PROTOCOLLO OPERATIVO DISTRETTUALE A FAVORE DI ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO DISTRETTO SANITARIO DI VIGNOLA EX DISTRETTO SCOLASTICO N.

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1 PROTOCOLLO OPERATIVO DISTRETTUALE A FAVORE DI ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO DISTRETTO SANITARIO DI VIGNOLA EX DISTRETTO SCOLASTICO N. 21 DI VIGNOLA Tra l UNIONE DI COMUNI TERRE DI CASTELLI, C.F , rappresentata dal presidente pro tempore Daria Denti l ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELNUOVO RANGONE, rappresentato da Davide Chiappelli in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELVETRO, rappresentato da Carla Martinelli in qualità di Dirigente Scolastico Reggente pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI GUIGLIA, rappresentato da Gianni Simonini in qualità di Dirigente Scolastico Reggente pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI MARANO SUL PANARO, rappresentato da Fabricio Lolli in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAVIGNANO SUL PANARO, rappresentato da Tiziana Tiengo in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI SPILAMBERTO, rappresentato da Carla Martinelli in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; la DIREZIONE DIDATTICA DI VIGNOLA, rappresentata da Omer Bonezzi in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; la SCUOLA SECONDARIA Di 1 GRADO DI VIGNOLA, rappresentata da Tiziana Tiengo in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; l ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOCCA, rappresentato da Fabricio Lolli in qualità di Dirigente Scolastico Reggente pro tempore; l ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE PRIMO LEVI DI VIGNOLA, rappresentata da Iole Govoni in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; l ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE AGOSTINO PARADISI DI VIGNOLA, rappresentata da Luciano Maleti in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; la SCUOLA SECONDARIA Di 2 GRADO LAZZARO SPALLANZANI - SEDE DI VIGNOLA e SEDE DI MONTOMBRARO DI ZOCCA, rappresentata da Luigi Solano in qualità di Dirigente Scolastico pro tempore; il COMUNE DI MONTESE rappresentato da Luciano Mazza in qualità di Sindaco; il DISTRETTO SANITARIO DI VIGNOLA - AZIENDA SANITARIA LOCALE di MODENA, rappresentato da Angelo Vezzosi in qualità di Direttore; VISTO quanto disposto da: il Decreto Legislativo del 31 marzo 1998 n. 112 denominato Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 ; la legge regionale 26/2001 Diritto allo studio e all'apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25 maggio 1999 n. 10 ; la legge regionale 30 Giugno 2003 Norme per l uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l arco della vita, attraverso il rafforzamento dell istruzione e della formazione professionale, nonchè in integrazione tra di loro ; la legge 8 Novembre 2000, n. 328 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. la legge regionale n. 2/2003 recante Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ; la legge regionale n. 14/2008 recante Norme in materia di politiche per le nuove generazioni la direttiva regionale 1904/2011 Direttiva in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari ; il protocollo d intesa provinciale per le strategie di intervento e prevenzione sull abuso e la violenza all infanzia e all adolescenza, sottoscritto il 24/10/2003; e

