PARERE. IT Unita nella diversità IT. Parlamento europeo 2015/2007(INI) della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
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1 Parlamento europeo Commissione per l'occupazione e gli affari sociali 2015/2007(INI) PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali destinato alla commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere sull'uguaglianza di genere e l'emancipazione delle donne nell'era digitale (2015/2007(INI)) Relatore per parere: Jutta Steinruck AD\ doc PE v02-00 Unita nella diversità
2 PA_NonLeg PE v /8 AD\ doc
3 SUGGERIMENTI La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti: 1. visto il codice europeo di buone pratiche per le donne nel settore TIC del 2013 della Commissione, vista la sua analisi approfondita del 2012, dal titolo "Women in ICT" (Le donne nel settore delle TIC), vista la sua analisi approfondita del 2015, dal titolo "Empowering Women on the Internet" (Emancipazione delle donne su Internet), A. considerando che le donne rappresentano solo il 20% dei 2,7 milioni di persone che lavorano nel settore delle TIC; considerando che le donne sono sottorappresentate a tutti i livelli del settore delle TIC, specialmente nelle posizioni decisionali, B. considerando che, secondo le stime della Commissione, l'ingresso di un maggior numero di donne nel mercato lavoro digitale può creare un aumento del PIL dell'area UE pari a 9 miliardi di euro all'anno; C. considerando che, secondo lo studio dal titolo "Women active in the ICT sector" (Donne attive nel settore delle TIC), da qui al 2020 l'europa si troverà a far fronte a una carenza di lavoratori nel settore TIC; considerando che il settore delle TIC è in rapida crescita e genera circa nuovi posti ogni anno; D. considerando che la più bassa partecipazione di donne e ragazze ai corsi di studi nel campo delle TIC e successivamente nel lavoro è, tra altri fattori, il risultato di una complessa interazione di stereotipi di genere che cominciano fin dall'infanzia e dai primi anni di scuola e continuano nella vita professionale; E. considerando che i fattori che influenzano la più bassa partecipazione di donne e ragazze all'istruzione e occupazione nel settore delle TIC sono numerosi e variano tra gli Stati membri, a seconda della gradualità con cui sono affrontate questioni quali stereotipi di genere e segregazione in generale, nonché l'assenza relativa di modelli di ruolo femminili nel settore TIC nonché la limitata visibilità delle donne in tale settore, specialmente nelle posizioni dirigenziali; F. considerando che il settore TIC è caratterizzato dalla segregazione sia verticale sia orizzontale, che è maggiore rispetto ad altri settori, nonché da un divario tra le qualifiche professionali delle donne e la loro posizione in tale settore; che la maggioranza delle donne (54%) occupate nel settore TIC ricopre posizioni caratterizzate da una bassa retribuzione e da un basso livello di competenze e che solo una ridotta minoranza (8%) ricopre ruoli altamente qualificati di ingegnere software; che le donne sono altresì sottorappresentate nel processo decisionale in tale settore, dove solo il 19,2% degli addetti del settore delle TIC ha donne come superiori, rispetto al 45,2% del settore non TIC; AD\ doc 3/8 PE v02-00
4 G. che è stato dimostrato che il lavoro flessibile può aiutare le donne ad acquisire una posizione solida nel mercato del lavoro; 1. invita la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali a promuovere l'uguaglianza di genere nelle imprese, segnatamente nell'economia digitale, negli organi di rappresentanza e negli istituti di formazione, a incoraggiare l'equilibrio di genere nel processo decisionale e a monitorare attentamente i progressi e le tendenze; invita gli Stati membri a seguire i progressi che devono ancora essere fatti ed a condividere le buone prassi all'interno e tra gli Stati membri; invita la Commissione ad aggiornare i dati attuali che riguardano le lavoratrici nel settore TIC e a valutare l'impatto economico dell'inclusione di un maggior numero di donne in tale settore; 2. appoggia con convinzione gli sforzi volti ad aumentare il numero di donne in posizioni dirigenziali nell'ue; osserva che si dovrebbero valutare iniziative legislative intese a migliorare l'equilibrio di genere se un genere è strutturalmente svantaggiato nell'ambito di un posto di lavoro e gli viene negata la possibilità di autoaffermarsi; sottolinea che le società hanno