Legenda ed interpretazione della tabella CAPACITA D USO DEL SUOLO L identificazione Pedologica delle Aree di Falerna e l uso del suolo...

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Legenda ed interpretazione della tabella CAPACITA D USO DEL SUOLO... 8. L identificazione Pedologica delle Aree di Falerna e l uso del suolo..."

Transcript

1

2 Sommario Inquadramento geografico ed antropologico... 4 Il Territorio di Falerna nel quadro ambientale Regionale... 5 Il suolo nel contesto regionale... 5 Uso del suolo nella regione Calabria... 6 Classificazione di capacità d uso dei suoli secondo la Land Capability Classification... 6 Sottoclassi di capacità d uso Legenda ed interpretazione della tabella CAPACITA D USO DEL SUOLO L identificazione Pedologica delle Aree di Falerna e l uso del suolo Definizione dei Sottosistemi pedologici (Soilscapes) Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Sottosistema Il Clima Dati riassuntivi Dati riassuntivi Dati riassuntivi Dati riassuntivi Identificazione della flora spontanea falernese RISCHI AMBIENTALI legati all Agricoltura

3 Superficie Agricola Utilizzata SEMINATIVI: Ortive Sementi Terreni a riposo COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE: Altre coltivazioni agrarie Orti familiari Prati permanenti Pascoli Uso effettivo del Suolo Fenomeni erosivi Stima della Permeabilità Capacità depurativa del suolo Capacità depurativa del suolo Rischio di incrostamento Sensibilità all incrostamento Rischio di inondazione Desertificazione Biodiversità Paesaggio Il paesaggio nel contesto agricolo calabrese Popolazione e salute Le aziende agricole a produzione biologica La sicurezza degli alimenti Rifiuti Urbani ed Agricoli La produzione di rifiuti urbani e relativo costo I rifiuti agricoli

4 Energia L economia Agricola di Falerna SAU per classe di terreni Numero di Aziende per SAU Utilizzata Aziende per classe di superficie totale Aziende di Falerna per forma di conduzione Aziende di Falerna che praticano l irrigazione Aziende di Falerna per mezzi meccanici Aziende Falernesi per coltivazioni erbacee Aziende di Falerna per coltivazione arborea Aziende per tipologia di Allevamento e numero di capi di Falerna Aziende ovicaprine ed avicole e numero di capi Conclusioni Bibliografia

5 Inquadramento geografico ed antropologico Sorge su una delle propaggini del monte Mancuso, che con una serie di colline e di terrazze naturali (Piano di Carini, Polpicello, Campodorato, Stia, Curico, Campilongo, Pian delle Vigne) digrada sino alla costa. Falerna è ubicata nella provincia di Catanzaro, sul versante tirrenico della Calabria, a nord di Capo Suvero e a sud della foce del fiume Savuto. Il suo territorio si estende per 23,85 Kmq., confina con Nocera Terinese, Gizzeria e Lamezia Terme e si colloca nella parte settentrionale del Golfo di Sant'Eufemia. Sede del primo svincolo sul mare in direzione sud dell'autostrada Salerno Reggio Calabria, la cittadina ha conosciuto un notevole sviluppo urbanistico ed economico a partire dai primi anni Sessanta, prima per effetto delle rimesse degli emigrati e poi a seguito del miglioramento della rete viaria e della strada ferrata. Ed è proprio attorno alla stazione ferroviaria che è nato un insediamento costiero cresciuto rapidamente e diventato un vero e proprio centro abitato. Oggi il comune conta poco meno di 4000 abitanti, concentrati in tre principali nuclei urbani: il Capoluogo, Castiglione Marittimo e Falerna Marina. La costa si sviluppa per cinque chilometri, mentre l'entroterra si estende a cuneo passando da quota zero sul livello del mare a quota sul Mancuso, un episodio montuoso che è stato definito l'area di maggior pregio naturalistico dell'intera dorsale del Gruppo del Reventino, settore sud occidentale della Sila Piccola. Lo sbalzo di quota si realizza attraverso una successione di gradoni di origine quaternaria che si manifestano su cinque ordini e che costituiscono vere terrazze dalle quali si domina un vastissimo panorama. Le balze sono raccordate tra di loro da pendici ripide, coperte di vigneti e di ulivi, lecci, sugheri fino all'abitato di Falerna e di faggi, ontani, querce e castagni nella montagna, mentre le conifere ricoprono le quota più alte di un territorio sul quale si possono osservare reperti disseminati che testimoniano la presenza di antichi insediamenti umani. Falerna è collegata con Gizzeria da un lato e con Nocera e San Mango dall'altro con una strada costruita nel 1876, mentre una carrozzabile unisce, qualche anno dopo, Castiglione al Capoluogo. Il telegrafo con l'alfabeto Morse ed il passaggio della linea ferroviaria Battipaglia Reggio completano il sistema delle comunicazioni sul finire dell'ottocento ed il territorio comincia ad aprirsi ai centri circostanti. La fortunata posizione geo-climatica e panoramica ha mantenuto in Falerna un buon livello demografico, rispetto ad altri paesi dell entroterra, nonostante i flussi emigratori abbiano sottratto un gran numero degli abitanti. Nella seconda metà del Novecento, quando è esploso il fenomeno delle marine, la gente, facendo il percorso inverso a quello medievale che li aveva allontanati dal mare, ha riconquistato i lidi, lasciando vuote molte case sulla collina. Il nucleo marittimo di Falerna, sviluppatosi lungo la litoranea SS 18, fruisce della vicinanza dell aeroporto, della presenza di una stazione ferroviaria e di uno svincolo autostradale. In breve tempo, la Marina ha incrementato la popolazione offrendo case rispondenti a moderni criteri di abitabilità, clima mite, facilità di spostamento, attività collegate al turismo. Anche nella Marina, che non è sfuggita alla cementificazione senza regole, non mancano costruzioni che si armonizzano bene con l ambiente; figurano, inoltre, tra le sue maglie urbanistiche qualche palazzo d epoca, e una traccia storica nell imponente rudere di una fortezza quattrocentesca che fu proprietà dei d Aquino. La leggenda vuole che dal castello del borgo partisse un cunicolo che 4

6 confluiva nella torre di questo edificio, una torre tanto robusta da essere denominata Toro. In caso di aggressione, il feudatario si sarebbe servito di questo passaggio segreto per mettersi in salvo via mare. Si tramanda, infatti, che qui tenesse una nave per tale evenienza. Il comune di Falerna rientra nella comunità montana dei Monti Reventino - Tiriolo Mancuso. Tale comunità Montana ha sede in Soveria Mannelli e copre un territorio di circa ettari della provincia catanzarese. Si estende dalle pendici della Sila fino alla Piana di S. Eufemia, collegando in un continuum le montagne al litorale tirrenico; a livello altimetrico il Monte Reventino (1417 mt s.l.m.), il Monte Mancuso (1290 mt s.l.m.) ed il Monte Faggio (1329 mt s.l.m.) ne costituiscono le vette più rilevanti. I comuni che ne fanno parte sono complessivamente diciassette, partendo da Nord con Motta S. Lucia per arrivare verso Sud a Tiriolo. La nascita della Comunità Montana risale al 1975 quando i sindaci di 18 Comuni decisero di riunire i loro sforzi per soddisfare le richieste di valorizzazione e di sviluppo dei territori montani (ed in parte anche marini) interessati. Il Territorio di Falerna nel quadro ambientale Regionale Il suolo nel contesto regionale La conoscenza approfondita del fattore suolo è di fondamentale importanza poiché spesso è soggetto a processi degenerativi gravi ed irreversibili, imputabili, in molti casi, ad un cattivo uso ed a una smodata gestione da parte dell uomo. Le pressioni, che gravano sul suolo, provengono nella maggior parte dei casi da una maggiore o minore densità di popolazione e dalle attività produttive ad essa collegate ed anche dai cambiamenti climatici e dalle variazioni nell uso del suolo stesso. I maggiori problemi che insistono sui suoli italiani sono l erosione, la contaminazione puntuale e diffusa, l impoverimento di sostanza organica, la compattazione degli strati superficiali, la salinizzazione, ed i fenomeni franosi. Le funzioni del suolo sono molteplici: nutrizione e supporto delle piante, regimazione dei deflussi idrici, assimilazione e trasformazione degli apporti liquidi e solidi, tutela della biodiversità. Il suolo si può considerare una risorsa naturale non sempre rinnovabile, esso può essere molto fragile e facilmente alterabile da parte dell uomo. Pertanto, la difesa e la conservazione della risorsa suolo, sia dal punto di vista della qualità fisica (difesa dal dissesto idrogeologico e dall erosione idrica accelerata) che da quello della qualità chimica (difesa dall inquinamento, mantenimento della fertilità ecc.), devono costituire necessariamente uno degli obiettivi prioritari di una politica agricola di sviluppo sostenibile. La naturale tendenza dei suoli ad essere erosi si accentua quando ai fattori potenziali di rischio si associa un azione antropica non conservativa. Le pressioni antropiche che accelerano l erosione sono le lavorazioni del terreno, l utilizzo di organi lavoranti che generano la formazione della suola d aratura (zona compatta d interfaccia fra lo strato arato e il suolo naturale) e l eccessiva destrutturazione superficiale del suolo per la preparazione dei letti di semina, gli ordinamenti colturali che lasciano il suolo privo di vegetazione per periodi prolungati. L erosione idrica si produce anche per la mancanza delle sistemazioni idraulico-agrarie (fosse livellari e scoline) o degli inerbimenti. Un rischio significativo si ha anche con il livellamento del terreno per l impianto di colture arboree specializzate (i movimenti di terra con le macchine generano troncamenti del suolo nelle zone di scavo ed accumuli incoerenti facilmente erodibili nelle zone di riporto). In queste condizioni, si possono anche raggiungere tassi di erosione catastrofici, che superano le 500 t/ha/anno. 5

