LE ATTIVITA DEL DEPOSITO TEMPORANEO DI RIFIUTI ALL INTERNO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI MIRANO RETE DI RACCOLTA DEGLI SPANTI ALL INTERNO DELLE TETTOIE
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- Filippo Masini
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2 INDICE PREMESSA DESCRIZIONE SINTETICA DELL INTERVENTO SCOPO E CAMPO D APPLICAZIONE DEFINIZIONI LE ATTIVITA DEL DEPOSITO TEMPORANEO DI RIFIUTI ALL INTERNO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI MIRANO RETE DI RACCOLTA DELLE ACQUE RETE DI RACCOLTA DEGLI SPANTI ALL INTERNO DELLE TETTOIE INDIVIDUAZIONE DELLE SITUAZIONE DI POTENZIALE PERICOLO CLASSIFICAZIONE, INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE EMERGENZE MODALITA OPERATIVE NORME COMPORTAMENTALI E CONTROLLO OPERATIVO Allegati: Tabella codici CER dei rifiuti depositati dalla ditta incaricata della manutenzione degli impianti dell Ospedale di Mirano
3 PREMESSA Il presente documento, redatto ai sensi dell articolo 1 comma 5 del D.M , costituisce il Piano Gestionale contro gli sversamenti accidentali od impropri e viene allegato alla Richiesta di autorizzazione allo scarico liquido di acque meteoriche di dilavamento (reflue industriali) non recapitanti in pubblica fognatura (L.R. 30 marzo 1995, n. 15 e D.M. 30 luglio 1999) - Istanza attivata dalla Committenza AULSS 3 presso l Ente Città Metropolitana di Venezia e relativa al progetto di realizzazione dell isola ecologica in area d ampliamento del Presidio Ospedaliero di Mirano. DESCRIZIONE SINTETICA DELL INTERVENTO Il progetto prevede la nuova realizzazione di un area attrezzata per il deposito dei rifiuti del Presidio Ospedaliero di Mirano, Venezia. Il nuovo deposito verrà realizzato in un area acquistata appositamente dall Amministrazione per l ampliamento del Presidio e confinante con l attuale. L area oggetto d ampliamento è attualmente agricola e complessivamente ha una superficie di circa mq. L Amministrazione appaltante prevede di realizzarvi una piazzola ecologica, un parcheggio per i dipendenti ed il nuovo obitorio. L oggetto del presente appalto è relativo alla prima fase di trasformazione di quest area agricola e riguarderà la superficie di circa 1200 mq, in cui sarà realizzata una piazzola destinata a raccogliere il deposito temporaneo dei rifiuti di tutto il presidio ospedaliero, e in aggiunta una superficie di mq in cui verranno realizzate le opere di compensazione idraulica propedeutiche alla trasformazione di tutta l area. La piazzola sarà pavimentata e recintata e sarà dotata di un impianto di depurazione delle acque di prima pioggia. Il progetto prevede che gli accessi alla piazzola saranno due, uno interno dell Ospedale e precisamente dalla strada di accesso al Pronto Soccorso, in corrispondenza del fabbricato OM19, l altro dall esterno dell Ospedale, attraverso una strada scarrabile collegata con Via Parauro, all incirca dove si trova la torre piezometrica di servizio all Ospedale. Il piazzale di deposito è un area di 1000 mq pavimentata con getto in calcestruzzo e delimitata con muretto in calcestruzzo di altezza pari a 40 cm e rete metallica su paletti in acciaio zincato. Sarà realizzata, a seguito dello scavo, su un rilevato appositamente realizzato al fine di garantire la stabilità dei carichi che dovrà ospitare. Al suo interno, saranno stoccati 9 10 container, in cui la Aulss 3 stoccherà in modo differenziato i rifiuti prodotti all interno del Presidio Ospedaliero di Mirano. Nell area verrà ricavata anche una zona debitamente recintata e protetta con una tettoia in cui saranno depositati, entro idonee casse mobili o container chiusi, i rifiuti pericolosi dell Ospedale e derivanti dalle manutenzioni degli impianti. La pavimentazione del piazzale sarà realizzata con le opportune pendenze, necessarie per convogliare le acque meteoriche nell impianto di prima pioggia, descritto in un paragrafo successivo, e sarà trattata superficialmente con materiale impermeabilizzante.
