Groppello, l autoctono della Valtènesi

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1 Groppello, l autoctono della Valtènesi INQUADRAMENTO GENETICO Indagini territoriali e caratteristiche varietali Risposte a diversi metodi di vinificazione Quaderni della Ricerca n. - novembre

2 Sperimentazione condotta nell ambito del progetto di ricerca n. Groppello: valorizzare il vitigno autoctono attraverso lo studio della variabilità di origine genetica ed ambientale e delle attitudini enologiche - GAVE (d.g.r. aprile 8 n. VIII/9 - Piano per la ricerca e lo sviluppo 8). Testi a cura di: Marco Tonni, Anna Piotti, Eduardo Rizzi Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia Foto a cura di: Anna Piotti, Marco Tonni Hanno realizzato le attività sperimentali: Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia Referente: Dott. Agr. Marco Tonni tonni@centrovitivinicoloprovinciale.it Per Informazioni: Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura U.O. Interventi per la competitività e l innovazione tecnologica delle aziende Struttura Ricerca e innovazione tecnologica Via Pola / - Milano Tel: fax agri_ricerca@regione.lombardia.it Referente: Rossana Tonesi - tel Rossana_Tonesi@regione.lombardia.it Copyright Regione Lombardia

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4 Groppell Groppello L autoctono della Valtènesi Inquadramento genetico: varietà, genotipi, cloni Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali Risposte a diversi metodi di vinificazione Lavoro realizzato e finanziato dal Consorzio di Tutela del Garda Classico e dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia. Cofinanziato dal Fondo per la Ricerca della Regione Lombardia per gli anni 8-9. Si ringraziano per la fattiva collaborazione tutte le Aziende citate nel testo e i componenti del Comitato tecnico appositamente creato: Paolo Turina, Enol. Giuseppe Piotti, Enol. Mattia Vezzola, Sante Bonomo, Dott. Pierluigi Villa. Si ringraziano Regione Lombardia, ERSAF Lombardia, Ente Vini Bresciani, Istituto Mediterraneo di Certificazione per i dati forniti. Si ringraziano l Enol. Giuseppe Piotti e il Dott. Agr. Pierluigi Villa per i loro contributi ai testi introduttivi dei capitoli e. Si ringrazia Oenoitalia per il sostegno alla sperimentazione.

5 Regione Lombardia Consorzio di Tutela del Garda Classico Da sempre la Direzione Generale Agricoltura supporta e incentiva la realizzazione di attività di ricerca sperimentale e applicata, al fine di permettere la crescita qualitativa e tecnica dei diversi settori agricoli. Il Progetto Groppello: valorizzare il vitigno Autoctono attraverso lo studio della Variabilità di origine genetica ed ambientale e delle attitudini Enologiche - GAVE, nato dalla collaborazione tra Consorzio Garda Classico e Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, è stato ideato per rispondere all esigenza del mondo produttivo di conoscere in modo compiuto le caratteristiche e le potenzialità di quei vitigni autoctoni, chiamati Groppello, che rappresentano la storia, la tradizione e l anima della zona viticola del Garda Classico, sulla sponda bresciana dell omonimo lago. Al fine di fare chiarezza sulla variabilità fenotipica, sulla risposta ambientale e sul comportamento enologico del vitigno, il progetto si è posto i seguenti obiettivi: indagare la variabilità del Groppello in funzione del biotipo e delle caratteristiche dell ambiente di coltivazione; definire le influenze di diversi sistemi di vinificazione sulle qualità del vino; divulgare le informazioni acquisite per garantire la crescita tecnica delle Aziende e l incremento qualitativo dei loro prodotti. I risultati della sperimentazione, illustrati in questo Quaderno della Ricerca, forniscono ai viticoltori gardesani utili strumenti per decidere consapevolmente percorsi tecnici e approcci strategici. Giulio De Capitani Assessore all Agricoltura Regione Lombardia La rivincita del Groppello : così titolava un articolo del Prof. Ottorino Milesi sul Giornale di Brescia del luglio 99, all indomani della pubblicazione - sulla Gazzetta Ufficiale 7 del ottobre 99 - del disciplinare che includeva il Groppello tra le denominazioni di origine controllata. La pubblicazione rendeva giustizia alla verità storicamente documentata da un agronomo intenditore come Agostino Gallo che nel lodava l impianto delle Cropelle nere morbide o dal Prof. Richini che nel 9 stimava la produzione delle Cropelle pari a tre quarti della intera produzione viticola della Valtènesi: VALTÈNESI e GROPPELLO rappresentavano già un binomio secolare inscindibile che il Consorzio Garda Classico sta oggi rilanciando con il disciplinare del Valtènesi DOC in corso di approvazione. Restava tuttavia sospesa una necessità ineludibile: fare chiarezza tra le diverse tipologie e denominazioni del vitigno Groppello quale premessa per raggiungere risultati qualitativi in grado di esaltarne le caratteristiche e le inconfondibili connotazioni organolettiche, per poi mettere mano ai vigneti e all aggiornamento delle tecniche enologiche, in presenza di interpretazioni disomogenee che ancora fanno discutere apprezzati viticoltori ed appassionati di questo vino prediletto. Serviva dunque avviarne la ricerca che qui ho l onore e il piacere di presentare, iniziata dal mio predecessore Paolo Turina, fortemente voluta da tutti i consiglieri del Consorzio, condotta con la collaborazione indispensabile e appassionata dei tecnici del Centro Vitivinicolo Provinciale della Provincia di Brescia, con il contributo economico della Regione Lombardia, con la collaborazione attiva delle aziende associate e della commissione tecnica del Consorzio: un grande lavoro di squadra di cui oggi possiamo andare fieri e del quale ringrazio anche a nome di tutti i produttori. Il Centro Vitivinicolo Provinciale ha concertato con il Consorzio e con le realtà produttive le esigenze di indagine e procedendo con rigore tecnico ha delineato le strategie operative. Sono state coinvolte le aziende nel territorio e le riunioni e gli incontri di degustazione sono stati aperti sempre a chiunque volesse parteciparvi, così da creare un ampio gruppo di lavoro e coscienza partecipativa. Il lavoro di ricerca ha portato a delineare le caratteristiche e le differenze tra i Groppello, sia dal punto di vista viticolo che enologico. Il quadro emerso è che il Groppello nelle sue diverse tipologie fornisce risposte diversificate secondo le annate, i terreni, il microclima, i metodi di vinificazione, i cloni e i presunti cloni finora selezionati. Perciò i viticoltori devono porre molta attenzione alle scelte agronomiche ed enologiche ed agli andamenti stagionali, ma hanno anche l importante opportunità di far risaltare l abilità dell uomo nell impiegare e dirigere con saggezza gli strumenti naturali a disposizione. Grazie ai risultati dello studio, i viticoltori possono ora consapevolmente decidere strategie migliori per conseguire i risultati enologici desiderati, considerando i comportamenti dei vitigni e dei diversi cloni nelle svariate microaree del territorio e le diverse possibili strategie di vinificazione. I dati raccolti sul Groppello sono moltissimi e ad esempio per quanto riguarda il comportamento dei vitigni nelle diverse micro aree ancora in corso di interpretazione. Inoltre altri cloni, tecniche agronomiche ed enologiche ancora attendono di essere esplorate e potrebbero dare ulteriori interessanti risultati. Come Ottorino Milesi concludo con il motto dei viticoltori di Puegnago - se insisti e resisti raggiungi e conquisti - auspicando che la ricerca prosegua ininterrottamente per anni per trasmettere a nipoti e pronipoti risultati utili e storicamente tangibili a tutela delle tradizioni vitivinicole della Valtènesi e della splendida Riviera del Garda. Sante Bonomo Presidente del Consorzio di Tutela del Garda Classico

