RELAZIONE DIVULGATIVA NON TECNICA

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1 IMPIANTO DI SMALTIMENTO DI 2 CATEGORIA TIPO B PER RIFIUTI SPECIALI, NON TOSSICO NOCIVI, CON CONTESTUALE BONIFICA DI UN AREA UBICATA IN LOC. CA VECCHIA IN COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO PROVINCIA DI VERONA RELAZIONE DIVULGATIVA NON TECNICA ANNO 2004 Responsabile del Programma Controlli Dott. Geol. Davide Sorze 1 di 18

2 SOMMARIO 1 PREMESSA UBICAZIONE DELL IMPIANTO DI SMALTIMENTO L IMPIANTO DI CA VECCHIA TIPOLOGIA DELL IMPIANTO STRUTTURA FUNZIONALE DELL IMPIANTO AREA SERVIZI AREA DI PRESTOCCAGGIO AREA DI SMALTIMENTO DEFINITIVO L ATTIVITA DI CONTROLLO SVOLTA NELL ANNO CONTROLLO GESTIONE RIFIUTI CONTROLLO DOCUMENTAZIONE PRIMA DEL CONFERIMENTO CONTROLLO DOCUMENTAZIONE DEL RIFIUTO IN INGRESSO CONTROLLO E VERIFICA DEL RIFIUTO NELL AREA DI PRESTOCCAGGIO CAMPIONAMENTO PER ACCERTAMENTI ANALITICI CONTROLLO ANALITICO DEL RIFIUTO SMALTIMENTO CONTROLLO REGISTRI CONTROLLO E MONITORAGGIO AMBIENTALE CONTROLLI INTERNI ALL IMPIANTO CONTROLLI ESTERNI ALL IMPIANTO ELABORATI PRODOTTI COMUNICAZIONI AGLI ENTI CONCLUSIONI di 18

3 1 PREMESSA La relazione non tecnica divulgativa, ha lo scopo di fornire un ampia e corretta divulgazione dei principali dati di informazione relativi all attività dell anno 2004 presso l impianto di smaltimento per rifiuti speciali, autorizzato di 2^categoria tipo B, situato in località Cà Vecchia all interno del territorio comunale di San Martino B.A. provincia di Verona. La presente relazione è stata redatta dal Responsabile del Programma Controlli (RPC) Dott. Davide Sorze come previsto dalla Legge Regionale n. 3/2000 Nuove norme in materia di gestione rifiuti. 1.1 UBICAZIONE DELL IMPIANTO DI SMALTIMENTO L impianto di smaltimento di Cà Vecchia si trova all interno dell Alta Pianura Veronese entro il territorio comunale di San Martino Buon Albergo nella Provincia di Verona. Morfologicamente l area si presenta pianeggiante con quote altimetriche prossime a 40 m s.l.m. con una leggera pendenza verso sud. Le distanze in linea d aria dell impianto dai principali centri abitati sono le seguenti: il centro di San Martino Buon Albergo dista circa 3,0 Km a Nord-Est; la frazione di Case Nuove dista circa 1,5 Km a Est-Nord-Est; il centro di San Giovanni Lupatoto dista circa 2,5 Km in direzione Sud- Ovest; il sito è posto in prossimità del confine con il comune di Verona, il cui territorio si interpone tra quello di San Martino B.A. e San Giovanni Lupatoto; dal sistema viario principale: l autostrada A4 Venezia Milano corre a circa 300 m a Nord; il casello più prossimo è quello di Verona Est posto a circa 1,5 Km; la complanare all autostrada corre tra la A4 e il sito e ha come accesso più prossimo quello destinato esclusivamente alle attività dell impianto di Cà del Bue; 3 di 18

4 la linea ferroviaria Venezia Milano che corre parallela alla SS.11 dista circa 3,5 Km. Il fiume Adige scorre a circa 1,2 Km a Sud-Ovest. A circa 500 m di distanza ad Ovest si erge l impianto di Cà del Bue (vedi Figura 1.1). Figura 1.1: Ubicazione dell impianto. (Stralcio della Carta I.G.M.: Foglio 49 III SO San Giovanni Lupatoto e 49 III SE Zevio - Scala 1:25.000) 4 di 18