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5 SCOPO E CAMPO D APPLICAZIONE Il presente piano è stato redatto ai sensi dell articolo 1 comma 5 del D.M. 30/07/99 per introdurre le migliori tecniche di gestione al fine di impedire eventuali sversamenti occasionali impropri, od altri episodi disfunzionali, non disciplinati dall autorizzazione allo scarico. A tal scopo sono state determinate le modalità di gestione delle situazioni anomale o di emergenza, per definire le soluzioni per prevenire che un eventuale inquinamento vada a compromettere la qualità dello scarico in corso idrico superficiale afferente nel bacino scolante in Laguna di Venezia. L attività che sarà esercitata non prevede l utilizzo di acque di processo industriale, pertanto non è individuabile una componente di acque reflue industriali derivanti dal processo produttivo; al contrario le aree esterne pavimentate su cui transitano automezzi e mezzi d opera sono considerabili superfici produttive, per cui le acque reflue che si originano dal dilavamento di suddette aree necessitano di essere accuratamente gestite per prevenire il rischio di inquinamento dei corpi ricettori degli scarichi (corsi d acqua superficiali, suolo-sottosuolo) ed autorizzate allo scarico. All interno del deposito temporaneo la Committenza intende mettere a disposizione della ditta SIRAM, che ha l incarico della manutenzione degli impianti dell Ospedale, uno spazio recintato, coperto e di loro esclusiva pertinenza per il deposito di rifiuti di varie tipologie derivanti dalle manutenzioni. Si fa presente che il personale della Aulss 3 non è coinvolto con la gestione di tale deposito e che, al termine delle opere, la Committenza provvederà a definirne le condizioni di utilizzo con la ditta SIRAM nel rispetto delle norme di carattere ambientale vigenti e conformemente a quanto previsto nel presente piano. Con il presente piano si vuole disciplinare l evento accidentale e le situazioni emergenziali che si verificano, per esempio, a seguito di improvvise rotture dei mezzi d opera (che possano comportare rilasci di liquidi oleosi). DEFINIZIONI Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (attrezzatura, prodotto, modello organizzativo, postazione di lavoro) avente la potenzialità di causare danni. Rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione ad un determinato fattore. Emergenza: fatto, situazione, circostanza diversa dagli avvenimenti che normalmente si presentano nell attività lavorativa, che può generare un rischio per le persone o per le cose. LE ATTIVITA DEL DEPOSITO TEMPORANEO DI RIFIUTI ALL INTERNO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI MIRANO Nel deposito temporaneo saranno presenti cassoni scarrabili non coperti di dimensione 600x240, nei quali saranno stoccati i rifiuti urbani e assimilabili, differenziati in funzione della tipologia di rifiuto. Nell area sono stoccabili al massimo 10 cassoni e si possono prevedere, al momento, le seguenti necessità: Rifiuti urbani e assimilabili agli urbani: imballaggi di carta e cartone Rifiuti urbani e assimilabili agli urbani: rifiuti urbani non differenziati Rifiuti urbani e assimilabili agli urbani: imballaggi in materiali misti All interno dell area sono previste due aree coperte in cui verranno depositati, entro idonee casse mobili o container chiusi i rifiuti speciali, una per i rifiuti di carattere ospedaliero e l altra per la ditta che esegue le manutenzioni degli impianti all interno dell Ospedale.