6 Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia SOMMARIO Il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, da sempre sostenuto dall Assessorato Agricoltura della Provincia di Brescia, CCIAA di Brescia e Istituzioni Agrarie Raggruppate, svolge dal lontano 97 (e dal 98 con l attuale denominazione) un ruolo fondamentale di congiunzione tra il mondo Produttivo e quello Tecnico e Scientifico. Attraverso innumerevoli collaborazioni di lunga data rivitalizzate da continue e nuove sinergie con Enti locali, Regionali e Nazionali, il Centro promuove attività di ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica a beneficio del settore vitivinicolo e di altri settori dell agricoltura. Un Centro che voglia eccellere per qualità e possa aspirare ad essere stimato dal mondo produttivo, deve essere in grado di tracciare le direttrici per una evoluzione tecnica e operativa per la grande maggioranza delle Aziende, ma anche di stimolare la proficua discussione e lo sviluppo di un dibattito continuo riguardo a tematiche tecniche, ambientali, economiche. Il Progetto GAVE è conosciuto da tutti sul territorio con il più orecchiabile nome di Progetto Groppello e la trasformazione del suo nome ad immedesimarsi nella Varietà è sintomatica testimonianza delle aspettative del mondo produttivo riguardo agli esiti del Progetto. Esso nacque e crebbe dal Territorio, attraverso un processo di fusione tra le esigenze dei Produttori e le proposte dei Tecnici, per svilupparsi in un lavoro che ebbe ben chiari fin da subito obbiettivi, costi e tempi di realizzazione e conclusione. Questo lavoro ambisce a fornire elementi concreti e sufficientemente completi riguardo ai vitigni autoctoni della sponda bresciana del Lago di Garda, da sempre coltivati e custoditi nel fulcro della zona chiamata Valtènesi, che rispondono ai nomi di Groppello Gentile e Groppello di Mocasina. Per la prima volta si analizzano approfonditamente gli adattamenti territoriali, le interazioni ambientali e le potenzialità enologiche dei Groppello, oltre che tracciare un esaustivo riassunto delle ampie conoscenze genetiche già in essere e puntualizzare alcuni aspetti dell inquadramento pedologico realizzato anni fa. Lo strumento di una conoscenza che diversamente o privatamente le Aziende non potrebbero mai conseguire, viene in questo modo messo a disposizione di chi vorrà fruirne per migliorare la propria preparazione e operare le proprie scelte produttive in modo oculato e ragionato. Questo lavoro non vuole essere un punto di arrivo, ma di partenza, da portare ad esempio di come, seppur con mezzi misurati, ma con buon coordinamento e molto impegno, si possano ottenere risultati apprezzabili e divulgabili, a beneficio di tutto il settore, in modo da garantirne una crescita qualitativa ed organica. Varietà, genotipi, cloni Capitolo.... Varietà, genotipi, cloni..... Oggetto ed obbiettivi dello studio..... Le analisi statistiche..... Materiali e metodi Risultati e commenti..... Considerazioni... Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali Capitolo.... Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali..... Oggetto ed obbiettivi dello studio..... Le sostanze polifenoliche..... Materiali e metodi..... Risultati e commenti..... Considerazioni... Risposte a diversi metodi di vinificazione Capitolo.... Risposte a diversi metodi di vinificazione..... Oggetto ed obbiettivi dello studio..... Materiali e metodi..... Risultati e commenti..... Considerazioni... Considerazioni finali... Appendice... Bibliografia... 9 Gian Francesco Tomasoni Assessore all Agricoltura Provincia di Brescia Presidente del Centro Vitivinicolo Mauro Tognoli Vicepresidente del Centro Vitivinicolo Allegati: Carta dei suoli ERSAF Metodi per la visualizzazione del colore

7 Piano dell opera Introduzione Riassumiamo di seguito il piano generale della presente pubblicazione Groppello L autoctono della Valtènesi Introduzione generale Questo lavoro è nato da una proficua intesa tra il Consorzio di Tutela del Garda Classico e il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia durante le stagioni e 7 e si è ampliato e concluso con le vendemmie 8-9 grazie alle possibilità offerte dal Piano della Ricerca della Regione Lombardia. Partendo dall analisi delle esigenze del settore e delle conoscenze esistenti, si è definito un programma comune che aveva come obbiettivi conoscere meglio i Groppello (Groppello Gentile e Groppello di Mocasina) coltivati nella zona bresciana del Lago di Garda e in particolare in Valtènesi e fornire alle Aziende quelle informazioni che permettessero loro di scegliere strategie viticole ed enologiche a partire da elementi conoscitivi consolidati sulla base di risultati della ricerca. Conoscere per decidere consapevolmente: questa frase riassume l obbiettivo principale e lo spirito che ha animato la commissione tecnica di indirizzo generale ed il gruppo di lavoro che ha condotto le ricerche (Tab. ). Non si trattava di individuare il miglior metodo di vinificazione o il miglior Groppello, il più adatto territorio o il clone più qualitativo, bensì di fornire alle Aziende gli strumenti conoscitivi per decidere dove e come operare per ottenere i risultati enologici più consoni alle aspettative del proprio mercato. Infatti, nel territorio bresciano del Lago di Garda a partire dai Groppello si ottengono vini rosati, rossi di pronta beva e rossi da medio invecchiamento, a seconda che il vitigno venga vinificato in uvaggio o in purezza, raccolto presto o tardi. Sarebbe pertanto una forzatura proporre una ricetta per ogni vino, oltre che un limite conoscitivo per le Aziende accettare senza spirito critico un tale responso. La commissione tecnica di indirizzo generale Il gruppo di lavoro Sante Bonomo Presidente Consorzio Garda Classico Marco Tonni. Inquadramento genetico: varietà, genotipi, cloni. Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali. Risposte a diversi metodi di vinificazione Paolo Turina Produttore, responsabile tecnico del Consorzio e Presidente di commissione Anna Piotti Marco Tonni Consulente CVP, Agronomo Eduardo Rizzi Pierluigi Villa Consulente CVP, Agronomo Altri collaboratori saltuari Giuseppe Piotti Consulente privato, Enologo. Oggetto ed obbiettivi dello studio. Le analisi statistiche. Materiali e metodi. Risultati e commenti. Considerazioni. Oggetto ed obbiettivi dello studio. Le sostanze polifenoliche. Materiali e metodi. Risultati e commenti. Considerazioni. Conclusioni. Oggetto ed obbiettivi dello studio. Materiali e metodi. Risultati e commenti. Considerazioni Mattia Vezzola Produttore, Enologo Riteniamo che questo lavoro rappresenti un punto fermo nella conoscenza dei vitigni Groppello, perché riassume i punti chiave di quanto già realizzato ed analizza approfonditamente le caratteristiche del vitigno, le sue risposte ai siti di coltivazione ed ai diversi metodi di vinificazione. Potrà anche essere base per ulteriori indagini, in particolare se si volessero cogliere aspetti più dettagliati del rapporto vitigno-ambiente o del comportamento dei Groppello in uvaggio. Considerazioni preliminari Sotto il nome Groppello sono registrate al catalogo nazionale delle varietà due diverse varietà: il Groppello Gentile ed il Groppello di Mocasina. La sinonimia, la coincidenza del territorio di coltivazione ed il fatto che storicamente non si siano mai distinte le due varietà in vinificazione, utilizzando indifferentemente l una o l altra per ottenere i vini non differenziati, fa sì che in Valtènesi si parli di Groppello come se fosse una sola varietà. A prescindere dalle precisazioni riportate nello specifico capitolo sull inquadramento genetico, possiamo per ora e per semplicità parlare di Groppello come una varietà autoctona, le cui caratteristiche viticole ed enologiche verranno successivamente approfondite in queste pagine, diffusa localmente sulla sponda bresciana del Lago di Garda per una superficie complessiva di oltre ettari (fonte dati: SIARL Regione Lombardia). Si deve considerare che, a fronte di questa estensione non particolarmente importante, il Groppello è comunque il vino più rappresentativo del Garda Classico, la varietà entra come componente principale anche nelle tipologie Garda Classico Chiaretto, Rosso, Rosso Superiore, ed è coltivata da praticamente tutte le Aziende vitivinicole della sponda occidentale del Garda. Proprio per questa fondamentale importanza vitivinicola, le sue caratteristiche genetiche sono state studiate dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia negli ultimi anni, in collaborazione con vari Enti ed Istituti di Ricerca. Le sue caratteristiche agronomiche e le migliori tecniche di coltivazione sono state messe a punto e divulgate, in particolare nell ultimo decennio, sempre a cura del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia nell ambito dei progetti di assistenza tecnica in viticoltura, rivolti alle Aziende Bresciane. 7

