V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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1 COMUNE DI POGLIANO MILANESE PROVINCIA DI MILANO PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO DI RILEVANZA REGIONALE RIGUARDANTE AREE IN FREGIO ALLA SS 33 DEL SEMPIONE E ALLA SP 229 IN COMUNE DI POGLIANO MILANESE V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DOCUMENTO DI SCOPING 15 MARZO 2010

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3 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping INDICE 1. INTRODUZIONE 1 I. SCOPO DEL DOCUMENTO 1 II. RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA 1 La Direttiva Europea 2 La normativa della Regione Lombardia 2 III. METODOLOGIA ADOTTATA 3 I sistemi di riferimento 4 Allegato 1 m alla Delibera n. 8/10971 del 30 dicembre 2009 Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di piani e programmi VAS 6 IV. FONTI UTILIZZATE QUADRO DI RIFERIMENTO 19 I. OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ INTERNAZIONALI E NAZIONALI 19 II. OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 21 PTR Piano Territoriale Regionale 21 PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 22 III. CRITERI GENERALI DEL P.I.I. 23 Obiettivi del programma e compensazioni ambientali previste 23 IV. IDENTIFICAZIONE DELL AMBITO DI INTERVENTO 23 Inquadramento territoriale e sistema infrastrutturale 23 Il Sistema paesistico-ambientale 24 Consistenza dello stato di fatto 24 Sistema dei vincoli 25 L articolazione funzionale e i servizi previsti. 27 Il sistema del verde 27 Il sistema infrastrutturale 28 Il sistema della sosta 28 V. DATI URBANISTICI: CONTENUTI DELLA VARIANTE AL PRG VIGENTE 30 DATI QUANTITATIVI DI PROGETTO 33 SUPERFICI DI PROGETTO IN RELAZIONE ALLA DOTAZIONE DI STANDARD (tavola 4b) 35 VI. LA STRATEGIA ENERGETICA E LE RISORSE NATURALI 39 VII. GESTIONE DELL INTERVENTO 39 VIII. UBICAZIONE DELL AREA 41 IX. GEOLOGIA 43 X. IDROGEOLOGIA 47

4 3. INFRASTUTTURE TECNOLOGICHE E URBANIZZAZIONI 53 I. RIFERIMENTI LEGISLATIVI 53 II. ANALISI DELLE SCELTE PROGETTUALI 54 Premessa 54 Rete di fognatura acque nere 54 Rete di fognatura acque di precipitazione meteorica 55 Rete di acquedotto IMPATTO ACUSTICO 57 I. PREMESSA 57 II. GENERALITA' SUL RUMORE E QUADRO NORMATIVO 58 Aspetti generali sull'inquinamento acustico 58 Modalità di diffusione del rumore 60 Quadro di riferimento normativo 61 III. VALUTAZIONE PREVISIONALE DEL CLIMA ACUSTICO 69 Premessa 69 Impostazione metodologica del lavoro 70 Descrizione delle misure effettuate 71 Strumentazione utilizzate per le misure 72 Setup degli strumenti 73 Modalità di analisi dei dati 73 Sintesi dei dati e analisi dei valori acustici rilevati 74 IV. LA COSTRUZIONE DELLA MAPPA ACUSTICA DI ZONA (STATO ATTUALE E INCREMENTI) 83 Descrizione del modello 83 Rilevazione dei dati e taratura del modello 85 Metodologia impiegata nella costruzione delle mappe acustiche 87 Valutazione degli incrementi di rumore 87 Valutazioni generali TRAFFICO E VIABILITÀ 89 OGGETTO DELLO STUDIO 89 I. INQUADRAMENTO MACROURBANISTICO DELLA RETE DI TRASPORTO 90 Configurazione esistente 90 Possibile evoluzione della rete di trasporto 92 II. IL SISTEMA ATTUALE DI ACCESSIBILITA AL SITO 96 La rete stradale 96 Il trasporto pubblico locale 98 III. RICOSTRUZIONE DEI REGIMI DI TRAFFICO VEICOLARE NELL AMBITO ESAMINATO 100 Rilevamenti automatici dei veicoli 101 Conteggi manuali 110 IV. RICOSTRUZIONE MODELLISTICA DELLO STATO DI FATTO 114 2

5 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Generalità della modellazione 114 Il grafo di rete 115 La matrice di origine/destinazione degli spostamenti veicolari 115 Assegnazione dello stato di fatto 117 V. VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI ACCESSIBILITA E CRITICITA EMERGENTI 119 VI. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 120 VII. DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI ADEGUAMENTO VIABILISTICO 120 VIII. STIMA E RIPARTIZIONE DEL TRAFFICO INDOTTO NELLE ORE DI PUNTA123 Attività commerciali 123 Residenze 125 Terziario/Ricettivo 125 Riepilogo 125 IX. FLUSSI VEICOLARI DI PREVISIONE 127 X. SIMULAZIONI MODELLISTICHE DI PROGETTO 128 Risultati delle simulazioni modellistiche 129 Verifiche di capacità delle rotatorie 132 XI. VALUTAZIONE D IMPATTO CRITERI METODOLOGICI PER LA DOCUMENTAZIONE DELLA COERENZA DEL PROGRAMMA 137 I. DEFINIZIONE DEI CRITERI DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE INDICATORI PER IL MONITORAGGIO CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE RIFERIMENTI NORMATIVI 157 I. DLGS 152/06 SMI 157 PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS), PER LA VALUTAZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE (VIA) E PER L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (IPPC) 157 II. DGR REGIONE LOMBARDIA N. 8/10971 DEL III. DELIBERAZIONE CIPE, 2 AGOSTO

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7 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 1. INTRODUZIONE I. SCOPO DEL DOCUMENTO Il lavoro risponde alla finalità generale richiesta di affiancare in modo utile le tradizionali esigenze della programmazione urbanistica con quelle di un governo integrato dell ambiente in un ottica di sviluppo sostenibile. Il modello proposto è quello di una VAS di tipo integrato, ovvero di un processo di valutazione degli impatti, diretti e indiretti, rispetto allo stato dell ambiente e agli obiettivi e le azioni del P.I.I. Programma Integrato di Intervento di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 per opere di edilizia commerciale, residenziale e per altre funzioni compatibili in Comune di Pogliano, provincia di Milano, definendo per quanto necessario un quadro di riferimento per eventuali interventi di miglioramento ambientale per le successive fasi progettuali. Allo scopo di dare dar corso alla Verifica Ambientale Strategica secondo gli indirizzi e le modalità definite dalla Regione Lombardia, la Giunta Comunale di Pogliano Milanese ha approvato la delibera n.35 del 4 marzo 2010 di avvio del procedimento. La normativa regionale prevede che l'autorità procedente in collaborazione con l'autorità competente per la VAS predisponga, come primo atto, un documento di scoping che, ai fini della consultazione, viene messo a disposizione tramite pubblicazione sul sito web sivas e presentato in occasione della prima seduta della conferenza di valutazione, in cui si raccolgono osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione. II documento di scoping contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di ambito di influenza del PII/AdP e delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. II. RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA La normativa sulla valutazione ambientale strategica ha come riferimento principale la Direttiva 2001/42/CE. A livello nazionale si è di fatto provveduto a recepire formalmente la Direttiva Europea solo il 1 agosto 2007, con l entrata in vigore della parte II del D.lgs 152/2006 (VIA, VAS e IPPC) e delle sue successive integrazioni. Tale norma fornisce indicazioni principalmente sulla valutazione a livello di pianificazione statale, rinviando alle norme regionali la regolamentazione del percorso di valutazione per la pianificazione a livello degli enti locali. La definizione completa viene rimandata al recepimento del Decreto da parte delle Regioni. La Regione Lombardia, facendo riferimento alla propria Legge n. 12 del 2005, Legge per il governo del territorio, agli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi approvati da Consiglio regionale il 13 marzo 2007, atto n. VIII/0351, oltre che al provvedimento, approvato in prima lettura in data 27 luglio

8 dal Consiglio dei Ministri, Scherma di decreto legislativo recante ulteriori disposizioni correttive ed integrative alla Parte prima e seconda del D.lgs n. 152 del 2006, recante norme in materia ambientale, con la Delibera della Giunta n. 8/10971 del Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi VAS (art. 4, l.r. 12/2005: dcr 351/2007) Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs 16 gennaio 2008, n. 4, modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli. LA DIRETTIVA EUROPEA Emanazione della Direttiva 2001/42/CE, concernente la Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente. L obiettivo generale della Direttiva è quello di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile,... assicurando che... venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente (art 1). La Direttiva stabilisce che per «valutazione ambientale» s intende l elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento delle consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione.... Per rapporto ambientale si intende la parte della documentazione del piano o programma... in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l attuazione del piano o programma potrebbe avere sull ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano o programma. Per quanto riguarda il monitoraggio, la Direttiva stabilisce all art 10 che occorre controllare:... gli effetti ambientali significativi... al fine... di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare le misure correttive... opportune. Sempre allo stesso articolo si raccomanda di evitare le duplicazioni di monitoraggio, e di utilizzare i meccanismi di controllo eventualmente esistenti. LA NORMATIVA DELLA REGIONE LOMBARDIA La VAS sui piani viene introdotta in Lombardia dall art 4 della LR 12/2005. L articolo fornisce alcune indicazioni di riferimento, che vengono poi specificate nei criteri attuativi approvati dal Consiglio Regionale il 13 marzo Al comma 3 si afferma che la valutazione evidenzia la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione ed inoltre individua le alternative assunte nella elaborazione del piano o programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione, anche agroambientali, che devono essere recepite nel piano stesso. Deriva da questa indicazione la necessità di svolgere innanzitutto un lavoro di verifica sulla completezza e sostenibilità degli obiettivi del piano. 2

9 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping I criteri attuativi relativi alla VAS contengono una dettagliata serie di indicazioni, in attuazione di quanto previsto dall art 4 della legge regionale sul governo del territorio. Si sottolineano le più significative: la necessità di una stretta integrazione tra percorso di piano e istruttoria di VAS; la VAS deve essere intesa come un processo continuo che si estende a tutto il ciclo vitale del piano, prendendo in considerazione anche le attività da svolgere successivamente al momento di approvazione del piano, nelle fasi di attuazione e gestione; la VAS deve essere effettuata il più a monte possibile, durante la fase preparatoria del P/P [piano/programma] e anteriormente alla sua adozione o all avvio della relativa procedura legislativa ; nella fase di preparazione e di orientamento, l avvio del procedimento di VAS con apposito atto, reso pubblico, individuando l autorità competente, gli enti territorialmente interessati e le autorità ambientali, l indizione della conferenza di valutazione e le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico; nella fase di elaborazione e redazione del piano, l individuazione degli obiettivi del piano, la definizione delle alternative, delle azioni attuative conseguenti, l elaborazione del rapporto ambientale comprensivo del programma di monitoraggio; l autorità competente per la VAS esprime la valutazione sul piano prima dell adozione del medesimo, sulla base degli esiti della conferenza di valutazione e della consultazione pubblica; tale valutazione assume la forma di un parere motivato, redatto di concerto con l autorità procedente; i momenti di adozione e approvazione sono accompagnati da una dichiarazione di sintesi nella quale si sintetizzano gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni per la scelta dell alternativa, e il programma di monitoraggio, e come il parere dell autorità competente sia stato preso in considerazione negli elaborati del piano; dopo l approvazione del piano vengono avviate le attività di attuazione e gestione del monitoraggio e le connesse attività di valutazione e partecipazione. Come diretta conseguenza di questi criteri dettati da Consiglio regionale, la Giunta ha approvato la Delibera n. 8/10971 del 30 dicembre 2009 Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di piani e programmi VAS (che aggiorna la precedente Delibera n. 8/6420 del ) che tra gli allegati contempla un Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) specifico per un programma integrato di intervento a rilevanza regionale, comportante variante urbanistica (allegato 1m alla delibera). III. METODOLOGIA ADOTTATA La VAS assume come modello di riferimento per le sue analisi e valutazione la prospettiva dello sviluppo sostenibile, ove uno dei presupposti della nozione di sostenibilità è l integrazione della questione ambientale all interno delle politiche settoriali e generali e dei relativi processi decisionali. 3

10 I SISTEMI DI RIFERIMENTO Solo tramite un effettiva interrelazione tra le diverse dimensioni (sociale-culturale, economico, fisico-ambientale) che compongono un dato territorio è possibile perseguire o- biettivi di sostenibilità, ricercando una esplicita e programmata evoluzione tra sviluppo economico e sociale, trasformazioni territoriali e uso delle risorse ambientali. La predominanza di un sistema sugli altri porta a disequilibri complessivi. Per la messa a punto della metodologia da adottare per la redazione del quadro conoscitivo per gli aspetti ambientali e di valutazione strategica, si sono adottate, per le esigenze specifiche, le principali linee guida in materia di VAS già emerse a livello regionale, nazionale ed internazionale, sia precedenti all approvazione della Direttiva CE/42/2001, sia successive, ovvero: Resource Manual to Support Application of the UNECE Protocol on Strategic Environmental Assessment. UNECE & Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe (2007); 4

11 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Attuazione della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi sull ambiente Studio DG Ambiente CE (2004); Progetto EnPlan - Linee guida ( (2004). Come previsto dalla Direttiva e dalle prassi tecniche italiane ormai sempre più consolidate, viene prodotto uno specifico Rapporto Ambientale organizzato tenendo conto dell Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, così come ripreso dall Allegato 1m alla Delibera regionale. Il Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica viene sviluppato, quindi, in riferimento ai seguenti contenuti: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del PII/AdP e del rapporto con altri pertinenti p/p; b) aspetti pertinenti dello state attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del PII/AdP; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al Pll/AdP, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al PII/AdP, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si e tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. f) possibili effetti significativi sull ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del PII/AdP; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come e stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà in-contrate (ad esempio carenze tecniche 0 mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. 5

12 ALLEGATO 1 M ALLA DELIBERA N. 8/10971 DEL 30 DICEMBRE 2009 DE- TERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI VAS Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e1prqgrammi (VAS) PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENITO A RILEVANZA REGIONALE ACCORDO DI PROGRAMMA CON ADESIONE REGIONALE COMPORTANTE VARIANTE URBANISTICA OGGETTO Nel presente allegato sono prese in considerazione due diverse tipologie di strumenti di programmazione negoziata: 1. Programmi Integrati di Intervento di rilevanza regionale comportanti varianti urbanistiche (L.R. 12/05 art. 92, commi 4-7), ovvero, ai sensi dell'art.92, comma 4, della L.R. 12/05 2. Accordi di Programma Promossi da Enti Locali con adesione regionale (L.R. 2/2003, art. 6 comma 12) Il modello metodologico procedurale relativo agli Accordi di Programma promossi dalla Regione e descritto nel precedente allegato 1l. Il modello metodologico procedurale relativo ai Programmi Intergrati di Intervento non aventi rilevanza regionale e descritto nel successive allegato 1m. 1. INTRODUZIONE 1.1 Norme di riferimento generali D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34: "Accordi di Programma"; Legge 17 febbraio 1992, n.179, art. 16: "Programmi integrati di intervento"; Legge regionale 14 marzo 2003, n. 2 "Programmazione negoziata regionale"; Legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3 "Disposizioni in materia di programmazione negoziata con valenza territoriale; Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 per if governo del territorio e successive modifiche e integrazioni (di seguito I.r. 12/2005); Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di piani e programmi (deliberazione Consiglio regionale 13 marzo 2007, n. VIII/351)(di seguito Indirizzi generali); Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" come modificato dal Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n.4 (di seguito d.lgs.); Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente (di seguito Direttiva). 2. AMBITO DI APPLICAZIONE 2.1 Considerazioni generali Gli strumenti della programmazione negoziata si caratterizzano per la peculiarità delle caratteristiche progettuali, per la variabilità delle dimensioni e delle tipologie degli interventi previsti. Di conseguenza la determinazione della necessita o meno di sottoporre un programma integrato di intervento (PII) o un accordo di programma (AdP) a valutazione ambientale - VAS non può che discendere da un accertamento preliminare, affidato alla responsabilità dell'autorità procedente. Tale accertamento preliminare deve prevedere due successive operazioni di screening: 1) La prima consiste nell'escludere dal campo di applicazione della direttiva tutti gli AdP/PII per i quali non sussista la contemporanea presenza dei due requisiti seguenti: intervento con valenza territoriale che comporta variante urbanistica a piani e programmi; presenza di un livello di definizione dei contenuti di pianificazione territoriale idoneo a consentire una variante urbanistica. Sono inoltre esclusi dalla valutazione ambientale le seguenti varianti ai piani e programmi: a) rettifiche degli errori materiali; 6

13 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping b) modifiche necessarie per l'adeguamento del piano alle previsioni localizzative immediatamente cogenti contenute negli strumenti nazionali, regionali o provinciali di pianificazione territoriale, già oggetto di valutazione ambientale; c) varianti localizzative, ai fini dell'apposizione del vincolo espropriativo, per opere già cartograficamente definite e valutate in piani sovraordinati o per la reiterazione del vincolo stesso. In applicazione del principio di non duplicazione delle valutazioni non sono sottoposti a Valutazione ambientale - VAS né a verifica di assoggettabilità, i piani attuativi di piani e programmi già oggetto di valutazione; nei casi in cui lo strumento attuativo comporti variante al piano sovraordinato, la VAS e la verifica di assoggettabilità sono comunque limitate agli aspetti della variante che non sono stati oggetto di valutazione nel piano sovraordinato; 2) Una volta accertato l'obbligo di sottoporre l'adp/pii a procedimento di valutazione ambientale, l'autorità procedente può appurare l eventuale esistenza delle condizioni per avviare la procedura di verifica di assoggettabilità alla VAS. Tale ipotesi si applica qualora l'adp/pii comporti variante a: a) PIP ricompresi nel paragrafo 2 dell'articolo 3 della direttiva che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori (punto Indirizzi generali); b) PIP non ricompresi nel paragrafo 2 dell'articolo 3 della direttiva che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione di progetti. La tempistica di approvazione dell'adp/pii pub comunque consigliare l opportunità di un'attivazione diretta della procedura di VAS, senza passare dalla Verifica di assoggettabilità. Qualora tale tempistica non consentisse una sufficiente maturazione degli atti di pianificazione e della relativa valutazione ambientale, pub essere considerata L opportunità di rinviare gli approfondimenti necessari ad un successive atto integrativo dell'adp. Devono in ogni caso essere assoggettati a procedimento di Valutazione ambientale - VAS gli AdP/PII che: a) costituiscono quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE, cos] come specificati negli allegati II, III e IV del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.e successive modifiche; b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE, così come recepiti nell'art. 5 del DPR 357/97 e s.m.i; 3. SOGGETTI INTERESSATI 3.1 Elenco dei soggetti Sono soggetti interessati al procedimento: l'autorità procedente; l autorità competente per la VAS; i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati; il pubblico e il pubblico interessato; la Regione; Qualora l'adp si raccordi con altre procedure, come previsto nell'allegato 2, sono soggetti interessati al procedimento, in qualità di soggetti competenti in materia ambientale, anche: L autorità competente in materia di SIC e ZPS (punto 7.2 degli Indirizzi generali); L autorità competente in materia di VIA (punto 7.3 degli Indirizzi generali). 3.2 Autorità procedente Il Sindaco, il Presidente della Comunità Montana 0 il Presidente della Provincia, in qualità di soggetti promotori dell'iniziativa di AdP/PlI, ai sensi del comma 12 dell'art. 6 della I.r. n. 2/2003, rappresentano di norma l'autorità procedente ai fini della Valutazione Ambientale - VAS. 3.3 Autorità competente per la VAS È la pubblica amministrazione cui compete l'adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l'elaborazione del parere motivato. L'autorità competente per la VAS e individuata con atto formale dalla pubblica amministrazione che procede alla formazione del PII/AdP, nel rispetto dei principi generali stabiliti dai d.lgs 16 gennaio 2008, n.4 e 18 agosto 2000, n Essa deve possedere i seguenti requisiti: a) separazione rispetto all'autorità procedente; 7

14 b) adeguato grado di autonomia nel rispetto dei principi generali stabiliti dal d.lgs 18 agosto 2000, n. 267, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 29, comma 4, legge n. 448/2001; c) competenze in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile. Nel caso di AdP di rilevanza regionale, l'autorità competente per la VAS viene di norma individuata dall'autorità procedente, sentito il parere della Segreteria Tecnica dell'adp. 3.4 Soggetti competenti in materia ambientale ed enti territorialmente interessati Sono soggetti competenti in materia ambientale le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei PIP. L'autorità procedente, d'intesa con l autorità competente per la VAS, individua, con atto formale, i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di verifica e/o di valutazione. a) sono soggetti competenti in materia ambientale: ARPA; ASL; Enti gestori aree protette; Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia; Autorità competente in materia di SIC e ZPS (se prevista la Valutazione di incidenza); Autorità competente in materia di VIA (se prevista la VIA 0 verifica di VIA) b) sono enti territorialmente interessati: Regione; Provincia; Comunità Montane; Comuni interessati e confinanti; Autorità di Bacino c) contesto transfrontaliero Svizzera - Cantoni Regioni, Province e Comuni confinanti I soggetti sopra indicati possono essere integrati a discrezione dell'autorità procedente. 3.5 Il pubblico e il pubblico interessato Pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone; Pubblico interessato: il pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure; ai fini della presente definizione le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigente, nonché le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, sono considerate come aventi interesse. L'autorità procedente, nell'atto di cui al punta 3.4, d'intesa con l autorità competente per la VAS, provvede a: individuare i singoli settori del pubblico interessati all'iter decisionale; definire le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico. Relativamente alle associazioni, organizzazioni o gruppi, in relazione al PIP, si ritiene opportuno: individuare tutte le realtà presenti nel territorio considerate a seconda delle loro specificità; avviare momenti di informazione e confronto. 4. MODALITÀ Di CONSULTAZIONE, COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE 4.1 Finalità Consultazione, comunicazione e informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Il punto 6.0 degli Indirizzi generali prevede l'allargamento della partecipazione a tutto il processo di pianificazione / programmazione, individuando strumenti atti a perseguire obiettivi di qualità. La partecipazione e supportata da forme di comunicazione e informazione e dalla consultazione che si avvale della Conferenza di Valutazione. 4.2 Conferenza di Verifica e/o di Valutazione AI fine di acquisire elementi informativi volti a costruire un quadro conoscitivo condiviso, specificamente per quanta concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile e ad acquisire i pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico e degli enti territorialmente limitrofi o co- 8

15 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping munque interessati alle ricadute derivanti dalle scelte del PII/AdP, sono attivate la Conferenza di Verifica e/o la Conferenza di Valutazione. L'autorità procedente, d'intesa con l'autorità competente per la VAS, convoca i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati/limitrofi, ove necessario anche transfrontalieri, alla Conferenza di Verifica e/o di Valutazione. a) Conferenza di Verifica Spetta alla conferenza di verifica, mediante apposito verbale, esprimersi in merito al rapporto preliminare contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull'ambiente sulla salute e sui patrimonio culturale facendo riferimento ai criteri dell'allegato II della Direttiva. Della conferenza viene predisposto apposito verbale. b) Conferenza di Valutazione La conferenza di valutazione e articolata in almeno due sedute: la prima, di tipo introduttivo e volta ad illustrare il documento di scoping (vedi punto 6.4) e ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni nel merito; la seconda, e finalizzata a valutare la proposta di PII/AdP, di variante urbanistica e di Rapporto Ambientale, esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti, prendere atto degli eventuali pareri obbligatori (eventuale raccordo con Verifica di VIA e Valutazione di Incidenza) previsti. Di ogni seduta della conferenza e predisposto apposito verbale. 4.3 Comunicazione e informazione Comunicazione e informazione caratterizzano il processo decisionale partecipato (AdP/PII e valutazione ambientale VAS), volto ad informare e coinvolgere il pubblico, di cui al punta 3.5. L'autorità procedente, d'intesa con l'autorità competente per la VAS, nell'atto di cui al punta 3.4, definisce le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, nonché di diffusione e publicizzazione delle informazioni. 4.4 Consultazione transfrontaliera L'autorità procedente, d'intesa con I'autorità competente per la VAS, in contesti transfrontalieri, provvede a trasmettere ai soggetti, di cui al punta 3.4 lettera c), una copia integrale della proposta di AdP e del Rapporto Ambientale, invitando ad esprimere il proprio parere entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della documentazione. Qualora i soggetti transfrontalieri coinvolti intendano procedere a loro volta a consultazioni, l'autorità procedente concede un congruo termine, comunque non superiore a novanta giorni, per consentire le consultazioni dei soggetti e del pubblico interessato. Nelle more delle consultazioni transfrontaliere ogni altro termine resta sospeso. 5. VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ DELLA VAS 5.1 Le fasi del procedimento La verifica di assoggettabilità alla VAS e effettuata secondo le indicazioni di cui all'articolo 12 del d.lgs., ed in assonanza con le indicazioni di cui al punto 5.9 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati nello schema in coda al presente modello: 1. avvio del procedimento; 2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; 3. elaborazione di un rapporto preliminare della proposta di ipotesi di AdP contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull'ambiente e sulla salute umana, facendo riferimento ai criteri dell'allegato II della Direttiva;, 4. messa a disposizione del rapporto preliminare e avvio della verifica; 5. convocazione della conferenza di verifica;, 6. decisione in merito alla verifica di assoggettabilità alla VAS; 7. messa a disposizione del pubblico delle conclusioni adottate. 5.2 Avvio del procedimento II procedimento di verifica di,assoggettabilità alla VAS e avviato dal soggetto promotore dell'adp con atto formale (fac simile A). L'avviso di avvio del procedimento deve essere pubblicato nei siti web di Regione (sito web sivas) e Comune ed eventualmente di altro Ente proponente. 5.3 Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione L'autorità procedente, d'intesa con I'autorità competente per la VAS, con specifico atto formale, individua e definisce: i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di verifica; 9

