Originaria delle regioni orientali del Nordamerica, è diffusa dal New Brunswick all Ontario, all Indiana settentrionale,

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Amanda Costa
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OME SCIENTIFICO: KALMIA LATIFOLIA Linneo SINONIMO: NOME COMUNE: Lauro di montagna, Uccidi agnelli FAMIGLIA: Ericaceae ORIGINE: Regioni orientali del Nordamerica ALTEZZA: m 3,50-5 FIORITURA:

1 OME SCIENTIFICO: KALMIA LATIFOLIA Linneo SINONIMO: NOME COMUNE: Lauro di montagna, Uccidi agnelli FAMIGLIA: Ericaceae ORIGINE: Regioni orientali del Nordamerica ALTEZZA: m 3,50-5 FIORITURA: Maggio-Giugno HABITUS FOGLIA Arbusto sempreverde Alterne, ellittico lanceolate Le foglie sono molto velenose per il bestiame, soprattutto per le pecore: da qui uno dei nomi comuni Ripresa: (pp. 1-7): Giardini botanici di Villa Taranto, Pallanza (Verbania), Lago Maggiore Originaria delle regioni orientali del Nordamerica, è diffusa dal New Brunswick all Ontario, all Indiana settentrionale, nelle pianure costiere orientali e sulle montagne fino alla Florida e alla Louisiana. Cresce nei boschi, in terreno sabbioso o roccioso, acido e ricco di humus. Le foglie sono alterne, ellittico lanceolate, lunghe cm 5-10, lucide, verde scuro nella pagina superiore, giallo verde nella pagina inferiore. I fiori sono raccolti in grossi, compatti corimbi terminali, sorretti da peduncoli viscidi, e fioriscono sulla vegetazione dell anno precedente. La corolla, a forma di piattino, ha un diametro di cm 2-2,50, con sfumature che vanno dal rosa al bianco. Le foglie sono molto velenose per il bestiame, specialmente per le pecore. Ne esistono numerose varietà: la alba, ha fiori quasi bianchi; la fuscata, ha fiori che all interno hanno una larga striscia marrone porporino; la myrtifolia (sin. nana o minor), ha foglie piccole, lunghe cm 2,50-5, verde scuro: cresce lentamente e forma un cespuglio basso e fitto; la obtusata, compatta, cresce lentamente e ha foglie ellittiche od ovate, ottuse a entrambe le estremità, lunghe cm 5-8 circa; la polypetala (sin. monstruosa), ha corolle divise in 5 stretti petali che danno al fiore un aspetto piumoso; la rubra (sin. Pavartii), ha fiori rosa scuro; la laevipes, originaria delle piane costiere degli USA sudorientali, ha peduncoli e corimbi glabri e lisci. Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 1 di 13

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Linneo battezzò queste piante, tra le più belle Ericaceae, in onore di Pehr Kalm (1716-1771), botanico finlandese e suo scolaro che fu tra i primi europei a studiarle, durante un viaggio in America,

8 Linneo battezzò queste piante, tra le più belle Ericaceae, in onore di Pehr Kalm ( ), botanico finlandese e suo scolaro che fu tra i primi europei a studiarle, durante un viaggio in America, e il primo a scoprirne la forte tossicità. Narra infatti che alcuni agnelli rischiarono la vita per aver brucato qualche foglia di K. angustifolia che sporgeva dalla neve (non per nulla la K. si chiama Lamb Kill, Uccidi agnelli ) e che furono salvati con pozioni di polvere da sparo e altre medicine. Nelle regioni dove la K. è frequente i prudenti apicultori fanno assaggiare il nuovo miele al cane prima di darlo ai propri bambini o venderlo al pubblico. Si dice perfino che la carne delle pernici, che si siano nutrite delle sue bacche, costituisca un pericolo per l uomo: ma tale affermazione sembra eccessiva. Certo è che gli indiani, distillando le foglie giovani a primavera, quando sono cariche di linfa, ne traggono un potente veleno. Anche se velenose, le K. sono comunque piante bellissime. Quando tutti gli alberi hanno perso i loro ornamenti e sono quasi nudi, rallegrano i boschi con le loro verdi foglie, scriveva Kalm, e quando sono in fiore la loro bellezza vince quella della maggior parte degli alberi naturali. La loro forma è peregrina ed è simile a quella di una coppa o cratere degli antichi. Ruskin, lo scrittore che si può dire conoscesse ogni cosa preziosa che esiste al mondo, paragona l interno dei loro fiori a borchie in argento incavato, che paiono battute in ogni petalo dagli stami invece che da un martello, dandone una descrizione in termini di oreficeria. La K. non fu, come generalmente si crede, scoperta e importata in Europa da Kalm, ma da Mark Catesby, che la vide durante uno dei suoi viaggi nella Carolina, ne portò piante e semi in Inghilterra nel 1726, e la descrisse nella sua Natural History of Carolina. Ma Catesby non ebbe successo né con le piante né con i semi importati; fu più fortunato di lui un altro coltivatore, Peter Collinson, che ebbe le piante dalla Virginia nel 1736 e riuscì ad ottenere esemplari fioriti nel La K. in Italia è nota solo a pochi raffinati; neppure in Germania e nella stessa Inghilterra ha raggiunto la popolarità di altri arbusti. Nei luoghi d origine la K. latifolia diventa spesso un albero alto anche m 9 con tronchi che possono raggiungere persino un diametro di m 3, Il legno, specialmente quello del pedale e delle radici, ha una grana compatta: è facile da lavorare quando è fresco, ma duro e pesante quando è stagionato. Gli indiani e i primi coloni d America lo usavano per farne cucchiai, palette e fornelli di pipa. KALMIA LATIFOLIA FUSCATA Orticola, maggio 2002, giardini pubblici di Porta Venezia, Milano Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 8 di 13

9 KALMIA LATIFOLIA cv OSTBO RED (sopra e sotto): Orticola, maggio 2000, giardini pubblici di Porta Venezia (Milano) Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 9 di 13

10 Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 10 di 13

11 KALMIA LATIFOLIA ALBA (sopra e sotto): Orticola, maggio 2000, giardini pubblici di Porta Venezia (Milano) Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 11 di 13

12 Kalmia Latifolia Lauro di montagna, Uccidi agnelli G. LAINO Pagina 12 di 13

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