2 il protocollo d intesa provinciale per la gestione dell emergenza tra i rappresentanti delle istituzioni locali partecipanti alla Conferenza provinciale sul tema tutela dei minori sottoscritto il 20/12/2005 il protocollo operativo tra rappresentanti delle istituzioni locali partecipanti alla Conferenza provinciale sul tema tutela dei minori ed i rappresentanti del Sistema dell informazione sottoscritto il 28/6/2005 il progetto Provinciale Pronto intervento emergenza minori la legge n. 170 / 2010, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. l accordo di programma provinciale per l integrazione scolastica degli allievi con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado 2012/2017, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 215 parte seconda del 16/10/2012, sottoscritto dalla provincia di Modena, dal Direttore dell Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, dai Sindaci/presidenti dei Comuni/Unioni della Provincia, dal Dirigente dell USR E.R. Ufficio XII ATP di Modena, dal Presidente della Rete delle Istituzioni Scolastiche R.I.S.M.O. e dal Presidente dell Associazione Scuole Autonome di Modena ASA-MO; la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica e la circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013, recante le indicazioni operative ; l accordo di programma distrettuale sull integrazione scolastica degli alunni in situazione di disabilità Distretto Sanitario di Vignola, approvato con Deliberazione di Giunta dell Unione n. 19 del 7/3/2013; il protocollo d intesa tra il Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca e il CARE (Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete) sottoscritto in data 20/3/2013; PREMESSO CHE: - la recente normativa individua gli alunni seguiti dai Servizi sociali come alunni con BES (bisogni educativi speciali) e assegna alle Istituzioni scolastiche nuovi compiti e responsabilità - occorre assumere una logica di intervento integrato tra scuola e servizi sociali, mettendo in sinergia i diversi servizi che entrano in gioco nella costruzione del progetto di vita dell alunno, coordinando i vari interventi che coinvolgono la scuola, ma anche la vita sociale, la vita familiare, il gruppo amicale, il tempo libero, ecc. - per coordinare gli interventi rivolti ad alunni in condizione di disagio sociale si rendono necessari collegamenti operativi, concordati fra tutti i soggetti firmatari del presente protocollo, per l utilizzo coordinato ed integrato delle risorse istituzionalmente loro attribuite, nell ambito delle diverse competenze - pedagogiche, didattiche, sociali e sanitarie - da essi esercitate; - per realizzare un buon livello di integrazione socio / scolastica di alunni in situazione di disagio sociale, i firmatari concorrono e si impegnano, ognuno per la propria parte ad operare secondo quanto previsto nel presente protocollo, SI CONVIENE QUANTO SEGUE. ART. 1 FINALITA Il presente protocollo operativo si propone di definire le modalità di collaborazione tra gli Enti Locali, il Servizio Sociale Professionale dell Unione Terre di Castelli (di seguito indicato come servizio o come SSP), le istituzioni scolastiche autonome statali (di seguito indicate come la scuola, le scuole o come ISA) dell ex Distretto scolastico n. 21 di Vignola e il distretto sanitario di Vignola Azienda Sanitaria Locale di Modena (di seguito indicato come USL) e di delineare percorsi operativi a favore di alunni minori e non (da ora in avanti alunni) in situazione di disagio sociale, individuati come soggetti meritevoli di tutela per: a) disagio economico / abitativo (povertà) b) disagio economico / sociale (povertà e fragilità degli adulti: es. madre depressa, padre violento, ecc.) c) disagio socio / relazionale (problematiche legate alla relazione tra adulti che possono essere disfunzionali alla crescita dei bambini/ragazzi) d) episodi di bullismo e) tutela minori: a seguito di provvedimenti dei Tribunali / Procure e/o in situazione di affido/adozione. In particolare il presente protocollo vuole definire: 2

3 1) l ambito di applicazione dello stesso 2) le modalità di segnalazione degli alunni 3) le modalità di confronto professionale 4) le modalità di collaborazione istituzionale 5) le modalità di attivazione e monitoraggio di micro - progetti integrati 6) l attivazione di un tavolo permanente di lavoro 7) le modalità di trattamento dei dati 8) la validità dello stesso. ART. 2 - AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente protocollo operativo riguarda gli alunni che frequentano i servizi per la prima infanzia (fascia 0 3 anni ), le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado del distretto e che risultano qui residenti. ART. 3 TUTELA MINORI Per i casi rientranti nell ambito della tutela minori si rimanda all apposito protocollo d intesa provinciale per le strategie di intervento e prevenzione sull abuso e la violenza all infanzia e all adolescenza 24/10/2003, attualmente in vigore ed oggetto di riformulazione ed aggiornamento da parte dell apposito tavolo di lavoro provinciale. Per gli alunni in carico al servizio per problematiche di tutela minori, a seguito di provvedimenti dei Tribunali o delle Procure e/o in situazione di affido/adozione, che si trovino anche in una situazione di disagio sociale, i contatti e le informazioni reciproche sono tenuti direttamente tra il Dirigente Scolastico ed il responsabile del SSP, i quali potranno delegare specifici operatori (insegnanti, educatori, assistenti sociali) qualora lo ritengano opportuno. ART. 4 MODALITA DI SEGNALAZIONE DEGLI ALUNNI Gli alunni in situazione di disagio sociale e scolastico, in quanto soggetti meritevoli di tutela, devono essere segnalati da tutti i firmatari del presente protocollo, ove possibile in accordo con la famiglia. - Il Servizio Sociale Professionale dell Unione Terre di Castelli ed il Comune di Montese si impegnano a segnalare, entro il 10 settembre di ogni anno, i nominativi degli alunni già seguiti dal servizio per cui si ritiene opportuno iniziare o proseguire uno scambio di informazioni con la scuola. In futuro si potrà prevedere, all inizio dell anno scolastico, l invio di tutti i nominativi degli alunni seguiti dal SSP, qualora il sistema informativo in dotazione al servizio preveda l estrazione automatica di tale dato. Gli alunni vengono segnalati al Dirigente Scolastico attraverso un apposita scheda (in ALL. 1), nella quale vengono indicati: a) i dati anagrafici b) la residenza c) la classe frequentata d) il tipo di problematica rilevata e) la tipologia di informazioni richieste f) le verifiche previste (nel corso di appositi incontri) g) tutte le informazioni necessarie alla scuola per elaborare il PDP e in generale per favorire il successo scolastico dei minori. h) altre note utili, tra cui i nomi dell assistente sociale e dell educatore professionale di riferimento (per entrambi con tel. ed indirizzo di posta elettronica). La segnalazione mediante scheda (in ALL. 1) costituisce documentazione sufficiente e necessaria per attivare quanto previsto dalla CM n. 8 del 6 marzo Alla segnalazione deve essere dato riscontro scritto* da parte della scuola entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della stessa. Qualora, in corso d anno, gli operatori del SSP prendano in carico nuovi alunni, per i quali si ritiene opportuno lo scambio di informazioni con la scuola, è necessario che questi vengano segnalati tempestivamente alle ISA. 3

