sistemazione idraulica per il rilevante impatto paesaggistico
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- Natalia Pasini
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1 L INGORGO NORMATIVO E DI COMPETENZE (4/4) Le attività di difesa del suolo avviate con i Piani previsti dalle leggi speciali obbedirono ad una logica emergenziale post-evento. A ciò conseguì (in molti casi): la nascita di un atteggiamento avverso, da parte dell opinione sistemazione idraulica per il rilevante impatto paesaggistico pubblica, nei confronti delle opere di
2 L APPROCCIO INTEGRATO ALLA DIFESA DEL SUOLO E LE INNOVAZIONI INTRODOTTE DALLA LEGGE 183/89 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo Approccio multidisciplinare Ricerca dei fenomeni di causa- effetto alla scala di versante e di rete idrografica secondo una analisi delle componenti biotiche e abiotiche Identificazione dell unità fisiografica elementare bacino idrografico nell ambito della quale pianificare organicamente ogni intervento sistematorio Istituzione Autorità di Bacino e adozione Piano di bacino (con valenza di piano territoriale sovrano) 2/3
3 Premessa La difesa del suolo sistemazione, conservazione e recupero del suolo nei bacini idrografici, con interventi idrogeologici, idraulici, idraulico-forestali, idraulico-agrari, silvopastorali, di forestazione e di bonifica, anche attraverso processi di recupero naturalistico e la difesa, sistemazione e regolazione dei corsi d'acqua (Legge 183/89, art. 3, comma 1, lettere a e b). Il bacino idrografico è l unità fisiografica all interno della quale pianificare organicamente le attività di difesa del suolo (D. Lgs. 152/2005)
4 Premessa Il Piano di Bacino lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo (art.17, comma 1). Ha valenza di Piano territoriale, con carattere vincolante per le amministrazioni pubbliche (art. 17, comma 5).
5 RECENTE EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA E IN CALABRIA IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO Riferimento normativo Finalità Ente competente Realizzare interventi, finalizzati alla difesa del suolo attraverso appositi Piani di Sviluppo. Legge n del 2/12/1971, art. 2, c. 1 e 2. Legge n. 319 del 1976 (Legge Merli, aborogata dal D Lgs 152 del 1999) Legge n. 142 del 8/6/1990, art. 15, coma 2, lett. c, Legge n. 183 del 1989 Legge n. 97 del 31/1/1994, art. 7 Legge Quadro sulle aree protette n. 394 del 1991, art. 1, (modificata ed integrata dalla L. 426/98) D. Lgs. n. 180 del 1998 (Decreto Sarno), art. 1 e successive modifiche ed integrazioni D. Lgs n. 152 del 1999 (modificato con D. Lgs n. 258 del 2000) D.L. n 279 del 2000 (Decreto Soverato) Legge Urbanistica Regionale calabrese (LUR) 19/2002, 17, commi 3 (lettera b) e 4 (lettera c) Tutela delle acque superficiali e sotterranee (e quindi anche del suolo in quanto corpo recettore) Programmazione, predisposizione e adozione del Piano Territoriale di coordinamento che deve indicare, tra l altro, le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale e il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque. Definisce secondo un approccio integrato le azioni per conseguire una efficace difesa e individua nel bacino idrografico l unità fisiografica elementare all interno della quale pianificare, programmare, realizzare e monitorare gli interventi. Definisce di preminente interesse nazionale la salvaguardia delle zone montane, fissa come finalità del piano di sviluppo territoriali. Individua le priorità di realizzazione degli interventi di salvaguardia e valorizzazione dell ambiente mediante, tra gli altri, il riassetto idrogeologico, la sistemazione idraulico- forestale e l uso delle risorse idriche. Perseguire, all interno dei territori costituiti in aree naturali protette, quella della difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici ed idrogeologici Individuazione delle aree a rischio idrogeologico, perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, determinazione delle misure da adottare. Protezione dalle acque dall inquinamento e attuazione delle Direttive Comunitarie 91/271/CEE, 91/676/CEE Fissa gli interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, in particolare per le aree calabresi danneggiate dalle calamità idrogeologiche del settembre Definisce le azioni e le norme d uso finalizzate alla difesa del suolo, in coerenza con la pianificazione di bacino di cui alla Legge n. 183/89 e le modalità d uso e d intervento dei suoli derivati dalla normativa statale di settore in materia di difesa del suolo e per essa dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria (PAI) approvato dalla Regione Calabria nel Comunità Montane (concorrenti alla redazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia) - Provincia (Ente approvante) Tutti gli Enti e le Amministrazioni pubbliche Tutti gli Enti e le Amministrazioni pubbliche (con obbligo di conformazione al Piano Provinciale). Autorità di Bacino (con l obbligo di conformazione ai Piani di Bacino da parte degli enti e amministrazioni ricadenti all interno del bacino idrografico). Comunità Montane (atti di indirizzo in coerenza con i Piani di Bacino previsti dalla legge 183). Enti Parco, ecc. (in coerenza con gli obiettivi di cui ai Piani di Bacino previsti dalla legge 183) Autorità di Bacino e Regioni per l adozione di piani-stralcio di bacino per l assetto idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6 ter dell art. 17 della legge 183/89 sulla difesa del suolo. Tutti gli Enti e le Amministrazioni pubbliche Autorità di Bacino e Regioni per l adozione di piani-stralcio di bacino per l assetto idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6 ter dell art. 17 della legge 183/89 sulla difesa del suolo. Comune (nell ambito del Piano Strutturale Comunale (PSC), strumento di definizione delle strategie di governo dei territori comunali (LUR 19/2002, art. 20, comma 3 lettere c e d).
