Albania. Commercio e Industria. 5 settembre Sud Est Europa. Scheda Paese. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche

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1 Commercio e Industria Lenta trasformazione verso un economia industriale più dinamica L interscambio commerciale nel 2010 ha raggiunto i 6 miliardi di dollari (+8% a/a), grazie all andamento particolarmente favorevole dell export (+42% a/a), mentre le importazioni non hanno subito variazioni di rilievo rispetto all anno precedente. I dati relativi ai primi sette mesi del 2011 confermano questo trend crescente. Il dettaglio merceologico vede la prevalenza tra le importazioni di carburanti e di beni capitali, trainate dalla domanda interna per investimenti e per consumi. Le esportazioni sono rappresentate da derivati petroliferi e minerali non energetici, calzature e prodotti dell abbigliamento, oltre a ferro e acciaio. Il saldo netto è positivo per il tessile e abbigliamento, per alcuni minerali e metalli quali il rame, mentre risulta negativo per i derivati petroliferi e i carburanti, i macchinari, sia elettrici che meccanici e i mezzi di trasporto. L Italia è il principale partner commerciale dell Albania con una quota del 34% nel 2010 (51% dell export e 28% dell import), a cui seguono la Grecia e la Turchia. Rispetto al passato la quota italiana è scesa, a vantaggio di economie asiatiche quali la Cina o del Sud Europa come la Serbia. L interscambio italiano nel 2010 è risultato pari a 1,5 miliardi di euro (+20% a/a). Le esportazioni pari a 0,96 miliardi di euro hanno segnato un incremento del 17% a/a, mentre le importazioni pari a 0,58 miliardi di euro sono cresciute del 26,5%. I dati relativi ai primi cinque mesi di quest anno confermano il trend positivo più vivace nell export. La quota albanese sull interscambio italiano è dello 0,2%. L Italia importa prodotti finiti del tessile e abbigliamento (circa il 57% del totale), mentre esporta cuoio e prodotti intermedi del tessile e abbigliamento (26,5%), prodotti petroliferi raffinati, lavorati in metallo, prodotti alimentari e apparecchi elettrici. Il saldo netto delle esportazioni è negativo per il tessile e abbigliamento, risulta invece positivo per la metallurgia, per i prodotti energetici ed alimentari, per gli apparecchi elettrici. Per l ICE si hanno opportunità commerciali e di investimento nella produzione di beni di consumo e capitali, nella realizzazione di infrastrutture legate all energia, al turismo, alle comunicazioni. Lo stock di investimenti diretti esteri (IDE) in Albania nel 2010 era pari 4,4 miliardi di dollari. I maggiori investitori sono europei, tra cui Grecia, Italia e Turchia. L Italia è il principale investitore nel Paese per numero di imprese: secondo l ICE risultano presenti circa 400 aziende. Nel corso del 2010 il flusso di IDE nel Paese ha raggiunto il miliardo di dollari, secondo solo alla Serbia per importi investiti in tutto il Sud-Est europeo. I principali settori merceologici di destinazione sono quelli relativi alla finanza, ai trasporti e alle telecomunicazioni, all industria, all edilizia e al commercio. L industria albanese nel 1996 contribuiva per il 15% alla produzione complessiva, ma nel 2009 questa percentuale è salita al 17%. In crescita la quota dei servizi, che restano il cardine della struttura produttiva albanese, con quasi il 48% (46% nel 1996) e le costruzioni (22% dal 9% nel 1996). In contrazione l agricoltura, scesa da quasi il 30% a poco meno del 13%. Export Import (variazione annua) 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00-20,00-40,00 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 Sud Est Europa Scheda Paese Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche International Economics Wilma Vergi Economista Export Import Nota: i dati (in valuta locale) del sono provvisori. Fonte: Istituto centrale di statistica e Thomson Reuters-Datastream Per importanti comunicazioni si rimanda all ultima pagina.