8 Tuttavia, manca uno studio territoriale per la valutazione comportamento del Groppello nelle varie zone dell areale, così come manca la conoscenza approfondita delle caratteristiche dei cloni presenti sul mercato e dei presunti cloni che potrebbero essere a breve omologati. A livello enologico, un importante aspetto da considerare è che il Groppello è una varietà molto particolare per la sua dotazione polifenolica non certo ricca e per l impatto che questa caratteristica ha sul vino che viene prodotto, che risulta sempre gradevole, ma spesso carente in struttura o complessità e con limitata attitudine all invecchiamento. Ciò ha indotto i viticoltori del Garda a ricercare sovente schemi di vinificazione innovativi o alternativi ai tradizionali e comunque a personalizzare le vinificazioni secondo le proprie abitudini o convinzioni, ma senza il supporto di dati della ricerca specifici per le varietà Groppello. Obbiettivi Possiamo quindi riassumere gli obbiettivi principali di questo lavoro come segue.. Conoscere il comportamento del Groppello (o, meglio, dei Groppello ) a livello territoriale. Indagare meglio le differenze viticole ed enologiche tra le due varietà in parte omonime (Groppello Gentile e Groppello di Mocasina). Valutare l influenza di diversi metodi di vinificazione sulle caratteristiche dei vini da Groppello.. Verificare le differenze viticole ed enologiche tra alcuni cloni omologati e altri in collezione ed omologabili, coltivati nello stesso ambiente, per accertarne il loro valore vitienologico. Il metodo di lavoro Il coinvolgimento delle Aziende è stato ritenuto uno dei passaggi fondamentali per garantire l ottenimento dei risultati e la loro divulgazione sul territorio. Per questo si sono contattate e coinvolte numerose Aziende, condividendo con loro la scelta dei vigneti, e le degustazioni dei vini sono sempre state realizzate in doppio, sia con una commissione tecnica che con incontri aperti ai produttori durante i quali veniva relazionato il progredire del lavoro. 8% % % Produzioni per tipologia di vino della D.O.C. Garda 7% % Bianco 9% Chiaretto Groppello Groppello Riserva Novello Rosso 9% Rosso Superiore Prodotto TIPO VINO Sup Destinata Q.tà Kg. Prod Q.tà Lt. Prod Bianco 7 78 Chiaretto Groppello Groppello Riserva 77 8 Novello, 7 Rosso Rosso Superiore 9, Totale complessivo Superficie iscritta Kg Uva prodotta L vino prodotto GROPPELLO GROPPELLO RISERVA Totale complessivo La diffusione del Groppello GROPPELLO DI MOCASINA GROPPELLO GENTILE Comune Ettari N Ceppi Ettari N Ceppi Ettari totale N Ceppi totali Puegnago sul Garda 7,8 8 9, ,8 77 Polpenazze del Garda 7, 9,9 879,7 Manerba del Garda, 9, 7 8,79 79 Desenzano del Garda,8 9, 9,887 9 Calvagese della Riviera 8,8 8, 78,9 8 Lonato del Garda, 8,977 98, 9 Muscoline,,89, 8 Moniga del Garda, 79 7,9 9 7,8 8 Bedizzole,9 9,97 8, 9 Padenghe sul Garda,9 877,899 79,89 9 San Felice del Benaco,9 7,8 9,7 898 Gavardo, 99 9,98 797,8 78 Roè Volciano,8, 8, 8 Salò,, 77, 7 Pozzolengo,,8 88, Soiano del Lago,,98 99,8 97 Villanuova sul Clisi, 9,7 7,9 7 Botticino,,89 9, 8 Sirmione,7 97,7 97 Castenedolo,8 8,8 8 Prevalle,7 8,8 7,7 8 Rezzato,, Brescia,7 9,7,9 Nuvolera,8 97,8 97 Serle, 8, 8 Castegnato,9 79,9 79 Barghe,7 9,7 9 Collebeato,, Gargnano,9,9 Vobarno,8,8 Ome,78,78 Remedello,9 7,9 7 Caino,, Breno, 8, 8 Totale complessivo,87 7,78, 799 fonte: SIARL Regione Lombardia 8 9

9 CAPITOLO Varietà, genotipi, cloni Varietà, genotipi, cloni.. Oggetto ed obbiettivi dello studio..... Le analisi statistiche..... Materiali e metodi Agrometeorologia Il vigneto scelto Analisi del suolo Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi Rilievi agronomici Analisi delle uve Analisi statistiche Vendemmia e Vinificazioni Analisi sulle Uve Analisi sui vini Analisi statistiche Degustazioni Analisi statistiche..... Risultati e commenti Agrometeorologia Il vigneto scelto Analisi dei suoli Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi Rilievi agronomici Analisi sulle Uve Vendemmia e vinificazioni..., Analisi sulle Uve Analisi sui vini Le sostanze polifenoliche nei vini Degustazioni Interazioni..... Considerazioni... Pretendere di far risalire storicamente il Groppello, oggi coltivato in Valtènesi ed altrove in Riviera del Garda, a nobili origini etrusche, romane o barbariche d alto medioevo, significa giocare d intuizione peraltro senza testimonianze certe o validi raffronti oggettivi. Gli ampelografi italiani si sono spesso cimentati nel tentativo di dare qualche razionale correlazione fra le varie denominazioni di Groppello e la corrispondente realtà viticola. Gli accostamenti che ne sono scaturiti nel contesto di vitigni disparati, depongono a favore ancor più dell etimologia di natura morfologica della dizione Groppello. Con questo nome infatti sono state indicate di volta in volta, e in tempi e zone diverse, viti assai dissimili con frutti addirittura bianchi aventi peraltro sempre in comune il grappolo compatto a forma cilindroconica, con ali poco o punto pronunciate ed acini serrati. Il Molon, 9, elenca sinonimi di un Groppello bianco rispondenti ai nomi di Gropel, Gropel Cremones, Pignola bianca veronese e Gropela bianca e ben nove tipi di Groppello nero coi nomi di Groppello, Grapello, Gallazzone, Gropel, Gropel fi, Gropel Cremones, Grupela Veronese, Groppel e Grupello nero, rifacendosi ad una vasta bibliografia che parte da Agostino Gallo (99/7) e prosegue col Soderini () con l Acerbi (8) col Mendola (88) con l Incisa (89), con il Di Rovasenda (877) col Goethe H. (878), col bollettino del Ministero dell Agricoltura del 88 (XVI) e poi ancora col Goethe (887) e il Di Rovaseda (887) col Tamaro (89) col Tamaro e Cuzzoni (898) e col Tamaro e Vermorel (9). Italo Cosmo e Fabio Sardi nello studio ampelografico avviato per conto del MAF nel 9, accennano anche ad una pignola nera di Valtellina che ha in comune con i Groppelli compattezza del grappolo. Il tutto a conferma che la denominazione Groppello e le sue plurime variazioni dialettali geografiche, sostanzialmente si rifanno ai caratteri morfologici del grappolo e quindi di volta in volta attribuite nel tempo (a partire dal XIII secolo e dal XVI in forma storicamente dimostrata) a vitigni diversi. Un caso di palese omonimia ortografica, non suffragata da corrispondenza ampelografica, è certamente quello del Groppello di S. Stefano a cui Cosmo e Sardi hanno dedicato una cospicua monografia. Già Pier Giovanni Garoglio aveva descritto questo vitigno dopo averne individuata la presenza in Provincia di Massa mentre i due autori dianzi citati ricordano un Groppello della Val di Non a loro avviso lo stesso che sotto il nome Groppello di S. Stefano si ritrova in provincia di Brescia. E più oltre nel loro testo: dai caratteri ampelografici che il Marzotto riporta (opera citata), il Groppellone non sarebbe altro che una modificazione ambientale del Groppello della Val di Non, nel bresciano divenuto ad un certo momento Groppello di S. Stefano. E poiché dai nostri rilievi in sito il Groppellone sarebbe risultato una modificazione del Groppello Gentile, non si esclude che si sia creata una certa confusione per cui certi viticoltori chiamano Groppello Gentile quello che altri chiamano Groppello di S. Stefano e viceversa. La cosa più strana peraltro è che nella stessa monografia furono dettagliatamente descritte tanto le caratteristiche del Groppello di Santo Stefano che del Groppello Gentile mettendo ben in evidenza le pur macroscopiche differenziazioni morfologiche esistenti e ancor più le caratteristiche organolettiche assai dissimili dei rispettivi vini derivati. Da premesse e giudizi, basati su supposizioni, si giunge peraltro a conclusioni del tutto contraddittorie e non certo chiarificatrici rispetto alle classiche conoscenze del Groppello tradizionale della Riviera del Garda. Ma per scendere ai dettagli della storia locale, è giocoforza rifarsi ad Agostino Gallo che nel dialogo fra Vincenzo Maggi e Giovan Battista Avogadro fa proporre al primo la secca domanda: Quali viti sono migliori tra noi per fare delle uve assai? Esemplare e chiarissima la risposta dell Avogadro. Lodo primamente, che si piantino le uve Cropelle Nere Morbide per renderne più delle gentili, le quali stanno bene accompagnate con tutte le altre uve nere e bianche. Vero è che le Cropelle gentili sono più delicate da mangiare e fanno miglior vino delle morbide, benché sia poco, ma patiscono i mali tempi e la fersa. Poi sono mediocremente buone le vernacce nere perocché non fallano a produrre frutto assai. Ma il proprio loro è da compagnarle con le Trebbiane bianche o con le Croppelle dette che altramente non farebbero vino saporito, né potente, e sarebbe anche carico di colore.