7 Uso del suolo nella regione Calabria Classificazione di capacità d uso dei suoli secondo la Land Capability Classification Classe Tessitura Profondità Scheletro Rocciosità Drenaggio Rischio di erosione I II F-FS- FA-FL- FSA- FLA SF-AS- AL Pendenza A.W.C Limitazioni legate alla fessurazione Reazione Carbona ti totali (m) (%) (%) (%) (mm) (%) (ms/c m) >1,5 <5 <2 da buono a mediocre assente o molto debole <13 >150 Nessuna neutrasubalcali na 1, <2 Rapido Debole Moderata subacida - subalcali na Salinit à Interferenze climatiche <10 <0,5 nessuna - molto lieve <0,5 moderata III L-A 1-0, <2 Lento Moderato Severa acida >40 0,6-1 forte IV S 0,5-0, Lento Forte <50 Severa acida > forte V S 0,5-0, molto lento o impedito assente <50 Severa acida > forte VI S 0,5-0,2 > molto lento o impedito VII S <0,2 > molto lento o impedito VIII S <0,2 >70 >90 molto lento o impedito molto forte molto forte molto forte <50 Severa acida >40 >2 molto forte >60 <50 Severa acida >40 >2 molto forte >60 <50 Severa acida >40 >2 molto forte Sottoclassi di capacità d uso. 6

8 Sottoclasse S E W C Tipo di limitazione Deficienza o problemi fisico-chimici nella zona esplorabile dalle radici (eccesso di scheletro, scarso spessore, bassa capacità di ritenuta idrica, fessurazioni, reazione, salinità) Rischio di erosione, pendenza Limitazioni legate al drenaggio Interferenze climatiche 7

9 Circa le classi individuate, quelle progressivamente numerate con i numeri romani da I a IV, sono riconducibili ai terreni cosiddetti arabili, mentre le restanti classi, numerate dal VI a VIII, comprendono terreni il cui uso è limitato al pascolo, alla forestazione od al mantenimento dell ambiente naturale. Legenda ed interpretazione della tabella CAPACITA D USO DEL SUOLO. Profondità utile alle radici: si considera la presenza di uno strato roccioso continuo o di un orizzonte fortemente limitante per l approfondimento dell apparato radicale. Classe Profondità (cm) Molto sottile <25 Sottile Moderatamente profondo Profondo Molto profondo >150 Scheletro: la presenza nel suolo di frammenti rocciosi con diametro>2mm è segnalata utilizzando i seguenti termini. Classe Abbondanza % Assente 0 Scarso 1-5 Comune 5-15 Frequente Abbondante Molto abbondante >70 Pietrosità Superficiale Descrizione Abbondanza Scarsa 0,3-1 Comune 1-3 Frequente 3-15 Abbondante Molto abbondante Affioramento di pietre >90 Salinità EC e EC 2 ms/cm EC 5 Classi ,5 >0,15 Non salino 2-4 0,5-1 0,15 Leggermente salino ,4 Moderatamente salino ,4-0,8 Salino >16 >4 0,8-2 Molto Salino 8

10 Calcare Totale: rappresenta il quantitativo totale di carbonati presenti nella terra fine. Il dato riportato deriva da determinazioni di laboratorio. (%) CaCO 3 Classi <0,5 Non calcareo 0,5-1,0 Molto scarsamente calcareo 1,0-5 Scarsamente calcareo 5-10 Moderatamente calcareo Molto calcareo Fortemente calcareo >40 Estremamente calcareo Capacità in acqua disponibile stimata: si riferisce alla quantità di acqua di un suolo è in grado di trattenere fino alla profondità di 1 metro. Classi Quantità di acqua (mm) Molto bassa <50 Bassa Moderata Elevata Molto elevata >200 Tessitura: le proporzioni relative tra le principali frazioni granulometriche del suolo (diametro <2) vengono descritte secondo i seguenti termini Classi Fondamentali Termini generali S-SF FS grossolana, FS e FS fine FS molto fine, F, FL, L FSA, FA, FLA Grossolana Moderatamente grossolana Media Moderatamente fine A, AS, AL Fine reazione: è classificata nel modo seguente Valori di ph Classi <4,5 Molto acidi 4,5-5,5 Acidi 5,6-6,5 Subacidi 6,6-7,3 Neutri 7,4-7,8 Subalcalini 7,9-8,4 Alcalini 8,5-9 Molto alcalini >9 Estremamente alcalini 9

11 pendenza: si utilizzano termini, in funzione dei valori percentuali del gradiente Classi % A Pianeggiante <5 B Debole 6-13 C Moderata D Forte E Scoscesa F Moderatamente scoscesa >60 Drenaggio interno: qualità del suolo relativa alla frequenza e alla durata dei periodi durante i quali il suolo è saturo o è parzialmente saturo di acqua; ci si riferisce alle condizioni stagionali più limitanti. Classe Rapido Buono Mediocre Lento Molto lento impedito Descrizione Suoli ad alta conducibilità idraulica (da 36 a 360 mm/ora). Senza irrigazione possono essere coltivate un numero ridotto di piante e con basse produzioni. Suoli privi di screziature Hanno un valore medio di acqua utilizzabile. Trattengono una quantità ottimale di acqua, ma non sono abbastanza umidi in superficie o per un periodo abbastanza lungo nella stagione di crescita da condizionare negativamente le colture. Sono suoli privi di screziature entro 100 cm. Sono abbastanza umidi in superficie per un periodo sufficientemente lungo da condizionare negativamente le operazioni di impianto e raccolta delle colture mesofitiche a meno che non venga realizzato drenaggio artificiale. Possono avere screziature da scarse a comuni sia rosse che grigie sotto i 75 cm. Sono abbastanza umidi in superficie o per un periodo sufficientemente lungo da ostacolare gravemente le operazioni di impianto, di raccolta e di crescita delle piante a meno che non venga realizzato un drenaggio artificiale. I suoli a drenaggio lento hanno comunemente uno strato a bassa conducibilità idraulica, un elevato stato di umidità nel profilo, un apporto di acqua per infiltrazione o una combinazione fra queste condizioni. Generalmente hanno screziature con chroma <2 e/o rosse da comuni ad abbondanti oltre i 50 cm. Questi suoli sono generalmente umidi vicino alla superficie per un parte considerevole dell anno, cosicchè le colture in pieno campo non possono crescere in condizioni naturali. Le condizioni di scarso drenaggio sono dovute ad una zona satura, ad un orizzonte con bassa conducibilità idraulica, infiltrazione di acqua o una combinazione tra queste condizioni. Generalmente hanno screziature con chroma < 2 da comuni ad abbondanti fin dalla superficie del suolo. Questi suoli sono umidi vicino o in superficie per la maggior parte del tempo. Sono abbastanza umidi da impedire la crescita di importanti colture (ad eccezione del riso) a meno che non vengano drenati artificialmente. Generalmente hanno screziature con chroma < 2 abbondanti fin dalla superficie del suolo. L identificazione Pedologica delle Aree di Falerna e l uso del suolo Definiti i suoli secondo la loro capacità d uso agricolo-ambientale partendo dalle caratteristiche intrinseche e dai possibili rischi che ne possono scaturire per l azione antropica, bisogna poi definire come essi possono essere utilizzati. Per fare ciò c è bisogno di identificare i suoli pedologicamente, capirne le affinità tra settori e classificarli in aree omogenee e definire il loro uso, quello possibile e quello in essere, se possono avere destinazioni diverse anche da quello agricolo. L obiettivo principale della Carta dei Suoli in scala 1: può essere identificato nella necessità di disporre di un primo inventario dei principali tipi di suolo e della loro distribuzione nello spazio; un prezioso quadro di insieme per finalità di programmazione territoriale. Quest azione è di valore strategico assoluto, soprattutto per quelle realtà territoriali che, nel corso degli anni, hanno registrato manifestazioni di degrado e di depauperamento della risorsa suolo o, addirittura, compromesso da fonti inquinanti. Lo strumento di pianificazione, infatti, consente di avviare importanti interventi di risanamento e di riuso produttivo di un determinato ambiente agrario. La Carta pedologica al evidenzia le principali problematiche ed orienta le attività di gestione e conservazione della risorsa suolo. Consente inoltre di identificare le aree prioritarie di 10

