I giovani nel contesto socio-economico della regione Marche

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1 I giovani nel contesto socio-economico della regione Marche Analisi estratta dal Capitolo 5 (La valutazione strategica) del Rapporto di valutazione 2012 realizzato da FGB e IRS nell ambito delle Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob /2013 Maggio 2012

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4 In questa nota si propone un approfondimento sui giovani con un analisi volta ad esaminare se ed in che misura il contesto socio-economico della regione Marche è, nel confronto con le altre regioni italiane, favorevole ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, preceduta da un esame della condizione dei giovani nel mercato del lavoro nelle Marche a confronto con il contesto nazionale ed europeo, attraverso i micro-dati dell Indagine sulle Forze di Lavoro dell ISTAT. In Italia i giovani rappresentano da sempre un segmento particolarmente debole del mercato del lavoro e la recente crisi economica ha peggiorato la loro situazione. L elevato ricorso a forme contrattuali a termine ha fatto sì che i giovani siano stati tra i primi a perdere il posto di lavoro, con l ulteriore aggravante di essere meno coperti dagli ammortizzatori sociali rispetto alle fasce più adulte. La debolezza della ripresa e la necessità delle imprese di riassorbire la manodopera sottoutilizzata durante la crisi rischia di ritardare ulteriormente la creazione di nuova occupazione, a discapito soprattutto delle nuove generazioni. Il difficile ingresso dei giovani nel mercato del lavoro potrebbe avere effetti di lungo periodo, segnando in modo negativo (scarring effect) le opportunità future delle attuali giovani generazioni in termini di qualità del lavoro, di salario, di formazione, di prospettive di carriera e di protezione sociale. Vi è poi un rischio di depauperamento del capitale sociale e umano con l aumento, tra i giovani, della disoccupazione di lunga durata e dei NEET (né occupati né in istruzione e formazione) che, nel lungo periodo, potrebbe incidere sulle prospettive di crescita e competitività dell intero sistema economico, e aumentare la spesa per far fronte agli effetti sociali negativi dell esclusione. Anche se la situazione marchigiana è meno grave che a livello nazionale, emerge comunque un quadro difficile soprattutto per i giovani tra i 15 e i 24 anni che presentano una diffusione della disoccupazione e dell inattività superiori ai dati medi europei. Nel 2011, il tasso di occupazione giovanile (15-24) è sceso nell Europa a 27 al 33,6%, il valore più basso mai registrato nella storia dell Unione Europea a 27 paesi. La media europea nasconde grandi differenze tra i paesi: se in Italia il tasso risulta addirittura inferiore al 20%, alcuni paesi registrano tassi di occupazione giovanile molto più elevati, come la Danimarca (57,5%), l Austria (54,9%) e la Germania (il 47,9%). Nella Marche il tasso di occupazione giovanile raggiunge solo il 21,1% nel Particolarmente critica la situazione occupazionale delle giovani donne, che presentano tassi di occupazione costantemente inferiori a quelli maschili in tutte le aree considerate: nelle Marche il gap 3