2 Esportazioni e importazioni Andamento import/export (miliardi di dollari) Import Export 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 5,1 4,5 4,5 4,1 3,0 2,6 0,8 1,0 1,3 1,5 0,6 1, Nota: i dati del 2010 sono provvisori. Fonte: FMI e Thomson Reuters-Datastream Gli scambi commerciali sono andati crescendo nel tempo fino a raggiungere i 6,4 miliardi di dollari nel La crisi internazionale del 2009 ha determinato una contrazione dei valori scambiati pari a circa il 14% su base annua. Questa contrazione è stata largamente recuperata nel corso del 2010 con un incremento degli scambi pari a circa l 8% a/a, tornati intorno ai 6 miliardi di dollari. In particolare sono le esportazioni che hanno riperso a crescere in maniera marcata (+42% a/a nel 2010 tornando a 1,5 miliardi di dollari, dopo una flessione del 18% a/a nel 2009) trainate dalla domanda estera e accompagnate dallo sviluppo industriale del Paese. La crescita dell export è confermata anche nei primi sette mesi del 2011 (dati in valuta locale +32,4% a/a a luglio). Le importazioni, dopo il calo del 2009 (-13% a/a), si sono consolidate sui livelli raggiunti (pari a 4,5 miliardi di dollari), penalizzate dalla debole domanda interna. Quest anno, dopo un avvio in forte ripresa, il tasso di crescita delle importazioni ha rallentato a luglio a circa il 7% a/a. Il saldo netto degli scambi è storicamente negativo per l Albania: nel 2010 il deficit commerciale è stato pari a circa 3 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 3,8 miliardi di dollari del 2008 e i 3,4 miliardi di dollari dell anno successivo. La quota degli scambi coperta dall Albania sul mercato mondiale è contenuta e pari a circa lo 0,2% nel Questa percentuale è risultata sostanzialmente stabile nell ultimo decennio. Andamento mensile import export ( ; miliardi di LEK) 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 Export Import 0,0 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 Fonte: Thomson Reuters-Datastream e Istituto centrale di statistica Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 2

3 Andamento import/export (miliardi di dollari) Import 2,6 3,0 4,1 5,1 4,5 4,5 Export 0,6 0,8 1,0 1,3 1,0 1,5 Saldo -2,0-2,2-3,1-3,8-3,4-3,0 % import su mondo 0,02 0,02 0,03 0,03 0,03 0,03 % export su mondo 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 Grado di apertura commerciale ** 39,7 41,6 46,6 48,9 45,3 50,2 Nota: i dati del 2010 sono provvisori. ** (import+export)/pil Fonte: FMI e Thomson Reuters Datastream Il dettaglio merceologico vede la prevalenza tra le importazioni di carburanti e di beni capitali, trainate da una forte domanda interna per investimenti e per consumi. Le esportazioni sono rappresentate da prodotti petroliferi e minerali non energetici, calzature e prodotti dell abbigliamento, oltre a ferro e acciaio. Rispetto alla situazione del 2006 si nota un incremento della domanda di derivati petroliferi, di macchinari elettrici e di mezzi di trasporto, mentre si è ridotta quella di macchinari meccanici e di ferro e acciaio. Tra le esportazioni è calata decisamente la quota coperta dagli articoli dell abbigliamento, che restano comunque nel loro insieme i cardini dell export albanese. Il saldo netto è positivo per il tessile e abbigliamento, per alcuni minerali e metalli quali il rame, mentre risulta negativo per le altre principali categorie merceologiche, quali i derivati petroliferi e i carburanti, i macchinari, sia elettrici che meccanici e i mezzi di trasporto. Composizione settoriale import (2010) Composizione settoriale export (2009) Miliardi di dollari Miliardi di dollari Gomma e plastica 0,175 Gomma e plastica 0,011 Legno, carta e stampa 0,197 Legno, carta e stampa 0,046 Macchinari 0,725 Macchinari 0,061 Merci varie 0,030 Merci varie 0,012 Metalli 0,590 Metalli 0,301 Mezzi di Trasporto 0,238 Mezzi di Trasporto 0,005 Minerali 0,709 Minerali 0,432 Mobili 0,063 Mobili 0,015 Pietre, vetro e ceramica 0,152 Pietre, vetro e ceramica 0,013 Prodotti agricoli, alimentari e tabacco 0,837 Prodotti agricoli, alimentari e tabacco 0,089 Prodotti chimici 0,367 Prodotti chimici 0,005 Tessile, abbigliamento, calzature e pellami 0,521 Tessile, abbigliamento, calzature e pellami 0,558 Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Comtrade Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Comtrade Quote settoriali import (2010) 3,8 11,3 8,0 15,8 18,2 12,8 3,3 5,2 15,4 Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Comtrade Gomma e plastica Legno, carta e stampa Macchinari Merci varie Metalli Mezzi di Trasporto Minerali Mobili Pietre, vetro e ceramica Prodotti agricoli, alimentari e tabacco Prodotti chimici Tessile, abbigliamento, calzature e pellami Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 3