12 intervento ai fini della valorizzazione produttiva e di tutela. La Carta dei Suoli fornisce le conoscenze necessarie per il recepimento delle normative comunitarie e nazionali in tema di agroambiente. Si pensi ad esempio alla Direttiva 91/676 (Direttiva Nitrati) la cui applicazione non può che essere basata sulla conoscenza dei suoli oppure alla Buona Pratica Agricola prevista nell ambito dei Piani di Sviluppo Rurale. Per quanto attiene l uso del suolo, nel 2005, l ARSSA ha realizzato la Carta della Capacità d uso del suolo in scala 1: secondo la Land Capability Classification (Klingebiel e Montgomery, 1961) dalla quale si evince che il territorio regionale calabrese può essere ripartito in 11 classi di uso delimitate in base alla loro capacità di produrre colture comuni o essenze da pascolo senza nessun deterioramento e per un periodo indefinito di tempo. Il principale concetto utilizzato è quello della maggiore limitazione, ossia della caratteristica fisico chimica più sfavorevole in senso lato, all uso agricolo. Il territorio di Falerna è suddiviso in sottosistemi pedologici, secondo le categorie rappresentate dall analisi dell uso del suolo realizzato dall ARSSA della Calabria La legenda della carta dei suoli è articolata in 4 diversi livelli gerarchici di cui il primo è riferito alle Regioni suolo (Soil Region), identificate a livello Nazionale ed Europeo e separa grandi aree che differiscono prevalentemente per caratteristiche macroclimatiche e macrogeologiche. Il secondo livello è costituito dalle Provincie Pedologiche (Soil Subregion), 18 per l intero territorio regionale, identificate da nomi geografici e da marcate differenze morfologiche, geologiche, climatiche e vegetazionali. Il terzo livello gerarchico dei Sistemi Pedologici (Great Soilscape) è rappresentato da 54 unità distinte per caratteri geomorfologici e litologici. Infine il quarto livello è organizzato in colonne e riferisce dei Sottosistemi pedologici (Soilscape), composto da 160 unità. In particolare per ogni Sottosistema è riportata la singola unità cartografica identificata da numeri arabi di cui il primo indica la Provincia pedologica cui appartiene ed il secondo, progressivo, contraddistingue le unità all interno della Provincia stessa. Segue la descrizione del paesaggio e nella colonna successiva sono elencate le Sottounità tipologiche per come descritte nel catalogo regionale dei suoli. Ogni Unità Tipologica Suoli è identificata da una sigla costituita da tre lettere maiuscole. Tali unità tipologiche sono a loro volta costituite da una o più sottounità tipologiche suolo (STS) che definiscono meglio le discriminanti geografiche, genetiche e applicative utilizzate per descrivere le Unità Tipologiche. Il numero arabo progressivo indica ciascuna sottounità. Definizione dei Sottosistemi pedologici (Soilscapes) La delineazione dei sottosistemi pedologici (unità del ) è stata effettuata per approssimazioni successive, seguendo due diversi approcci, rispettivamente per le aree pianeggianti e subpianeggianti con metodologia dal particolare al generale e per le aree di collina e di montagna seguendo il metodo dal generale al particolare. Lo schema che segue servirà a chiarire meglio la metodologia seguita. 11

13 I sottosistemi pedologici di Falerna sono 11, identificati cartograficamente nella figura seguente e successivamente descritte. 12

14 Sottosistema 2.1 L'unità è costituita dalle dune e dai cordoni sabbiosi, mobili e fissati dalla vegetazione, situati a ridosso della spiaggia. Segue la fascia costiera che va da Gizzeria Lido fino a Falerna Marina, limitata dal litorale balneare. L uso del suolo che se ne può fare è di rimboschimento con essenze arboree di eucalipto e pino (che non necessitano di cure particolari dopo l impianto e sopportano ottimamente gli stress ambientali e climatici) oppure con agrumeti, seminativi ed ortaggi, tutti elementi che necessitano di cure colturali ed interventi irrigui costanti. Per la classificazione della capacità d uso del suolo, questa fascia può essere classificata come IVs con limitazioni legate alla tessitura Il suolo dominante è di tipo TUO 1. Tali suoli (Typic Xeropsamments) sono caratterizzati da un profilo poco evoluto, costituito da un orizzonte superficiale Ap, a tessitura da sabbioso a sabbioso franca e debolmente strutturato, che poggia su un orizzonte C costituito da sabbie incoerenti, non calcaree. Sono suoli moderatamente profondi che non pongono alcun ostacolo all'approfondimento delle radici, ma con forti limitazioni legate alla bassa capacità di ritenuta idrica (IV classe di capacità d'uso). Non si evidenziano problemi in merito all'epoca di esecuzione delle lavorazioni, mentre vanno adottati alcuni accorgimenti in riferimento alle modalità. Lavorazioni effettuate a profondità superiori a 50 cm portano in superficie le sabbie incoerenti e povere di elementi nutritivi dell'orizzonte C con peggioramento delle caratteristiche fisico-chimiche dell'orizzonte esplorato dalle radici. Il contenuto in sostanza organica è molto variabile con un valore medio di 0,7%, che in alcuni casi arriva fino al 2,7% ed è strettamente correlato con il tipo di utilizzazione del suolo. Questi suoli hanno ph neutro, bassa capacità di scambio cationico che si mantiene su un valore medio di 7,7 meq/100g. Le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche della sottounità tipologica TUO 1 condizionano anche la capacità protettiva di questi suoli nei confronti dei potenziali agenti inquinanti idrosolubili rendendo necessaria l'adozione di tecniche di gestione ecocompatibili. Dal punto di vista conservativo va evidenziato il rischio di erosione eolica che può interessare le aree meno protette dalla vegetazione arborea. Sottosistema 2.1 Sottosistema 2.2 L'unità comprende i tratti di pianura alluvionale, paralleli alla linea di costa e a ridosso dell'unità 2.1 ed identificato con specificità nell area di Cartolano, dove sono ancora riconoscibili tracce di linee concentriche di cordoni sabbiosi litoranei emersi in seguito al sollevamento verificatosi nel 13

15 Quaternario e nell Attuale. Il substrato è costituito da sedimenti moderatamente grossolani. Il suolo può essere destinato a seminativo, agrumeto, con capacità d uso: IIs IVs. Pedologicamente, il suolo si presenta come associazione di SPI 1 RAN 1 TUO 1. I suoli SPI 1 sono localizzati prevalentemente nella parte centrale dell'unità formata dai depositi recenti dei torrenti. Si tratta di suoli da moderatamente profondi a profondi la cui successione di orizzonti evidenzia processi pedogenetici non particolarmente espressi (Fluventic Haploxerepts). La tessitura franca nell'orizzonte superficiale e franco-limosa negli orizzonti sottostanti, associata ad una struttura costituita da elementi poliedrici subangolari medi sufficientemente stabili, garantisce un ambiente fisico non limitante per lo sviluppo radicale. Il contenuto in scheletro lungo tutto il profilo è scarso (1-5%), tranne che nell'orizzonte Cg dove raggiunge valori medi del 20% circa. Complessivamente sono suoli con una buona capacità per l'aria. Il ph varia da neutro ad alcalino ed il contenuto in calcare totale rientra nei valori normali (2%). La riserva idrica è elevata. Nell'unità 2.2 è presente anche la sottounità tipologica RAN 1 (Fluventic Eutrudepts) che rappresenta le alluvioni del tratto terminale dei corsi d'acqua, costituite da materiali più fini, depositati in corrispondenza dei relitti di duna. I suoli RAN 1 differiscono da quelli precedentemente descritti (SPI 1) per la tessitura francolimosa lungo tutto il profilo fino alla profondità di 90 cm circa (limo 70%) e per la presenza, già a 70 cm, di screziature di colore bruno-rossastro scuro (5YR3/4) e di patine di FeMn che sono indice di periodiche oscillazioni della falda con conseguenti temporanee condizioni di anaerobiosi nel suolo. Possiedono una riserva idrica molto elevata. La capacità di scambio cationico è elevata ed i siti di scambio del complesso colloidale sono saturati per il 75% da ioni calcio. Il contenuto in sostanza organica è basso e decresce irregolarmente lungo tutto il profilo. Non sono calcarei ed hanno ph neutro. Localmente si possono riscontrare valori di conducibilità elettrica elevata con una percentuale di sodio scambiabile (ESP) che raggiunge anche il 10%. Tali valori sono limitanti per numerose specie fruttifere. Nell unità si rinvengono anche i suoli TUO 1 già descritti nell unità precedente alla quale si rimanda. Sottosistema 2.2 Sottosistema 2.11 Costituiscono l'unità che comprende i terrazzi antichi posti a quote comprese tra 40 e 200 m. s.l.m. con sedimenti conglomeratico-sabbiosi bruno rossastri del Quaternario. In particolare si identificano cartograficamente a monte di Marina Scalo e al confine con Gizzeria. Il suolo può essere destinato ad oliveto, vigneto e seminativo, essendo classificato nella categoria IIIs con limitazioni legate allo scheletro. La stratigrafia pedologica prevede un complesso di LIV 1/CHI 1. I suoli LIV 1 (Typic Hapludalfs) sono molto profondi e caratterizzati da una pietrosità superficiale abbondante e dalla presenza di scheletro, prevalentemente di piccole dimensioni, lungo tutto il profilo. Tipicamente questi suoli hanno orizzonte superficiale a tessitura francosabbiosa, ben strutturato, mentre gli orizzonti profondi, identificati come Bt, sono a tessitura franco- 14