5 2 L IMPIANTO DI CA VECCHIA L impianto di Cà Vecchia è un impianto di smaltimento per rifiuti speciali, nato negli anni 90 a seguito di un intervento di bonifica ambientale. L area, infatti è stata interessata in passato da attività di cava per l estrazione della ghiaia, che una volta esaurita divenne sede di scarichi abusivi di rifiuti da parte di ignoti, che hanno causato un inquinamento del suolo e della falda acquifera. A seguito di tale inquinamento, gli Enti preposti hanno affidato ad una ditta privata (Prog.Eco S.r.l.) la gestione della bonifica ambientale e la messa in sicurezza dei rifiuti. La Ditta Prog.Eco accollandosi tutti gli oneri di bonifica, contributi comunali e la convenzione per il rifacimento della strada di collegamento con la località Case Nuove, ha allestito una discarica autorizzata per lo smaltimento di rifiuti speciali. L iter autorizzativo dell impianto di Cà Vecchia fino all attuale situazione vede il rilascio di n 2 autorizzazioni da parte della Regione Veneto e precisamente: - D.G.R.V. n 4177 del 25/11/97: approvazione di un progetto di bonifica e contestuale realizzazione di un impianto di smaltimento per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, non tossico-nocivi (tipo 2B) limitatamente ai primi 3 lotti dei 5 richiesti. Contestualmente è stata approvata la messa in sicurezza del lotto 0 attraverso un setto bentonitico perimetrale; - D.G.R.V. n 1417 del 04/04/00: approvazione del progetto di ampliamento della discarica esistente (lotti 4 e 5). La ditta Prog.Eco titolare dell autorizzazione, ha richiesto un ampliamento di discarica per rifiuti non pericolosi per recuperare i costi di bonifica del lotto 0. La messa in sicurezza dei rifiuti attraverso il setto perimetrale bentonitico infatti è risultata non efficace in quanto manca la dimostrazione della continuità del livello impermeabile di fondo, riscontrabile con la presenza di contaminazione della falda. Il progetto di ampliamento, redatto ai sensi del nuovo Decreto Legislativo n. 36 del 13/01/2003 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti è in corso di approvazione da parte degli Enti preposti e sarà destinato ad ospitare i materiali provenienti dalla bonifica del lotto 0 del vecchio impianto in esercizio, oltre che i rifiuti prodotti dalle attività industriali, artigianali e di servizio diffuse sul territorio. 5 di 18

6 PLANIMETRIA DELL IMPIANTO PLANIMETRIA DELL IMPIANTO PLANIMETRIA DELL IMPIANTO Lotto 0 Lotto 5 Pista laterale di accesso ai lotti Lotto 4 Lotto 3 PLANIMETRIA DELLA DISCARICA Lotto 2 Pista perimetrale ai lotti 1, 2 e 3 Lotto 1 Figura 2.1: Planimetria dell impianto di smaltimento con suddivisione in lotti di conferimento. 6 di 18

7 L area di discarica suddivisa in 5 lotti è stata completamente bonificata ( le operazioni di bonifica sono state ultimate nel febbraio 2003); i rifiuti sono stati asportati fino a quota progetto e stoccati in vasche stagne impermeabili precedentemente allestite e collaudate ad eccezione di un lotto denominato lotto 0. Un lotto può essere paragonato ad un grosso contenitore impermeabile il cui fondo e le cui pareti sono progettati, costruiti e collaudati, in modo tale da non permettere alcun scambio con l ambiente sotterraneo circostante. Le acque meteoriche percolando all interno del corpo rifiuti vanno a costituire un rifiuto liquido che si accumula sul fondo del lotto e che attraverso l aspirazione con un sistema di pompe e condutture viene convogliato in cisterne per poi essere smaltito in impianti autorizzati. I lotti 1, 2 e 3 sono già stati completati e provvisoriamente coperti con teli in LDPE (teli bresciani) zavorrati da pneumatici in disuso, per limitare la produzione di percolato. I lotti 4 e 5 sono ancora in coltivazione cioè la volumetria prevista non è stata raggiunta. Il lotto 0 in attesa di essere bonificato ha una superficie pari a mq e una volumetria pari a mc. Nella tabella 2.1 vengono riportate le superfici e la capacità volumetrica per ogni singolo lotto. Area (m 2 ) Volume (m 3 ) Lotto Lotto Lotto Lotto Lotto Totale Tabella 2.1: Superficie e capacità volumetrica. 7 di 18