4 Quote settoriali export (2010) 3,0 4,0 36,0 19,4 5,8 27,8 1,0 Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Comtrade Gomma e plastica Legno, carta e stampa Macchinari Merci varie Metalli Mezzi di Trasporto Minerali Mobili Pietre, vetro e ceramica Prodotti agricoli, alimentari e tabacco Prodotti chimici Tessile, abbigliamento, calzature e pellami Dettaglio merceologico import ( ; quote %) Dettaglio merceologico export ( ; quote %) ,5 13,8 Carburanti e derivati petroliferi 6,8 7,5 Macchinari elettrici 7,6 6,7 Macchinari meccanici 5,5 4,9 Ferro e acciaio ,6 5,8 Veicoli e mezzi di trasporto ,3 Carburanti e derivati petroliferi 25,7 18,0 15,7 Calzature 4,9 11,6 Ferro e acciaio 17,1 10,3 Accessori abb. non tessuti ,1 7,7 Accessori abb. tessuti Fonte: Comtrade Fonte: Comtrade L Italia è il principale partner commerciale dell Albania con una quota del 34% a cui segue la Grecia (11,2%) e la Turchia (5,7%). Rispetto al passato la quota italiana è scesa pur mantenendo la prima posizione, a vantaggio di economie asiatiche quali la Cina o del Centro Europa come la Serbia. Dettaglio geografico import (2010) Dettaglio geografico export (2010) % (Mld USD) % (Mld USD) Italia 28,2 1,298 Italia 50,8 0,788 Grecia 13,1 0,603 Serbia 8,3 0,129 Cina 6,3 0,291 Turchia 6,0 0,093 Turchia 5,6 0,260 Cina 5,5 0,085 Germania 5,6 0,258 Grecia 5,4 0,084 Fonte: Comtrade Fonte: Comtrade Dettaglio quote geografiche import ( ) Dettaglio quote geografiche export ( ) 30 28,1 28, , ,1 10 7,6 6,0 6,3 5,6 5,7 5,6 5 0 Italia Grecia Cina Turchia Germania Fonte: Comtrade 80 72, , ,2 8,3 10 6,0 1,3 1,1 5,5 9,6 5,4 0 Italia Serbia Turchia Cina Grecia Fonte: Comtrade Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 4

5 Sul totale mondiale l Albania detiene quote di export e di import esigue per tutte le categorie merceologiche. L unico comparto relativamente più importante nelle esportazioni globali è quello delle calzature, con circa lo 0,3% nel Questa quota risulta in calo rispetto a quanto rilevano nel Dinamica quota import settore dell Albania sul totale mondiale ( ) 0,10 0,09 0,08 0,07 0,06 0,05 0,04 0,03 0,02 0,01 0,00 Fonte: WTO ,09 0,04 0,03 0,03 0,03 0,02 0,02 0,02 0,01 0,01 Carburanti Macchinari Macchinari e derivati petroliferi elettrici meccanici Ferro e acciaio Veicoli e mezzi di trasporto Dinamica quota export settore dell Albania sul totale mondiale ( ) 0,30 0,20 0,10 0,00 Fonte: WTO 0,01 0,00 Carburanti e derivati petroliferi 0,27 0,25 Calzature 0,02 0,02 Ferro e acciaio 0,10 0,08 Accessori abb. non tessuti ,06 0,08 Accessori abb. tessuti Quote e dinamica sul totale mondiale delle principali categorie dell export (2009) 60 Tasso di crescita della quota sul mercato mondiale (a/a) Carburanti Minerali Sali, solfati, terre e pietre 20 Macchinari elett. ed 10 elettronici Articoli in metallo Accessori abb. tessutiaccessori abb. non Ferro e acciaio tessuti Carne 0 Calzature 0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30-10 Quota sul totale mondiale Fonte: WTO L offerta dei prodotti albanesi, pur limitata, evidenzia tassi di crescita consistenti rispetto al dato mondiale, in relazione non solo alla specializzazione acquisita in alcuni segmenti dall industria locale, ma anche allo sviluppo di nuovi comparti, non più solamente legati a un elevato contenuto di mano d opera (come il tessile e l abbigliamento). I derivati petroliferi, che già negli ultimi anni hanno visto un sostanziale incremento della produzione destinata ai mercati esteri, rappresentano il settore che maggiormente evidenzia un deciso progresso sul mercato mondiale, pur restando contenuto a percentuali modeste. Altri comparti con un tasso di crescita elevato sono quelli dei sali, solfati, terre e pietre, oltre ai minerali, in particolare al cromo. Lo stadio di lavorazione delle principali categorie esportate è finale per quanto riguarda il comparto Moda, mentre è primario per i settori delle materie prime. I derivati petroliferi e i Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 5