10 Un inquadramento finalmente chiaro Anche il Bacci scrive che nella plaga di Franciacorta fino alle rive del lago d Idro era celebre il Groppello ottenuto dalle uve omonime simili alle pignole, che dava un vino gradevole e potente, esportato dentro otri in Germania. Una testimonianza importante è riferita dal Marzotto (9) che riporta integralmente le notizie direttamente fornitegli dal professor Richini che afferma: «In Valtenesi si dinstinguono due qualità di Groppello nero: uno è chiamato Groppello Gentile (detto in dialetto anche fino) e l altro è chiamato Groppellone. Differenziano questi due Groppelli soprattutto nel grappolo; quello Gentile ha il grappolo piuttosto spargolo; il Groppellone ha grappolo, invece, serrato, un po più grosso sempre però conico. Nel Groppello Gentile il picciolo è più lungo mentre le foglie sono poco o punto lobate; a differenza del Groppellone le cui foglie sono sempre lobate (- lobi). Il Groppello detto Moliner non è altro che un Groppello Gentile. Si chiama Moliner precisamente per il colore più chiaro dei suoi tralci. Il Groppello Mocasina è un altra subvarietà che ha somiglianze col Groppellone, i suoi acini sono però un po più duri e dà un vino meno garbato, grosso». Fa seguito una dettaglia descrizione del Groppellone. Il Marzotto inviò una copia del volume citato al Richini e questi di suo pugno aggiunse al Groppello di Mocasina il carattere acini più piccoli rispetto a quelli del Groppellone. Come si può osservare molteplici sono state le descrizioni riguardanti i Groppelli la più fedele delle quali è ancora quella del Richini che si avvicina molto alla spiegazione del problema. Le descrizioni da noi effettuate su un vasto numero di presunti cloni delle suddette varietà ha portato alla individuazione e alla caratterizzazione di questi vitigni così come è stata proposta in questo studio. Secondo i nostri rilievi il Groppellone non è altro che un biotipo del Groppello Gentile che si differenzia da questo sostanzialmente per la dimensione del grappolo. Il Groppello di Mocasina, che si differenzia dal precedente soprattutto per la tomentosità dell apice e della pagina inferiore della foglia, non a caso è detto Moliner (mugnaio, quindi infarinato, imbiancato) e dalla forma del grappolo praticamente sempre con un ala, ha come sinonimo il Groppello S. Stefano risultato assolutamente identico. Testo introduttivo a cura di Pierluigi Villa Dal precedente testo si rileva come le sinonimie nate dalla tradizione e le discrepanze di valutazione in merito ai nomi dei Groppello ed alle loro corrispondenze di biotipo o di varietà riportate da vari autori storici non chiarissero definitivamente l inquadramento genetico. Da una indagine del 99 (P. Villa e G. Tedesco) dove si è effettuata la comparazione isoelettroforetica delle proteine degli apici radicali, si sono potute individuare oggettive differenze tra Groppello di Mocasina (e di Santo Stefano ) da un lato e Groppello Gentile dall altro, a loro volta apparentemente differenti dai Groppellone. Per contro l analisi isoelettroforetica dell attività isoenzimatica della fosfatasi acida degli apici radicali non differenziava tra loro i vari Groppello. La medesima analisi dell attività di esterasi differenziava i Groppellone con il grappolo alato ed i Groppello Gentile e di Mocasina dal resto della popolazione dei Groppellone valutati. Tuttavia tale studio partiva da materiale raccolto con una corrispondenza varietale incerta e quindi non permetteva valutazioni chiare e definitive. Anche il libro di Calò et. al. () che fa riferimento al Registro Nazionale, riporta ancora la sinonimia tra Groppello gentile e Groppello della Val di Non. Maggiore chiarezza si riscontra finalmente grazie ad un lavoro di Scienza e Valenti (999) dove il Groppello Gentile raccoglie tra i sinonimi le voci Groppello comune, fino e Groppellone, ed è distinto dal Groppello di Mocasina con i relativi sinonimi Groppello molinèr e di S. Stefano. Il Groppello Gentile si caratterizza per l apice del germoglio semiaperto, pressoché glabro o al più leggermente vellutato e di colore giallo bronzato, il seno peziolare ad U poco aperto e a volte chiuso, foglia glabra sia nella pagina superiore che inferiore, spesso trilobata, superficie del lembo ondulata o leggermente bollosa. Grappolo compatto o molto compatto, conico-cilindrico senza ali. Acino sferoidale, colore blu violetto, buccia sottile, sapore neutro, PMG g. Il tipo Groppellone è da attribuirsi a varianti ambientali. Il Groppello di Mocasina, detto molinèr (mugnaio) per l apice tormentoso, leggermente lanuginoso, semiaperto, verde biancastro, ha foglia spesso quinquelobata, seno a U spesso delimitato dalle nervature, pagina superiore glabra con lembo poco bolloso e pagina inferiore vellutata. Grappolo di media grandezza, cilindrico o cilindrico-conico, talvolta alato, molto compatto. Acino sferico, blu nero, pruinoso, sapore neutro. PMG 9 g. Questo inquadramento è stato definitivamente ed inequivocabilmente confermato dal lavoro di Costantini et. al. (), che ha cercato di chiarire cosa siano, da una parte, il Groppello di S. Stefano, ritenuto da alcuni autori coincidente con il Groppello della Val di Non e da altri con quello di Mocasina, e dall altra, il Groppello gentile e il Groppellone. L analisi molecolare del DNA permette di ottenere un profilo genetico unico del materiale in esame, che può essere utilizzato per l identificazione specifica. Lo stesso risultato non può essere assicurato dai tradizionali approcci descrittivi delle cultivar basati su ampelografia e ampelometria che, fondandosi sull osservazione di caratteri fenotipici, possono essere influenzati da fattori ambientali, di sviluppo e dalla soggettività dell analisi. Tra le tecniche che utilizzano marcatori del DNA per la caratterizzazione varietale e la definizione di relazioni genetiche tra i vitigni, la più informativa si basa sui marcatori molecolari microsatelliti amplificati via PCR. Gli autori giungono alle seguenti conclusioni: Tutti i campioni provenienti dalla Val di Non (Revò), presentano lo stesso profilo caratteristico di marcatori molecolari, che li distingue dalle altre accessioni analizzate. Essi possono quindi essere considerati individui appartenenti alla stessa varietà. Questo materiale può essere chiamato Groppello di Revò. Il Groppello gentile e il Groppellone costituiscono un unica varietà. L identità dei loro profili dimostra l origine del materiale dallo stesso seme. Le due tipologie potrebbero dipendere da influenze delle diverse aree di coltivazione o essere imputate all esistenza di diversi cloni. Non vi è stretta parentela con il Groppello di Revò. Il Groppello di Mocasina coincide con il Groppello di S. Stefano, anche se al registro nazionale delle varietà questi sono iscritti separatamente, ed è detto molinèr per la tomentosità dell apice, a differenza di come sopra riportato dal Marzotto per affermazione di Richini. Il Groppello di Mocasina è geneticamente diverso dai precedenti, anche se mostra analogie genetiche maggiori verso il Groppello gentile che verso il Groppello di Revò.

11 Scheda ampelografica del Groppello Gentile Fonte: Villa et al, 997 (Codici dei caratteri descrittivi secondo OIV) Con Groppello Gentile si fa riferimento anche ai sinonimi Groppello fine per la tipologia a bacca piccola e Groppellone per quella a grappolo grande. GERMOGLIO, - cm Forma dell estremità, semiaperta () Distribuzione della pigmentazione antocianica sull apice, assente () Intensità della pigmentazione antocianica dell estremità, nulla o molto leggera () Densità dei peli striscianti (lunghi) sull apice, nulla o molto leggera () Densità dei peli diritti (corti) sull apice, nulla o leggerissima () - Colore dell apice (escluso gli antociani), giallo dorato () - Asse del germoglio, eretto () Foglioline apicali (le prime tre a partire dall apice) - Aspetto del lembo, spiegato () - Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima () - Densità dei peli diritti (corti), assenti () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo dorato () Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre) - Aspetto del lembo, leggermente a doccia () - Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima () - Densità dei peli diritti (corti), assenti () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo dorato () GERMOGLIO, alla fioritura Portamento (su tralcio non palificato), semiricadente (7) 7 Colore della faccia dorsale degli internodi, verde () 8 Colore della faccia ventrale degli internodi, verde () 9 Colore della faccia dorsale dei nodi, verde () Colore della faccia ventrale dei nodi, verde () Densità dei peli diritti (corti) sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti (corti) sugli internodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti (lunghi) sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti (lunghi) sugli internodi, nulla o leggerissima () Pigmentazione antocianica delle gemme, leggera () CIRRI Distribuzione sul tralcio, discontinua () 7 Lunghezza, medio lunghi (/7) - Tipo, quadrifido () FOGLIA GIOVANE (prime sei figlie dell apice, alla fioritura) Colore della pagina superiore, verde () Intensità della colorazione antocianica delle foglie distali, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti (corti) tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti sulle nervature principali della pagina inferiore, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti sulle nervature principali della pagina inferiore, nulla o leggerissima () APICE (Figure ) - Forma dell estremità, semiaperta () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Intensità della pigmentazione antocianica all estremità, nulla o molto leggera () - Densità dei peli striscianti (lunghi) sull apice, nulla o molto leggera () - Densità dei peli diritti (corti) sull apice, nulla o leggerissima () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () - Asse del germoglio, eretto ()

