REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 19/1 DEL Presa d atto del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile.
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- Rossana Martini
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1 Oggetto: Presa d atto del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. L Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, ricorda che la Regione Sardegna sino all anno 2004 non aveva un documento strategico ufficiale nel settore del turismo: ciò costituiva una grave carenza rispetto ad un preciso adempimento previsto dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) che imponeva alla Regione di dotarsi di un Piano di settore più volte richiesto e sollecitato nei Comitati di Sorveglianza dalla Commissione Europea. Per adempiere a tale obbligo, la Regione dispose l elaborazione di un documento che fornisse un quadro generale degli orientamenti strategici, la cosiddetta Cornice Strategica di Contesto redatta alla fine del 2004, presentata al Comitato di Sorveglianza ed inserita tra gli allegati del Complemento di Programmazione (nell ambito della revisione di metà periodo). Solo successivamente, la Giunta regionale, con la deliberazione n. 39/15 del 5 agosto 2005, ha disposto la stesura del Piano Regionale di Sviluppo Turistico sostenibile (PRSTS) quale...strumento teorico e operativo imprescindibile per la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell isola, di sviluppo sostenibile del territorio e di relativa coesione...finalizzato all incremento della competitività di lungo periodo del sistema turistico sardo, con la realizzazione e l individuazione, anche a regime, di una serie di strumenti di valutazione dei fenomeni in grado di supportare il decisore pubblico nelle scelte di governo. Il Piano Regionale di Sviluppo Turistico sostenibile (PRSTS), definito dall Autorità di Gestione del POR Prodotto del POR, è stato presentato per la condivisione all ultimo Comitato di Coordinamento del POR del 10 novembre In quell occasione l Autorità di Gestione del POR invitò i Direttori Generali degli Assessorati, ed in particolare degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, della Difesa dell Ambiente e dei Trasporti, a costituire un gruppo di lavoro interassessoriale, coordinato dall Assessorato del Turismo (maggiormente coinvolto), per l approfondimento dei contenuti del PRSTS sulle varie tematiche con particolare riferimento a 1/7
2 quelle di recente acquisizione (vedi Piano Paesaggistico Regionale), al fine di consentire in tempi rapidi la presa d atto del PRSTS da parte della Giunta regionale. Il gruppo di lavoro si è costituito nel mese di gennaio 2007, con i referenti dell Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, della Difesa dell Ambiente, dei Trasporti, della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e del Centro Regionale di Programmazione. Nel corso degli incontri sono state richiamate le relazioni tra il PRSTS e gli altri strumenti settoriali, le connessioni tra turismo e gli altri settori, le potenzialità, le criticità e le eventuali misure per rendere efficace e realizzabile il Piano, giungendo alla conclusione che il gruppo così costituito debba essere permanente e coerente alle logiche di sistema, nonché multidisciplinare e intersettoriale. Inoltre ha partecipato su invito del Direttore Generale del Turismo, al laboratorio sul Turismo sostenibile, nell ambito del progetto FEP, che ha preso avvio il 23 e 24 gennaio 2007 a Santu Lussurgiu e al Workshop internazionale sul Turismo Sostenibile tenutosi il 16 e 17 marzo 2007 a Cagliari. L Assessore prosegue illustrando le caratteristiche del Piano. A. Perché un Piano di sviluppo turistico sostenibile: il Piano, a differenza dei precedenti documenti programmatori di settore, recepisce le indicazioni emerse dal dibattito internazionale sulla sostenibilità (1 Conferenza mondiale sul Turismo sostenibile, Lanzarote 1995); più precisamente il PRSTS recepisce le indicazioni del Piano paesaggistico regionale sulla necessità di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale nonché il principio di riequilibrio e sussidiarietà territoriale si propone come strumento teorico e operativo per la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell isola, per lo sviluppo sostenibile del territorio e la sua coesione; individua una serie di dispositivi di valutazione e alcune modalità operative che possono supportare le scelte di governo; parte da un analisi dettagliata di contesto e, sulla base delle criticità rilevate, si propone il raggiungimento di obiettivi generali, specifici e trasversali attraverso l individuazione di un sistema di azioni. B. Il procedimento di elaborazione: Il Piano è stato redatto dai seguenti organismi individuati dalla deliberazione della Giunta n. 39/15 del 2005: 2/7
3 Comitato tecnico scientifico Comitato organizzativo Gruppo strumenti di analisi del turismo Gruppo strumenti per lo sviluppo sostenibile Gruppo politiche di intervento Il Piano si compone di sei parti: 1) Linee guida. 2) Metodologie per l analisi del mercato turistico e procedure per un Osservatorio del turismo in Sardegna. 3) Proposta metodologica per la stima della Capacità di Accoglienza Turistica e la costruzione del Piano locale per lo sviluppo sostenibile del turismo. 4) La riorganizzazione normativa e istituzionale regionale. 5) Note di supporto al Piano. 6) Sintesi operativa. C. Obiettivo generale: Incrementare la quota diretta e indiretta di prodotto delle attività turistiche rispetto al complesso delle attività economiche, attraverso scelte di governo volte alla soluzione dei problemi che limitano le possibilità di sviluppo turistico della Regione e al rafforzamento della competitività di medio-lungo periodo del sistema turistico sardo, nel rispetto della sostenibilità ambientale. D. Obiettivi specifici: 1) Costruire un sistema informativo integrato. 2) Definire gli strumenti di valutazione. 3) Ridurre la concentrazione temporale e territoriale della domanda. 4) Incrementare la spesa e gli effetti moltiplicativi. E. Obiettivi trasversali: 1) Qualità: una qualità diffusa, volta al miglioramento dell offerta turistica in senso esteso, riferita oltre che alla ricettività, alla ristorazione, ai servizi pubblici e privati, ai trasporti e ai 3/7