6 carburanti vengono venduti ancora per due terzi circa allo stadio primario e solo un terzo a un livello intermedio del processo produttivo. I minerali nella loro totalità vengono esportati grezzi. Profilo export per stadi di lavorazione (2009) % di prodotti a elevato contenuto tecnologico Primario Intermedio Finale (beni capitali) Finale (beni di consumo) Calzature Accessori abb. non tessuti Accessori abb. tessuti Carburanti 0 66,4 33,6 0 0 Minerali Fonte: WTO Per quanto concerne le importazioni è da notare che i carburanti entrano nell economia albanese già raffinati, dato lo stadio di sviluppo non ancora avanzato dell industria locale. I macchinari meccanici, come quelli elettrici vengono importati in uno stadio finale e la loro destinazione d uso prevalente è quella di beni capitali. Sia i veicoli sia il ferro e l acciaio sono importati in uno stadio intermedio. Profilo import per stadi di lavorazione (2009) % di prodotti a elevato contenuto tecnologico Primario Intermedio Finale (beni capitali) Finale (beni di consumo) Carburanti e derivati petr. 0 7,8 92,2 0 0 Macchinari meccanici 3,7 0 1,1 87,6 11,2 Macchinari elettrici 16,3 0,5 16,6 60,8 22,1 Veicoli e mezzi di trasp ,4 1,4 0,2 Ferro e acciaio 0 16,1 83,9 0 0 Fonte: WTO La specializzazione delle esportazioni La specializzazione delle esportazioni albanesi è limitata dai ristretti quantitativi offerti sul mercato mondiale e non consente di individuare comparti nei quali il Paese si posiziona tra i principali esportatori mondiali. Vi sono però categorie che stanno evidenziando tassi di crescita notevolmente superiori alla dinamica della domanda mondiale. Così mentre i minerali energetici e i prodotti minerari, sia minerali che metalliferi, conquistano maggior quote di mercato, pur restando ancora su percentuali contenute, le esportazioni di prodotti del tessile e dell abbigliamento crescono meno dell import mondiale. La specializzazione delle esportazioni (2010) Export netto (miliardi di dollari) Tasso di crescita % Export Albania medio a/a Tasso di crescita % Export Albania a/a Tasso di crescita % Import mondiale medio a/a Posizione nella graduatoria mondiale dei paesi esportatori Carburanti e minerali energetici -0, Calzature 0, Ferro e acciaio -0, Accessori abb. non tessuti 0, Accessori abb. tessuti 0, Minerali non energetici 0, Articoli in metallo -0, Macchinari elettrici ed elettronici -0, Sali, solfati, terre e pietre -0, Rame e art. in rame 0, Fonte: dati WTO Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 6

7 Risorse e materie prime Il sottosuolo albanese è relativamente ricco di minerali, al momento ancora non sfruttati. Sono presenti giacimenti di cromo, bauxite, rame, nickel, ferro, quarzo, magnesio, piombo, cobalto, petrolio, gas naturale, carbone, cemento, altri minerali e sali. I quantitativi estratti però sono attualmente contenuti e non consentono di posizionare il Paese tra i principali produttori mondiali, benché vi siano riserve che consentirebbero al Paese non solo di soddisfare la domanda interna, ma anche di esportare quantità interessanti. L Albania sarà attraversata da un tratto del gasdotto South Stream che consentirà di approvvigionare numerosi stati del Sud Europa di gas proveniente dalla Russia. Principali fonti energetiche Elettricità Petrolio Gas naturale Produzione 5,2 mld Kwh Produzione 5400 b/g Produzione 30,0 mln m3 Consumi 6,6 mld Kwh Consumi b/g Consumi 30,0 mln m3 Export 0,0 mld Kwh Export 749 b/g Export 0,0 mln m3 Import 1,80 mld Kwh Import b/g Import 0,0 mln m3 Nota: dati al Fonte: CIA Il terreno risulta abbastanza fertile e le coltivazioni agricole sono variegate (uva, grano, pomodori, olive). Risulta abbastanza rilevante anche l allevamento di bovini e ovini da latte. L interscambio con l Italia L andamento degli scambi commerciali dell Italia è andato crescendo, fino a raggiungere nel 2010 il miliardo e mezzo circa di euro. Il totale dell interscambio è quasi triplicato nell ultimo decennio (561 milioni di euro nel 2000). Sul totale italiano comunque la quota albanese è contenuta e limitata attorno a circa lo 0,2%. Il saldo netto è positivo per l Italia e dopo aver superato i 450 milioni di euro nel 2007 e nel 2008, si è attestato attorno ai 390 milioni di euro nel corso del I dati relativi ai primi cinque mesi di quest anno sono positivi e indicano una ripresa dell interscambio, già avviata nel 2010: il controvalore delle importazioni ha segnato un aumento del 19,7% a/a, mentre quello delle esportazioni ha registrato un incremento del 20,6% a/a. Interscambio con l Italia Miliardi di euro * Import 0,339 0,353 0,413 0,459 0,480 0,457 0,578 Export 0,583 0,611 0,673 0,813 0,932 0,825 0,966 Saldo 0,258 0,260 0,354 0,452 0,452 0,368 0,388 Quota interscambio sul totale Italia 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 *Dati provvisori. Fonte: ISTAT Interscambio con l Italia (gennaio-maggio) Miliardi di euro 2010 Import 0,229 Export 0,345 Saldo 0,116 Fonte: ISTAT Interscambio con l Italia (gennaio-maggio) Miliardi di euro 2011 Import 0,274 Export 0,416 Saldo 0,142 Fonte: ISTAT L Italia ha importato nel 2010 in prevalenza prodotti tessili e dell abbigliamento; seguono i minerali, i metalli, gli apparecchi elettrici e i prodotti alimentari. E interessante notare le modificazioni intervenute nel peso di queste categorie merceologiche nel tempo: rispetto alla situazione del 2006 il tessile e abbigliamento ha ridotto la sua rilevanza passando da quasi il 65% a poco più del 57% nel 2010, a vantaggio dei minerali che sono saliti da un modesto 3% a più del 13%. Anche i metalli e gli apparecchi elettrici hanno visto una sostanziale crescita passando rispettivamente dal 7% al 9% e da poco meno del 3% al 4,5%. In contrazione la quota dei prodotti alimentari, scesi dal quasi 6% al 4%. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 7