12 89 Pelosità diritta sulle nervature principali della pagina superiore, assente () - Densità dei peli striscianti sulla pagina superiore, nulla () - Densità dei peli diritti sulla pagina superiore, nulla () 9 Densità dei peli striscianti sul picciolo, nulla o leggerissima () 9 Densità dei peli diritti sul picciolo, nulla o leggerissima () 9 Lunghezza del picciolo, corto-medio () 9 Lunghezza del picciolo in rapporto alla nervatura media, uguale () - Grossezza del picciolo, medio-grosso () - Sezione trasversale del picciolo con canale, evidente () TRALCIO ERBACEO - Sezione trasversale, circolare () - Contorno, leggermente rugoso () - Tomentosità, liscio () - Distribuzione del tomento, assente () - Colore, verde con striature () - Diffusione del colore, solo su internodi () Figura. Apice di Groppello Gentile Figura. Foglia di Groppello Gentile Foglioline apicali (le prime tre a partire dall apice) - Aspetto del lembo, a doccia semiaperto () - Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima () - Densità dei peli diritti (corti), nulla o leggerissima () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre) - Aspetto del lembo, spiegate () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () FOGLIA ADULTA (Figure ) Taglia, media () Lunghezza, corta () 7 Forma del lembo, cordiforme rettangolare (/) 8 Numero dei lobi, tre-cinque (/) 9 Colore della pagina superiore del lembo verde scuro (7) 7 Pigmentazione antocianica delle nervature principali della pagina superiore del lembo, nulla o leggerissima () 7 Pigmentazione antocianica delle nervature principali della pagina inferiore del lembo, nulla o leggerissima () 7 Depressione sulla pagina superiore del lembo (tra le nervature secondarie e terziarie), assente () 7 Ondulazione del lembo tra le nervatura principali o secondarie, generalizzata () 7 Profilo del lembo (taglio trasversale), a gronda () 7 Bollosità della pagina superiore del lembo (tra le nervature d ultimo ordine), leggera () 7 Forma dei denti, un lato concavo ed uno convesso () 77 Lunghezza dei denti, corti () 78 Lunghezza dei denti in rapporto alla larghezza della loro base, corti () 79 Forma del seno peziolare, da poco aperto a chiuso (/) 8 Forma della base del seno peziolare, sagomata a U () 8 Particolarità del seno peziolare, fondo spesso limitato da nervatura nel punto peziolare () 8 Forma dei seni laterali superiori, aperto () 8 Forma della base dei seni laterali superiori, sagomati a U () 8 Densità dei peli striscianti tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () 8 Densità dei peli diritti tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () 8 Densità dei peli striscianti sulle le nervature della pagina inferiore, leggera () 87 Densità dei peli diritti sulle le nervature della pagina inferiore, media (/) 88 Pelosità strisciante sulle nervature principali della pagina superiore, assente () SARMENTO (tralcio legnoso dopo la caduta delle foglie) Sezione trasversale, circolare () Superficie, striata () Colore generale, bruno rossiccio () - Distribuzione del colore, uniforme () - Superficie, non pruinosa () lenticelle, assenti () - Corteccia, aderente () - Lunghezza, media () - Consistenza, mediamente robusto-elastico () - Aspetto, abbastanza ramificato () - Nodi, globosi evidenti () Densità dei peli diritti sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti sugli internodi, nulla o leggerissima () - Diffusione della tomentosità, parzialmente diffusa () - Colore del tomento, tendenzialmente bianco () - Gemme, coniche () - Gemme, mediamente evidenti () - Cercine peziolare, ben evidenti () - Cercine peziolare, sporgente () TRONCO - Aspetto, mediamente robusto () INFIORESCENZA Sesso del fiore, ermafrodita () Livello d inserzione della prima infiorescenza, terzo o quarto internodo () Numero di infiorescenze per tralcio,.8 () Lunghezza dell infiorescenza prossimale, - cm () - Forma del bottone fiorale, cilindro piriforme (/) - Dimensione del bottone fiorale, piccolo () - Fertilità del fiore, autofertile () GRAPPOLO (Figure e ) Numero medio di grappoli per tralcio,.8 () Taglia lunghezza + larghezza,. cm () Lunghezza,.9 cm () - Forma del grappolo, cilindrico () - Forma del grappolo, non alato () Compattezza del grappolo, da compatto a molto compatto (7/9) Numero degli acini,. (/) Lunghezza del peduncolo,.9 cm () 7 Lignificazione del peduncolo, media () 7

13 Crescita dei germogli pronti, forte (/7) Lunghezza degli internodi, media () Diametro medio degli internodi, medio () Peso medio del grappolo, basso 78. g () Peso medio dell acino, basso.8 g () Produzione media di uva per ettaro, media kg () Tenore in zuccheri nel mosto, medio 8. % () Acidità totale del mosto, media. g/l in acido tartarico () RESISTENZE - Alle avversità climatiche, buona () - Agli agenti parassitari, buona () Figura. Grappolo di Groppello Gentile Figura. Grappolo di Groppello Gentile un tempo identificato erroneamente come Groppellone ACINO (Figure ) Grossezza,.-. mm () Lunghezza,. mm medio () Uniformità della grossezza, uniforme () Forma dell acino, circolare () Sezione trasversale, circolare () Colore dell epidermide, rosso-scura, violetta () Uniformità del colore dell epidermide, uniforme () 7 Pruina, medio forte () 8 Spessore della buccia, molto sottile (/) 9 Ombelico, apparente molto piccolo () Colorazione della polpa, non colorata () Intensità della colorazione della polpa, non colorata o leggermente () Succulenza della polpa, succosa () Rendimento in succo, elevato (7-7 %) (7) Consistenza della polpa, molle () Grado di consistenza della polpa, leggero () Particolarità del sapore, nessuna () 7 Classificazione del sapore, neutro () 8 Lunghezza del pedicello, corto. mm () 9 Separazione del pedicello, difficile () - Colore del pedicello, verde () - Cercine, evidente () - Colore del cercine, verde () - Lunghezza del pennello, medio () - Colore del pennello, poco colorato (/) Grado di separazione del pedicello, difficile () Presenza dei semi, presenti () - Numero medio dei vinaccioli per acino, () Lunghezza dei semi, medi () Peso medio di semi da acini della parte centrale di grappoli, medio () Scanalatura (striature) sulla faccia dorsale dei semi, assenti () FENOLOGIA Epoca di germogliamento, precoce () Epoca di fioritura, media () Epoca di invasatura, media () Epoca di maturazione fisiologica, media () Inizio dell agostamento, medio () Colore autunnale delle foglie, giallo () Vigore del tralcio, elevato (7) DIFFERENZE PRODUTTIVE TRA I BIOTIPI GROPPELLO GENTILE e GROPPELLONE Come già accennato, la differenza sostanziale tra i due biotipi riguarda la grandezza del grappolo. Si può infatti notare in Tabella che il biotipo Groppellone è caratterizzato da una produzione in chilogrammi per ceppo nettamente superiore, quasi il doppio rispetto al Gentile, nonostante il numero di grappoli per ceppo sia simile. Ciò è dovuto al fatto che i grappoli del Groppellone pesano circa centottantacinque grammi in più rispetto a quelli del Gentile. Figura. Acini di Groppello Gentile Tabella. Differenze produttive tra i biotipi Groppello Gentile e Groppello Gentile cosidetto Groppellone Caratteri Groppello Gentile Groppello Gentile Groppellone Numero gemme/ceppo.8 7 Fertilità gemme.8. Numero grappoli/ceppo.8 9 Produzione (kg/ceppo).7.9 Peso grappoli (g) 78. Zuccheri (%) ph.. Acidità titolabile (g/l).. Acido malico (g/l).. Acido tartarico (g/l).9.98 La chemiotassonomia, riferita al contenuto in antociani, si è rivelata molto importante per comprendere la somiglianza tra il Groppello Gentile e il Groppellone. Infatti, come mostrano le Figure 9 e, il contenuto in Antociani è pressoché identico. La Peonina è il pigmento dominante e precede la Malvidina (colorazione malva); seguono poi, a concentrazioni molto più basse, la Cianidina, la Petunidina e la Delfinidina. Gli esteri acetici e p-cumarici sono presenti in modeste quantità. 8 9

14 Figura. Cromatogramma di Groppello Gentile Figura 7. Cromatogramma di Groppellone - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () GERMOGLIO, alla fioritura Portamento (su tralcio non palificato), semiricadente (7) 7 Colore della faccia dorsale degli internodi, verde () 8 Colore della faccia ventrale degli internodi, verde () 9 Colore della faccia dorsale dei nodi, verde striato di rosso () Colore della faccia ventrale dei nodi, verde () Densità dei peli diritti (corti) sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti (corti) sugli internodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti (lunghi) sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti (lunghi) sugli internodi, nulla o leggerissima () Pigmentazione antocianica delle gemme, assente () CIRRI Distribuzione sul tralcio, discontinua () 7 Lunghezza, media () - Tipo, bifido () Legenda. = delfinina; = cianidina; = petunia; = peonina; = malvidina; - = - aciliate, nel corrispondente ordine di eluizione; - = - p-cumarate, nel corrispondente ordine di eluizione. Scheda ampelografica del Groppello di Mocasina Fonte: Villa et al, 997 (Codici dei caratteri descrittivi secondo OIV) Il Groppello di Mocasina si differenzia dai precedenti soprattutto per la tomentosità dell apice e della pagina inferiore della foglia; proprio per questo motivo, è detto anche Moliner (da mugnaio, quindi infarinato, imbiancato). Il Groppello di Santo Stefano è un sinonimo, infatti è risultato identico al Mocasina anche nei riscontri biochimici e molecolari. GERMOGLIO, - cm Forma dell estremità, semiaperta () Distribuzione della pigmentazione antocianica sull apice, assente () Intensità della pigmentazione antocianica dell estremità, nulla o molto leggera () Densità dei peli striscianti (lunghi) sull apice, forte (7) Densità dei peli diritti (corti) sull apice, nulla o leggerissima () - Colore dell apice (escluso gli antociani), giallo bronzato () - Asse del germoglio, eretto () Foglioline apicali (le prime tre a partire dall apice) - Aspetto del lembo, a doccia semiaperto () - Densità dei peli striscianti (lunghi), forte (7) - Densità dei peli diritti (corti), assenti () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () FOGLIA GIOVANE (prime sei figlie dell apice, alla fioritura) Colore della pagina superiore, verde () Intensità della colorazione antocianica delle foglie distali, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti tra le nervature della pagina inferiore, leggera () Densità dei peli diritti (corti) tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () Densità dei peli striscianti sulle nervature principali della pagina inferiore, leggera (/) Densità dei peli diritti sulle nervature principali della pagina inferiore, nulla o leggerissima () APICE (Figura 7) - Forma dell estremità, semiaperta () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Intensità della pigmentazione antocianica all estremità, nulla o molto leggera () - Densità dei peli striscianti (lunghi) sull apice, forte (7) - Densità dei peli diritti (corti) sull apice, nulla o leggerissima () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () - Asse del germoglio, eretto () Foglioline apicali (le prime tre a partire dall apice) - Aspetto del lembo, a doccia semiaperto () - Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima (7) - Densità dei peli diritti (corti), nulla o leggerissima () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () - Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato () Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre) - Aspetto del lembo, spiegato () - Distribuzione della pigmentazione antocianica, assente () Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre) - Aspetto del lembo, leggermente a doccia () - Densità dei peli striscianti (lunghi), forte (7) - Densità dei peli diritti (corti), assente ()