16 sabbiosoargillosa, con un contenuto in argilla che aumenta con la profondità fino a raggiungere valori del 27-28%. Pellicole di argilla abbondanti sulla faccia degli aggregati evidenziano fenomeni di migrazione dell'argilla dall'orizzonte superficiale eluviale negli orizzonti sottostanti. Ciò è favorito dall'assenza di carbonati e dall'insaturazione del complesso di scambio che permette la de flocculazione dell'argilla e la sua dispersione in mezzo acquoso. Anche il clima, caratterizzato da una forte alternanza stagionale, quindi da fenomeni di inumidimento e di disseccamento, favorisce la veicolazione e la rideposizione dell'argilla dove le condizioni del mezzo variano (aumento del ph o rallentamento del flusso). Non esistono orizzonti limitanti lo sviluppo degli apparati radicali che si spingono fino a profondità di 150 cm. Complessivamente i suoli LIV 1 risultano essere ben drenati, con una riserva idrica elevata. Dal punto di vista chimico il ph varia da subacido a neutro. Nell'unità sono presenti anche i suoli CHI 1 (Typic Paleudalfs) che differiscono dai suoli LIV 1 per la tessitura più fine, sia dell'orizzonte Ap che degli orizzonti sottosuperficiali dove il contenuto di argilla raggiunge valori di 35% circa. La tessitura moderatamente fine di questi suoli è causa del drenaggio mediocre, infatti presentano patine di FeMn da comuni (15%) ad abbondanti (55%) in tutti gli orizzonti Bt. Il ph è acido con valori di 4,7 nell'orizzonte Ap. Sottosistema 2.11 Sottosistema 8.4 A questo sottosistema si ascrivono le aree interposte tra Falerna Marina, Guori e Castiglione Marittimo; Piano di Pietra Murata; Pian delle Vigne; Piano di Canne, tutte aree distribuite principalmente lungo la medio-alta costa tirrenica e corrispondenti alle parti conservate di antiche superfici terrazzate. L unità comprende inoltre lembi residuali di terrazzi posti a quote comprese tra 50 e 250 m s.l.m. Il substrato è costituito da sedimenti grossolani del Quaternario. L uso del suolo possibile è destinabile alla coltivazione dell oliveto, classificando il terreno con capacità d uso di tipo I senza nessuna limitazione. Il profilo pedologico dominante è DEL 1: essi sono caratterizzati da un evidente processo di eluviazione dell'argilla dall'orizzonte superficiale e rideposizione della stessa negli orizzonti sottostanti (Bt). Questi ultimi orizzonti sono sufficientemente espressi da consentirne la collocazione nell'ordine degli Alfisuoli della Soil Taxonomy. Sono suoli molto profondi, con scheletro scarso, a tessitura franco-limosa nell'orizzonte superficiale ed argillosa in quelli profondi. Garantiscono buone condizioni di umidità per lunghi periodi presentando elevata riserva idrica. Sono ben strutturati e friabili, con buone condizioni di drenaggio interno. Il ph è neutro e non sono calcarei. Anche il contenuto in sostanza organica è buono (2%). Per le caratteristiche sia fisiche che chimiche i suoli DEL 1 possiedono una potenzialità produttiva molto elevata e ricadono nella I classe di capacità d'uso che comprende i 15

17 suoli privi o con lievi limitazioni all'utilizzazione agricola. Buona è anche la capacità protettiva di questi suoli nei confronti dei rischi di inquinamento delle acque. Sottosistema 8.4 Sottosistema 8.8 Il paesaggio abbastanza ondulato, caratterizzato da rilievi collinari in via di smantellamento, talvolta sostituiti da superfici suborizzontali debolmente degradanti verso ovest, presenta un substrato argilloso siltoso con locali intercalazioni di sabbie e arenarie di età miocenica. L area interessata è composta da tutte le zone acclivi che degradano dall autostrada a valle fino ad un asse, a monte composto dal lembo confinante con Pian delle vigne-rudere della casa di Trunzo-cimitero di Castiglione Marittimo-Piano di Pietra murata. L uso del suolo può essere destinato a seminativo, oliveto e vigneto, classificato in tipo IIIsw IIs. Pedologicamente, esso si presenta come associazione di CLE 1 - VUT 1: i suoli CLE 1 presentano un evidente comportamento "vertico", infatti è possibile notare facce di scivolamento (slikensides) tra 25 e 65 cm dalla superficie. Da un punto di vista tassonomico non rientrano nell'ordine dei Vertisuoli, poiché il contenuto in argilla dell'orizzonte superficiale non raggiunge il valore soglia previsto dalla tassonomia. La struttura è ben espressa e gli aggregati presentano un buon indice di stabilità. La descrizione del profilo ha anche evidenziato un processo di lisciviazione dei carbonati con incremento degli stessi negli orizzonti sottosuperciali. Altra condizione pedologica dominante è rappresentata dall'idromorfia, infatti, a causa di una minore permeabilità al passaggio con il substrato argilloso si possono formare delle falde sospese. Per tale motivo negli orizzonti sottosuperficiali si ha una bassa disponibilità di ossigeno e l'accessibilità alle radici risulta limitata. La saturazione idrica temporanea dei pori del suolo, che determina assenza di ossigeno per un periodo di tempo relativamente lungo, causa la segregazione localizzata del ferro conferendo alle superfici colori grigi. L'alternanza di condizioni riducenti e ossidanti determina anche la formazione di screziature rosse laddove vi è una maggiore aerazione. Sono suoli moderatamente profondi e caratterizzati da una tessitura franco limosa nell'orizzonte superficiale che diviene franco argillosa in profondità; lo scheletro è essente lungo l'intero profilo. Presentano una conducibilità idraulica moderatamente bassa e una riserva idrica elevata. Sono fortemente calcarei, con un elevato contenuto in calcare attivo; la reazione è alcalina. Il contenuto in sostanza organica è elevato per l'orizzonte superficiale e si mantiene superiore all'1% fino ad una profondità di 65 cm. La buona capacità di scambio limita i rischi di dilavamento dei nutrienti e garantisce condizioni ottimali di assorbimento degli stessi. Nei suoli VUT 1, localizzati prevalentemente su superfici subpianeggianti debolmente inclinate verso mare, i caratteri vertici sono più espressi rispetto ai suoli CLE 1. Il profilo rappresentativo evidenzia, anche in profondità, una certa uniformità tessiturale, ma soprattutto colori simili fino a 110 cm dalla superficie. Questi caratteri sono legati al dinamismo delle argille a reticolo espandibile, che si manifesta con la 16