maggiore successo se hanno una diversità di genere all'interno delle loro equipe; pone l'accento sul fatto che qualsiasi obbligo di quote deve tenere contro delle diverse dimensioni e delle diverse situazioni negli Stati membri; 3. invita gli Stati membri ad affrontare il divario di genere nel settore TIC sottolineando l'interesse commerciale per la diversità e creando maggiori incentivi per le imprese e per le donne, come ad esempio modelli di ruolo e percorsi di carriera, al fine di rafforzare la visibilità delle donne; plaude alle iniziative esistenti della Commissione intese a promuovere strutture di rete e programmi di tutoraggio per favorire un contesto digitale inclusivo; esorta la Commissione e gli Stati membri a sbloccare la direttiva sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione al fine di conseguire un accordo per migliorare l'equilibrio di genere tra i dirigenti senza incarichi esecutivi delle società quotate in borsa e a estenderne il campo di applicazione a tutti gli amministratori; chiede agli Stati membri di introdurre misure volte a promuovere la progressione di carriera delle donne a tutti i livelli della dirigenza all'interno delle imprese attraverso azioni positive; 4. chiede che, nelle misure adottate in questo ambito, l'onere burocratico per le imprese sia ridotto al minimo; osserva che un onere burocratico eccessivo pregiudica l'accettazione delle misure e può causare la perdita o la delocalizzazione di posti di lavoro; accoglie con favore i compromessi sostenibili raggiunti in collaborazione dalle parti sociali in molti Stati membri in cui la cogestione è tradizionalmente forte; ritiene che la cogestione rappresenti una migliori prassi da seguire nelle economie europee; 5. sottolinea che la digitalizzazione ha un impatto sostanziale sul mercato del lavoro poiché modifica il dinamismo del lavoro, crea nuove opportunità lavorative e condizioni di lavoro più flessibili come il telelavoro, che potrebbe rivelarsi uno strumento efficace per conciliare meglio i doveri professionali e familiari sia per le donne sia per gli uomini; 6. incoraggia gli Stati membri ad adattare i propri sistemi educativi, se del caso, al fine di promuovere l'insegnamento e l'interesse per le materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) in generale e per le studentesse in particolare; sottolinea la necessità di introdurre cattedre, dotate delle necessarie risorse, per le donne nel settore TIC, così da creare modelli di ruolo per le ragazze e le donne in questo settore; PE v /8 AD\ doc
5 7. esorta gli Stati membri a creare condizioni migliori per l'occupazione delle donne; sottolinea, a tale proposito, gli obiettivi di Barcellona e l'importanza, ai fini del tasso di occupazione femminile, di un'assistenza all'infanzia di qualità e a un costo contenuto; sottolinea che pari opportunità per uomini e donne rappresentano il fulcro della politica per l'uguaglianza; 8. incoraggia gli Stati membri ad istituire sistemi fiscali e previdenziali che non disincentivino i secondi percettori di reddito a lavorare o a lavorare di più, dato che le donne tendono a costituire la seconda fonte di reddito familiare e che i posti di lavoro nel settore TIC contribuiscono grandemente in tale contesto; 9. chiede alla Commissione, laddove sia previsto l'utilizzo di fondi europei per l'alfabetizzazione digitale delle donne, di provvedere ad un costante, continuo ed attento monitoraggio di queste risorse, per prevenire qualunque tipo di abuso e rendere efficace il loro impiego; 10. chiede un regolare scambio delle migliori pratiche tra tutti i soggetti interessati, comprese le parti sociali, per discutere l'attuazione dell'aspetto di genere nell'agenda digitale; invita la Commissione a integrare una dimensione sociale, inclusa la parità di genere, sia nell'agenda digitale sia nella strategia per il mercato unico digitale; invita la Commissione ad affrontare la questione nella sua iniziativa "Un nuovo inizio per i genitori che lavorano" contenuta nel suo programma di lavoro 2016; 11. plaude al "Code of Best Practices for Women and ICT" (codice europeo di buone pratiche per le donne e le TIC) e invita ad attuarlo in maniera più ampia ed efficace; accoglie con favore la creazione di una "grande coalizione per il lavoro digitale" a livello europeo ed esorta le aziende coinvolte a rivolgere particolare attenzione all'assunzione e alla garanzia di pari opportunità di carriera per le donne; sottolinea il contributo che tali iniziativa