16 le modalità di convocazione della conferenza di verifica; i singoli settori del pubblico interessati all'iter decisionale; le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. 5.4 Elaborazione del rapporto preliminare della proposta di PII/AdP e determinazione dei possibili effetti significativi L'autorità procedente predispone un rapporto preliminare della proposta di PlI/AdP contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull'ambiente, sulla salute e sui patrimonio culturale facendo riferimento ai criteri dell'allegato II della Direttiva: Caratteristiche del Pll/AdP, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: in quale misura il Pll/AdP 'stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanta riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; in quale misura il Pll/AdP influenza altri p/p, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; la pertinenza del Pll/AdP per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; problemi ambientali relativi al PIl/AdP; la rilevanza del Pll/AdP per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. p/p connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque); Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi: probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti; carattere cumulativo degli effetti; natura transfrontaliera degli effetti; rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; dell'utilizzo intensivo del suolo; effetti su aree 0 paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. Per la redazione del rapporto preliminare il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione della VAS e il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall'art. 3 della Legge di Governo del Territorio. Possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti gia effettuati ed informazioni ottenute nell'ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite. Inoltre nel rapporto preliminare e necessario dare conto della verifica delle eventuali interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). 5.5 Messa a disposizione del rapporto preliminare e avvio della verifica L'autorità procedente mette a disposizione per trenta giorni presso i propri uffici il rapporto preliminare della proposta di PlI/AdP e determinazione dei possibili effetti significativi, mettendoli a disposizione del pubblico e ne da informazione anche mediante pubblicazione sui site web sivas. (fac simile B). L'autorità competente per la VAS in collaborazione con l autorità procedente, comunica ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati, individuati al punto 5.3, la messa a disposizione e pubblicazione su web del rapporto preliminare (di cui al punto 5.4) al fine dell'espressione del parere, che deve essere inviato, entro trenta giorni dalla messa a disposizione, all'autorità competente per la VAS ed all'autorità procedente. 5.6 Convocazione conferenza di verifica L'autorità procedente convoca la Conferenza di verifica alla quale partecipano l'autorità competente per fa VAS, i soggetti competenti in materia ambientale, gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri. L'autorità procedente predispone il verbale della Conferenza di verifica. 5.7 Decisione in merito alla verifica di assoggettabilità alla VAS L'autorità competente per la VAS, d'intesa con l'autorità procedente, esaminato il rapporto preliminare della proposta di PlI/AdP e di determinazione dei possibili effetti significativi, acquisito il verbale della conferenza di verifica, valutate le eventuali osservazioni pervenute e i pareri espressi, sulla base degli elementi di verifica di cui all'allegato II della Direttiva, si pronuncia, entro novanta giorni dalla messa a disposizione, sulla necessità di sottoporre il PlI/AdP al procedimento di VAS ovvero di non assoggettarlo allo stesso. La pronuncia e effettuata con atto formale reso pubblico. (fac simile C) 10

17 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping In caso di non assoggettabilità alla VAS, l'autorità procedente, nella fase di elaborazione del PII/AdP, tiene conto delle eventuali indicazioni e condizioni contenute nel provvedimento di verifica. L'approvazione del PlI/AdP da atto del provvedimento di verifica nonché del recepimento delle eventuali condizioni in esso contenute. 5.8 Informazioni circa la decisione e le conclusioni adottate II provvedimento di verifica (fac simile D) viene messo a disposizione del pubblico e pubblicato sul sito web sivas (vedi allegato 3). II provvedimento di verifica diventa parte integrante del PlI/AdP adottato e/o approvato. 6. VALUTAZIONE AMBIENTALE (VAS) DEL PII/AdP 6.1 Le fasi del procedimento La VAS dell'adp e effettuata secondo le indicazioni di cui agli articoli 11,13,14,15,16,17 e 18 del d.lgs., ed in assonanza con il punta 5.0 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati nello Schema in coda al presente modello: La VAS del PII/AdP e effettuata secondo le indicazioni di cui al punta 5.0 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati negli schemi A) e B): 1. avviso di avvio del procedimento;, 2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; 3. elaborazione e redazione del PII/AdP e del Rapporto Ambientale; 4. messa a disposizione e deposito; 5. convocazione conferenza di valutazione; 6. formulazione parere motivato; 7. deliberazione della Giunta Regionale di approvazione dell ipotesi di AdP ; 8. sottoscrizione degli Enti e ratifica comunale; 9. decreto di approvazione dell'adp; 10. gestione e monitoraggio; 6.1 bis Procedimento di VAS a seguito della verifica di assoggettabilità La VAS del PlI/AdP a seguito della verifica di assoggettabilità e effettuata secondo le indicazioni di cui agli articoli 11, 13, 14, 15, 16, 17 e 18 del d.lgs, ed in assonanza con il punto 5.0 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti e declinati negli schemi A) e B) in coda al documento: 1. elaborazione e redazione del PII/AdP, della relativa variante urbanistica e del Rapporto Ambientale; 2. messa a disposizione e deposito; 3. convocazione conferenza di valutazione; 4. formulazione parere motivato; 5. Deliberazione della Giunta Regionale di approvazione dell"'ipotesi di AdP"; 6. sottoscrizione degli Enti e ratifica comunale; 7. decreto di approvazione dell'adp; 8. gestione e monitoraggio; Gli atti e le risultanze dell'istruttoria, le analisi preliminari ed ogni altra documentazione durante la verifica di assoggettabilità devono essere utilizzate nel procedimento di VAS. 6.2 Avviso di avvio del procedimento In caso di AdP/PII per il quale sia stata accertata la necessita di assoggettamento alla procedura di Valutazione Ambientale - VAS, il procedimento di VAS e avviato dal soggetto promotore dell'adp con atto formale. L'Autorità procedente provvede a pubblicare sui proprio sito web e sul sito web sivas notizia dell'avvio del procedimento. 6.3 Individuazione dei soggetti interessati e definizione modalità di informazione e comunicazione L'Autorità procedente, d'intesa con I'autorità competente per la VAS, con atto formale individua e definisce: i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di valutazione; le modalità di convocazione della conferenza di valutazione, articolata almeno in una seduta introduttiva e in una seduta finale di valutazione; i singoli settori del pubblico interessati all'iter decisionale; 11

18 le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni, organizzando e coordinando le conseguenti iniziative. La provincia competente per territorio partecipa alle conferenze portando in quella sede il proprio contributo alla definizione del documento di scoping e del rapporto ambientale. 6.4 Elaborazione e redazione del PII/AdP e del rapporto ambientale Come previsto al punto 5.11 degli Indirizzi generali, nella fase di elaborazione e redazione del PII/AdP, I'autorità competente per la VAS collabora con l autorità procedente nello svolgimento delle seguenti attività: individuazione di un percorso metodologico e procedurale, stabilendo le modalità della collaborazione, le forme di consultazione da attivare, i soggetti interessati, ove necessario anche transfrontalieri, e il pubblico da consultare; definizione dell'ambito di influenza del PII/AdP (scoping) e definizione delle caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite nel Rapporto Ambientale; elaborazione del Rapporto Ambientale, ai sensi dell'allegato I della Direttiva; costruzione/progettazione del sistema di monitoraggio. Nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l'attuazione del piano o del programma proposto potrebbe avere sull'ambiente e sui patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell'ambito territoriale del Piano o del programma stesso. L'allegato VI al d.lgs riporta le informazioni da fornire nel rapporto ambientale a tale scopo, nei limiti in cui possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma. Per la redazione del Rapporto Ambientale il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti di applicazione della VAS e il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall'art. 3 della Legge di Governo del Territorio. Per evitare duplicazioni della, valutazione, possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell'ambito di altri livelli decisionali 0 altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni normative. percorso metodologico procedurale L'autorità procedente in collaborazione con l'autorità competente per la VAS definiscono il percorso metodologico procedurale del PII/AdP della relativa VAS, sulla base degli schemi A e B in coda al presente modello. scoping - conferenza di valutazione (prima seduta) L'autorità procedente in collaborazione con l'autorità competente per la VAS predispone un documento di scoping. Ai fini della consultazione il documento viene messo a disposizione tramite pubblicazione sul sito web sivas e presentato in occasione della prima seduta della conferenza di valutazione, in cui si raccolgono osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione. II documento di scoping contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di ambito di influenza del PII/AdP e delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. elaborazione del Rapporto Ambientale ; L'autorità procedente, d'intesa con l autorità competente per la VAS, elabora il Rapporto Ambientale. Le informazioni da fornire, ai sensi dell'articolo 5 della Direttiva (nell'allegato I), sono: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del PII/AdP e del rapporto con altri pertinenti p/p; b) aspetti pertinenti dello state attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del PII/AdP; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al Pll/AdP, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al PII/AdP, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si e tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. f) possibili effetti significativi sull ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del PII/AdP; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come e stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. La Sintesi non tecnica, richiesta alla precedente lettera D, e un documento di grande importanza in quanta costituisce il principale strumento di informazione e comunicazione con il pubblico. In tale documento devono essere sintetizzate / riassunte, in linguaggio il più possibile non tecnico e divulgativo, le descrizioni, questioni, valutazioni e conclusioni esposte nel Rapporto Ambientale. ' proposta di PII/AdP e Rapporto Ambientale. L'autorità procedente mette a disposizione e pubblica su web la proposta di PII/AdP e relativa variante urbanistica ed il Rapporto Ambientale e, se disponibile, una prima ipotesi di AdP per la consultazione ai soggetti individuati con l'atto formale reso pubblico, di cui al precedente punta 6.3, i quali si esprimeranno nell'ambito della conferenza di valutazione. 6.5 Messa a disposizione e deposito della variante urbanistica 12

19 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping L autorità procedente e l autorità competente mettono a disposizione la proposta di PII/AdP e di variante urbanistica, il Rapporto Ambientale e la sintesi non tecnica e, se disponibile, anche una prima proposta di PII/AdP presso i propri uffici e presso gli uffici della Provincia e dei Comuni il cui territorio risulti anche parzialmente interessato dalla variante urbanistica per sessanta giorni, e pubblicano la documentazione sui proprio sito web e sul sito web sivas (vedi allegato 3). Fino al 31 dicembre 2009 l'autorità procedente cura la pubblicazione di un avviso nel BURL contenente: il titolo della proposta di piano o di programma, proponente, l autorità procedente, l'indicazione delle sedi ove può essere presa visione del piano o programma e del rapporto ambientale e delle sedi dove si può consultare la sintesi non tecnica. Dal 1 gennaio 2010, ai sensi dell'art.32 della legge 69/2009, la pubblicazione sul sito web sivas sostituisce: il deposito presso gli uffici delle regioni e delle province il cui territorio risulti anche solo parzialmente interessato dal piano o programma o dagli impatti della sua attuazione; la pubblicazione di avviso nel BURL contenente: il titolo della proposta di piano o di programma, il proponente, I'autorità procedente, l'indicazione delle sedi ove può essere presa visione del piano o programma e del rapporto l ambientale e delle sedi dove si può consultare la sintesi non tecnica L'Autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente provvede inoltre a trasmettere copia integrale sella comunicare la messa a disposizione e la pubblicazione su WEB della documentazione di cui sopra ai soggetti individuati con l'atto formale reso pubblico, di cui al precedente punta 6.3, al fine dell'espressione dei pareri che devono essere inviati, entro sessanta giorni dalla notizia della avvenuta messa a disposizione, all'autorità competente ed all'autorità procedente. Se necessario, l'autorità procedente provvede alla trasmissione delle studio di incidenza all'autorità competente in materia di SIC e ZPS. Entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell'avviso chiunque può presentare osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, all'autorità competente, all'autorità procedente e al Comune il cui territorio e interessato dalla variante urbanistica. Ai sensi del quinto comma, art. 10, del d.lgs.152/2006, il deposito del progetto di variante urbanistica presso i Comuni interessati e le conseguenti consultazioni sostituiscono ad ogni effetto le procedure previste dal comma 11, art. 6, I.r. 2/2003 e dal comma 4, art. 92 della I.r. 12/ Convocazione conferenza di valutazione La conferenza di valutazione convocata dall'autorità procedente, d'intesa con l'autorità competente per la VAS, secondo le modalità definite nell'atto di cui al precedente punta 6.3. La conferenza di valutazione deve articolarsi almeno in due sedute, la prima introduttiva e la seconda di valutazione conclusiva. La prima seduta e convocata per effettuare una consultazione riguardo al documento di scoping predisposto al fine di determinare l'ambito di influenza del PII/AdP, la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, nonché le possibili interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). La conferenza di valutazione finale e convocata al termine del periodo di messa a disposizione e deposito di cui al punta 6.5, al fine di raccogliere ed esaminare le osservazioni pervenute. La documentazione è messa a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territorialmente interessati prima della conferenza. Se necessario, alla conferenza partecipa l'autorità competente in materia di SIC e ZPS (vedi punta 3.1) che si pronuncia sullo studio di incidenza, e I'autorità competente in materia di VIA. Di ogni seduta della conferenza è predisposto apposito verbale. 6.7 Formulazione parere motivato (fac simile G) Conclusa la fase di deposito e raccolta delle osservazioni, I'autorità procedente e l'autorità competente per la VAS esaminano e controdeducono le eventuali osservazioni pervenute. Quindi, come previsto all'articolo 15, comma 1 del d.lgs., ed in assonanza con quanta indicato al punta 5.14 degli Indirizzi generali, l'autorità competente per la VAS, d'intesa con l'autorità procedente, alla luce della proposta di AdP le di Rapporto Ambientale, formula il parere motivato, che costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione dell'adp, entro il termine di novanta giorni a decorrere da tutti i termini di cui al punta 6.5. A tale fine sono acquisiti: - il verbale della conferenza di valutazione, comprensivo eventualmente del parere obbligatorio e vincolante dell'autorità competente in materia di SIC e ZPS; - i contributi delle eventuali consultazioni transfrontaliere; 13

20 - le osservazioni e gli apporti inviati da parte del pubblico. In presenza di nuovi elementi conoscitivi e valutativi evidenziati delle osservazioni pervenute, l'autorità procedente provvede all'aggiornamento della proposta di AdP e del Rapporto Ambientale e dispone, d'intesa con l'autorità competente per la VAS, la convocazione di un'ulteriore conferenza di valutazione, volta alla formulazione del parere motivato. II parere motivato può essere condizionato all'adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta di AdP/PII valutata. 6.8 Approvazione Finale La Giunta Regionale approva l'ipotesi di AdP/PII, comprendente il Rapporto Ambientale e la Dichiarazione di Sintesi fina,e, formulata dalla Conferenza dei rappresentanti sulla base dei pareri espressi dalla Segreteria Tecnica in merito alle osservazioni presentate ed al parere motivato finale. la Dichiarazione di Sintesi (fac simile M) è predisposta dall'autorità procedente ed e volta a: - illustrare il processo decisionale seguito (schema metodologico procedurale di cui al precedente punta 6.4); - esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nell'adp e come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti attesi, le ragioni della scelta dell'alternativa di AdP e il sistema di monitoraggio; - descrivere le modalità di integrazione del parere ambientale motivato nell'adp. L'ipotesi di AdP/PlI viene sottoscritta dai rappresentanti degli Enti interessati. Con Delibera di Consiglio il Comune interessato alla variante urbanistica ratifica l'adp entro 30 giorni, pena la decadenza del PII/AdP, e contestualmente controdeduce le osservazioni. L'accordo di programma, unitamente al rapporto ambientale ed alla dichiarazione di sintesi finale, è approvato in via definitiva con Decreto del Presidente della Giunta Regionale. II provvedimento motiva puntualmente le scelte effettuate in relazione agli esiti del procedimento di VAS. E' pubblicato sui Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia ed ha valore di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza e determina Ie eventuali conseguenti variazioni degli strumenti urbanistici. Gli atti relativi all'adp/pii sono:, I - depositati presso gli uffici dell'autorità procedente; - pubblicati per estratto sui siti web dell'autorità procedente e della Regione Lombardia (sivas, vedi allegato 3). 6.9 Gestione e monitoraggio L'AdP/PII individua le modalità, le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Nella fase di gestione il monitoraggio assicura il controllo degli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione del piano o programma approvato e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate deve essere data adeguata informazione sui siti web dell'autorità competente e dell'autorità procedente. 14

21 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 15

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23 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping IV. FONTI UTILIZZATE Per la redazione del presente elaborato si sono utilizzate come fonti: Elaborati della pianificazione a livello regionale, provinciale e settoriale; Ortofoto; PRG vigente; Documento di Inquadramento Comune di Pogliano Milanese aprile 2004 Relazione e allegati del Programma Integrato di Intervento; Sito web della Regione Lombardia, Provincia di Milano, ARPA Lombardia; Altre fonti di potenziale interesse reperibili sul web. 17

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25 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 2. QUADRO DI RIFERIMENTO Il capitolo costituisce un quadro di riferimento utile alle successive valutazione, costituito da riferimenti di sostenibilità, obiettivi e criteri verso cui il PII in oggetto dovrà relazionarsi. I. OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ INTERNAZIONALI E NAZIONALI Un insieme di criteri da utilizzare per le valutazioni di sostenibilità derivano da documenti internazionali e nazionali specifici. Particolarmente importanti come riferimento per il PII in oggetto sono: Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali UE (Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998); gli obiettivi della Strategia d azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Delibera CIPE, 2 agosto 2002). Di seguito si riportano gli obiettivi di sostenibilità presi come riferimento: Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali UE (Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998): ridurre al minimo l impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti; conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi; conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche; conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali; conservare e migliorare la qualità dell ambiente locale; protezione dell atmosfera; sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppare l istruzione e la formazione in campo ambientale; promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo compatibile. Strategia d'azione per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del. CIPE ): In Italia il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo sostenibile è dato dalla Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, promossa a seguito della prima strategia dell'ue in materia di sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio europeo di Göteborg (2001) e completata dal Consiglio europeo di Barcellona del Presupposti della strategia erano quelli 19

26 che la protezione e valorizzazione dell'ambiente vanno considerati come fattori trasversali di tutte le politiche settoriali, delle relative programmazioni e dei conseguenti interventi, e che le pubbliche amministrazioni perseguiranno gli obiettivi previsti nel precedente comma nei limiti delle risorse finanziarie autorizzate a legislazione vigente e degli stanziamenti di bilancio destinati allo scopo. Obiettivi principali della Delibera CIPE n. 57 del 2 agosto 2002, di riferimento per il Rapporto Ambientale: conservazione della biodiversità; protezione del territorio dai rischi idrogeologici; bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati; riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale; riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e mantenimento delle concentrazioni di inquinanti al di sotto di limiti che escludano danni alla salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio monumentale riequilibrio territoriale ed urbanistico; migliore qualità dell'ambiente urbano; uso sostenibile delle risorse naturali; riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta; miglioramento della qualità delle risorse idriche; miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica; conservazione o ripristino della risorsa idrica; riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti. 20

27 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping II. OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Al fine di affrontare adeguatamente il processo di programmazione, vengono di seguito indicati gli obiettivi della pianificazione sovraordinata che incide sull'ambito del PII in oggetto e sugli aspetti di competenza del territorio indagato. PTR Piano Territoriale Regionale; PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Gli obiettivi evidenziati sono stati selezionati in riferimento al contesto in cui si inserisce il PII in oggetto. PTR PIANO TERRITORIALE REGIONALE Stato d attuazione Il Consiglio Regionale ha adottato con deliberazione n.874 del 30 luglio 2009 il PTR, Piano Territoriale Regionale. Obiettivi alla scala di riferimento Sistema degli obiettivi del PTR (dal Documento di Piano, luglio 2009, punto 1.4, conformi agli obiettivi del PTR approvato nel 2002) I numeri indicati tra parentesi fanno riferimento al numero dell obiettivo del PTR come elencato nei documenti di Piano.. (Ob. 5) Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria: contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili, attraverso: o la promozione della qualità architettonica degli interventi; o la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici; o il recupero delle aree degradate; o l integrazione funzionale; o il riequilibrio tra aree marginali e centrali. (Ob. 7) Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell ambiente, la prevenzione e il contenimento dell inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico. (Ob. 8) Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque. (Ob. 16) Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti. (Ob. 17) Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed in- 21

28 quinanti, il contenimento dell inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata (Ob. 20) Promuovere l integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati. (Ob. 21) Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio. PTCP PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Stato d attuazione Il PTCP è stato approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 55 del 14 ottobre 2003 Obiettivi alla scala di riferimento Indirizzi di trasformazione. Art. 20 NTA Ob 01. Compatibilità ecologica e paesistico-ambientale delle trasformazioni Ob 02. Integrazione tra sistema insediativi e della mobilità Ob 04. Compattazione della forma urbana Ob 05. Innalzamento della qualità insediativa 22

29 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping III. CRITERI GENERALI DEL P.I.I. OBIETTIVI DEL PROGRAMMA E COMPENSAZIONI AMBIENTALI PREVISTE La Proposta Preliminare di Programma Integrato di Intervento relativo alle AREE IN FREGIO ALLA SS 33 DEL SEMPIONE E ALLA SP 229 tende ad organizzare qualitativamente l assetto territoriale di questo ambito della città di Pogliano. Il progetto elaborato per l area di intervento si propone di configurare una nuova centralità economica e di servizio, individuando per l area, oggi marginale rispetto al contesto urbano, un ruolo di coronamento dell abitato, interpretando altresì in modo positivo la presenza di un sistema infrastrutturale di grande portata territoriale quale la viabilità statale e provinciale presente e futura. Al fine di conseguire tali obiettivi, il progetto propone una modifica dell attuale previsione urbanistica comunale ridistribuendo i volumi consentiti e definendo le destinazioni d uso in modo più ampio ed articolato: le funzioni pubbliche si rapportano ad un disegno di ampio respiro rappresentato dalla programmazione provinciale oltre a dare una risposta di carattere urbano alla viabilità locale con attenzione a quella ciclopedonale. Il Piano prevede residenza, funzioni compatibili, commercio, uffici, verde e spazi pubblici: sull integrazione di queste categorie funzionali e sulla loro conseguente distribuzione in relazione al contesto si incardina il processo progettuale. La trasformazione dell assetto territoriale proposta dal PII in alternativa a quanto previsto dallo strumento urbanistico vigente consiste in una diversa distribuzione delle volumetrie consentite, articolando in maniera differente le destinazioni delle aree. Questa nuova distribuzione di volumi e aree libere ha consentito di rivolgere una particolare attenzione alla programmazione delle infrastrutture che guarda alla realizzazione del più ampio programma inerente l EXPO 2015: il PII offre, infatti la cessione gratuita delle aree, mantenute libere, necessarie alla realizzazione della variante al tracciato della Strada Statale 33, prevista nell ambito delle opere necessarie per quell evento e già studiata dall ANAS per un miglior raccordo tra l aeroporto della Malpensa e i luoghi della manifestazione mondiale. IV. IDENTIFICAZIONE DELL AMBITO DI INTERVENTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE E SISTEMA INFRASTRUTTURALE L ambito urbano interessato dal progetto è situato ai margini del territorio del comune di Pogliano, al confine con i comuni di Lainate (a nord) e di Rho (ad est). Esso è delimitato dall attuale sedime della Strada provinciale 229 e dalla Strada Statale 33 del Sempione e si colloca a ridosso della zona a destinazione produttiva dell attuale PRG comunale. Attualmente alle aree si accede attraverso la viabilità interna alla zona produttiva e dalla Statale 33 nel suo tratto urbano. 23

30 Il Programma tiene conto sia dello stato attuale del sistema delle infrastrutture, sia di quello che sarà quando dovesse essere realizzata la variante alla Statale 33. IL SISTEMA PAESISTICO-AMBIENTALE Il settore urbano oggetto di intervento si colloca a Ovest della cintura metropolitana di Milano, fortemente urbanizzata, e allo stesso tempo si trova in relazione con un sistema di aree naturali di valore paesistico-ambientale, così come si evince dalla lettura degli elaborati del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Milano di cui si è tenuto conto in sede di progetto urbanistico. CONSISTENZA DELLO STATO DI FATTO L area, come risulta dalla documentazione fotografica, è attualmente inutilizzata. L aera vista dalla SP 229 e dalla SS 33 del Sempione L area vista da via Brodolini 24

31 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping L area vista da nord, dall attuale SP 229 SISTEMA DEI VINCOLI Il principale vincolo che grava sulla porzione di territorio compresa nel perimetro della Proposta di P.I.I. riguarda la presenza delle infrastrutture stradali: la Strada statale 33 del Sempione e la Strada provinciale 229. Ciò determina la delimitazione di una fascia di rispetto non edificabile larga 30 mt a partire dal ciglio stradale e le aree comprese in fascia di rispetto dovranno essere destinate, secondo la normativa vigente, a verde pubblico non computato come standard urbanistico e vi potranno trovare sede anche parcheggi pubblici. 25

32 Un ulteriore vincolo è rappresentato dalla presenza di una formazione di bosco nella parte più a sud dell area, regolamentata dal Piano di Indirizzo Forestale di competenza della Provincia e delle cui norme di tutela il progetto ne ha tenuto conto. La Proposta di P.I.I. recepisce infatti le indicazione riqualificando la struttura esistente, valorizzando l impianto attuale e integrandolo funzionalmente con il tessuto circostante come testimonianza e come memoria storica dell area L area, infine, è lambita, a sud, dal confine del Parco d'interesse Sovracomunale del Basso Olona di cui è stata firmata recentemente la convenzione per la sua gestione. 26