5 occupazionale tra giovani uomini e giovani donne è di circa 7 punti percentuali, leggermente inferiore a quello italiano (7,6 pp) ma superiore a quello europeo (4,3 pp). Nel 2011, il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 21,3% nella UE-27. L Italia è tra i paesi con la maggiore disoccupazione giovanile (29,1%), preceduta da Spagna (46,4%) e Grecia (44,4%), mentre tassi molto inferiori si registrano in Austria (8,3%), Germania (8,6%) e Danimarca (14,2%). Nelle Marche, il tasso di disoccupazione della popolazione tra i 15 ed i 24 anni si attesta al 23,5%, alquanto distante dalla media UE-27, pur se inferiore a quello nazionale. Il contenimento della disoccupazione giovanile, nonostante la bassa occupazione, sembra ascrivibile soprattutto ad un effetto di scoraggiamento che ha spostato molti giovani verso l inattività. I tassi di attività dei giovani in Italia e nelle Marche sono infatti molto inferiori a quelli medi dell a UE27, soprattutto tra le giovani donne. Un altro indicatore delle difficoltà dei giovani nel mercato del lavoro. aggravatesi con la crisi, è dato dalla forte crescita dei NEET, i giovani tra i 15 e i 24 anni che, indipendentemente dal loro livello di istruzione, non solo non lavorano ma nemmeno si impegnano in percorsi di formazione o di istruzione e perciò sono a più alto rischio di esclusione sociale. Secondo le ultime stime di Eurostat, nel 2010 la quota dei giovani NEET si attesta al 12,8% della popolazione UE-27 tra i 15 ei 24 anni (pari ad approssimativamente a 7,5 milioni di giovani). L Italia si colloca al secondo posto, dopo la Bulgaria, per entità del fenomeno, con un tasso di NEET del 19,1% fra i giovani della fascia anni. Con l'eccezione del Lussemburgo, tutti gli Stati membri hanno visto un aumento considerevole del numero di NEET dall inizio della crisi: nel 2010 in Italia la dimensione della popolazione NEET ha raggiunto circa 1,1 milioni di persone tra i 15 ed i 24 anni. Nelle Marche, i giovani che non studiano, non si formano e non lavorano sono, nel 2010, pari al 12,6% della popolazione tra i 15 e i 24 anni, una quota inferiore al dato nazionale ed in linea con la media UE27. La significativa quota di NEET evidenzia, oltre alla limitata capacità del sistema produttivo di coinvolgere i giovani nel circuito lavorativo o formativo, un crescente rischio di impoverimento del capitale sociale e umano, che nel lungo periodo potrebbe incidere sulle condizioni sociali e sulle prospettive di crescita del sistema economico, rappresentando un costo non solo per l individuo, ma anche per la società e l economia nel suo complesso. Nel caso dell Italia, per 4

6 esempio, Eurofound 1 stima che il costo annuale della mancata partecipazione al mercato del lavoro dei giovani NEET ammonti a circa 26 miliardi di euro (pari all 1,7% del PIL). A completamento dell analisi, si propone un approfondimento della situazione dei giovani sulla base di un indicatore composito che verifica se ed in che misura il contesto socio-economico della regione Marche è, nel confronto con le altre regioni italiane, più o meno favorevole ai giovani (tra i 15 e i 29 anni). Nello specifico, l esercizio qui proposto mira a calcolare, utilizzando -- ove possibile -- dati più aggiornati -- un indicatore simile all indicatore Youth friendly descritto nel Box 1. Box 1 - L indicatore Youth friendly Nel mese di febbraio del 2012, Il centro studi Datagiovani ha elaborato per Il Sole 24 Ore l indicatore Youth friendly 2 che misura il potenziale di attrattività delle regioni italiane per gli under 30 in base a cinque asset, a cui corrispondono specifici indicatori (con dati che si riferiscono al 2010, salvo indicazioni diverse): Mercato del lavoro: tasso di disoccupazione giovanile, tasso di occupazione giovanile, tasso di inattività giovanile, previsioni di assunzioni di giovani, giovani Neet; Imprenditoria: % imprenditori giovani sulla popolazione giovane, % imprenditori giovani su imprenditori totali, tasso di sopravvivenza delle imprese a 5 anni (2009); Istruzione: abbandono prematuro degli studi, popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario, tasso di partecipazione all istruzione dei 15-19enni (2009). Demografia e aspetti socioeconomici: indice di vecchiaia, età media al primo matrimonio, giovani morti in incidenti stradali, incidenza giovani su popolazione, reddito medio dei giovani (2009), incidenza dei contribuenti giovani sul totale (2009), giovani amministratori nelle istituzioni pubbliche (comuni, province, regioni); Dinamica della crisi : variazione tasso di disoccupazione giovanile, variazione tasso di occupazione giovanile, variazione tasso di inattività giovanile, variazione previsioni assunzioni di giovani, variazione giovani Neet, variazione tasso di sopravvivenza delle imprese a 5 anni, variazione giovani imprenditori, variazione della quota di giovani che abbandonano prematuramente degli studi. Per ogni indicatore di ciascun asset, Datagiovani ha attribuito un punteggio pari a 0 alla regione con il valore peggiore e pari a 1 alla regione con quello migliore. Costruendo poi una funzione che unisce minimo e massimo (attraverso una regressione lineare di tutti i dati). I dati delle regioni tra il minimo e il massimo, attraverso questa funzione, sono stati così redistribuiti in una scala da 0 a 1. L'indicatore finale è stato ottenuto attraverso una media pesata. I pesi utilizzati sono stati i seguenti: mercato del lavoro, imprenditoria, istruzione, con peso pari a 0,2; socio-demo, con peso pari a 0,1; crisi, con peso pari a 0,3. 1 Eurofound (2011), Young people and NEETs in Europe: First findings Resumè, Eurofound, Dublin. 2 Sole 24 ore del 13/02/