8 Le esportazioni italiane nel 2010 erano costituite da prodotti tessili e dell abbigliamento, prodotti petroliferi raffinati, metalli e lavorati in metallo, prodotti alimentari e apparecchi elettrici, a uso industriale e domestico. Come per le importazioni, rispetto alla situazione del 2006 si rilevano importanti modificazioni nella struttura delle categorie esportate. Mentre la quota del tessile e abbigliamento è scesa da quasi il 33% al 26,5%, è notevolmente cresciuta quella dei prodotti petroliferi raffinati, balzata da poco più dell 1% a quasi il 14%. In aumento anche i metalli (dal 9% circa a quasi il 10%), i prodotti alimentari (dal 7,8% all 8,3%) e, in misura più contenuta, gli apparecchi elettrici (dall 8,1% all 8,2%). Entrando nel dettaglio delle principali categorie presenti sia nell export sia nell import si nota come l Italia esporti in Albania soprattutto cuoio e calzature in uno stadio intermedio, tessuti non in maglia, biancheria intima anch essa in uno stadio intermedio e importi sostanzialmente prodotti finiti. Tra i metalli vengono esportate strutture metalliche e lavorati vari, mentre hanno visto un processo di delocalizzazione serrature e cerniere. Tra gli apparecchi elettrici, viene effettuata parte della produzione in Albania di motori, generatori e trasformatori elettrici. Il saldo netto delle esportazioni è negativo per il tessile e abbigliamento, risulta invece positivo per i metalli e i lavorati in metallo, per i prodotti alimentari e per gli apparecchi elettrici. Quote settoriali delle importazioni italiane dall Albania ( ) 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 64,7 57,3 Tessile e abbigliamento Minerali Metalli e lav.in metallo Apparecchi elettrici Prod. alimentari Quote settoriali delle esportazioni italiane verso l Albania ( ) ,0 32, ,0 26,5 25,0 20,0 15,0 13,6 13,3 9,1 10,0 3,2 7,1 2,94,5 5,94,0 5,0 1,4 8,7 9,7 7,8 8,3 8,1 8,2 0,0 Tessile e abbigliamento Prod.petroliferi raff. Metalli e lav.in metallo Prod. alimentari Apparecchi elettrici Fonte: ISTAT Fonte: ISTAT Sul totale importato italiano, la quota settoriale dell Albania pur contenuta nel complesso è cresciuta per alcuni comparti. Si segnala tra le voci dell export l incremento del peso dei prodotti petroliferi raffinati che sono passati da meno dello 0,1% nel 2006 a circa lo 0,9% nel Quota dell Albania sull import settoriale totale italiano 2006/2010 Quota dell Albania sull export settoriale italiano 2006/2010 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 1,30 1,08 0,15 0,20 0,13 0,02 0,07 0, ,05 0,09 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 0,69 0,54 0,08 0,89 0,24 0,16 0,36 0, ,41 0,26 Tessile e abbigliamento Minerali Metalli e lav.in metallo Apparecchi elettrici Prod. alimentari Tessile e abbigliamento Prod.petroliferi raff. Metalli e lav.in metallo Prod. alimentari Apparecchi elettrici Fonte ISTAT Fonte: ISTAT Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 8