6 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) L art. 17, commi 3 (lettera b) e 4 (lettera c) della LUR 19/2002 calabrese, disciplina le azioni e le norme d uso finalizzate alla difesa del suolo, in coerenza con la pianificazione di bacino di cui alla Legge n. 183/89 e le modalità d uso e d intervento dei suoli derivati dalla normativa statale di settore in materia di difesa del suolo e per essa dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria
7 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) L art. 17, commi 3 (lettera b) e 4 (lettera c) della Legge Urbanistica Regionale calabrese (LUR) 19/2002, disciplina le azioni e le norme d uso finalizzate alla difesa del suolo, in coerenza con la pianificazione di bacino di cui alla Legge n. 183/89 e le modalità d uso e d intervento dei suoli derivati dalla normativa statale di settore in materia di difesa del suolo e per essa dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria L esigenza di programmare le azioni di difesa del suolo in modo coerente con la Legge 183/89 e il PAI, è richiamata anche nell ambito del Piano Strutturale Comunale (PSC). (LUR 19/2002, art. 20, comma 3 lettere c e d).
8 È utile ricordare, in tal senso, che nel 1987 un rapporto della Commissione Mondiale sullo Sviluppo e sull Ambiente (WCED), intitolato Il nostro futuro comune, ha definito lo sviluppo sostenibile come sviluppo che soddisfa le esigenze attuali senza compromettere, per le generazioni future, la possibilità di soddisfare le proprie esigenze. L 8 ottobre 98, il Ministero dei Lavori Pubblici ha emanato il decreto n per la promozione di programmi innovativi in ambito urbano, utilizzando la denominazione Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST). Con questo provvedimento, il Ministero si è proposto di favorire la riqualificazione di alcune zone territoriali nell ottica della sostenibilità. La Regione Calabria ha accolto il principio di sostenibilità creando un quadro normativo che consente di affrontare questo aspetto a livello della pianificazione urbanistica e territoriale. A questi scopi, la L.R. n. 19\02 riconosce un rapporto di stretta interazione tra la pianificazione urbanistica ed il sistema naturalistico-ambientale.
9 LA PIANIFICAZIONE STRUTTURALE COMUNALE IN CALABRIA LEGGE REGIONALE 19/2002 Metodologia per la caratterizzazione delle aree agro- forestali e le aree di pregio Il titolo VII della legge regionale 19/2002, agli articoli 50, 51 e 52, stabilisce le norme per una razionale pianificazione del territorio agro-forestale a livello comunale. In particolare l art. 50, stabilisce quanto segue: comma 1 - obiettivi per la tutela e l uso del territorio agro-forestale attraverso il PSC; comma 2 - attraverso il PSC vengono individuate le zone agricole a diversa vocazione e potenzialità produttive; comma 3 all interno delle zone agricole vanno individuate delle sottozone definite aree secondo le cinque tipologie riportate;
10 LA PIANIFICAZIONE STRUTTURALE COMUNALE IN CALABRIA LEGGE REGIONALE 19/2002 Sottozona E4: Aree boscate o da rimboschire. Sono: aree su cui insiste una copertura forestale superiore al 10% e che hanno una superficie minima superiore a 0,5 ha; aree che rientrano in specifici piani di rimboschimento; aree già boscate e percorse dal fuoco (siano esse comprese o no nel catasto delle zone percorse da fuoco). Sottozona E5: Aree che per condizioni morfologiche, ecologiche, paesistico-ambientale ed archeologiche non sono suscettibili di insediamenti. Sono aree marginali a scarsa produttività fondiaria e di scarso valore agricolo, ma di alto valore paesaggistico e di interesse ambientale ai fini della difesa del suolo, spesso a forte pendenza ed a rischio di erodibilità e di forte instabilità idrogeologica. In queste aree potrebbero attuarsi attività agro-ambientali (colture biologiche), colture cd allevamenti alternativi a carattere molto estensivo, quali allevamenti avifaunistici, apicoltura ecc., ed iniziative di recupero in termini forestali. In questa sottozona vanno incluse tutte le aree in cui siano già operanti vincoli diversi (idrogeologici. paesaggistici di rispetto fluviale e P.A.I., di rispetto stradale, zone Parco ecc. già perimetrate e con specifiche limitazioni di destinazione d uso.