7 Per operare un confronto rapido dei vari territori con la media nazionale è stato infine posto per ogni indicatore il valore Italia pari a 100, e sono stati riproporzionati tutti quelli delle altre regioni. I risultati hanno mostrato che sono le Marche ad occupare il primo posto in Italia per regione più amichevole verso i giovani. Nella tavola seguente sono presentati gli indicatori utilizzati con l anno di riferimento considerato (dato aggiornato) 3 : Aree Indicatori Mercato del lavoro Tasso di disoccupazione giovanile (2011) Tasso di occupazione giovanile (2011) Tasso di inattività giovanile (2011) Previsioni di assunzioni di giovani (2011) Giovani Neet (2010) Imprenditoria: % imprenditori giovani (under35) su imprenditori totali (31 marzo 2012) Tasso di sopravvivenza delle imprese a 5 anni (2009) Istruzione: Abbandono prematuro degli studi (2010) Popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario (2010) Tasso di partecipazione all istruzione dei 15-29enni (2009) Aspetti sociodemografici Indice di vecchiaia (2011) Età media al primo matrimonio (2009) Incidenza popolazione under30 su totale popolazione (al 1 gennaio 2011) Incidenza giovani (15-29 anni) morti in incidenti stradali (2010) Dinamica della crisi Variazione tasso di occupazione giovanile ( ) Variazione tasso di disoccupazione giovanile ( ) Variazione tasso di inattività giovanile ( ) Variazione previsioni assunzioni di giovani ( ) Variazione giovani Neet ( ) Variazione tasso di sopravvivenza delle imprese a 5 anni ( ) Variazione della quota di giovani che abbandonano prematuramente degli studi ( ) Le principali differenze con l esercizio di Datagiovani consistono: nell impossibilità di includere nel calcolo, per la difficoltà di reperire i relativi dati, alcune variabili utilizzate per determinare l indicatore Youth friendly (la percentuale di imprenditori giovani sulla popolazione giovane nell area imprenditoria e il reddito medio dei giovani, l incidenza dei contribuenti giovani sul totale e i giovani amministratori nelle istituzioni pubbliche nell area socio-demografica) nell utilizzo, per molte delle variabili disponibili, di dati aggiornati; 3 Tra parentesi, per ciascuna variabile considerata, viene indicato, nella tavola, il periodo a cui si riferisce il dato più aggiornato. 6