9 Investimenti diretti esteri Lo stock di investimenti diretti esteri (IDE) in Albania nel 2010 era secondo UNCTAD di 4,355 miliardi di dollari. Sono stati istituiti nel giugno del 2008 sei parchi industriali al fine di incrementare gli investimenti esteri e ampliare il tessuto industriale del Paese. Sono dislocati a Shengjin, Spitalle, Durazzo, Scutari, Elbasan e Valona. I principali settori merceologici che hanno beneficiato del maggior stock di IDE alla fine del 2008 erano quelli relativi alla finanza, ai trasporti e alle telecomunicazioni, all industria, all edilizia e al commercio. Secondo UNCTAD storicamente i principali paesi investitori in Albania erano europei, in particolare Grecia, Italia e Turchia. La crisi dello scorso anno che ha colpito il Paese ellenico ha ridotto drasticamente i flussi di IDE greci. Il flusso di IDE nel 2010 ha superato il milione di dollari, facendo dell Albania il secondo percettore di investimenti esteri nella regione del Sud-Est europeo dopo la Serbia (World Investment Report 2011 UNCTAD) L Italia resta comunque il principale investitore per numero di imprese: secondo ICE risultano presenti circa 400 aziende. Data la particolare struttura produttiva del Paese, legata in prevalenza alla piccola e media impresa, le aziende italiane hanno potuto integrarsi in numerosi settori produttivi, sia tramite presenza diretta sia tramite joint venture. I comparti che vedono più numerosa la presenza italiana sono quelli dell edilizia, dell abbigliamento di elevata qualità, della maglieria, della trasformazione ittica, della lavorazione del legno. I nomi industriali italiani più noti presenti sul territorio sono Adriatica Navigazioni, Alcatel, Telecom. Tra le banche Intesa Sanpaolo e Gruppo Veneto Banca. L investimento italiano in Albania è favorito da alcuni elementi particolarmente rilevanti tra cui la vicinanza geografica, le condizioni climatiche, la diffusione della lingua italiana tra la popolazione locale, il basso costo della mano d opera semi-qualificata. Secondo ICE l investimento medio delle aziende italiane è, all avvio dell attività, di circa mezzo milione di euro e si avvale di circa 100 addetti. La maggior parte delle imprese è dislocata nella regione di Tirana, dove si trova circa il 75% degli impianti, mentre il Sud del Paese vede la presenza di un altro 15%. Per i distretti settentrionali, sia per la loro conformazione geografica che per la dotazione infrastrutturale particolarmente carente, è presente solo il 5% del totale delle aziende italiane in Albania. Distribuzione merceologica stock IDE (2008; quote percentuali) 33,4 23,5 16,1 15,4 7,1 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Finanza Trasporti e telecom Secondario Edilizia e costruzioni Commercio Fonte: UNCTAD Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 9

10 Flussi di IDE (Milioni di dollari) 7000,0 6000,0 5000,0 4000,0 3000,0 2000,0 1000,0 0, Albania Bosnia Erzegovina Montenegro* Serbia* Croazia Fonte: UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) Stock IDE (2010) 4,355 miliardi di dollari Raffronto di area: Quote IDE su PIL Albania 15,35 36,67 Bosnia Erzegovina 33,16 42,50 Montenegro* ,18 Serbia* 31,65 46,51 Croazia 55,80 56,68 Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) Flussi di IDE (miliardi di dollari) Albania Bosnia Erzegovina Montenegro* Serbia* Croazia Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) Quote IDE su totale mondiale Albania 0,010 0,023 Bosnia Erzegovina 0,030 0,037 Montenegro* --- 0,029 Serbia* 0,082 0,108 Croazia 0,198 0,180 Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) IDE pro-capite (in dollari) Albania 437,0 1359,0 Bosnia Erzegovina 1083,0 1902,0 Montenegro* ,0 Serbia* 1084,0 2088,0 Croazia 2109,0 2785,0 Mondo 2109,0 2785,0 Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) Quote flussi IDE come % investimenti fissi Albania 9,3 24,5 Bosnia Erzegovina 25,1 6,1 Montenegro* ,7 Serbia* 64,5 20,0 Croazia 27,1 18,7 Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) Quote flussi IDE come % su export+import Albania 14,1 26,3 Bosnia Erzegovina 17,2 1,0 Montenegro* ,9 Serbia* 49,6 12,7 Croazia 16,4 2,4 Mondo 12,0 8,0 Fonte: dati UNCTAD (* fino al 2007 Serbia e Montenegro sono considerate un unico Stato) I flussi degli IDE provenienti dall Italia, dopo essersi stabilizzati attorno ai 10 milioni d euro negli anni , sono saliti a circa 130 milioni di euro nel 2007 a seguito di acquisizioni bancarie effettuate da Intesa Sanpaolo. Nel 2008 i flussi sono ritornati a 21 milioni di euro. IDE netti dell Italia in Albania (milioni di euro) Flussi IDE netti ND Fonte: Ministero per il Commercio Estero Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 10