15 TRALCIO ERBACEO - Sezione trasversale, circolare () - Contorno, costoluto () - Tomentosità, presente () - Distribuzione del tomento, diffusa () - Colore, verde con striature () - Diffusione del colore, parzialmente diffuso () Figura 8. Apice di Groppello di Mocasina FOGLIA ADULTA (Figura 9) Taglia media () Lunghezza, corta () 7 Forma del lembo, pentagonale () 8 Numero dei lobi, cinque () 9 Colore della pagina superiore del lembo, verde scuro (7) 7 Pigmentazione antocianica delle nervature principali della pagina superiore del lembo, nulla o leggerissima () 7 Pigmentazione antocianica delle nervature principali della pagina inferiore del lembo, nulla o leggerissima () 7 Depressione sulla pagina superiore del lembo (tra le nervature secondarie e terziarie), presente (9) 7 Ondulazione del lembo tra le nervatura principali o secondarie, generalizzata () 7 Profilo del lembo (taglio trasversale), a gronda () 7 Bollosità della pagina superiore del lembo (tra le nervature d ultimo ordine), leggerissima () 7 Forma dei denti, un lato concavo ed uno convesso () 77 Lunghezza dei denti, medi () 78 Lunghezza dei denti in rapporto alla larghezza della loro base, medi () 79 Forma del seno peziolare, aperto () 8 Forma della base del seno peziolare, sagomata a U () 8 Particolarità del seno peziolare, fondo spesso limitato da nervatura nel punto peziolare () 8 Forma dei seni laterali superiori, da chiusi a leggermente sovrapposti (/) 8 Forma della base dei seni laterali superiori, sagomati a U () 8 Densità dei peli striscianti tra le nervature della pagina inferiore, leggera () 8 Densità dei peli diritti tra le nervature della pagina inferiore, nulla o leggerissima () 8 Densità dei peli striscianti sulle le nervature della pagina inferiore, leggera () 87 Densità dei peli diritti sulle le nervature della pagina inferiore, media () 88 Pelosità strisciante sulle nervature principali della pagina superiore, assente () 89 Pelosità diritta sulle nervature principali della pagina superiore, assente () - Densità dei peli striscianti sulla pagina superiore, nulla () - Densità dei peli diritti sulla pagina superiore, nulla () 9 Densità dei peli striscianti sul picciolo, nulla o leggerissima () 9 Densità dei peli diritti sul picciolo, nulla o leggerissima () 9 Lunghezza del picciolo, corto () 9 Lunghezza del picciolo in rapporto alla nervatura media, più corto () - Grossezza del picciolo, medio-grosso () - Sezione trasversale del picciolo con canale, evidente () Figura 9. Foglia di Groppello di Mocasina SARMENTO (tralcio legnoso dopo la caduta delle foglie) Sezione trasversale, circolare () Superficie, striata () Colore generale, giallo marrone () - Distribuzione del colore, uniforme () - Superficie, non pruinosa () lenticelle, assenti () - Corteccia, aderente () - Lunghezza, media () - Consistenza, mediamente robusto-elastico () - Aspetto, abbastanza ramificato () - Nodi, globosi evidenti () Densità dei peli diritti sui nodi, nulla o leggerissima () Densità dei peli diritti sugli internodi, nulla o leggerissima () - Diffusione della tomentosità, parzialmente diffusa () - Colore del tomento, tendenzialmente bianco () - Gemme, coniche () - Gemme, mediamente evidenti () - Cercine peziolare, ben evidenti () - Cercine peziolare, sporgente () TRONCO - Aspetto, mediamente robusto () INFIORESCENZA Sesso del fiore, ermafrodita () Livello d inserzione della prima infiorescenza, terzo o quarto internodo () Numero di infiorescenze per tralcio,. () Lunghezza dell infiorescenza prossimale, -8 cm () - Forma del bottone fiorale, cilindro piriforme (/) - Dimensione del bottone fiorale, medio-grande (/) - Fertilità del fiore, autofertile () GRAPPOLO (Figura ) Numero medio di grappoli per tralcio,. () Taglia lunghezza + larghezza,.9 cm () Lunghezza,. cm () - Forma del grappolo, cilindrico () - Forma del grappolo, non alato () Compattezza del grappolo, (7/9) Numero degli acini, 99.8 (/) Lunghezza del peduncolo,. cm () 7 Lignificazione del peduncolo, medio-leggera ()

16 ACINO (Figure ) Grossezza,.-. mm () Lunghezza,. mm medio () Uniformità della grossezza, uniforme () Forma dell acino, circolare () Sezione trasversale, circolare () Colore dell epidermide, rosso-blu (/) Uniformità del colore dell epidermide, uniforme () 7 Pruina, medio forte () 8 Spessore della buccia, mediamente sottile (/) 9 Ombelico, apparente molto piccolo () Colorazione della polpa, non colorata () Intensità della colorazione della polpa, non colorata o leggermente () Succulenza della polpa, succosa () Rendimento in succo, elevato (7-7 %) (7) Consistenza della polpa, molle () Grado di consistenza della polpa, leggero () Particolarità del sapore, nessuna () 7 Classificazione del sapore, neutro () 8 Lunghezza del pedicello, corto. mm () 9 Separazione del pedicello, difficile () - Colore del pedicello, verde () - Cercine, evidente () - Colore del cercine, verde () - Lunghezza del pennello, corto () - Colore del pennello, poco colorato (/) Grado di separazione del pedicello, difficile () Presenza dei semi, presenti () - Numero medio dei vinaccioli per acino, - () Lunghezza dei semi, medi () Peso medio di semi da acini della parte centrale di grappoli, medio () Scanalatura (striature) sulla faccia dorsale dei semi, assenti () FENOLOGIA Epoca di germogliamento, precoce () Epoca di fioritura, media () Epoca di invasatura, media () Epoca di maturazione fisiologica, media () Inizio dell agostamento, medio () Colore autunnale delle foglie, giallo () Vigore del tralcio, medio-buono () Crescita dei germogli pronti, media () Lunghezza degli internodi, media () Diametro medio degli internodi, medio () Peso medio del grappolo, basso 89.8 g () Peso medio dell acino, basso.9 g () Produzione media di uva per ettaro, media kg () Tenore in zuccheri nel mosto, medio 8. % () Acidità totale del mosto, media. g/l in acido tartarico () RESISTENZE - Alle avversità climatiche, buona () - Agli agenti parassitari, buona () CARATTERISTICHE PRODUTTIVE (Tabella ) Figura. Grappolo di Groppello di Mocasina Tabella. Caratteristiche produttive del Groppello di Mocasina Caratteri Groppello di Mocasina Numero gemme/ceppo 7. Fertilità gemme. Numero grappoli/ceppo 7. Produzione (kg/ceppo). Peso grappoli (g) 89.8 Zuccheri (%) 8. ph.7 Acidità titolabile (g/l). Acido malico (g/l). Acido tartarico (g/l). Figura. Acini di Groppello di Mocasina L analisi antocianica (Figura ) ha mostrato una similitudine dei contenuti in Antociani tra le varietà, rimarcando l incidenza delle diverse dimensioni della bacca, e quindi il differente rapporto buccia/polpa, sul risultato enologico. Legenda. = delfinina; = cianidina; = petunia; = peonina; = malvidina; - = - aciliate, nel corrispondente ordine di eluizione; - = - p-cumarate, nel corrispondente ordine di eluizione Figura. Cromatogramma del Groppello di Mocasina