33 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping IL PROGETTO L ARTICOLAZIONE FUNZIONALE E I SERVIZI PREVISTI. Il progetto prevede, a nord, lungo la Strada Statale 33 del Sempione, un nuovo insediamento residenziale, sviluppato su cinque piani, costituito da un edificio in linea, dotato di parcheggi a raso e interrati. Tale complesso residenziale fronteggia il corpo dell edificio destinato a terziario, anch esso posto perpendicolarmente all andamento della Statale del Sempione. Tale insediamento, pensato anch esso su cinque piani, è costituito da un edificio in linea. A nord del lotto si trovano anche due edifici commerciali di 2000 mq e di 3500 mq di superficie lorda di pavimento, che si attestano verso l arteria viabilistica principale, separati dalla strada da un ampia fascia di verde esterna al P.I.I. e da una fascia di parcheggi posta tra il verde e l edificato. Spostandosi verso sud lungo la Strada Provinciale 229, riprogettata nella sua nuova funzione territoriale, il progetto prevede l insediamento di due edifici commerciali, posti parallelamente alla strada stessa, di mq e di mq di superficie lorda di pavimento, dotati di parcheggi a raso, di parcheggi interrati e di aree a Verde Pubblico. L intero complesso degli edifici sarà dotato delle più avanzate tecnologie per il contenimento dei consumi energetici. Dai pannelli fotovoltaici posti sulla copertura degli edifici commerciali e del comparto terziario si otterranno significativi contenimenti per il consumo dell energia elettrica, mentre i pannelli solari forniranno l acqua calda necessaria agli impianti igienico-sanitari. L acqua di falda fornirà l energia per le pompe di calore utili alla climatizzazione dell intero insediamento. Il contenimento dei consumi energetici sarà anche garantito da una scelta mirata dei materiali di co-struzione e da un appropriato isolamento. Nella zona a sud del lotto è prevista un ampia fascia di verde pubblico, in coerenza con il Piano di Indirizzo Forestale (si vedano le Tavole 1b, 1c e 4a allegate), di cui più a- vanti approfondiamo i contenuti. IL SISTEMA DEL VERDE La tavola 1b allegata rappresenta l inserimento del progetto in relazione alle tavole del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Milano. Il primo riquadro riproduce un estratto della Tavola 2/d Difesa del suolo del PTCP, in scala 1: (scala originale della tavola contenuta nel Piano) e un ingrandimento fuori scala che permette di leggere con immediatezza le relazioni tra l intervento ed i diversi oggetti individuati dal Piano. Si evidenzia come a sud ovest del lotto sia individuato un ambito di rilevanza paesistica (articolo 31), che non interessa direttamente il nostro lotto. Si nota la presenza di filari (articolo 64) di cui il progetto tiene conto, proponendo aree a verde in corrispondenza di queste preesistenze paesistico-ambientali. Nel secondo riquadro, attraverso l estratto della Tavola 3/d Sistema paesistico ambientale, scala 1:25 000, la lettura della cartografia proposta permette di stabilire che il lotto interessato dall intervento non è classificato come ambito a rischio idrogeologico. La retinatura presente sul lotto è invece indicativa del tipo di terreno presente, in particolare 27

34 della diffusione dei principali inquinanti nel primo acquifero (dati del 1997), di cui si terrà conto in fase esecutiva. La lettura del terzo riquadro, in cui è rappresentato un estratto della Tavola 5/a Sistema dei vincoli paesistici e ambientali, in scala 1:60 000, permette di evidenziare come nell area non siano presenti elementi o ambiti vincolati, aree protette, vincoli venatori, né vincoli di difesa del suolo. La Tavola 4 Rete ecologica, in scala 1: , riprodotta nel quarto riquadro, rappresenta la Rete Ecologica della Provincia di Milano, individuando i Corridoi Ecologici (articolo 58). Si può notare come un Corridoio Ecologico Primario corra a lato dell area di progetto a sud-est, pur non interessando direttamente l area. Proprio in corrispondenza del lotto è presente un Varco (articolo 59) segnalato come una tra le principali interferenze delle reti infrastrutturali previste o programmate con i corridoi ecologici (articolo 60), proprio per la presenza della Strada Statale 33 del Sempione e della Strada Provinciale 229, al cui crocevia si trova l area di progetto. In legenda, riportata nella tavola, si può leggere la seguente nota: Stante la scala di rappresentazione 1: , la tavola non riporta indicazioni aventi efficacia territoriale diretta che sottolinea l importanza della lettura cartografica alla scala in cui è rappresentata. Per approfondire questo aspetto, non trascurabile in fase progettuale, si fa riferimento al Piano di Indirizzo Forestale, riprodotto in estratto nella Tavola 1c allegata. Nelle tavole 1 Carta delle Tipologie Forestali, in scala 1:25 000, e 2 Carta dei boschi e degli elementi boscati minori, in scala 1:25 000, si evidenzia la presenza di un Bosco (articolo 1 ter, L.R. 8/76 e successive modifiche) a sud-ovest dell area, classificato come Formazione Aspecifica. Immediatamente a sud est dell area, ma al di fuori del perimetro di P.I.I., è presente un bosco classificato in legenda come Robinieto Misto. Dal punto di vista progettuale si è tenuto conto di queste indicazioni riportate nel Piano, individuando un area a verde di estensioni maggiori dell area individuata dal Piano, così da rispettare le prescrizioni provinciali. In sede di progettazione esecutiva dell intervento verranno esaminate le eventuali procedure agroforestali di riqualificazione dei luoghi attraverso il rinnovo delle essenze presenti e l arricchimento dell impianto arboreo. IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE L impianto è fondato su di un consistente sistema infrastrutturale che ne governa la fruibilità globale e ne garantisce il collegamento con la città consolidata e il suo territorio. Le analisi e gli studi relativi alla viabilità ed alla mobilità mettono in evidenza come l intervento, infatti, si proponga come obiettivo di costituire un nuovo punto di contatto con la città attraverso la razionalizzazione e il potenziamento del sistema di relazioni tra Pogliano ed il suo territorio, coinvolgendo anche il territorio dei comuni limitrofi. Il collegamento con il centro di Pogliano sarà garantito principalmente dalla realizzazione di connessioni stradali automobilistiche e ciclopedonali. IL SISTEMA DELLA SOSTA L articolazione funzionale e spaziale prevista dal progetto trova supporto in un cospicuo sistema di parcheggi pubblici che si dispone coerentemente rispetto alle funzioni inse- 28

35 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping diate, al fine di dotare le attrezzature pubbliche e private degli adeguati standard a parcheggio in linea con le vigenti normative. Il sistema della sosta di tipo privato è risolto prevalentemente attraverso la realizzazione di parcheggi interrati, volti a garantire la massima fruizione degli spazi a verde attrezzato. I parcheggi privati si sviluppano in sottosuolo, nell ambito dei rispettivi fondiari di pertinenza. I parcheggi pubblici previsti in superficie anche per esigenze di sicurezza e controllo sono direttamente e funzionalmente legati alle strutture previste e in relazione alle diverse destinazioni; i parcheggi pubblici in superficie saranno protetti da una alberatura che non solo ne consenta l ombreggiatura ma anche sfrutti l occasione di incrementare il complessivo effetto benefico del volume di vegetazione sul comparto insediativo, sia in termini percettivi che ambientali. 29

36 V. DATI URBANISTICI: CONTENUTI DELLA VARIANTE AL PRG VIGENTE L attuale stato di fatto urbanistico vede l area di cui stiamo occupandoci definita dalle NTA del PRG come: Zona terziaria di espansione "C/T1" Sono quelle zone sulle quali è previsto l'insediamento di nuove attività di carattere terziario. In queste zone il PRG si attua esclusivamente previa approvazione di un Piano Urbanistico preventivo esteso a tutto il comparto perimetrato nelle tavole di azzonamento. Le aree a standards urbanistici individuate nelle tavole di Azzonamento entro i perimetri dei Piani Urbanistici, facenti parte della St, devono essere cedute gratuitamen-te all'a.c. o assoggettate a servitù di uso pubblico, senza possibilità di loro monetizzazione; il Consiglio Comunale potrà accettare proposte di lottizzanti volte alla parziale traslazione di dette aree esclusivamente entro ilo perimetro del Piano Urbanistico. Nella zone "C/T1" sono ammesse tutte le destinazioni d'uso della zona B/T, con l'esclusione della categoria 5b. Inoltre per le destinazioni 1, 2f è posto il limite massimo del 20% della SI esistente e di progetto riferita alla zona omogenea. Nella zona "C/T1" si applicano i seguenti limiti di edificabilità: - indice di utilizzazione territoriale Ut = 0,4 mq/mq - rapporto di copertura Rc = 1/2 - distanza dai confini Ds = 6 ml - standard (per tutte le destinazioni) 100% SI I restanti parametri urbanistici sono dettati dal Piano Urbanistico preventivo. I Piani urbanistici dovranno individuare interamente le aree da destinare a standard di cui all' art. 22 della Legge Regionale n. 51/75; in particolare per il PL posto tra la SS n. 33 Sempione e la SP 229 è prescritta la salvaguardia a verde, percorsi e parcheggi alberati dell'area a standard posta in fregio alla stessa SP 229. I Piani Urbanistici recanti il simbolo "IS" sono definiti di interesse sovracomunale ai sensi dell' art. 5 della Legge 14/84; le procedure di approvazione degli stessi dovranno se-guire le modalità fissate dalla stessa Legge per tali piani 30

37 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Estratto di P.R.G. 31

38 Superfici come da azzonamento di PRG. Dall Azzonamento del PRG vigente si ricavano le seguenti quanti-tà. Rispetto ,38 mq Area CT/ ,12 mq Standard ,56 mq Superficie territoriale = CT/1 + standard = ,58 mq DATI da NTA Superficie territoriale ,68 mq Ut = 0,4 mq/mq ,58 mq x 0,4 = ,07 mq Rc = 1/ ,12 mq / 2 = 9 642,56 mq Standard previsto da azzonamento ,56 mq Area destinata come "C/T1" = ,12 mq Superfici come da azzonamento di PRG su base di rilievo Trasferendo i perimetri su una base cartografica di rilievo aggiornata, le stesse quanti-tà risultano parzialmente modificate: Rispetto ,57 mq Superficie territoriale ,73 mq DATI di progetto per il P.I.I. Superficie territoriale Ut = 0,4 mq/mq Standard previsto da azzonamento ,73 mq ,73 mq x 0,4 = ,49 mq ,49 mq 32

39 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Contenuti della Variante al vigente PRG. Restano invariate le volumetrie realizzabili e il perimetro dell ambito soggetto a pianificazione attuativa. L intervento oggetto del PII comporta: la modifica delle destinazioni d uso ammesse: da: Terziario a: Residenziale (2 485 mq di SLP) Terziario (3 086 mq di SLP) Commerciale di grande distribuzione ( mq di SPL) la modifica dell azzonamento interno e della distribuzione delle destinazioni il reperimento delle aree a standard secondo la seguente procedura: Residenziale: Terziario: Commerciale di grande distribuzione: 26,5 mq/abitante (100 mc per ciascun abitante) 100% della Superficie Lorda di Pavimento 300% della Superficie Lorda di Pavimento DATI QUANTITATIVI DI PROGETTO Superficie P.I.I mq Superficie territoriale (come da definizione contenuta nelle vigenti NTA, al netto delle aree di rispetto stradale indicate dal PRG) mq Destinazione residenziale SLP residenziale slp totale = mq altezza = 5 piani Volume residenziale 8 200,5 mc pari a 82 abitanti virtuali Aree a standard di legge (26,5 mq per abitante) mq Destinazione terziaria SLP terziaria slp totale = mq altezza = 5 piani Aree a standard di legge mq Destinazione commerciale Superficie coperta commerciale, pari alla SLP mq Aree a standard di legge mq Aree a standard aggiuntive (NTA) mq Parcheggi sottratti lungo via Berlinguer (realizzazione della rotonda) 534 mq Aree a standard totale di legge mq Totale SLP mq pari al vigente P.R.G 33

40 Tavola variante PRG 34

41 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping SUPERFICI DI PROGETTO IN RELAZIONE ALLA DOTAZIONE DI STANDARD (tavola 4b) sup territoriale indice Slp Edificabilità da PRG , ,60 TOTALE STANDARD DI BASE Slp volume virtuale standard totale standard Parcheggi pertinenziali residenza ,5 mq/ab (**) uffici % (**) commercio (legge) % totale di legge commercio aggiuntivo NTA % parcheggi sottratti lungo via Berlinguer (realizzazione rotonda) 534 TOTALE (*) (*) verde pubblico, parcheggi interrati e di superficie (**) individuati nei lotti di pertinenza TOTALE STANDARD DA PROGETTO totale standard in superficie parcheggi verde interrati parcheggi TOTALE di cui pertinenziali commercio TOTALE AREE STANDARD > arretramento stradale a verde e parcheggi TOTALE > Parcheggi pertinenziali residenza > 820 uffici > commercio = > Il conteggio degli standard ha tenuto conto della particolare condizione del Comune di Pogliano che incrementa la dotazione a carico delle attività commerciali di un ulteriore 100% rispetto al 200% di legge. La quota incrementata, pari a mq , è compresa 35

42 nella zona di arretramento la cui dimensione (mq ) è più che sufficiente a contenerla. In realtà, le NTA del Piano Regolatore consentirebbero la realizzazione dei parcheggi pubblici o di uso pubblico anche nel sottosuolo delle fasce di rispetto stradale. Ciò a- vrebbe permesso di raggiungere le quantità di standard richiesto. Ma la presenza di un progetto di riqualificazione dell attuale strada provinciale (per altro non ancora approvato dal CIPE) che dovrebbe sostituire la Strada Statale 33 (vedi Tav. 4c) che attualmente attraversa l abitato del comune e che potrebbe trovare ostacolo nell eventuale presenza di parcheggi interrati in prossimità del suo tracciato, ha consigliato di non applicare tale norma, ma di considerare le aree in superficie rimaste libere da edificazione nella zona di arretramento come aree disponibili sia per il raggiungimento delle quantità di aree pubbliche a standard (verde e parcheggi di superficie), sia per la messa a disposizione delle aree che saranno necessarie per la realizzazione della nuova infrastruttura stradale. Ciò, comunque, senza interessare le quote previste dalla legge e rispettando la normativa provinciale relativa alla percentuale di parcheggi interrati. In ogni caso, qualora il progetto esecutivo della nuova opera dovesse richiedere lo smantellamento di talune strutture realizzate, gli operatori si rendono già da ora disponibili a effettuare tali lavori. 36

43 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Planivolumetrico 37

44 38

45 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping VI. LA STRATEGIA ENERGETICA E LE RISORSE NATURALI Nella fase preliminare del PII, è stata delineata una strategia energetica per lo sviluppo del comparto. La strategia energetica, di cui nello sviluppo del progetto dovrà essere verificata la fattibilità tecnico-economica, è fondata sul possibile utilizzo dell acqua di falda e sulle energie rinnovabili, aumentando l efficienza della produzione di energia rispetto ad una generazione convenzionale. Il rispetto dei concetti e delle caratteristiche del progetto, la minimizzazione dell impatto degli impianti, l indipendenza energetica del sito rispetto alle esistenti aree urbane limitrofe, l utilizzo delle risorse esistenti in loco, l efficienza dei sistemi energetici, la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, la flessibilità e quindi l adattabilità ai veloci cambiamenti delle tecnologie energetiche sono i principali input nella delineazione della strategia energetica. L acqua di falda si trova ad una temperatura approssimativamente constante. L acqua di falda rappresenta una risorsa energetica geotermica, quindi di per se alternativa, e potrà essere utilizzata dalle pompe calore per la produzione simultanea del caldo e del freddo, con rendimenti maggiori rispetto alle pompe di calore ad aria. L uso delle energie rinnovabili sarà tarato ad una percentuale da valutare del fabbisogno energetico. La strategia energetica prevede comunque una flessibilità ad una maggiore implementazione e legata ad uno sviluppo delle tecnologie. L energia rinnovabile (sistemi fotovoltaici,etc.) verrà utilizzata per sistemi comuni come l illuminazione delle strade,. etc. Oltre al fabbisogno energetico più in generale anche altri aspetti della strategia ambientale sono stati individuati e saranno più approfonditamente analizzati nelle successive fasi di progettazione come il risparmio di acqua potabile per usi non potabili, il beneficio del verde, la scelta di materiali riciclabili e riciclati.. La progettazione del tessuto urbano del futuro insediamento è stata affrontata anche in relazione ai dati geo climatici del luogo (soleggiamento, venti dominanti, ) e in ogni caso la progettazione architettonica troverà sviluppo anche attraverso una verifica del bilancio energetico dei consumi in funzione della riduzione degli stessi. La progettazione architettonica terrà conto dei temi della sostenibilità attraverso una corretta distribuzione degli spazi interni, la riduzione della dispersione di calore e l ottimizzazione del rendimento dell impianto di riscaldamento e/o raffrescamento. Il progetto terrà conto anche di un uso corretto dell acqua al fine di contenerne i consumi, sia per ciò che concerne la gestione degli spazi aperti sia per la gestione degli immobili. Particolare attenzione sarà posta agli aspetti di tipo biologico, mirando ad una riduzione di qualsivoglia forma di inquinamento (campi elettromagnetici, rumore, distorsioni nell utilizzo di luce artificiale, ) VII. GESTIONE DELL INTERVENTO 39

46 Considerata l ubicazione dell area di intervento, perimetrata a nord dalla Strada Statale 33 e ad est dall attuale Strada Provinciale 229, l accesso operativo alle aree in fase di cantiere potrà avvenire da nord (SS ) e dal lato ovest attraverso la la viabilità interna della zona produttiva. Tale condizione di accessibilità esclude particolari interferenze con la viabilità urbana del centro abitato consentendo un basso impatto con la vita cittadina degli abitanti. Di fatto l accessibilità in entrata e in uscita dall area di intervento indirizza ogni veicolo operativo verso la viabilità periferiche che si connette direttamente alle infrastrutture viabilistiche sovraccomunali che collegano alle strutture di approvvigionamento dei materiali e ai luoghi di discarica. Un particolare accorgimento dovrà essere attuato nella definizione programmatica degli orari di percorrenza dei mezzi di trasporto dei materiali. Onde evitare sovrapposizioni di traffico, si dovranno escludere accuratamente, in modo particolare, gli orari di entrata e di uscita degli scolari al fine di non congestionare la rete viabilistica. I trasporti delle macerie e dei materiali di scavo in uscita dai cantieri e il conferimento dei materiali di costruzione e degli inerti in entrata ai luoghi di lavoro verranno inoltre effettuati con l utilizzo di adeguati mezzi di trasporto che garantiranno il minor impatto ambientale in termini di rumore e di emissione di polveri e gas. Ai fini di una riduzione dell utilizzo di risorse ambientali non rinnovabili, oltre alle attenzioni relative ai consumi energetici a cui si farà fronte attraverso le moderne tecnologie, si procederà alla selezione e al riutilizzo dei materiali di scavo nell ambito del cantiere, riducendo sia il trasporto alle discariche che l acquisto da cave per inerti. 40

47 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping VIII. UBICAZIONE DELL AREA 1.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L area, della superficie di ,73 mq, è situata nel territorio del Comune di Pogliano Milanese (MI), a nord-ovest della città di Rho, ad una quota di circa 164 m s.l.m. Ubicazione delle aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 (C.T.R. Scala 1: Regione Lombardia - Fornitura: Lombardia Informatica S.p.A. Edizione: Marzo 1998) 41

48 1.2 VISTA DA SATELLITE Vista da satellite, estratto da mappe Google Maps 42

49 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping IX. GEOLOGIA 2.1 GEOLOGIA REGIONALE Il territorio del Comune di Pogliano Milanese (MI) è caratterizzato a grande scala dall affioramento di depositi fluvioglaciali e fluviali di età quaternaria risalenti alla glaciazione Wurm, costituiti prevalentemente da ghiaie e sabbie INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Il territorio del Comune di Pogliano si situa a nord-ovest della città di Milano nella fascia geologicamente definita Media pianura lombarda ed è morfologicamente caratterizzato da quella porzione della piana fluvioglaciale riferibile agli apporti dell antico conoide pedemontano del Fiume Olona. Questo settore del livello fondamentale della pianura presenta vergenza NO-SE con pendenze mediamente pari allo 0.5% e i suoi terreni, utilizzando la suddivisione classica delle unità fluvioglaciali quaternarie, sono ascrivibili alla formazione "Fluvioglaciale Wurm" (Diluvium Recente Auct.). In questa formazione vengono compresi quei depositi di natura ghiaioso-sabbiosa (costituenti il livello fondamentale della pianura) la cui sedimentazione è riconducibile alla fase fluvioglaciale-alluvionale wurmiana del Pleistocene superiore, l'ultima in ordine di tempo delle fasi glaciali. Il secondo elemento caratterizzante il territorio in esame, e significativo per l area interessata dal P.I.I., è rappresentato dalla valle del fiume Olona. Infatti, nel territorio di Pogliano Mil. i depositi fluvioglaciali della pianura wurmiana risultano morfologicamente incisi, con scarpate di altezza variabile, dal corso del fiume Olona. Conseguentemente, all interno della valle dell Olona per una larghezza massima pari a circa metri, i depositi fluviali derivanti dai piani di divagazione dell asta fluviale, si evidenziano con aree a terrazzo subpianeggianti e coperture di materiali fini e substrati ghiaioso-ciottolosi. Tra i depositi si distinguono ghiaie con sabbie e ghiaie con sabbie e limo costituenti il sistema dei terrazzi immediatamente sottostanti al livello fondamentale della pianura (Diluvium Tardivo auct.) e le alluvioni terrazzate di ghiaie con sabbie e limo ancora più recenti (Alluvium Antico auct.). Nel sottosuolo si ha il passaggio dalle formazioni affioranti citate ai terreni fluvioglaciali più antichi: Diluvium Medio (Fluvioglaciale Riss) e, stratigraficamente sottostante, Diluvium Antico (Fluvioglaciale Mindel), rispettivamente databili Pleistocene Medio e Pleistocene Inferiore. Tali unità risultano simili per caratteristiche tessiturali e granulometriche al Diluvium Recente, ma sono caratterizzate da una maggiore componente limoso-argillosa e da una profonda alterazione dei clasti ghiaiosi, quest ultimi particolarmente presenti nella formazione Diluvium Antico. Infine, sottostante i terreni fluvioglaciali, è presente una formazione continentale costituita da un conglomerato poligenico i cui elementi sono costituiti principalmente da calcari delle formazioni mesozoiche ( Ceppo ). Questi terreni, ancora più in profondità, 43

50 poggiano su alternanze di argille e sabbie fossilifere di origine marina ed età Pleistocene inf.- Calabriano. CARATTERISTICHE LITOLOGICHE E GEOTECNICHE DELL AREA OG- GETTO DI P.I.I. Nell area interessata dal progetto, ubicata nel settore sud-orientale del territorio comunale, risultano affioranti i soli terreni di natura ghiaioso-sabbiosa costituenti il sistema dei terrazzi immediatamente sottostanti al livello fondamentale della pianura (Diluvium Tardivo auct.) e la cui sedimentazione (come descritto al punto precedente) è riconducibile alla fase alluvionale post-wurmiana dell attuale corso del Fiume Olona.. La litologia di tali terreni affioranti presenta una prevalenza di ghiaie e sabbie immerse in una matrice sabbiosa-limosa con probabile passaggio a poca profondità ai terreni più antichi di similare natura ma con presenza di alterazione delle ghiaie e maggior componente limosa. Questo assetto può presentare variazioni litologiche laterali significative. Nell ambito delle sabbie e ghiaie non alterate superficiali eventuali differenze litologiche laterali non hanno eccessiva rilevanza sul comportamento geomeccanico del terreno, in quanto il grado di addensamento riscontrabile garantisce buone proprietà geotecniche, mentre risultano determinanti gli orizzonti a prevalenza sabbioso-limosi con ghiaia alterata. In quest ultimi la consistente alterazione della componente ghiaiosa gneissica o granitica, con conseguente disfacimento dei clasti e aumento della frazione fine micacea, determinano condizioni di scarso addensamento e/o consistenza con relativa perdita di capacità portante del terreno stesso e conseguente necessità di ricorrere a fondazioni profonde per manufatti rilevanti. QUALITÀ DEL SUOLO Lo stato di fatto del suolo nel settore in esame evidenzia l attuale destinazione d uso di area agricola residuale. Nell area considerata gli studi condotti dall ERSAF individuano la seguente tipologia di suolo: Suolo moderatamente profondo, limitato da ghiaie e ciottoli, scheletro da scarso a comune in superficie, abbondante in profondità, tessitura media, reazione subacida, saturazione media, drenaggio buono, valore naturalistico basso e capacità d uso del suolo stesso di classe III. Questa tipologia di suoli ricoprono i depositi (precedentemente descritti) costituenti il sistema dei terrazzi immediatamente sottostanti al livello fondamentale della pianura (Diluvium Tardivo auct.) e sono principalmente adibiti a prati irrigui o lembi boscati. La capacità protettiva di questi suoli per acque profonde nei confronti degli agenti inquinanti risulta bassa (dati ERSAF). ANALISI DEGLI EFFETTI DEL P.I.I. SU SUOLO/SOTTOSUOLO L analisi delle caratteristiche progettuali ha permesso di valutare i fattori di interferenza e i possibili impatti sulla componente suolo/sottosuolo derivanti dalle azioni di progetto. Le azioni elementari conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto sono state definite rispetto alle fasi di cantiere, di completamento, di esercizio (quest ultima intesa come utilizzo permanente di suolo/sottosuolo derivante dalle funzioni d uso dell area). 44

51 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping I potenziali effetti sulla componente suolo/sottosuolo sono stati valutati considerando le caratteristiche dell intervento (fase di esercizio) in rapporto allo stato di fatto descritto nei capitoli precedenti. AZIONI ELEMENTARI DI PROGETTO La trasformazione dell area prevede l insediamento di complessi a diversa destinazione d uso: residenziale, commerciale, servizi e dei relativi parcheggi di pertinenza, interrati e a raso. Le caratteristiche del P.I.I., in termini di superfici, sono riassunte di seguito: Superficie PII Superficie coperta Strade Parcheggi a raso Parcheggi interrati Superficie a verde Superficie percolante mq mq mq mq mq mq mq Le azioni elementari conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto che possono interessare il suolo/sottosuolo dell area sono riconducibili, nelle diverse fasi di cantiere, di completamento, di esercizio, alle operazioni di: scavo dei terreni per i parcheggi sotterranei e le fondazioni delle strutture; costituzione di sottofondi stradali (viabilità e parcheggi a raso); impermeabilizzazione e pavimentazione delle aree esterne. FATTORI D INTERFERENZA E IMPATTI Sono stati considerati fattori d interferenza sulla componente ambientale suolo/sottosuolo le seguenti possibili modificazioni derivanti dalle azioni descritte al punto precedente: modificazioni della litologia del sottosuolo. modificazioni della natura del suolo; modificazioni delle condizioni di permeabilità e d infiltrazione nel suolo/sottosuolo; modificazioni delle condizioni di evapotraspirazione del suolo; Tenuto conto che lo stato di fatto dell area in oggetto presenta valenze naturalistiche assai scarse e tenuto conto che la riqualificazione dell area è preminentemente di carattere urbanistico, al fine di valutare gli impatti derivanti dalla realizzazione del P.I.I., sono stati ritenuti significativi sulla componente ambientale suolo/sottosuolo i soli seguenti impatti: occupazione di sottosuolo. perdita di suolo (con le relative funzioni di permeabilità, infiltrazione ed evapotraspirazione dello stesso); In merito all occupazione di sottosuolo il volume interessato dai parcheggi interrati risulterà circa mc, pari al 35% del volume riferibile al P.I.I. 45