8 3 TIPOLOGIA DELL IMPIANTO L impianto di smaltimento di Cà Vecchia è classificato di seconda categoria tipo B ai sensi della normativa pre-vigente ed è autorizzata all esercizio con delibera DGRV n del 04/04/2000. L impianto è autorizzato allo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi non tossico nocivi, identificabili nell elenco codici rifiuti allegati alla Determinazione del Dirigente del Settore Ecologia della Provincia di Verona n.4147/02. DEFINIZIONE DI RIFIUTO: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell allegato A del D. Lgs n. 22/97 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi. In base all origine i rifiuti vengono distinti in : a) RIFIUTI URBANI b) RIFIUTI SPECIALI Ogni rifiuto è catalogato con un codice di 6 cifre detto codice CER così come riportato sulla Guida al nuovo elenco dei rifiuti - Regolamento di attuazione della Decisione della Commissione 2000/532/CE e successive modifiche ed integrazioni. L attribuzione del codice viene fatta da chi produce o detiene il rifiuto e dipende dal ciclo produttivo che l ha generato e dal trattamento che ha subito. I RIFIUTI SPECIALI sono rifiuti che derivano da: 1. attività agricole e agro-industriali; 2. attività di demolizione, costruzione e scavo; 3. lavorazioni industriali; 4. attività commerciali; 5. trattamento delle acque; 6. attività di depurazione acque. 8 di 18

9 Il rifiuto può essere conferito in discarica con uno stato fisico fangoso, terroso, solido non polverulento e solido polverulento opportunamente confezionato in Big Bags sacchi. La documentazione che deve obbligatoriamente essere presentata con modulistica prevista dal Programma Controllo in essere, presso l impianto prima del conferimento del rifiuto è la seguente: Domanda di Conferimento: è una richiesta che viene fatta da un produttore o detentore di rifiuti che vuole conferire in discarica, nella quale vengono riportati tutti i dati identificativi della Ditta o Società che intende smaltire il rifiuto. Scheda Descrittiva: nella quale viene descritto (caratterizzato) il rifiuto con codice CER, stato fisico, colore, odore, processo produttivo che ha originato il rifiuto e il trattamento che ha subito. Analisi di Omologa: certificato di analisi chimica del rifiuto che deve essere conferito, rilasciato da un laboratorio autorizzato in cui vengono riportate le concentrazioni di tutti i parametri previsti per legge. Tutta la documentazione di accettazione del rifiuto viene vagliata dal Responsabile Tecnico dell impianto e dal Responsabile del Programma Controlli. 3.1 STRUTTURA FUNZIONALE DELL IMPIANTO L impianto di smaltimento è costituito da 3 settori distinti collegati da piste percorribili dai mezzi operativi. Tutta l area di discarica è circondata da una rete perimetrale con n. 2 accessi in corrispondenza dell area servizi. Il controllo dell accesso alla discarica è garantito, durante le fasi non operative, da un sistema di allarme AREA SERVIZI All interno di questa area troviamo: - ACCESSO: costituito da n. 2 cancelli; - UFFICI: per il personale amministrativo e il Responsabile Tecnico; 9 di 18