6 All interno delle due aree i rifiuti potranno essere solo depositati. I rifiuti speciali potranno arrivare nell area in idonei contenitori chiusi ed identificabili e verranno stoccati in casse mobili o container chiusi in area coperta. Le casse dovranno essere prelevate intere, senza manomettere o spostare i contenitori all interno. Le aree saranno chiuse a chiave e l ingresso dovrà essere consentito solo al personale qualificato e specificamente formato. TIPOLOGIE DI RIFIUTI GESTIBILI E INDICAZIONE DELLA POTENZIALITÀ DI STOCCAGGIO I rifiuti che saranno stoccati nel piazzale sono quelli prodotti dal Presidio Ospedaliero di Mirano in cui si colloca l area. Sono suddivisi in rifiuti urbani e speciali secondo la sottostante tabella mediante la codifica di cui al Catalogo Europeo dei Rifiuti (Decisione 2000/532/CE e s.m.i.). Codice CER Definizione Quantità massima prevista/tempi di smaltimento Imballaggi di carta e cartone 1 o 2 cassoni da 20 mc Rifiuti urbani non differenziati 1 o 2 cassoni da 20 mc Imballaggi in materiali misti 1 o 2 cassoni da 20 mc * Medicinali citotossici e citostatici Deposito in zona chiusa a chiave. Smaltimento settimanale * Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Deposito in zona chiusa a chiave. 2 casse mobili sempre presenti con smaltimento due volte a settimana RETE DI RACCOLTA DELLE ACQUE Per quanto concerne la gestione degli scarichi idrici il deposito sarà dotato di rete di smaltimento per la regimentazione delle acque meteoriche dilavanti le superfici pavimentate scoperte. Quest ultime vengono trattate in accumulo mediante impianto di disoleatura all uopo dimensionato e successivamente immesse entro il bacino di laminazione, dal quale saranno recapitate in corpo d acqua superficiale. A progetto realizzato, pertanto, le acque di dilavamento delle superfici pavimentate scoperte verranno raccolte dalla rete di fognatura su descritta e stoccate in vasche di adeguato volume (8 m3 utili). Raggiunta la massima capienza, un dispositivo automatico (pozzetto scolmatore) posizionato a monte delle sezioni di trattamento permetterà il deflusso delle acque di seconda pioggia nel corpo idraulico ricettore finale, bypassando l impianto di trattamento delle acque di
7 dilavamento; le acque di seconda pioggia (oltre il volume di dilavamento) verranno pertanto dirette al bacino di laminazione. I primi 5 mm di acque da trattare, derivanti dal dilavamento dei piazzali, defluiscono per gravità all interno della vasca di accumulo interrato. Tramite la pompa di sollevamento le acque vengono inviate, a portata costante, nella sezione di disoleazione, attrezzata con idoneo filtro a coalescenza, prevista per ottenere la separazione delle sostanze oleose, che, per effetto del loro minor peso specifico, stratificano in superficie. I reflui così trattati e depurati defluiscono per gravità verso il pozzetto di ispezione e campionamento delle acque e infine allo scarico. RETE DI RACCOLTA DEGLI SPANTI ALL INTERNO DELLE TETTOIE Le tettoie di nuova edificazione sono destinate ad ospitare i rifiuti speciali. Entrambe le aree saranno recintate e delimitate da muretto perimetrale antispandimento; una piccola rampa, esterna ed interna, consentirà di superare agevolmente il dislivello con carrelli gommati. Le due aree avranno pavimentazione in calcestruzzo trattato superficialmente con resine epossidiche per garantire la corretta impermeabilizzazione. La pavimentazione interna convoglierà eventuali spargimenti verso una forina centrale, connessa ad una linea diretta ad un pozzetto stagno e non connesso con la rete di smaltimento delle acque meteoriche. Per ulteriore sicurezza, potranno essere posti all interno delle tettoie i vassoi antispandimento. INDIVIDUAZIONE DELLE SITUAZIONE DI POTENZIALE PERICOLO Le situazioni di potenziale pericolo tali da attivare le procedure di emergenza possono essere generate da: rilasci o sversamenti accidentali di sostanze pericolose nelle aree di manovra e di stoccaggio dei rifiuti per effetto di guasti o rotture improvvise dei circuiti idraulici in pressione dei mezzi d opera degli autoveicoli di Veritas o di terze ditte che conferiscono i rifiuti presso l impianto (SIRAM) e che provvedono allo smaltimento in forma