11 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Problematiche connesse alla Pianificazione Strutturale Comunale Difficoltà di effettuare, studi ed analisi affidabili Quantificare ex-ante, localmente e sui territori comunali a valle, gli effetti idrologici ed erosivi che possono scaturire dalla classificazione (art. 20, comma 3, lettera a) e dall uso del suolo (art. 20, comma 3, lettere d, e) Pianificazione Strutturale in Forma Associata (art. 20 bis Legge Regionale n. 14/2006, che integra la LUR 19/02)
12 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Riepilogo rischio idraulico per provincia (fonte: PAI Calabria) Con riferimento agli obiettivi di difesa del suolo la Pianificazione Strutturale Comunale potrebbe rappresentare uno strumento per studi e analisi affidabili (specialmente su piccole superfici) nell ambito della composizione del quadro conoscitivo (es. aggiornare la classificazione dei rischi idraulico e geo-morfologico adottata nel PAI)
13 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Problematiche connesse alla Pianificazione Strutturale Comunale Difficoltà di effettuare, studi ed analisi affidabili Quantificare ex-ante, localmente e sui territori comunali a valle, gli effetti idrologici ed erosivi che possono scaturire dalla classificazione (art. 20, comma 3, lettera a) e dall uso del suolo (art. 20, comma 3, lettere d, e) Pianificazione Strutturale in Forma Associata (art. 20 bis Legge Regionale n. 14/2006, che integra la LUR 19/02)
14 Sedimenti Deflusso
15 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Quantità di deflusso prodotto per celle (Dati espressi in pollici)
16 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Problematiche connesse alla Pianificazione Strutturale Comunale Difficoltà di effettuare, studi ed analisi affidabili Quantificare ex-ante, localmente e sui territori comunali a valle, gli effetti idrologici ed erosivi che possono scaturire dalla classificazione (art. 20, comma 3, lettera a) e dall uso del suolo (art. 20, comma 3, lettere d, e) Pianificazione Strutturale in Forma Associata (art. 20 bis Legge Regionale n. 14/2006, che integra la LUR 19/02)
17 Problematiche di difesa del suolo nella P S C in Calabria Coordinare fra loro interventi pianificati su territori comunali diversi a condizione che detti territori ricadono nell ambito dello stesso bacino idrografico Pianificazione Strutturale in Forma Associata (art. 20 bis Legge Regionale n. 14/2006, che integra la LUR 19/02). Pianificazione
18 Prospettive di innovazione nella pianificazione strutturale comunale Misure estensive di intervento contenimento dell incremento del consumo di suolo uso di pratiche e sistemi costruttivi che favoriscano, nel contesto urbano, l infiltrazione locale delle acque adozione di modelli colturali a basso impatto idrologico ed erosivo valorizzazione del ruolo protettivo della vegetazione conseguibile con l impiego di tecniche naturalistiche di protezione dei versanti
19 Prospettive di innovazione nella pianificazione strutturale comunale Misure intensive di intervento stabilizzazione di scarpate artificiali e pendii in prossimità dei centri abitati incentivando l irrigazione (eventualmente anche con acque reflue) e il riutilizzo dei sottoprodotti dell industria agro-alimentare (Andiloro et al., 2004; 2005; Figura 2); realizzazione e manutenzione di sistemazioni agrarie (finalizzate alla riduzione di pendenza e lunghezza della pendice) realizzazione di sistemazioni fluviali ecocompatibili (briglie e argini in legname o in gabbioni rinverditi con specie autoctone) e rinaturalizzazione di quelle esistenti (Bombino et al., 2006; 2007 a; 2007b; 2007c)
20 Prospettive di innovazione nella pianificazione strutturale comunale Benefici conseguibili attraverso l applicazione delle misure laminazione dei deflussi e incremento dei volumi idrici immagazzinati nel terreno, e riduzione delle sollecitazioni alle infrastrutture per lo smaltimento dei deflussi riduzione di ruscellamento ed erosione (e quindi della perdita di suolo)
21 Prospettive di innovazione nella pianificazione strutturale comunale Conclusioni Nell ambito della redazione dei PSC, riconoscere l importanza di simulare gli effetti idrologici ed erosivi (sia in loco che a valle) facendo ricorso ad esempio impiego di modelli matematici Ottimizzare l uso delle risorse finanziarie disponibili Individuare criteri di remunerazione per i comuni che adottano una pianificazione compatibile con la difesa del suolo (Tamburino e Zimbone, 1996; Bombino et al., 2007d) Promuovere pianificazioni intercomunali tra i territori ricadenti in un medesimo bacino idrografico
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