10 - UFFICIO PESA: per il personale addetto alla pesatura dei carichi e per il Responsabile del Programma Controlli o suo delegato; - LABORATORIO: in cui operano i tecnici addetti al prelievo e all analisi del rifiuto; - LAVARUOTE: tutti i mezzi in uscita dalla discarica che hanno l obbligo di lavare le ruote passando attraverso un sistema di lavaggio appositamente progettato, per evitare il trasporto all esterno dell impianto di frammenti di rifiuto AREA DI PRESTOCCAGGIO Costituita da un piazzale asfaltato sul quale troviamo: - BOX DI PRESTOCCAGGIO: tutti i rifiuti conferiti scaricano in box di cemento opportunamente coperti, in cui dopo lo scarico, viene verificato dal Responsabile Tecnico e dal RPC che il rifiuto sia conforme e corrispondente alla documentazione presentata e campionato dai tecnici di laboratorio alla presenza del RPC; - CISTERNE STOCCAGGIO PERCOLATO: le acque meteoriche che percolano nel corpo rifiuti, sul piazzale di prestoccaggio e area servizi, vengono raccolte da un impianto di aspirazione e convogliate attraverso un sistema di condutture in cisterne per poi essere smaltite in impianti autorizzati; - CAPANNINA METEO: un sistema di raccolta ed elaborazione dei dati meteorici; piovosità, temperatura, umidità, direzione e velocità del vento AREA DI SMALTIMENTO DEFINITIVO Costituita da vasche stagne organizzate in LOTTI, suddivisi in celle: una volta che il rifiuto, dopo essere stato analizzato, è risultato conforme alla discarica, viene trasportato e scaricato sui lotti in zone identificabili con celle. 10 di 18

11 4 L ATTIVITA DI CONTROLLO SVOLTA NELL ANNO 2004 Come previsto dalla Legge Regionale n. 3/2000 Nuove norme in materia di gestione rifiuti, presso l impianto di Cà Vecchia, i controlli sulla gestione dei rifiuti e monitoraggi e controlli ambientali, vengono effettuati da un Responsabile del Programma Controlli (RPC) che è un libero professionista indipendente, che coadiuvato da altri liberi professionisti, redige e fa eseguire i contenuti del Programma Controllo in essere presso l impianto di smaltimento, mantenendo un continuo rapporto di resoconto sull attività di discarica, con gli Enti di Controllo: Provincia, A.R.P.A.V e Comune dove è sito l impianto, con la trasmissione di rapporti settimanali, relazioni tecniche trimestrali e relazioni non tecniche divulgative. L attività di RPC e suoi delegati, viene svolta nell impianto di smaltimento in modo continuativo, senza soluzione di continuità per tutto il periodo in cui la discarica rimane aperta ai conferimenti e comunque in tutte le fasi di allestimento e gestione. 4.1 CONTROLLO GESTIONE RIFIUTI Così come previsto dal Programma dei Controlli tutti i carichi che sono stati conferiti in discarica nell anno 2004, sono stati controllati e verificati secondo quanto riportato di seguito: CONTROLLO DOCUMENTAZIONE PRIMA DEL CONFERIMENTO - Controllo della Domanda di Conferimento; - Controllo della Scheda descrittiva (caratterizzazione del rifiuto); - Controllo dell Omologa del Produttore (analisi chimica del rifiuto da conferire) CONTROLLO DOCUMENTAZIONE DEL RIFIUTO IN INGRESSO - Controllo del Formulario di Identificazione del rifiuto; - Controllo del Codice Rifiuto (CER) e relative prescrizioni; 11 di 18