autonoma Evento accidentale che può occorrere all esterno; rilasci di liquidi o sostanze potenzialmente pericolose nelle aree di messa in riserva dei rifiuti speciali sia ospedalieri si derivanti dalle manutenzioni degli impianti ma gestiti direttamente dalla ditta SIRAM - Evento accidentale che può occorrere nelle specifiche aree destinate alla messa in riserva (in casse) dei rifiuti. Un rilascio o sversamento accidentale di tali sostanze (potenzialmente pericolose), qualora dovesse verificarsi esternamente, potrebbe raggiungere la rete di raccolta delle acque meteoriche, generando l immissione in rete di acque potenzialmente inquinate. Per evitare questa problematica si prevede che le procedure di gestione debbano essere le seguenti: - tutti i rifiuti speciali devono entrare nell area già trattati e raccolti in casse mobili o container chiusi, secondo quanto previsto dalle norme vigenti; - i rifiuti ospedalieri di tipologia * vengono posti in ulteriori contenitori chiusi e allontanati dal sito all interno di questi contenitori, che verranno cambiati due volte a settimana; - la ditta SIRAM deve trasportare all interno del deposito esclusivamente rifiuti, in contenitori identificati e chiusi, e non può effettuare alcun trattamento degli stessi nell area. Le sostanze potenzialmente sversabili sono rappresentate (principalmente) dai composti utilizzati durante il normale funzionamento di un autoveicolo o di un mezzo d opera come di seguito elencate: carburanti (benzine, gasoli, oli combustibili);
8 oli minerali e sintetici. CLASSIFICAZIONE, INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE EMERGENZE Gli strumenti utilizzati per limitare i possibili effetti in seguito ad un emergenza sono: classificazione, individuazione e valutazione delle possibili emergenze; istituzione di squadre di emergenza ambientale; emissione, revisione ed aggiornamento di un piano di gestione delle emergenze; attività di formazione del personale e esercitazioni di emergenza. Obiettivo primario di queste attività è la tutela e salvaguardia dei corsi d acqua superficiali. A tale scopo, le situazioni operative che si possono presentare durante l attività sono rappresentate da: 1. situazione operativa normale: consiste nello svolgersi regolare dell attività senza inconvenienti significativi. Si è in tale situazione quando non si verificano sversamenti accidentali di sostanze, ad eccezione di piccoli spanti di carattere occasionale. 2. situazione operativa anomala: consiste nell accadimento di un episodio di deviazione dalla normale conduzione delle attività, rappresentato da uno sversamento accidentale di sostanze di modesta entità, che può interessare anche il sistema di raccolta delle acque meteoriche. 3. situazione operativa di emergenza: consiste nell accadimento di un episodio di forte deviazione dalla normale conduzione delle attività, rappresentato da un grave sversamento accidentale di sostanze, che non è stato possibile confinare prima del suo ingresso nella rete di raccolta delle acque meteoriche. Si è quindi in presenza della situazione potenziale in cui lo spanto presenta dei carichi inquinanti tali da non poter essere trattati in maniera adeguata prima dello scarico. Si ritiene che una tale situazione non sia effettivamente possibile, visto e considerato che l origine di tali inquinanti può derivare esclusivamente dai mezzi di servizio che trasportano i rifiuti a discarica e che nessun trattamento viene effettuato nei rifiuti nel deposito temporaneo. MODALITA OPERATIVE SITUAZIONE NORMALE AZIONI DA SEGUIRE In caso di sversamento di lieve entità la persona che rileva l evento deve adottare la seguente sequenza di operazioni: a) avvisare le persone presenti nei pressi, affinché si tengano a distanza di sicurezza dalla zona coinvolta; b) allontanare tutte le attrezzature/apparecchiature ed i materiali che, a contatto con il prodotto fuoriuscito, potrebbero dare luogo ad emergenze ulteriori o danneggiarsi; c) raccogliere il prodotto mediante materiali assorbenti o altri mezzi idonei, evitando che lo stesso si espanda sulla pavimentazione; d) procedere alla pulizia della zona di spandimento; e) informare il Responsabile Operativo e fornirgli una dettagliata descrizione dell evento occorso; f) smaltire il prodotto raccolto secondo le modalità impartite dal Responsabile Operativo. SITUAZIONE ANOMALA AZIONI DA SEGUIRE