4 - Le Istituzioni scolastiche si impegnano in qualunque momento dell anno a segnalare al SSP con apposita scheda (in ALL. 2) gli alunni che si trovino in una situazione di disagio sociale, di cui alle lettere a) b), c), d), della parte introduttiva del presente protocollo. Qualora tali alunni siano seguiti anche dal servizio di NPIA, la scuola dovrà segnalarlo nella scheda, informando contestualmente anche lo specialista di riferimento della NPIA. Alla segnalazione della scuola deve essere dato riscontro scritto* da parte del SSP ed una sintetica conferma da parte della NPIA entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della stessa. * per RISCONTRO SCRITTO (sia da parte della Scuola che da parte del SSP) entro 15 giorni dal ricevimento della segnalazione si intende comunicazione (anche via mail) dell avvenuta ricezione della segnalazione Le segnalazioni inviate devono essere sottoscritte dai rispettivi responsabili (per la scuola Dirigente Scolastico, per il SSP responsabile del servizio). Le segnalazioni devono essere indirizzate ai Responsabili (Dirigente scolastico e responsabile del SSP), i quali, dopo aver ricevuto la segnalazione scritta, potranno individuare gli operatori di riferimento, se non già individuati in sede di segnalazione (per la scuola insegnanti, per il SSP educatori e/o assistenti sociali) dandone comunicazione (anche via mail) al responsabile dell altro ente. La comunicazione scritta degli operatori referenti del caso autorizza gli stessi allo scambio diretto delle informazioni. ART. 5 MODALITA DI CONFRONTO PROFESSIONALE E possibile prevedere un momento di confronto professionale, laddove si ritenga opportuno, prima di procedere alla segnalazione vera e propria, come definita all articolo 4. In questo caso è sufficiente l invio di una al Responsabile del SSP da parte del Dirigente Scolastico oppure al Dirigente scolastico da parte del responsabile del SSP, avente ad oggetto Richiesta di confronto professionale. Per alunni che siano seguiti dal servizio di NPIA deve essere informato anche lo specialista di riferimento, che può partecipare al confronto. Se dal confronto (anche telefonico), da effettuarsi entro 15 gg., emergesse la necessità di effettuare una vera e propria segnalazione, il servizio o la scuola compilerà la scheda di segnalazione così come previsto dal precedente articolo. ART. 6 MODALITA DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE L obiettivo della collaborazione istituzionale tra i firmatari è quello di assicurare, ognuno per le proprie competenze, un azione coordinata volta al miglioramento della situazione economico / sociale / relazionale dell alunno, mediante un progetto d intervento in continuità orizzontale tra scuola / SSP / USL, esteso anche ad altre eventuali risorse presenti sul territorio (ad es. associazioni di volontariato) e alla famiglia. La collaborazione tra i firmatari del presente protocollo deve avvenire, dopo l avvio della procedura di segnalazione effettuata tramite apposita scheda, attraverso: 1) periodico scambio di corrispondenza (via lettera, via fax, via ) 2) incontri tra operatori dei diversi servizi interessati, se necessari (NB. gli incontri devono essere convocati e verbalizzati) 3) incontri richiesti e calendarizzati in tempi brevi in caso di urgenza. 4) raccolta di idonea documentazione. 5) attivazione di micro progetti integrati (vedi sotto ART. 7). I firmatari del presente protocollo possono anche valutare la necessità di fissare colloqui con la famiglia del / la alunno/a alla presenza di tutti gli operatori dei diversi servizi e delle diverse istituzioni coinvolte (ad es. nella scelta del tempo scuola o nel passaggio alla scuola superiore). ART. 7 MODALITA DI ATTIVAZIONE/MONITORAGGIO DI MICRO- PROGETTI INTEGRATI 4