12 - Controllo dell Autorizzazione del Trasportatore e Pesatura; Il RPC o delegato deve per ogni carico compilare una scheda di rilevamento nella quale vengono riportati tutti i dati relativi al carico, cella di smaltimento e la descrizione visiva e olfattiva del rifiuto. In caso di non conformità viene effettuato l allontanamento del carico. Una volta superati i controlli di accettazione, il mezzo viene avviato verso l area di prestoccaggio CONTROLLO E VERIFICA DEL RIFIUTO NELL AREA DI PRESTOCCAGGIO - Controllo nelle fasi di scarico; - Controllo che il rifiuto corrisponda alla descrizione della documentazione presentata; COLORE; ODORE; STATO FISICO. In caso di non conformità viene effettuato l allontanamento del carico CAMPIONAMENTO PER ACCERTAMENTI ANALITICI Dopo la verifica del rifiuto all interno del box di prestoccaggio, viene effettuato il campionamento secondo le norme UNI 10802, da parte dei tecnici di laboratorio alla presenza del RPC o suo delegato. Il campione deve essere rappresentativo dell intera massa di rifiuto. Il campione viene opportunamente suddiviso in n. 4 aliquote (flaconi) delle quali: - n.1 analizzata dal laboratorio interno; - n.3 chiuse con sigillo dal RPC e messe in una cella frigorifera a disposizione dell ARPAV per un periodo di 60 giorni. Nell anno 2004 sono stati campionati n rifiuti (cioè tutti escluso gli RSAU) per un totale di flaconi. 12 di 18

13 4.1.5 CONTROLLO ANALITICO DEL RIFIUTO Una volta effettuato il campionamento la ditta effettua l analisi di n. 1 campione di rifiuto. Gli elementi sono stati scelti in base alla Delibera del C.I , e in particolare, vengono analizzati gli elementi inorganici appartenenti ai 28 gruppi elencati nel D.P.R. 915/82. I valori ottenuti sono conformi ai limiti tabellari, come definito dalla tabella A x 10 della Legge n. 319 per gli eluati e in base ai limiti della tabella 1.1 del Delibera del C.I per il tal quale. Nell anno 2004 sono stati analizzati n campioni. In caso di non conformità viene effettuato l allontanamento del carico SMALTIMENTO Se l esito delle analisi risulta conforme, il rifiuto viene caricato sui mezzi presenti in impianto e conferito nei lotti in coltivazione nella cella predestinata. Dopo la messa a dimora entro 24 ore dal conferimento del rifiuto la ditta ha l obbligo di riportare sul registro di carico e scarico i dati relativi ai carichi in ingresso CONTROLLO REGISTRI - Controllo giornaliero del Registro di carico e scarico su cui vengono riportati tutti i dati relativi al rifiuto e cella di smaltimento; - Controllo giornaliero del Registro del percolato; - Controllo giornaliero del Registro di Laboratorio su cui vengono annotati i movimenti in tempo reale con registrazione delle analisi e data di smaltimento; - Controllo giornaliero del Registro delle manutenzioni; - Controllo periodico delle Garanzie finanziarie (R.C. Inquinamento e Fideiussioni). 13 di 18

14 TABELLA RIASSUNTIVA RELATIVA AI CARICHI IN ENTRATA - ANNO 2004 Tipologia Rifiuto N di carichi in ingresso nel 2004 N di analisi chimiche effettuate nel 2004 Rifiuti Speciali Terre di Bonifica RSAU* 466 Non previste Totale Carichi in ingresso *Rifiuti Speciali Assimilabili agli Urbani = non vengono campionati in quanto costituiti da imballaggi di carta, nylon, plastica etc non recuperabili e non derivanti dal ciclo dei rifiuti urbani. Nota: I Rifiuti Speciali e Terre di Bonifica, vengono tutti campionati. Le analisi vengono effettuate sul lotto di appartenenza che deve essere indicato sul formulario di identificazione del rifiuto. Un lotto di rifiuto è inteso come una quantità fisicamente e chimicamente omogenea che per essere conferita in discarica deve essere trasportata da più mezzi. TABELLA RIASSUNTIVA RELATIVA ALLE QUANTITÀ DI RIFIUTO CONFERITA - ANNO 2004 Numero di carichi conferiti Volume Totale del rifiuto conferito (m 3 ) Peso Totale del rifiuto conferito (ton) I carichi di rifiuti respinti perché risultati analiticamente non conformi sono stati n. 18 carichi. 14 di 18