9 In caso di sversamento in quantità significative la persona che ha rilevato l evento dà immediata segnalazione agli Addetti dei servizi aziendali di Gestione dell Emergenza presenti e successivamente al Responsabile Operativo. Gli addetti allertati devono adottare la seguente sequenza di operazioni: a) occludere e/o isolare opportunamente i tombini in modo da evitare assolutamente che il liquido, spargendosi sulla pavimentazione, vada a defluire nella rete di raccolta; b) confinare lo sversamento mediante appositi prodotti assorbenti (salsicciotti, cuscini, polveri, panni, ecc ) c) avvisare le persone operanti nei pressi, affinché si tengano a debita distanza dalla zona coinvolta; d) indossare gli adeguati D.P.I. (guanti, mascherina, occhiali, stivali) - e contrastare, se possibile, la fuoriuscita di prodotto; e) allontanare tutte le attrezzature/apparecchiature o i materiali che, a contatto con la sostanza fuoriuscita, possono dare luogo ad emergenze ulteriori o danneggiarsi; f) raccogliere il prodotto versato facendo uso del materiale o dei mezzi più idonei; g) effettuare il recupero e la pulizia di eventuali attrezzature, macchinari o apparecchiature coinvolti nell emergenza e collocare stracci/panni contaminati in contenitori dedicati; h) procedere alla pulizia della zona di spandimento; i) in caso di sua assenza, informare il Responsabile Operativo e fornirgli una dettagliata descrizione dell evento occorso; j) smaltire il prodotto raccolto secondo le modalità impartite dal Responsabile Operativo. NORME COMPORTAMENTALI E CONTROLLO OPERATIVO Nello svolgimento dell attività produttiva dovranno essere osservate le seguenti modalità operative ed eseguiti i seguenti controlli: la movimentazione degli automezzi all'interno dell'impianto dovrà avvenire a passo d'uomo con limite di velocità a 5 km/h; lo stoccaggio dei rifiuti potrà avvenire solo nei cassoni posti sul piazzale cementato impermeabile; non è consentito effettuare alcun tipo di trattamento sui rifiuti speciali, che dovranno pervenire nell area in contenitori chiusi; verrà richiesto che i mezzi che entrano nell area vengano controllati, con cadenza mensile, per accertare eventuali perdite di olio, l efficienza dell'impianto elettrico, l usura delle componenti meccanico - idrauliche più sollecitate e quant'altro previsto dal libretto di uso e manutenzione; dovrà essere effettuato il controllo, con cadenza mensile, dello stato di conservazione della pavimentazione del piazzale cementato; dovrà essere imposto alla ditta SIRAM il rispetto delle condizioni qui riportate e l Amministrazione dovrà effettuare controlli di verifica per accertare che tali condizioni vengano rispettate; dovrà essere garantita nell area la presenza di uno o più kit antispandimento; dovrà essere effettuato il controllo, con cadenza trimestrale, dell efficienza della rete di raccolta delle acque meteoriche; dovrà essere effettuata la pulizia periodica del piazzale cementato impermeabile;
10 dovrà essere effettuata la pulizia periodica della rete di canalizzazione delle acque meteoriche e dei relativi pozzetti di ripartizione e smistamento delle acque; dovrà essere effettuata la pulizia periodica delle vasche di trattamento delle acque; dovrà essere effettuata la pulizia periodica delle vasche e dei filtri del disoleatore. IL PROGETTISTA Ing, Stefano Valonta
11 TIPOLOGIA RIFIUTO CER FILTRI ARIA CONTENITORI INQUINATI (plastica) * IMBALLAGGI IN MATERIALI MISTI SOLUZIONI ACQUOSE DI LAVAGGIO (lavaggio piastre) * FILTRI OLIO * OLIO ESAUSTO * NEON ESAURITI * * BATTERIE ESAURITE (Nichel-Cadmio) * BATTERIE ESAURITE (Piombo) * RIFIUTI PLASTICI (+ CINGHIE TRASMISSIONE) (+ COPPELLE IN PU) Apparecchiature fuori uso provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, contenenti componenti pericolosi (Schede elettroniche) Componenti rimosso da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce (Es.=Condensatori) METALLI MISTI FERRO ED ACCIAIO ACQUA CONTENENTE GLICOLE ( ANTIGELO) (Raffreddamento motore cogeneratore) * 1/1
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