17 . OGGETTO ED OBBIETTIVI DELLO STUDIO L obbiettivo del lavoro era confrontare tra loro genotipi, di cui cloni omologati e in omologazione (c.d. presunti cloni ) di Groppello Gentile e Groppello di Mocasina coltivati sullo stesso terreno. Si sono realizzati rilievi durante le stagioni 7-9 per acquisire i principali parametri vegetoproduttivi, si sono monitorate le maturazioni e si è raccolta l uva da parcelle per ogni genotipo, in modo da disporre di circa chili di uva per realizzare per ciascuna unità vitata una microvinificazione. Inoltre si sono condotte le analisi delle componenti polifenoliche su uve e vini. I vini così ottenuti sono stati degustati in più sedute. Al termine sono state effettuate le analisi statistiche per l individuazione delle differenze significative, delle interazioni, del peso dei diversi fattori sulla variabilità complessiva.. LE ANALISI STATISTICHE Questo paragrafo vuole fornire alcune informazioni sul significato e sull utilità delle analisi statistiche condotte durante il lavoro, per agevolare il lettore nella comprensione di quanto verrà esposto in seguito. Ci vorrete perdonare se di seguito useremo più volte le virgolette, ma desideriamo porre l accento su alcuni termini utilizzati. L esito di un lavoro di ricerca deve essere sempre analizzato in modo rigoroso prima di essere commentato, al fine di evitare pericolose e fuorvianti interpretazioni basate su impressioni o pregiudizi personali. L analisi statistica serve proprio a questo: evidenziare differenze, similitudini o tendenze suffragate dalla scienza statistica e che quindi, esclusivamente sulla base di numeri e calcoli, abbiano un senso logico, posseggano una intensità del loro messaggio che non sia casuale ma sia dovuta ad un effetto preciso, quantificabile e sufficientemente intenso da determinare un risultato. Tutto ciò si traduce con il termine statistico significativo, che quindi è un termine con una preciso contenuto semantico e non una semplice affermazione legata ad una sensazione personale. Dire che vi è una differenza significativa tra due o più gruppi osservati con probabilità del % o dell % significa affermare che la probabilità che essi siano uguali tra loro è solo del % o dell %. Facciamo un esempio. Per tesi si intendono prove diverse, ad esempio diversi livelli di concimazione che possono incidere sul peso del grappolo. Peso medio del grappolo Significatività % Peso medio del grappolo Significatività % Vigneto Borgo Tesi a Tesi a Vigneto Collina Tesi a Tesi ab Tesi a Tesi b Tesi 7 a Tesi 7 c Significatività > % non signif. Significatività <% (significativo) Tab. Tab. Nel vigneto Borgo l analisi statistica ci dice che le differenze riscontrate tra i pesi medi dei grappoli non sono significative (ossia potrebbero essere differenze non originate dal diverso livello di concimazione ma da altre fonti di variabilità, quindi le Tesi sono tutte uguali); nel vigneto Collina invece, a perfetta parità di dati (ovviamente si tratta di un esempio) si possono individuare ben tre gruppi distinti tra loro, le cui differenze sono significative: nel gruppo a ricadono le Tesi e, nel gruppo b la Tesi e, nel gruppo c solo la Tesi. In questo caso possiamo dire che le Tesi sono diverse tra loro. Per correlazione si intende una relazione tra due variabili casuali tale che a ciascun valore della prima variabile corrisponda con una certa regolarità un valore della seconda. L analisi di correlazione bivariata è una metodologia in cui non viene ipotizzata una relazione causale tra le variabili. Il grado di correlazione fra due variabili è espresso mediante il coefficiente di correlazione di Pearson-Bravais (r). Questo è calcolato come rapporto tra la covarianza delle due variabili ed il prodotto delle loro deviazioni standard. Il segno indica che le due variabili aumentano o diminuiscono assieme (segno positivo), o che all aumentare di una variabile l altra diminuisce e viceversa (segno negativo). Il valore assoluto di r, che varia tra e, da informazioni sulla forza della relazione lineare: è massimo (assume valore ) quando esiste una perfetta relazione lineare tra le due variabili, tende a ridursi al diminuire dell intensità della relazione lineare e assume il valore quando essa è nulla. L analisi di regressione lineare è una tecnica che permette di analizzare la relazione lineare tra una variabile dipendente (o variabile di risposta) e una o più variabili indipendenti (o predittori). Essa si basa sull ipotesi dell esistenza di una relazione di tipo causa-effetto tra queste ultime e la prima. Lo studio di questa relazione può avere un duplice scopo: esplicativo, ovvero comprendere e ponderare gli effetti delle variabili indipendenti sulla variabile dipendente, in funzione di un determinato modello teorico; oppure predittivo: cioè individuare una combinazione lineare di variabili indipendenti per predire in modo ottimale il valore assunto dalla variabile dipendente. Nell analisi della regressione lineare semplice o bivariata abbiamo una sola variabile indipendente. L analisi della regressione lineare semplice individua quella funzione che consente di prevedere al meglio i punteggi nella variabile dipendente a partire da quelli della variabile indipendente: nella funzione stimata la variabile dipendente è una funzione lineare dei parametri oggetto di stima (a e b). Il punto d arrivo della regressione lineare si traduce nella determinazione dei coefficienti a e b in modo da esprimere al meglio la relazione funzionale tra variabile dipendente e variabile indipendente e nel calcolo dell R², o coefficiente di determinazione, che misura la bontà dell adattamento della regressione stimata ai dati osservati. La regressione multipla rappresenta una generalizzazione della regressione bivariata quando le variabili indipendenti sono almeno due. Nella regressione multipla abbiamo una variabile dipendente che regredisce su almeno due variabili indipendenti. I dati delle degustazioni, in particolare, sono più delicati e difficili da elaborare, perché frutto di una valutazione personale e non di analisi chimiche o di rilievi in campo. Proprio per ridurre le variabilità personali dei singoli degustatori, si applica il procedimento di standardizzazione, che consiste nell allineare tutti i dati entro un intervallo di ampiezza standard, rielaborando i dati di ogni singolo giudice. I dati standardizzati sul singolo degustatore e poi, per garantire robustezza e capacità di discriminazione, si è operata una selezione ex-post dei degustatori escludendo, per ogni degustazione, eventuali giudici i cui giudizi fossero troppo uniformi tra i diversi vini e quindi poco discriminanti (a seguito di verifica della deviazione standard sui valori di degustazione normalizzati). I dati standardizzati delle degustazioni sono stati sottoposti ad analisi fattoriale con il metodo dell asse principale (principal axis factoring) e metodo di rotazione Varimax. Mediante una a regressione lineare multipla, i fattori più significativi sono stati correlati con il descrittore gradevolezza complessiva. L analisi fattoriale può utilizzare numerosi metodi per proporre soluzioni interpretative dei dati. Tra questi, il metodo dell asse principale aggiunge l assunto che parte della variabilità dei dati non può essere spiegata dai fattori (detti più propriamente componenti). Come risultato la varianza totale spiegata da questa soluzione è minore, ma l aggiunta di questa struttura di analisi 7