possono apportare per ridurre la mancanza di forza lavoro in numerosi Stati membri; 12. invita la Commissione e gli Stati membri ad analizzare nuove forme di occupazione, soprattutto per le donne, nell'era digitale, e ad adottare misure per i gruppi maggiormente vulnerabili; esorta la Commissione e gli Stati membri ad individuare delle modalità per salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori e la protezione sociale dei dipendenti al fine di combattere le condizioni di lavoro precarie; sottolinea che occorre trovare nuove forme di protezione sociale per riflettere le nuove forme di lavoro, il fatto che le donne hanno già conosciuto i divari nella protezione sociale per le nuove forme di lavoro e che occorre tenere conto di tale esperienza nella ricerca di soluzioni adeguate; 13. riconosce il potenziale della digitalizzazione per l'imprenditoria e sottolinea l'importanza di fornire le necessarie strutture di finanziamento per le attività relative alle TIC e le startup digitali, soprattutto migliorando l'accesso ai finanziamenti per l'imprenditoria femminile; 14. evidenzia che esiste tuttora un divario retributivo di genere e un divario in termini di progressione di carriera per le donne che lavorano nel settore TIC; sottolinea che viene messo in discussione il principio della pari retribuzione per uguale lavoro nello stesso luogo di lavoro al fine di garantire salari giusti ed equi, principio che, pertanto, rappresenta uno dei pilastri fondamentali della giustizia sociale nel mercato del lavoro e dovrebbe essere anzitutto protetto; ricorda che non si deve permettere che le disparità si AD\ doc 5/8 PE v02-00
6 radichino nell'economia digitale per quanto riguarda la parità di remunerazione e le progressione di carriera; sottolinea che una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro ed i relativi investimenti nelle politiche di inclusione sociale contribuiranno a ridurre il divario retributivo di genere; pone l'accento sull'importanza delle contrattazioni collettive anche nell'economia del mercato digitale al fine di tutelare la qualità e la sicurezza dei posti di lavoro nell'era della digitalizzazione; 15. nota che, malgrado i cambiamenti della società, le strutture non sono ancora state sufficientemente adeguate e non offrono alle donne la possibilità di beneficiare appieno di tali cambiamenti; 16. sottolinea che la digitalizzazione nel mercato del lavoro cambia la natura del lavoro e i rapporti tra datore di lavoro e dipendente, incluse nuove possibilità e flessibilità per l'organizzazione del lavoro; sottolinea che queste nuove opportunità richiedono un ripensamento e una ridefinizione di termini come luogo e confini dell'orario di lavoro; ribadisce che i diritti dei lavoratori garantiti dal diritto del lavoro degli Stati membri dovrebbero essere salvaguardati indipendentemente dalle nuove forme e dalla nuova organizzazione del lavoro scaturite dalla digitalizzazione; 17. accogli con favore le numerose opportunità e la maggiore flessibilità che l'era digitale offre ai lavoratori dipendenti e a quelli autonomi, incluse le possibilità legate a un migliore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, in particolare per quanto riguarda la situazione sul mercato del lavoro di genitori di bambini in tenera età e delle persone con disabilità; invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare la situazione relativa al lavoro flessibile ed alla sicurezza del lavoro, caratteristica del settore TIC, ma sottolinea nel contempo le nuove sfide collegate a tale sviluppo e invita gli Stati membri a garantire che siano atto disposizioni adeguate in materia di previdenza sociale; è favorevole ad un "diritto a distaccare" per i lavoratori al di fuori dell'orario di lavoro concordato; 18. richiama l'attenzione sul fatto che la tendenza, guidata dalla digitalizzazione, verso pratiche di lavoro più flessibili può anche dar vita a forme di occupazione instabili; sottolinea che i disturbi mentali legati al lavoro, per esempio il burnout causato dalla costante accessibilità, rappresentano un rischio grave; sostiene quindi la piena osservanza dei periodi di riposo previsti per i lavoratori e sottolinea la necessità di rispettare l'organizzazione dell'orario di lavoro nei contratti di lavoro che prevedono orari flessibili, così da mantenere i confini dell'orario di lavoro come definito dalle legislazioni sul lavoro dei singoli Stati membri; 19. evidenzia che la domanda di nuove competenze, soprattutto