11 Opportunità di sviluppo commerciale e di investimento per le società italiane Secondo l ICE esistono vaste opportunità commerciali con l Albania, sia nei settori dei beni di consumo che di quelli capitale. Il reddito disponibile delle famiglie risulta tutt oggi contenuto e, sebbene sia cresciuto negli ultimi anni, limita a una fascia di popolazione estremamente contenuta l accesso ai prodotti del Made in Italy di alta gamma. Rimangono in ogni caso notevoli opportunità per il segmento medio dei beni di consumo. I beni capitali sono a loro volta essenziali per garantire lo sviluppo industriale del Paese. L ICE ricorda in aggiunta le opportunità offerte dal vasto programma di sviluppo economico del Ministero dell Economia, del Commercio e dell Energia per gli anni , relativamente allo sviluppo degli investimenti e degli affari. Secondo l ICE i settori nei quali sarebbe auspicabile sviluppare una forte azione di promozione degli investimenti diretti sono il settore energetico, in particolare nell energia alternativa, nella tutela ambientale, nell edilizia e nelle infrastrutture, nel turismo, nella tecnologia dell informazione e della comunicazione (ITC). Infrastrutture e clima imprenditoriale Le infrastrutture esistenti La dotazione infrastrutturale destinata all industria e al commercio è ancora insufficiente rispetto alle necessità del paese, malgrado gli interventi attuati sia dal Governo che da organismi internazionali negli ultimi anni volti a migliorare i collegamenti, la rete elettrica e telefonica, l accesso a porti. E comunque da segnalare come la dotazione, seppur ancora fortemente deficitaria, sia in progressivo miglioramento. Indicatori delle dotazioni infrastrutturali Albania Posizione grad. mondiale* Italia Posizione grad. mondiale* Produzione Kwh pro-capite 1736, ,2 13 Km strade asfaltate/sup. paese 0, ,7 12 Numero aeroporti Numero porti 4 8 Pos. marina mercantile nella grad. mond Fiumi navigabili/sup. paese 0, , Accessi internet ogni 100 ab. 43, ,1 14 Linee telefoniche ogni 100 ab. 12, ,4 16 Indice di dotazione ND ND 6,4 43 infrastrutturale 2011 (EIU) Nota: Indice di dotazione infrastrutturale max = 10; graduatoria tra 60 paesi. * Graduatoria di valori assoluti Fonte: CIA ed EIU Secondo l indice LPI (Logistic Performacne Index) calcolato dalla Banca Mondiale, l Albania si colloca in una posizione ancora svantaggiata rispetto alle altre nazioni della Regione. Tra le varie voci che compongono questo indice, il Paese risulta ancora penalizzato nelle relazioni con la clientela, nelle infrastrutture esistenti e nella tracciabilità delle spedizioni via nave. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 11

12 LPI Index (Logistic Performance Index) Albania raffronto di area LPI Clientela Infrastrutture Spedizione internazion. Logistica Tracciabilità Tempistica spedizioni Albania 2,46 2,07 2,14 2,64 2,39 2,39 3,01 Bosnia Erzegovina 2,66 2,33 2,22 3,10 2,30 2,68 3,18 Croazia 2,77 2,62 2,36 2,97 2,53 2,82 3,22 Macedonia 2,77 2,55 2,55 2,83 2,76 2,82 3,10 Montenegro 2,43 2,17 2,45 2,54 2,32 2,44 2,65 Serbia 2,69 2,19 2,30 3,41 2,55 2,67 2,80 Slovenia 2,87 2,59 2,65 2,84 2,90 3,16 3,10 L indice LPI è compreso tra 1 e 5. A numeri maggiori corrispondono performance migliori. Clientela: efficacia ed efficienza della clientela e delle procedure doganali Infrastrutture: qualità dei trasporti e delle infrastrutture tecnologiche per la logistica Spedizione Internazionale: facilità e affidabilità nel trasporto marittimo Logistica: competenza dell industria logistica locale Tracciabilità: tracciabilità della spedizione navale Costi della logistica: costi da sostenere per la logistica locale Tempistica spedizioni: tempestività nella consegna via nave Fonte: Banca Mondiale Il clima imprenditoriale Il clima imprenditoriale nel 2011, valutato dalla Banca Mondiale tramite l indice Doing Business, posiziona l Albania all ottantaduesimo posto della graduatoria considerata (su 183 paesi), in calo di una posizione rispetto all anno precedente. Gli sforzi governativi volti ad avvicinare la struttura legislativa albanese agli standard europei si sono realizzati con la promulgazione di importanti leggi. Dopo quella del 2003 che regolamenta gli investimenti stranieri, nel corso del 2008 sono state approvate altre due importanti normative. La prima riguarda le società commerciali e ne disciplina la costituzione, la liquidazione, la gestione, i diritti e gli obblighi dei soci, l apertura di filiali e di uffici di rappresentanza, mentre la seconda è relativa alla proprietà industriale e regolamenta i brevetti, i disegni industriali e i marchi commerciali. Indice Doing Business Facilità di (*) Var Var. Svolgere attività di affari Tutela degli investitori Iniziare un'attività Pagamento tasse Ottenere licenze e permessi Esportazioni Registrare le proprietà Tutela contrattuale Ottenere credito Chiudere un'attività (*) Graduatoria tra 183 paesi Nota: a numeri bassi corrisponde una maggiore efficienza Fonte: Banca Mondiale Indice Doing Business Raffronto di area Albania Bosnia Erzegovina Croazia Macedonia Montenegro Serbia Slovenia (*) Graduatoria tra 183 paesi Nota: a numeri bassi corrisponde una maggiore efficienza Fonte: Banca Mondiale Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 12

