Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia - Direzione
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- Antonella Cappelli
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1 Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia - Direzione TRIESTE - via Santi Martiri, 3 - tel. 040/ fax 040/ C.F direzione-friuliveneziagiulia@istruzione.it PEC: drfr@postacert.istruzione.it sito web: Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti scolastici di Primo e Secondo ciclo del Friuli Venezia Giulia Loro sedi Trasmessa via Oggetto: Corso di aggiornamento e di formazione per docenti a. s <<Cosa resterà di questi anni Ottanta>> L Italia degli anni Ottanta Si inviano la nota descrittiva del Corso in oggetto e il programma con l introduzione con la preghiera di massima diffusione tra gli insegnanti interessati. Il Corso si terrà presso il Liceo Niccolò Copernico in via Planis 25 a Udine, dal 14 febbraio al 21 marzo 2019, con orario Possibilità di iscrizione compilando il modulo di Goolge: Sarà rilasciato l attestato di frequenza. Ringraziando per la collaborazione, si porgono distinti saluti. Il Dirigente Tecnico Dott.ssa Alida Misso In allegato - nota descrittiva del Corso per le scuole - introduzione e programma
2 Ai Dirigenti e ai Docenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado del FVG Oggetto: Corso di aggiornamento e di formazione per docenti a. s <<Cosa resterà di questi anni Ottanta>> L Italia degli anni Ottanta L'Ifsml (Ud) in collaborazione con l Irsrec (Ts) organizzano, per l anno scolastico , un corso di aggiornamento per insegnanti che è naturale proseguo di quello avviato nel 2017 e dedicato agli anni Settanta. Il corso è inserito nell attività formativa promossa dall Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete degli Istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea (Insmli- Milano), si articola in 6 incontri di due ore ciascuno nei giorni 14, 21, 28 febbraio e 7, 14, 21 marzo. La prima lezione si terrà dalle alle 18.00, mentre tutte le successive si svolgeranno dalle ore alle ore presso l'aula Magna del Liceo Scientifico N. Copernico, in via Planis 25 a Udine. Per iscriversi sarà sufficiente compilare il modulo di Google a cui si accede cliccando sul link indicato Invio in allegato la presentazione del corso con il programma. Cordiali saluti. Il Presidente Irsml Mauro Gialuz Il Presidente Ifsml Giovanni Ortis
3 Anni Ottanta Introduzione Gli anni Settanta si chiusero con un evento destinato a segnare in profondità la storia dell Italia repubblicana: il rapimento e l assassinio del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro, che aveva prospettato una «terza fase» della politica italiana, che avrebbe dovuto aprirsi al coinvolgimento del Partito comunista italiano nella direzione della vita politica del Paese. Tra il 1976 e il 1979 erano stati raggiunti significativi risultati riconducibili al programma della «solidarietà nazionale»: il raffreddamento dell inflazione e l isolamento politico del «terrorismo rosso». Si chiusero inoltre con mutamenti significativi nelle relazioni dell Italia con l Europa. È del 1979 la richiesta dell adesione dell Italia al Sistema monetario europeo prima tappa del percorso che avrebbe portato al Trattato di Maastricht approvato nel 1992 e alla nascita dell euro adesione però non condivisa dal Pci e tale da determinare la fine della stagione della «solidarietà nazionale» e della democrazia consensuale italiana. Tra la fine degli anni Settanta e l inizio degli anni Ottanta si verificarono profondi cambiamenti indotti dai processi di globalizzazione. Con la vittoria dei conservatori inglesi di Margaret Thatcher nel 1979 e del repubblicano Ronald Reagan nel 1980 vennero privilegiati i programmi neoliberisti, ritenuti più conformi agli sviluppi del mercato mondiale anche da parte di leader di orientamento progressista come Tony Blair in Gran Bretagna. Anche i principali Stati dell Europa continentale adottarono in parte nuovi orientamenti nel governo dell economia, suscitando vaste opposizioni. Venne inoltre messa in discussione la tradizionale sovranità degli Stati nazionali erosa dall azione delle multinazionali e dai grandi movimenti finanziari internazionali. La globalizzazione non mutò solamente il ruolo degli Stati nazionali e le politiche economiche dei governi. Incrinò anche la coesione sociale e promosse intensi processi di individualizzazione e frammentazione del tessuto sociale. La disgregazione delle comunità tradizionali favorì la liberazione dell individuo da una serie di vincoli sociali, morali e culturali e, al tempo stesso, gli impose l obbligo di autodefinirsi. La decostruzione della società passò anche attraverso la crisi della sua articolazione in classi sociali, indebolendo il ruolo della classe operaia e la capacità della borghesia di orientare le società nazionali. Accanto ai mutamenti economici e sociali vanno posti i mutamenti di carattere antropologico e culturale. Se negli anni Sessanta e Settanta l accento era posto sul valore dell uguaglianza, negli anni Ottanta il rispetto della diversità assunse un importanza sempre più rilevante e, anche per la crescita dei fenomeni migratori nei Paesi occidentali, vennero poste al