52 Per quanto attiene, invece, la perdita di suolo, la superficie interessata risulterà circa mq, pari al 50% dell area riferibile al P.I.I. MISURE DI MITIGAZIONE/COMPENSAZIONE L impatto negativo sulla componente ambientale suolo/sottosuolo nei termini di occupazione di sottosuolo può trovare una sua mitigazione nel riutilizzo del materiale stesso. Infatti, i terreni di scavo saranno interamente costituiti da materiali presumibilmente di buona qualità (sabbie e ghiaie) che potranno essere riutilizzati esternamente all area e all interno della stessa per riempimenti e sottofondi stradali. Il riutilizzo di queste terre compenserebbe la perdita di sottosuolo nell area d intervento conseguendo esternamente un duplice impatto positivo nei termini di riduzione dell escavazione in giacimento (cava autorizzata) e mancato smaltimento/deposito in discarica (per inerti). Inoltre, l utilizzo di sottosuolo ha riflessi positivi anche sull ecosistema urbano con il contenimento dei parcheggi a raso a vantaggio del paesaggio, aree a verde pertinenziali e fruizione di spazi e percorsi pedonali liberi. Per quanto attiene la perdita di suolo si deve tener conto che ciò che viene consumato ha un valore naturalistico basso e capacità d uso del suolo stesso in Classe III (in una scala di valori decrescenti a VI) in un contesto di area agricola residuale. All interno del P.I.I., una corretta progettazione delle aree a verde, rispetto allo stato della situazione attuale, risulterà, pertanto, un incremento di valore a fronte di una perdita in termini di semplice superficie. In altri termini, nel tempo, si potrà avere, a fronte di una perdita di suolo pari a circa il 60% il passaggio, nel restante 40%, ad un valore naturalistico alto e capacità d uso del suolo stesso in Classe I. In particolare la superficie a verde posta a sud-ovest dell area del P.I.I. e che costituisce la maggior parte del settore a verde di progetto, risulterà in parziale continuità con l area boschiva vincolata presente a sud-est dell area d intervento. Infine, per quanto attiene al ruolo funzionale svolto dal suolo per l infiltrazione delle acque meteoriche, la perdita della superficie permeabile potrà essere compensata dalla progettazione, nel rispetto delle attuali norme di settore (L. 152/99, L.R. 26/03 e relativi Regolamenti) di idonei sistemi d infiltrazione (es. pozzi, trincee e tubazioni disperdenti). 46

53 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping X. IDROGEOLOGIA 3.1 IDROGEOLOGIA REGIONALE Da un punto di vista idrogeologico i depositi di natura fluvioglaciale riconducibili all epoca glaciale Wurm costituiscono l Unità Idrogeologica Ghiaioso-Sabbiosa. Tale Unità risulta essere un ottimo serbatoio per le acque sotterranee e costituisce la parte superiore del cosiddetto Primo Acquifero (Francani e Pozzi, 1981), detto anche Acquifero superficiale (in fig. 5 la carta della soggiacenza relativa a settembre 2007, a cura della Provincia di Milano). Inquadramento idrogeologico (tratto dalla Carta della Soggiacenza Settembre Scala originale 1: Provincia di Milano) 47

54 3.2 IDROGEOLOGIA DI DETTAGLIO L area oggetto dell intervento è stata analizzata sia negli aspetti generali riferibili alla struttura idrogeologica del territorio comunale sia verificando l eventuale esistenza di problematiche relative alla presenza o meno di corsi d acqua superficiali nell area del P.I.I.. Per quanto attiene alle acque sotterranee sono state utilizzate le informazioni riportate nello studio della Componente geologica, idrogeologica e sismica a supporto del P.I.I. Zona C/T1 Luglio 2007, mentre per quanto attiene la presenza o meno di un reticolo idrico superficiale sono stati eseguiti sopralluoghi di verifica. ACQUE SOTTERRANEE Ai fini della definizione della struttura idrogeologica dell area è possibile caratterizzare la successione stratigrafica, dall alto in profondità, in tre litozone: litozona ghiaioso-sabbiosa: comprensiva dei livelli conglomeratici ascrivibili al Ceppo dell Adda, espressione dell'insieme non sempre distinguibile della sedimentazione fluvioglaciale-alluvionale delle diverse fasi glaciali quaternarie; litozona sabbioso-argillosa: espressione delle fasi di deposizione in ambiente palustre, lagunare, deltizio e litorale caratteristiche di un passaggio da una sedimentazione argillosa marina a quella più grossolana continentale; questa litozona è riferibile al "Villafranchiano Sup."; litozona argillosa: costituita prevalentemente da argille e argille marnose di deposizione esclusivamente marina riferibile, a partire dal limite superiore, al Calabriano. A queste litozone è possibile far corrispondere le seguenti unità idrogeologiche: l'unità superiore, coincidente con la litozona ghiaioso-sabbiosa e costituita da prevalenti livelli di materiale grossolano sciolto (ciottoli, ghiaie e sabbie) talvolta in matrice fine (limoso-argillosa), con presenza di orizzonti cementati (conglomerati); il limite che separa questa unità idrogeologica dall'unità idrogeologica sottostante è posizionato alla profondità di 70 m ed è caratterizzato, in questa zona, dal passaggio dalla base di un o- rizzonte conglomeratico alla sommità di un banco di spessore pari a circa 20 m di argilla. l'unità intermedia, coincidente con la litozona sabbioso-argillosa in facies continentale e costituita da potenti banchi di sedimenti fini scarsamente permeabili o impermeabili (limi e argille) intercalati da livelli sabbiosi o sabbioso-ghiaiosi per uno spessore pari a circa 150 m. l unità inferiore, coincidente con la litozona argillosa in facies marina e formata prevalentemente da argille e limi con subordinati livelli sabbiosi; per quanto concerne questi acquiferi profondi, essi non risultano raggiunti e captati nel territorio di Pogliano Mil.. 48

55 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping L unità superiore ghiaioso-sabbiosa è sede della falda freatica (libera), ed è sfruttata (con tratte filtranti) da tutti i pozzi della rete comunale. E da sottolineare come questo primo acquifero sia totalmente privo di protezioni naturali da potenziali inquinanti veicolati dalla superficie. Infatti, dallo studio della Componente geologica, idrogeologica e sismica a supporto del P.I.I. Zona C/T1 Luglio 2007 si rileva che il territorio considerato presenta globalmente una vulnerabilità intrinseca, riferita al primo acquifero freatico, medio-alta. L escursione della superficie della prima falda risulta essere di pochi metri e con valori di minima soggiacenza (risalita massima della falda) in autunno e valori di massima soggiacenza in primavera. Tali valori sono compresi tra 10 m e 15 m. Il flusso della falda, nell area oggetto di studio, ha direzione NO-SE con gradiente i- draulico pari a ed è stato ricavato da misure dirette e verificato con dati del Sistema Informativo Falda della Provincia di Milano. Al di sotto dell unità superiore ghiaioso-sabbiosa segue l unità intermedia argillososabbiosa dove la granulometria dei depositi diminuisce e i livelli limoso-argillosi assumono spessori ed estensioni più continui originando un acquifero multistrato caratterizzato da falde confinate di spessore modesto. Le falde captabili hanno caratteristiche di falde in pressione e sono sfruttate, a profondità variabili, da quasi tutti i pozzi del territorio. Questo secondo acquifero, risulta protetto, nella parte superiore, dalla presenza di uno strato di argille impermeabili che lo separano dal sovrastante acquifero freatico. Ne consegue come sia molto difficile che un inquinante possa, infiltrandosi dal piano campagna, raggiungere le falde profonde. ACQUE SUPERFICIALI Così come citato in premessa, è stato verificato che l area interessata dagli interventi non presenta un reticolo idrico superficiale. In altre parole non sono presenti corsi d acqua naturali, canali, scolatori o qualsivoglia raccolta e convogliamento di acque libere. Si segnala, comunque, la presenza del Fiume Olona a sud-ovest dell area d intervento, ma, come detto, sia il suo corso sia le fasce di esondazione dello stesso non interessano l area del P.I.I. ANALISI DEGLI EFFETTI DEL P.I.I. SULL AMBIENTE IDRICO Analogamente a quanto esaminato per la componente suolo/sottosuolo, l analisi delle caratteristiche progettuali ha permesso di valutare i fattori di interferenza e i possibili impatti sulla componente ambiente idrico derivanti dalle azioni di progetto. Le azioni elementari conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto sono state definite rispetto alle fasi di cantiere, di completamento e di esercizio. In questo capitolo sono valutati i potenziali effetti sulla componente ambiente idrico considerando le caratteristiche dell intervento (fase di esercizio) in rapporto allo stato di fatto descritto nei capitoli precedenti ACQUE SOTTERRANEE 49

56 Le azioni elementari conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto che possono interessare le acque sotterranee sono riconducibili, nelle diverse fasi di cantiere e di completamento alle operazioni di scavo dei terreni per i parcheggi sotterranei e le fondazioni delle strutture; costituzione di sottofondi stradali (viabilità e parcheggi a raso); impermeabilizzazione e pavimentazione delle aree esterne. Invece, nella fase di esercizio, dove per quanto attiene ad eventuali possibili inquinamenti della falda vengono ripristinate le condizioni preesistenti all intervento: assenza d impiego di sostanze potenzialmente inquinanti e possibilità d infiltrazione nel sottosuolo d inquinanti accidentali, si può prevedere la presenza di nuovi impianti e relativi nuovi consumi. FATTORI D INTERFERENZA E IMPATTI Sono stati considerati fattori d interferenza sulla componente ambientale acque sotterranee le seguenti possibili modificazioni derivanti dalle azioni descritte al punto precedente: veicolazione in falda d inquinanti nelle fasi di cantiere e di completamento; aumento di consumo della risorsa idrica nella fase di esercizio. Per quanto riguarda l eventualità di contaminazione della falda essa è riconducibile sostanzialmente alla possibilità di sversamenti accidentali di carburanti e oli di lubrificazione necessari al funzionamento degli automezzi e macchine di cantiere o, più raramente, ad incidenti sia in fase di movimentazione sia in fase di un eventuale stoccaggio. In ogni caso tale eventualità d inquinamento riguarderebbe la sola falda freatica in quanto si è visto come le falde più profonde risultano protette da spessi orizzonti argillosi sovrastanti. Un ulteriore elemento da considerarsi e allo stato attuale non noto, potrebbe essere l eventualità di interessamento della falda nel caso venissero adottate soluzioni fondazionali profonde. Anche in questo caso, però, i fattori d interferenza si possono ricondurre a possibili contaminazioni in fase di cantiere, sia in merito a possibili sversamenti accidentali sia per l utilizzo di prodotti non idonei nella fase di scavo (es. fanghi bentonitici). Per quanto attiene l eventuale aumento dei consumi idrici si deve tener conto, invece, che essi non graverebbero sulla potenzialità della falda in quanto tale, ma bensì in termini di consumo di risorsa idropotabile fornita direttamente dall acquedotto comunale. Ne consegue che i fattori d interferenza sopra descritti potrebbero determinare impatti negativi sulla componente ambientale acque sotterranee solo in termini di pericolo d inquinamento della falda; consumo di risorsa idropotabile. ACQUE SUPERFICIALI Si è visto come nell area interessata dagli interventi in progetto non sia presente la componente ambientale reticolo idrico superficiale. Inoltre, anche se volessimo considerare (in senso lato) lo smaltimento delle acque meteoriche un convogliamento di acque superficiali, non sono presenti fattori d interferenza che potrebbero modificare la situazione preesistente, in quanto a compensazione della perdita di superficie permeabile derivante dagli interventi sono previsti idonei sistemi 50

57 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping d infiltrazione (es. pozzi, trincee e tubazioni disperdenti) per lo smaltimento delle acque meteoriche (vedi cap. suolo/sottosuolo). Ne consegue che fermo restando il rispetto della normativa di settore (L. 152/99, L.R. 26/03 e relativi Regolamenti) non sono ravvisabili impatti negativi. MISURE DI MITIGAZIONE/COMPENSAZIONE Gli impatti negativi sulla componente ambientale acque sotterranee nei termini di pericolo d inquinamento della falda e consumo di risorsa idropotabile, dove il primo si manifesta quale rischio in fase di cantiere e di completamento, mentre il secondo in fase di esercizio nel caso di potenziamento degli impianti, trovano una loro mitigazione, rispettivamente, in accorgimenti nell organizzazione dei cantieri e nell escavazione di un nuovo pozzo. Infatti, al fine di evitare possibili sversamenti accidentali di carburanti e oli di lubrificazione necessari al funzionamento degli automezzi e macchine di cantiere, nell organizzazione dei cantieri dovrà essere prevista una particolare area per un eventuale stoccaggio degli stessi. L area dovrà essere impermeabilizzata e i rifornimenti e/o la manutenzione dei mezzi dovrà avvenire esclusivamente in tale area. Analogamente, in fase di scavo di fondazioni profonde, dovranno essere utilizzati solo prodotti non inquinanti (es. polimeri). Infine, in relazione al grado di vulnerabilità intrinseca riferita al primo acquifero freatico, è possibili considerare un impatto positivo l infiltrazione delle acque meteoriche tramite idonei sistemi disperdenti. Infatti, la tendenza al minor grado di vulnerabilità del tessuto urbano rispetto alle aree agricole è ascrivibile a diversi fattori, tra cui il diverso peso che assume il suolo edificato che ha un elevato grado di impermeabilizzazione e la ridotta capacità di infiltrazione delle acque di ruscellamento superficiale, tenuto conto dell invio nella rete fognaria delle acque di prima pioggia. In merito all escavazione di un nuovo pozzo ad uso non potabile esso si potrebbe rendere necessario una volta verificati i nuovi consumi degli insediamenti in relazione alle potenzialità dell acquedotto. Nel caso risultasse necessaria la costruzione di un nuovo pozzo esso dovrà attingere e- sclusivamente dalla falda freatica. 51

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59 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 3. INFRASTUTTURE TECNOLOGICHE E URBANIZZAZIONI I. RIFERIMENTI LEGISLATIVI Legge 5 Gennaio 1994 n. 36 (Legge Galli) La legge Galli stabilisce un nuovo assetto nazionale per l organizzazione dei servizi pubblici di acquedotto, fognatura e depurazione attraverso l introduzione del servizio integrato con il fine di perseguire l'efficienza, l'efficacia, l economicità, l uso razionale ed il risparmio dell'acqua nella gestione delle risorse idriche. Questa legge, introducendo il sevizio integrato, si conforma agli orientamenti della politica comunitaria sulle acque. Inoltre l'articolo 7 dispone le modalità di recepimento ed attuazione della direttiva comunitaria 91/271/CEE attraverso decreti del Ministro dell'ambiente. Dlgs 3 Aprile 2006 n. 152 e s.m.i. Sostituisce il Dlgs 11 Maggio 199 n l principali temi affrontati dal Testo Unico sulle acque riguardano: individuazione e perseguimento dell'obiettivo di qualità ambientale per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, le acque di balneazione, le acque dolci idonee alla vita dei pesci e le acque destinate alla vita dei molluschi; tutela dei corpi idrici e disciplina degli scarichi: tutela quantitativa - risparmio idrico; tutela qualitativa- disciplina degli scarichi, tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici; strumenti di tutela: piani di tutela delle acque, autorizzazione agli scarichi, controllo degli scarichi; In particolare vengono enunciati i criteri generali per le acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne, stabilendo che le regioni debbano disciplinare i casi in cui può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne non recapitanti in reti fognarie siano convogliate e opportunamente trattate in impianti di depurazione per particolari stabilimenti nei quali vi sia il rischio di deposizione di sostanze pericolose sulle superfici impermeabili scoperte. Regione Lombardia Legge Regionale 12 Dicembre 2003 n. 26, modificata ed integrata dalla Legge Regionale 8 Agosto 2006 n. 18 Stabilisce la disciplina dei servizi locali di interesse economico generale; norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche. Regione Lombardia Regolamento Regionale 24 Marzo 2006 n. 2 Disciplina l uso delle acque superficiali e sotterranee, l utilizzo delle acque a uso domestico, il risparmio idrico ed il riutilizzo dell acqua, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera c) della Legge Regionale 12 Dicembre 2003 n. 26. Regione Lombardia Regolamento Regionale 24 Marzo 2006 n. 3 53

60 Stabilisce la disciplina ed il regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera a) della Legge Regionale 12 Dicembre 2003 n. 26. Regione Lombardia Regolamento Regionale 24 Marzo 2006 n. 4 Stabilisce la disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera a) della Legge Regionale 12 Dicembre 2003 n. 26. Regione Lombardia Programma di Tutela e Uso delle Acque (P.T.U.A.) Approvato con DGR 29 Marzo 2006 n. 8/2244 Il P.T.U.A. fornisce: la sintesi del quadro conoscitivo relativamente al controllo quali-quantitativo delle acque superficiali e sotterranee; gli obiettivi della pianificazione; le elaborazioni a supporto delle decisioni; le misure di intervento. Oltre ad identificare le cosiddette aree sensibili, il P.T.U.A. stabilisce i vincoli da rispettare per assicurare sia il controllo quantitativo (riduzione dei valori di portata scaricati recependo le indicazioni fornite dal P.R.R.A., Piano Regionale di Risanamento delle Acque) che quello qualitativo (riduzione dei carichi inquinanti). II. ANALISI DELLE SCELTE PROGETTUALI PREMESSA Nei successivi paragrafi si procede alla descrizione delle scelte progettuali adottate. Per quanto riguarda la fognatura interna al comparto, la scelta è ricaduta sull utilizzo di una rete separata (acque nere e acque di precipitazione meteorica) che, pur ammettendo il medesimo recapito finale (rete di fognatura comunale) consente sia di perseguire gli obiettivi di protezione idraulica ed ambientale del territorio imposti dalla legislazione vigente che di favorire il miglioramento delle economie gestionali. Si osserva, infine, che tutti i dettagli progettuali di futura elaborazione saranno preventivamente discussi e concordati con gli Enti gestori di riferimento. RETE DI FOGNATURA ACQUE NERE Gli scarichi delle acque nere (derivanti, ad esempio, dai servizi igienici, dalle cucine/cotture e dai lavandini), essendo la zona in oggetto servita da pubblica fognatura, saranno assoggettati all obbligo di allaccio alla medesima, così come stabilito dal D.Lgs. n.152/2006 e successive modifiche e integrazioni. Le caratteristiche tecniche degli allacciamenti dovranno ottemperare alle indicazioni dettate dal Manuale Tecnico del Regolamento Locale di Igiene e dal Regolamento di Fognatura. In particolare, si utilizzeranno tubazioni in gres ceramico che forniscono un elevata garanzia di durabilità e di resistenza all azione aggressiva delle acque. Il calcolo della massima portata nera di punta da inviare al recapito finale (rete di fognatura comunale), sarà effettuato facendo riferimento a testate formule di letteratura sulla 54

61 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping base del numero degli abitanti equivalenti e della destinazione d uso dei futuri insediamenti. RETE DI FOGNATURA ACQUE DI PRECIPITAZIONE METEORICA I criteri progettuali garantiranno il raggiungimento degli obiettivi legati alla protezione idraulica ed ambientale del territorio. La limitazione dell impatto idraulico sulla rete di fognatura comunale esistente, può generalmente essere ottenuta identificando quale recapito finale delle acque meteoriche gli strati superficiali del sottosuolo o, in alternativa, effettuando la laminazione delle portate drenate mediante l utilizzo di vasche volano. RETE DI ACQUEDOTTO La rete demandata all approvvigionamento idropotabile sarà realizzata effettuando una derivazione da quella comunale. Riguardo alle caratteristiche costruttive della rete, l Ente gestore dell acquedotto comunale fornirà direttamente tutti i parametri progettuali di riferimento. 55

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63 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 4. IMPATTO ACUSTICO I. PREMESSA La presente sezione dello Studio di Impatto si pone come obiettivo principale quello di valutare, sulla base dei dati esistenti e specifiche rilevazioni acustiche, i livelli di rumore presenti allo stato attuale (clima acustico) e di stimare, sulla base di simulazioni, i livelli di rumore, generati e connessi prevalentemente al traffico veicolare, dopo la realizzazione dell'intervento insediativo in progetto. La Legge-quadro nazionale sull inquinamento acustico n. 447/95 (artt. 4 e 6) prevede che i Comuni provvedano alla classificazione del proprio territorio in zone acusticamente omogenee, secondo criteri che le Regioni devono stabilire, nonché al suo coordinamento con gli strumenti urbanistici adottati. La classificazione acustica del territorio comunale è da intendersi come strumento di gestione e di controllo delle dinamiche insediative concernenti l ambito urbano che determinano emissioni sonore. Il punto di partenza del percorso metodologico è costituito dal Piano Regolatore Generale che fornisce le attuali destinazioni d uso del territorio e quelle future; la classificazione acustica e il PRG vanno gestiti in stretta collaborazione, in una visione integrata delle problematiche territoriali poiché la classificazione del territorio è, per definizione, una suddivisione basata su differenti tipologie di insediamenti a cui corrispondono diversi valori di rumorosità ambientale. Pertanto risulta opportuno che gli strumenti urbanistici e i piani relativi alla mobilità tengano conto della classificazione acustica delle aree comunali effettuata al fine di risanare e/o evitare l insorgere di situazioni acusticamente contrastanti con la destinazione delle differenti zone del territorio. In tal modo, partendo dall analisi comparata degli strumenti urbanistici e della zonizzazione acustica dell area urbana, con l identificazione delle fonti di inquinamento, sarà possibile valutare le strategie e le priorità degli interventi di risanamento acustico. La classificazione risulta, dunque, uno strumento necessario per poter procedere ad un controllo efficace, seppure graduato nel tempo, della rumorosità ambientale, arrivando ad avere un quadro di riferimento che permetta di individuare quali aree sono da salvaguardare, quali presentano livelli di rumorosità accettabili, quali sono inquinate, dove è permesso lo sviluppo di attività rumorose e dove infine è necessario preventivare interventi di risanamento ambientale. 57

64 II. GENERALITA' SUL RUMORE E QUADRO NORMATIVO ASPETTI GENERALI SULL'INQUINAMENTO ACUSTICO Il rumore, inteso come suono indesiderato -laddove raggiunga livelli tali da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o dell ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessicostituisce una forma di inquinamento che riceve una sempre maggiore attenzione, anche a seguito della recente normativa nazionale in materia. Esso può essere fonte di disagi e, a livelli estremi, anche di danni fisici per le persone esposte. Le componenti fondamentali del rumore da considerare ai fini della protezione ambientale sono: la frequenza; l'intensità; la durata. L'inquinamento acustico di un abitato presenta caratteristiche differenti in funzione della tipologia delle sorgenti sonore presenti che possono essere così classificate: sorgenti fisse costituite da impianti produttivi e servizi; sorgenti mobili costituite dal traffico in tutte le sue forme; rumore causato dalle attività antropiche riscontrabile nelle zone di intensa attività umana e nei centri storici. La tabella che segue (TAB. 1.1) riporta, in termini generali, le situazioni tipiche di rumorosità, evidenziando con immediatezza le sorgenti di rumore particolarmente critiche all'interno dei centri urbani. dba 120 Rumore di aereo in zona di decollo 110 Musica rock 100 Martello pneumatico (a 1 m); Abitazioni prossime ad aeroporto; Motocicletta in accelerazione (a 7 m). 90 Metropolitana di modello vecchio; Camion o autobus (a 7 m); Macinacaffè, frullatore (a 60 cm). 80 Strada di attraversamento a traffico intenso; Metropolitana con ruote gommate. 70 Abitazioni prossime ad autostrade; Ufficio rumoroso. 60 Interno di edificio con finestra aperta su strada a traffico intenso 50 Interno di edificio con finestra chiusa su strada a traffico intenso 40 Stanza di soggiorno tranquilla 30 Stanza da letto silenziosa; Fruscio di foglie. 20 Studio di registrazione radiofonica; Deserto. 58

65 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping TAB. 1.1: Sorgenti di rumore e situazioni tipiche di rumorosità, (Fonte: OCSE) La frequenza corrisponde a quella che comunemente viene chiamata "l'altezza del suono" e risulta un parametro determinante nella percezione sonora dell'orecchio umano. L'intensità corrisponde al livello di sensazione sonora e si misura usualmente in decibel (db), funzione del rapporto tra l'intensità di un suono e l'intensità minima del suono che l'orecchio umano può percepire (soglia dell'udito). I possibili effetti dannosi del rumore sull'uomo possono riguardare sia l'apparato uditivo che l'organismo in generale. Sull'apparato uditivo il rumore agisce con modalità diverse a seconda che esso sia forte ed improvviso o che abbia carattere di continuità. Nel primo caso sono da attendersi, a seconda dell'intensità, lesioni riguardanti la membrana timpanica (rotture, fori ecc.). Nel secondo caso il rumore arriva alle strutture nervose dell'orecchio interno provocandone, per elevate intensità, un danneggiamento consistente in una riduzione della trasmissione degli stimoli nervosi del cervello, dove vengono tradotti in sensazione sonora. La conseguente diminuzione della capacità uditiva ha generalmente carattere di reversibilità: cessato lo stimolo sonoro la funzione uditiva rientra nella normalità con un tempo di recupero dipendente sia da fattori individuali (età, condizioni di salute ecc.) che dai tempi e livelli di esposizione. Perdite irreversibili dell'udito, evidenziate da spostamenti permanenti di soglia e diagnosticabili da misure audiometriche, caratterizzano invece la sordità professionale. Generalmente il deficit uditivo si manifesta alle frequenze di Hz e si accentua progressivamente fino ad interessare le frequenze della voce parlata (circa Hz). E' generalmente riconosciuto che livelli sonori compresi tra 36 e 65 db(a) possono risultare fastidiosi e disturbare il sonno, livelli compresi tra 66 e 85 db(a) sono tali da recare disturbo ed affaticamento e da poter determinare effetti di tipo psichico e neurovegetativo. LIVELLO DI INTENSI- TA' SONORA (dba) TAB. 1.2: CARATTERISTICHE DELLA FASCIA DI LIVELLI DI INTENSITA' SONORA 0-35 Rumore che non arreca fastidio né danno Rumore fastidioso e molesto che può disturbare il sonno e il riposo Rumore che affatica e disturba, capace di provocare danno psichico e neurovegetativo ed in alcuni casi danno uditivo Rumore che produce danno psichico e neurovegetativo, che determina effetti specifici a livello auricolare e che può indurre malattie psicosomatiche Rumore pericoloso: prevalgono gli effetti specifici su quelli psichici e neurovegetativi ed oltre Rumore molto pericoloso impossibile da sopportare senza adeguata protezione; insorgenza immediata o comunque molto rapida del danno Caratteristiche della fascia di livelli di intensità sonora, (Fonte: OCSE) La valutazione oggettiva del rischio uditivo, così come per molti altri parametri di inquinamento ambientale, si rivela problematica in quanto si tratta di rendere omogeneo un fenomeno fisico ed oggettivo come il rumore con un fenomeno fisiologico e sogget- 59

