENTO ELETTORALE DELLA SEZIONE DISTRETTUALE DI BARI Art. 1- Indizione delle elezioni. Il Presidente dell Associazione, su delibera del consiglio direttivo distrettuale, indice le elezioni per il

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA Associazione Casa della Città Leopolda Piazza Guerrazzi 56125 Pisa Tel. 050.21531 STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CASA DELLA CITTÀ LEOPOLDA Titolo primo: i principi generali Art. 1 1. L Associazione Casa della

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE Approvato con atto del C.C. n. 73 del 5.11.2014. Pubblicato all albo comunale, ai sensi dell art.

Dettagli

Stesura dei verbali Cosa è il verbale?

Stesura dei verbali Cosa è il verbale? Definizione del verbale documento descrittivo di atti o fatti compiuti alla presenza di un soggetto verbalizzante appositamente incaricato Natura giuridica atto di tipo certificativo non è un provvedimento

Dettagli

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University TITOLO I AMBITO DI APPLICAZIONE E FUNZIONI Art. 1 Ambito di applicazione 1.

Dettagli

REGOLAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO PER L HANDICAP. Art. 1 - Istituzione del Gruppo di Lavoro sull'handicap dell'i.c. di Belvedere M.mo.

REGOLAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO PER L HANDICAP. Art. 1 - Istituzione del Gruppo di Lavoro sull'handicap dell'i.c. di Belvedere M.mo. ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Infanzia-Scuola Primaria- Scuola Secondaria Statale Padre G. Puglisi VIA G.FORTUNATO, 10 87021 BELVEDERE M. MO (CS) Tel. e Fax 0985/82923 - E mail: csic8as00c@istruzione.it

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI (approvato dal C.D.A. con Delibera n 139 in seduta del 25/6/1998, modificato con Delibera n 87 in

Dettagli

OGGETTO: Trasmissione schema regolamento Commissione Provinciale per l artigianato (CPA)

OGGETTO: Trasmissione schema regolamento Commissione Provinciale per l artigianato (CPA) Direzione Attività produttive Promozione, Sviluppo e Disciplina dell Artigianato Commissione Regionale per l artigianato cra@regione.piemonte.it Torino, 20 maggio 2009 Protocollo 6038/16/03 Ai Presidenti

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DELLA SCUOLA MATERNA UMBERTO I Camposampiero - (PD)

STATUTO ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DELLA SCUOLA MATERNA UMBERTO I Camposampiero - (PD) STATUTO ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DELLA SCUOLA MATERNA UMBERTO I Camposampiero - (PD) ALLEGATO A DELL ATTO N. 83436/22560 REP. Art. 1 - Costituzione E legalmente costituita, nel rispetto del codice

Dettagli

DIVISIONE ATTIVITA ISTITUZIONALI E DEL PERSONALE Settore Affari Generali Unità Operativa Legale

DIVISIONE ATTIVITA ISTITUZIONALI E DEL PERSONALE Settore Affari Generali Unità Operativa Legale DIVISIONE ATTIVITA ISTITUZIONALI E DEL PERSONALE Settore Affari Generali Unità Operativa Legale LB/eg D.R. Rep. n. 608/2012 Prot. n. 21738 del 06.12.2012 Tit. I cl. 3 Oggetto: Emanazione del Regolamento

Dettagli

DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT

DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT COMUNE di BRUGHERIO Provincia di Monza e della Brianza REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 04/02/2005 Modificato con Deliberazione

Dettagli

COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI

COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI COMUNE DI IGLESIAS REGOLAMENTO SULLA CONSULTA DEI GIOVANI TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Art. 1 - Costituzione, sede e durata Il Comune di Iglesias attiva, ai sensi dell art. 11, dello Statuto, la Consulta

Dettagli

AGESCI Regione Lombardia REGOLAMENTO DELL ASSEMBLEA REGIONALE PER DELEGATI

AGESCI Regione Lombardia REGOLAMENTO DELL ASSEMBLEA REGIONALE PER DELEGATI AGESCI Regione Lombardia REGOLAMENTO DELL ASSEMBLEA REGIONALE PER DELEGATI Aprile 2006 Premessa L Assemblea Regionale delegata è attualmente disciplinata dall art.39 dello Statuto AGESCI e a livello regionale

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

REPUBBLICA DI SAN MARINO

REPUBBLICA DI SAN MARINO REPUBBLICA DI SAN MARINO Noi Capitani Reggenti la Serenissima Repubblica di San Marino Visto l articolo 4 della Legge Costituzionale n.185/2005 e l articolo 6 della Legge Qualificata n.186/2005; Promulghiamo

Dettagli