4 centro del dibattito culturale le tematiche multiculturali e interculturali. Inoltre va menzionato il fattore religioso che acquisì nuovamente un ruolo determinante. Intorno alla metà degli anni Settanta i mutamenti della società italiana investirono anche la sfera della politica. La centralità della Dc venne messa apertamente in discussione soprattutto dopo il referendum del 1974 e si cominciò a parlare di questione democristiana. Negli anni Ottanta la crisi della centralità democristiana non fu superata né risolta. Essa venne cronicizzata e maggioranze prive di coesione politica ressero gran parte dei governi che si succedettero dal 1979 al Al tempo stesso crebbe l avversione di settori consistenti dell opinione pubblica nei confronti dei partiti considerati troppo distanti dalla società civile e invischiati in logiche di potere estranee alle reali istanze dei ceti sociali che avrebbero dovuto rappresentare. Il passaggio nelle mani di un laico, il repubblicano Giovanni Spadolini, della presidenza del Consiglio nel giugno 1981 ridimensionò anche simbolicamente la centralità democristiana., avviando la trasformazione della Dc in un partito moderato e accentuando il suo distacco dalla Chiesa. La guida del governo passò in mani laiche mentre cresceva una forte reazione dell opinione pubblica nei confronti del dilagare della corruzione politica radicata nel sistema economico, dell offensiva della mafia e della camorra, della scoperta della loggia massonica segreta P2 guidata da Licio Gelli e della struttura segreta armata denominata Gladio. La Presidenza del Consiglio attribuita ai socialisti dopo le elezioni politiche del 1983 avviò una fase di marcata ridefinizione del sistema politico italiano caratterizzato dall accelerazione del processo di personalizzazione dello scontro politico, fenomeno comune ad altre democrazie dell Occidente. Tra i principali successi della Presidenza socialista ci fu la revisione del Concordato, portata a compimento nel febbraio 1984, e, sotto il profilo simbolico, il referendum del 1985 sulla legge che recepiva l accordo per tagliare di 4 punti gli scatti di scala mobile, osteggiato dalla Cgil e dal Pci. Il limite più evidente del periodo in cui Craxi si trovò alla guida del governo ( ) fu invece l incapacità di realizzare delle coerenti e strutturali riforme (ad esempio a livello istituzionale) per poi optare per un alleanza di potere con la parte più tradizionale e moderata della Dc. Seguì il crollo del sistema politico nei primi anni Novanta, determinato da una serie di fattori intrecciati l uno con l altro: l attacco della magistratura contro il sistema corruttivo messo in atto soprattutto dai partiti di governo; il venir meno della Guerra fredda; l affermazione al Nord di aggressivi movimenti localistici. Negli anni Ottanta si assistette sul piano internazionale alla crisi del comunismo, che venne avvertita sin dal dicembre 1981 quando il colpo di Stato militare in Polonia fece comprendere l impossibilità che i regimi comunisti europei evolvessero verso la libertà e la democrazia e determinò lo strappo con Mosca da parte del Pci. Esso tuttavia non attenuò la divaricazione tra
5 le strategie seguite da socialisti e comunisti nella politica internazionale. I primi enfatizzarono la fedeltà atlantica, sia pure in una chiave diversa dal passato, soprattutto per quanto concerne la politica mediterranea dell Italia, i secondi ritennero di poter plasmare un identità postcomunista diversa da quella socialdemocratica. Neppure la caduta del muro di Berlino nel novembre 1989, che determinò la decisione di Occhetto di porre fine all esistenza del Partito comunista italiano, consentì ai postcomunisti di ridefinire adeguatamente una nuova cultura politica e una nuova identità. Finito il sistema bipolare internazionale non terminò in Italia la bipolarità fondata sulla delegittimazione reciproca da parte delle forze politiche di governo e di opposizione risalente alla fine degli anni Quaranta e la continuità di questa delegittimazione condizionò anche gli sviluppi politici del ventennio successivo. Programma I incontro giovedì 14 febbraio Presentazione del corso Ambito politico italiano: La fine della centralità democristiana, i governi a guida laica e socialista e la crisi del sistema politico italiano II incontro giovedì 21 febbraio Ambito internazionale: Crisi dei regimi comunisti europei e la dissoluzione del blocco sovietico - Dalla Primavera del '68 alla "Fine della Storia" III incontro giovedì 28 febbraio Ambito sociale: Dalla società all'individuo. Stile di vita, cinema, musica, moda IV incontro giovedì 7 marzo Mafia, Stragismo, Gladio e P2. V incontro giovedì 14 marzo Ambito economico: Mutamenti delle politiche economiche ispirate ai programmi neoliberisti. La politica della Thatcher-Reagan. VI incontro giovedì 21 marzo Ambito locale: Il modello di industrializzazione diffusa in Friuli: dalla fase emergente alle sfide della globalizzazione
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