nel settore TIC, deve essere affrontata attraverso la formazione nonché l'aggiornamento, misure attive del mercato del lavoro e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, nell'intento di promuovere l'alfabetizzazione digitale e affrontare l'attuale divario di genere onde ampliare la platea di candidati altamente qualificati; sottolinea l'importanza di migliorare le competenze e l'alfabetizzazione digitali per favorire l'ingresso nelle imprese TIC delle donne che, per vari motivi, non hanno queste competenze specifiche; sottolinea che un fallimento a tale riguardo creerebbe un ulteriore svantaggio nell'accesso delle donne a tale settore; ricorda che il Fondo sociale europeo può partecipare al finanziamento di queste attività di formazione; 20. evidenzia la necessità di un maggiore uso dell'e-learning come modalità per le donne a PE v /8 AD\ doc
7 mobilità ridotta di acquisire qualifiche e competenze; 21. sottolinea l'importanza di acquisire competenze in materia di TIC sin dalla giovane età e invita gli Stati membri a garantire che le ragazze siano incoraggiate a frequentare corsi TIC durante il loro percorso di istruzione; raccomanda di affiancare l'alfabetizzazione digitale alla formazione tradizionale, ove necessario; sottolinea che alcuni Stati membri (Germania, Spagna, Svezia) hanno avviato politiche volte a incoraggiare un equilibrio di genere positivo nelle professioni del settore TIC nell'ue e che tali politiche mirano principalmente a promuovere sin dall'inizio gli studi e i percorsi di carriera relativi alle TIC per ragazze e donne; sottolinea l'importanza di un apprendimento delle TIC accessibile e invita gli Stati membri a incoraggiare le donne provenienti da qualunque contesto economico a sviluppare le loro competenze in materia di TIC grazie ad apprendistati e tirocini pienamente finanziati; 22. è del parere che ci siano maggiori possibilità che le donne al di sopra dei 55 anni vedano le loro competenze informatiche deprezzate data la mancanza di formazione permanente e ritiene che la digitalizzazione costituisca un'importante barriera per le persone più anziane alla ricerca di un'occupazione con competenze informatiche limitate; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'educazione permanente, nonché la formazione e i programmi atti a favorire l'adattamento o l'eventuale cambiamento di carriera in base alla crescente domanda di competenze digitali, con particolare riferimento alle donne sopra i 55 anni, al fine di proteggerle dall'esclusione dal mercato del lavoro; 23. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure adeguate per attirare un maggior numero di donne verso le carriere del settore digitale; sottolinea l'importanza di favorire l'emancipazione delle donne e utilizzare pienamente le potenzialità e i talenti delle donne per soddisfare la domanda di posti di lavoro e includere le donne nel settore TIC, al fine di stimolare l'economia europea e le opportunità occupazionali delle donne; sottolinea l'importanza di integrare i codici, i nuovi media e le tecnologie nei piani di studio a tutti i livelli e richiama l'attenzione sul potenziale offerto dalle competenze digitali di ridurre le barriere di accesso al mercato del lavoro; segnala l'importanza di un dialogo permanente con le parti sociali per superare il divario di genere in questo settore. AD\ doc 7/8 PE v02-00
8 ESO DELLA VOTAZIONE FINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE Approvazione Esito della votazione finale +: : 0: Membri titolari presenti al momento della votazione finale Supplenti presenti al momento della votazione finale Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale Laura Agea, Guillaume Balas, Enrique Calvet Chambon, David Casa, Ole Christensen, Jane Collins, Lampros Fountoulis, Arne Gericke, Thomas Händel, Marian Harkin, Rina Ronja Kari, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Kostadinka Kuneva, Jean Lambert, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Thomas Mann, Dominique Martin, Anthea McIntyre, Joëlle Mélin, Elisabeth Morin-Chartier, Emilian Pavel, Georgi Pirinski, Terry Reintke, Sofia Ribeiro, Claude Rolin, Sven Schulze, Jutta Steinruck, Romana Tomc, Renate Weber, Tatjana Ždanoka, Jana Žitňanská Maria Arena, Amjad Bashir, Lynn Boylan, Miapetra Kumpula-Natri, Paloma López Bermejo, Edouard Martin, Evelyn Regner, Michaela Šojdrová Eleonora Evi, Czesław Hoc, Anneli Jäätteenmäki PE v /8 AD\ doc
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