15 4.2 CONTROLLO E MONITORAGGIO AMBIENTALE Come previsto dal Programma Controlli, il responsabile e i suoi delegati devono effettuare con frequenza mensile delle visite ispettive con la compilazione di liste di controllo volte ad evidenziare eventuali non conformità e mal funzionamenti impiantistici. La presenza continuativa del responsabile garantisce comunque un controllo costante in tutte le attività della discarica. I controlli e monitoraggi possono così essere suddivisi: CONTROLLI INTERNI ALL IMPIANTO - Controllo livello percolato alle bocche di pozzo; - Controllo sistema di aspirazione del percolato; - Controllo area di stoccaggio del percolato (cisterne e vasca di sicurezza); - Controllo registrazione movimenti in uscita del percolato; - Controllo prelievi e analisi del biogas; - Controllo regimazione acque meteoriche (canalizzazione); - Controllo coperture rifiuti (giornaliera e provvisoria) CONTROLLI ESTERNI ALL IMPIANTO - Controllo chimico della qualità delle acque di falda effettuato mensilmente dal gestore e trimestralmente dall ARPAV; - Controllo del livello della falda attraverso misurazioni mensili con freatimetro su tutti i piezometri posti intorno alla discarica; - Controllo chimico della qualità delle acque dei corpi superficiali vicini alla discarica; 15 di 18

16 - Controllo del funzionamento della centralina meteo e raccolta dati meteorologici; - Controllo perimetro esterno. TABELLA RIASSUNTIVA RELATIVA AI CONTROLLI AMBIENTALI EFFETTUATI - ANNO 2004 Controlli eseguiti Parametro Frequenza Composizione chimica bisettimanale Percolato Livello nelle bocche di pozzo Sistema di aspirazione Giornaliero Giornaliero Cisterne di stoccaggio e vasca di sicurezza Giornaliero Biogas Composizione chimica Trimestrale Corpo rifiuti Copertura Giornaliera Acque superficiali Canalizzazione Giornaliera Acque sotterranee Composizione chimica Livello di falda Mensile Mensile Area perimetrale Area servizi Area di prestoccaggio Area smaltimento Condizioni ed efficienza Precipitazioni Giornaliera Giornaliera Dati Meteoclimatici Temperatura Direzione e velocità del vento Giornaliera Giornaliera Umidità Atmosferica Giornaliera L ARPAV EFFETTUA IL PRELIEVO E L ANALISI CHIMICA SIA DEL PERCOLATO SIA DELLE ACQUE DI FALDA CON FREQUENZA TRIMESTRALE 16 di 18

17 4.2.3 ELABORATI PRODOTTI - Consegna settimanale agli Enti preposti di tutti i documenti relativi a due carichi conferiti nella settimana precedente e scelti con metodo casuale; - Rapporto settimanale sull attività di discarica; - Rapporto della visita ispettiva mensile da consegnare al gestore e da allegare al registro di carico e scarico; - Relazione Trimestrale di resoconto sull attività di discarica da trasmettere agli enti Provincia, ARPAV e Comune; - Relazione annuale non tecnica divulgativa rivolta alla popolazione del comune di appartenenza dell impianto di discarica COMUNICAZIONI AGLI ENTI Ogni qualvolta si ritiene necessario relazionare agli enti di controllo avvenimenti e/o situazioni relative all attività di discarica. 17 di 18

18 5 CONCLUSIONI La presente relazione ha avuto lo scopo di informare la cittadinanza, sull attività svolta nell anno 2004 presso l impianto di smaltimento di rifiuti speciali di Cà Vecchia, in modo da garantire un informazione continua ed accessibile anche a personale non tecnico. Chiunque fosse interessato ad approfondire la conoscenza sull impianto di Cà Vecchia potrà consultare le relazioni tecniche trimestrali e tutti gli elaborati che lo scrivente responsabile ai controlli trasmette periodicamente agli Enti preposti: Provincia Settore Ecologia, ARPAV e Comune di San Martino Buon Albergo. Responsabile del Programma Controlli Dott. Geol. Davide Sorze 18 di 18

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