18 formazione di fessure, larghe alcuni centimetri e abbastanza profonde, in alcuni periodo dell'anno (Vertisuoli). Il processo di omogenizzazione è dovuto al materiale che dall'orizzonte superficiale cade all'interno delle fessure e viene periodicamente inglobato con quello degli orizzonti profondi. Al di sotto dell'orizzonte superficiale, disturbato dalle lavorazioni, si hanno uno o più orizzonti profondi che mostrano concrezioni soffici di carbonato di calcio che, in alcuni casi, possono interessare anche il substrato pedogenetico. Anche in questo caso è possibile osservare delle screziature rosse e grigie in profondità che testimoniano il perdurare di condizioni ossido-riducenti in prossimità del substrato argilloso sottostante. Sono suoli profondi, a tessitura moderatamente fine, alcalini e molto calcarei. Presentano un drenaggio mediocre e sono caratterizzati da una capacità di ritenuta idrica elevata. Sottosistema 8.8 Sottosistema 8.11 L'ambiente tipico è quello dei versanti a profilo rettilineo con pendenze superiori al 35%, la cui configurazione è propria di un substrato araneceo a cemento calcareo. Essa è limitata ad un area compresa tra Guori e Pian di Pietra Murata. Il suolo può essere destinato a pascolo arborato e/o cespugliato o a rimboschimenti. La classificazione del suolo è di tipo VIse, con limitazioni legate alla profondità ed al rischio di erosione. Pedologicamente, il suolo è un associazione di ETO 1 - UTO 1. I suoli ETO 1 presentano, ad una profondità di circa 60 cm dalla superficie, un orizzonte di alterazione moderatamente sviluppato poggiante direttamente, con un limite abrupto lineare, sulla roccia arenacea sottostante. Per la tassonomia si tratta di suoli alle prime fasi evolutive (Inceptisuoli). Sono moderatamente profondi, con scheletro scarso e tessitura grossolana che limita il trattenimento dell'acqua e delle sostanze nutritive. Presentano un buon drenaggio e una moderata riserva idrica. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per l assenza di carbonati e per la reazione neutra o subacida. Associati si trovano suoli sottili (UTO 1) nei quali l'orizzonte di superficie poggia direttamente su un orizzonte C in cui è possibile riconoscere la struttura della roccia madre (Lithic Xeropsamments). Si tratta in questo caso di suoli a tessitura grossolana, con scheletro scarso. Presentano una bassa riserva idrica ed un drenaggio rapido. Sono scarsamente calcarei, a reazione neutra. Entrambi i suoli sono caratterizzati da fenomeni di erosione idrica diffusa forte che costituiscono la causa del degrado di questi suoli. 17

19 Sottosistema 8.11 Sottosistema 9.3 Piano della Civita, Santa Croce, Vilani, Piano di Stia, Piano di Pietro Casella, Paino di Polpicello, Piano di Curico, Piano di Campitello appartengono a questo sottosistema: delineazioni poste a quote altimetriche comprese fra 300 e 600 m s.l.m. Si tratta di antiche superfici di spianamento in cui il materiale pedogenetico è costituito da sedimenti grossolani bruno rossastri pleistocenici. Tali depositi risultano discontinui con il sottostante substrato geologico, costituito generalmente da formazioni sabbioso conglomeratiche del terziario. Queste superfici risultano a volte incise e rimodellate dall'idrografia superficiale. Le incisioni spesso interessano il sottostante substrato geologico. L uso del suolo è destinato ad oliveto, seminativo, bosco di latifoglie, anche se la capacità d uso è IIs IIIs, con suoli identificati come associazione di ULI 1- ERE 1. Il profilo dei suoli ULI 1 (Ultic Hapludalfs) è caratterizzato da evidente differenziazione tessiturale, con incremento del contenuto d'argilla all aumentare della profondità. Le variazioni tessiturali sono imputabili, in larga misura, alla migrazione dell'argilla stessa dagli orizzonti superficiali a quelli sottostanti con differenziazione di un orizzonte "argillico" diagnostico per la tassonomia. Questo processo è condizionato dalla stabilità degli aggregati, dai cationi presenti in soluzione e sul complesso di scambio e dalle condizioni climatiche. Nel caso specifico la struttura ben espressa, associata alla tessitura franco sabbiosa garantiscono un buon flusso verticale dell'acqua infiltrata, mentre la reazione subacida e l'assenza di carbonati favoriscono la deflocculazione delle argille e la loro veicolazione nel mezzo acquoso. Dal punto di vista climatico, la presenza di un marcato periodo asciutto, seguito da piogge intense crea le condizioni migliori per la differenziazione di un orizzonte argillico. I suoli ULI 1 sono profondi, con scheletro da scarso a comune. Il drenaggio è buono e presentano una buona capacità di ritenuta idrica. Il contenuto in sostanza organica relativamente alto è coerente con la distribuzione delle piogge che garantisce, generalmente, una rigogliosa vegetazione naturale e conseguenti apporti elevati di residui organici. La reazione è subacida e la capacità di scambio cationico, tendenzialmente bassa in superficie, aumenta in prossimità dell'orizzonte argillico. I suoli ERE 1, associati ai suoli ULI 1, sono interessati da più intensa alterazione biochimica con liberazione di ossidi di ferro, che associati alla sostanza organica conferiscono al suolo colorazioni brune. Per le altre caratteristiche pedogenetiche ed applicative sono molto simili ai suoli ULI 1 dai quali si differenziano, comunque, per un maggiore contenuto in scheletro in tutti gli orizzonti. 18

20 Sottosistema 9.3 Sottosistema 12.1 Il cuspide del confine a monte di Falerna è ascritto a questo sottosistema, che tende a regredire solo nel lato sud in una striscia di territorio che passa per monte Castelluzzo ed arriva fino a Serra Pelata. Appartengono all'unità versanti moderatamente acclivi, piccoli pianori montani ed aree sommitali. Il substrato è costituito da rocce a diverso grado di metamorfismo (filladi, scisti, gneiss). Nell'unità sono compresi, inoltre, profondi impluvi incassati fra i versanti. Questi ambienti sono interessati, generalmente, da una buona copertura vegetale, costituita da boschi di latifoglie e localmente da rimboschimenti di pino laricio che garantisce la regimazione delle acque e la protezione del suolo. Questo tipo di suolo è classificato IVsec, con limitazioni legate alla reazione ed al rischio di erosione e può essere utilizzato come area di bosco di latifoglie e conifere o per rimboschimento. Pedologicamente, tale suolo è un associazione di COZ 2 - DIL 2. La pedogenesi dei suoli COZ 2 è fortemente influenzata dagli apporti elevati di sostanza organica che, intimamente unità alla frazione minerale, conferisce al suolo un colore bruno scuro e struttura grumosa e soffice. Dal punto di vista tassonomico, trattandosi di suoli desaturati, rientrano nei Dystric Cambisols per la WRB e nei "Dystrudepts" della Soil Taxonomy. La tessitura è franca in tutti gli orizzonti e sono ricchi di scheletro che deriva dall'alterazione del substrato. Sono suoli da moderatamente profondi a profondi in funzione delle variazioni morfologiche. Presentano un buon drenaggio ed una moderata riserva idrica. Il regime di umidità "udico" di questi suoli indica una buona disponibilità di acqua per le piante durante l'anno. I suoli COZ 2, pur presentando un elevato rischio di erosione potenziale, risultano attualmente ben protetti dalla copertura vegetale che annulla quasi completamente lo scorrimento superficiale delle acque. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per gli elevati contenuti in sostanza organica e la reazione acida. Oltre ai suoli suddetti, sono presenti nell unità i suoli DIL 2 che si caratterizzano per la formazione di un orizzonte di superficie soffice, ricco di sostanza organica, di colore scuro e desaturato (epipedon umbrico). Sono suoli a tessitura franca, moderatamente profondi e ben strutturati, con scheletro comune. Presentano riserva idrica da moderata ad elevata e sono ben drenati. La reazione è acida. 19

21 Sottosistema 12.1 Sottosistema 12.3 E un area che si estende dal confine con il sottosistema 12.1 fino a degradare a quota 780 m slm, seguendo la curva di livello che parte da Fronte Carito, si inerpica fino a Niepete per ridiscendere al confine con Piano di Campitello. Comprende versanti a profilo rettilineo generalmente acclivi (pendenze comprese fra il 20 ed il 35%), ma localmente moderatamente acclivi (pendenze < del 20%). Il substrato è costituito da gneiss, scisti e filladi, generalmente fratturati dalla neotettonica. Trattandosi di rilievi montuosi interni il paesaggio è caratterizzato da una buona copertura vegetale che influisce positivamente sulla regimazione delle acque e sulla protezione del suolo. L uso del suolo è tipico per un bosco di latifoglie e conifere o per destinazione rimboschimento. Il suolo è classificato per la capacità del suolo, VIIse / VIse / VIII, mentre pedologicamente, esso è rappresentato da un complesso di SOR 1 / DIL 3 con roccia affiorante. Nei suoli presenti nell unità l'epipedon di colore scuro, ricco di sostanza organica è desaturato e poggia direttamente sul substrato roccioso. Lo spessore dell'orizzonte superficiale può variare in funzione della morfologia e dell'intensità dei fenomeni erosivi, determinando localmente una differente collocazione tassonomica a livello di sottogruppo della Soil Taxonomy (Humic Lithic Distrudept o Humic Distrudept). Sono suoli da molto sottili a moderatamente profondi, con scheletro frequente, a tessitura grossolana e ben strutturati. Pur presentando una scarsa riserva idrica sostengono generalmente una vegetazione forestale notevole sia per gli aspetti produttivi che soprattutto per gli aspetti legati alla regolazione del ciclo idrologico. La distribuzione delle piogge durante l'anno, infatti, determina periodi di secchezza di limitata durata garantendo favorevoli condizioni di vegetazione. Questi suoli costituiscono un importante elemento di un ecosistema assai vulnerabile; evolvendosi, infatti, su rocce solitamente di difficile alterazione, la loro asportazione per erosione è causa di definitivo degrado. Nelle aree percorse in più occasioni da incendi o comunque nelle aree con una cattiva gestione della copertura vegetale, l'affioramento del substrato rappresenta l'evoluzione naturale. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per la loro reazione acida. 20