8 Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob /2013 nell adozione di una procedura di normalizzazione, invece di una funzione che unisce minimo e massimo attraverso una regressione lineare di tutti i dati, per attribuire a ciascun indicatore un punteggio compreso tra 0 e 1 e redistribuire così i dati delle regioni tra questi due valori. Per ogni variabile è stata quindi effettuata una procedura di normalizzazione, ovvero è stato attributo un punteggio pari a 0 alla regione con il valore peggiore e punteggio pari a 1 alla regione con il valore migliore. I dati riferiti alle altre regioni, compresi tra il minimo ed il massimo così individuati, sono quindi stati redistribuiti in una scala di punteggi compresi tra 0 e 1. In particolare: per le variabili in cui il valore peggiore coincideva con il valore più basso e quello migliore con quello più alto (ad esempio, il tasso di occupazione giovanile), la normalizzazione è stata effettuata applicando la seguente formula: [(Valore regione i Valore minimo)/(valore massimo Valore minimo)] per quelle in cui il valore peggiore coincideva con il valore più alto e quello migliore con il valore più basso (ad esempio, il tasso di disoccupazione giovanile), la normalizzazione è stata ottenuta utilizzando la seguente formula: [1-(Valore regione i Valore minimo)/(valore massimo Valore minimo)] infine per le variabili con valori che variavano da un valore negativo (valore peggiore) ad un valore positivo (valore migliore) (ad esempio, come nel calcolo della variazione del tasso di occupazione), la normalizzazione è stata realizzata con l ausilio della seguente formula: {[Valore regione i (Valore minimo)]/(valore massimo Valore minimo)}. E stata poi calcolata, all interno di ciascuna area di indagine, la media aritmetica del punteggio (tra 0 e 1) attribuito al valore assunto in ciascuna regione dalle variabili considerate, ottenendo così un punteggio medio. L indicatore composito finale è stato ottenuto attraverso una media pesata del punteggio medio di ciascuna area di riferimento delle variabili, scegliendo -- come nel caso dell indicatore Youth friendly -- di dare il peso maggiore agli effetti della crisi e quello minore ad aspetti più strutturali come quelli demografici e socioeconomici. Di conseguenza, i pesi utilizzati sono i seguenti: 0,2 per le aree Mercato del Lavoro, Imprenditoria e Istruzione; 0,1 per l area demografica e socioeconomica e infine 0,3 all area relativa agli effetti della crisi. Infine, per effettuare un confronto delle varie regioni rispetto alla media nazionale, si è calcolato un numero indice cha assume come base il valore della media nazionale per ogni indicatore (Italia=100), riproporzionando i valori delle regioni rispetto a questa base. Questo numero indice 7

9 mostra di quanto il valore determinato per ciascuna regione è migliore o peggiore in termini percentuali rispetto a quello nazionale e consente di effettuare un ordinamento delle regioni. I risultati relativi a questo indicatore composito sono presentati nella Figura 1 e collocano le Marche al secondo posto tra le regioni italiane, con un risultato superiore di circa 19 punti al dato nazionale, ad indicare la presenza, nonostante la crisi, di un contesto socio-economico relativamente più favorevole per i giovani tra i 15 ed i 29 anni. Naturalmente, in tutti gli ambiti territoriali, la natura composita dell indicatore cela situazioni differenziate tra le varie aree (e i relativi indicatori) che lo compongono. Ad esempio, alcune regioni, sono posizionate verso il basso nella graduatoria, a causa degli effetti della crisi e degli aspetti socio-demografici che, nel confronto con le altre regioni, sembrano essere molto meno favorevoli ai giovani, mentre si collocano nelle posizioni alte della classifica per quanto riguarda il mercato del lavoro e l istruzione. La posizione in classifica delle Marche è dovuta soprattutto al mercato del lavoro e all istruzione. Infatti, nonostante gli effetti negativi della crisi economica, che mostra comunque i propri effetti sull occupazione giovanile e sulle previsioni di assunzione dei ragazzi fino a 29 anni, le condizioni del mercato del lavoro dei giovani rimangono in media significativamente migliori rispetto a quelle medie delle regioni del Centro Italia e di alcune del Nord Italia (Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Liguria e Valle d Aosta), oltre che nel confronto con la media nazionale. Inoltre, le Marche sono tra le prime regioni per quanto riguarda l istruzione, grazie soprattutto ad uno dei più elevati tassi di partecipazione all istruzione dei 15-19enni. La più bassa presenza di giovani imprenditori rispetto alla media nazionale appare infine più che compensata da uno dei più elevati tassi di sopravvivenza a 5 anni delle nuove imprese. Tra i punti di forza del contesto socio-economico regionale si può quindi includere la presenza di condizioni favorevoli ai giovani. Ma ancora una volta non si devono dimenticare gli effetti negativi di una crisi economica che sta assumendo sempre più caratteristiche di tipo strutturale che penalizzano le giovani generazioni. 8

10 Figura 1 - Indicatore composito del contesto socio-economico giovanile e valori per ciascuna delle aree che lo compongono Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, dati Istat, Unioncamere-Ministero del Lavoro Sistema informativo Excelsior, Infocamere 9

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

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