4 sistemi di gestione del territorio da percepire come parte di un sistema di accoglienza integrato. 2) Integrazione: di tipo territoriale, per ridurre le pressioni antropiche sulla fascia costiera e permettere un maggiore sviluppo delle zone interne, ma anche di tipo settoriale, tra il settore turistico ricettivo e gli altri settori produttivi (in particolare l agroalimentare e i servizi al turismo). 3) Informazione e comunicazione: più raffinati strumenti conoscitivi del fenomeno e azioni di comunicazione rivolte a residenti e turisti, in chiave di qualità diffusa, di promozione esterna e di marketing interno ed esterno. F. Obiettivo specifico 1: Costruire un sistema informativo integrato Azioni: a) definire le procedure di raccolta e di elaborazione dei dati e far confluire le conoscenze acquisite da strutture già attive (Osservatorio Economico, Ufficio Regionale di Statistica, Osservatorio del paesaggio, Ufficio del Piano Paesaggistico, strutture ricettive, ecc) in un unica struttura tecnica regionale, su base comunale o sub-comunale; b) elaborare e diffondere informazioni sulle potenzialità del sistema turistico in ambito locale ed esterno (report congiunturali periodici e report strutturali su specifici aspetti del mercato); c) incentivare gli operatori ad adottare sistemi informatici per la raccolta e la trasmissione dei dati. G. Obiettivo specifico 2: Definire gli strumenti di valutazione Azioni: a) costruire un modello di stima della Capacità di Accoglienza Turistica anche ai fini della realizzazione di Piani Locali per il Turismo Sostenibile; b) costruire modelli per la valutazione delle preferenze (valutazione contingente, esperimenti di scelta) e dei comportamenti dei turisti effettivi e potenziali circa le principali caratteristiche dell offerta turistica; c) definire modelli per la stima degli impatti macro-economici coerenti con le metodologie contabili indicate dall EUROSTAT (es. Conto Satellite del Turismo che porta 4/7
5 all elaborazione di indicatori simili a quelli della contabilità nazionale come il Consumo Interno, il Valore aggiunto, il Prodotto Interno del Turismo); d) applicare l analisi Costi Benefici agli interventi pubblici che hanno effetti sul mercato del turismo. H. Obiettivo specifico 3: Ridurre la concentrazione temporale e territoriale Azioni: a) attraverso azioni incentivanti (finanziarie, fiscali e urbanistiche) si stimolano le diverse tipologie ricettive per: adattare le caratteristiche strutturali, migliorando la loro utilizzabilità per l intero arco dell anno; riconvertire le strutture con basso impatto economico e occupazionale e con uso estensivo del territorio per limitati periodi dell anno in strutture di alta qualità e sostenibilità ambientale; riqualificare in forma imprenditoriale il patrimonio immobiliare abbandonato o adibito ad usi non turistici; riqualificare e integrare le seconde case nel sistema della ricettività ufficiale; prolungare il periodo di apertura prevedendo forme di premialità b) azioni di sistema finalizzate a: coordinare i sistemi turistici locali, per una maggiore integrazione fra imprese turistiche e differenziazione dei prodotti turistici; riclassificare le strutture ricettive nel rispetto delle specificità locali garantendo elevati standard di qualità; incrementare la concorrenza nei trasporti con l esterno per favorire la riduzione dei prezzi per i turisti non residenti e potenziare quelli interni; promuovere la certificazione ambientale di imprese e territori secondo gli standard internazionali in tema di turismo sostenibile; sperimentare migliori pratiche di applicazione dei principi della perequazione urbanistica e fiscale in tema di sviluppo turistico sostenibile. I. Obiettivo specifico 4: 5/7
6 Incrementare la spesa e gli effetti moltiplicativi Azioni: a) Incentivare la riqualificazione e modernizzazione del sistema dei servizi legati al turismo (sistemi di pagamento, conoscenza delle lingue, allungamento del periodo di apertura, etc.); b) incentivare la creazione di punti vendita di prodotti locali certificati e commercializzati con un marchio unico a livello regionale; c) incentivare la creazione e il completamento di filiere produttive interne e per una maggiore integrazione intersettoriale (creazione di consorzi di acquisto e vendita di beni e servizi locali); d) sostenere l'azione dei sistemi turistici locali come veicolo di qualità diffusa, mediante l applicazione di disciplinari di offerta al fine di favorire un incremento della spesa; e) realizzare una strategia di marketing per la vendita di prodotti-destinazione sui mercati con alte potenzialità in termini di spesa pro capite; f) rendere il sistema della formazione del personale funzionale alle nuove figure richieste dal mercato (master e scuole di specializzazione). Ritenuto che il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile risponda e sia in linea con gli indirizzi e gli obiettivi programmatici definiti dall Amministrazione regionale, con il DSR e con il PRS, l Assessore propone che la Giunta ne prenda atto, ritenendolo uno strumento operativo strategico di immediato utilizzo, sia per la Regione che per gli operatori regionali. La Giunta regionale, sentita la proposta dell Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, acquisito il concerto degli Assessori della Programmazione, degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica, della Difesa dell Ambiente, dei Trasporti, dei Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, del Lavoro, Formazione Professionale e Sicurezza Sociale e dell Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e visto il parere di legittimità del Direttore Generale dell Assessorato del Turismo DELIBERA di prendere atto del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) allegato alla presente deliberazione per costituirne parte integrante e sostanziale; di dare mandato all Assessorato del Turismo, al fine di realizzare gli obiettivi del PRSTS e di porre in essere le azioni necessarie; 6/7
7 di inviare il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile alla Commissione Europea. Il Direttore Generale Fulvio Dettori Il Presidente Renato Soru 7/7
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