22 Sottosistema 12.3 Sottosistema 13.3 L'ambiente tipico dell'unità cartografica è quello dei versanti da debolmente a moderatamente acclivi, talvolta terrazzati. L area interessata è una spezzata che parte da Campitello, circonda Curico, circonda Polpicello arrivando fino alla piana di Santa Croce,seguendo a sud, la curva di livello a 300 m. s.l.m. A nord, parte da Santa Croce, passa per il cimitero di Falerna, attraversa il capoluogo per Croci e arriva a Gelsito e chiude con Oronzio, ricollegandosi a Campitello. Il substrato è costituito da rocce metamorfiche di diverso grado (scisti biotitici, gneiss e scisti filladici). L uso del suolo migliore è con macchia mediterranea ed oliveto. La capacità d uso è di tipo IIIs Ivse. La pedogenesi del suolo prevede un associazione di ACQ 1 - COZ 2: essa è fortemente influenzata dagli elevati apporti di sostanza organica che, intimamente unita alla frazione minerale, conferisce al suolo colore bruno, struttura ben espressa e soffice. Sono suoli desaturati che rientrano nei Distrudepts tipici della Soil Taxonomy. Le due sottounità tipologiche si differenziano per la maggiore presenza di scheletro nei suoli ACQ 1, che determina un diverso inquadramento tassonomico a livello di "famiglia" della Soil Taxonomy. La tessitura è franca o franco-sabbiosa in tutti gli orizzonti. Sono suoli da moderatamente profondi a profondi, in funzione delle variazioni della morfologia locale. Presentano un buon drenaggio ed una moderata riserva idrica, compensata tuttavia dalla distribuzione delle piogge che garantisce una buona disponibilità idrica per la vegetazione. I suoli dell unità presentano un elevato rischio di erosione potenziale, attualmente attenuato dalla buona copertura vegetale che limita lo scorrimento superficiale delle acque. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per gli elevati contenuti in sostanza organica e per la reazione acida. 21

23 Sottosistema 13.3 Sottosistema 13.6 Il paesaggio è dominato da versanti acclivi con pendenze comprese tra il 20 e il 35%. A questo sottosistema si ascrive due aree del territorio di Falerna. La prima è a monte del capoluogo, confinante con il sottosistema 12.3 (seguendo la curva di livello a 780 m che parte da Fronte Carito, si inerpica fino a Niepete per ridiscendere al confine con Piano di Campitello), circonda la Piana di Stia e si incunea tra quest ultima e il piano della Civita e di Santa Croce. Da quest ultima parte a sud, passa per il cimitero di Falerna, attraversa il capoluogo per Croci e arriva a Gelsito e chiude con Oronzio, ricollegandosi a Campitello. La seconda area si estende a partire dal confine con la pian di Santa Croce, circonda la piana di Canne e raggiunge l autostrada; prosegue a valle con un asse composto dal lembo confinante con Pian delle vigne(lato a monte)-rudere della casa di Trunzo, seguendo la curva di livello a 300 m slm. Il substrato è costituito da rocce a diverso grado metamorfico appartenenti al gruppo delle filladi, dei leucoscisti, degli scisti biotitici e degli gneiss. L uso del suolo è di rimboschimento e macchia mediterranea con prevalenza di querce, con classificazione per Capacità d uso VIse / VIII. La classificazione pedologica prevede, per questo tipo di suolo, un complesso di LAD1 / SCI 2 / con roccia affiorante. La sottounità tipologica LAD 1 presenta un profilo A/R nel quale l'epipedon "umbrico" poggia direttamente sulla roccia metamorfica sottostante. Lo spessore di tali orizzonti oscilla generalmente tra i 30 e i 50 cm (Humic Lithic Dystroxerept). Localmente, per effetto del cambio di pendenza o nella parte bassa del versante, lo spessore può essere maggiore per accumulo di materiale pedogenizzato eroso dai rilievi circostanti e ridepositato ad opera della gravità e delle acque di ruscellamento. Ciò può determinare una diversa collocazione tassonomica a livello di sottogruppo (Humic Dystroxerept). Il contenuto in carbonio organico è sempre elevato, il ph è tendenzialmente acido. Dal punto di vista idraulico sono caratterizzati da un rapido drenaggio essendo la tessitura sabbioso-franca ed inoltre, a causa dell'esiguo spessore e dell'elevato contenuto in scheletro, la ritenzione idrica risulta bassa. Anche per questa unità, così come per l'unità precedente, l'effetto del rimboschimento oltre a determinare una certa difesa dagli eventi catastrofici, ha garantito la conservazione del suolo. Anche lo sottounità tipologica SCI 2 presenta un orizzonte di superficie ricco di sostanza organica e di colore bruno ma non sufficientemente scuro da identificare i requisiti diagnostici dell epipedon "umbrico" (Typic Distrudept). La presenza in questi suoli di un orizzonte di 2 cm costituito da residui organici parzialmente decomposti conferma l efficace azione protettiva svolta dalla copertura vegetale. Sono suoli moderatamente profondi, a tessitura franco argillosa-sabbiosa, con scheletro comune. Sono ben drenati, ma la limitata profondità ne determina una moderata riserva idrica. Dal punto di vista chimico si caratterizza no per la reazione acida. Nell unità sono presenti 22

24 aree in cui i processi di degrado hanno determinato l asportazione completa della copertura pedologica con il conseguente affioramento del substrato. Sottosistema 13.6 Il Clima I dati relativi all andamento meteorologico nell area in cui è ubicata Falerna sono stati estratti dalle serie storiche della Stazione Metereologica di Soveria Mannelli (CZ) - Latitudine 39 5'2"04 - Longitudine 16 22'21"72, a 780m sul livello del mare, comune della Comunità Montana dei Monti Reventino - Tiriolo Mancuso, Comunità Montana in cui rientra anche Falerna Dati riassuntivi Temperatura ( F) Umidità (%) Punto rugiada ( F) Barometro (mb) Vento (knots) Data Max Min Max Min Max Min Max Min Max raffica Pioggia (in) Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

25 2007 Dati riassuntivi Temperatura ( F) Umidità (%) Punto rugiada ( F) Barometro (mb) Vento (knots) Pioggia (in) Data Max Min Max Min Max Min Max Min Max raffica Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Dati riassuntivi Temperatura ( F) Umidità (%) Punto rugiada ( F) Barometro (mb) Vento (knots) Pioggia (in) Data Max Min Max Min Max Min Max Min Max raffica Totale Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le

Dettagli

ODALENGO limoso-fine, fase tipica ODA1

ODALENGO limoso-fine, fase tipica ODA1 ODALENGO limoso-fine, fase tipica ODA1 Distribuzione geografica e pedoambiente Aree poste all'interno di fondivalle collinari nelle immediate vicinanze dei rii o piccoli torrenti che li solcano. Si tratta

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord

Dettagli

Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico

Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico corpo idrico sotterraneo: del Siracusano meridionale b) Caratteristiche geografiche, geologiche, idrogeologiche Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico Localizzazione geografica L acquifero

Dettagli

IL PROFILO DEL SUOLO

IL PROFILO DEL SUOLO Cognome... Nome... IL PROFILO DEL SUOLO Se scaviamo una buca abbastanza profonda in un terreno, osserviamo che la parete tagliata presenta una successione di strati, di diverso colore e struttura, che

Dettagli

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana. ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di

Dettagli

Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione di edifici strategici e monumentali

Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione di edifici strategici e monumentali INGV - Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione

Dettagli

ACQUA, ARIA E TERRENO

ACQUA, ARIA E TERRENO ACQUA, ARIA E TERRENO PREMESSA Gli impianti d irrigazione a goccia svolgono un ruolo fondamentale negli apporti irrigui alle colture. Se utilizzato correttamente permette un sano sviluppo della pianta

Dettagli

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA 5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Il Comprensorio PIAGGE SAN SALVATORE si estende a Sud del centro urbano della Città, lungo

Dettagli

Gli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna. Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna

Gli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna. Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna Gli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna Acquiferi nella pianura costiera emiliano romagnola Acquiferi alluvionali