66 tivo come la sensazione uditiva. Per valutare l'influenza della frequenza, la misura dei livelli sonori viene effettuata facendo uso di un filtro correttivo che ha il compito di trasformare il livello di pressione sonora in un segnale prossimo a quello percepito soggettivamente; esistono quattro tipi di filtri correttivi, indicati dalle lettere A, B, C e D, differenti tra loro per il tipo di risposta associata ad una determinata frequenza. Normalmente negli studi sul rumore ambientale viene adoperato il filtro, o scala di ponderazione A, perché più si avvicina al comportamento dell'orecchio umano. I suoni pesati attraverso questo filtro vengono quindi misurati e indicati in db (A). Il parametro che viene solitamente considerato come riferimento per le valutazioni acustiche è il livello sonoro continuo equivalente (Leq) che esprime la media dell'energia sonora diffusa nell'intervallo temporale di riferimento. MODALITÀ DI DIFFUSIONE DEL RUMORE Il rumore prodotto dalle diverse sorgenti sonore non rimane circoscritto all'ambiente in cui si genera, ma si propaga nell'ambiente esterno dando luogo all'impatto ambientale acustico. La propagazione dell'energia sonora nell'ambiente esterno è governabile attraverso i fattori di attenuazione costituiti da: distanza tra la sorgente sonora e il punto in cui si effettua la valutazione; assorbimento di energia sonora da parte dell'atmosfera; assorbimento dovuto alle caratteristiche del terreno ed alla presenza di alberi o vegetazione in genere; attenuazione dovuta alla presenza di barriere tra la sorgente e il punto di osservazione. Per poter valutare l'impatto acustico complessivo occorrerà valutare il rumore prodotto dalla somma delle sorgenti e la sua distribuzione nel tempo. Il rumore del traffico veicolare, a meno di non trovarsi a stretto contatto con ulteriori fonti di rumore, costituisce il fattore di carico più pesante per l'uomo, sia esso utente diretto della strada, sia che si trovi in aree immediatamente circostanti ai flussi di traffico. Il traffico stradale, come anche quello ferroviario ed aereo, produce inoltre una quantità di vibrazioni che incidono negativamente sulle strutture di edifici adiacenti al flusso (fessurazioni, danni nel tempo all'assetto statico, ecc.) e sulle attività in esso presenti. Il rumore prodotto dai veicoli può essere scomposto nelle singole componenti (rumori prodotti dal motore, rumori prodotti dallo scappamento, rumori dell'aspirazione, rumori di ventilazione, rumori dovuti all'attrito), ma ciò che interessa maggiormente ai fini dell'impatto acustico sul territorio è l'autoveicolo come sorgente complessa del rumore. 60

67 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO A livello nazionale la materia riguardante la difesa dall'inquinamento da rumore è disciplinata fondamentalmente dalle seguenti leggi e decreti: D.P.C.M. 1/3/1991 (G.U. n.57 dell'8/3/91) - Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno; Legge n. 447 del 26/10/1995 (G.U. 30/10/95) - Legge quadro sull'inquinamento acustico; D.P.C.M. 14/11/1997 (G.U. n. 280 del 1/12/97) Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore; D.P.C.M. 5/12/1997 (G.U. n. 297 del 22/12/97) Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici; D. Min. Ambiente 16/3/98 (G.U. n. 76 del 1/4/98) Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico; D.P.R. 18/11/1998 (G.U. n. 2 del 4/1/1999) Regolamento esecutivo art. 11, Legge 26 ottobre 1995, n.447,in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario. DPR 142 del 30/03/ Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11, Legge 26 ottobre 1995, n.447. Il riferimento legislativo nazionale sull'inquinamento acustico ambientale è, fondamentalmente, costituito dalla Legge 26/10/1995 n. 447 rubricata: "Legge quadro sull inquinamento acustico. Tale Legge fornisce la cornice all interno della quale vengono introdotte alcune prescrizioni tecniche e procedurali, in seguito specificate da diversi decreti attuativi meglio descritti più avanti, alle quali adeguare le emissioni acustiche delle diverse sorgenti sonore, fisse o mobili, presenti nel territorio. La Legge Quadro n. 447/95 definisce i principi fondamentali in materia di tutela dell ambiente, interno ed esterno, dall inquinamento acustico. Detta Legge amplia, a differenza del primo strumento normativo configurato dal DPCM , non solo il concetto di controllo del territorio in materia di inquinamento acustico ma anche il principio di tutela, di salvaguardia e soprattutto di risanamento, grazie all introduzione di di nuovi parametri di valutazione (soglie di attenzione e valori di qualità) basati maggiormente sull endiadi qualità e di benessere. Tale legge attribuisce inoltre competenze specifiche sia in capo allo Stato che a Regioni e Comuni. In particolare spetta alle Regioni definire con propria legge: a) i criteri in base ai quali i Comuni procedono alla classificazione del territorio nelle zone previste dalle leggi vigenti in materia di inquinamento acustico; b) le modalità, le scadenze e le sanzioni per l obbligo di zonizzazione dei Comuni; c) termini e modalità dell esercizio dei poteri sostitutivi in caso di inerzia da parte dei Comuni. La definizione dei criteri da parte delle regioni assume pertanto grande rilevanza, soprattutto al fine di coordinare le scelte della pianificazione comunale con le valutazioni e le strategie elaborate in ambito regionale. 61

68 Il testo normativo, pur essendo abbastanza preciso e circostanziato, residua alcune lacune normative che dubbi di carattere interpretativo e sistematico che vengono, solo in parte, risolti dalla norma UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) Proprio tale ultima disposizione è presa a riferimento per svolgere la presente indagine al fine della acquisizione dei dati necessari alla definizione dell obbiettivo sopra precisato. I decreti attuativi della L. n. 447/95 prima accennati e di interesse per lo studio in oggetto, sono i seguenti: DPCM 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore ed il Decreto 16/03/98 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico. Inoltre, la medesima Legge 447/95 prevedeva che, entro il 29/12/1996, con Decreto del Presidente della Repubblica, avrebbero dovuto essere approvati dei regolamenti di esecuzione relativi alla disciplina dell inquinamento acustico derivante dal traffico dei veicoli; entro la medesima data, con Decreto del Ministero dell Ambiente, avrebbero dovuto essere determinati i criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori di servizi pubblici, dei piani di contenimento ed abbattimento del rumore. Sempre entro tale data, il Comune avrebbe dovuto avere a disposizione i criteri indicanti le modalità di controllo del rispetto delle norme sull inquinamento acustico, nonché quelli per la redazione dei Piani Comunali di Risanamento Acustico. L articolo 3, comma 2, D.P.C.M. 14/11/97, precisa, che per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime, aeroportuali e le altre sorgenti sonore di cui all'art. 11, comma 1, legge 26 ottobre 1995, n. 447, i limiti di cui alla tabella C (...) non si applicano all'interno delle rispettive fasce di pertinenza, individuate dai relativi decreti attuativi. All'esterno di tali fasce, dette sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione.., A mente dell articolo 5, comma 1, DPCM cit., i valori limite da rispettare all interno della fascia di pertinenza e la dimensione della fascia di pertinenza stessa avrebbero dovuto essere fissati con i rispettivi decreti attuativi, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome. Il DPCM in esame precisa altresì i target di riferimento per la redazione di Piani di Risanamento Acustico, denominati valori di attenzione, i valori oltre i quali scatta l obbligo di predisporre tali piani denominati. Sono poi previsti: a) valori di qualità: gli obiettivi di tutela da conseguire nel breve, medio e lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili; b) valori limite: valori massimi di rumore che possono essere emessi da una sorgente sonora, misurati in prossimità dei recettori, a loro volta differenziali in valori limite alle emissioni ed alle immissioni. I valori limite alle immissioni, oltre i quali scatta l obbligo di predisporre il Piano di Risanamento, coincidono con i valori limiti riportati nella allegato B al DPCM 1/3/1991 (tab. 2) (. Nel caso in cui però, i Comuni non abbiano provveduto all approvazione della zonizzazione acustica del territorio, i valori limite di immissione sono quelli indicati dall art. 6 del medesimo DPCM 1/3/

69 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Il D.M. 16/03/98, intitolato Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico, prescrive che il rumore stradale debba essere misurato per almeno una settimana e che il microfono va posto a 4 metri di altezza dal piano stradale (cfr. in allegato C). La situazione attuale appare quindi caratterizzata da un temporaneo vuoto legislativo che sostanzialmente rende incerta l applicazione della legge alle sorgenti mobili, non essendo ancora stato approvato e pubblicato il regolamento di esecuzione riguardante i valori limite e le relative fasce di pertinenza delle infrastrutture stradali, considerate queste ultime nel loro insieme come sorgenti fisse. Il D.P.R. 30/3/2004, n.142, reca Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11, della legge 26 ottobre 1995, n.447". Si sottolinea come il decreto contiene una serie di disposizioni dirette alla prevenzione ed al contenimento dell'inquinamento da rumore avente origine dall'esercizio delle infrastrutture stradali. Il Decreto definisce: infrastruttura stradale: l'insieme della superficie stradale, delle strutture e degli impianti di competenza dell'ente proprietario, concessionario o gestore necessari per garantire la funzionalità e la sicurezza della strada stessa; ambiente abitativo: ogni ambiente interno, ad un edificio, destinato alla permanenza di persone o comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive per i quali resta ferma la disciplina di cui al decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277, salvo per quanto concerne l'immissione di rumore ad opera di sorgenti sonore esterne a locali in cui si svolgono le attività produttive; ricettore: qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo, comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa; aree naturalistiche vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale della collettività; aree territoriali edificabili già individuate dai piani regolatori generali, e loro varianti generali, vigenti al momento della presentazione dei progetti di massima relativi alla costruzione delle infrastrutture di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b), DPR cit., ovvero vigenti alla, data di entrata in vigore del presente decreto per le infrastrutture di cui al l'articolo 2, comma 2, lettera a), DPR cit.; centro abitato: insieme di edifici, delimitato lungo le vie d'accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada, secondo quanto disposto dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 285 del 1992 s. m. e i.; 63

70 fascia di pertinenza acustica: striscia di terreno misurata in proiezione orizzontale, per ciascun lato dell'infrastruttura, a partire dal confine stradale, per la quale il presente decreto stabilisce i limiti di immissione del rumore. L articolo 5, DPR, cit., in particolare fissa i valori limiti di immissione per infrastrutture stradali esistenti di tipo A, B, C, D, E ed F, indicando le rispettive fasce territoriali di pertinenza acustica ed i valori limiti di immissione in funzione del tipo di recettore. In particolare le fasce di interesse, trattandosi di infrastrutture stradali esistenti, sono fissate dall'allegato 1, tabella 2 sotto riportata. Viene inoltre precisato che nel caso di fasce divise in due parti si dovrà considerare una prima parte più vicina all'infrastruttura denominata fascia A ed una seconda più distante denominata fascia B. 64

71 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping TIPO DI STRADA SOTTOTIPI A FI- NI ACUSTICI (secondo Norme CNR 1980 e direttive PUT) Ampiezza fascia di pertinenza acustica (m) 100 A Autostrade 150 (fascia A) (fascia B) B extraurbana principale 100 (fascia A) 150 (fascia B) Scuole*, ospedali, case di cura e di riposo Diurno db(a) Notturno db(a) Diurno db(a) Altri ricettori Notturno db(a) C extraurbana secondaria D urbana di scorrimento Ca 100 (strade a carreggiata (fascia A) separata e tipo IV CNR 1980) 150 (fascia B) Cb (tutte le altre strade (fascia A) extraurbane secondarie) (fascia B) Da (strade a carreggiate separate e interquartiere) Db (tutte le altre strade urbane di scorrimento) E urbana di quartiere 30 F locale 30 TAB. 1.3: Fasce di pertinenza acustica Definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori riportati in tabella C allegata al D.P.C.M. del 14 novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, come prevista dall art. 6, comma 1, lettera a) della Legge n. 447 del 1995 I valori limite di immissione di cui sopra, devono essere conseguiti mediante l'attività pluriennale di risanamento di cui al Decreto del Ministro dell'ambiente del 29 novembre 2000, con l'esclusione delle infrastrutture di nuova realizzazione in affiancamento ad infrastrutture esistenti e varianti di infrastrutture esistenti per le quali tali valori limite si applicano a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto, fermo restando che il relativo impegno economico per le opere di mitigazione è da computarsi nell'insieme degli interventi effettuati nell'anno di riferimento del gestore. In via prioritaria, l'attività pluriennale di risanamento dovrà essere attuata all'interno dell'intera fascia di pertinenza acustica per quanto riguarda scuole, ospedali, case di cura e case di riposo e, per quanto riguarda tutti gli altri ricettori, all'interno della fascia più vi- 65

72 cina all'infrastruttura, con le modalità di cui all'articolo 3, comma 1, lettera i) 1, e dall'articolo 10, comma 5 2, della legge 26 ottobre 1995, n All'esterno della fascia più vicina all'infrastruttura, le rimanenti attività di risanamento dovranno essere armonizzate con i piani di cui all'articolo 7 (Piani di risanamento acustico) della legge n. 447 del L articolo 6 del D.P.R. 142/04 contempla gli interventi necessari per il rispetto dei predetti limiti. Per le infrastrutture il rispetto dei valori stabiliti dal D.P.R. 142/04 e, al di fuori della fascia di pertinenza acustica, il rispetto dei valori stabiliti nella tabella C del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997, è verificato in facciata degli edifici ad 1 metro dalla stessa ed in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione nonché dei ricettori. Qualora tali valori non siano tecnicamente conseguibili, ovvero qualora in base a valutazioni tecniche, economiche o di carattere ambientale si evidenzi l'opportunità di procedere ad interventi diretti sui recettori, deve essere assicurato il rispetto dei seguenti limiti: a) 35 db(a) Leq notturno per ospedali, case di cura e case di riposo; b) 40 db(a) Leq notturno per tutti gli altri ricettori di carattere abitativo; c) 45 db(a) Leq diurno per le scuole. Tali valori sono valutati al centro della stanza, a finestre chiuse, all'altezza di 1,5 metri dal pavimento. Per i recettori inclusi nella fascia di pertinenza acustica 3, devono essere individuate ed adottate opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre l'inquinamento acustico prodotto dall'esercizio dell'infrastruttura, con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, tenuto conto delle implicazioni di carattere tecnico-economico. 1 l'adozione di piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di servizi pubblici essenziali quali linee ferroviarie, metropolitane, autostrade e strade statali entro i limiti stabiliti per ogni specifico sistema di trasporto... 2 Art. 10 Sanzioni Comma 5. In deroga a quanto previsto ai precedenti commi, le società e gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, ivi comprese le autostrade, nel caso di superamento dei valori di cui al comma 2, hanno l'obbligo di predisporre e presentare al Comune piani di contenimento e abbattimento del rumore, secondo le direttive emanate dal Ministro dell'ambiente con proprio decreto entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. 3 Fasce A e B di cui al D.P.R. 142/04. 66

73 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping L articolo 8 del D.P.R. 142/04 stabilisce gli interventi di risanamento acustico a carico del titolare. In caso di infrastrutture stradale esistenti, gli interventi per il rispetto dei limiti di immissione sono a carico del titolare della concessione edilizia o del permesso di costruire, se rilasciata dopo la data di entrata in vigore del D.P.R. n. 142/04. In caso di infrastrutture stradali di nuova realizzazione, ovvero di ampliamento, affiancamento e variante di quelle esistenti, gli interventi diretti a garantire il rispetto deilimiti di immissione sono a carico del titolare della concessione edilizia o del permesso di costruire, se rilasciati dopo la data di approvazione del progetto definitivo dell'infrastruttura stradale, per la parte eccedente l'intervento di mitigazione previsto a salvaguardia di eventuali aree territoriali edificabili in cui possa insediarsi un ricettore e che assicuri il rispetto dei limiti di immissione ad una altezza di 4 metri dal piano di campagna. A livello regionale la normativa in materia di inquinamento acustico è costituita dai seguenti provvedimenti 1)Delibera Giunta Regionale n. 5/37724 del 25/06/1993 che fornisce le linee guida interpretative del DPCM 01/03/1991 al fine di uniformare le procedure da adottare per la zonizzazione acustica del territorio comunale; 2) Legge Regionale 10 agosto 2001, n. 13 Norme in materia di inquinamento acustico che detta, in particolare: all'art. 2 (Classificazione acustica del territorio comunale) nuove norme di redazione e adeguamento dello strumento di zonizzazione comunale; all'art. 9 (Piani di contenimento ed abbattimento del rumore delle infrastrutture del trasporto) nuove norme relative agli interventi da parte delle società ed enti gestori di servizi di trasporto o delle relative infrastrutture; all'art. 11 (Piani di risanamento comunali) disposizioni per attivare i programmi di riduzione dell'inquinamento acustico; all'art. 13 (Traffico stradale) norme per favorire il contenimento delle emissioni sonore. Sia a livello nazionale che regionale, la normativa di riferimento prevede che la zonizzazione acustica del territorio, venga effettuata osservando la seguente articolazione in classi: classe I, aree particolarmente protette: aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione, vale a dire aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc; classe II, aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali; classe III, aree di tipo misto: aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, artigianali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed 67

74 assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici; classe IV, aree di intensa attività umana: aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, artigianali ed uffici; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, aree portuali, aree con limitata presenza di piccole industrie; classe V, aree prevalentemente industriali: aree interessate da insediamenti industriali e con scarse abitazioni; classe VI, aree esclusivamente industriali: aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. In merito ai valori limite superiori, vale a dire i valori di rumorosità che non devono essere superati in ciascuna zona del territorio, si è ritenuto opportuno adottare i valori prescritti dalla Legge Quadro n. 447/95 e meglio esplicitati dai decreti di attuazione: i valori limite di immissione delle sorgenti sonore risultano equivalenti a quelli riportati nel DPCM , sia per il periodo diurno, dalle 6.00 alle 22.00, sia per quello notturno, dalle alle Detti valori, riferiti a ciascuna delle classi sopra richiamate, crescono muovendosi dalle aree particolarmente protette, classe I, alle successive, sino a raggiungere i valori più alti nelle aree industriali. I valori limite dettati per il periodo notturno sono inferiori di 10 db rispetto a quelli previsti per il periodo diurno.. Di seguito vengono riportati i valori limite per ogni singola classe d uso del territorio. Classi d uso del territorio LeqA [db] Periodo diurno LeqA [db] Periodo notturno I aree particolarmente protette II aree prevalentemente residenziali III - aree di tipo misto IV - aree di intensa attività umana V - aree prevalentemente industriali VI - aree esclusivamente industriali TAB. 1.4: Valori limite di immissione A livello comunale: Il Comune di Pogliano ha approvato una propria classificazione del territorio in zone acustiche; valgono pertanto i limiti assoluti di cui al DPCM che per la zona in esame risultano essere: Tipo di area Periodo diurno Periodo notturno Classe IIII Aree di tipo misto 60 db(a) 50 db(a) Classe IV Aree di intensa attività umana 65 db(a) 55 db(a) Complessivamente la classificazione in zone acustiche del Comune di Pogliano nella zona in oggetto deve tener conto della classificazione e dei comuni contermini conside- 68

75 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping rata la presenza di strade provinciali (Sempione e Sp 229) che impongono una continuità dei limiti per i traffico veicolare (cfr. DPR 142/04). A tal proposito si riporta stralcio della classificazione in zone acustiche del comune di Rho. III. VALUTAZIONE PREVISIONALE DEL CLIMA ACUSTICO PREMESSA Lo studio sulla valutazione previsionale del clima acustico nella zona interessata dall'insediamento, influenzato prevalentemente dal rumore indotto dal traffico veicolare, è stato condotto, impostando la trattazione solo sul periodo diurno (6,00 22,00), considerando inoltre che non si registra la presenza di persone nell insediamento commerciale durante il periodo notturno, utilizzando come input per le simulazioni i dati relativi al traffico stradale rilevato nell intorno dell ambito di riferimento alle ore di punta serali ed i dati delle rilevazioni acustiche specificatamente eseguite nella zona. La campagna di rilevazioni acustiche specifiche nella zona è stata predisposta al fine di soddisfare i contenuti previsti dalla procedura di screening relativamente alla matrice ambientale rumore. 69

76 Intenzione del proponente è quella di addivenire al recupero di un area parzialmente i- nutilizzate e parzialmente ad uso produttivo, come meglio descritto nei successivi paragrafi. Per quanto riguarda la matrice in questione, è in sostanza la Legge Quadro sull inquinamento acustico n.447 del a precisarne le modalità descrittive. Infatti, qualora non ci fossimo trovati in questo contesto procedurale di screening, si sarebbe dovuta descrivere ugualmente la situazione locale del rumore ambientale in virtù di quanto prescritto dall art.8, comma 2, in tema di prevenzione dall inquinamento acustico. La campagna di rilevazioni acustiche è stata realizzata al fine di valutare la situazione sonora presente presso l area oggetto dell indagine. In dettaglio si è cercato di caratterizzare acusticamente la zona tenendo conto dei presidi esistenti, potenzialmente in grado di pesare significativamente sul contesto ambientale dal punto di vista dell inquinamento da rumore. L area, come riscontrabile dalle allegate planimetrie, è inserita nel contesto urbano del comune di Pogliano Milanese al confine con il comune di Rho ed in parte di Lainate fra le vie S.S. del Sempione S.P. 229 e Via Grassina. L area in osservazione, si connota fortemente dal punto di vista sonoro per la presenza di importanti vie di scorrimento di interesse intercomunale in particolare la SS del Sempione e la S.P 229 supportano maggiori carichi di traffico rispetto alle altre. IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DEL LAVORO Il lavoro di rilevazione acustica ha avuto lo scopo di fornire, in prima approssimazione, una valutazione del clima sonoro esistente presso l area di interesse, contraddistinta dalle caratteristiche infrastrutturali sopra descritte. Come prima accennato, è stata considerata la metodologia proposta dalla norma UNI 9884 la quale, in sostanza, prevede la possibilità di suddividere ipoteticamente l area di interesse con una rete virtuale i cui punti di intersezione rappresentati dai nodi, costituiscono i punti di misura. La larghezza della ipotetica maglia viene determinata in funzione dell estensione dell area stessa, tenendo conto dell imprescindibile necessità di rappresentarla integralmente dal punto di vista acustico. La zona oggetto dell indagine si presenta in forma rettangolare e di contenute dimensioni estensive per cui la lunghezza dei lati della maglia virtuale sarebbe risultata talmente contenuta da fornire valori di livello sonoro molto simili fra di loro, in virtù della relativa omogeneità sonora del sito di indagine. Pertanto, si è privilegiata la individuazione di punti di misura lungo il perimetro dell area, ottenendo la caratterizzazione acustica della parte maggiormente prossima alla strada distinta da quella più interna. 70

77 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Nella successiva mappa di riferimento vengono evidenziati i punti di misura, in numero di 3, presso i quali, per ognuno, sono stati rilevati i parametri di seguito descritti, adottando la metodologia più avanti esplicitata e prescritta dal Decreto I punti di misura sono stati scelti, laddove possibile, in corrispondenza delle postazioni di rilevamento automatico degli autoveicoli. Come sopra premesso, la valutazione del rumore prodotto dalle infrastrutture stradali dovrebbe essere monitorato per almeno una settimana, in continuo. L oggetto della presente però non è la verifica del rumore stradale finalizzata al controllo del rispetto dei valori limite delle medesime, ma una fotografia del rumore presente presso tutta l area in esame in condizioni normali. In tale contesto, la infrastruttura stradale rappresenta una importante sorgente sonora, ma non la sola. Per cui si è ritenuto di privilegiare l analisi spaziale piuttosto che quella temporale. DESCRIZIONE DELLE MISURE EFFETTUATE Il lavoro di rilevazione acustica ha avuto dunque lo scopo di fornire, in prima approssimazione e come sopra premesso, una valutazione del clima sonoro esistente presso l area di interesse, contraddistinta dalle caratteristiche infrastrutturali sopra descritte. Le rilevazioni sono state effettuate allo scopo di acquisire il LeqA (db) (livello sonoro continuo equivalente ponderato in scala "A") che rappresenta il livello di energia sonora, espresso dal livello di pressione sonora nel Tempo di Misura (TM) di riferimento. Tale parametro risulta essere il principale descrittore del rumore ambientale indicato dalla normativa, non solo nazionale, ma non può descrivere appieno un fenomeno sonoro estremamente variabile quale è l emissione del traffico veicolare. Per questo motivo sono stati acquisiti anche altri parametri descrittori, quali: il livello sonoro massimo (LMax); il livello sonoro minimo (LMin) ed i livelli sonori statistici (Ln). Questi ultimi, rappresentano il livello sonoro che è stato superato nell n-iesimo percentile indicato. Ad esempio, il valore del L50 rappresenta quel livello sonoro che è stato superato nel 50% del tempo di misura. Il livello indicato come L10, viene assunto quale descrittore della massima espressione del rumore in osservazione; L50 rappresenta il valore medio; mentre L90, essendo il valore superati nel 90 % del tempo di misura descrive il cosiddetto Rumore Residuo o Rumore di Fondo in una condizione acustica variabile. Nella tabella rappresentativa dei valori ottenuti, vengono anche riportati il clima del rumore rilevato e gli indici che descrivono la variabilità del fenomeno. In sostanza tali indici forniscono una utile informazione sulla variabilità del fenomeno acustico e quindi anche sulla potenziale ripetitività ed attendibilità delle misure eseguite. 71