13 L industria e i principali gruppi industriali Struttura della produzione Il processo di rinnovamento economico e di apertura verso le regole di un economia di mercato, attuato a partire dagli anni 90, è avanzato in modo significativo. Le privatizzazioni che hanno interessato le principali aziende pubbliche (tra le maggiori si ricordano ANRO, società per la lavorazione e il commercio di energia, INSIG, assicurazioni, OSSH distributore di energia, United Bank of Albania) hanno consentito di consolidare la crescita economica grazie all ingresso di capitali stranieri in importanti settori produttivi. La struttura industriale si basa soprattutto sulla piccola e media impresa: circa il 99% delle aziende è, infatti, catalogabile in una dimensione contenuta, sia per addetti che per fatturato. Gran parte di esse sono micro imprese con al massimo 5 addetti (94% del totale). La struttura della produzione nel corso del 2009 ha visto il prevalere dei servizi (47,7%), tra i quali spiccano i settori del commercio e del turismo, e dei trasporti. Non sono disponibili dati dettagliati sul settore finanziario, essendo classificati nella voce altri servizi, ma si può dedurre che anch esso abbia avuto un notevole sviluppo poiché questo comparto ha visto un incremento del proprio peso dal 12,6% del 1996 a più del 20% nel Gli altri settori principali nella struttura produttiva albanese sono le costruzioni (22,4%) e l industria (17%). L agricoltura, un tempo cardine dell economia albanese, ha perso progressivamente importanza a vantaggio del secondario e dell edilizia. Mentre nel 1996 l agricoltura produceva quasi il 30% del totale, nel corso del 2009 questa percentuale è risultata limitata a poco meno del 13%. Al contrario, l industria è passata dal quasi 15% al 17%, mentre le costruzioni sono passate dal 9,3% al 22,4%. PIL (2009) Occupati (2010) Costruz. 22% Agricolt. 13% Servizi 29% Agricolt. 48% Servizi 48% Industria 17% Industria 23% Fonte: Ufficio nazionale di statistica Fonte: CIA Struttura della produzione per attività economiche ( ) Agricoltura 29,7 15,7 12,8 Industria 14,9 15,7 17,0 di cui: Estrattiva 1,1 1,2 1,4 Manifattura 13,7 14,5 15,7 Costruzioni 9,3 21,5 22,4 Servizi 46,0 47,1 47,7 di cui: Commercio, Hotels e Ristoranti 26,4 17,9 16,5 Trasporti 6,3 6,5 7,7 Poste 0,8 3,8 3,2 Altri servizi 12,6 18,8 20,4 Fonte: Ufficio nazionale di statistica Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 13

14 I principali gruppi non finanziari I dati disponibili sui principali gruppi industriali sono frammentati e spesso molto datati. I nomi principali presenti sul territorio sono: Ajka, APC, Servcom, Armo, Albtelekom, AMC (Albanian Mobile Comuniation), Birra Malto, Gjergj Kostriot, Kesh, Insig, Proforma, Prodentalfarma (joint venture con l Italia), Premieroil, Albchrom. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 14

15 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Tel (3) Tel (6) International Economics - Responsabile Gianluca Salsecci gianluca.salsecci@intesasanpaolo.com Economista - America Latina, CSI e MENA Giancarlo Frigoli giancarlo.frigoli@intesasanpaolo.com Economista - Asia Emergenti Silvia Guizzo silvia.guizzo@intesasanpaolo.com Economista - CEE e SEE Antonio Pesce antonio.pesce@intesasanpaolo.com Economista - Commercio e Industria Wilma Vergi wilma.vergi@intesasanpaolo.com Economista - Banche e Mercati Davidia Zucchelli davidia.zucchelli@intesasanpaolo.com Certificazione dell analista e altre importanti comunicazioni Gli analisti finanziari che hanno redatto il presente documento dichiarano che le opinioni, previsioni o stime contenute nel documento stesso sono il risultato di un autonomo e soggettivo apprezzamento dei dati, degli elementi e delle informazioni acquisite e che nessuna parte del proprio compenso è stata, è o sarà, direttamente o indirettamente, collegata alla strategia di investimento raccomandata o proposta in questo documento. La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo S.p.A. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo S.p.A. affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l'accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo S.p.A. La presente pubblicazione non si propone di sostituire il giudizio personale dei soggetti ai quali si rivolge. Intesa Sanpaolo S.p.A. e le rispettive controllate e/o qualsiasi altro soggetto ad esse collegato hanno la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi materiale sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della clientela. Intesa Sanpaolo S.p.A. e le rispettive controllate e/o qualsiasi altro soggetto ad esse collegato possono occasionalmente assumere posizioni lunghe o corte nei summenzionati prodotti finanziari. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 15

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