Al Collegio dei Docenti Ai componenti della Commissione POF All'Albo. Prot.n 3201/A30. Oggetto: Atto di Indirizzo POF Triennale 2016/19

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO M. PRATESI SCUOLA INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA 1 Viale MARCONI, 4 - ' C.F S A N T A F I O R A (GR) E- MAIL : gric822006@istruzione.it gric822006@pec.istruzione.it Al Collegio dei Docenti Ai componenti della Commissione POF All'Albo Prot.n 3201/A30 Oggetto: Atto di Indirizzo POF Triennale 2016/19 IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTI - il D.P.R. n.297/94 ; - il D.P.R. n. 275/99; - il D.P.R. 20 marzo 2009, N.89, recante Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della Scuola dell Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, N. 112, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 agosto 2009, N. 133 ; - gli artt del CCNL Comparto Scuola ; - l art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1.2.3; - la Legge n. 107/2015 co.14; TENUTO CONTO - delle disposizioni in merito all attuazione degli Indirizzi Nazionali per il Curricolo (art.1, c.4 DPR n.89, secondo i criteri indicati dal DM 254 del ); - delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012; - della delibera del Collegio dei Docenti di predisposizione del Piano Annuale d Inclusione e del Piano di Gestione Diversità; - delle risultanze del processo di Autovalutazione dell Istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) PREMESSO - che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge n.107/2015; - che l obiettivo del documento e fornire una chiara indicazione sulle modalità di elaborazione, i contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l identità dell istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell Offerta Formativa, e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente; - che le competenze del Collegio dei Docenti, risultanti dal combinato disposto dell art. 7 del T.U. 297/74, di successivi provvedimenti normativi e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a: a) elaborazione del Piano dell Offerta Formativa ai sensi dell art. 3 del D.P.R , n. 275 e della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il POF Triennale elaborato dal Collegio sulla base delle Linee di Indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico; b) adeguamento dei programmi d insegnamento alle particolari esigenze del territorio e adozione di iniziative 1

2 secondo quanto indicato da Linee Guida sull integrazione degli alunni con disabilità 2009, Legge n.170/2010, Direttiva MIUR del sui B.E.S., Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri 2014) EMANA il seguente Atto di Indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti. Il Piano Triennale dell Offerta Formativa è da intendersi quale documento con cui l Istituzione dichiara all esterno la propria identità, definendo la strutturazione del curricolo, le attività, l'impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell esercizio di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la caratterizzano e la distinguono. Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l istituto, l identificazione e l attaccamento all Istituzione, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l assunzione di un modello operativo orientato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l attività della scuola, non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione di una professionalità che vada oltre l esecuzione di compiti ordinari. L'approccio metodologico-organizzativo è di tipo sistemico, fondandosi su studi, teorie ed esperienze che evidenziano una significativa soddisfazione laddove si pone l'apprendimento al centro della cultura organizzativa e considerando l'organizzazione come comunità di pratiche che condivide le conoscenze e le competenze disponibili al suo interno, le sviluppa e le implementa rendendole patrimonio comune, utilizza l'errore come fattore di problematicità per la ricerca di altre soluzioni/percorsi. Questa visione organizzativa prevede una leadership diffusa, per valorizzare ed accrescere la professionalità dei singoli e dei gruppi, che faccia leva su competenze, capacità, interessi, motivazioni attraverso la delega di compiti ed il riconoscimento di spazi di autonomia decisionale e di responsabilità. Presupposto è una visione del docente ispirata all'art. 33 della Costituzione e della Scuola come luogo, ambiente, comunità che educa e forma gli alunni. Tutte le Figure di Sistema, Collaboratori individuati dal Dirigente Scolastico, Funzioni Strumentali deliberate dal Collegio Docenti, Responsabili di Plesso, Presidenti e Segretari dei Consigli di Intersezione e Interclasse, Coordinatori di Classe, Responsabili di Laboratorio, e tutte le altre figure chiave della Scuola, costituiranno i nodi di raccordo tra l'ambito gestionale e l'ambito didattico. Nell esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio Docenti e chiamato ad elaborare il Piano per il triennio Ai fini dell elaborazione del documento, il Collegio dei Docenti dovrà agire tenendo conto principalmente delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell utenza, pubblicato sulla Piattaforma Scuola in Chiaro L Offerta Formativa dovrà inoltre tener conto della normativa e delle presenti indicazioni, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l immagine della scuola, inserendo azioni progettuali di durata triennale trasversali ed unificanti, sia curricolari che extracurricolari,che contribuiscano a caratterizzare significativamente l Istituto Priorità educative - Curare la preparazione di base in tutte le discipline, in quanto compito specifico della scuola. -Sviluppare le competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri, - Educare ai valori e contribuire all orientamento personale dei ragazzi. - Favorire il rispetto delle regole e la costituzione di un clima educativo e relazionale in ogni gruppo classe. - Creare un clima di dialogo educativo tra scuola e famiglia 2

3 - Attuare principi di pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di genere e le discriminazioni attraverso la realizzazione di attività di sensibilizzazione. Organizzazione dei servizi - Incrementare la capacità istituzionale e l efficienza della Pubblica Amministrazione in una prospettiva di miglioramento della governance complessiva nel settore dell istruzione. - Favorire lo scambio e il lavoro comune fra docenti per la progettazione e la realizzazione delle attività. - Utilizzare le risorse con la massima tempestività. - Valorizzare il supporto del personale ATA per il miglioramento continuo dell offerta formativa attraverso la realizzazione di attività e di concreti interventi specifici. - Flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico. - Attivazione di percorsi didattici differenziati con attenzione particolare ai casi di handicap e svantaggio. - Processo di informatizzazione della scuola; gestione e aggiornamento del sito WEB. - Protocolli di intesa ed accordi di rete con Enti e Istituzioni presenti sul territorio per la realizzazione di progetti coerenti con il presente atto di indirizzo. - Sistema di autovalutazione e di miglioramento. - Socializzazione degli apporti organizzativi dell'ufficio di segreteria a tutte le componenti della Scuola. Il curricolo Ambiti di pianificazione E necessario rafforzare i processi di costruzione del Curricolo verticale caratterizzante l identità dell istituto, strutturando i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano alle Indicazioni Nazionali ed ai Profili di competenza, tenendo presente che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), non punto di arrivo per gli studenti migliori, bensì livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno studente nell esercizio del diritto-dovere all istruzione. Da ciò deriva la necessita di: - migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio superare la dimensione trasmissiva dell insegnamento e modificare l impianto metodologico privilegiando la metodologia cooperativa in modo da contribuire fattivamente, mediante l azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-matematiche,competenze digitali) ed a dimensioni trasversali di sviluppo quali abilità metacognitive, motivazione, partecipazione attiva e responsabile (imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche). In particolare: 1) costruzione di un curricolo verticale di matematica ed italiano, discipline per le quali gli apprendimenti hanno evidenziato un'alta criticità nel RAV 2) costruzione di un curricolo verticale per l'acquisizione di competenze chiave e di cittadinanza 3) costruzione di un curricolo verticale di Musica al fine di consolidare l'esperienza pluriennale avviata con il Progetto SaràBanda 4) Favorire la condivisione di tutto il processo formativo tra i docenti dei tre ordini di scuola. 5) Predisporre progetti specifici per gli alunni delle annualità ponte Strumenti e Risorse: curricolo d'istituto; formazione del personale sulla progettazione per competenze e certificazione Fondi: FIS, USR L'inclusione La tradizionale tendenza della scuola a riconoscere le situazioni problematiche solo in funzione del loro inquadramento in una categoria biomedica (disabile, adhd, dsa, bes), conduce a valutare in un'ottica riduzionistica i bisogni degli alunni, rendendo difficile rispondere alle situazioni multi problematiche e ostacolando la percezione di bisogni atipici e la strutturazione un percorso formativo adeguato Attribuire solo all'organismo la causa delle difficoltà può limitare il processo di co-costruzione dell'apprendimento, in cui l'alunno ha un ruolo centrale nello sviluppo delle proprie competenze. La disabilità deve quindi essere affrontata eliminando gli ostacoli alla partecipazione per tutti gli alunni, potenzialmente tutti a rischio di esclusione per differenze culturali, 3

4 etniche, socio-economiche, di genere. La classe non è più costituita da alunni normali e qualche alunno speciale, al contrario gli alunni particolari ne costituiscono la maggioranza:stranieri di prima o seconda generazione, dislessici, con problemi di attenzione, socialmente isolati, sofferenti per un disagio emotivo. Ogni alunno è un caso che richiede di essere compreso ed aiutato nella costruzione di un profilo personale per il quale tutti i docenti, mai solo l'insegnante di sostegno, sono chiamati a porre in atto le strategie necessarie a garantirne l'inclusione. Pertanto tutti i docenti hanno il dovere di: operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze; Favorire l inserimento nelle classi degli alunni con DSA e disabilità, finalizzando l intervento educativo didattico alla piena integrazione di ognuno. Garantire la flessibilità del curricolo attraverso l ampliamento dell offerta formativa e la personalizzazione dei percorsi formativi. Garantire la flessibilità didattica attraverso un organizzazione oraria rispondente alle esigenze degli alunni e delle famiglie, l utilizzazione di percorsi individualizzati e personalizzati, la progettazione di percorsi formativi rimodulabili in itinere, l utilizzazione di metodologie diversificate rispondenti ai differenti ritmi e stili di apprendimento degli alunni. Garantire la flessibilità organizzativa attraverso l individuazione di ruoli, competenze e funzioni dei diversi soggetti che operano nella scuola: staff di direzione, docenti funzioni strumentali, docenti referenti, commissioni e gruppi di lavoro. Pianificare azioni specifiche per alunni adottati; Attivare tutte le possibili opportunità formative, al fine di raggiungere l obiettivo di consentire a ciascun alunno di sviluppare pienamente le proprie potenzialità. Impegnare nella fase di integrazione, alunni e genitori in un percorso di valorizzazione delle diversità, costruendo così un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Creare un clima di accoglienza tale da favorire l inserimento degli alunni stranieri. Coinvolgere le famiglie degli alunni stranieri al fine di sostenere attivamente la loro interazione e integrazione. Valorizzare la diversità culturale in una opportunità di crescita per tutti. Promuovere negli alunni la capacità di porsi in modo consapevole e positivo di fronte a nuove esperienze, anche in previsione di una società multietnica e multiculturale. monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio dispersione); implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione, miglioramento dell offerta formativa e del curricolo; Strumenti e Risorse : PAI Piano Annuale Inclusività PGD Piano Gestione Diversità Modulistica PEI e PDP - PEZ Piano Educativo Zonale- CTS Centro Territoriale di Supporto Index per l'inclusività Portale Italiano per l'inclusione Scolastica- AUSL COESO Funzioni Strumentali dedicate Fondi: FIS, contributi regionali, Legge 440/97 ( Fondo per l'arricchimento dell'offerta Formativa) Ambienti per l'apprendimento L ambiente di apprendimento rappresenta un sistema dinamico, aperto, in cui le persone che apprendono hanno la possibilità di vivere una vera e propria esperienza di apprendimento ; ricco di risorse per poter essere funzionale alle differenti situazioni reali in cui si svilupperà il processo formativo, determinato dai sistemi personali di conoscenza che caratterizzano ciascun allievo. Organizzare contesti di insegnamento e di apprendimento improntati alla logica degli ambienti di apprendimento significa ritenere che la conoscenza si costruisce e non si trasmette. Devono essere create le condizioni per attivare e supportare un ciclo di attività 4

5 cognitive che iniziano con la raccolta, registrazione e analisi di dati, proseguono con la formulazione e la verifica di ipotesi nonché la riflessione sui propri livelli di comprensione e di apprendimento, per concludersi con la costruzione di senso personale delle informazioni, che è la dimostrazione di un apprendimento autentico (Crotty 1994). Gli alunni sono una risorsa fondamentale per sviluppare autonomia e personalizzazione quando sono messi in condizione di fare comunità in un'ottica di cooperazione, aiutando chi incontra difficoltà perché imparare a pensare e decidere insieme, accogliere il punto di vista dell'altro è una dimensione irrinunciabile della scuola. Pertanto, nel rispetto della libertà di insegnamento si indicano alcuni principi metodologici che contraddistinguono un efficace azione formativa ( da Indicazioni Nazionali per il Curricolo ) Valorizzare l esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Favorire l esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. Incoraggiare l apprendimento collaborativo. Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di imparare ad apprendere. Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Strumenti e Risorse: biblioteca anche in prospettiva multimediale, laboratori scientifici, tecnologie, laboratorio musicale, laboratorio teatrale, laboratori linguistici Organico potenziato, Funzioni Strumentali Fondi: Legge 440 /97 - Fondo per l'arricchimento dell'offerta Formativa - PNSD FSE/FESR, Ente Locale Scuola Digitale L'Istituto Comprensivo di Santa Fiora è stato individuato dalla Regione Toscana quale Centro Scolastico Digitale, strumento previsto dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale, in linea con gli obiettivi dell Agenda Digitale Europea e in accordo tra lo Stato e le Regioni per la diffusione di progetti e azioni di innovazione didattica anche nelle scuole delle zone montane che vivono situazioni di disagio a causa dell isolamento. Tali Centri vengono pensati come poli collegati funzionalmente alle istituzioni scolastiche di riferimento, nei quali è possibile il collegamento in rete delle diverse scuole o classi coinvolte e la gestione di attività didattiche aggiuntive anche in modalità e-learning con il supporto di docenti e/o tutor. Il progetto è elemento di garanzia per il raggiungimento degli obiettivi di creazione di una rete attiva e di sviluppo di un'attività formativa di eccellenza, che possa non solo fornire risposte adeguate ad alunni e studenti del territorio, ma essere anche "buona pratica" alla quale possano guardare con interesse ed eventualmente relazionarsi i territori vicini. L'IC è poi entrato a far parte della Rete Nazionale Piccole Scuole Crescono (INDIRE) come capofila dei Centri Scolastici Digitali Toscani. Il progetto Piccole Scuole Crescono ha come obiettivo quello di creare una rete per aiutare le classi delle piccole scuole di montagna e delle isole a lavorare in un ambiente sociale aperto verso l esterno, sia a livello regionale che nazionale. La costituzione di una rete nazionale permetterà di avviare relazioni e attività didattiche a distanza anche in presenza di pluriclassi, mettendo in contatto luoghi e realtà sociali altrimenti distanti tra loro. Le scuole che si trovano dislocate nei comuni montani e nelle piccole isole devono fronteggiare molteplici problemi di ordine organizzativo e didattico: difficoltà logistiche e per i trasporti; dimensionamento delle scuole e aumento del numero di allievi nelle pluriclassi; riduzione di organico ed elevato turn-over del personale docente, con conseguente interruzione della continuità didattica; assenza di adeguate attrezzature informatiche/ telematiche. Questi problemi costituiscono un ostacolo oggettivo al conseguimento di economie di scala per il mantenimento delle sedi scolastiche e dell offerta formativa oggi disponibile nelle zone isolate sia montane che marittime. Le scelte tecnologiche seguiranno un preciso modello didattico: costruire una scuola a distanza per aprire le classi, abbatterne i muri, per trasformare l isolamento da limite ad opportunità di apprendimento, sia per gli studenti sia per i docenti. Disporre di un ampia dotazione tecnologica non è però condizione sufficiente per fare scuola a distanza: molto importanti sono i momenti di formazione metodologica dedicati ai docenti, per far in modo che ogni singolo strumento possa assumere un preciso ruolo nel contesto didattico in cui viene utilizzato. Due i modelli didattici attivabili dalle Piccole Scuole isolate: la didattica condivisa, che prevede l uso quotidiano della videoconferenza tra due o più classi appartenenti a istituzioni scolastiche diverse e l ambiente di apprendimento allargato per cui una o più classi lavorano a un progetto disciplinare comune e organizzano incontri periodici tra docenti, studenti e/o esperti che possono fare uso di videoconferenze o di altri setting tecnologici. La didattica adistanza non è destinata a sostituire la prassi consueta, diventa piuttosto una metodologia complementare 5

6 all insegnamento tradizionale, offrendo il vantaggio di ottimizzare risorse e servizi professionali per le scuole e consentendo maggiori opportunità di interazione tra docenti, studenti e loro familiari. In questo ambito si ritengono prioritari per la scuola i seguenti obiettivi di cui al co.7 Legge 107/15: h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione l) prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; Potranno essere messe in atto azioni micro-sistemiche, rivolte cioè agli studenti al fine dell'acquisizione di competenze pratiche attraverso: lo sviluppo del pensiero computazionale ( problem solving, setting, coding), l'utilizzo critico e consapevole dei social -network (cittadinanza attiva e legalità) e azioni macro sistemiche, definite dal PNSD destinate agli alunni e ai docenti, al personale ATA, agli ambienti che alle dotazioni tecnologiche. In particolare: a) realizzazione di attivita' volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con universita', associazioni, organismi del terzo settore e imprese, nel rispetto dell'obiettivo di cui al comma 7,lettera h); b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche; c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonche' lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca; d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento, l'apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti; e) formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione; f) potenziamento delle infrastrutture di rete, con particolare riferimento alla connettivita' nelle scuole; Queste azioni saranno supportate da azioni di sistema quali l'utilizzo piattaforme ((Portale Unico- Scuola in Chiaro) Strumenti e Risorse:Istituto degli Innocenti di Firenze, CORECOM, Università di Firenze, INDIRE, Safer Internet Center II Italia, Animatore Digitale Fondi: PON FESR/FSE, Piano nazionale Scuola Digitale, FIS Valutazione Autovalutazione - Piano Di Miglioramento Partendo dalle risultanze del Rapporto di Autovalutazione (RAV) conclusosi nel precedente anno scolastico, si procederà alla stesura del Piano di Miglioramento così come definito di seguito: Aree e obiettivi di processo: 1) area di processo curricolo, progettazione e valutazione: obiettivi di processo: a) realizzare un curricolo integrato tra competenze chiave e di cittadinanza che approfondisca sia le competenze disciplinari che trasversali/metacognitive; b) produrre rubriche valutative delle competenze sia disciplinari che trasversall/metacognitive; c) monitorare l'uso delle rubriche, al fine di costruire un modello integrato di certificazione; 2) area di processo ambiente di apprendimento: obiettivi di processo: a) favorire l'uso di metodologiè innovative: attività laboratoriale, apprendimento cooperativo, peer to peer anche attraverso l'uso dell' ICT; b) monitorare e verificare la sistematicità e l'efficacia delle metodologie utilizzate; 3) area di processo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: obiettivi di processo: a) attuare iniziative di formazione *sulle metodologie didattiche innovative, anche con il supporto delle ICT. Risultati attesi 6

7 1) area di processo curricolo, progettazione e valutazione: a)elaborazione di un curricolo funzionale alla progettazione di percorsi specifici, finalizzati al raggiungimento delle competenze individuate come aree di criticità; b)costruzione di un modello integrato di certificazione delle competenze disciplinari e metacognitive supportato da rubriche valutative; 2) area di processo ambiente di apprendimento: a) utilizzo della didattica laboratoriale e dell'apprendimento cooperativo come prassi consuete nella progettazione di percorsi, che spostino l'attenzione dai contenuti ai processi cognitivi, mediante la creazione di condizioni specifiche e la valorizzazione del ruolo attivo degli alunni, impegnati in processi di problem solving, al fine di diventare sempre più competenti; 3) area di processo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: a) acquisizione nei docenti di sicure competenze riguardo alla didattica laboratoriale e all'apprendimento cooperativo. Strumenti e risorse: Unità Autovalutazione d'istituto, INDIRE, formazione specifica Fondi: L.440 Arricchimento offerta formativa, FIS Formazione Leva ineludibile per rinnovare la pratica dell'insegnamento e renderlo più efficace è la formazione del personale docente che si può suddividere in tre livelli: 1) la formazione come processo individuato nel RAV volta alla realizzazione del PDM avente una finalità strettamente operativa, curvata sui problemi della classe e dell'apprendimento privilegiando la metodologia cooperativa, di scambio fra pari, di ricerca didattica, la documentazione e diffusione di buone pratiche; in particolare: - innovazione tecnologica e metodologica - curriculi verticali di matematica italiano- cittadinanza - competenze nella didattica inclusiva 2) formazione legata ad azioni di sistema quale il PNSD e il Piano Nazionale di Formazione (in via di elaborazione), la formazione dei neo-assunti; 3) formazione come libera iniziativa personale Risorse: piattaforme dedicate Fondi: PNSD, PON FSE/FESR, Piano Nazionale di Formazione (L.107/15), Carta Elettronica docenti Integrazione con il territorio La scuola all interno delle finalità istituzionali e delle scelte operate in virtù della propria autonomia didatticoorganizzativa, si apre al contributo e alla interazione con altre agenzie presenti nel territorio, costruisce sinergie, collaborazioni, integra risorse, produce accordi e progetti di rete. A questo fine la scuola si adopererà per: Conoscere e utilizzare didatticamente le risorse e le opportunità culturali presenti nel territorio. Ricercare il raccordo attivo con i soggetti istituzionali e non Valorizzare la conoscenza del territorio, della sua identità storica, sociale, culturale, Promuovere la costruzione, da parte degli alunni, di una solida identità personale e culturale, insieme al senso di appartenenza alla propria Comunità locale, pur nel contesto di una cittadinanza europea. Strumenti e Risorse: Amministrazioni Comunali, Fondazione Santa Fiora Cultura, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti di Firenze, Università degli Studi di Firenze e Siena, Rete Regionale Musica Toscana RE.MU.TO), Forze dell'ordine, Ausl, Coeso, C.O.N.I., Associazioni culturali, sportive, di volontariato, 7

8 Scuola -famiglia Il patto educativo di corresponsabilità tra scuola-alunno-famiglia non può esaurirsi in un atto formale, senza che vi sia una reale condivisione dei principi e degli obiettivi educativi cui ambedue le agenzie formative devono tendere. Le regole e i comportamenti che tutti i soggetti interessati si impegnano a rispettare per creare un ambiente partecipativo utile alla crescita e alla formazione dei ragazzi, devono nascere da un percorso di crescita comune, condiviso in cui la comunicazione aperta, trasparente e coerente ne costituisce il fulcro. A questo fine la scuola si adopererà per: Tenere conto delle esigenze e delle richieste delle famiglie Attivare procedure di comunicazione con le famiglie in maniera efficace, sintetica e tempestiva. Sostenere i genitori nel prendere coscienza della responsabilità educativa loro affidata e nel partecipare più fattivamente alla vita della Scuola. Strumenti e Risorse: Iniziative di informazione/formazione dei genitori su tematiche legate all'utilizzo del digitale e di ogni altra tematica che possa interessarli; Consigli di intersezione/classe; Consiglio d'istituto Fondi: bilancio della scuola Il Piano dell'offerta Formativa dovrà includere: il Piano di Miglioramento di cui al DPR n 80/2013 il fabbisogno dei posti di personale docente, amministrativo, tecnico ausiliario il fabbisogno di strutture e di attrezzature materiali necessarie alla realizzazione dell'offerta formativa il Piano per la Formazione del personale F.to Il dirigente Scolastico d.ssa Barbara Rosini (Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art.3, comma 2 del D.lgs n.39/1993) 8

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