78 Le rilevazioni sono state condotte nel Tempo di Riferimento (TR) diurno (h ) e nel Tempo di Osservazione (To) compreso fra le ore e le ore 1900 del giorno 19/06/2007. Gli strumenti di misura sono stati impostati con costante di integrazione Fast ; scala di ponderazione A, adeguato range dinamico, adottando TM rappresentativi considerando la necessità di descrivere il clima sonoro attraverso l'applicazione delle indicazioni contenute nella sopracitata norma UNI I fonometri utilizzati sono inoltre in grado di fornire la Time History dell evento osservato mediante campionamento dei parametri impostati ad ogni secondo. Il microfono è stato installato su apposito treppiede ad una altezza dal suolo di circa 1,50 metri o posizionato in apposito involucro fissato a sostegni ad una quota di di 2 metri o superiore. Le rilevazioni, come prescritto dalla più volte citata normativa di riferimento, sono state compiute in assenza di precipitazioni atmosferiche e nebbia. Le condizioni al momento delle misure presentavano assenza di vento e temperatura ambientale di 25 C circa. STRUMENTAZIONE UTILIZZATE PER LE MISURE Le misure fonometriche sono state effettuate con gli strumenti di seguito descritti, compresi nella classe 1 di precisione, secondo le norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994. All inizio ed alla fine di ogni ciclo di misura è stata effettuata la calibrazione dei medesimi verificando la piena corrispondenza del segnale in ingresso prodotto dal calibratore. Elenco strumenti di misura: Fonometro Larson & Davis mod. 824 matricola 1489 conforme alla classe 1 delle norme EN 60651/94 ed EN 60804/94, dotato di microfono Larson & Davis mod N matricola 7027 conforme alle norme EN /94, EN /93, EN / 95, EN /95 (analizzatore Real Time). Fonometro Svantek mod. 949 matricola 8577 conforme alla classe 1 delle norme EN 60651/94 ed EN 60804/94, dotato di microfono Svantek mod. SV22 N matricola conforme alle norme EN /94, EN /93, EN / 95, EN /95. calibratore di livello sonoro B&K mod.4231 (Taratura effettuata presso centro SIT ed in corso di validità biennale). La precisione della strumentazione di rilevamento è di classe 1, conformemente alle normative in vigore. Le specifiche operative ambientali del sistema sono le seguenti: Temperatura: da -10 a +50 C Umidità: da 0 fino al 90% Effetti elettrostatici: trascurabili. 72

79 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping SETUP DEGLI STRUMENTI I rilevamenti si sono svolti sfruttando i seguenti moduli del fonometro: Range: db Ponderazione: scala A Ponderazione dinamica: Fast Costante di tempo di integrazione: sec. Time History: 1 sec. La ponderazione di frequenza in scala A è, ormai, una scelta obbligata, essendo il parametro richiesto dalla Legge. Nulla, invece, è specificato nelle legislazioni e nelle norme IEC sulle scelte della ponderazione dinamica, del range e della costante di tempo. Il range è stato scelto perché permette di studiare tutti i rumori normalmente presenti, senza perdite di informazioni imputabili ad input in overload. La ponderazione dinamica in modo FAST è consigliata dalla normativa e comunque è quella che meglio riproduce il comportamento dell'orecchio umano; la costante di tempo di integrazione di secondi garantisce una sufficientemente rapidità di risposta del microfono ai rumori senza essere eccessivamente sensibile ai rumori impulsivi casuali. La Time History di 1 sec. permette di memorizzare un numero di dati ragionevole (un valore ogni 1 sec.) pur mantenendo una elevata definizione del fenomeno sonoro. MODALITÀ DI ANALISI DEI DATI Il rumore osservato e registrato nel calcolatore é stato oggetto delle seguenti elaborazioni grafiche e numeriche: funzione del livello integrato del rumore nel tempo; funzione del livello equivalente (ponderato "A") per il periodo di riferimento; funzione degli Li con 0<i<100 (distribuzione cumulativa); Nei paragrafi seguenti del presente rapporto si farà di sovente riferimento al "rumore ambientale", al "rumore residuo" ed al "rumore di fondo". La Legge n.447/95 e relativi decreti attuativi, definiscono il "livello del rumore residuo come il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" che si rileva quando si escludono le specifiche sorgenti disturbanti"; analogamente definisce il livello di rumore ambientale come quello "prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato periodo di tempo. Il rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle "specifiche sorgenti disturbanti". 73

80 SINTESI DEI DATI E ANALISI DEI VALORI ACUSTICI RILEVATI Nelle pagine successive si riportano le elaborazioni grafiche relative ai valori acustici rilevati nella sezione di indagine. Il clima acustico rilevato nei punti maggiormente sensibili, lungo gli assi stradali, é stato descritto con alcune elaborazioni grafiche così composte: nelle pagg. seguenti vengono riprodotti i dati integrali acquisiti con elencati tutti i valori degli indici statistici rilevati con le misure effettuate. I valori del LAeq sono stati arrotondati a 0,5 dba come richiesto dalla vigente normativa. Nelle figure si riporta l andamento del LAeq sul TM osservato. In rubrica si riportano alcune informazioni fondamentali come la data e l'ora, il nome della misura, il tipo di pesatura (sempre pesato A), la costante di tempo (sempre FAST), la strumentazione utilizzata; successivamente, per i punti ove disponibili, si riportano le curve cumulative (distribuzione dei percentili) calcolate sulla base del rilevamento relativo al periodo di riferimento. Si riportano inoltre alcune rappresentazioni dimostrative dello spettro sonoro del rumore osservato. 74

81 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Punto di misura: A Via Grassina Descrizione punto di misura: in corrispondenza della zona industriale artigianale in margine alla Via Grassina. Il microfono posizionato alla quota di 1,5 metri dal piano stradale dista circa 5 metri dal margine della carreggiata della Strada Tempo di osservazione 12 luglio 2007 dalle alle Condizioni atmosferiche: sereno, assenza di vento Strumentazione utilizzata Fonometro Larson & Davis mod. 824 Fonometro Svantek mod. 949 Durata misura [minuti] L eq [db(a)] Altri parametri rilevati L90 L50 L ,6 52,6 62,4 69, ,9 51,9 61,8 69,8 Il livello equivalente riferito all intero periodo di misura è pari a 65,7 db(a) 75

82 1 - Pogliano Intv T.H. (File N. 20) - Short Leq 2 - Pogliano Intv T.H. (File N. 20) - Short Leq - Running Leq 90 db(a) = 57.4 dba 2= 65.0 dba h.m Nome misura: Pogliano Intv T.H. (File N. 20) Località: Pogliano Strumentazione: Larson-Davis 824 Nome operatore: Ing. Oliviero Guffanti Data, ora misura: 12/07/ Leq (A): 65.9 Picco: db Durata: sec. La distribuzione cumulativa degli eventi mostra come quasi tutti gli eventi legati al passaggio di autoveicoli sono compresi fra 65 e 70 db(a). Pogliano Intv T.H. (File N. 20) - Time History - Short Leq Pogliano Intv T.H. (File N. 20) - Time History - Short Leq 8 % LN01 : 73.3 LN05 : 70.6 LN10 : 69.6 LN50 : 61.7 LN90 : 50.7 LN95 : db 6.1 % 100 LN db

83 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Punto di misura: B Parcheggio S.P.229 Descrizione punto di misura: passo carrabile a servizio di area privata lungo la S.P. 229 microfono posizionato alla quota di 1,5 metri dal piano stradale dista circa 10 metri dal centro della carreggiata. Tempo di osservazione 12 luglio 2007 dalle alle Condizioni atmosferiche: sereno, assenza di vento Strumentazione utilizzata Fonometro Larson & Davis mod. 824 Fonometro Svantek mod. 949 Durata misura [minuti] L eq [db(a)] Altri parametri rilevati L90 L50 L ,0 59,0 66,4 72, ,7 58,5 66,5 71,7 Il livello equivalente riferito all intero periodo di misura è pari a 68,4 db(a) 90 db(a) Pogliano Intv T.H. (File N. 18) - Short Leq 2 - Pogliano Intv T.H. (File N. 18) - Short Leq - Running Leq = 64.6 dba 2= 67.3 dba h.m Nome misura: Pogliano Intv T.H. (File N. 18) Località: Pogliano Strumentazione: Larson-Davis 824 Nome operatore: Ing. Oliviero Guffanti Data, ora misura: 12/07/ Leq (A): 68.0 Picco: db Durata: sec. 77

84 Il rumore rilevato risente anche dell attività di autolavaggio posta sull altro lato della provinciale 78

85 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Punto di misura: C S. S. del Sempione Descrizione punto di misura: SS del Sempione a 8 metri dal centro della carreggiata Tempo di osservazione 12 luglio 2007 dalle alle Condizioni atmosferiche: sereno, assenza di vento Strumentazione utilizzata Fonometro Larson & Davis mod. 824 Fonometro Svantek mod. 949 Durata misura [minuti] L eq [db(a)] Altri parametri rilevati L90 L50 L ,2 59,0 66,4 71, ,6 57,0 65,7 70,9 Il livello equivalente riferito all intero periodo di misura è pari a 68,5 db(a) 90 db(a) Pogliano Intv T.H. (File N. 19) - Short Leq 2 - Pogliano Intv T.H. (File N. 19) - Short Leq - Running Leq Leq 1= 65.1 dba 67.3 dba 2= 69.1 dba h.m Nome misura: Pogliano Intv T.H. (File N. 19) Località: Pogliano Strumentazione: Larson-Davis 824 Nome operatore: Ing. Oliviero Guffanti Data, ora misura: 12/07/ Leq (A): 69.2 Picco: db Durata: sec. 79

86 L effetto rumore fluttuante da incrocio semaforico si traduce in un ampia variabilità degli eventi (ampiezza della curva distributiva) Analisi dei dati Come si può immediatamente evincere dalla lettura dei valori di LAeq riportati nelle pagine precedenti le rilevazioni effettuate nelle immediate vicinanze degli assi viari che interessano l area dell insediamento hanno offerto valori compresi fra 65,6 e 69,2 dba, caratterizzati da una marcata variabilità, descritta dal clima acustico, compreso fra 27.9 e 36.2 dba. Appare improbabile un confronto dei risultati con i limiti previsti dal DPR 142/04, in quanto la durata dei rilievi non consente l estrapolazione del Leq(TR), e la consistenza del dato dovrebbe essere supportata da rilievi almeno settimanali. Comunque si evidenzia una situazione di potenziale criticità al punto di misura A dove i caseggiati lambiscono la strada Statale e generano anche fenomeni di riflessione dell evento sonoro. In questo modo si può quindi asserire che allo stato attuale i livelli sonori presenti nei nodi viabilistici più importanti attorno all area di intervento, sono tutti compresi entro il valore limite ipotizzato, almeno per quanto riguarda il TR diurno (il TR notturno non è stato considerato non essendo previste attività notturne da parte delle attività commerciali). Per quanto riguarda la variabilità degli eventi sonori sottoposti a monitoraggio è utile considerare che, a parte quanto già specificato per i punti di misura presenti lungo la strada statale, presso gli altri punti è emerso un clima acustico molto contenuto, a dimostrazione della scarsa aleatorietà del fenomeno e quindi una buona possibilità di riscontrare gli stessi livelli sonori nel tempo. 80

87 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Per una maggiore comprensione, si ritiene utile riportare il significato e la conseguente chiave di lettura dei parametri sinora citati. Il clima acustico descritto, in fisica acustica assume un significato diverso da quello comunemente assegnato, anche nella presente relazione, quale descrittore del rumore presente in una determinata area; in realtà il clima rappresentato in tabella descrive la discontinuità e la aleatorietà del rumore analizzato, tipica per altro, del rumore prodotto da traffico veicolare. Tanto più elevato è il valore del clima, tanto maggiore sarà la variabilità attesa del fenomeno acustico osservato. Conseguentemente, la deviazione standard rappresenta statisticamente ed in sostanza, la ripetitività nel tempo dell evento sonoro considerato, descrivendone la possibilità di ottenere il medesimo risultato nel tempo, nonché la scansione attesa rispetto al valore misurato. In conclusione, si può confermare, come anticipato all inizio, che l area in esame è caratterizzata da una situazione acustica nella parte dell area di studio in prossimità degli assi stradali, compatibile con l attribuzione della Classe IV. Stima previsionale del rumore Dopo aver caratterizzato dal punto di vista acustico l area in esame, si tenterà ora di procedere alla stima dell eventuale incremento dell attuale valore del clima, conseguente al futuro ampliamento dell insediamento commerciale. Dal punto di vista metodologico esistono sostanzialmente due possibilità concrete per dedurre la previsione acustica. Il primo si basa sulla conoscenza precisa di quali sorgenti sonore entreranno in gioco e quindi, in virtù della potenza sonora o pressione sonora, note, delle singole sorgenti, si procede al calcolo teorico della propagazione in sito deducendone i livelli sonori finali attesi, essenzialmente, presso i potenziale recettori. L altra possibilità, in assenza di dati certi, è quella di utilizzare informazioni reali ricavate da siti analoghi già in esercizio. Nel caso in questione, a livello di screening, non è ancora possibile conoscere quali e quante saranno le sorgenti sonore specifiche e dove verranno precisamente installate, per cui si ricorrerà al secondo metodo. L osservazione principale che l area in oggetto è attualmente già circondata da altre attività e da infrastrutture dei trasporti. Tale circostanza, fa presagire la ridotta influenza, dal punto di vista acustico, del nuovo insediamento rispetto a quanto già esistente in zona, infatti, perché un livello sonoro possa incrementarne un secondo, è necessario che la differenza di valore sia inferiore a 3 dba, pari alla risultante incrementale del raddoppio della potenza sonora. E comunque d obbligo sin d ora anticipare che in fase di progettazione verranno considerati con particolare attenzione quelle apparecchiature che, necessariamente, dovranno essere collocate all esterno rispetto agli edifici commerciali. Ricerca e scelta delle macchine a minor impatto acustico, installazione in zone protette, eventuale predisposizione di presidi di contenimento passivo, orientamento dell emissione, sono tutti aspetti volti 81

88 a ridurre al minimo l impatto sonoro imputabile alle parti impiantistiche dell insediamento. Tutto ciò in previsione, seppur con i lunghi tempi concessi dalla normativa nazionale, degli interventi anche da parte dei titolari delle infrastrutture stradali di addivenire alla mitigazione delle emissioni prodotte dal traffico veicolare. Per quanto riguarda altre sorgenti come possono essere costituite dalle aree di carico e scarico delle merci ed il parcheggio dei veicoli della clientela, si ritiene che per il primo ciò avverrà in postazioni dove le necessità di manovra dei mezzi siano ridotte al minimo, mentre per quanto riguarda l area di parcheggio, è stata dimostrata poco sopra la scarsa rilevanza di tale sorgente sonora fissa in virtù della bassissima velocità dei veicoli utenti dell area; inoltre, l uso del parcheggio, al servizio della postazione commerciale, avverrà solamente nel Tempo di Riferimento diurno. Infine, è stato considerato anche l aspetto riguardante le possibili modificazioni indotte al sistema viabilistico circostante a seguito dell entrata in servizio del centro ricettivo e commerciale. Non si può nascondere la difficoltà, in questa fase, di produrre una stima credibile di quale potrà essere il numero massimo di veicoli contemporaneamente affluente agli edifici in progetto in quanto tale parametro non può essere disgiunto dal livello di gradimento e successo che il servizio potrà raggiungere. Per contro, è ragionevole prevedere che eventuali consistenti modificazioni al regime di traffico potranno determinarsi in sporadiche situazioni coincidenti, in base all esperienza, con le aperture straordinarie in prossimità di importanti festività; mentre per la stragrande maggioranza del tempo, gli afflussi e deflussi al centro avverranno con modalità più diluite sia nell arco settimanale che nell ampio orario di apertura quotidiana. Sempre da un punto di vista squisitamente acustico, è utile rammentare che per ottenere un aumento significativo del livello sonoro (3 dba) occorre almeno il raddoppio della potenza della sorgente sonora che, nel caso del transito veicolare, si traduce nel raddoppio dei mezzi normalmente transitanti. Come premesso all inizio della presente relazione, il rumore presente attualmente nell area in esame è attribuibile esclusivamente alla presenza delle infrastrutture stradali più volte descritte. Sulla base dei risultati ottenuti con le misure fonometriche, i livelli sonori attualmente presenti rispettano i valori limite previsti dalla normativa vigente per il traffico stradale, i limiti assoluti di immissione per le aree di Classe III Aree di tipo misto sono rispettati ad una distanza superiore a 15 metri rispetto agli assi stradali interessati. I livelli acustici attualmente presenti, non subiranno grandi incrementi a causa del rumore prodotto dal nuovo insediamento, almeno per quanto riguarda il Tempo di Riferimento diurno, di interesse per la attività oggetto di screening. Si ritiene pertanto, ed in conclusione, che il nuovo insediamento commerciale oggetto delle presenti valutazioni di impatto sia compatibile, dal punto di vista dell inquinamento acustico, con il contesto ambientale in cui si intende inserirlo. 82

89 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping IV. LA COSTRUZIONE DELLA MAPPA ACUSTICA DI ZONA (STATO ATTUALE E INCREMENTI) DESCRIZIONE DEL MODELLO Per la previsione dei livelli di rumore generati dal traffico nelle condizioni future, si è ricorsi ad un modello di valutazione predittiva conforme alle linee guida RLS 90. Tali linee guida definiscono gli standard tecnici e le procedure di misura per predire ed abbattere il rumore di strade e parcheggi; in particolare viene valutato presso il recettore sensibile il livello sonoro diurno (dalle 6.00 alle 22.00) e notturno (dalle alle 6.00) e confrontato con i limiti legislativi. Lo standard utilizza due diversi modelli: uno per la sorgente ed uno per la propagazione. Utilizza i dati di traffico rilevati e fornisce i risultati di pressione sonora in un punto utilizzato come riferimento posto a 25 m di distanza dall asse stradale ed a 4 metri di altezza dal suolo. I livelli di rumore così calcolati sono definiti L ME Level mean Emission. L altezza di emissione è posta alla quota di 0,5 m dal piano stradale. I dati necessari a calcolare il livello alla sorgente sonora sono: dati di flusso dei veicoli (numero veicoli / ora e % veicoli pesanti) velocità oraria delle automobili e dei camion stato e tipologia della superficie stradale pendenza della strada fenomeni di riflessione L L ( ) + C + C + speed roadsurface C gradient C = 25 + ME m dove Lm(25) è il livello standard nelle seguenti condizioni: velocità di 100 Km/h per le auto (Lkw) e 80 Km/h per i camion (Pkw); superficie della strada di asfalto convenzionale; pendenza della strada 5%; propagazione in campo libero. Lm con: ( 25 ) = 37, log[ M ( 1+ 0, 082 P) ] M = flusso di traffico orario medio complessivo P = percentuale dei veicoli pesanti che superano le 2,8 tonnellate. Nel caso in esame si è utilizzata la composizione oraria del traffico fornita dal modello in funzione della tipologia di strada (strade statali P= 20%) ref 83

90 0,1C ( ( 10 ) P) C = 37, log speed LPkw 23 con: L Pkw L [ + ( 0,02 V ) ] 3 = 27, log1 Pkw = 23,1 + 12,5 log [( )] Lkw V Lwk ( , P) con LLwk = livello acustico medio per 1 autovettura/ora C = L Lkw L Pkw LPkw = livello acustico medio per 1 veicolo pesante/ora Il fattore C roadsurface è stato assunto pari a 0 (non grooved asphalts, asphalt concrete) come il fattore C gradient (nullo per pendenze inferiori al 5%) Il livello sonoro al recettore deriva dai livelli sonori di tutte le sorgenti stradali. Al valore calcolato si sommano 1, 2 o 3 db se il recettore si trova rispettivamente a 100, 70 o 40 metri da un semaforo (tanto più è vicina la distanza tanto maggiore è il contributo dovuto alle frenate ed alle accelerazioni). Il metodo RLLS 90 permette il calcolo secondo due modalità distinte: nel caso di tratti rettilinei si considera la strada come un unica sorgente, mentre quando ciò non è possibile si ricorre al procedimento frazionato. Nel caso in esame si è utilizzato il metodo semplificato. L + C + C + C m = LME + Csec tionlenght spreading groundabsorpion screening con: C tionlenght = 10 log( l) sec l = lunghezza della sezione stradale entro il triangolo di ricerca C spreading d = 11,2 20 logd 200 d = distanza dall asse della sezione stradale al recettore hm 600 Cgroundabsorption = 4, d d h m = altezza media sul terreno della linea che congiunge la sorgente al recettore 84

91 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Il fattore C screening è calcolato in accordo con la teoria classica della riflessione e rifrazione del suono su schermi o barriere. La schematizzazione del fenomeno di attenuazione è rappresentata in figura e l indice di schermatura è dato dalla: C = + 2 Cscreening 10log 3 zk w λ dove C2=20, l è la lunghezza d onda alla frequenza di centro banda considerata e z è la differenza fra cammino rifratto e cammino diretto. Per quantificare l impatto acustico determinato dal traffico indotto dall intervento in progetto si è proceduto al confronto dei livelli sonori generati nelle condizioni attuali con quelli previsti sulla scorta dei dati di traffico che, nella peggiore delle ipotesi, si stima potrebbe essere indotto dall intervento in progetto (cfr. paragrafo seguente). La valutazione è stata condotta per tutti i principali tratti delle strade interessate. RILEVAZIONE DEI DATI E TARATURA DEL MODELLO E' stata svolta preliminarmente una analisi diretta della zona al fine di individuare gli e- lementi caratteristici per quanto riguarda l'emissione e la propagazione del rumore (sorgenti, bersagli, morfologia e tipologia). Parallelamente sono stati analizzati i dati di traffico disponibili al fine di delineare una prima struttura del traffico sulla viabilità di interesse. Sulla base delle prime analisi effettuate, sulla struttura della zona e i valori di traffico allo stato attuale, sono state eseguite, come già riferito, le misurazioni acustiche e specifiche. Durante i rilievi, in prossimità degli assi stradali, sono stati effettuati inoltre conteggi dei veicoli in transito secondo le diverse tipologie (leggeri e medi, cioè autovetture e 85

92 furgoni o camion al di sotto dei 35 ql., pesanti cioè i veicoli con tonnellaggio superiore ai 35 ql.). Tali conteggi hanno consentito la standardizzazione di tutte le misure ad un unico valore di traffico, in modo da consentire i confronti tra misure effettuate in diversi punti, depurandole da errori dovuti a fattori occasionali. Attraverso le misure dirette dei livelli sonori esistenti si è ottenuto un quadro completo della situazione acustica dell'area di interesse ed inoltre è stato possibile tarare i modelli matematici impiegati nella fase di elaborazione. Nella fattispecie il riscontro ottenuto fra dati forniti dal modello e misurazioni sul campo è riportato nella tabella seguente Punto di misura Livello sonoro previsto Livello sonoro misurato A 65,3 65,7 B 67,9 68,4 C 67,0 68,5* * La differenza fra i valori è imputabile a fenomeni atipici correlati alla presenza di incrocio semaforico Le discrepanze fra valori previsti e valori misurati sono in generale contenute entro 1,0 db e dipendono dal ridotto campionamento in sede di misurazione (la finestra temporale può risultare atipica nella composizione di traffico) Tenuto conto del modello di calcolo di propagazione del rumore, utilizzato per le simulazioni di stato attuale acustico e quello futuro, è risultato essenziale definire la geometria del sistema entro cui considerare la fonte emissiva. Per geometria del sistema è da intendersi la tipologia viaria integrata dal profilo edilizio (conformazione ed altezza degli edifici - barriere naturali, ecc.). Inoltre è stata definita la presenza di possibili sorgenti emissive contemporanee di area o interferenti per contesto, al fine di scorporare i vari contributi e determinare l'alterazione rispetto al rumore residuo. Attraverso le misure dirette dei livelli sonori esistenti ed i conteggi di traffico si è ottenuto pertanto un quadro definito della situazione acustica di interesse ed inoltre è stato possibile tarare il modello di simulazione che è stato poi impiegato per ottenere una mappatura preliminare del territorio urbano. I risultati delle misurazioni sono stati infine confrontati con i valori limite previsti dalla normativa vigente (DPCM 1/3/91 e 14/11/97). 86