Dettagli

SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUOLI E TERRENI: BANCA DATI INTEGRATA NEL S.I. REGIONALE E WEBGIS DI CONSULTAZIONE

SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUOLI E TERRENI: BANCA DATI INTEGRATA NEL S.I. REGIONALE E WEBGIS DI CONSULTAZIONE SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUOLI E TERRENI: BANCA DATI INTEGRATA NEL S.I. REGIONALE E WEBGIS DI CONSULTAZIONE Cecilia SAVIO (*), Mario PEROSINO (*), Mariagrazia GABBIA (**), Sergio GALLO (**) (*)

Dettagli

IPLA spa - Settore Suolo 2 Sistema Informativo Pedologico

IPLA spa - Settore Suolo 2 Sistema Informativo Pedologico ARGENTERA franco-fine, fase tipica ARG1 Distribuzione geografica e pedoambiente I suoli Argentera si rinvengono su un vasto areale che spazia,da San Ponzo Canavese a San Benigno(tra Malone e Orco);tra

Dettagli

CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria

CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe prima della scuola primaria...2 CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe seconda della scuola primaria...3

Dettagli

L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO

L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO Fabrizio Battista, Federica Gaiotti, Davide Mosetti, Gilberto Bragato, Diego Tomasi CRA-VIT CENTRO DI RICERCA

Dettagli

Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto

Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto Gli elementi dello spazio geografico: Ambiente naturale Ambiente antropizzato

Dettagli

L evoluzione del reticolo idrografico

L evoluzione del reticolo idrografico L evoluzione del reticolo idrografico romano e l urbanizzazione Uno studio dell uso del suolo in relazione al reticolo secondario del settore sud-est della Capitale, dall Unità d Italia ad oggi I depositi

Dettagli

Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali

Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali Il macro ambito coincide a Nord, per tutta la sua lunghezza, con l alto corso del Fiume Chienti dalla sorgente fino alla località Caccamo, in Comune di

Dettagli

CAMPIONAMENTO DEL SUOLO

CAMPIONAMENTO DEL SUOLO CAMPINAMENT DEL SUL Metodo Nei tre anni di durata del progetto è stato effettuato un solo campionamento del suolo da tutte le 6 AdS di Livello IIA-B, esattamente tra la fine di Maggio e Giugno 1996. Il

Dettagli

BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015

BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 BASILICATA SVOLTA DA : ALICE, SIMONE E FRANCESCO CLASSE 5 B SCUOLA PRIMARIA S. GIUSEPPE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 SUPERFICIE POPOLAZIONE DENSITA CAPOLUOGO PROVINCIA 9 992 kmq 59 055 59 abitanti per kmq

Dettagli

mitigazione effetti climatici e assorbimento del carbonio

mitigazione effetti climatici e assorbimento del carbonio Analisi, misure ed elaborazioni riguardanti il contenuto di carbonio nei suoli del Piemonte sono eseguiti dall IPLA da circa 10 anni. Il lavoro è realizzato attraverso l elaborazione dei dati provenienti

Dettagli

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO Venezi a Mestre, 01 febbraio 2014 Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA Valentina Bassan

Dettagli

Lamezia Terme La Fascia Costiera

Lamezia Terme La Fascia Costiera Lamezia Terme La Fascia Costiera STATO DI FATTO Il litorale del Comune di Lamezia include il territorio costiero che si estende, in forma pressoché rettilinea e piana, con andamento Nord Sud per circa

Dettagli

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO REGIONE SICILIANA ASSESSORATO INDUSTRIA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO Dr. Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Ambrogio

Dettagli

CLASSE PRIMA - SCUOLA PRIMARIA

CLASSE PRIMA - SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA - SCUOLA PRIMARIA L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Muoversi consapevolmente nello spazio circostante,

Dettagli

Carta M_02 Carta Geomorfologica

Carta M_02 Carta Geomorfologica Carta M_02 Carta Geomorfologica La Carta Geomorfologica è senz altro quella che ha comportato il maggiore sforzo di documentazione e di armonizzazione. Lo scopo della carta è quello di illustrare la dinamica

Dettagli

Difesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici

Difesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici Quadro normativo: Legge 183/89, «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo» Si intende: a) per suolo: il territorio, il suolo, il sottosuolo, gli abitati e le opere infrastrutturali;

Dettagli

Direzione Agricoltura LINEE GUIDA PER IL MONITORAGGIO DEL SUOLO SU SUPERFICI AGRICOLE DESTINATE AD IMPIANTI FOTOVOLTAICI A TERRA.

Direzione Agricoltura LINEE GUIDA PER IL MONITORAGGIO DEL SUOLO SU SUPERFICI AGRICOLE DESTINATE AD IMPIANTI FOTOVOLTAICI A TERRA. Direzione Agricoltura LINEE GUIDA PER IL MONITORAGGIO DEL SUOLO SU SUPERFICI AGRICOLE DESTINATE AD IMPIANTI FOTOVOLTAICI A TERRA. Introduzione La realizzazione di campi fotovoltaici sul suolo agrario sta

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona Area Tecnica Settore Edilizia Pubblica/ Ecologia LINEE GUIDA RELATIVE AGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO RICETTORE DIVERSO DALLA FOGNATURA (SUOLO,

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Scuola Primaria Statale Falcone e Borsellino

Scuola Primaria Statale Falcone e Borsellino ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI LOVERE VIA DIONIGI CASTELLI, 2 - LOVERE Scuola Primaria Statale Falcone e Borsellino PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE Le programmazioni didattiche sono state stese in base

Dettagli

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi Il clima della Valle d Aosta Precipitazioni durante l alluvione del 2000 Temperature estreme registrate in Valle d Aosta Il ruolo delle montagne

Dettagli

Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione

Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione Paolo Giandon ARPAV - Servizio Suoli Riferimenti normativi Relazione fra pratiche agricole, in particolare fertilizzazione,

Dettagli

GEOGRAFIA : quadro sinottico delle COMPETENZE PER CIASCUN GRADO SCOLASTICO. Scuola primaria

GEOGRAFIA : quadro sinottico delle COMPETENZE PER CIASCUN GRADO SCOLASTICO. Scuola primaria GEOGRAFIA : quadro sinottico delle COMPETENZE PER CIASCUN GRADO SCOLASTICO Scuola dell infanzia Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio. Segue un percorso correttamente sulla base di indicazioni

Dettagli

Fotogrammi scattati in sequenza da una macchina fotografica speciale

Fotogrammi scattati in sequenza da una macchina fotografica speciale FOTOAEREE Fotogrammi scattati in sequenza da una macchina fotografica speciale chiamata camera aerofotogrammetrica, fino a coprire con un mosaico di strisce di fotogrammi (strisciata), l area oggetto di

Dettagli

Mauro De Osti Sezione Parchi, Biodiversità, Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori Regione del Veneto

Mauro De Osti Sezione Parchi, Biodiversità, Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori Regione del Veneto Aree Natura 2000 nella Regione del Veneto Mauro De Osti Sezione Parchi, Biodiversità, Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori Regione del Veneto Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

REGIONE LIGURIA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO

REGIONE LIGURIA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali REGIONE LIGURIA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO 2007-2013 ALLEGATO D RIDEFINIZIONE ZONE SVANTAGGIATE La zonizzazione delle

Dettagli

Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001

Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001 Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001 A- Elaborazione della documentazione: Le fasi principali sono le seguenti: a - b - Elaborazione

Dettagli

PIANI DI STUDIO D'ISTITUTO ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA ANAUNIA SCUOLA MEDIA DI DENNO A.S. 2012-2013 GEOGRAFIA_CLASSE PRIMA

PIANI DI STUDIO D'ISTITUTO ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA ANAUNIA SCUOLA MEDIA DI DENNO A.S. 2012-2013 GEOGRAFIA_CLASSE PRIMA PIANI DI STUDIO D'ISTITUTO ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA ANAUNIA SCUOLA MEDIA DI DENNO A.S. 2012-2013 GEOGRAFIA_CLASSE PRIMA Competenza 1 Leggere l organizzazione di un territorio, utilizzando il linguaggio,

Dettagli

GEOGRAFIA CLASSE PRIMA

GEOGRAFIA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L alunno/a si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. ORIENTAMENTO Collocare se stesso e gli oggetti in uno spazio

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento

Dettagli

A scuola con il cigno. proposte per la scuola A.S. 2013 2014

A scuola con il cigno. proposte per la scuola A.S. 2013 2014 A scuola con il cigno proposte per la scuola A.S. 2013 2014 1 Centro di educazione ambientale Varese Ligure e Val di Vara Il Centro svolge attività educative in materia di educazione ambientale e sviluppo

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni

COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni Norma di riferimento: D.g.r. 30 novembre 2011 - n. IX/2616 Aggiornamento dei Criteri

Dettagli

L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE

L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE Dr.Agr. Paolo Bortolami ARPAV Settore per la Prevenzione e la Comunicazione Ambientale Servizio valutazioni ambientali e degli

Dettagli

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità...