5 Nell ambito del presente accordo si ritiene necessario che i soggetti firmatari, nell ambito delle rispettive competenze, mettano in campo tutte le risorse professionali e finanziarie necessarie all attivazione di micro - progetti integrati a favore degli alunni in parola. Allo scopo l ente locale (UTC e Comune di Montese) e le ISA, compatibilmente con le rispettive disponibilità di bilancio, si impegnano a finanziare, a realizzare ed a monitorare micro - progetti che rientrino a tutti gli effetti nel POF e nel PAI (piano annuale per l inclusione) delle singole Istituzioni scolastiche, per progetti da realizzarsi sia in ambito scolastico che in ambito extra-scolastico. In particolare tali micro - progetti devono essere finalizzati a migliorare concretamente la situazione degli alunni nell ambito del loro progetto di vita, anche mediante l ausilio di figure di supporto (ad es. tutor, mentoring, borse di studio, borsine sportive, progetti scuola lavoro, volontari, ecc..). La decisione di condividere un progetto a favore di un alunno in condizione di disagio sociale (o anche di un gruppo di alunni) verrà preso dagli operatori della scuola e del SSP (assistente sociale responsabile del caso ed educatore) in accordo con i rispettivi responsabili (Dirigente scolastico e responsabile del SSP). A seguito di una segnalazione effettuata da parte di uno dei due servizi interessati, gli operatori svolgono un primo incontro di conoscenza, analisi e valutazione del caso. Laddove ritengano utile l attivazione di uno specifico micro-progetto di aiuto, compilano il modello Progetto quadro scuola/ssp in cui vengono definite le modalità di attivazione del progetto, le figure coinvolte, le risorse economiche messe a disposizione dai diversi enti e i tempi di verifica del progetto. Nell ambito dei micro-progetti possono essere coinvolte anche altre istituzioni scolastiche in rete o associazioni di volontariato o privati presenti sul territorio. L individuazione dei volontari potrà avvenire: - mediante specifico avviso pubblico; - attraverso l albo de volontari singoli istituito presso la Struttura Welfare Locale dell Unione Terre di Castelli; - attraverso i bandi del Servizio Civile Volontario. ART. 8 TAVOLO DI LAVORO PERMANENTE Si prevede almeno un incontro annuale del tavolo di lavoro che si è istituito per la stesura del presente protocollo allo scopo di attivare un costante controllo e una puntuale verifica circa l operatività di quanto previsto dallo stesso ART. 9 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI I dati degli alunni possono essere utilizzati per le finalità istituzionali dai soggetti firmatari del presente protocollo, così come previsto dalla legge. In questo senso non è necessaria l acquisizione del consenso da parte della famiglia dell alunno. ART VALIDITA E DURATA Il presente protocollo ha validità triennale, a far data dalla delibera della Giunta dell UTC e del Comune di Montese, fatte salve eventuali modifiche alla normativa vigente. Nell arco del triennio il protocollo può essere rivisto previo accordo tra i soggetti firmatari. Firme 5

6 ALL. 1 Alla c.a. del Dirigente scolastico dell istituto Oggetto: segnalazione Alunno Residente a. Via Classe frequentata Tipologia di problematica rilevata Es: disagio economico: famiglia a rischio sfratto utenze staccate, ecc... Ulteriori informazioni.... Tipologia di informazioni richieste alla scuola Es. adeguatezza dell abbigliamento, del materiale scolastico, della cura e pulizia della persona. Presenza dei genitori alla vita scolastica dei figli. Elementi che possano far pensare a sofferenze fisiche dovute a mancanza di alimenti, freddo, ecc. Verifiche: Es. Si richiede un incontro tra assistente sociale e insegnanti immediatamente dopo la segnalazione; altri incontri in corso d anno se necessari Note utili Es. si richiede aggiornamento immediato laddove l alunno interrompa la sua frequenza scolastica Assistente sociale di riferimento, se già individuato (tel. ed indirizzo di posta elettronica):. Educatore professionale di riferimento, se già individuato (tel. ed indirizzo di posta elettronica) Data Il Responsabile SSP All. 2 6

7 Al Responsabile del SSP Unione Terre di Castelli Fax Oggetto: segnalazione Alunno Residente a. Via Classe frequentata Tipologia di problematica rilevata Es: disagio economico/sociale: famiglia con utenze staccate, la mamma comunica di essere seguita dal CSM per crisi depressive, ecc. Si richiede se il nucleo familiare è già seguito dal SSP e quali interventi sono stati attivati a favore del minore e/o del suo nucleo familiare. Verifiche: Es. Si richiede un incontro con l assistente sociale responsabile del minore.. Note utili Eventuali nominativi di insegnanti di riferimento se già individuati.. L alunno/a è in carico al servizio di Neuropsichiatria Infantile, distretto di Vignola, ed è seguito dal dott.. NB. Il dott. è a conoscenza della presente segnalazione, inviata tramite. Data Il Dirigente Scolastico 7

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