93 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping METODOLOGIA IMPIEGATA NELLA COSTRUZIONE DELLE MAPPE ACUSTI- CHE Per l'analisi della situazione del clima acustico e la successiva redazione di mappe acustiche riferite allo scenario dell'area urbana interessata, sia per quanto concerne lo stato attuale sia per quello futuro, una volta attivata la superficie di vendita oggetto di ampliamento, si è impiegata una tecnica di simulazione basata sull utilizzo di un modello matematico di diffusione del rumore. I dati di base necessari alle diverse elaborazioni sono stati suddivisi in tre categorie principali: i dati relativi alla geometria della rete stradale, i dati relativi al traffico (veicoli/ora e velocità sugli archi) e i dati di calibrazione (fattori di propagazione, di generazione e situazione atmosferica). Le categorie di veicoli utilizzate dal modello di simulazione sono, come già accennato, due: i veicoli leggeri (moto, auto, veicoli commerciali) e i veicoli pesanti (autocarri, autoarticolati, autobus). Attraverso il modello viene valutato, in particolare, il contributo inquinante di ogni singolo tratto stradale sui livelli di inquinamento acustico globale dell'aerea in esame. Ogni arco della rete viene isolato da quelli circostanti e classificato in base all'emissione acustica simulata ad altezza m. 1,50 dal ciglio stradale. Si procede quindi alla valutazione dei livelli di inquinamento simulati in ogni punto dell'area in esame, per poi procedere, attraverso programmi specializzati, alla creazione delle curve di isolivello acustico. L'analisi dei risultati di questa simulazione fornisce un quadro completo dei livelli di rumore, il quale comprende tutti i fenomeni di sovrapposizione degli effetti di schermatura acustica. Il livello sonoro previsto mediante il modello di calcolo numerico è stato successivamente rapportato alla zona con il tracciamento di mappe acustiche indicanti l'andamento delle curve isofoniche in funzione delle classi del livello di pressione sonora. Il tracciamento delle mappe di isolivello acustico è stato effettuato attraverso l'interpolazione di una griglia di valori del livello equivalente di rumore e l'assemblaggio dei comparti di indagine. VALUTAZIONE DEGLI INCREMENTI DI RUMORE Come detto, in sede di valutazione previsionale si sono utilizzati i dati forniti dallo studio sulla viabilità indotta. Dal confronto tra le risultanze dell implementazione del modello di propagazione nella situazione attuale e nella situazione futura riferiti alla distribuzione dei livelli di rumore nell'ora di punta serale si evidenziano la variazioni determinate dagli incrementi dei flussi di traffico stimati ad intervento realizzato e in esercizio. Dette variazioni dei livelli acustici nella zona sono, di massima, valutabili: Via Grassina 87

94 distanza [m] SPL attuale [db(a)] 65,0 59,0 55,4 52,9 50,9 49,3 48,0 46,8 45,7 44,8 SPL futuro [db(a)] 65,3 59,2 55,7 53,1 51,2 49,6 48,2 47,0 46,0 45,0 S.P. 229 distanza [m] SPL attuale [db(a)] 70,7 64,7 61,1 58,6 56,7 55,1 53,7 52,5 51,5 50,5 SPL futuro [db(a)] 70,8 64,8 61,2 58,7 56,8 55,2 53,8 52,6 51,6 50,6 S.S. del Sempione distanza [m] SPL attuale [db(a)] 69,9 63,8 60,3 57,7 55,8 54,2 52,8 51,6 50,6 49,6 SPL futuro [db(a)] 70,0 63,9 60,4 57,8 55,9 54,3 52,9 51,7 50,7 49,7 VALUTAZIONI GENERALI Gli incrementi dei livelli equivalenti (Leq) diurni stimati sulla zona d'interesse ed, in particolare, sulla viabilità nell'intorno immediato dell'area d'intervento portano, sia per numero di veicoli totali e sia per la conformazione della zona, a valori assimilabili rispetto a quelli riscontrabili in analoghi ambiti periferici urbani ed extraurbani analizzati in altre esperienze. Va inoltre qui ribadito che si tratta di incrementi diurni stimati nell'ora di punta massima e quindi ne consegue che tali valori, generati prevalentemente dal nuovo insediamento, si riducono sensibilmente nelle altre fasce orarie della giornata. Si può concludere che: le sorgenti fisse associate all attività del nuovo insediamento rispettano il imiti differenziali ai recettori sensibili più vicini; il rumore generato da traffico veicolare rispetta, per quanto verificato, i limiti di cui al DPR 142/04. 88

95 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping 5. TRAFFICO E VIABILITÀ OGGETTO DELLO STUDIO Nel presente documento sono illustrati i risultati delle analisi viabilistiche e di traffico riguardanti il Programma Integrato di Intervento relativo alle aree ricomprese tra la SS33 del Sempione e la SP229, al margine orientale del comune di Pogliano Milanese (MI). L intervento prevede la realizzazione di edifici a destinazione commerciale, residenziale e terziario/alberghiero, dei relativi parcheggi e della viabilità di accesso. Lo studio di traffico allegato alla documentazione del PII si pone l obiettivo di valutare l efficacia dello schema di accessibilità previsto per il nuovo comparto, verificando le possibili ricadute sulla circolazione esistente per effetto del traffico generato dall intervento, proponendo eventualmente degli interventi per la mitigazione dell impatto sulla viabilità contermine. Metodologicamente, lo studio è stato articolato secondo le seguenti fasi ed attività principali: Parte A Ricostruzione della situazione esistente e sua possibile evoluzione inquadramento macrourbanistico della rete di trasporto; analisi della possibile evoluzione della rete di trasporto in base ai documenti di programmazione comunale ed intercomunale disponibili; ricostruzione degli schemi di circolazione nell ambito in esame; valutazione del servizio di trasporto pubblico e relativa accessibilità; valutazione dei livelli di accessibilità e dei regimi di traffico esistenti sulla base dei dati disponibili; analisi qualitativa della problematiche sulla circolazione nell ambito in esame. Parte B Descrizione dell intervento e stima del traffico indotto stima del traffico potenzialmente generato dall intervento; considerazione di altri eventuali interventi urbanistici e viabilistici che modificheranno prevedibilmente il quadro della domanda di traffico nell ambito in esame; Parte C verifica di impatti potenziali e valutazione di interventi di adeguamento ricostruzione dei livelli di traffico futuri; valutazione di schemi di accessibilità ai comparti; verifica dell efficacia dello schema di viabilità di progetto e analisi delle criticità emergenti; verifica d impatto dell intervento sulla viabilità esistente e di progetto (rapporto flusso/capacità per le aste e verifica di capacità dei nodi per le ore di punta). Per quanto attiene ai flussi veicolari si sono utilizzati i risultati di una campagna di indagine condotta appositamente per il presente studio, il cui dettaglio è riportato in allegato. Le valutazioni di impatto sono state supportate da due modelli di simulazione del traffico: CUBE (Citilabs, UK) per la ricostruzione tramite flussogrammi dei carichi veicolari sulla rete e Girabase 4.0 (CERTU-SETRA, FR), modello di verifica di capacità delle rotatorie i cui report modellistici sono riportati in allegato. 89

96 PARTE A RICOSTRUZIONE DELLO STATO DI FATTO In questa prima parte sono confluite le analisi preliminari di studio e le valutazioni relative allo stato di fatto dell ambito considerato, in termini di viabilità e flussi veicolari, richiamando inoltre gli interventi programmati sulla rete viaria principale. I. INQUADRAMENTO MACROURBANISTICO DELLA RETE DI TRASPORTO CONFIGURAZIONE ESISTENTE Il comune di Pogliano Milanese è localizzato nel settore Nord occidentale della Provincia di Milano, baricentricamente nei confronti del capoluogo regionale ed il bacino di influenza della città di Legnano. Il territorio comunale si estende con andamento prevalentemente pianeggiante ed è attraversato nella zona centrale dal fiume Olona. L ambito geografico nel quale è situato è caratterizzato da una elevata concentrazione urbana oltre che dalla presenza di una articolata rete di trasporto. Si tratta del sistema infrastrutturale che garantisce i collegamenti tra Milano ed il settore Nord-Ovest della regione in direzione di Varese, al crocevia di alcune relazioni traversali non servite direttamente dalla rete autostradale regionale. L ambito analizzato è attraversato da itinerari viari che alla scala regionale evidenziano delle forti relazioni tra nuclei urbani di differente livello. Tali itinerari, che convogliano i traffici di largo raggio da e per Milano verso il Nord-Ovest, condizionando in termini di spostamenti le realtà presenti alla scala locale. Gli elevati flussi di traffico che percorrono questi assi in senso radiale da e per Milano, interscambiano con il sistema della rete secondaria attraverso degli svincoli; di seguito si elencano le viabilità di livello autostradale presenti da Est a Ovest: il percorso della A8 Milano-Varese, sulla quale si innesta il tragitto della A50 Tangenziale Ovest nei pressi del comune di Arese, ove oltre alla presenza dell omonimo svincolo autostradale si individua anche la barriera di Milano Nord; l asse trasversale della A4 Torino-Milano-Venezia, posto a Sud nei confronti dell area di studio, al quale la viabilità secondaria si allaccia grazie allo svincolo di Rho ad Est e al raccordo recentemente riorganizzato di Arluno ad Ovest. A completamento di questo sistema si inserisce l itinerario storico della SS33 del Sempione, viabilità primaria in posizione intermedia tra i due assi autostradali, che si relaziona con i nuclei urbani presenti addentrandovisi; il percorso, intercetta inoltre il tragitto della Tangenziale Ovest, in comune di Rho, con la quale si relaziona grazie allo svincolo in prossimità della nuova Fiera. Scendendo progressivamente di scala la maglia della rete secondaria, che capillarmente si rapporta anche con gli assi primari, consente unitamente alle viabilità locali l accessibilità al centro cittadino di Pogliano e le connessioni con i comuni limitrofi, e- lencati da Nord in senso orario, di Nerviano, Lainate, Rho, Pregnanza Milanese, Vanzago e Arluno. Tra i principali tracciati secondari si individuano: 90

97 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping SP109, attraversando il comune di Parabiago, posto a Nord-Ovest, si insinua nel limitrofo comune di Nerviano per poi percorrere interamente il territorio comunale di Pogliano in direzione di Lainate, consentendo di arrivare all omonimo svincolo sulla A8; SP229, localizzato più a Sud del tracciato della SP109, lambisce la parte Est dell area di interevento innestandosi sul percorso della SS33 mediante un articolato nodo di scambio; SP239, permette di oltrepassare a Sud l itinerario autostradale in comune di Arluno, facilitando i collegamenti Nord-Sud. L inquadramento macrourbanistico della rete di trasporto è rappresentato in Figura 1. L ambito esaminato è posizionato in fregio alla SS33, che ne delimita il confine Nord, mentre il limite Est dell area è definito dal tracciato della SP229. In ragione di un siffatto assetto viabilistico si prefigurano buoni livelli di accessibilità all ambito esaminato. Il territorio comunale è inoltre attraversato dalla linea ferroviaria Milano/Gallarate che presenta nel limitrofo comune di Vanzago l omonima stazione a servizio di entrambi i comuni. A servizio dell ambito vi è inoltre la stazione di Rho. Figura 1 - Inquadramento macrourbanistico della rete di trasporto, stato di fatto 91

98 POSSIBILE EVOLUZIONE DELLA RETE DI TRASPORTO Al fine di ricostruire un possibile sviluppo dell area territoriale presa in esame, è possibile fare riferimento agli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale vigenti sia alla scala sovracomunale che a quella comunale. Alla macro scala, si sono riportate le programmazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Milano (PTCP), adottato nell ottobre 2003; per quanto attiene gli interventi alla scala locale, il riferimento di base è stato il Documento di Inquadramento di Pogliano, approvato dall Amministrazione comunale nell aprile del In Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. sono stati riportati i principali interventi in previsione e programmazione alla macro scala sia sulla rete stradale oltre che sul sistema ferroviario. Figura 2 - Estratto del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano Gli interventi di maggior rilevanza che interesseranno la rete viaria considerata, vengono di seguito descritti. Variante alla SS33 del Sempione: il percorso della SS33 è attualmente interessato da e- levati flussi di traffico prossimi alla saturazione; il progetto si inserisce nell articolata struttura degli interventi in atto ed in fase di programmazione/progettazione che interes- 92

99 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping sano la porzione Nord-Ovest della Lombardia; il tracciato progettato attraverserà sia comuni appartenenti alla Provincia di Milano sia alla limitrofa Provincia di Varese. Nel tratto iniziale in comune di Rho, il progetto si sovrapporrà all esistente itinerario della SS33 riqualificandolo a doppia carreggiata. Da questo tratto in poi si svilupperà in variante, separandosi dal tracciato esistente, dal comune di Pogliano Milanese sino al termine del percorso in comune di Samarate a semplice carreggiata 4. L opera si colloca territorialmente quale sistema di interconnessione funzionale e variante stradale ai seguenti itinerari di valenza regionale 5 : accessibilità all aerostazione di Malpensa 2000 tramite il collegamento SS527 (Malpensa)/A4 Torino/Milano(Boffalora Ticino)/SS11 (Magenta); variante SS341 Gallaratese che prevede un percorso alternativo agli abitati di Vanzaghello e Somarate con una nuova interconnessione a Nord, con la SS336 e la A8 si collegherebbe all attestamento del Sistema Viabilistico Pedemontano. Si riporta stralcio della cartografia inerente la zona oggetto di studio. 4 Valutazione tecnica del progetto Preliminare relativo alla Variante SS33 del Sempione variante tra gli abitati di Rho e Gallarate - Delibera di Giunta Regionale n VII/14474 del 6 ottobre Valutazione tecnica Provincia di Varese Progetto Preliminare e Studio di Impatto Ambientale della variante SS N 33 del Sempione e variante tra gli abitati di Rho e Gallarate Delibera di Giunta Provinciale n 258 del 15 luglio

100 Schema planimetrico di progetto (Fonte Regione Lombardia) Il progetto è indirizzato alla deviazione del percorso stradale al fine di passare al di fuori dei centri abitati, passerà ad Ovest dell abitato di Pogliano sottopassando la linea ferroviaria. L area oggetto dell intervento è posta sia in fregio alla SS33 sia alla SP229, che ospiterà in nuovo tracciato riqualificato della SS33. Il progetto prevede la realizzazione di una intersezione a rotatoria a due livelli risolvendo l innesto tra la SS33 e la SP229 a Nord per poi proseguire in direzione Sud con la previsione di un nuovo cavalcavia all intersezione con la viabilità locale. Dettaglio svincolo 3 di progetto (Fonte Regione Lombardia) 94

101 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Dettaglio nuovo cavalcavia (Fonte Regione Lombardia) Linea ferroviaria Milano/Torino: riqualificazione della linea con la nuova fermata a Pregnana Milanese. Linea ferroviaria Rho/Gallarate: rientrante nel progetto di più ampio respiro del potenziamento delle connessioni con l aeroporto di Malpensa. Si tratta di una importante opera che consentirà di aumentare consistentemente la capacità di portata della linea ferroviaria che lambisce verso Ovest il territorio di Pogliano Milanese. Attualmente la linea a due binari, oltre a transitare sul territorio, ha una stazione nel territorio di Vanzago (stazione di Vanzago-Pogliano), posta a Sud del centro storico di Pogliano, che di fatto svolge un servizio di efficace collegamento con Milano e con Legnano dell intero abitato conturbato di Vanzago-Pogliano. Il progetto preliminare predisposto dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI) prevede il triplicamento in sede dei fasci di binari e le conseguenti opere di sistemazione delle stazioni e fermate 6. Linea Alta Capacità Milano/Torino con la nuova fermata di Rho/Pero Fiera. 6 Documento di Inquadramento Comune di Pogliano Milanese aprile

102 II. IL SISTEMA ATTUALE DI ACCESSIBILITA AL SITO LA RETE STRADALE La rete stradale che attraversa il comune di Pogliano Milanese, come detto in precedenza, verte principalmente sul tracciato della SS33 del Sempione oltre che sugli itinerari secondari che su di esso si innestano. La maglia viaria urbana prossima all ambito del PII è rappresentata in Figura 1. Sono riconoscibili alcuni dei tratti stradali che garantiscono il mantenimento dei collegamenti con i limitrofi ambiti comunali: l asse di via Sempione, denominazione urbana della SS33, l itinerario della SP229, Corso Europa che si sviluppa dirigendosi verso il comune di Rho e via Roma in direzione di Lainate. L area oggetto dello studio è localizzata tra il limite Nord del confine comunale di Pogliano, di Rho e la frazione Barbaiana di Lainate. L ambito del PII è delimitato a Nord da via Sempione, che ne garantirà l accessibilità diretta, e ad Est dalla SP229. La distribuzione degli spostamenti locali viene convogliata, dalla viabilità primaria per lo più su strade ad unica carreggiata a doppio senso di circolazione; i nodi tra l asse della SS33 e la viabilità locale sono regolamentati tramite semplici intersezioni o mediante intersezioni semaforizzate: è questo il caso dell incrocio tra via Sempione e via Moroni, nella porzione a Nord ed ancora tra via Sempione e via Roma posta di fronte all area di studio. La circolazione e lo scambio tra la SP229 e il trafficato itinerario della SS33 è attualmente affidato ad una intersezione a raso di configurazione non ottimale. Si specifica che per questo nodo il progetto preliminare della Variante alla SS33 di A- nas prevede la realizzazione di una intersezione a due livelli: con rotatoria a raso e il tracciato della nuova SS33 in sottopasso, mantenendo lo scambio dei flussi con la viabilità locale in superficie. Il progetto di Anas prevede con tale intervento la fluidificazione dei traffici trasferendo all esterno dei centri abitati i flussi di attraversamento. A questo proposito si riporta in Figura 2 lo schema di circolazione della rete in programmazione. La zona a Sud dell area di intervento si affaccia allo stato di fatto su di una intersezione a rotatoria tra la SP229/via Grassina/via Fogazzaro. Per quanto concerne il restante sistema della rete viabilistica locale di contorno all area, è costituita per lo più da semplici intersezioni a T. Nello specifico si rimanda ad una completa raffigurazione della situazione viaria dello stato di fatto rappresentata in Tavola 2. 96

103 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Figura 1 Schemi di circolazione, stato di fatto Figura 2 Schemi di circolazione, interventi programmati 97

104 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Una funzione di rilievo, alternativa all utilizzo del mezzo privato, è quella del trasporto pubblico su gomma. L area territoriale in esame è servita da diverse linee extraurbane della Provincia di Milano gestite dalla società STIE S.p.A. Precisamente, le linee di trasporto su gomma che interessano l area del comune di Pogliano sono: H227-Nerviano/Milano Molino Dorino MM1; H229 Rogorotto/Rho/Milano; H233-Nerviano/Barbariana/Milano; H605-Legnano/Cerro Maggiore/Milano; H606-Legnano/Parabiago/Milano; H609-Gallarate/Legnano/Milano. Tutte le sei linee attraversano il territorio comunale transitando sull itinerario viario della SS33: effettuano fermate sia in località Bettolino di Pogliano, ad Ovest dell area di intervento, sia in prossimità della SS33, già località Barbaiana di Lainate; la sola linea H229 effettua fermate lungo viale Europa. Il territorio comunale è inoltre attraversato dalla citata linea ferroviaria Milano/Gallarate, che presenta in comune di Vanzago la stazione ferroviaria a fruizione di entrambi i comuni. A pieno servizio già dal 2005 è attiva la linea S5 del Servizio Ferroviario Suburbano Regionale, che regola i transiti ferroviari dall Est milanese (Segrate/Pioltello) sino a Varese. Schema tragitto ferroviario LINEA S5 (Fonte Regione Lombardia) In prossimità dei nuovi insediamenti è localizzata una pensilina ove fermano le linee di cui sopra, la fermata è posizionata ad una distanza inferiore ai 200 m dall ingresso alle differenti strutture in progetto. L ambito pertanto è direttamente servito dal trasporto pubblico locale. 98

105 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Localizzazione pensilina autobus sul Sempione 99

106 III. RICOSTRUZIONE DEI REGIMI DI TRAFFICO VEICOLARE NELL AMBITO ESAMINATO La ricostruzione dei regimi di traffico veicolare lungo la viabilità interessata dall intervento è stata effettuata sulla base di una campagna di rilevamento condotta nel febbraio 2006 tramite apparecchiature automatiche e conteggi manuali. Il rilevamento automatico del traffico ha riguardato 3 postazioni stradali, ed è stato effettuato tramite apparecchi contaveicoli fissi per 7 giorni consecutivi, dal 16 al 22 febbraio 2006; sono stati utilizzati di 6 apparecchi contaveicoli (1 per corsia di marcia), come di seguito indicato: sezione A, posta sulla SP229 tra l intersezione con la SS33 del Sempione a Nord e la rotatoria dove confluiscono via Grassina e via Fogazzaro a Sud (1 corsia per senso di marcia); sezione B, ubicata sulla SS33 del Sempione tra le intersezioni con via Leopardi e via Santa Rita (1 corsia per senso di marcia); sezione C, posta su via Grassina tra l intersezione con via Tasso e la rotatoria in cui confluiscono la SP229 e via Fogazzaro (1 corsia per senso di marcia). I rilevamenti manuali sono stati effettuati in corrispondenza delle seguenti postazioni: nodo 1, intersezione a 3 bracci tra il Sempione e via Tasso; nodo 2, intersezione a 3 bracci semaforizzata tra il Sempione e via Roma; nodo 3, intersezione a 3 bracci tra il Sempione e via Cairoli; nodo 4, intersezione complessa tra il Sempione, la SP229, Corso Europa e via Caracciolo; nodo 5, rotatoria a 4 bracci tra la SP229, via Grassina e via Fogazzaro; nodo 6, intersezione a 3 bracci tra via Grassina e via Tasso. Le indagini manuali sono state effettuate nelle fasce orarie serali generalmente tra le più critiche per la circolazione, specificate nella seguente tabella. In tali fasce orarie si ha inoltre la massima generazione di mobilità indotta da insediamenti a carattere commerciale, come nel caso in esame. Data Tabella 1 Periodo di effettuazione dei conteggi manuali Fascia oraria venerdì 17 febbraio sabato 18 febbraio Per ogni postazione/sezione di rilevamento vengono restituiti i flussi veicolari leggeri (autoveicoli e furgoni) e pesanti (autobus, autocarri, autoarticolati, ecc..) e gli orientamenti delle manovre di svolta ai nodi, per intervalli di 30 minuti; sono state pertanto ricostruite le matrice di origine/destinazione (O/D), dei veicoli leggeri e pesanti, per intervello di rilevamento e per ore di punta. Se da un lato i conteggi automatici hanno consentito di valutare l andamento settimanale/giornaliero del traffico veicolare sulla viabilità indagata, dall altro, i rilevamenti manuali, con la rilevazione delle manovre di svolta, hanno consentito di ricostruire le diret- 100

107 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping trici e le relazioni degli spostamenti veicolari tra i vari rami delle intersezioni, seppur limitatamente alle fasce orarie di punta. Si riportano di seguito i principali risultati della campagna di indagine, rimandando i dettagli all Allegato 1. RILEVAMENTI AUTOMATICI DEI VEICOLI Le misure di traffico sono state eseguite con apparecchi contaveicoli ad immagine magnetica del tipo Nu-metrics HI-STAR NC-97 (piastre), in grado di rilevare la variazione del campo magnetico terrestre e di risalire all immagine della massa del veicolo transitante. Per ciascuna direzione di marcia, oltre al volume di traffico (numero di veicoli), gli apparecchi hanno consentito di rilevare la lunghezza e quindi stabilirne la tipologia dei veicoli per classi veicolari secondo il cosiddetto standard Lombardia : fino a 5,0 m; da 5,0 a 7,5 m; da 7,5 a 10,0 m; da 10,0 a 12,5 m; da 12,5 a 16,5 m; da 16,5 a 19,0 m; oltre 19,0 m. I veicoli di lunghezza inferiore ai 7,5 m sono stati considerati veicoli leggeri (sostanzialmente le autovetture ed i veicoli commerciali leggeri); i veicoli di lunghezza superiore sono stati aggregati nella categoria pesanti (veicoli commerciali pesanti, autobus, autoarticolati, ecc..). I veicoli conteggiati ma non classificati (n.c.) sono stati ripartiti nelle categorie dei leggeri e dei pesanti in base alle proporzioni dei flussi classificati. occorre avvisare che si è riscontrata una problematica nel rilevamento automatico sulla SP229 che non ha consentito di recuperare i dati completi dall apparecchiatura posizionata in direzione di Lainate. I dati di traffico giornaliero sono stati pertanto stimati sulla base dei dati disponibili. L installazione delle apparecchiature è stata effettuata con l assistenza della Polizia Locale del Comune di Pogliano Milanese. Si riportano di seguito delle foto satellitari (tratte da MapsLive.com) con l esatta localizzazione delle 6 apparecchiature automatiche u- tilizzate. 101

108 A Sezione A SP229 (Fonte Microsoft Visual Earth) B Sezione B SS33 (Fonte Microsoft Visual Earth) 102

109 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping C Sezione C Via Grassina (Fonte Microsoft Visual Earth) 103

110 L andamento settimanale del traffico Passando all analisi dei risultati delle indagini, si riportano nella tabella e nel grafico seguenti l andamento complessivo giornaliero per giorni della settimana e per postazione di indagine. Tabella 2 Andamento settimanale del traffico rilevato per postazione di indagine Data/Sezione A - SP229* B - SS33 C - VIA GRASSI- NA Lunedì 20 febbraio Martedì 21 febbraio Mercoledì 22 febbraio Giovedì 16 febbraio Venerdì 17 febbraio Sabato 18 febbraio Domenica 19 febbraio * dati stimati Veicoli giorno SS SP GRASSINA Lun 20 febbraio 2006 Mar 21 febbraio 2006 Mer 22 febbraio 2006 Gio 16 febbraio 2006 Ven 17 febbraio 2006 Sab 18 febbraio 2006 Dom 19 febbraio 2006 Andamento settimanale del traffico rilevato per sezione di indagine L andamento del traffico feriale appare molto simile per tutte e tre le sezioni, in quanto i passaggi risultano minori il lunedì, crescono e si attestano a valori dello stesso ordine di grandezza il martedì, mercoledì, giovedì, per raggiungere il massimo il venerdì, giornata più trafficata della settimana. Il TGM del sabato risulta superiore rispetto a quello del giorno feriale medio relativamente alle sezioni A (SP229) e B (SS33), mentre è inferiore per quanto riguarda la sezione C (via Grassina). La domenica i flussi complessivi per tutte le sezioni sono infe- 104

111 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping riori a quelli del giorno feriale medio, con diminuzioni pari al 13% sulla SS33, a circa il 25% sulla SP229 e a oltre il 60% su via Grassina. Dai rilievi automatici emerge che mediamente i flussi giornalieri complessivi (TGM) si attestano su valori di oltre veicoli totali sulla SS33 del Sempione (sezione B), sulla SP229 (sezione A) e poco più di su via Grassina (sezione C). Rispetto alle due direzioni di marcia i flussi risultano asimmetrici: sulla SS33 prevale la componente in direzione Rho (+30% rispetto alla direzione Nerviano); sulla SP229 sono superiori i transiti verso Lainate (+20%), mentre su via Grassina prevalgono i flussi diretti verso Nerviano (oltre il 35% in più rispetto alla direzione opposta). Da ciò emerge come la direttrice primaria del Sempione e quella secondaria della provinciale 229 siano utilizzate principalmente per gli spostamenti verso Rho/Milano, mentre in direzione opposta si crea un itinerario alternativo alla SS33, costituito da via Grassina, con funzione locale. L incidenza giornaliera del traffico pesante risulta pari al 5% per la sezione A - SP229, al 4% per la sezione B - SS33 (4,5% in direzione Nerviano, 3,9% in direzione Rho) e a circa il 2% per la sezione C - via Grassina. Nelle pagine seguenti si riportano, per ciascuna postazione, le tabelle e gli istogrammi di riepilogo riguardanti la composizione veicolare ed il TGM di ogni giornata di rilevamento e del giorno feriale medio (media dei valori dal lunedì al venerdì). 105

112 Sezioni A, B e C Valori giornalieri per direzione di marcia POGLIANO MILANESE - SEZIONE A - SP229 Direzione: VANZAGO Direzione: LAINATE (incompleti) TGM TOTALE (stima) Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Lun 20 febbraio ,1% Mar 21 febbraio ,5% Mer 22 febbraio ,7% Gio 16 febbraio ,0% Ven 17 febbraio ,0% Giorno Feriale Medio ,1% ,1% ,1% Sab 18 febbraio ,9% Dom 19 febbraio ,8% POGLIANO MILANESE - SEZIONE B - SS33 Direzione: LEGNANO Direzione: RHO TGM TOTALE Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Lun 20 febbraio ,5% ,6% ,0% Mar 21 febbraio ,8% ,0% ,3% Mer 22 febbraio ,6% ,7% ,1% Gio 16 febbraio ,6% ,3% ,4% Ven 17 febbraio ,2% ,8% ,0% Giorno Feriale Medio ,5% ,9% ,2% Sab 18 febbraio ,8% ,8% ,8% Dom 19 febbraio ,2% ,2% ,2% POGLIANO MILANESE - SEZIONE C - VIA GRASSINA Direzione: RHO Direzione: POGLIANO TGM TOTALE Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Leggeri Pesanti % Pes. Totale Lun 20 febbraio ,9% ,3% ,6% Mar 21 febbraio ,5% ,4% ,9% Mer 22 febbraio ,8% ,4% ,6% Gio 16 febbraio ,3% ,5% ,9% Ven 17 febbraio ,0% ,4% ,7% Giorno Feriale Medio ,1% ,4% ,7% Sab 18 febbraio ,6% ,5% ,5% Dom 19 febbraio ,3% ,3% ,3%

113 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Sezioni A, B e C Valori giornalieri per direzione di marcia POGLIANO MILANESE - SEZIONE A - SP229 TGM PER DIREZIONE Direzione: VANZAGO Pesanti Leggeri Totale Direzione: LAINATE (incompleti) Totale Lun 20 febbraio Mar 21 febbraio Mer 22 febbraio Gio 16 febbraio Ven 17 febbraio Giorno Feriale Sab 18 febbraio Dom 19 febbraio Medio POGLIANO MILANESE - SEZIONE B - SS33 TGM PER DIREZIONE Direzione: LEGNANO Pesanti Leggeri Totale Direzione: RHO Pesanti Leggeri Totale Lun 20 febbraio Mar 21 febbraio Mer 22 febbraio Gio 16 febbraio Ven 17 febbraio Giorno Feriale Sab 18 febbraio Dom 19 febbraio Lun 20 febbraio Mar 21 febbraio Mer 22 febbraio Gio 16 febbraio Ven 17 febbraio Giorno Feriale Sab 18 febbraio Dom 19 febbraio Medio Medio POGLIANO MILANESE - SEZIONE C - VIA GRASSINA TGM PER DIREZIONE Direzione: RHO Pesanti Leggeri Totale Direzione: POGLIANO Pesanti Leggeri Totale Lun 20 febbraio Mar 21 febbraio Mer 22 febbraio Gio 16 febbraio Ven 17 febbraio Giorno Feriale Sab 18 febbraio Dom 19 febbraio 0 Lun 20 febbraio Mar 21 febbraio Mer 22 febbraio Gio 16 febbraio Ven 17 febbraio Giorno Feriale Sab 18 febbraio Dom 19 febbraio Medio Medio

114 Il giorno feriale medio Nelle pagine seguenti si riporta l andamento giornaliero per sezione, e per direzione di marcia, con riferimento al giorno feriale medio calcolato come media degli andamenti giornalieri/orari dal lunedì al venerdì. Dall andamento orario del giorno feriale medio risulta che sulla SP229 (sezione A) in direzione Vanzago si registra una punta del mattino di 350 vph tra le 8.00 e le 9.00, poi, dopo una lieve flessione, l andamento risulta crescente fino alla punta serale di poco più di 500 vph, che si estende per due ore ( ); in direzione Lainate la differenza tra ora di punta del mattino e l ora di morbida è più marcata, con 650 vph dalle 7.00 alle 9.00, mentre l andamento pomeridiano e serale è analogo a quello della direzione opposta, con una punta serale di 570 vph, raggiunta tra le e le Sulla SS33 (sezione B) in direzione Nerviano il traffico risulta costantemente superiore a 500 vph; è possibile individuare la punta mattutina nell ora , in cui transitano 598 veicoli, e la punta serale tra le e le 17.00, con 653 vph. Si nota che la punta mattutina è raggiunta a metà mattina, mentre quella serale in realtà si estende per tutta la fascia pomeridiana/preserale ; in direzione Rho l andamento giornaliero è invece caratterizzato dalle tipiche punte giornaliere del traffico, che si verificano nell intervallo la mattina (con 903 vph) e la sera (con 842 vph), con una risalita (776 vph) nell ora compresa tra le e le 11.00; Su via Grassina (sezione C) si delineano tre punte negli andamenti del traffico del giorno feriale medio, per entrambe le direzioni, comprese tra le 8.00 e le 9.00 quella mattutina, tra le e le quella serale, tra le e le (direzione Rho), tra le e le (direzione Nerviano) quella intermedia. In termini assoluti, le punte in direzione Rho non raggiungono i 400 vph, mentre in direzione Nerviano si hanno 471 vph la mattina e 544 vph la sera. 108

115 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Sezioni A, B e C Andamento orario nel giorno feriale medio per direzione di marcia POGLIANO MILANESE - SEZIONE A - SP229 GIORNO FERIALE MEDIO Direzione: VANZAGO Leggeri Pesanti Totale Direzione: LAINATE Leggeri Pesanti Totale POGLIANO MILANESE - SEZIONE B - SS33 GIORNO FERIALE MEDIO Direzione: LEGNANO Leggeri Pesanti Totale Direzione: RHO Leggeri Pesanti Totale POGLIANO MILANESE - SEZIONE C - VIA GRASSINA GIORNO FERIALE MEDIO Direzione: POGLIANO Leggeri Pesanti Totale Direzione: RHO Leggeri Pesanti Totale

116 CONTEGGI MANUALI I conteggi manuali hanno riguardato i flussi veicolari alle intersezioni elencate in precedenza e rappresentate nella figura seguente. Le indagini sono state svolte nelle fasce o- rarie di punta serali del venerdì e del sabato ( ) Localizzazione delle postazioni di conteggio manuale (Fonte immagine Google Earth) I flussi veicolari sono stati rilevati per intervalli di 30 minuti con distinzione delle categorie veicolari leggeri (autoveicoli e veicoli commerciali leggeri) e pesanti (camion, autobus, caravan, autotreni, autoarticolati, ecc ). I dati riportati si riferiscono alla domanda di traffico soddisfatta, pari al numero di veicoli effettivamente transitati. I flussi veicolari pesanti sono stati successivamente omogeneizzati ai veicoli leggeri tramite un coefficiente moltiplicativo pari a 2 che ha consentito di ottenere i veicoli-ora equivalenti (vph equivalenti). Ai fini delle successive simulazioni modellistiche le postazioni di rilevamento prescelte definiscono per l ambito viabilistico considerato una sorta di cordone esterno che ricomprende tutte le principali sezioni stradali di ingresso/uscita utilizzabili dai veicoli indotti dal nuovo insediamento; inoltre sono state indagate le svolte interne a tali ambiti viabilistici per effettuare la calibrazione del modello di traffico. In sintesi, il piano di monitoraggio predisposto ha consentito sia di ricostruire in maniera completa i regimi di traffico veicolare e le relazioni/direttrici principali, insistenti nell area, sia di costruire un modello matematico di simulazione calibrato rispetto alla 110

117 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping situazione esistente. Rimandando il dettaglio dei dati all Allegato 1, risulta che le ore più trafficate sono individuabili nelle fasce orarie riportate nella seguente tabella. Tabella 3 Ore di punta serali Data Ora di punta venerdì 17 febbraio sabato 18 febbraio Nella seguente tabella si riepilogano i flussi veicolari complessivi che interessano le intersezioni nelle relative fasce orarie di punta con valori espressi in vph equivalenti. Tabella 4 Flussi veicolari complessivi alle intersezioni nelle ore di punta nodo descrizione ven sab SS33-VIA TASSO SS33-VIA ROMA SS33-VIA CAIROLI SS33-SP229-CORSO EUROPA SP2339-VIA GRASSINA VIA GRASSINA-VIA TASSO Flussi complessivi ai nodi ven sab SS33-VIA TASSO SS33-VIA ROMA SS33-VIA CAIROLI SS33-SP229-CORSO EUROPA SP2339-VIA GRASSINA VIA GRASSINA-VIA TASSO I flussi complessivi risultano dello stesso ordine di grandezza nelle ore di punta sia del venerdì che del sabato, con una leggera prevalenza al venerdì, sia sull asse del Sempio- 111

118 ne che sulla SP229. L incidenza dei mezzi pesanti non risulta di particolare consistenza con valori dell ordine del 3-4% al venerdì e dell 1-2% al sabato. I flussi veicolari rilevati nelle ore di punta sono rappresentati nell insieme di Figura 3 e di Figura 4, in termini di i valori di sezione rispettivamente per il venerdì e per il sabato. Nella punta serale del venerdì i flussi di maggiore consistenza si hanno sulle sezioni del Sempione con valori generalmente dell ordine dei vph per direzione ma con massimi nei tratti di scambio tra corso Europa e via Caracciolo con valori compresi tra e vph. Su corso Europa, lato Rho, si hanno circa 750 vph per direzione. I flussi sulla SP229 risultano compresi tra 600 e 900 vph mentre sull asse via Grassina/via Fogazzaro si hanno valori tra 300 e 600 vph per direzione. Sulla rimanente viabilità locale si hanno valori inferiori ai circa 350 vph per direzione di via Roma, lato Lainate. Al sabato si confermano grosso modo gli stessi valori, seppur di consistenza leggermente inferiore, sul Sempione, su corso Europa, su via Grassina e su via Fogazzaro. Valori di minore consistenza si hanno sulla SP229, su via Roma e sulla rimanente viabilità locale. In termini di incidenza dei mezzi pesanti i maggiori valori di sezione si hanno al venerdì sulla SP229 (8% circa). I dati di traffico rilevati tramite conteggi manuali sono stati utilizzati per la ricostruzione modellistica dello stato di fatto, di cui al capitolo seguente. 112

119 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Figura 3 Flussi veicolari rilevati, valori di sezione (ora di punta serale del venerdì) Figura 4 Flussi veicolari rilevati, valori di sezione (ora di punta serale del sabato) 113

120 IV. RICOSTRUZIONE MODELLISTICA DELLO STATO DI FATTO Per la ricostruzione modellistica dello stato di fatto, e per la simulazione degli scenari di progetto, è stato utilizzato il modello di simulazione del traffico veicolare CUBE (Citilabs, UK) software di pianificazione del traffico che permette di eseguire analisi sofisticate sui sistemi della mobilità tramite una rappresentazione schematica della rete di trasporto e degli elementi che la compongono, volumi di traffico inclusi. Tramite il modello di simulazione del traffico CUBE è stata ricostruita e rappresentata la situazione del traffico nello stato attuale per le ore di punta serali del venerdì ( ) e del sabato ( ). GENERALITÀ DELLA MODELLAZIONE In generale, la modellazione è una procedura scientifica, di tipo matematico, statistico ed informatico, che consente la riproduzione di un fenomeno reale o fisico complesso in maniera semplificata e schematica. La riproduzione del fenomeno passa attraverso una prima fase di conoscenza e comprensione del fenomeno stesso e dei meccanismi e delle variabili fondamentali che lo compongono, ed una seconda fase di codifica e traduzione delle variabili caratteristiche in termini numerici o funzioni matematiche di assimilazione. L obiettivo della modellazione è duplice: in primo luogo, è possibile rappresentare realtà anche molto complesse che in molti casi, per le numerose relazioni e variabili che le compongono, non appaiono di facile comprensione ed univoca interpretazione; in secondo luogo, la conoscenza, purché semplificata, dei meccanismi che governano una realtà investigata consente di valutare e prevedere (o, in termini modellistici, simulare ), gli effetti probabili e possibili riconducibili ad interventi e modifiche esterne alle variabili e alle componenti caratteristiche. Quanto detto in termini generali può aiutare a comprendere il ricorso sempre più frequente che si fa agli strumenti modellistici, non solo nel campo dei trasporti, ma in molti settori e rami di attività. I modelli di traffico, infatti, consentono di analizzare le caratteristiche e gli aspetti critici della viabilità e di verificare l efficacia degli interventi di progetto (infrastrutturali e amministrativi) attraverso simulazioni. Per questa ragione, i modelli di traffico sono impiegati nell'analisi delle condizioni esistenti della circolazione e, in particolar modo, in sede di pianificazione, progettazione e di gestione della mobilità. Operazioni preliminari alla costruzione e definizione di un modello sono: la delimitazione dell area di studio; la suddivisione dell area di studio in zone omogenee di origine e destinazione di traffico (zonizzazione), distinta in zonizzazione interna ed esterna all area; definizione della rete delle infrastrutture e dei servizi in base allo studio ed agli obiettivi prefissati. Il modello di traffico si compone di tre elementi principali: grafo delle rete stradale (offerta di trasporto); matrice O/D degli spostamenti veicolari (domanda di trasporto); 114

121 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping programma di calcolo per l'assegnazione della matrice O/D al grafo della rete (interazione domanda/offerta). Pertanto, le fasi eseguite per la costruzione del modello sono: costruzione del grafo della rete; costruzione della matrice O/D; assegnazione della matrice O/D dello stato di fatto al grafo della rete; calibrazione del modello con verifica scarto volumi assegnati/volumi rilevati. Al termine di queste operazioni il modello di traffico è in grado, in un primo stadio, di rappresentare le condizioni generali di traffico di una determinata rete di trasporto (stato di fatto), e in un secondo stadio, se la riproduzione effettuata risulta fedele, di simulare le ripercussioni sulla circolazione a seguito di un qualsivoglia intervento progettuale, infrastrutturale o di tipo amministrativo (simulazioni di progetto). IL GRAFO DI RETE Con riferimento all estensione della porzione di rete considerata il software CUBE è stato utilizzato per la rappresentazione tramite flussogrammi dello stato di fatto e per la verifica degli scenari di progetto. La porzione di rete considerata risulta delimitata a Nord dall asse della statale 33 del Sempione, con i rami di accesso di via Caracciolo, via Fratelli Cairoli, via Roma; ad Est da Corso Europa, dalla SP229 e da via Fogazzaro; a Sud da via Grassina e ad Ovest da via Tasso. Il grafo è completato dalla viabilità locale compresa in tale ambito. Per grafo della rete si intende la schematizzazione della rete viaria attraverso un insieme di linee orientate (detti archi) e di punti (detti nodi), che rappresentano rispettivamente i tratti stradali compresi tra due incroci e gli incroci stessi. Ad ogni arco sono associati valori e codici che ne specificano le caratteristiche fisiche e funzionali. La geometria di ciascun arco è individuata dalla lunghezza, dalla sezione, dalla direzione e dal verso. Le caratteristiche funzionali sono: velocità di libero deflusso, capacità, gerarchia, grado di impegno dell'arco, curve di deflusso. Generalmente sono inoltre descritte tutte le intersezioni della rete (nodi), cui vengono associate le informazioni relative alle limitazioni amministrative presenti (divieti di svolta, sensi unici, ecc ), i possibili perditempo costanti, gli eventuali regimi di scoraggiamento all'uso di particolari itinerari. L'insieme di questi dati costituisce il database informatico su cui è fondato il processo descrittivo e simulativo del modello. Nel caso in esame si è considerata la sola rotatoria esistente. LA MATRICE DI ORIGINE/DESTINAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI VEICOLARI Sulla base dei rilievi di traffico effettuati, nella costruzione del grafo sono state individuate complessivamente 11 zone di Origine/Destinazione del traffico necessarie per la costruzione e modellazione della domanda di trasporto, 9 delle quali (dalla 1 alla 9) costituiscono le zone al cordone, e 2 (la 10 e la 11) le zone interne alla porzione di rete considerata. Alle 9 zone al cordone corrispondono: 115

122 1. Corso Europa; 2. SS33 Sempione lato Rho; 3. Via Caracciolo; 4. Via Fratelli Cairoli; 5. Via Roma; 6. SS33 Sempione lato Nerviano; 7. Via Grassina; 8. SP229; 9. Via Fogazzaro. La matrice O/D è una tabella in cui sono contenute le relazioni tra le varie zone dell area in esame in termini di veicoli per ora (o per giorno, totali o equivalenti). La costruzione della matrice O/D degli spostamenti veicolari è il risultato di una serie di elaborazioni dei dati di mobilità descritta ai paragrafi precedenti. La rielaborazione dei dati rilevati ha portato alla costruzione di due matrici O/D basate rispettivamente sui conteggi manuali del traffico effettuati al venerdì ed al sabato. Le matrici O/D delle ore di punta serali si sono ottenute rendendo congruenti i flussi di svolta rilevati alle intersezioni con i valori di sezione. A seguito della parziale corrispondenza, rilevata alle sezioni esterne, tra ingressi ed uscite complessive nel sistema, la costruzione delle matrici si è basata sostanzialmente sulla ripartizione tra le zone esterne dei flussi in ingresso rilevati, minimizzando le differenze tra ingressi ed uscite. Le zone interne sono state utilizzate per caricare tratti di rete locale (come via Tasso) che altrimenti il modello di simulazione non sarebbe riuscito a valutare correttamente. Le matrici O/D delle ore di punta dello stato di fatto sono riportate nelle seguenti tabelle. Tabella 5 Stato di fatto, matrice O/D degli spostamenti veicolari (venerdì ) O/D Totale Totale

123 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Tabella 6 Stato di fatto, matrice O/D degli spostamenti veicolari (sabato ) O/D Totale Totale La matrice O/D dell ora di punta serale del venerdì, individuata nell intervallo , conta un traffico totale di vph equivalenti; quella relativa al sabato sera (ora di punta dalle alle 18.00) conta vph equivalenti. ASSEGNAZIONE DELLO STATO DI FATTO La procedura modellistica che determina i volumi di traffico sugli archi di rete va sotto il nome di assegnazione : per mezzo di un opportuno algoritmo matematico di distribuzione, è stata quindi assegnata la matrice O/D (domanda di trasporto) alla rete stradale (offerta di trasporto). Nelle insieme delle figure seguenti si riportano i risultati della ricostruzione modellistica dello stato di fatto in particolare: Figura 5 ricostruzione modellistica dello stato di fatto, flussogramma dell ora di punta del venerdì sera ( ); Figura 6 ricostruzione modellistica dello stato di fatto, flussogramma dell ora di punta del sabato sera ( ). I flussogrammi riportati ripropongono con buona approssimazione i risultati dei rilievi di traffico; l assegnazione dello stato di fatto corrisponde, in pratica, alla calibrazione del modello. Il modello calibrato è in grado di descrivere tutti gli elementi che costituiscono il sistema di trasporto considerato e, pertanto, di simulare i flussi di traffico negli scenari viabilistici di progetto, seppur limitatamente alla porzione di rete considerata. 117

124 Figura 5 Ricostruzione modellistica dello stato di fatto, venerdì Figura 6 Ricostruzione modellistica dello stato di fatto, sabato

125 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping V. VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI ACCESSIBILITA E CRITICITA EMERGENTI L ambito di intervento si trova in una posizione privilegiata nei confronti della rete viabilistica principale sia extraurbana, tramite il Sempione e la SP229, che urbana tramite l itinerario di via Grassina. In particolare il Sempione ne consente il collegamento, da un lato, con Milano ed il sistema autostradale/tangenziale e, dall altro, con gli ambiti di Legnano e del Varesotto. L ambito è inoltre servito dal servizio di trasporto pubblico. Ad elevati livelli di accessibilità corrispondono di contro anche flussi veicolari di una certa consistenza sulla rete extraurbana: infatti, alcune criticità della rete rendono le connessioni con la rete principale non sempre adeguate a garantire la mobilità di persone e mezzi in condizioni ottimali; per l ambito esaminato ci si riferisce in particolare a- gli accodamenti indotti dal semaforo del Sempione con via Roma e alla non congeniale configurazione del nodo tra il Sempione, la SP229 e Corso Europa. D altra parte sono in atto, da parte degli Enti preposti, una serie di interventi a livello intercomunale che prefigurano, con differenti orizzonti temporali di attuazione, una riorganizzazione ed un riequilibrio dei carichi veicolari sulla rete urbana, a protezione degli ambiti più sensibili e degli utenti deboli della strada, con la specializzazione dei tracciati e con il trasferimento di quote di traffico a infrastrutture adeguate dal punto di vista viabilistico ed ambientale. 119

126 PARTE B DESCRIZIONE DELL INTERVENTO E STIMA DEL TRAFFI- CO VEICOLARE INDOTTO Nella seconda parte dello studio si definisce il quadro di riferimento progettuale, dedicato alla descrizione degli interventi, dei relativi sistemi di accessibilità ed alla stima della mobilità veicolare indotta. VI. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO Per la descrizione architettonica e urbanistica degli interventi si rimanda alla specifica documentazione; in questo paragrafo si richiamo gli elementi essenziali utili ai fini delle valutazioni di impatto, sempre per quel che riguarda gli aspetti della mobilità e del traffico. Come argomentato in precedenza, l ambito di studio è localizzato tra gli assi stradali della SS33 del Sempione, della SP229 e di via Grassina in un comparto a prevalente destinazione produttiva. L intervento in progetto prevede la realizzazione di edifici a destinazione commerciale, della tipologia non alimentare, residenziale e terziario/ricettivo secondo le quantità specificate nella seguente tabella, per un totale di circa mq. Tabella 7 SLP di previsione TIPOLOGIA SLP MQ Residenziale Terziario/Alberghiero Commerciale non alimentare TOTALE Gli edifici a destinazione residenziale e terziario/ricettivo sono localizzati sul fronte della SS33 mentre le attività commerciali sono localizzate prevalentemente sul fronte della SP229. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un adeguata viabilità di comparto e le connessioni con la rete viaria esistente per l accessibilità alle aree di parcheggio, previste sia a raso che nell interrato. VII. DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI ADEGUAMENTO VIABILISTICO In Figura 7 si riporta lo schema di circolazione di progetto con individuato lo schema di accessibilità al comparto. Il progetto tecnico è inoltre riportato nell insieme di Tavola 5a, viabilità, e Tavola 5b, reti tecnologiche. 120

127 Comune di Pogliano P.I.I. di rilevanza regionale riguardante aree in fregio alla SS 33 del Sempione e alla SP 229 V.A.S. Valutazione Ambientale Strategica Documento di Scoping Il progetto di adeguamento della viabilità, per garantire un adeguata e funzionale accessibilità al comparto, prevede due nuove rotatorie sulla rete esistente, la prima all intersezione tra la SS33 del Sempione e via Roma con la conseguente eliminazione dell impianto semaforico esistente e la seconda all intersezione tra via Grassina e via Mattei. Il sistema della viabilità di progetto è completato da una opportuna maglia interna e di connessione con un asse Est-Ovest da via Grassina verso la statale del Sempione e da un asse ad esso ortogonale che si connette alla SS33 tramite la rotatoria all intersezione con via Roma. All interno dell area d intervento è prevista la realizzazione di altre quattro rotatorie per la gestione dei flussi in ingresso/uscita dagli insediamenti previsti. Tale schema consente agli utenti di ottimizzare il proprio itinerario di entrata/uscita rispetto alle specifiche destinazioni minimizzando l impatto sulla rete viaria esterna. I calibri della viabilità di progetto si prevedono per tutti gli assi pari a 8 metri complessivi suddivisi in una corsia per senso di marcia di 3,5 metri e banchina su entrambi i lati di 0,50 m, tali calibri risultano funzionali al transito dei mezzi pesanti ed, eventualmente, del trasporto pubblico. Per quanto riguarda le rotatorie di progetto sono previste diverse tipologie a seconda dei carichi di traffico e delle classi veicolari in transito, per le intersezioni di distribuzione verso gli insediamenti si sono pensate quattro rotatorie aventi ogni una raggio interno 4,5 metri anello di circolazione pari a 8 metri e raggio esterno di 12,5 metri, mentre per le intersezioni più importanti, principalmente quelle di connessione tra la viabilità esistente e quella di progetto, si sono posizionate rotatorie di dimensioni maggiori in ragione dei carichi di traffico previsti, precisamente: Rotatoria all intersezione SS33/via Roma raggio interno 8,5 metri, anello di circolazione 11 metri e raggio esterno 19,5 metri; Rotatoria all intersezione via Mattei/via Berlinguer raggio interno 8,5, anello di circolazione 10 metri e raggio esterno 19,5 metri; Rotatoria all intersezione via Grassina/via Mattei raggio interno 9,5 metri, anello di circolazione 8 metri e raggio esterno 17,5 metri; Per quanto riguarda la funzionalità di ciascuna intersezione si sono dimensionate corsie d ingresso/uscita e raggi di curvatura tali da permettere la comoda circolazione dei mezzi pesanti, funzionali anche agli approvvigionamenti del nuovo insediamento. Bisogna inoltre precisare che seppure non indicati nell elaborato grafico di progetto le sezioni viabilistiche risultano adeguabili tramite la realizzazione degli opportuni percorsi pedonali a bordo strada. L intervento di fatto si pone come opera di mitigazione dell impatto viabilistico. 121

128 Figura 7 Schemi di circolazione, progetto 122

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