18 al modello fattoriale lo rende ideale per esaminare le relazioni tra le variabili e spiegare le tendenze di variazione di una variabile al variare dei fattori predittivi. Qualsiasi metodo di estrazione si utilizzi, le due domande a cui si dovrebbe cercare di rispondere sono Quanti componenti (fattori) sono necessari per ben rappresentare le variabili? e Cosa questi componenti rappresentano? Utilizzando il metodo dell asse principale, si scoprono i fattori che descrivono che descrivono le relazioni tra le variabili. Quindi, in altre parole, l analisi statistica fattoriale permette di capire quanto è il peso di ciascun componente (o fattore, che di fatto risulta un descrittore di ciò che accade) sulla variabilità rilevata, ossia ci dice quanto un componente da solo spiega la variabilità di una caratteristica. Così, dopo averli individuati, si possono scegliere i componenti più importanti, quelli che definiscono meglio e più sinteticamente le caratteristiche dei vini. Lo scopo in questo caso non è necessariamente descrivere in maniera precisa, ma magari poco chiara, il comportamento della variabile che ci interessa (es. la gradevolezza del vino), bensì ottenere una informazione sintetica e chiara sulle tendenze evolutive della variabile stessa, accontentandoci di un discreto livello di precisione. Concentrando l attenzione sui componenti che, raggruppati, riescono a descrivere la quota maggiore della variabilità di una caratteristica (es. quali descrittori organolettici sono legati alla gradevolezza complessiva del vino), si può quindi verificare, oltre a che quota di quella caratteristica venga così descritta, anche come essa sia legata ai descrittori, ossia come essa cambi al loro variare: si definisce così il livello di correlazione (legame di un fattore al variare degli altri) e di regressione (direzione della variabilità, cioè se al crescere di uno crescano gli altri, o viceversa).. Materiali e Metodi... Agrometeorologia La capannina di riferimento per il vigneto in questione è digitale a rilevamento continuo, di proprietà dell Assessorato all Agricoltura della Provincia di Brescia, posizionata in: Lonato del Garda, Coordinate Gauss-Boaga Lat. Long quota s.l.m. Rileva la temperatura oraria, umidità relativa, pioggia e bagnatura fogliare. I dati sono disponibili online all indirizzo Il vigneto scelto Si è deciso di scegliere un vigneto a Desenzano del Garda, ma situato in zona collinare a ridosso del comune di Lonato, dove erano coltivati i seguenti cloni: Comune Genotipo Codice micro Mocasina Gentile Distanza sulla fila Distanza tra le file Piante/ha Desenzano ICA ICA GM x,9,, Desenzano ICA ICA GG x,9,, Desenzano ICA ICA GM x,9,, Desenzano R R GG x,9,, Desenzano VCR VCR GG x,9,, Tab. Il vigneto era di impianto. Le densità di impianto sostanzialmente uguali. La forma di allevamento era Guyot. I cloni R e VCR sono di proprietà dei Vivai Cooperativi di Rauscedo.... Analisi del suolo Le analisi del suolo sono state condotte presso un laboratorio certificato.... Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi Il vigneto è stato normalmente gestito dall Azienda secondo consuetudine. Il carico produttivo è stato regolato con un diradamento ad inizio invaiatura, con l obbiettivo di lasciare carichi abbastanza uniformi tra i genotipi.... Rilievi agronomici Essendo il vigneto in prova molto giovane, i dati seguenti si sono rilevati in modo completo solo durante la stagione 9, mentre nel 8 si sono potuti rilevare solo alcuni dati vegetoproduttivi: Conta gemme totali Conta gemme cieche Conta gemme latenti se germogliate e con grappoli Grappoli totali per pianta e per ha Rilievo della presenza di patologie sulle piante Inoltre, i dati vegeto-produttivi rilevati alla vendemmia sono stati: Numero di grappoli per pianta Fertilità potenziale e reale Produttività per pianta e per ettaro Peso medio grappolo (PMG) Peso medio acino (PMA)... Analisi delle uve Durante la fase di maturazione si sono raccolti campioni di almeno acini da tutte le piante delle parcelle di ogni vigneto e sui mosti si sono effettuate le analisi per la determinazione di: Acidità totale Zuccheri ph... Analisi statistiche Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo il metodo ANOVA seguito da test di Duncan. I dati delle curve di maturazione sono stati elaborati utilizzando la procedura GLM (modello lineare generalizzato) multivariato a misure ripetute, utilizzando il pacchetto SPSS.... Vendemmia e Vinificazioni La vendemmia è stata eseguita ogni anno in date diverse per ogni clone, allo scopo di raccogliere le uve ad uno stadio di maturazione abbastanza uniforme. Ci si è posti come obbiettivo il raggiungimento di una gradazione zuccherina di 9- Babo (-9 g/l Zuccheri). Nel 7 le vendemmie sono state fatte tra il /9 e il 9/9, nel 8 tra il 8/9 e il /, nel 9 tra il /9 e il /. Si sono raccolti circa Kg di uva immediatamente portati presso la cantina sperimentale del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia e messi in cella frigo per una notte al fine di uniformare le temperature di vinificazione in partenza. Il protocollo di microvinificazione è riportato in fig.. Si sottolinea che, al fine di garantire la massima uniformità tra i vini e la migliore corrispondenza con le caratteristiche iniziali delle uve, si è deciso di non far avvenire la fermentazione malolattica.... Analisi sulle Uve Oltre alle già citate analisi sulle uve per le curve di maturazione, alla raccolta si sono realizzate le analisi per la determinazione degli antociani e dei polifenoli totali secondo il metodo Di Stefano. 8 9

19 Fig. : Protocollo di microvinificazione... Analisi sui vini Per ogni vino così ottenuto si sono effettuate le seguenti analisi chimico-fisiche, attraverso l utilizzo dello strumento Wine Scan della ditta Foss che effettua analisi all infrarosso con trasformata di Fourier (FTIR): Alcool Zuccheri residui Ac. totale ph Acidità volatile Estratto secco Acido Tartarico Acido Malico Acido Lattico Analisi dei polifenoli Inoltre sì è controllato il tenore di Anidride solforosa libera a totale, con analisi classica. Metabisolfito di potassio Da a g/hl MICROVINIFICAZIONE in ROSSO RACCOLTA UVA PIGIADIRASPATURA... Analisi statistiche Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS, secondo il metodo ANOVA seguito da test di Duncan. Lieviti g/hl Rimontaggi/giorno Follatura/giorno... Degustazioni Su tutti i vini si sono condotte degustazioni tecniche al fine di valutare la variabilità dovuta alla zona di produzione e alle tecniche di vinificazione, utilizzando una scheda descrittiva di degustazione appositamente predisposta (Fig. a). Le degustazioni sono state realizzate da un panel esperto così formato: un gruppo di almeno 9 degustatori esperti, convocati presso la sede del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, che hanno realizzato le degustazioni in una idonea sala. La composizione del panel variava tra le diverse sedute poiché la partecipazione era aperta a un ampio numero di tecnici ed esperti del settore, tuttavia si è ritenuto comunque affidabile il risultato delle degustazioni poiché vi era una sufficiente omogeneità esperienza e di valutazione tra i giudici partecipanti. Per garantire la qualità aumentare la robustezza delle analisi statistiche di significatività, ciò nondimeno si è deciso di utilizzare per l elaborazione statistica dei risultati delle degustazioni solo quei giudici, tra i partecipanti al panel esperto, che garantissero costanza e affidabilità nel metro di giudizio.... Analisi statistiche Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS. I dati dei singoli descrittori sono poi stati confrontati al fine di individuare le differenze significative utilizzando, a seconda dei casi, ANOVA a una via o multivariata e applicando successivamente il test di Duncan. Nutienti per lieviti g/hl Metabisolfito di potassio 8 g/hl Metabisolfito di potassio g/hl SVINATURA a contatto con l aria TRAVASI Macerazione > Dopo giorni Dopo giorni Ogni giorni TRAVASO Analisi SO Metabisolfito di potassio IMBOTTIGLIAMENTO

20 Fig. a: Scheda del Panel esperto. Risultati e commenti CENTRO VITIVINICOLO P ROVINCIALE DI B RESCIA... Agrometeorologia I dati vengono riportati nel grafico SCHEDA DI TIPICIZZAZIONE GROPPELLO Graf. Lonato - Precipitazioni, temperature medie - anni 7-9 NOME DEGUSTATORE.... DATA... CODIFICA VINO.... TIPO PROVA. COLORE TONALITÀ MARRONE VIOLA I I + INTENSITÀ I I + DESCRITTORI AROMATICI INTENSITÀ OLFATTIVA I I + FRUTTA e FIORI (ciliegia, mora, lampone, ribes, uva, rosa, ecc) I I + SPEZIATO (cannella, noce moscata, pepe, liquirizia, ecc.) I I + TOSTATO (nocciola, tabacco, caffè, ecc.) I I + VEGETALE VERDE (castagna, erba, raspo, ecc.) I I + VEGETALE COTTO (fagiolino, spinaci, verze, ecc.) I I + BALSAMICO E ERBE AROMATICHE (salvia, timo, alloro, eucalipto) I I + CHIMICO (animale, muffa, sulfureo, terra bagnata, ecc) I I + ALTRO: I I + GUSTO ACIDITA I I + ALCOOLICITA I I + SAPIDITA I I + MORBIDEZZA I I + AMARO I I + INTENSITÀ TANNICA I I + QUALITÀ TANNICA I I + STRUTTURA I I + PERSISTENZA I I + EQUILIBRIO I I + GRADEVOLEZZA complessiva I I + NOTE precipitazioni (mm) - sommatoria decadale Un analisi più approfondita dell andamento climatico territoriale viene riportata nel Cap..... Il vigneto scelto... Analisi dei suoli I dati analitici dei suoli sono riassunti in Tab. Tab. : Risultati delle analisi del suolo Scheletro (g/kg) Terra fine (g/kg) Sabbia (g/kg) Limo (g/kg) Argilla (g/kg) ph in acqua Calcare totale (g/kg) Calcare attivo (g/kg) codice ICA GM ,9,,8 7,8 7 9,7 7, ICA GG 9 9 7,8,8 7,, 8,,7 ICA GM ,9,,8 7,8 7 9,7 7, R GG 9 9 7,8,,8 7,, 8,,7 VCR GG 9 9 7,8,,8 7,, 8,,7 Carbonio organico (g/kg) Terreno tendenzialmente pesante a prevalenza decisamente limosa, con abbondante dotazione di scheletro grossolano di origine morenica. Contenuto basso in sostanza organica, tendenzialmente povero in Fosforo. L inquadramento nelle classi pedologiche secondo quanto riportato in ERSAF (997 - ) è riportato nel praragrafo... Sostanza organica (g/kg) Azoto totale (g/kg) C/N PO assim. (mg/kg) KO scamb. (mg/kg) MgO scamb. (mg/kg) temperatura media giornaliera ( C) - media decadale NaO scamb. (mg/kg) C.S.C. meq/ g 7 Prec. Tot 8 Prec. Tot 9 Prec. Tot 7 T Med 8 T Med 9 T Med Mg/K meq/meq

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