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità... PIANO DI MANUTENZIONE PAG 1 SOMMARIO INTRODUZIONE... 2 1 MANUALE D USO... 3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 2.1 Risorse

Dettagli

GEOGRAFIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

GEOGRAFIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA PRIMARIA GEOGRAFIA L ALUNNO SI ORIENTA NELLO SPAZIO CIRCOSTANTE E SULLE CARTE GEOGRAFICHE, UTILIZZANDO RIFERIMENTI TOPOLOGICI E PUNTI CARDINALI. UTILIZZA IL LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ PER

Dettagli

L IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEI SUOLI PER LE POLITICHE DI PROTEZIONE AMBIENTALE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

L IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEI SUOLI PER LE POLITICHE DI PROTEZIONE AMBIENTALE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE L IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEI SUOLI PER LE POLITICHE DI PROTEZIONE AMBIENTALE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SUOLI E GEOMORFOLOGIA DEL TERRITORIO PADOVANO Convegno 23.10.2013 Aula Magna Galileo Galilei

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 15648 del 30/10/2014 Proposta: DPG/2014/16302 del 30/10/2014 Struttura proponente: Oggetto:

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

FINALITA. 1 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola nazionale dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, passim.

FINALITA. 1 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola nazionale dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, passim. FINALITA La geografia è la scienza che studia l'umanizzazione del nostro pianeta e, quindi, i processi attivati dalle collettività nelle loro relazioni con la natura. Tali processi nel corso del tempo

Dettagli

DEGUSTAZIONE DI TERRE

DEGUSTAZIONE DI TERRE Proposte di degustazione Seminario con degustazione Dalle Terre ai vini emiliani promosso da CRPV, Regione Emilia-Romagna ed Enoteca Regionale Emilia-Romagna. In collaborazione con I.TER, Università Cattolica

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

5. SCENARI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI

5. SCENARI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI 1 5. SCENARI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI 5.1 Premessa In questo capitolo si studierà la possibilità di inserire gli impianti radio FM da delocalizzare in alcuni siti sul territorio

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

GEOGRAFIA. Disciplina di insegnamento: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

GEOGRAFIA. Disciplina di insegnamento: TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Disciplina di insegnamento: GEOGRAFIA COMPETENZE (dal profilo dello studente) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

Dettagli

Notizie Sull'Azienda

Notizie Sull'Azienda Notizie Sull'Azienda Forma di conduzione Distribuzione percentuale della Forma di Conduzione (regione Abruzzo) % delle aziende con Conduzione diretta del coltivatore con solo manodopera familiare % delle

Dettagli

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI BISUSCHIO CURRICULUM VERTICALE DI GEOGRAFIA

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI BISUSCHIO CURRICULUM VERTICALE DI GEOGRAFIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI BISUSCHIO Anno scolastico 2010/2011 CURRICULUM VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Collocare nello spazio

Dettagli

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO DIPARTIMENTO AGRICOLTURA, PROTEZIONE CIVILE E TURISMO Settore Servizi alle Imprese Agricole GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO Laboratorio Regionale Analisi Terreni e Produzioni

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA GEOGRAFIA Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

Installazione di pannelli fotovoltaici su fabbricato di civile abitazione. in Laterina - Comune di Laterina

Installazione di pannelli fotovoltaici su fabbricato di civile abitazione. in Laterina - Comune di Laterina Dott. Ing. Marco Sacchetti Installazione di pannelli fotovoltaici su fabbricato di civile abitazione in Laterina - Comune di Laterina RELAZIONE PAESAGGISTICA Ai sensi del D.P.R. 09.Luglio.2010 n. 139 Proprietà:

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

Laboratorio UniMondo - Simone Zocca

Laboratorio UniMondo - Simone Zocca Laboratorio UniMondo - Simone Zocca Classe 1 A Liceo Nazione: Romania La Romania è un paese dell est europeo, confinante con Bulgaria, Ucraina, Ungheria e Moldavia, ma anche con il Mar Nero. La sua capitale

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Curricolo di Geografia Scuola Primaria

Curricolo di Geografia Scuola Primaria Curricolo di Geografia Istituto Comprensivo Gandhi Prato Istituto Comprensivo Gandhi a.s. 2014/2015 Curricolo di Geografia Scuola Primaria TRAGUARDI DI COMPETENZA CLASSE QUINTA L alunno si orienta nello

Dettagli

Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto

Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto L'acqua inquinata Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto il suolo (falde acquifere). Va tenuto

Dettagli

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto

Dettagli

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Il territorio comunale di Capestrano è compreso, dal punto di vista cartografico, nel Foglio della Carta Geologica di Italia n. 146 Sulmona scala 1 : 100.000 e nel Foglio della

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA. Esplorare, conoscere gli spazi scolastici e orientarsi al loro interno. Effettuare brevi percorsi.

SCUOLA DELL INFANZIA. Esplorare, conoscere gli spazi scolastici e orientarsi al loro interno. Effettuare brevi percorsi. Campo d esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA COMPETENZE FINE SCUOLA DELL INFANZIA Riconoscere i segni predominanti della propria cultura di appartenenza e del territorio; conoscere

Dettagli

Le attività umane. Mondadori Education

Le attività umane. Mondadori Education Le attività umane L economia di uno Stato comprende le risorse naturali e le attività lavorative praticate dai suoi cittadini. L economia è divisa in tre settori: primario, secondario, terziario. Il settore

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA **** 1. PREMESSA Gli interventi previsti dal presente progetto sono inseriti nei finanziamenti di cui al Decreto del Presidente della Giunta Regionale n 2012 del 27/11/2012,

Dettagli

Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi. Abbattimento Arsenico

Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi. Abbattimento Arsenico Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi Abbattimento Arsenico Trattamento Acque - Tecnologie e Servizi Fildrop è una società con esperienza ultraventennale produttrice di apparecchiature per il trattamento

Dettagli

Scuola primaria. Obiettivi di apprendimento. Orientamento

Scuola primaria. Obiettivi di apprendimento. Orientamento Geografia Scuola primaria classe 1^ Competenze chiave Traguardi per lo sviluppo della competenza Obiettivi di apprendimento Conoscenze Abilità Comunicazione nella madrelingua Competenze di base in campo

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Il mercato fondiario in Italia

Il mercato fondiario in Italia FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA PROPRIETA FONDIARIA ASSEMBLEA GENERALE - CICA - Confederazione Internazionale di Credito Agricolo RELAZIONE Il mercato fondiario in Italia Québec, 29-30 settembre 2006 PRESENTAZIONE

Dettagli

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

MESSINA 2020- VERSO IL PIANO STRATEGICO

MESSINA 2020- VERSO IL PIANO STRATEGICO MESSINA 2020- VERSO IL PIANO STRATEGICO COMMISSIONE 3 : SERVIZI PER LO SVILUPPO LOCALE DEI TERRITORI Sintesi risultati incontro del 9 Febbraio 2009 ASSISTENZA TECNICA A CURA DI: RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO

Dettagli

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10 STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Orientarsi nello spazio. Utilizzare gli strumenti e il linguaggio propri della disciplina. Riconoscere gli elementi che caratterizzano il territorio

Orientarsi nello spazio. Utilizzare gli strumenti e il linguaggio propri della disciplina. Riconoscere gli elementi che caratterizzano il territorio COMPETENZA CHIAVE GEOGRAFIA Fonte di legittimazione Raccomandazione europea 18/12/2006 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno si orienta nello spazio circostante, utilizzando

Dettagli

Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO

Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO LA POSIZIONE E IL MARE La POSIZIONE al centro del Mediterraneo e la forma peninsulare rendono

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI

PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI Nel citato Manuale CAI n. 10 CATASTO SENTIERI (pag. 21 e seguenti) sono riportate le istruzioni per la realizzazione di un piano regolatore dei sentieri in funzione della

Dettagli

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Fase 2.1.1 Trasferimento delle esperienze maturate dalla Regione Marche in materia

Dettagli

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.

Dettagli

Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6

Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Il Piano di Tavagnacco ridetermina le aree del Comune relazionando la situazione locale alle dinamiche ambientali

Dettagli

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare

Dettagli

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a L ACQUA L elemento acqua è costituente degli esseri viventi, sia animali che vegetali, superando in alcuni casi anche il 90% della composizione. L acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto

Dettagli

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MATERIA GEOGRAFIA CLASSE PRIMA INDIRIZZO AFM / TUR. DESCRIZIONE Unità di Apprendimento UdA n. 1 Titolo: FORMA E SUPERFICIE DELLA TERRA Interpretare il linguaggio cartografico. - I sistemi di riferimento

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli