Gli accordi di ristrutturazione del debito ex artt. 182-bis, 182-septies LF
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1 ex artt. 182-bis, 182-septies LF Aggiornato al Autore: Gianni 27 Dini
2 Art. 182-bis LF L'imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all'art. 161, l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti, stipulato con i creditori rappresentanti almeno il 60% del crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista sull'attuabilità dell'accordo stesso, con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei entro 120 giorni dall'omologazione o dalla scadenza (se non scaduti all'omologa). L'accordo è pubblicato nel RI e per i successivi 60 giorni le azioni esecutive dei creditori sono bloccate. 28
3 ex art. 182septies LF Art. 182-septies LF (introdotto dal DL83/2015) In particolare, il nuovo art. 182 septies L.F. prevede un particolare regime che consente di vincolare ai contenuti dell accordo di ristrutturazione non solo (ed ovviamente) i creditori finanziari che abbiano sottoscritto l accordo, ma anche quei creditori finanziari che, pur messi in condizione di partecipare alle trattative, abbiano ritenuto di non aderire all accordo di ristrutturazione. L art. 182 septies L.F. pone, quale primo requisito per la sua applicabilità, la condizione che almeno la metà dell indebitamento complessivo del debitore sia dovuto nei confronti di banche e intermediari finanziari. 29
4 ex art. 182septies LF In presenza di tale requisito, la norma consente: di classare i creditori finanziari, suddividendoli in una o più categorie secondo un criterio di omogeneità di posizione giuridica ed interesse economico; di richiedere quindi, in sede di ricorso per l omologazione dell accordo, che gli effetti dello stesso vengano estesi anche a quei creditori finanziari che, inseriti in una delle classi sopra citate, non abbiano però aderito all accordo, con il positivo effetto di superare l ostacolo, spesso ricorrente, rappresentato dalla condizione dell unanimità volontaria posta dagli istituti di credito nella negoziazione di una manovra finanziaria. La conseguenza particolarmente innovativa di tale previsione è pertanto quella di rendere opponibile e vincolante nei confronti di terzi creditori finanziari i contenuti di un accordo contrattuale di cui tal terzi non sono stati parte (o perché sono rimasti inerti oppure, come spesso accade, perché hanno abbandonato le trattative in corso d opera). 30
5 Regola dell automatic stay (art. 182-bis, sesto comma LF) Facoltà per l'imprenditore di richiedere, anche nel corso delle trattative e prima della formalizzazione dell'accordo, il blocco delle azioni cautelari ed esecutive, depositando un ricorso al Tribunale contenente: Una relazione sulla situazione finanziaria Uno stato delle attività e l'elenco dei creditori L'elenco dei titolari di diritti reali sui beni del debitore ed il valore dei beni Una proposta di accordo con i creditori Una autocertificazione del debitore che attesti che l'accordo è in corso di negoziazione con almeno il 60% dei creditori Una dichiarazione dell'esperto circa l'idoneità della proposta ad assicurare il pagamento dei creditori che non aderiscono e (per giurisprudenza) sulla attuabilità dell'accordo 31
6 Regola dell'«automatic stay» (art. 182-bis, sesto comma LF) L'istanza di sospensione è depositata presso il RI e dalla data di deposito tutte le azioni esecutive e cautelari risultano bloccate. Il Tribunale, verifica la completezza della documentazione (verifica anche sostanziale per giurisprudenza costante), fissa, entro 30 giorni, l'udienza dei creditori trasmettendo loro tutta la documentazione e, verificata la sussistenza dei presupposti, dispone con decreto la sospensione delle azioni esecutive e cautelari assegnando termine non superiore a 60 giorni per il deposito dell'accordo definitivo. IN ALTERNATIVA: DEPOSITO DEL CONCORDATO IN BIANCO - PROBLEMATICHE 32
7 RISPETTO AI PIANI DI RISANAMENTO: Intervento del Tribunale Quorum minimo del 60% Blocco azioni esecutive 33
8 ALCUNE PRECISAZIONI GIURISPRUDENZIALI: I creditori che non partecipano non possono essere dilazionati senza il loro consenso Necessità, per quanto non richiesta dalla norma, di predisporre un piano industriale Oggetto della attestazione: come piano di risanamento ex art. 67 LF Mero controllo di legittimità del Tribunale, in sede di omologa con esclusione di giudizi sulle conclusioni cui è giunto l'esperto 34
9 IL CICLO DI VITA DI UN ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE Gli elementi indicatori della crisi L'individuazione degli advisor della società La predisposizione del piano industriale La presentazione del progetto ai creditori (almeno il 60%) L'attestazione del piano industriale La firma dell'accordo ed il deposito in Tribunale L'omologa 35
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